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MESSAGGERO VENETO – lunedì 12 maggio 2014
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PORDENONE (pag. 2)
Nella vertenza Electrolux scende in campo il governo
PORDENONE
Nella vertenza Electrolux scende in campo il governo
di Elena Del Giudice Rush finale per la vertenza Electrolux. Ultimo tentativo per Ideal Standard.
Chiarezza per Ispadue. Quella che si apre è la settimana cruciale per alcune delle vertenze aperte nel
Friuli occidentale. Electrolux. Entro mercoledì la vertenza Electrolux dovrebbe chiudersi. A scendere
in campo già oggi è infatti il governo con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che ha
convocato le parti per un incontro tecnico nel primo pomeriggio, mentre in serata si svolgerà quello più
politico: l’incontro con i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Farina, Landini e
Palombella. E’ intuibile che è politica la scelta, come propone la Fiom, di intervenire sul salario, anche
differito, cui Fim e Uilm hanno opposto contrarietà. Meglio il salario (una quota del Pro.re sul Tfr che
vale 120 euro l’anno, ed eventualmente le festività soppresse che cadono di sabato, per altri 120 circa)
che le pause, secondo la Fiom. Le pause non si toccano nemmeno per Fim e Uilm, ma non si agisce sul
salario, proponendo all’azienda di recuperare i 2 euro circa che le mancano per arrivare all’obiettivo di
meno 3 euro per ora lavorata in altro modo. Oltre alla decontribuzione sui contratti di solidarietà, salita
dal 20 al 35 per cento per 1,20 euro l’ora, sia il governo sia la Regione Friuli Venezia Giulia si sono
dichiarati disponibili a sostenere l’impegno di Electrolux a continuare a investire in Italia. A patto che
l’azienda «migliori il piano industriale» e «riduca l’impatto occupazionale». A rigor di logica, il piano
industriale non si è modificato, e gli esuberi sono stati ridotti, sulla carta, alla luce di più rosee
previsioni sull’andamento del mercato, mentre per Porcia è prevista un’iniziativa imprenditoriale ex
novo che dovrebbe assorbire circa 150 eccedenze, rispetto alla quale i sindacati chiedono maggiori
garanzie. Dopo il Mise mercoledì stretta finale alla presidenza del Consiglio dei ministri. Ideal
Standard. L’incontro al Mise è in agenda per domani. I sindacati chiederanno a Ideal Standard di
ritirare la procedura di mobilità già avviata e presentare richiesta al ministero del Lavoro per la cassa
integrazione in deroga. A ieri il Gruppo ha ancora confermato motivazioni ed esigenze che hanno
giustificato la decisione di attivare la procedura, affiancandole alla disponibilità – confermata – di
ricercare una soluzione alternativa per la fabbrica di Orcenico. Una opzione legata al progetto di
“Workers buy out” cui sta lavorando Unindustria con Legacoop e Bpi Italia. La speranza è che Ideal
Standard possa cambiare idea concedendo al progetto più tempo. Giovedì azienda e sindacati si
rincontreranno nella sede dell’Unione degli industriali per il passaggio tecnico previsto dalla procedura
di mobilità. Dovrebbe essere l’occasione per cercare un accordo, ma è intuibile che di fronte a 399
licenziamenti non c’è intesa possibile. Ispadue. E’ l’ultima vertenza in ordine di tempo che mette a
rischio oltre 200 posti di lavoro. Per sindacati e azienda è in agenda oggi un incontro dal prefetto per
capire quali intenzioni abbia il gruppo piemontese rispetto allo stabilimento di Sesto al Reghena.