TESTIMONIANZE Estratte dal libro “ Alle sorgenti della Fede – Pellegrinaggio in Terra Santa “ IL PATRIARCA LATINO DI GERUSALEMME Gran Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme + Fouad Twal Ricordo sempre con gratitudine ai tanti Cavalieri e pellegrini che giungono a Gerusalemme, che in Terra Santa è nata la nostra storia di cristiani: qui ci sono le nostre radici. Qui sono avvenuti i fatti più importanti della storia, qui sono risuonate quelle parole mai udite prima:” Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Lc24,5). Vivere qui è una grazia, una responsabilità ed un impegno, perché siamo riportati al ministero principale della nostra salvezza, alla morte e resurrezione di Gesù, fondamento della nostra vita, pegno di speranza, promessa di vita eterna rivolta ad ogni uomo, a qualunque popolo e religione appartenga. Di questa promessa, vocazione e missione possiamo fare memoria ogni giorno, lasciandocene interpellare, quando ci troviamo a camminare sulle pietre su cui Gesù camminò, e già prima di lui Abramo, i profeti, i patriarchi; e poi i discepoli, gli apostoli, i primi cristiani, i cristiani locali delle varie generazioni fino ad oggi; le stesse pietre su cui hanno camminato e camminano ebrei e musulmani. La realtà dei cristiani in Terra Santa si trova ad essere estremamente complessa, ricca, variegata, tormentata e difficile allo stesso tempo. Siamo in pochi, la nostra caratteristica principale è quella di essere ‘piccolo gregge’. Oltre al numero in sé, estremamente ridotto, i cristiani in Terra Santa sono accomunati da una ricerca di identità, visto che da una parte si trovano ad essere cittadini israeliani ma non ebrei e dall’altra parte arabi ma non musulmani. Sono dunque una ulteriore minoranza dentro la minoranza. …ed un pensiero va rivolto all’esodo di tanti cristiani. IL CUSTODE DI TERRA SANTA Fra Pierbattista Pizzaballa OFM Raccontate, parlate, testimoniate questa Terra Santa, questo essere qui una minoranza davvero risibile, ma ricca di fermento, necessaria e forte di fede temprata da difficoltà e persecuzioni. Dite dei nostri asili e scuole aperte a tutti i cristiani, ma anche ai musulmani e agli ebrei; delle nostre chiese segno di una presenza piccola, povera, tante volte perseguitata, ma che restano aperte, decorose, luoghi di preghiera e di incontro; degli ambulatori e degli ospedali dove si curano le persone per il semplice motivo che ne hanno bisogno, senza alcuna distinzione; degli aiuti a chi vive in situazioni miserevoli, chiunque essi siano, a qualunque credo appartengono; delle borse di studio a studenti bisognosi o meritevoli, senza altre preferenze… Dite che amiamo la Terra Santa e che l’amiamo anche nella fatica e nel dolore. Dite che abbiamo bisogno di voi e di tutti perché il sostegno fraterno è una forza che scalda il cuore.
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