Magistri Tolosani Chronicon Faventinum, ed. G. Rossini, Bologna, Zanichelli, 1936-38 (RIS, n.ed., XXVIII/1), c. LXXXIV Testo latino Quando Faentini iverunt [contra] Petrum comitem Castrocarii Sub anno dominice incarnationis MCLXXIII, cum guerra esset maxima occasione quarumdam possessionum inter Petrum comitem de Castrocario et Rainerium de Ravaldino et ipse Rainerius videretur quasi succumbere, ad comitem Guidonem Guerram se contulit, et fidelitatem faciens, ut eius mereretur habere patrocinium. Ut igitur prefactus comes tanti fidelis bona manuteneret, castrum Petri comitis, scilicet Sanctum Petrum in Cereto, in mense marcii obsedit; quem infra VIII dies Petrus comes, adiutorio Cavalcacomitis, abbatis de Galiata, et aliorum quam plurium, aggressus est fortiter, et bello per maximum spacium conmisso acerrimo, tandem comes Guido cum suis fugam arripuit, se ad Comune Faventie conferens. Faventini namque, cum summo mane quod futurum esse prelium audivissent, memores antiquissime amicicie domus comitis Guidonis, armis arreptis ab eis, ad eius properant auxilium; licet Petrus magnus esset civis Favencie. Eodem preterea anno, in mense iunii, Faventini amore comitis Guidonis castrum Carpeneti infra curiam Castrocarii edifficaverunt, ipsum comitem manutenentes et pro viribus eum iuvantes, donec plenum habuit de inimicis triunphum. Traduzione Quando i Faentini andarono [contro] Pietro conte di Castrocaro Nell’anno dell’incarnazione del Signore 1173, poiché c’era una grandissima “guerra” tra Pietro conte di Castrocaro e Ranieri de Revaldino e poiché lo stesso Ranieri sembrava sul punto di soccombere, egli si sottomise al conte Guido Guerra, giurandogli anche fedeltà, affinché meritasse di averne il sostegno. Allora il suddetto conte (Guido), per proteggere i beni di un così importante fedele (vassallo), nel mese di marzo pose l’assedio a un castello del conte Pietro, cioè S. Pietro in Cerreto. Ma entro 8 giorni il conte Pietro, con l’aiuto di Cavalcaconte, abate di Galeata e di moltissimi altri, lo attaccò con una grossa forza militare ed, essendo stata attaccata un’acerrima battaglia durata assai a lungo, alla fine il conte Guido con i suoi si diede alla fuga, dandosi al comune di Faenza. I Faentini, poiché avevano sentito che all’alba del giorno successivo ci sarebbe stata battaglia, memori dell’antichissima amicizia con la “casa” del conte Guido, prese le proprie armi, si affrettarono ad aiutarlo, anche se Pietro era un importante cittadino di Faenza. Nello stesso anno, nel mese di giugno, i Faentini per amore del conte Guido costruirono all’interno del territorio di Castrocaro il castello di Carpineto, sostenendo lo stesso conte e aiutandolo per quel che consentivano le loro forze, fino a che non trionfò pienamente sui suoi nemici.
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