22 – Uno Stile di Vita Cristiano Siamo invitati a essere un popolo santo che pensa, sente e agisce in armonia con i principi del cielo. Affinché lo Spirito possa ricreare in noi il carattere del nostro Signore, dobbiamo impegnarci soltanto in ciò che produrrà nella nostra vita purezza cristiana, salute e gioia. Questo significa che cercheremo di conformare i nostri divertimenti e i nostri svaghi ai più elevati principi di gusto e bellezza cristiani. Pur riconoscendo le differenze culturali, il nostro modo di vestire deve essere improntato alla semplicità, alla modestia e all’ordine, consono con il modo di vivere di coloro la cui bellezza non consiste nell’ornamento esteriore, ma in quello duraturo di uno spirito quieto e gentile. Ciò significa anche che, siccome i nostri corpi sono il tempio dello Spirito Santo, dobbiamo averne cura in modo intelligente. Oltre a un adeguato esercizio fisico e al riposo, dobbiamo adottare la dieta più sana possibile e astenerci dai cibi impuri indicati nelle Scritture. Poiché le bevande alcoliche, il tabacco e l’uso irresponsabile di droghe e narcotici sono dannosi al nostro corpo, dobbiamo astenercene. Al contrario dobbiamo impegnarci in ciò che aiuta i nostri pensieri e i nostri corpi ad essere in armonia con l’insegnamento di Cristo, che desidera la nostra salute, la nostra gioia e il nostro bene (cfr. Rm 12:1,2; 1 Gv 2:6; Ef 5:1-21; Fil 4:8; 2 Cor 10:5; 6:14-7:1; 1 Pt 3:1-4; 1 Cor 6:19,20; 10:31; Lv 11:1-47; 3 Gv 2). IL COMPORTAMENTO CRISTIANO, LO STILE DI VITA di un seguace di Dio, si sviluppa in risposta di gratitudine alla magnificente salvezza che Dio elargisce in Cristo. Paolo rivolgendosi a tutti i cristiani, dice: “Vi esorto, dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà (Rm 12:1,2). Dunque, i cristiani proteggono e sviluppano volenterosamente le loro facoltà mentali, fisiche e spirituali in modo che possano onorare il loro Creatore e Redentore. Cristo chiese al Padre: “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo” (Gv 17:15,16). Come può un cristiano essere nel mondo e allo stesso tempo essere separato da esso? Come dovrebbe differire lo stile di vita cristiano da quello mondano? I cristiani dovrebbero adottare uno stile di vita diverso, non per amor d’essere differenti, ma perché Dio, che li ha chiamati, li abiliti a raggiungere il potenziale della loro creazione originale, rendendoli efficienti nel suo servizio. La loro diversità promuove anche la missione di servire il mondo, di essere come il sale e la luce. Di che valore sarebbe il sale se non avesse gusto, o la luce che non differisce dall’oscurità? Cristo è il nostro esempio. Egli visse così immerso nel mondo che la gente lo accusò di essere “un mangione e un beone” (Mt 11:19), sebbene non lo fosse. E mise in pratica i principi di Dio con una tale coerenza che nessuno poté provare che fosse colpevole di peccato (Gv 8:46). Il Comportamento e la Salvezza Nel determinare qual è il comportamento appropriato dobbiamo evitare due estremi. Il primo è quello di accettare le regole e l’ applicazione dei principi di Dio come mezzi per ottenere la salvezza. Paolo riassume questo estremo con le parole: “Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo: siete scaduti dalla grazia” (Gal 5:4). L’estremo opposto è quello di credere che poiché le opere non salvano, non contano, che ciò che una persona fa in realtà non importa. Paolo parlò pure di questo, esortando: “Voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione di vivere secondo la carne” (Gal 5:13). Secondo Matteo 18 e Galati 6:1,2, quando ogni membro segue la propria coscienza, “non c’è una reciproca disciplina dei cristiani. La chiesa non diviene il corpo di Cristo, nel cui interno c’è reciproco amore e cura, ma una collezione di individui atomistici, poiché ciascuno va secondo la propria via senza assumersi alcuna responsabilità per i propri fratelli o senza accettare alcuna responsabilità nei loro confronti”.1 Per quanto il nostro comportamento e la nostra spiritualità siano strettamente connessi, non ci guadagneremo mai la salvezza tramite un comportamento corretto. Piuttosto, il comportamento cristiano è un frutto naturale della salvezza e si fonda su ciò che Cristo ha di già compiuto per noi al Calvario. I Templi dello Spirito Santo Non solo la chiesa ma anche il cristiano individualmente è un tempio per la dimora dello Spirito Santo. “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi” (1 Cor 6:19). I credenti, dunque, praticano abitudini salutari per proteggere il centro del loro corpotempio, la mente, la dimora dello Spirito di Cristo. Per questa ragione i cristiani avventisti del 7° giorno, nel corso dell’ultimo secolo hanno sottolineato l’importanza di abitudini adeguate per la salute.2 E questa enfasi sta ripagando, infatti, recenti ricerche hanno rivelato che gli avventisti hanno meno rischi di sviluppare quasi tutte le maggiori malattie che toccano la popolazione globale.3 Come cristiani, noi abbiamo cura sia degli aspetti spirituali che di quelli fisici della vita delle persone. Seguendo Gesù, il nostro modello, che guarì “ogni malattia e ogni infermità tra il popolo” (Mt 4:23). La Bibbia considera l’essere umano una unità (capitolo 7). Infatti, “la dictonomia tra lo spirito e la materia è estranea alla Bibbia”.4 Dunque, la chiamata di Dio alla santità implica la salute fisica come quella spirituale. Susanna Wesley, la madre del fondatore del Metodismo, riassunse questo principio chiaramente: “Qualsiasi cosa che indebolisce la tua ragione, che attacca la fragilità della tua coscienza, che oscura il tuo senso di Dio, che diminuisce la forza e l’autorità della tua mente sul tuo corpo, è sbagliata, per quanto innocente possa essere di per se stessa”.5 Le leggi di Dio, includenti anche quelle della salute, non sono arbitrarie ma designate dal nostro Creatore per abilitarci a gioire al meglio la vita. Invece, Satana, il nemico, vuole rubarci la salute, la gioia, la pace di mente e, infine, distruggerci (cfr. Gv 10:10). Le Benedizioni di Dio per una Salute Totale L’ottenimento di questa salute dipende dalla pratica di pochi, semplici ma efficaci principi dati da Dio. Alcuni di questi sono ovvi e alquanto graditi alla maggioranza della gente. Altri, come una dieta appropriata, sono più difficili da accettare poiché implicano orientazioni e abitudini molto specifiche e basilari per la nostra vita. Per questa ragione dedicheremo più spazio ai principi incompresi, dibattuti o rigettati.6 La Benedizione dell’Esercizio. L’esercizio regolare è una semplice formula che aumenta le energie, rafforza il corpo, allevia lo stress, promuove la salute della pelle e la fiducia in se stessi, riduce la depressione e i rischi di malattie cardiache e di cancro. L’esercizio non è una semplice alternativa, è essenziale per mantenere un’ottima salute, sia fisica che mentale.7 Le attività utili promuovono la prosperità; l’inattività e la pigrizia facilitano le sciagure (Pr 6:6-13; 14:23). Dio prescrisse l’attività per il primo uomo e la prima donna: la cura della loro casagiardino all’aria aperta (Gn 2:5, 15; 3:19). Cristo stesso fu, e diede, un esempio di attività fisica. Per la maggior parte della sua vita si impegnò nel lavoro manuale della falegnameria, e durante il suo ministero camminò per le vie della Palestina.8 La Benedizione della Luce Solare. La luce è essenziale alla vita (Gn 1:3). Essa potenzia il processo che produce i nutrimenti che alimentano e danno energia ai nostri corpi e che rilasciano l’ossigeno che necessitiamo per vivere. La luce solare promuove la salute e la guarigione. La Benedizione dell’Acqua. Il corpo umano è 75% acqua, ma questo elemento vitale è costantemente perso attraverso la respirazione, la perspirazione e gli escrementi. Bere da sei a otto bicchieri di acqua pura al giorno assiste a mantenere il benessere generale del corpo e della mente. Un’altra importante funzione dell’acqua è il suo utilizzo per la pulizia personale e per il rilassamento. La Benedizione dell’Aria Fresca. Un ambiente di aria impura, all’interno o all’esterno della casa, impedisce al sangue di portare la quantità di ossigeno richiesta per il buon funzionamento di ogni cellula. Questo tende a rendere la persona meno allerta e meno pronta all’azione. E’ perciò importante fare tutto il possibile per assicurarsi, ogni giorno, una generosa fornitura di aria fresca. La Benedizione di uno Stile di Vita Temperato, Privo di Droghe e di Stimolanti. Le droghe hanno saturato la nostra società perché offrono stimolo e liberano dallo stress e dal dolore. Il cristiano è bersagliato da seducenti inviti a usare le droghe. Anche molte popolari bevande, dall’apparenza innocente, contengono droghe: il caffé, il tè, e la coca cola contengono caffeina,9 e alcune bevande rinfrescanti aromatizzate alla frutta contengono alcool. La ricerca ha mostrato che le droghe leggere tendono a condurre progressivamente a droghe che alterano la mente sempre più pesanti. Il cristiano saggio si asterrà da tutto ciò che è dannoso, usando moderatamente solo ciò che è buono. 1. Il tabacco. Il tabacco, in qualsiasi sua forma, è un lento veleno che nuoce alle capacità fisiche, mentali e morali. All’inizio i suoi effetti sono a malapena riconoscibili. Eccita e poi paralizza i nervi, indebolendo e offuscando il cervello. Coloro che fanno uso di tabacco stanno commettendo un lento suicidio,10 violando il sesto comandamento: “Non uccidere” (Es 20:13). 2. Le bevande alcoliche. L’alcool è tra le droghe più diffuse del pianeta terra. Ha devastato milioni di persone. Non solo nuoce a coloro che ne fanno uso ma danneggia anche la società in generale, causando la distruzione di famiglie, incidenti mortali e povertà. Poiché Dio comunica con noi solo mediante la nostra mente, è bene ricordarsi che l’alcool influisce negativamente su tutte le funzioni mentali. Man mano il livello di alcool aumenta nell’organismo, il bevitore soffre di una progressiva mancanza di coordinazione e sperimenta confusione, disorientazione, stupore, amnesia, coma e morte. Bere bevande alcoliche regolarmente produce una eventuale mancanza di memoria, di razionalità e di capacità ad apprendere.11 Alcune storie delle Scritture che riportano l’uso di bevande alcoliche possono dare l’impressione che Dio ne approvi l’uso. Però le Scritture indicano anche che il popolo di Dio partecipò in pratiche sociali come il divorzio, la poligamia e la schiavitù, pratiche che Dio non istituì per certo. Nell’interpretare questi brani della Bibbia, è utile ricordarsi che Dio non approva necessariamente tutto ciò che permette. La risposta di Gesù alla domanda perché Mosè permise il divorzio addita a questo principio d’interpretazione. Egli disse: “Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostri mogli; ma da principio non era così” (Mt 19:8).12 L’Eden è il modello divino al quale il Vangelo ci restaura. Come è vero per queste altre pratiche, così anche l’uso di alcool era parte del piano originale di Dio.13 3. Altre droghe e narcotici. Ci sono molte altre droghe e narcotici dannosi tramite i quali Satana distrugge le vite umane.14 I veri cristiani, contemplando Cristo, continueranno a glorificare Dio con i loro corpi, riconoscendo che sono delle sue costose possessioni, comprate con il suo sangue prezioso. La Benedizione del Riposo. Un riposo adeguato è essenziale per la salute del corpo e della mente. Cristo ci estende anche a noi la compassionevole direttiva che diede ai suoi discepoli affaticati: “Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco” (Mc 6:31). I periodi di riposo provvedono la calma necessaria per comunicare con Dio. “‘Fermatevi’ egli esorta ‘e riconoscete che io sono Dio, (Sal 46:10). Dio sottolineò questo bisogno mettendo a parte il settimo giorno della settimana come giorno di riposo (Es 20:10). Il riposo è molto più che dormire o cessare le nostre occupazioni quotidiane. Implica anche il modo in cui noi trascorriamo il nostro tempo libero. La fatica non è sempre causata dallo stress o da un lavoro stancante o troppo lungo: le nostri menti possono anche essere affaticate dalla troppa stimolazione derivante dai media, dalla malattia, o da gravi problemi personali. La ricreazione è ri-creazione nel vero senso della parola. Essa rafforza, costruisce, rinfresca la mente e il corpo, in modo da preparare i credenti a ritornare alle loro occupazioni con nuovo vigore. Per vivere la vita al meglio, i cristiani dovrebbero praticare solo quelle forme di ricreazione e d’intrattenimento che rafforzano il loro legame con Cristo e migliorano la salute. Le Scritture riportano il seguente principio che assiste i cristiani a selezionare una buona ricreazione: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Gv 2:15,16). 1. I film, la televisione, la radio e i video. Questi media possono essere dei grandi agenti educativi. Hanno “completamente cambiato l’atmosfera del nostro mondo moderno e ci hanno messo in facile contatto con la vita, il pensiero e le attività dell’intero globo”.15 Il cristiano deve tenere in mente che la televisione e i video influenzano la vita di un individuo più profondamente di qualsiasi altra singola attività. Sfortunatamente, i video e la televisione, con le loro quasi continue sceneggiature teatrali, portano nella famiglia influssi che non sono né sani, né edificanti. Se non riusciamo a discriminare e a essere decisivi, “trasformeranno la nostra casa in un palcoscenico di basso e squallido livello”.16 Il cristiano devoto si allontanerà dai film e da programmi televisivi immorali, violenti e sensuali. I media audio-visivi non sono nocivi in se stessi. Gli stessi canali che mostrano il baratro della malvagità umana presentano pure la predicazione del Vangelo della salvezza. Vengono emessi diversi altri programmi degni di nota. Ma la gente può anche usare dei buoni programmi per scansare le responsabilità della vita. I cristiani non devono solo stabilire i principi che determineranno cosa guardare, ma fisseranno anche un limite di tempo, così che le loro relazioni sociali e le loro responsabilità della vita non ne soffrano. Se non possiamo discriminare o se ci manca la capacità di controllare i nostri media, è molto meglio liberarsene completamente che far sì che dominino nostre vite, inquinando la mente e facendoci consumare troppo tempo nella sedentarietà (cfr. Mt 5:29,30). A proposito della contemplazione di Cristo, un importante principio biblico dichiara: “contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria” (2 Cor 3:18). La contemplazione produce cambiamenti. Ma i cristiani devono tenere sempre presente che questo principio opera anche nel male. I film, mostrando graficamente i peccati e i crimini dell’umanità, come l’omicidio, l’adulterio, il furto e altri atti degradanti, stanno contribuendo al presente declino della moralità. Il consiglio di Paolo in Filippesi 4:8, precisa un principio che aiuta a identificare le forme di ricreazione che hanno valore: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”. 2. La lettura e la musica. Per il cristiano, gli stessi nobili criteri di selezione si applicano anche alla lettura e alla musica. La musica è un dono di Dio intesa a ispirare pensieri puri, nobili ed elevati. La buona musica, dunque, promuove le più raffinate qualità del carattere. Invece, la musica degradante “distrugge il ritmo dell’anima e fa declinare la moralità”. Per questa ragione i seguaci di Cristo eviteranno “qualsiasi melodia avente la natura del jazz, del rock o altre forme di musica correlate, come qualsiasi linguaggio che esprime sentimenti estremi o triviali”.17 Il cristiano non ascolta musica con liriche e melodie che stimolano la sensualità (Rm 13:11-14; 1 Pt 2:11).18 Anche la lettura offre molte cose che hanno valore. C’è una grande varietà di buona letteratura che coltiva e espande la mente. C’è, tuttavia, anche una “inondazione di cattiva letteratura, spesso camuffata in maniera attraente, che danneggia l’intelletto e la morale. Le storie di avventura sfrenata o di lassismo morale, sia fatti che finzione, “non sono idonee per i credenti perché creano ribrezzo per uno stile di vita nobile, onesto e puro e ostacolano lo sviluppo dell’unione con Cristo”.19 3. Le attività inaccettabili. Gli avventisti insegnano che anche i giochi d’azzardo, delle carte, l’andare a teatro e a danzare devono essere evitati (1 Gv 2:15-17). E scoraggiano di trascorrere il tempo guardando eventi sportivi violenti (Fil 4:8). Qualsiasi attività che indebolisce la relazione con il nostro Signore e fa perdere di vista i valori eterni permette a Satana di imprigionare la nostra anima con le sue catene. Invece, i cristiani parteciperanno nelle attività di tempo libero salubri, che rinvigoriscono veramente la loro natura fisica, mentale e spirituale. La Benedizione del Cibo Nutriente. Alla prima coppia, il Creatore diede la dieta ideale, precisando: “vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento” (Gn 1:29). Dopo la caduta, Dio aggiunse alla loro dieta anche “l’erba dei campi” (Gn 3:18). Oggi i problemi riguardanti la salute si accentrano sulle malattie di tipo degenerativo direttamente connesse alla dieta e allo stile di vita. La dieta determinata da Dio, composta di grani, frutti, noci e vegetali, offre i giusti ingredienti nutritivi per mantenere una ottima salute. 1. La dieta originale. La Bibbia non condanna una alimentazione che include animali puri. Ma la dieta originale prescritta per l’uomo non aveva cibi carnei, perché Dio non intendeva togliere la vita a nessun animale e perché la dieta vegetariana è la migliore per la salute, un fatto questo per cui la scienza sta offrendo una evidenza sempre maggiore.20 Le persone che consumano prodotti animali possono danneggiare la salute con malattie causate dai batteri e dai virus in essi contenuti.21 Si estima che ogni anno, soltanto negli USA, milioni soffrono di avvelenamento provocato dai gallinacei, perché l’ispezione manca di rilevare la contaminazione della salmonella e di altri microrganismi.22 Alcuni esperti pensano che “la contaminazione batteriologica dei cibi pone un problema ben lungi più grave degli additivi chimici e dei conservanti”23 e si aspettano che l’incidenza delle malattie causate da questi batteri aumenti.24 La dieta che Dio prescrisse nel giardino dell’Eden, una dieta vegetariana, è l’ideale per l’uomo, ma a volte non si può avere l’ideale. In queste circostanze, dovute a situazioni locali particolari, coloro che desiderano stare in ottima salute si nutriranno del miglior cibo possibile a loro disposizione. 2. I cibi puri e impuri. Solo dopo il diluvio Dio introdusse la carne come alimento. Poiché tutta la vegetazione era stata distrutta, Dio diede a Noè e alla sua famiglia il permesso di cibarsi con carni animali, proibendo però di mangiarne il sangue (Gn 9:3-5). Un’altra regola che le Scritture riportano circa la carne è di nutrirsi solo degli animali che Dio identificò come puri. Ciò fu specificato perché Noè e la sua famiglia avevano bisogno degli animali puri per il cibo, come pure per i sacrifici (Gn 8:20). Per questa ragione Dio istruì Noè a prendere con sé nell’arca sette paia di ogni genere di animale puro, in contrasto con solo due paia di ogni genere di animale impuro (Gn 7:2,3). Levitico 11 e Deuteronomio 14 provvedono un’ampia esposizione sul cibo animale puro e impuro.25 Per natura, gli animali non costituiscono il cibo migliore. Molti sono o spazzini o predatori, dal leone al porco, dall’avvoltoio a quelli che dimorano nei mari e che succhiano per nutrirsi. A causa delle loro abitudini, questi animali sono più facili portatori di malattie. Degli studi hanno rivelato che “in aggiunta alla discreta quantità di colesterolo trovati nel porco e nei crostacei, entrambi cibi contengono tossine e sostanze contaminanti associate all’avvelenamento umano”.26 Astenendosi dai cibi impuri, il popolo di Dio dimostrava gratitudine per la sua redenzione dal mondo corrotto e impuro che lo circondava (Lv 20:24-26; Dt 14:2). L’introduzione di qualsiasi cosa impura nel corpo in cui dimora lo Spirito Santo, è al di sotto dell’ideale di Dio. Il Nuovo Testamento non abolì la distinzione tra i cibi carnei puri e impuri. Alcuni credono che poiché queste leggi dietetiche sono menzionate nel Levitico, esse sono semplicemente cerimoniali o rituali, così non più valide per i cristiani. Ma la distinzione tra gli animali puri e impuri fu fatta ai tempi di Noè, molto prima che Israele esistesse. Queste leggi dietetiche, in quanto principi della salute, sono di per sé una obbligazione continua”.27 3. Regolarità, semplicità ed equilibrio. Perché la riforma dietetica sia efficace deve essere progressiva e praticata intelligentemente. In ogni modo, si dovrebbe imparare a eliminare, o a usare molto di rado, il cibo contenente molto grasso e/o zucchero. Inoltre, dovremmo preparare i cibi nel modo più semplice e naturale possibile e per un beneficio ottimale dovremmo mangiare a intervalli regolari. Le diete complesse e stimolanti non sono le più salutari. Molte spezie e condimenti irritano il tratto digestivo,28 e il loro uso costante è associato con un numero di problemi di salute. La Benedizione dell’Abbigliamento Cristiano. Dio provvide ad Adamo ed Eva il primo abito e sa che abbiamo bisogno di indumenti idonei anche oggi (Mt 6:25-33). Noi dovremmo basare la nostra scelta d’ abbigliamento sui principi della semplicità, della modestia, della praticità, della salute e della bellezza. 1. Semplice. Come per ogni altro aspetto della nostra vita, la chiamata cristiana alla semplicità implica anche la maniera in cui ci abbigliamo. “La testimonianza cristiana richiede semplicità”.29 “Il modo in cui ci vestiamo mostra al mondo chi e cosa siamo, non è un requisito legale tramandato dall’era vittoriana, ma una espressione del nostro amore per Gesù”.30 2. Di alta virtù morale. I cristiani non macchieranno la bellezza del loro carattere con stili che risvegliano la “concupiscenza della carne” (1 Gv 2:16). Poiché desiderano testimoniare ad altri, si vestiranno e agiranno con modestia, non accentuando quelle parti del corpo che potrebbero stimolare desideri sessuali. La modestia promuove la salute morale. Lo scopo dei cristiani è di glorificare Dio, non se stessi. 3. Pratico ed economico. Poiché si è amministratori del denaro che Dio ci ha affidato, i cristiani praticheranno l’economia, evitando gli ornamenti “d’oro o di perle o …vesti lussuose” (1 Gv 2:16). Però praticare l’economia non significa necessariamente acquistare i vestiti meno cari. Spesso gli oggetti di alta qualità sono più economici perché durano più a lungo. 4. Salutare. Non solo la dieta influisce sulla salute di una persona. I cristiani eviteranno abiti che non proteggono adeguatamente il corpo o che lo comprimono o che influiscono in modo tale da provocare il deterioramento della salute. 5. Caratterizzato dalla grazia e dalla bellezza naturale. I cristiani comprendono l’avvertimento contro “la superbia della vita” (1 Gv 2:16). Riferendosi ai gigli, Cristo notò: “neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro” (Mt 6:29). Questo indica che la percezione che il cielo ha della bellezza è caratterizzata dalla grazia, dalla semplicità, dalla purezza e dal fascino naturale. Le esibizioni mondane, come avvengono nella mode temporali, non hanno alcun valore agli occhi di Dio (1 Tm 2:9). I cristiani conquistano i non-credenti, non apparendo o comportandosi come il mondo, ma rivelando una diversità attraente e rinfrescante. Pietro disse alle mogli, che forse i loro mariti non credenti potevano essere attirati a Cristo dalla loro “condotta casta e rispettosa”. Invece di adornare l’esteriore, egli consigliò i cristiani a concentrarsi sullo sviluppo “intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore” (1 Pt 3:1-4). Le Scritture insegnano che: a. Il carattere mostra la vera bellezza della persona. Sia Pietro che Paolo indicarono i principi base che devono guidare i cristiani, uomini e donne, nell’area dell’ornamento: il vostro fascino “non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare belle vesti” (1 Pt 3:3). “Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce d’oro o di perle o di vesti lussuose, ma di opere buone, come si addice a donne che fanno professione di pietà” (1 Tm 2:9,10). b. La semplicità è in armonia con la riforma e il risveglio spirituale. Quando Giacobbe chiamò la sua famiglia a consacrarsi a Dio, essi rinunciarono a “tutti gli dèi stranieri che erano nelle loro mani e gli anelli che avevano agli orecchi” (Gn 35:2,4).31 Dopo l’apostasia d’Israele con il vitello d’oro, Dio comandò: “ora togliti i tuoi ornamenti e vedrò come io ti debba trattare”. Pentiti, loro “si spogliarono dei loro ornamenti” (Es 33:5,6). Paolo spiega chiaramente che le Scritture riportano queste apostasie “per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche” (1 Cor. 10:11). c. La buona gestione richiede sacrifici. Mentre molta parte del mondo è malnutrito, il materialismo pone davanti ai cristiani tentazioni che vanno da vestiti, macchine e gioielli carissimi a case lussuose. La semplicità dello stile di vita e dell’apparenza pone i cristiani in netto contrasto con l’avidità, il materialismo e il piacere pagano della società del ventunesimo secolo, dove i valori si accentrano sulle cose materiali invece che sulle persone. In vista di questi insegnamenti biblici e dei principi esposti in precedenza, noi crediamo che i cristiani non devono adornarsi di gioielli. Con ciò intendiamo significare che anelli, orecchini, collane e braccialetti, fermacravatta, spille, polsini vistosi e qualsiasi altro tipo di gioiello che ha come sua funzione principale l’ornamento, non è necessario e non è in armonia con la semplicità e la bellezza esteriore sollecitata dalle Scritture.32 La Bibbia associa i cosmetici vistosi con il paganesimo e l’apostasia (2 Re 9:30; Ger 4:30). A proposito di cosmetici, perciò, noi crediamo che i cristiani dovrebbero mantenere un aspetto naturale e salutare. Se nella maniera in cui parliamo, agiamo e vestiamo, innalziamo il Salvatore, noi diventiamo come magneti, attiriamo a lui altre persone.33 I Principi degli Ideali Cristiani Lo stile di vita cristiano, in tutte le sue manifestazioni, è una risposta alla salvezza in Cristo. Il cristiano desidera onorare Dio e vivere come Gesù vivrebbe. Sebbene alcuni considerano lo stile di vita cristiano come una lista di no, noi dovremmo ritenerlo piuttosto come una serie di principi attivi positivi nel contesto dell’opera della salvezza. Gesù enfatizzò che venne affinché noi avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza. Quali sono i principi che ci guidano in questa ricca esperienza? Quando lo Spirito Santo entra nella vita di un individuo, avviene un cambiamento decisivo, evidente a tutte le persone che lo circondano (Gv 3:8). Lo Spirito non solo produce il cambiamento iniziale nella vita, ma il suo impatto ha effetti continui. Il frutto dello Spirito è amore (Gal 5:22,23). L’argomento più potente della validità del cristianesimo è un cristiano amorevole e amabile. Vivere con la mente di Cristo. “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Fil 2:5). In tutte le circostante, favorevoli o avverse, noi dovremmo cercare di capire e vivere in armonia con il volere e la mente di Gesù (1 Cor 2:16). Ellen White ha notato i meravigliosi risultati di una vita vissuta in questo genere di relazione con Cristo. Precisò: “Ogni vera ubbidienza procede dal cuore. Gesù mise tutto il suo cuore in quello che faceva. Se lo vogliamo, trasformerà il nostro cuore e la nostra mente a tal punto conformi alla sua volontà che, ubbidendo, non faremo altro che seguire i nostri impulsi. La volontà dell’uomo, trasformata e santificata, trova la sua più grande gioia nel servire il Signore. Quando riusciamo a conoscere Dio come ci è possibile farlo, allora la nostra vita diventa una continua ubbidienza. Il peccato diviene sempre più odioso per coloro che apprezzano il carattere di Cristo e vivono in comunione con Dio”.34 Vivere per Lodare e Glorificare Dio. Dio ha fatto tantissimo per noi. Un modo di mostrare la nostra gratitudine è la lode. I salmi enfatizzano incisivamente questo aspetto della vita spirituale. “Così ti ho contemplato nel santuario, per veder la tua forza e la tua gloria. Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mie mani invocando il tuo nome. L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose” (Sal 63:2-5). Un’attitudine di lode simile, porterà tutti gli affari della vita nella giusta prospettiva.. Fissando lo sguardo sul nostro Salvatore crocifisso che ci ha redento dalla penalità e ci ha liberato dalla potenza peccato, siamo motivati a fare soltanto “ciò che gli è gradito” (1 Gv 3:22; cfr. Ef 5:10). I cristiani non vivono “più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2 Cor 5:15). Ogni vero cristiano mette Dio per primo in tutto ciò che fa, in tutto quello che pensa, in tutto ciò che dice e in tutto quello che desidera. Egli non ha altri dèi oltre al suo Redentore (1 Cor 10:31). Vivere per Essere un Esempio. Paolo disse di non dare, “motivo di scandalo” a nessuno (1 Cor 10:32. “Io mi esercito ad avere una coscienza pura davanti a Dio e agli uomini” (At 24:16). Se il nostro esempio guida altri a peccare, noi diventiamo una pietra d’inciampo per quelli per cui Gesù morì. “Chi dice di rimanere in lui deve camminare com’egli camminò” (1 Gv 2:6). Vivere per Servire. Una delle ragioni principali per cui i cristiani vivono come vivono è per attirare uomini e donne perduti a Cristo. Paolo confessò: “Io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l’utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati” (1 Cor 10:33; cfr. Mt 20:28). Requisiti e Linee di Condotta A causa dell’impatto che lo stile di vita produce nell’esperienza spirituale di una persona e nella sua testimonianza, come organizzazione ecclesiastica noi abbiamo stabilito certi criteri costituenti i requisiti minimi per diventare membri. Questi criteri includono: l’astensione dal tabacco, dalle bevande alcoliche, da sostanze chimiche che alterano la mente e dai cibi carnei impuri, e una crescente esperienza cristiana a proposito dell’abbigliamento e del tempo libero. Questi minimi requisiti non comprendono tutto l’ideale di Dio per il cristiano. Sono semplicemente i primi passi essenziali nello sviluppo di una crescente e radiante esperienza cristiana. Questi criteri provvedono anche la base essenziale per l’unità nella comunità dei credenti. Lo sviluppo di un comportamento cristiano a “somiglianza” di Dio è progressivo e implica l’unione con Cristo per tutta la vita. Una esistenza santa non è altro che la quotidiana sottomissione della nostra volontà al controllo di Cristo e la quotidiana conformità ai suoi insegnamenti rivelatici nello studio biblico e in preghiera. Poiché maturiamo a ritmi differenti, è importante che noi ci tratteniamo dal giudicare i fratelli e le sorelle più deboli (Rm 14:1; 15:1). I cristiani uniti a Cristo hanno un solo ideale, quello di fare il loro meglio per onorare il nostro Padre che è nei cieli, colui ha provveduto un piano di salvezza così ricco. “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio” (1 Cor 10:31). Annotazioni 1 L. A. King, “Legalism or Permissiveness: An Inescapable Dilemma?” The Cristian Century, 16 Aprile, 1980, p. 436. 2 Per lo sviluppo delle basi bibliche di uno stile di vita sano nella Chiesa Cristiana Avventista, cfr. Damsteegt, Foundations of the Seventh-day Adventist Message and Mission, pp. 221-240; Damsteegt, “Health Reforms and the Bible in Early Sabbatarian Adventism”, Adventist Heritage, Winter 1978, pp. 13-21. 3 Lewis R. Walter, Jo Ellen Walton, John A. Scarffenberg, How You Can Live Six Extra Years, Woodbridge Press, Santa Barbara, CA, 1981, p. 4; D.C. Nieman and H.J. Stanton, “The Adventist Lifestyle - A Better Way to Live”, Vibrant Life, March/April 1988, pp.14-18. 4 Zondervan Pictorial Encyclopedia of the Bible, Zondervan Publishers, Gran Rapids, Mi, 1975, vol. 1, p. 884. 5 C.B. Haynes, “Church Standards – N° 5”, Review and Herald, 30 Ottobre, 1941, p. 7. 6 Per un più esauriente trattato di queste semplici regole, cfr. V. W. Foster, New Start!, Woodbridge Press, Santa Barbara, CA, 1988. 7 Cfr. per es., Kenneth H. Cooper, Aerobics Program for Total Well Being, M. Evans, New York, 1982; Physical Fitness Education Syllabus, Loma Linda University, Department of Health Science, School of Health, Loma Linda, CA, 1976-1977; John Dignam, “Walking into Shape”, Signs of the Times, July 1987, p. 16; B. E. Baldwin, “Exercise”, Journal of Health and Healing 11, n. 4, 1987, p. 20-23; Jeanne Wiesseman, Phisical Fitness, Abundant Living Health Series, vol. 5, Loma Linda University, School of Health, CA, n.d., p. 21,37,38,45. Vedere anche Dianne-Jo Moore, “Walk Your Tension Away”, Your Life and Health, n. 4, 1984, pp. 12,13. 8 Tra le varie forme di esercizio, camminare è classificato tra i migliori. Cfr. J. A: Scharffenberg, “Adventist Responsibility in Exercise”, manoscritto non pubblicato; White, Testimonies, vol.3, p. 78; White, “Temperance”, Health Reformer, April 1872, p. 122; Dignam, “Walking Into Shape” pp. 16,17. 9 E’ stato provato che la caffeina contribuisce anche ad aumentare il colesterolo nel sangue, la pressione sanguigna, i succhi gastrici e le ulcere peptiche. E’ anche implicata nelle malattie cardiache, nel diabete, e nei cancri al colon, alla vescica e al pancreas. L’uso frequente durante la gravidanza aumenta il rischio di difetti e di basso peso del neonato. Cfr. Robert O’Brien and Sidney Cohen, “Caffeine”, Encyclopedia of Drug Abuse, Facts on Life, New York, 1984, pp. 50,51; Mariorie V. Baldwin, “Caffeine on Trial”, Life and Health, October 1973, pp. 10-13; E.D. Gorham, L.F. Garland, F.C. Garland, et al, “Coffee and Pancratic Cancer in a Rural California County”, Western Journal of Medicine, January 1988, pp. 48-53; B. K. Jacobsen and D.S. Thelle, “Heart Study: Is Coffee Drinking an Indicator of Lifestyle with High Risk for Ischemic Heart Disease?” Acta Medica Scandinavia 222, N°3, 1987, p.215-221; J.D.Curb, D.M. Reed, J.A. Kautz, and K. Yano, “Coffee, Caffeine and Serum Cholesterol in Japanese Living in Hawaii”, American Journal of Epidemiology, April 1986, pp. 648-655. Consumatori di grandi quantità di caffè sono anche “meno attivi in religione” (B.S. Victor, M. Lubetsky e J.F. Green, “Somatic Manifestations of Caffeinism”, Journal of Clinical Psychiatry, May 1981, p. 186. Per il contenuto di caffeina nelle varie bevande, cfr. “The Latest Caffeine Scoreboard”, FDA Consumer, March 1984, pp. 14-16; Bosley, “Caffeine: Is It So Harmless?” Ministry, August 1986, p. 28; Winston J. Craig and Thy T. Nguyen, “Caffeine and Theobromine Levels in Cocoa and Carob Products”, Journal of Food Science, January-February, 1984, pp. 302-303,305. 10 Nel caso del sistema circolatorio, il tabacco aumenta il rischio di attacchi cardiaci, di pressione alta e delle malattie vascolari periferiche come la malattia di Buerger, che necessita l’amputazione delle dita delle mani e dei piedi. Nel caso del sistema respiratorio, il tabacco provoca un aumento dei decessi a causa del cancro ai polmoni, bronchiti croniche, e enfisema. Paralizza le ciglia bronchiali che purificano i polmoni e i bronchi dalle impurità, ed è associato con il cancro alla laringe, bocca, esofago, vescica, reni e pancreas. E’ anche connesso all’aumento delle ulcere duodenali e dei decessi provocati da complicazioni derivanti dalle ulcere. Cfr., per es., Smoking and Health: A Report of the Surgeon General, US Department of Health, Education and Welfare, Washington D.C., 1979. 11 Cfr., per. es., Galen C. Bosley, “The Effects of Small Quantities of Alohol”, Ministry, May 1986, pp. 24-27. E’ provato che tra i bevitori sociali l’alcol rimpicciolisce i lombi frontali, il centro del discernimento morale (L.A. Cala, B. Jones, P. Burns, et. al., “Results of Computerized Tomography, Psychometric Testing and Dietary Studies in Social Drinkers, With Emphasis on Reversibility After Abstinence, Medical Journal of Australia, 17 september 1983, pp. 264269. Cfr. Bosley, “Why a Health Message”, “Advenist Review, 30 luglio, 1987, p. 15. Study psycologici su bevitori sociali mostrano che le loro abilità mentali e intellettuali sono danneggiate (D.A. Parker, E. S. Parker, J.A. Brody e R. Schoenberg, “Alcohol Use and Cognitive Loss Among Employed Men and Women”, American Journal of Public Health, May 1983, pp. 521-526). Come le quantità di alcol ingerite aumentano, la frequentazione della Chiesa diminuisce (A.M. Edward, R. Wolfe, P. Moll e E. Harburg, “Psycological and Behavioral Factors Differentiating Past Drinkers and Lifelong Abstainers” American Journal of Public Health, January 1986, p.69 . 12 Vedere capitolo 16, annotazione 8, per la discussione sul vino per la santa Cena. 13 Nell’Antico Testamento, il termine generale per vino è Yayin. Esso designa il succo dell’uva in tutti i suoi vari stati da quello non fermentato al fermentato, sebbene è spesso usato per vino invecchiato contenente alcol. La parola più comune per il vino non fermentato à tirosh. E’ frequentemente tradotto come “nuovo vino”, il succo d’uva appena pigiato. Entrambi i termini sono resi oinos nella traduzione greca dell’Antico Testamento della septuaginta (LXX). Oinos è il termine generalmente usato nel Nuovo Testamento per vino e si riferisce sia al quello non fermentato che fermentato, a secondo del contesto. (Per l’Antico Testamento cfr. Robert P. Teachout, “The Use of ‘Wine’ in the Old Testament” Tesi di Th. D., 1979, disponibile tramite University Microfilms International, Ann Arbord, MI; Leal O. Cesar, “The meaning of Yayin”, Tesi di M.A., Andrews University, Berrien Springs, MI, 1986; William Patton, Bible Wines, Sane Press, Oklahoma City, OK, n.d., pp. 54-64. La stessa espressione “bevande forti” (Shekar in ebraico) indica una bevanda dolce, generalmente fermentata e derivata da fonti diverse dell’uva. Include prodotti come la birra (derivata dall’orzo, dal miglio, o il grano) e il vino di batteri o di palma. L’espressione non si riferisce ai liquori distillati perché la distillazione non era conosciuta dagli israeliti (Patton, pp. 57,58,62). Il vino fermentato. Le Scritture condannano il vino alcolico perché porta violenza, miseria e distruzione (Pr 4:17; 23:29, 35). Fa tendere i leaders a essere oppressivi (Is 56:10-12) e fu associato con la perversione della ragione dei capi israeliti (Is 28:7) e del re Beltsasar (Dn 5:1-30). Il vino non fermentato. La Bibbia parla favorevolmente del vino non fermentato o del succo d’uva e lo raccomanda come una grande benedizione. Esso è presentato come una offerta a Dio (Nm 18:12,13; Nm 10:37-39; 13:12,13). E’ una delle benedizioni di Dio (Gn 27:28) “il nuovo vino”; Dt 7:13; 1:14; Pr 3:10; Is 65:8; Gl 3:18), “rallegra Dio e gli uomini” (Gdc 9:13) e simbolizza le benedizioni spirituali (Is 55:1,2; Pr 9:2,3). E’ anche una bevanda salutare (1 Tm 5:23). 14 Cfr., per es., Drug Enforcement Administration, Drugs of Abuse, 3° ed., United States Department of Justice, Washington, D:C:, n.d.; Dan Sperling, “Drug Roundup”, Adventist Review, 9 Aprile 1987, pp.12,13. 15 SDA Church Manual, p. 147. 16 Ibid. 17 Ibid., p. 148. Per esempi di degradazione della musica moderna e dei divertimenti, cfr. Tipper Gore, Raising PG Kids in an X-rated Society, Abingdon Press, Nashville, TN, 1987. 18 “Un’altra forma di divertimento che ha un influsso malefico è la danza sociale. “L’intrattenimento della danza, così come è praticato ai nostri giorni, è una scuola di depravazione, una maledizione terribile per la società” Messages to Young People, p. 399 (Cfr. anche p. 192). Cfr. 2 Cor 6:15-18; 1 Gv 2:15-17; Gc 4:4; 2 Tm 2:19-22; Ef 5:8-11; Col 3:510”. In vista di questo influsso al peccato, i cristiani farebbero bene a non “praticare i divertimenti commerciali, unendosi alle moltitudini mondane, dai costumi leggeri e dalle passioni sensuali, “amanti del piacere anziché di Dio” (2 Tm 3:4); SDA Church Manual, p. 148. 19 Ibid., pp. 146,147. 20 Sull’adeguatezza della dieta vegetariana, cfr. S. Havala, J. Dwyer, “Position of the American Dietetic Association: Vegetarian Diets – Technical Support Paper”, Journal of American Dietetic Association, March 1988, pp. 352-355; Terry D. Shultz, Winston J. Craig, et al., “Vegetarianism and Health” in Nutrition Update, vol.2, 1985, pp.131-141; U.D. Register and L.M. Sonnenberg, “The Vegetarian Diet”, Journal of the American Dietetic Association, March 1973, pp. 253-261. 21 Cfr. Committee on the Scientific Basis of the Nation’s Meat and Poultry Inspection Program, Meat and Poultry Inspection, National Academy Press, Washington, D.C., 1985, pp. 21-42; John A. Scharffenberg, Problems with Meat, Woodbridge Press, Santa Barbara, CA, pp. 32-35. 22 Cfr., per es., Committee on Meat and Poultry Inspection, Meat and Poultry Inspection, pp. 68-123; Robert M. Andrews, “Meat Inspector: ‘Eat at Own Risk’”, Washington Post, 16 Maggio, 1987. 23 Frank Young, Commmissario del Food and Drug Administration and Sanford Miller, direttore del FDA’s Center for Food Safety and Applied Nutrition, come citato da Carole Sugarman, “Rising Fears Over Food Safety”, Washington Post, July 1986. Cfr. White, Counsels on Diet and Foods, Review and Herald, Washington, D.C., p. 384,385. 24 Scharffenberg, Problems With Meat, pp. 12-58. 25 Cfr. Shea, “Clean and Unclean Meats”, manoscritto non pubblicato, Biblical Research Institute, General Conference of SDA. 26 Winston J. Craig, “Pork and Shellfish – How Safe Are They?” Health and Healing 12, N°1, 1988, pp. 10-12. 27 L’interesse del Nuovo Testamento per la santità è coerente con quello dell’Antico Testamento. C’è un interesse spirituale come pure fisico per il benessere delle persone (Mt 4:23; 1 Tess. 5:23; 1 Pt 1:15,16). La spiegazione che Gesù “dichiarava puri tutti i cibi” data da Marco non significa che Gesù abolì la distinzione tra i cibi puri e impuri. La discussione che egli ebbe con i farisei e gli scribi non aveva niente a che fare con il genere di cibo, bensì con la maniera in cui i discepoli mangiavano. La questione era se il rituale di lavarsi le mani prima di magiare fosse necessario (Mc 7:2-5). In effetti, Gesù disse che ciò che rende una persona impura non è il cibo di cui si nutre anche se con le mani sporche ma i pensieri malvagi del cuore (Mc 7:20-23), perché il cibo “non gli entra nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latrina”. Così dicendo Gesù dichiarò che tutti i cibi mangiati anche con mani sporche sono “puri” (Mc 7:19). La parola greca per “cibi” (bromata) utilizzata qui è il termine generale per cibo e si riferisce a tutti i cibi che l’uomo consuma; non designa soltanto i quelli carnei. La visione di Pietro sugli animali, riportata in Atti 10, non insegna che gli animali impuri sono diventati adatti per cibo; bensì che i pagani non erano impuri e che lui poteva associarsi con loro senza esserne contaminato. Pietro stesso comprese la visione in questo modo, e spiegò “Voi sapete come non sia lecito a un giudeo di aver relazioni con uno straniero o di entrar in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato” (At 10:28). Nelle sue lettere ai Romani e ai Corinzi (Rm 14; 1 Cor 8:4-13; 10:25-28), Paolo trattò le implicazioni per i cristiani della diffusa pratica nel mondo pagano di offrire cibi carnei agli idoli. La questione fra i primi cristiani era se mangiare del cibo offerto agli idoli fosse un atto di adorazione. Coloro che erano forti nella fede non credevano che fosse così, e allora mangiavano qualsiasi cosa mangiabile venisse offerta agli idoli. Coloro che non avevano una fede così forte utilizzavano solo i vegetali che non erano offerti agli idoli. Paolo ammonì che nessuno deve disprezzare chi mangia i legumi, o giudicare chi “crede di poter mangiare di tutto” ciò che è adatto per una alimentazione sana (Rm 14:2). Paolo avvertì contro le apostasie future che avrebbero impedito ai credenti di partecipare alle due cose che Dio diede all’umanità durante la creazione: il matrimonio e il cibo. I cibi implicati sono tutto il cibo che Dio ha creato perché l’uomo lo consumasse. Le parole di Paolo non devono essere intese come se i cibi impuri fossero stati “creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie” (1 Tm 4:3). 28 Il pepe, le spezie, la mostarda, i cibi in salamoia e sottoaceto, e altre sostanze simili danneggiano lo stomaco. Prima irritano la sua parete. Poi distruggono la sua barriera mucosa, indebolendo la sua resistenza ai loro attacchi. L’irritazione dello stomaco influisce sul cervello, il quale a suo turno influisce sul temperamento e produce sovente irritabilità. Cfr. M.A. Schneider et al., “The Effect of Spice Ingestion on the Stomach” American Journal of Gastroenterology 26 (1956): 722, come citato in Physiological Effects of Spices and Condiments”, Loma Linda University, Department of Nutrition, school of Health, [mimeographed]). White, Counsels on Diet and Foods, pp. 339345. 29 I condimenti e le spezie possono anche produrre infiammazione all’esofago e distruggere la barriera mucosa dell’intestino tenue e del colon. Possono irritare i reni e contribuire all’ipertensione. Alcuni contengono elementi che favoriscono il sorgere di carcinomi. Cfr. Kenneth I. Burke and Ann Burke, “How Nice is Spice?” Adventist Review, 8 Gennaio 1987, pp. 14,15; Department of Nutrition, “Spices and Condiments”; Marjorie V. Baldwin and Bernell E. Baldwin, “Spices - Recepices for Trouble”, Wildwood Echoes, winter 1978-79, pp. 8-11. 30 William G. Johnsoson, “On Behalf of Simplicity”, Adventist Review, 20 marzo, 1986, p. 4. 31 The SDA Bible Commentary, vol. 1, p. 417. 32 Cfr. Year-End Meeting Actions of the North American Division of Seventh-day Adventists (1986), pp. 23-25. 33 L’uso di cosmetici non è totalmente innocuo. Alcune sostanze chimiche usate nella loro preparazione possono entrare nella circolazione sanguigna attraverso l’assorbimento della pelle e, a seconda della sostanza e della sensibilità della persona, possono danneggiare la salute. Cfr. N. Shafer, R.W. Shafer, “Potential Carcinogenic Effect of Hair Dyes”, New York State Journal of Medicine, March 1976, pp. 294-396; Samuel J. Taub, “Cosmetic Allergies: What Goes on Under Your Makeup”, Eye, Ears, Nose, and Throat, April 1976, pp. 131,132; S. J. Taub, “Contaminated Cosmetics and Cause of Eye Infections”, Eye, Ears, Nose, and Throat, Feb.1976, pp. 81,82; Cfr. White, “Words to Christian Mothers” Review and Herald, 17 ottobre, 1871. 34 White, Il Gran Conflitto, p. 668.
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