Presenta Corso per Genitori Come gestire i disagi del Sonno dei bambini attraverso la tecnica del Massaggio Sonoro IL SONNO Il sonno è una funzione vitale irrinunciabile: è una temporanea sospensione della coscienza nel corso della quale prosegue, sia pure in modo rallentato, la vita vegetativa. Durante gli stadi profondi del sonno, l’ormone della crescita viene prodotto in massima quantità. Il sonno si svolge in due fasi che si ripetono ciclicamente: il Sonno NREM (No Rapid Eye Movement) e il Sonno REM (Rapid Eye Movement). La fase di Sonno NREM comprende il sonno leggero e il sonno profondo ed un’eventuale risveglio brusco, ha come conseguenza nervosismo, facile irritabilità e intontimento. Durante la fase di Sonno REM, i globi oculari sussultano brevemente con una certa frequenza, questa è la fase caratterizzata dai sogni. Il tono muscolare si riduce mentre l’attività mentale raggiunge un’altissima intensità. Dovrebbe svolgersi tutto nella maniera più naturale possibile, invece di frequente, il sonno del bambino diventa “un percorso ad ostacoli”, dove l’adulto si trova ad affrontare difficoltà determinate dalla frenesia della vita quotidiana e dalla cultura della società odierna nella quale vive. Nascono dinamiche conflittuali che condizionano i rapporti tra l’adulto ed il bambino, sia all’interno della famiglia che in ambito scolastico. Può capitare di non riuscire a vedere il momento del sonno con semplicità e non spesso, si è portati a pensare che un buon sonno possa essere determinato dal come ci si arriva. La durata è sicuramente importante ma ancor di più la qualità. Lavorare sulla qualità del sonno, significa imparare cosa sia il rilassamento, vivendolo. Se il bambino si rilassa prima di addormentarsi attuerà una buona elaborazione del suo vissuto e dunque una crescita psicofisica equilibrata. Un buon sonno predispone il bambino: ad un miglior apprendimento; ad un miglior inserimento nel proprio contesto sociale; a migliorare la comunicazione con l’altro; ad avere una migliore consapevolezza di se stesso. I DISAGI Numerosi dei disagi che si verificano, possono considerarsi come la rappresentazione di ciò che il bambino vive e sente. L’Addormentamento, è per lui un grosso atto di fiducia in relazione al mondo esterno; per poter rilassare a pieno il proprio corpo, infatti, si deve sentire sicuro e protetto. Questo momento deve ricevere dunque, tutte le attenzioni di cui necessita, sia che lui dorma nella casa familiare o parentale, a scuola o addirittura in ospedale. Un’uguale attenzione dev’essere data anche al Risveglio, affinché il bambino ritorni allo stato di veglia in modo armonioso, completamente ristorato e pronto a vivere la sua quotidianità, in contatto con se stesso e con il mondo che lo circonda. Ci possiamo trovare di fronte a: - - - un bambino che soffre di insonnia o ad uno, invece, che tarda nel risveglio; bimbi che non vogliono dormire nel proprio letto o che si svegliano nel mezzo della notte e non si riaddormentano se non nel letto dei genitori; il ciclo del sonno spezzato da risvegli frequenti generalmente accompagnati da pianti o alla richiesta del seno materno; bambini che arrivano al momento del sonno con un’energia corporea che non riescono a gestire; ciò in genere può sfociare in stati di nervosismo, pianti prolungati, capricci demotivati, malumori, difficoltà nel rilassamento corporeo, irrigidimento del diaframma che porta ad una respirazione irregolare o a momenti di apnea; disturbi comportamentali determinati da un sonno alterato, che possono manifestarsi in sbalzi di umore, difficoltà nella comunicazione con il contesto familiare e sociale, difficoltà nell’apprendimento, iperattività; paure che precedono il sonno o che si manifestano durante la giornata. Il coinvolgimento e la responsabilità che l’adulto può sentire in questi casi, è molteplice; entriamo nella sfera affettivo-emotiva ma soprattutto in quella fisica. Occorre infatti tanta energia, lucidità, determinazione e la possibilità di attingere alle proprie risorse personali, per “creare” la soluzione adeguata che equilibri il disagio che il bambino vive. PERCHÉ IL MASSAGGIO SONORO? Per sperimentare ed acquisire una qualità alta di rilassamento psico-fisico; Per migliorare la qualità del sonno del bambino; Per riconoscere ed utilizzare il potenziale dell’elemento sonoromusicale, come strumento per creare un contatto profondo con il bambino; Per sperimentare la valenza della comunicazione non verbale nel percorso educativo - pedagogico col proprio bambino; Per rendere consapevole l’importanza dei rituali; Per acquisire la tecnica del Massaggio Sonoro, da applicare durante l’addormentamento ed il risveglio o in ogni momento sia necessario rilassarsi. Apprendere la tecnica del Massaggio Sonoro significa poter scoprire e ri-scoprire su di sé, la capacità di instaurare con l’altro un contatto reale e profondo. Attraverso l’apprendimento della tecnica, il genitore potrà lavorare sulla propria qualità di presenza durante l’azione: capire quindi dove siamo e come stiamo, prima di iniziare a comunicare con il bambino, il quale è capace, in ogni momento, di percepire il nostro grado di intenzione e la nostra veridicità. Nel momento in cui ci concentriamo sulla qualità delle nostre azioni, stiamo costruendo, in fattispecie, un reale contatto con il bambino, che ci permetterà di creare un percorso di vita comune più fluido, più sano e sicuramente più creativo. Ritrovare la propria creatività nell’interazione personale, permetterà al genitore di costruire dei rituali adeguati ad ogni momento della vita quotidiana, che si tratti dell’Addormentamento o del Risveglio, come di qualsiasi momento in cui è necessario comunicare amore, coesione, comprensione, complicità, sicurezza…etc. Scegliere il Suono come mezzo comunicativo, significa scoprire e comprendere quanto rappresenti per l’individuo il primo elemento percettivo, conoscitivo e comunicativo. Fin dal momento del concepimento e poi, fino al sopraggiungere del verbale, il suono permette all’individuo di crescere. Unire il Suono al Contatto, attraverso il Massaggio Sonoro, offre al genitore una possibilità di comunicazione profonda, utile al percorso educativo - pedagogico, ma soprattutto ad un passaggio fluido del contenuto affettivo, obiettivo primario della relazione madre/padre bambino. IL CORSO Il Corso, ideato e condotto da Francesca Romana Motzo e Cécile Rabiller, permetterà ai partecipanti di avvicinarsi alla metodologia in tutte le sue parti, sia quelle pratiche che quelle teoriche. Gli aspetti che verranno trattati, riguarderanno: • • • • • • • • la presentazione della metodologia; il Massaggio Sonoro come tecnica; il Mondo Sonoro dell’individuo; il Suono, la Voce; il Contatto, il Gesto; l’Ascolto; gli Spazi; i Rituali; Durante il Corso, sono previsti tempi di verbalizzazione, dove i partecipanti potranno vivere momenti di scambio esperenziale con il gruppo. DESTINATARI: Genitori, Nonni. È maggiormente indicata la partecipazione della coppia (mamma/papà; nonna/nonno). NON È PREVISTA LA PRESENZA DEI BAMBINI. ORGANIZZAZIONE DEL CORSO: Il Corso prevede 9 incontri della durata di 3 ore cadauno. Ogni Incontro avrà una cadenza mensile. Il gruppo partecipante sarà formato da minimo 8 e massimo 16 persone. CONTATTI: Francesca Romana Motzo: 347.8368254 e-mail: [email protected] sito ufficiale: www.assocrescendo.it • C.V.: Cécile Rabiller, Challans 1976 E' nata in Francia dove si è diplomata in clarinetto e solfeggio e dove ha conseguito il Diploma Universitario D.U.M.I.(Diplôme Universitaire de Musicien Intervenant), acquisendo la metodologia dell’Éveil musical per una didattica musicale ludico-sperimentale. Ha insegnato Éveil musical, solfeggio e clarinetto in vari Conservatori e diverse scuole pubbliche (materne, elementari) di Parigi. La sua esperienza artistica varia dal concerto da camera, all'improvvisazione strumentale e alla creazione di spettacoli teatro-musicali. Dal 2001, vive a Cagliari dove insegna musica nelle scuole materne ed elementari e dove ha creato l'associazione Crescendo, portando avanti la sua Scuola di Musica per bambini dai 3 agli 11 anni e la divulgazione della sua metodologia didattica che ama chiamare “Solfeggio e Strumento Divertenti”. Insieme alla musicoterapista Francesca Romana Motzo ha creato la tecnica del “Massaggio Sonoro”. Con la stessa struttura e partecipa al progetto Crescendo…Insieme (accreditato a livello nazionale da Nati per la Musica). Francesca Romana Motzo, Cagliari 1975 Inizia lo studio del clarinetto all’età di 12 anni a Cagliari, sua città natale e lo termina a Parigi, dove rimane fino alla fine del 1997. Successivamente alla formazione ed esperienza professionale nell’ambito della musica classica, decide di dedicarsi alla Musica Creativa, poiché interessata all’unione dei vari linguaggi artistici. Approfondisce lo stile improvvisativo applicato a performance, spettacoli di interazione espressiva, work in progress, etc., svolgendo un'intensa attività di ricerca e sperimentazione in campo multimediale (musica, teatro, video, pittura, scultura, fotografia, etc.) e collaborando nel campo dell’interazione, con diversi artisti del panorama sardo e non solo. Parallelamente si forma e si diploma come musicoterapista a Cagliari, presso la Scuola Triennale di Musicoterapia Smile-Apim (attuale Associazione Discanto) e si specializza in musicoterapia applicata al Coma.Dal 2007 svolge presso il reparto di Rianimazione dell' Azienda Ospedaliera Brotzu "S.Michele", una collaborazione sperimentale di Musicoterapia Applicata al Coma Acuto. Dal 2001 collabora con Cécile Rabiller sia in campo pedagogico che artistico; con la stessa crea il Massaggio Sonoro, una tecnica che si propone di lavorare su una qualità alta di rilassamento psico-fisico, attualmente applicabile all’individuo durante tutto il suo ciclo di vita. Propone la tecnica come Trattamenti Individuali, di Gruppo, Percorsi e Corsi, sia in campo nazionale che internazionale. Collabora con l’Associazione Crescendo, essendo coordinatrice del Progetto Crescendo…Insieme (accreditato a livello nazionale da Nati per la Musica).
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