22 – Uno Stile di Vita Cristiano

22 – Uno Stile di Vita Cristiano
Siamo invitati a essere un popolo santo che pensa, sente e agisce in armonia con i principi del
cielo. Affinché lo Spirito possa ricreare in noi il carattere del nostro Signore, dobbiamo
impegnarci soltanto in ciò che produrrà nella nostra vita purezza cristiana, salute e gioia.
Questo significa che cercheremo di conformare i nostri divertimenti e i nostri svaghi ai più
elevati principi di gusto e bellezza cristiani. Pur riconoscendo le differenze culturali, il nostro
modo di vestire deve essere improntato alla semplicità, alla modestia e all’ordine, consono con
il modo di vivere di coloro la cui bellezza non consiste nell’ornamento esteriore, ma in quello
duraturo di uno spirito quieto e gentile. Ciò significa anche che, siccome i nostri corpi sono il
tempio dello Spirito Santo, dobbiamo averne cura in modo intelligente. Oltre a un adeguato
esercizio fisico e al riposo, dobbiamo adottare la dieta più sana possibile e astenerci dai cibi
impuri indicati nelle Scritture. Poiché le bevande alcoliche, il tabacco e l’uso irresponsabile di
droghe e narcotici sono dannosi al nostro corpo, dobbiamo astenercene. Al contrario
dobbiamo impegnarci in ciò che aiuta i nostri pensieri e i nostri corpi ad essere in armonia
con l’insegnamento di Cristo, che desidera la nostra salute, la nostra gioia e il nostro bene (cfr.
Rm 12:1,2; 1 Gv 2:6; Ef 5:1-21; Fil 4:8; 2 Cor 10:5; 6:14-7:1; 1 Pt 3:1-4; 1 Cor 6:19,20; 10:31;
Lv 11:1-47; 3 Gv 2).
IL COMPORTAMENTO CRISTIANO, LO STILE DI VITA di un seguace di Dio, si
sviluppa in risposta di gratitudine alla magnificente salvezza che Dio elargisce in Cristo. Paolo
rivolgendosi a tutti i cristiani, dice: “Vi esorto, dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a
presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra
mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà (Rm 12:1,2). Dunque, i cristiani proteggono e sviluppano volenterosamente le loro facoltà
mentali, fisiche e spirituali in modo che possano onorare il loro Creatore e Redentore.
Cristo chiese al Padre: “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal
maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo” (Gv 17:15,16). Come può un
cristiano essere nel mondo e allo stesso tempo essere separato da esso? Come dovrebbe differire lo
stile di vita cristiano da quello mondano?
I cristiani dovrebbero adottare uno stile di vita diverso, non per amor d’essere differenti, ma
perché Dio, che li ha chiamati, li abiliti a raggiungere il potenziale della loro creazione originale,
rendendoli efficienti nel suo servizio. La loro diversità promuove anche la missione di servire il
mondo, di essere come il sale e la luce. Di che valore sarebbe il sale se non avesse gusto, o la luce
che non differisce dall’oscurità?
Cristo è il nostro esempio. Egli visse così immerso nel mondo che la gente lo accusò di
essere “un mangione e un beone” (Mt 11:19), sebbene non lo fosse. E mise in pratica i principi di
Dio con una tale coerenza che nessuno poté provare che fosse colpevole di peccato (Gv 8:46).
Il Comportamento e la Salvezza
Nel determinare qual è il comportamento appropriato dobbiamo evitare due estremi. Il primo
è quello di accettare le regole e l’ applicazione dei principi di Dio come mezzi per ottenere la
salvezza. Paolo riassume questo estremo con le parole: “Voi che volete essere giustificati dalla
legge, siete separati da Cristo: siete scaduti dalla grazia” (Gal 5:4).
L’estremo opposto è quello di credere che poiché le opere non salvano, non contano, che ciò
che una persona fa in realtà non importa. Paolo parlò pure di questo, esortando: “Voi siete stati
chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione di vivere secondo la carne” (Gal
5:13). Secondo Matteo 18 e Galati 6:1,2, quando ogni membro segue la propria coscienza, “non c’è
una reciproca disciplina dei cristiani. La chiesa non diviene il corpo di Cristo, nel cui interno c’è
reciproco amore e cura, ma una collezione di individui atomistici, poiché ciascuno va secondo la
propria via senza assumersi alcuna responsabilità per i propri fratelli o senza accettare alcuna
responsabilità nei loro confronti”.1
Per quanto il nostro comportamento e la nostra spiritualità siano strettamente connessi, non
ci guadagneremo mai la salvezza tramite un comportamento corretto. Piuttosto, il comportamento
cristiano è un frutto naturale della salvezza e si fonda su ciò che Cristo ha di già compiuto per noi al
Calvario.
I Templi dello Spirito Santo
Non solo la chiesa ma anche il cristiano individualmente è un tempio per la dimora dello
Spirito Santo. “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che
avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi” (1 Cor 6:19).
I credenti, dunque, praticano abitudini salutari per proteggere il centro del loro corpotempio, la mente, la dimora dello Spirito di Cristo. Per questa ragione i cristiani avventisti del 7°
giorno, nel corso dell’ultimo secolo hanno sottolineato l’importanza di abitudini adeguate per la
salute.2 E questa enfasi sta ripagando, infatti, recenti ricerche hanno rivelato che gli avventisti
hanno meno rischi di sviluppare quasi tutte le maggiori malattie che toccano la popolazione
globale.3
Come cristiani, noi abbiamo cura sia degli aspetti spirituali che di quelli fisici della vita delle
persone. Seguendo Gesù, il nostro modello, che guarì “ogni malattia e ogni infermità tra il popolo”
(Mt 4:23).
La Bibbia considera l’essere umano una unità (capitolo 7). Infatti, “la dictonomia tra lo
spirito e la materia è estranea alla Bibbia”.4 Dunque, la chiamata di Dio alla santità implica la salute
fisica come quella spirituale. Susanna Wesley, la madre del fondatore del Metodismo, riassunse
questo principio chiaramente: “Qualsiasi cosa che indebolisce la tua ragione, che attacca la fragilità
della tua coscienza, che oscura il tuo senso di Dio, che diminuisce la forza e l’autorità della tua
mente sul tuo corpo, è sbagliata, per quanto innocente possa essere di per se stessa”.5
Le leggi di Dio, includenti anche quelle della salute, non sono arbitrarie ma designate dal
nostro Creatore per abilitarci a gioire al meglio la vita. Invece, Satana, il nemico, vuole rubarci la
salute, la gioia, la pace di mente e, infine, distruggerci (cfr. Gv 10:10).
Le Benedizioni di Dio per una Salute Totale
L’ottenimento di questa salute dipende dalla pratica di pochi, semplici ma efficaci principi
dati da Dio. Alcuni di questi sono ovvi e alquanto graditi alla maggioranza della gente. Altri, come
una dieta appropriata, sono più difficili da accettare poiché implicano orientazioni e abitudini molto
specifiche e basilari per la nostra vita. Per questa ragione dedicheremo più spazio ai principi
incompresi, dibattuti o rigettati.6
La Benedizione dell’Esercizio. L’esercizio regolare è una semplice formula che aumenta le
energie, rafforza il corpo, allevia lo stress, promuove la salute della pelle e la fiducia in se stessi,
riduce la depressione e i rischi di malattie cardiache e di cancro. L’esercizio non è una semplice
alternativa, è essenziale per mantenere un’ottima salute, sia fisica che mentale.7
Le attività utili promuovono la prosperità; l’inattività e la pigrizia facilitano le sciagure (Pr
6:6-13; 14:23). Dio prescrisse l’attività per il primo uomo e la prima donna: la cura della loro casagiardino all’aria aperta (Gn 2:5, 15; 3:19). Cristo stesso fu, e diede, un esempio di attività fisica. Per
la maggior parte della sua vita si impegnò nel lavoro manuale della falegnameria, e durante il suo
ministero camminò per le vie della Palestina.8
La Benedizione della Luce Solare. La luce è essenziale alla vita (Gn 1:3). Essa potenzia il
processo che produce i nutrimenti che alimentano e danno energia ai nostri corpi e che rilasciano
l’ossigeno che necessitiamo per vivere. La luce solare promuove la salute e la guarigione.
La Benedizione dell’Acqua. Il corpo umano è 75% acqua, ma questo elemento vitale è
costantemente perso attraverso la respirazione, la perspirazione e gli escrementi. Bere da sei a otto
bicchieri di acqua pura al giorno assiste a mantenere il benessere generale del corpo e della mente.
Un’altra importante funzione dell’acqua è il suo utilizzo per la pulizia personale e per il
rilassamento.
La Benedizione dell’Aria Fresca. Un ambiente di aria impura, all’interno o all’esterno della
casa, impedisce al sangue di portare la quantità di ossigeno richiesta per il buon funzionamento di
ogni cellula. Questo tende a rendere la persona meno allerta e meno pronta all’azione. E’ perciò
importante fare tutto il possibile per assicurarsi, ogni giorno, una generosa fornitura di aria fresca.
La Benedizione di uno Stile di Vita Temperato, Privo di Droghe e di Stimolanti. Le droghe
hanno saturato la nostra società perché offrono stimolo e liberano dallo stress e dal dolore. Il
cristiano è bersagliato da seducenti inviti a usare le droghe. Anche molte popolari bevande,
dall’apparenza innocente, contengono droghe: il caffé, il tè, e la coca cola contengono caffeina,9 e
alcune bevande rinfrescanti aromatizzate alla frutta contengono alcool. La ricerca ha mostrato che le
droghe leggere tendono a condurre progressivamente a droghe che alterano la mente sempre più
pesanti. Il cristiano saggio si asterrà da tutto ciò che è dannoso, usando moderatamente solo ciò che
è buono.
1. Il tabacco. Il tabacco, in qualsiasi sua forma, è un lento veleno che nuoce alle capacità
fisiche, mentali e morali. All’inizio i suoi effetti sono a malapena riconoscibili. Eccita e poi
paralizza i nervi, indebolendo e offuscando il cervello.
Coloro che fanno uso di tabacco stanno commettendo un lento suicidio,10 violando il sesto
comandamento: “Non uccidere” (Es 20:13).
2. Le bevande alcoliche. L’alcool è tra le droghe più diffuse del pianeta terra. Ha devastato
milioni di persone. Non solo nuoce a coloro che ne fanno uso ma danneggia anche la società in
generale, causando la distruzione di famiglie, incidenti mortali e povertà.
Poiché Dio comunica con noi solo mediante la nostra mente, è bene ricordarsi che l’alcool
influisce negativamente su tutte le funzioni mentali. Man mano il livello di alcool aumenta
nell’organismo, il bevitore soffre di una progressiva mancanza di coordinazione e sperimenta
confusione, disorientazione, stupore, amnesia, coma e morte. Bere bevande alcoliche regolarmente
produce una eventuale mancanza di memoria, di razionalità e di capacità ad apprendere.11
Alcune storie delle Scritture che riportano l’uso di bevande alcoliche possono dare
l’impressione che Dio ne approvi l’uso. Però le Scritture indicano anche che il popolo di Dio
partecipò in pratiche sociali come il divorzio, la poligamia e la schiavitù, pratiche che Dio non
istituì per certo. Nell’interpretare questi brani della Bibbia, è utile ricordarsi che Dio non approva
necessariamente tutto ciò che permette.
La risposta di Gesù alla domanda perché Mosè permise il divorzio addita a questo principio
d’interpretazione. Egli disse: “Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare
via le vostri mogli; ma da principio non era così” (Mt 19:8).12 L’Eden è il modello divino al quale il
Vangelo ci restaura. Come è vero per queste altre pratiche, così anche l’uso di alcool era parte del
piano originale di Dio.13
3. Altre droghe e narcotici. Ci sono molte altre droghe e narcotici dannosi tramite i quali
Satana distrugge le vite umane.14 I veri cristiani, contemplando Cristo, continueranno a glorificare
Dio con i loro corpi, riconoscendo che sono delle sue costose possessioni, comprate con il suo
sangue prezioso.
La Benedizione del Riposo. Un riposo adeguato è essenziale per la salute del corpo e della
mente. Cristo ci estende anche a noi la compassionevole direttiva che diede ai suoi discepoli
affaticati: “Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco” (Mc 6:31). I
periodi di riposo provvedono la calma necessaria per comunicare con Dio. “‘Fermatevi’ egli esorta
‘e riconoscete che io sono Dio, (Sal 46:10). Dio sottolineò questo bisogno mettendo a parte il
settimo giorno della settimana come giorno di riposo (Es 20:10).
Il riposo è molto più che dormire o cessare le nostre occupazioni quotidiane. Implica anche
il modo in cui noi trascorriamo il nostro tempo libero. La fatica non è sempre causata dallo stress o
da un lavoro stancante o troppo lungo: le nostri menti possono anche essere affaticate dalla troppa
stimolazione derivante dai media, dalla malattia, o da gravi problemi personali.
La ricreazione è ri-creazione nel vero senso della parola. Essa rafforza, costruisce, rinfresca
la mente e il corpo, in modo da preparare i credenti a ritornare alle loro occupazioni con nuovo
vigore. Per vivere la vita al meglio, i cristiani dovrebbero praticare solo quelle forme di ricreazione
e d’intrattenimento che rafforzano il loro legame con Cristo e migliorano la salute.
Le Scritture riportano il seguente principio che assiste i cristiani a selezionare una buona
ricreazione: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore
del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la
concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Gv
2:15,16).
1. I film, la televisione, la radio e i video. Questi media possono essere dei grandi agenti
educativi. Hanno “completamente cambiato l’atmosfera del nostro mondo moderno e ci hanno
messo in facile contatto con la vita, il pensiero e le attività dell’intero globo”.15 Il cristiano deve
tenere in mente che la televisione e i video influenzano la vita di un individuo più profondamente
di qualsiasi altra singola attività.
Sfortunatamente, i video e la televisione, con le loro quasi continue sceneggiature teatrali,
portano nella famiglia influssi che non sono né sani, né edificanti. Se non riusciamo a discriminare e
a essere decisivi, “trasformeranno la nostra casa in un palcoscenico di basso e squallido livello”.16
Il cristiano devoto si allontanerà dai film e da programmi televisivi immorali, violenti e sensuali.
I media audio-visivi non sono nocivi in se stessi. Gli stessi canali che mostrano il baratro
della malvagità umana presentano pure la predicazione del Vangelo della salvezza. Vengono emessi
diversi altri programmi degni di nota. Ma la gente può anche usare dei buoni programmi per
scansare le responsabilità della vita. I cristiani non devono solo stabilire i principi che
determineranno cosa guardare, ma fisseranno anche un limite di tempo, così che le loro relazioni
sociali e le loro responsabilità della vita non ne soffrano. Se non possiamo discriminare o se ci
manca la capacità di controllare i nostri media, è molto meglio liberarsene completamente che far sì
che dominino nostre vite, inquinando la mente e facendoci consumare troppo tempo nella
sedentarietà (cfr. Mt 5:29,30).
A proposito della contemplazione di Cristo, un importante principio biblico dichiara:
“contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria” (2 Cor 3:18). La contemplazione produce cambiamenti. Ma i cristiani
devono tenere sempre presente che questo principio opera anche nel male. I film, mostrando
graficamente i peccati e i crimini dell’umanità, come l’omicidio, l’adulterio, il furto e altri atti
degradanti, stanno contribuendo al presente declino della moralità.
Il consiglio di Paolo in Filippesi 4:8, precisa un principio che aiuta a identificare le forme di
ricreazione che hanno valore: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le
cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto
dei vostri pensieri”.
2. La lettura e la musica. Per il cristiano, gli stessi nobili criteri di selezione si applicano
anche alla lettura e alla musica. La musica è un dono di Dio intesa a ispirare pensieri puri, nobili ed
elevati. La buona musica, dunque, promuove le più raffinate qualità del carattere.
Invece, la musica degradante “distrugge il ritmo dell’anima e fa declinare la moralità”. Per
questa ragione i seguaci di Cristo eviteranno “qualsiasi melodia avente la natura del jazz, del rock o
altre forme di musica correlate, come qualsiasi linguaggio che esprime sentimenti estremi o
triviali”.17 Il cristiano non ascolta musica con liriche e melodie che stimolano la sensualità (Rm
13:11-14; 1 Pt 2:11).18
Anche la lettura offre molte cose che hanno valore. C’è una grande varietà di buona
letteratura che coltiva e espande la mente. C’è, tuttavia, anche una “inondazione di cattiva
letteratura, spesso camuffata in maniera attraente, che danneggia l’intelletto e la morale. Le storie di
avventura sfrenata o di lassismo morale, sia fatti che finzione, “non sono idonee per i credenti
perché creano ribrezzo per uno stile di vita nobile, onesto e puro e ostacolano lo sviluppo
dell’unione con Cristo”.19
3. Le attività inaccettabili. Gli avventisti insegnano che anche i giochi d’azzardo, delle
carte, l’andare a teatro e a danzare devono essere evitati (1 Gv 2:15-17). E scoraggiano di
trascorrere il tempo guardando eventi sportivi violenti (Fil 4:8). Qualsiasi attività che indebolisce la
relazione con il nostro Signore e fa perdere di vista i valori eterni permette a Satana di imprigionare
la nostra anima con le sue catene. Invece, i cristiani parteciperanno nelle attività di tempo libero
salubri, che rinvigoriscono veramente la loro natura fisica, mentale e spirituale.
La Benedizione del Cibo Nutriente. Alla prima coppia, il Creatore diede la dieta ideale,
precisando: “vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che
fa seme; questo vi servirà di nutrimento” (Gn 1:29). Dopo la caduta, Dio aggiunse alla loro dieta
anche “l’erba dei campi” (Gn 3:18).
Oggi i problemi riguardanti la salute si accentrano sulle malattie di tipo degenerativo
direttamente connesse alla dieta e allo stile di vita. La dieta determinata da Dio, composta di grani,
frutti, noci e vegetali, offre i giusti ingredienti nutritivi per mantenere una ottima salute.
1. La dieta originale. La Bibbia non condanna una alimentazione che include animali puri.
Ma la dieta originale prescritta per l’uomo non aveva cibi carnei, perché Dio non intendeva togliere
la vita a nessun animale e perché la dieta vegetariana è la migliore per la salute, un fatto questo per
cui la scienza sta offrendo una evidenza sempre maggiore.20 Le persone che consumano prodotti
animali possono danneggiare la salute con malattie causate dai batteri e dai virus in essi contenuti.21
Si estima che ogni anno, soltanto negli USA, milioni soffrono di avvelenamento provocato dai
gallinacei, perché l’ispezione manca di rilevare la contaminazione della salmonella e di altri
microrganismi.22 Alcuni esperti pensano che “la contaminazione batteriologica dei cibi pone un
problema ben lungi più grave degli additivi chimici e dei conservanti”23 e si aspettano che
l’incidenza delle malattie causate da questi batteri aumenti.24
La dieta che Dio prescrisse nel giardino dell’Eden, una dieta vegetariana, è l’ideale per
l’uomo, ma a volte non si può avere l’ideale. In queste circostanze, dovute a situazioni locali
particolari, coloro che desiderano stare in ottima salute si nutriranno del miglior cibo possibile a
loro disposizione.
2. I cibi puri e impuri. Solo dopo il diluvio Dio introdusse la carne come alimento. Poiché
tutta la vegetazione era stata distrutta, Dio diede a Noè e alla sua famiglia il permesso di cibarsi con
carni animali, proibendo però di mangiarne il sangue (Gn 9:3-5).
Un’altra regola che le Scritture riportano circa la carne è di nutrirsi solo degli animali che
Dio identificò come puri. Ciò fu specificato perché Noè e la sua famiglia avevano bisogno degli
animali puri per il cibo, come pure per i sacrifici (Gn 8:20). Per questa ragione Dio istruì Noè a
prendere con sé nell’arca sette paia di ogni genere di animale puro, in contrasto con solo due paia di
ogni genere di animale impuro (Gn 7:2,3). Levitico 11 e Deuteronomio 14 provvedono un’ampia
esposizione sul cibo animale puro e impuro.25
Per natura, gli animali non costituiscono il cibo migliore. Molti sono o spazzini o predatori,
dal leone al porco, dall’avvoltoio a quelli che dimorano nei mari e che succhiano per nutrirsi. A
causa delle loro abitudini, questi animali sono più facili portatori di malattie.
Degli studi hanno rivelato che “in aggiunta alla discreta quantità di colesterolo trovati nel
porco e nei crostacei, entrambi cibi contengono tossine e sostanze contaminanti associate
all’avvelenamento umano”.26
Astenendosi dai cibi impuri, il popolo di Dio dimostrava gratitudine per la sua redenzione
dal mondo corrotto e impuro che lo circondava (Lv 20:24-26; Dt 14:2). L’introduzione di qualsiasi
cosa impura nel corpo in cui dimora lo Spirito Santo, è al di sotto dell’ideale di Dio.
Il Nuovo Testamento non abolì la distinzione tra i cibi carnei puri e impuri. Alcuni credono
che poiché queste leggi dietetiche sono menzionate nel Levitico, esse sono semplicemente
cerimoniali o rituali, così non più valide per i cristiani. Ma la distinzione tra gli animali puri e
impuri fu fatta ai tempi di Noè, molto prima che Israele esistesse. Queste leggi dietetiche, in quanto
principi della salute, sono di per sé una obbligazione continua”.27
3. Regolarità, semplicità ed equilibrio. Perché la riforma dietetica sia efficace deve essere
progressiva e praticata intelligentemente. In ogni modo, si dovrebbe imparare a eliminare, o a usare
molto di rado, il cibo contenente molto grasso e/o zucchero.
Inoltre, dovremmo preparare i cibi nel modo più semplice e naturale possibile e per un
beneficio ottimale dovremmo mangiare a intervalli regolari. Le diete complesse e stimolanti non
sono le più salutari. Molte spezie e condimenti irritano il tratto digestivo,28 e il loro uso costante è
associato con un numero di problemi di salute.
La Benedizione dell’Abbigliamento Cristiano. Dio provvide ad Adamo ed Eva il primo
abito e sa che abbiamo bisogno di indumenti idonei anche oggi (Mt 6:25-33). Noi dovremmo
basare la nostra scelta d’ abbigliamento sui principi della semplicità, della modestia, della praticità,
della salute e della bellezza.
1. Semplice. Come per ogni altro aspetto della nostra vita, la chiamata cristiana alla
semplicità implica anche la maniera in cui ci abbigliamo. “La testimonianza cristiana richiede
semplicità”.29
“Il modo in cui ci vestiamo mostra al mondo chi e cosa siamo, non è un requisito legale
tramandato dall’era vittoriana, ma una espressione del nostro amore per Gesù”.30
2. Di alta virtù morale. I cristiani non macchieranno la bellezza del loro carattere con stili
che risvegliano la “concupiscenza della carne” (1 Gv 2:16). Poiché desiderano testimoniare ad altri,
si vestiranno e agiranno con modestia, non accentuando quelle parti del corpo che potrebbero
stimolare desideri sessuali. La modestia promuove la salute morale. Lo scopo dei cristiani è di
glorificare Dio, non se stessi.
3. Pratico ed economico. Poiché si è amministratori del denaro che Dio ci ha affidato, i
cristiani praticheranno l’economia, evitando gli ornamenti “d’oro o di perle o …vesti lussuose” (1
Gv 2:16). Però praticare l’economia non significa necessariamente acquistare i vestiti meno cari.
Spesso gli oggetti di alta qualità sono più economici perché durano più a lungo.
4. Salutare. Non solo la dieta influisce sulla salute di una persona. I cristiani eviteranno abiti
che non proteggono adeguatamente il corpo o che lo comprimono o che influiscono in modo tale da
provocare il deterioramento della salute.
5. Caratterizzato dalla grazia e dalla bellezza naturale. I cristiani comprendono
l’avvertimento contro “la superbia della vita” (1 Gv 2:16). Riferendosi ai gigli, Cristo notò:
“neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro” (Mt 6:29). Questo indica
che la percezione che il cielo ha della bellezza è caratterizzata dalla grazia, dalla semplicità, dalla
purezza e dal fascino naturale. Le esibizioni mondane, come avvengono nella mode temporali, non
hanno alcun valore agli occhi di Dio (1 Tm 2:9).
I cristiani conquistano i non-credenti, non apparendo o comportandosi come il mondo, ma
rivelando una diversità attraente e rinfrescante. Pietro disse alle mogli, che forse i loro mariti non
credenti potevano essere attirati a Cristo dalla loro “condotta casta e rispettosa”. Invece di adornare
l’esteriore, egli consigliò i cristiani a concentrarsi sullo sviluppo “intimo e nascosto nel cuore, la
purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore” (1 Pt
3:1-4). Le Scritture insegnano che:
a. Il carattere mostra la vera bellezza della persona. Sia Pietro che Paolo indicarono i
principi base che devono guidare i cristiani, uomini e donne, nell’area dell’ornamento: il vostro
fascino “non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli
d’oro e nell’indossare belle vesti” (1 Pt 3:3). “Allo stesso modo, le donne si vestano in modo
decoroso, con pudore e modestia: non di trecce d’oro o di perle o di vesti lussuose, ma di opere
buone, come si addice a donne che fanno professione di pietà” (1 Tm 2:9,10).
b. La semplicità è in armonia con la riforma e il risveglio spirituale. Quando Giacobbe
chiamò la sua famiglia a consacrarsi a Dio, essi rinunciarono a “tutti gli dèi stranieri che erano nelle
loro mani e gli anelli che avevano agli orecchi” (Gn 35:2,4).31
Dopo l’apostasia d’Israele con il vitello d’oro, Dio comandò: “ora togliti i tuoi ornamenti e
vedrò come io ti debba trattare”. Pentiti, loro “si spogliarono dei loro ornamenti” (Es 33:5,6). Paolo
spiega chiaramente che le Scritture riportano queste apostasie “per servire da esempio e sono state
scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche” (1 Cor. 10:11).
c. La buona gestione richiede sacrifici. Mentre molta parte del mondo è malnutrito, il
materialismo pone davanti ai cristiani tentazioni che vanno da vestiti, macchine e gioielli carissimi a
case lussuose. La semplicità dello stile di vita e dell’apparenza pone i cristiani in netto contrasto con
l’avidità, il materialismo e il piacere pagano della società del ventunesimo secolo, dove i valori si
accentrano sulle cose materiali invece che sulle persone.
In vista di questi insegnamenti biblici e dei principi esposti in precedenza, noi crediamo che
i cristiani non devono adornarsi di gioielli. Con ciò intendiamo significare che anelli, orecchini,
collane e braccialetti, fermacravatta, spille, polsini vistosi e qualsiasi altro tipo di gioiello che ha
come sua funzione principale l’ornamento, non è necessario e non è in armonia con la semplicità e
la bellezza esteriore sollecitata dalle Scritture.32
La Bibbia associa i cosmetici vistosi con il paganesimo e l’apostasia (2 Re 9:30; Ger 4:30).
A proposito di cosmetici, perciò, noi crediamo che i cristiani dovrebbero mantenere un aspetto
naturale e salutare. Se nella maniera in cui parliamo, agiamo e vestiamo, innalziamo il Salvatore,
noi diventiamo come magneti, attiriamo a lui altre persone.33
I Principi degli Ideali Cristiani
Lo stile di vita cristiano, in tutte le sue manifestazioni, è una risposta alla salvezza in Cristo.
Il cristiano desidera onorare Dio e vivere come Gesù vivrebbe. Sebbene alcuni considerano lo stile
di vita cristiano come una lista di no, noi dovremmo ritenerlo piuttosto come una serie di principi
attivi positivi nel contesto dell’opera della salvezza. Gesù enfatizzò che venne affinché noi
avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza. Quali sono i principi che ci guidano in questa ricca
esperienza? Quando lo Spirito Santo entra nella vita di un individuo, avviene un cambiamento
decisivo, evidente a tutte le persone che lo circondano (Gv 3:8). Lo Spirito non solo produce il
cambiamento iniziale nella vita, ma il suo impatto ha effetti continui. Il frutto dello Spirito è amore
(Gal 5:22,23). L’argomento più potente della validità del cristianesimo è un cristiano amorevole e
amabile.
Vivere con la mente di Cristo. “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in
Cristo Gesù” (Fil 2:5). In tutte le circostante, favorevoli o avverse, noi dovremmo cercare di capire
e vivere in armonia con il volere e la mente di Gesù (1 Cor 2:16).
Ellen White ha notato i meravigliosi risultati di una vita vissuta in questo genere di
relazione con Cristo. Precisò: “Ogni vera ubbidienza procede dal cuore. Gesù mise tutto il suo cuore
in quello che faceva. Se lo vogliamo, trasformerà il nostro cuore e la nostra mente a tal punto
conformi alla sua volontà che, ubbidendo, non faremo altro che seguire i nostri impulsi. La volontà
dell’uomo, trasformata e santificata, trova la sua più grande gioia nel servire il Signore. Quando
riusciamo a conoscere Dio come ci è possibile farlo, allora la nostra vita diventa una continua
ubbidienza. Il peccato diviene sempre più odioso per coloro che apprezzano il carattere di Cristo e
vivono in comunione con Dio”.34
Vivere per Lodare e Glorificare Dio. Dio ha fatto tantissimo per noi. Un modo di mostrare
la nostra gratitudine è la lode.
I salmi enfatizzano incisivamente questo aspetto della vita spirituale. “Così ti ho
contemplato nel santuario, per veder la tua forza e la tua gloria. Poiché la tua bontà vale più della
vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mie mani invocando il
tuo nome. L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra
gioiose” (Sal 63:2-5).
Un’attitudine di lode simile, porterà tutti gli affari della vita nella giusta prospettiva..
Fissando lo sguardo sul nostro Salvatore crocifisso che ci ha redento dalla penalità e ci ha liberato
dalla potenza peccato, siamo motivati a fare soltanto “ciò che gli è gradito” (1 Gv 3:22; cfr. Ef
5:10). I cristiani non vivono “più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2
Cor 5:15). Ogni vero cristiano mette Dio per primo in tutto ciò che fa, in tutto quello che pensa, in
tutto ciò che dice e in tutto quello che desidera. Egli non ha altri dèi oltre al suo Redentore (1 Cor
10:31).
Vivere per Essere un Esempio. Paolo disse di non dare, “motivo di scandalo” a nessuno (1
Cor 10:32. “Io mi esercito ad avere una coscienza pura davanti a Dio e agli uomini” (At 24:16). Se
il nostro esempio guida altri a peccare, noi diventiamo una pietra d’inciampo per quelli per cui Gesù
morì. “Chi dice di rimanere in lui deve camminare com’egli camminò” (1 Gv 2:6).
Vivere per Servire. Una delle ragioni principali per cui i cristiani vivono come vivono è per
attirare uomini e donne perduti a Cristo. Paolo confessò: “Io compiaccio a tutti in ogni cosa,
cercando non l’utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati” (1 Cor 10:33; cfr. Mt 20:28).
Requisiti e Linee di Condotta
A causa dell’impatto che lo stile di vita produce nell’esperienza spirituale di una persona e
nella sua testimonianza, come organizzazione ecclesiastica noi abbiamo stabilito certi criteri
costituenti i requisiti minimi per diventare membri. Questi criteri includono: l’astensione dal
tabacco, dalle bevande alcoliche, da sostanze chimiche che alterano la mente e dai cibi carnei
impuri, e una crescente esperienza cristiana a proposito dell’abbigliamento e del tempo libero.
Questi minimi requisiti non comprendono tutto l’ideale di Dio per il cristiano. Sono semplicemente
i primi passi essenziali nello sviluppo di una crescente e radiante esperienza cristiana. Questi criteri
provvedono anche la base essenziale per l’unità nella comunità dei credenti.
Lo sviluppo di un comportamento cristiano a “somiglianza” di Dio è progressivo e implica
l’unione con Cristo per tutta la vita. Una esistenza santa non è altro che la quotidiana sottomissione
della nostra volontà al controllo di Cristo e la quotidiana conformità ai suoi insegnamenti rivelatici
nello studio biblico e in preghiera. Poiché maturiamo a ritmi differenti, è importante che noi ci
tratteniamo dal giudicare i fratelli e le sorelle più deboli (Rm 14:1; 15:1).
I cristiani uniti a Cristo hanno un solo ideale, quello di fare il loro meglio per onorare il
nostro Padre che è nei cieli, colui ha provveduto un piano di salvezza così ricco. “Sia dunque che
mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio” (1 Cor
10:31).
Annotazioni
1
L. A. King, “Legalism or Permissiveness: An Inescapable Dilemma?” The Cristian Century, 16 Aprile, 1980, p. 436.
2
Per lo sviluppo delle basi bibliche di uno stile di vita sano nella Chiesa Cristiana Avventista, cfr. Damsteegt,
Foundations of the Seventh-day Adventist Message and Mission, pp. 221-240; Damsteegt, “Health Reforms and the
Bible in Early Sabbatarian Adventism”, Adventist Heritage, Winter 1978, pp. 13-21.
3
Lewis R. Walter, Jo Ellen Walton, John A. Scarffenberg, How You Can Live Six Extra Years, Woodbridge Press,
Santa Barbara, CA, 1981, p. 4; D.C. Nieman and H.J. Stanton, “The Adventist Lifestyle - A Better Way to Live”,
Vibrant Life, March/April 1988, pp.14-18.
4
Zondervan Pictorial Encyclopedia of the Bible, Zondervan Publishers, Gran Rapids, Mi, 1975, vol. 1, p. 884.
5
C.B. Haynes, “Church Standards – N° 5”, Review and Herald, 30 Ottobre, 1941, p. 7.
6
Per un più esauriente trattato di queste semplici regole, cfr. V. W. Foster, New Start!, Woodbridge Press, Santa
Barbara, CA, 1988.
7
Cfr. per es., Kenneth H. Cooper, Aerobics Program for Total Well Being, M. Evans, New York, 1982; Physical
Fitness Education Syllabus, Loma Linda University, Department of Health Science, School of Health, Loma Linda, CA,
1976-1977; John Dignam, “Walking into Shape”, Signs of the Times, July 1987, p. 16; B. E. Baldwin, “Exercise”,
Journal of Health and Healing 11, n. 4, 1987, p. 20-23; Jeanne Wiesseman, Phisical Fitness, Abundant Living Health
Series, vol. 5, Loma Linda University, School of Health, CA, n.d., p. 21,37,38,45. Vedere anche Dianne-Jo Moore,
“Walk Your Tension Away”, Your Life and Health, n. 4, 1984, pp. 12,13.
8
Tra le varie forme di esercizio, camminare è classificato tra i migliori. Cfr. J. A: Scharffenberg, “Adventist
Responsibility in Exercise”, manoscritto non pubblicato; White, Testimonies, vol.3, p. 78; White, “Temperance”, Health
Reformer, April 1872, p. 122; Dignam, “Walking Into Shape” pp. 16,17.
9
E’ stato provato che la caffeina contribuisce anche ad aumentare il colesterolo nel sangue, la pressione sanguigna, i
succhi gastrici e le ulcere peptiche. E’ anche implicata nelle malattie cardiache, nel diabete, e nei cancri al colon, alla
vescica e al pancreas. L’uso frequente durante la gravidanza aumenta il rischio di difetti e di basso peso del neonato.
Cfr. Robert O’Brien and Sidney Cohen, “Caffeine”, Encyclopedia of Drug Abuse, Facts on Life, New York, 1984, pp.
50,51; Mariorie V. Baldwin, “Caffeine on Trial”, Life and Health, October 1973, pp. 10-13; E.D. Gorham, L.F.
Garland, F.C. Garland, et al, “Coffee and Pancratic Cancer in a Rural California County”, Western Journal of Medicine,
January 1988, pp. 48-53; B. K. Jacobsen and D.S. Thelle, “Heart Study: Is Coffee Drinking an Indicator of Lifestyle
with High Risk for Ischemic Heart Disease?” Acta Medica Scandinavia 222, N°3, 1987, p.215-221; J.D.Curb, D.M.
Reed, J.A. Kautz, and K. Yano, “Coffee, Caffeine and Serum Cholesterol in Japanese Living in Hawaii”, American
Journal of Epidemiology, April 1986, pp. 648-655. Consumatori di grandi quantità di caffè sono anche “meno attivi in
religione” (B.S. Victor, M. Lubetsky e J.F. Green, “Somatic Manifestations of Caffeinism”, Journal of Clinical
Psychiatry, May 1981, p. 186. Per il contenuto di caffeina nelle varie bevande, cfr. “The Latest Caffeine Scoreboard”,
FDA Consumer, March 1984, pp. 14-16; Bosley, “Caffeine: Is It So Harmless?” Ministry, August 1986, p. 28; Winston
J. Craig and Thy T. Nguyen, “Caffeine and Theobromine Levels in Cocoa and Carob Products”, Journal of Food
Science, January-February, 1984, pp. 302-303,305.
10
Nel caso del sistema circolatorio, il tabacco aumenta il rischio di attacchi cardiaci, di pressione alta e delle malattie
vascolari periferiche come la malattia di Buerger, che necessita l’amputazione delle dita delle mani e dei piedi. Nel caso
del sistema respiratorio, il tabacco provoca un aumento dei decessi a causa del cancro ai polmoni, bronchiti croniche, e
enfisema. Paralizza le ciglia bronchiali che purificano i polmoni e i bronchi dalle impurità, ed è associato con il cancro
alla laringe, bocca, esofago, vescica, reni e pancreas. E’ anche connesso all’aumento delle ulcere duodenali e dei
decessi provocati da complicazioni derivanti dalle ulcere. Cfr., per es., Smoking and Health: A Report of the Surgeon
General, US Department of Health, Education and Welfare, Washington D.C., 1979.
11
Cfr., per. es., Galen C. Bosley, “The Effects of Small Quantities of Alohol”, Ministry, May 1986, pp. 24-27. E’
provato che tra i bevitori sociali l’alcol rimpicciolisce i lombi frontali, il centro del discernimento morale (L.A. Cala, B.
Jones, P. Burns, et. al., “Results of Computerized Tomography, Psychometric Testing and Dietary Studies in Social
Drinkers, With Emphasis on Reversibility After Abstinence, Medical Journal of Australia, 17 september 1983, pp. 264269. Cfr. Bosley, “Why a Health Message”, “Advenist Review, 30 luglio, 1987, p. 15. Study psycologici su bevitori
sociali mostrano che le loro abilità mentali e intellettuali sono danneggiate (D.A. Parker, E. S. Parker, J.A. Brody e R.
Schoenberg, “Alcohol Use and Cognitive Loss Among Employed Men and Women”, American Journal of Public
Health, May 1983, pp. 521-526). Come le quantità di alcol ingerite aumentano, la frequentazione della Chiesa
diminuisce (A.M. Edward, R. Wolfe, P. Moll e E. Harburg, “Psycological and Behavioral Factors Differentiating Past
Drinkers and Lifelong Abstainers” American Journal of Public Health, January 1986, p.69 .
12
Vedere capitolo 16, annotazione 8, per la discussione sul vino per la santa Cena.
13
Nell’Antico Testamento, il termine generale per vino è Yayin. Esso designa il succo dell’uva in tutti i suoi vari stati da
quello non fermentato al fermentato, sebbene è spesso usato per vino invecchiato contenente alcol. La parola più
comune per il vino non fermentato à tirosh. E’ frequentemente tradotto come “nuovo vino”, il succo d’uva appena
pigiato. Entrambi i termini sono resi oinos nella traduzione greca dell’Antico Testamento della septuaginta (LXX).
Oinos è il termine generalmente usato nel Nuovo Testamento per vino e si riferisce sia al quello non fermentato che
fermentato, a secondo del contesto. (Per l’Antico Testamento cfr. Robert P. Teachout, “The Use of ‘Wine’ in the Old
Testament” Tesi di Th. D., 1979, disponibile tramite University Microfilms International, Ann Arbord, MI; Leal O.
Cesar, “The meaning of Yayin”, Tesi di M.A., Andrews University, Berrien Springs, MI, 1986; William Patton, Bible
Wines, Sane Press, Oklahoma City, OK, n.d., pp. 54-64.
La stessa espressione “bevande forti” (Shekar in ebraico) indica una bevanda dolce, generalmente fermentata e derivata
da fonti diverse dell’uva. Include prodotti come la birra (derivata dall’orzo, dal miglio, o il grano) e il vino di batteri o
di palma. L’espressione non si riferisce ai liquori distillati perché la distillazione non era conosciuta dagli israeliti
(Patton, pp. 57,58,62).
Il vino fermentato. Le Scritture condannano il vino alcolico perché porta violenza, miseria e distruzione (Pr 4:17; 23:29,
35). Fa tendere i leaders a essere oppressivi (Is 56:10-12) e fu associato con la perversione della ragione dei capi
israeliti (Is 28:7) e del re Beltsasar (Dn 5:1-30).
Il vino non fermentato. La Bibbia parla favorevolmente del vino non fermentato o del succo d’uva e lo raccomanda
come una grande benedizione. Esso è presentato come una offerta a Dio (Nm 18:12,13; Nm 10:37-39; 13:12,13). E’ una
delle benedizioni di Dio (Gn 27:28) “il nuovo vino”; Dt 7:13; 1:14; Pr 3:10; Is 65:8; Gl 3:18), “rallegra Dio e gli
uomini” (Gdc 9:13) e simbolizza le benedizioni spirituali (Is 55:1,2; Pr 9:2,3). E’ anche una bevanda salutare (1 Tm
5:23).
14
Cfr., per es., Drug Enforcement Administration, Drugs of Abuse, 3° ed., United States Department of Justice,
Washington, D:C:, n.d.; Dan Sperling, “Drug Roundup”, Adventist Review, 9 Aprile 1987, pp.12,13.
15
SDA Church Manual, p. 147.
16
Ibid.
17
Ibid., p. 148. Per esempi di degradazione della musica moderna e dei divertimenti, cfr. Tipper Gore, Raising PG Kids
in an X-rated Society, Abingdon Press, Nashville, TN, 1987.
18
“Un’altra forma di divertimento che ha un influsso malefico è la danza sociale. “L’intrattenimento della danza, così
come è praticato ai nostri giorni, è una scuola di depravazione, una maledizione terribile per la società” Messages to
Young People, p. 399 (Cfr. anche p. 192). Cfr. 2 Cor 6:15-18; 1 Gv 2:15-17; Gc 4:4; 2 Tm 2:19-22; Ef 5:8-11; Col 3:510”. In vista di questo influsso al peccato, i cristiani farebbero bene a non “praticare i divertimenti commerciali,
unendosi alle moltitudini mondane, dai costumi leggeri e dalle passioni sensuali, “amanti del piacere anziché di Dio” (2
Tm 3:4); SDA Church Manual, p. 148.
19
Ibid., pp. 146,147.
20
Sull’adeguatezza della dieta vegetariana, cfr. S. Havala, J. Dwyer, “Position of the American Dietetic Association:
Vegetarian Diets – Technical Support Paper”, Journal of American Dietetic Association, March 1988, pp. 352-355;
Terry D. Shultz, Winston J. Craig, et al., “Vegetarianism and Health” in Nutrition Update, vol.2, 1985, pp.131-141;
U.D. Register and L.M. Sonnenberg, “The Vegetarian Diet”, Journal of the American Dietetic Association, March
1973, pp. 253-261.
21
Cfr. Committee on the Scientific Basis of the Nation’s Meat and Poultry Inspection Program, Meat and Poultry
Inspection, National Academy Press, Washington, D.C., 1985, pp. 21-42; John A. Scharffenberg, Problems with Meat,
Woodbridge Press, Santa Barbara, CA, pp. 32-35.
22
Cfr., per es., Committee on Meat and Poultry Inspection, Meat and Poultry Inspection, pp. 68-123; Robert M.
Andrews, “Meat Inspector: ‘Eat at Own Risk’”, Washington Post, 16 Maggio, 1987.
23
Frank Young, Commmissario del Food and Drug Administration and Sanford Miller, direttore del FDA’s Center for
Food Safety and Applied Nutrition, come citato da Carole Sugarman, “Rising Fears Over Food Safety”, Washington
Post, July 1986. Cfr. White, Counsels on Diet and Foods, Review and Herald, Washington, D.C., p. 384,385.
24
Scharffenberg, Problems With Meat, pp. 12-58.
25
Cfr. Shea, “Clean and Unclean Meats”, manoscritto non pubblicato, Biblical Research Institute, General Conference
of SDA.
26
Winston J. Craig, “Pork and Shellfish – How Safe Are They?” Health and Healing 12, N°1, 1988, pp. 10-12.
27
L’interesse del Nuovo Testamento per la santità è coerente con quello dell’Antico Testamento. C’è un interesse
spirituale come pure fisico per il benessere delle persone (Mt 4:23; 1 Tess. 5:23; 1 Pt 1:15,16).
La spiegazione che Gesù “dichiarava puri tutti i cibi” data da Marco non significa che Gesù abolì la distinzione tra i cibi
puri e impuri. La discussione che egli ebbe con i farisei e gli scribi non aveva niente a che fare con il genere di cibo,
bensì con la maniera in cui i discepoli mangiavano. La questione era se il rituale di lavarsi le mani prima di magiare
fosse necessario (Mc 7:2-5). In effetti, Gesù disse che ciò che rende una persona impura non è il cibo di cui si nutre
anche se con le mani sporche ma i pensieri malvagi del cuore (Mc 7:20-23), perché il cibo “non gli entra nel cuore ma
nel ventre e se ne va nella latrina”. Così dicendo Gesù dichiarò che tutti i cibi mangiati anche con mani sporche sono
“puri” (Mc 7:19). La parola greca per “cibi” (bromata) utilizzata qui è il termine generale per cibo e si riferisce a tutti i
cibi che l’uomo consuma; non designa soltanto i quelli carnei.
La visione di Pietro sugli animali, riportata in Atti 10, non insegna che gli animali impuri sono diventati adatti per cibo;
bensì che i pagani non erano impuri e che lui poteva associarsi con loro senza esserne contaminato. Pietro stesso
comprese la visione in questo modo, e spiegò “Voi sapete come non sia lecito a un giudeo di aver relazioni con uno
straniero o di entrar in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato”
(At 10:28).
Nelle sue lettere ai Romani e ai Corinzi (Rm 14; 1 Cor 8:4-13; 10:25-28), Paolo trattò le implicazioni per i cristiani
della diffusa pratica nel mondo pagano di offrire cibi carnei agli idoli. La questione fra i primi cristiani era se mangiare
del cibo offerto agli idoli fosse un atto di adorazione. Coloro che erano forti nella fede non credevano che fosse così, e
allora mangiavano qualsiasi cosa mangiabile venisse offerta agli idoli. Coloro che non avevano una fede così forte
utilizzavano solo i vegetali che non erano offerti agli idoli. Paolo ammonì che nessuno deve disprezzare chi mangia i
legumi, o giudicare chi “crede di poter mangiare di tutto” ciò che è adatto per una alimentazione sana (Rm 14:2).
Paolo avvertì contro le apostasie future che avrebbero impedito ai credenti di partecipare alle due cose che Dio diede
all’umanità durante la creazione: il matrimonio e il cibo. I cibi implicati sono tutto il cibo che Dio ha creato perché
l’uomo lo consumasse. Le parole di Paolo non devono essere intese come se i cibi impuri fossero stati “creati perché
quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie” (1 Tm 4:3).
28
Il pepe, le spezie, la mostarda, i cibi in salamoia e sottoaceto, e altre sostanze simili danneggiano lo stomaco. Prima
irritano la sua parete. Poi distruggono la sua barriera mucosa, indebolendo la sua resistenza ai loro attacchi.
L’irritazione dello stomaco influisce sul cervello, il quale a suo turno influisce sul temperamento e produce sovente
irritabilità. Cfr. M.A. Schneider et al., “The Effect of Spice Ingestion on the Stomach” American Journal of
Gastroenterology 26 (1956): 722, come citato in Physiological Effects of Spices and Condiments”, Loma Linda
University, Department of Nutrition, school of Health, [mimeographed]). White, Counsels on Diet and Foods, pp. 339345.
29
I condimenti e le spezie possono anche produrre infiammazione all’esofago e distruggere la barriera mucosa
dell’intestino tenue e del colon. Possono irritare i reni e contribuire all’ipertensione. Alcuni contengono elementi che
favoriscono il sorgere di carcinomi. Cfr. Kenneth I. Burke and Ann Burke, “How Nice is Spice?” Adventist Review, 8
Gennaio 1987, pp. 14,15; Department of Nutrition, “Spices and Condiments”; Marjorie V. Baldwin and Bernell E.
Baldwin, “Spices - Recepices for Trouble”, Wildwood Echoes, winter 1978-79, pp. 8-11.
30
William G. Johnsoson, “On Behalf of Simplicity”, Adventist Review, 20 marzo, 1986, p. 4.
31
The SDA Bible Commentary, vol. 1, p. 417.
32
Cfr. Year-End Meeting Actions of the North American Division of Seventh-day Adventists (1986), pp. 23-25.
33
L’uso di cosmetici non è totalmente innocuo. Alcune sostanze chimiche usate nella loro preparazione possono entrare
nella circolazione sanguigna attraverso l’assorbimento della pelle e, a seconda della sostanza e della sensibilità della
persona, possono danneggiare la salute. Cfr. N. Shafer, R.W. Shafer, “Potential Carcinogenic Effect of Hair Dyes”, New
York State Journal of Medicine, March 1976, pp. 294-396; Samuel J. Taub, “Cosmetic Allergies: What Goes on Under
Your Makeup”, Eye, Ears, Nose, and Throat, April 1976, pp. 131,132; S. J. Taub, “Contaminated Cosmetics and Cause
of Eye Infections”, Eye, Ears, Nose, and Throat, Feb.1976, pp. 81,82; Cfr. White, “Words to Christian Mothers”
Review and Herald, 17 ottobre, 1871.
34
White, Il Gran Conflitto, p. 668.