Relazione per l anno 2013 Relazione per l’anno 2013 Tiziana Togna g Responsabile della Divisione Intermediari Roma, 12 maggio 2014 INDICE INDICE La vigilanza sulle banche e sui servizi di investimento: alcuni dati quantitativi le caratteristiche del modello di analisi : • il sistema di Early warning • il sistema di rating Laa vigilanza g a a sug sugli sstrumenti u e non o equ equityy La MiFID review: specifici profili evolutivi connessi alla prestazione dei servizi di investimento le novità in tema di product governance: ruolo e responsabilità degli intermediari le novità in tema di product intervention: ruolo e responsabilità delle Autorità Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 2 LA VIGILANZA SULLE BANCHE E SUI SERVIZI DI INVESTIMENTO La vigilanza sulle banche e sui servizi di investimento: alcuni dati quantitativi Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 3 ALCUNI DATI QUANTITATIVI Alcuni dati quantitativi Soggetti autorizzati alla prestazione di servizi di investimento Sim – Numero di soggetti autorizzati • Consulenza • Negoziazione per conto proprio • Negoziazione per conto terzi Negoziazione per conto terzi • Collocamento con preventiva sottoscrizione • Collocamento senza preventiva sottoscrizione • Gestione su base individuale • Ricezione e trasmissione di ordini e mediazione • Gestione di Mtf Gestione di Mtf Numero di imprese di investimento comunitarie autorizzate a operare in Italia in regime di libera prestazione di servizi 94 84 15 22 5 44 43 48 3 2.449 Numero di imprese di investimento autorizzate a operare in Italia mediante stabilimento di succursale stabilimento di succursale 58 Banche – Numero di soggetti autorizzati • Consulenza • Negoziazione per conto proprio • Negoziazione per conto terzi • Collocamento con preventiva sottoscrizione • Collocamento senza preventiva sottoscrizione • Gestione su base individuale • Ricezione e trasmissione di ordini e mediazione • Gestione di Mtf 629 602 461 461 201 603 169 614 1 Numero di promotori iscritti all’Albo, di cui titolari di un mandato da parte di un intermediario Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 51.314 30.351 4 ALCUNI DATI QUANTITATIVI Alcuni dati quantitativi Vigilanza sugli intermediari Numero riunioni su istanza dei soggetti vigilati: 75 (23 con banche; 25 con Sim; 19 con Sgr; 8 con imprese d'investimento comunitarie; oltre a n. 10 incontri aventi ad oggetto iniziative di gestione di portali di equity crowdfunding). Ordini di convocazioni del consiglio di amministrazioni con fissazione dell'ordine del giorno (ai sensi dell'art. 7, comma 1, lett. b) : 3 nei confronti di banche p ( Convocazioni di esponenti aziendali (ai sensi dell'art. 7, comma 1, lett. a): 18, di cui 8 nei confronti di imprese p di assicurazione; 2 nei confronti di Sim; 8 nei confronti di Sgr. Richieste di dati e di notizie (ai sensi dell'art. 8, comma 1): 201, di cui: 101 per vigilanza sulle banche; 2 per vigilanza sulle banche estere; 60 per vigilanza sulle Sim; 18 per vigilanza sulle Sgr; 3 per vigilanza su imprese di investimento comunitarie e 15 per vigilanza sui promotori finanziari. Richieste di dati e notizie (ai sensi dell'art. 8, comma 2): 1 ad una società di revisione per vigilanza su una Sim. Richieste di dati e notizie (ai sensi dell'art. 31, comma 7) : 173 per istruttorie relative a promotori finanziari. Lettere di contestazioni, con relativo avvio di procedimento sanzionatorio sanzionatorio 363, di cui: 104 nei confronti di promotori finanziari; 8 nei confronti di Sgr e 65 nei confronti dei relativi esponenti aziendali; 8 nei confronti di banche e 125 nei confronti dei relativi esponenti aziendali; 4 nei confronti di Sim e 42 nei confronti dei relativi esponenti aziendali; 1 nei confronti di un'impresa d'investimento comunitaria e 6 nei confronti dei relativi esponenti aziendali. Segnalazioni all'Autorità Segnalazioni all Autorità Giudiziaria Giudiziaria 27 Proposta di accertamenti ispettivi (con relativo avvio) 11 intermediari (Banche, Sim, Sgr) Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 5 ALCUNI DATI QUANTITATIVI Alcuni dati quantitativi Vigilanza in materia di prospetti non equity Rilascio provvedimento di approvazione di prospetti informativi, di cui: • prestiti obbligazionari •covered warrant e certificates 621 517 104 Condizioni definitive pubblicate a valere su prospetti di base: •prestiti obbligazionari •covered warrant e certificates* 2.347 1.958 389 Verifica completezza documentale e regolarita’ del certificato di approvazione di documenti passaportati notificati da autorità estere UE da autorità estere UE 727 Ricezione final terms a valere su prospetti di base passaportati 1.280 Vigilanza in materia di prodotti assicurativi Numero prospetti depositati (numero di prospetti oggetto di monitoraggio), di cui: Numero prospetti depositati (numero di prospetti oggetto di monitoraggio), di cui: • Unit linked •Index linked •Capitalizzazione 410 (202) 325 (198) 6 (3) 79 (1) Vigilanza sulla documentazione d’offerta Vigilanza sulla documentazione d offerta degli OICR degli OICR OICR italiani aperti attivi al 31/12/2013 offerti al pubblico retail, di cui oggetto di vigilanza ex post Notifiche di OICR comunitari armonizzati OICR italiani chiusi ‐ prospetti/supplementi approvati 664 85%** 436 8 * Tali condizioni definitive possono riferirsi a più prodotti della medesima tipologia e classe ovvero possono essere relativi ad operazioni di ammissione alle negoziazioni di strumenti precedentemente emessi ** in termini di patrimonio gestito Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 6 LA VIGILANZA SULLE BANCHE E SUI SERVIZI DI INVESTIMENTO La vigilanza sulle banche e sui g servizi di investimento: le caratteristiche del modello di analisi Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 7 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI Pianificazione dell attività di Pianificazione dell’attività di vigilanza PIANO STRATEGICO (triennale) PIANO OPERATIVO DELLA VIGILANZA (annuale) Relazione per l’anno 2013 Tra gli obiettivi strategici del piano 2013‐2015 rientrano: la vigilanza sull’attività di distribuzione degli intermediari con focalizzazione sul collocamento di prodotti connotati da p p profili f di complessità p e da accentuati conflitti di interesse la vigilanza sulla correttezza della disclosure fornita nei documenti di offerta sui prodotti e sulla situazione degli emittenti e la segnalazione delle offerte più critiche ai fini della vigilanza MiFID tramite l’implementazione e lo sviluppo di modelli di vigilanza sui prodotti non equity Roma, 12 maggio 2014 8 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI Il processo di supervisione FLUSSI INFORMATIVI Comunicazioni periodiche di vigilanza day‐by‐day ANALISI DESK‐BASED (es: segnalazioni statistiche; relazioni delle funzioni di controllo ‐compliance, audit, risk management; relazione sullo svolgimento dei servizi; bilancio di esercizio;reclami) Info I f sulle ll finanziari; offerte ff t di prodotti d tti Informazioni acquisite presso la società di revisione; Ispezioni della Consob o della Banca d’Italia; Esposti p Incontri di vigilanza Media (rassegna stampa, giornali specializzati, internet,…) Relazione per l’anno 2013 Enforcement SISTEMA INTEGRATO DI SUPERVISIONE periodico Roma, 12 maggio 2014 9 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI L’esperienza italiana nel p contesto internazionale Ampio apprezzamento del modello di vigilanza implementato dalla Consob da parte del FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE in occasione del FINANCIAL SECTOR ASSESSMENT PROGRAM‐ FSAP ITALY 2013 “Regulatory authorities have developed extremely sophisticated arrangements sophisticated arrangements for off‐ off site supervision that have resulted in a robust system of supervision” ( Report “Detailed assessmentt off observance b off IOSCO objectives IOSCO bj ti and principles of securities regulation”) AMPIA BASE ARTICOLATO SISTEMA DATI INFORMATIVA MODELLO DI VIGILANZA INTEGRATO DI SUPERVISIONE Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 “These arrangements have been developed using extensive data reporting obligations” “Staff uses these tools to the fullest to target their supervisory interventions” APPREZZAMENTO DEL MODELLO DI VIGILANZA DA PARTE DI ESMA ED ALTRE AUTORITÀ NAZIONALI 10 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI Macro obiettivi del modello di vigilanza ACCOUNTABILITY Contenere e indirizzare il grado di discrezionalità tecnica. ec ca Relazione per l’anno 2013 TRACCIABILITÀ Rendere riconoscibili, d documentabili bl e replicabili i percorsi decisionali. EFFICIENZA Razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane e tecnologiche l i h a disposizione. Roma, 12 maggio 2014 11 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI Il sistema di Early Warning OBIETTIVO Intercettare tempestivamente segnali di anomalia sui specifici comportamenti capaci di orientare immediate azioni di vigilanza Indici di anomalia calcolati su segnalazioni statistiche trimestrali STRUMENTI Analisi dei dati rivenienti dalle istruttorie di approvazione dei prospetti AREE DI INDAGINE COLLEGAMENTO CON PROCESSO DI SUPERVISIONE PROCESSO DI SUPERVISIONE SUI PRODOTTI NON EQUITY Servizi di investimento di tipo esecutivo; Servizio di collocamento; Servizio di collocamento; Servizio di gestione; Risparmio amministrato. CIRCA 180 INTERVENTI IMPLEMENTATI DI CUI 67 RICHIESTE DATI AI SENSI DELL'ART.8, C. 1 Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 12 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI ANALISI Il sistema di rating annuale OBIETTIVO Mappare gli intermediari rilevanti in termini di rischio strutturale di non conformità ANALISI QUANTITATIVA STRUMENTI Individuazione del rischio di non conformità strutturale dell’intermediario sulla base di indicatori quantitativi Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 ANALISI QUALITATIVA Giudizio dell’analista sull’intermediario ll’i t di i a seguito it di percorso di analisi guidato sulla base delle fonti informative disponibili 13 LA VIGILANZA SUGLI STRUMENTI NON EQUITY La vigilanza sugli strumenti non equity Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 14 LA VIGILANZA SUGLI STRUMENTI NON EQUITY La supervisione sugli strumenti p g non equity Supervisione sulla fase di distribuzione Mappatura dei prospetti e dei prodotti in offerta •Tipologia di clientela Strategie e politiche •Strategie commerciali • Politiche di remunerazione •Procedure •Sistema di controlli interni •Analisi degli emittenti •Analisi dei prodotti Profili di interesse Complessità – rischiosità – conflitti di interesse – livello di innovazione No intervento Segnale per Vigilanza Intermediari No intervento Intervento CIRCA 20 INTERVENTI DI CUI 12 RICHIESTE DATI AI SENSI DELL'ART.8, C. 1 Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 15 LA VIGILANZA SUGLI STRUMENTI NON EQUITY La supervisione sugli strumenti p g non equity Offerte di prodotti particolare complessità rischio Da PNE dati su: Offerte con specifici profili di conflitto di interessi Offerte di prodotti che presentino aspetti di “atipicità” e di “innovazione finanziaria” Ordinamento per criticità delle offerte segnalate Relazione per l’anno 2013 a e Lettura alla luce delle attività di vigilanza pregresse od in corso, valutando ll’effettiva effettiva capacità di “classamento” dell’intermediario in termini di potenziali rischi di non conformità Roma, 12 maggio 2014 16 LA MIFID REVIEW La MiFID review: Specifici profili evolutivi connessi alla prestazione dei servizi di investimento Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 17 LA MIFID REVIEW Le novità in tema di product governance: ruolo e responsabilità degli intermediari Introduzione di specifici doveri in capo agli intermediari che provvedono alla fase di diretta ingegnerizzazione dei prodotti (c.d. product manufacturers); Necessità per il manufacturer di implementare misure che consentano lo svolgimento in via anticipata ed astratta di valutazioni circa la compatibilità dei svolgimento, in via anticipata ed astratta, di valutazioni circa la compatibilità dei prodotti che si intendono ingegnerizzare con le esigenze del target market Conferma ed enfatizzazione del dovere degli intermediari che curano la fase “distributiva” e di relazione con il cliente di definire le proprie strategie commerciali e di business in coerenza con i bisogni e le g investitori. caratteristiche degli Necessità di un diretto coinvolgimento del management body nella definizione delle leve gestionali e degli indirizzi strategici degli intermediari per garantirne un maggior allineamento rispetto alle esigenze della clientela un maggior allineamento rispetto alle esigenze della clientela Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 18 LA MIFID REVIEW “Anticipazione” dei principi della product governance L’ESMA ha voluto richiamare l’attenzione delle Autorità nazionali sulla necessità che gli intermediari (siano essi “produttori” e/o “distributori”) adottino e formalizzino misure di product d tti f li i i di d t governance , tali da consentire la t li d ti l “gestione” (prevenzione o contenimento) di qualsiasi potenziale fonte di pregiudizio per gli investitori sin dalla fase di ideazione dei prodotti, ma anche durante la “vita” anche durante la vita degli stessi, soprattutto qualora caratterizzati da degli stessi soprattutto qualora caratterizzati da profili di particolare complessità (cfr. Opinion ESMA in materia di “good practices per la product governance dei prodotti strutturati”, pubblicata il 27 marzo 2014 e “MiFID practices for firms selling complex products” , pubblicata il 7 febbraio 2014) Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 19 LA MIFID REVIEW Le novità in tema di product intervention: ruolo e responsabilità delle Autorità (1) Conferma del potere per le Autorità nazionali (e, in subordine e in via temporanea, ll’ESMA ESMA per gli strumenti finanziari e ll’EBA EBA per i depositi strutturati) di vietare o limitare: a) il marketing, la distribuzione o la vendita di determinati strumenti finanziari (o depositi strutturati) o strumenti finanziari con particolari caratteristiche; o b) una tipologia di attività o pratica finanziaria in caso di significativo pericolo per la tutela degli investitori o di minaccia all’ordinato significativo pericolo per la tutela degli investitori o di minaccia all’ordinato funzionamento ed integrità dei mercati (“financial or commodities markets”) o alla stabilità, in tutto o in parte, del sistema finanziario (da artt. 39 a 43 MiFIR) artt 39 a 43 MiFIR) Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 20 LA MIFID REVIEW Le novità in tema di product intervention: ruolo e responsabilità delle Autorità (2) Individuazione di condizioni e criteri in grado di giustificare ll’attivazione attivazione dei poteri di product intervention È affidato ai delegated acts della Commissione UE il compito di meglio specificare le fattispecie e le circostanze legittimanti l’assunzione di misure di product intervention da parte delle competenti Autorità p p Possibile anticipazione dell’intervento ad una fase anteriore al momento della distribuzione/marketing Le competenti Autorità: hanno il compito di “monitorare” i prodotti di investimento (ivi inclusi i depositi strutturati) e gli strumenti t ti finanziari fi i i offerti, ff ti potendo t d “indagare” “i d ” in i maniera i “ “proattiva” tti ” nuovii prodotti d tti e strumenti t ti finanziari prima della loro distribuzione o vendita nel territorio dell’Unione possono imporre, su base precauzionale, un divieto o una restrizione in un momento anteriore alla distribuzione/marketing di un prodotto o strumento finanziario alla clientela Relazione per l’anno 2013 Roma, 12 maggio 2014 21 Relazione per l anno 2013 Relazione per l’anno 2013 Tiziana Togna g Responsabile della Divisione Intermediari Roma, 12 maggio 2014
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