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Gli autori
Giuseppe A. Centauro. Architetto, è professore associato presso il Dipartimento di
Costruzioni e Restauro (DiCR), della Facoltà di Architettura (Università degli Studi di
Firenze). Titolare del Laboratorio di Restauro con docenza di Restauro Architettonico
e Restauro Urbano.
G. A. Centauro
Opus studiorum/ 5
Studi per la conservazione e la valorizzazione
dei beni culturali e del paesaggio
Opus studiorum/ 5
Studi per la conservazione e la valorizzazione
dei beni culturali e del paesaggio
a cura di Giuseppe A. Centauro
- Metodologie ed applicazioni di restauro nella manutenzione dei fronti edilizi urbani
Daniela Chiesi. Architetto, già docente a contratto di Degrado e diagnostica dell’edilizia storica, collabora come cultore della materia con il Dipartimento di Costruzioni
e Restauro (DiCR).
Una nuova frontiera di studi per la conservazione del patrimonio architettonico di Firenze
Opus studiorum/ 5
Cristina N. Grandin. Storica dell’Arte e restauratrice, già docente a contratto di Restauro delle superfici decorate dei Monumenti, titolare di Assegno di Ricerca nel
2009/2010 presso il Dipartimento di Costruzioni e Restauro (DiCR).
CENTRO STORICO DI FIRENZE
METODOLOGIE ED APPLICAZIONI DI RESTAURO
NELLA MANUTENZIONE DEI FRONTI EDILIZI URBANI
curatela e testi di
Giuseppe A. Centauro, Daniela Chiesi, Cristina N. Grandin
con contributi di
Giorgio Caselli, Carlo Francini, Armando Fagotto, Giorgio Moretti
DiCR Dipartimento di Costruzioni e Restauro
Università degli Studi di Firenze
Con il contributo di
€ 20,00
Opus studiorum/ 5
United Nations
Educational, Scientific and
Cultural Organization
Centro Storico di Firenze
inscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1982
Il futuro del centro storico di Firenze non può non immaginarsi se non nella conservazione
del compendio urbano che magistralmente disegna la città, nella permanenza fisica dei suoi
monumenti, delle architetture degli edifici, delle piazze, dei giardini, degli arredi d’arte concepiti in modo mirabile da quello che giustamente è stato definito come il “genio creativo
umano”. Il destino stesso dei valori culturali ed ambientali sottintesi da questo eccezionale e
simbiotico connubio instauratosi nel corso dei secoli, già posto alla base del riconoscimento
universalmente attribuito al centro storico di Firenze, Patrimonio Mondiale UNESCO, non
può prescindere dalla possibilità di continuare a fruire di un tale irripetibile ambiente nel
migliore dei modi possibili.
Nel moderno e contemporaneo modo di concepire la conservazione, questa memoria vive
nella possibilità di rigenerare in modo coerente la percezione del passato senza che questo
debba essere avvertito come una presenza obsoleta, se non addirittura ingombrante, o come
una “natura morta” solo da contemplare. Il centro storico è in realtà parte vivissima della
città e come tale deve potersi convenientemente rispettare ed abitare. Tuttavia la percezione
della realtà non può essere neppure tradita dalla banalizzazione del quotidiano, da risoluzioni di basso profilo perché nell’immagine stessa della città odierna s’identifica il suo passato
attraverso un paesaggio urbano dotato di intrinseca bellezza con manufatti architettonici
compresi entro spazi fisici da proteggere gelosamente nella loro stessa essenza. Approfondire
le metodologie e le applicazioni di restauro nella manutenzione dei fronti edilizi urbani, salvaguardando il linguaggio e la grammatica compositiva originaria delle architetture, avendo
cura di preservare in particolare la materia e le matrici cromatiche che le realizzano, corrisponde a tutelare l’immagine della città nella dinamica delle accelerate mutazioni odierne.
A conclusione di un progetto pluriennale di ricerca gli studi e i contributi che qui si presentano si pongono come strumenti di conoscenza e di contrasto nei confronti dei fragili equilibri
ambientali odierni, dall’invecchiamento precoce degli apparati decorativi e pittorici indotto
dall’inquinamento atmosferico ai guasti procurati dell’imprevedibile ed alterno comportamento umano. (GAC, 2011)