segreti di Osage Countyè

I SEGRETI DI OSAGE COUNTY
(August: Osage County )
Regia di John Wells
REGIA: John Wells
SCENEGGIATURA: Tracy Letts
TRATTO dal dramma August: Osage
County di Tracy Letts
INTERPRETI: Meryl Streep, Dermot
Mulroney, Julia Roberts, Chris
Cooper Ewan McGregor, Sam
Shepard, Juliette Lewis, Benedict
Cumberbatch, Margo Martindale
FOTOGRAFIA: Adriano Goldman
MONTAGGIO: Stephen Mirrione
SCENOGRAFIA: David Gropman
COSTUMI: Cindy Evans
COLONNA SONORA: Gustavo
Santaolalla
PRODUZIONE: U.S.A., 2013
DURATA: 121'
Nella contea di Osage, Oklahoma, la famiglia Weston si riunisce per
le esequie del patriarca, il poeta alcolizzato Beverly (Sam Shepard),
annegato in mare verosimilmente per suicidio. I componenti
principali sono tutti di sesso femminile: la vedova Violet (Meryl
Streep), malata di cancro alla bocca e assuefatta agli psicofarmaci,
del tutto incapace di controllare le proprie reazioni; la figlia
maggiore, Barbara (Julia Roberts), non meno - anche se
diversamente - risentita della madre; le altre figlie, Karen (Juliette
Lewis) e Ivy (Julianne Nicholson). Barbara è accompagnata dal
marito Bill (Ewan McGregor), con il quale è in rotta di collisione, e da
Jean, rampolla quattordicenne antagonista e malmostosa come da
copione. Karen porta con sé un presunto fidanzato in Ferrari rossa
ben poco affidabile, Steve (Dermot Mulroney), che cercherà di
sedurre la minorenne con offerte di marijuana. Quanto a Ivy, ama in
segreto il cugino Charles jr. (Benedict Cumberbatch), figlio della
sorella di Violet, Mattie Fae (Margo Martindale), e di suo marito
Charlie (Chris Cooper). Perché elencare così dettagliatamente tutti i
membri del cast? Perché Il segreti di Osage Countyè basato
interamente sui suoi interpreti.
L’intreccio di famiglia disfunzionale, in fondo, non ha molto di nuovo
da offrire; anche se il dramma di Tracy Letts da cui il film è tratto ha
ricevuto il Premio Pulitzer: siamo dalle parti del buon, vecchio
melodramma familiare americano, tra le atmosfere accaldate alla
Tennessee Williams e i giochi-al-massacro di Edward Albee. Vero è
che Letts, il quale ha curato anche la sceneggiatura della versione
per lo schermo, si è raccomandato di introdurre nella pellicola i
paesaggi (possibilità negata al teatro), secondo lui fondamentali alla
comprensione della storia. E il regista John Wells lo ha fatto
scrupolosamente, deciso a trasmetterci quel senso incombente di
soffocante estate calda. E tuttavia il nerbo drammaturgico sono le
scene d’interni (soprattutto quella del pranzo), dove si sviluppa la
dinamica tra i vari personaggi e vengono fuori rivelazioni sepolte
sotto la sabbia, come la vera paternità di uno dei personaggi o
l’inevitabile divorzio di Barbara e Bill.
Insomma, nulla di veramente nuovo sotto il sole, né di così
straordinario. E torniamo allora al vero senso del film, che si
riassume nel cast chiamato a interpretarlo. Di fronte a esso la regia
di Wells fa un passo indietro, lasciando agli attori il compito
prevalente.
Qui bisogna apprezzare - e non è la solita formula di circostanza - il
gioco di squadra, l’impegno di gruppo; nonché un’equa distribuzione
delle parti. Ogni “carattere”, infatti, ha il suo momento di gloria,
senza che nessuno rubi la scena agli altri per un tempo eccessivo. A
questo punto, però, si pone un problema.
Roberto NEPOTI – La Repubblica