Quale metodica? Neurofisiopatologia e sonno Quali

Quale metodica?
Neurofisiopatologia e sonno
Quali prospettive si pone la Polinonnografia nella medicina del sonno?
La domanda presuppone una risposta scontata.
Il ruolo che assume questo esame diagnostico è fondamentale e rispetta appieno le esigenze degli specialisti
che da esso si aspettano la realizzazione delle loro ipotesi diagnostiche.
Tuttavia oggi il termine Polisonnografia non è più identificabile come singolo approccio diagnostico.
Esso presuppone una vastità di applicazioni tutte differenti tra loro che possono essere consequenziali, ma
non sovrapponibili.
Un tempo con Poligrafia si intendeva, come si intende oggi, una registrazione di più funzioni bioelettriche
che prevedevano l'Elettroencefalogramma, l'ECG, l'EMG nato per mettere in evidenza le reazioni
dell'organismo durante le crisi Epilettiche. Poi si è applicata nello studio del sonno per studiare le diverse
componenti caratterizzanti le fasi NREM e REM.
Inevitabilmente si è concentrata l'attenzione sul disturbo del sonno per eccellenza l'OSAS pertanto le funzioni
elettroencefalografiche venivano tralasciate per dare spazio alla registrazione ECG e pneumografica associata
alle rilevazioni ossiemoglobiniche.
Oggi l'industria tecnico-sanitaria sposa sempre di più la domotica e la tecnologia cosiddetta "SMART", mette
a disposizione apparecchiature con release che tentano di avvicinarsi alle attitudini dell'utente finale intuendo
che più ci si avvicina ad una autonomia di valutazione, più si riducono costi e liste di attesa della sanità
pubblica su determinati settori.
Ora la valutazione sull'andamento del sonno non può essere (almeno per il prossimo futuro) oggetto di libera
somministrazione e interpretazione soprattutto per ciò che concerne la valutazione di molti disturbi del sonno
oggetto di studio scientifico, ma già un semplice bracciale da indossare come un orologio per una rilevazione
actigrafica ci fa vedere e parzialmente interpretare la qualità delle ore di quiescenza alternate a quelle del
movimento.
Per non parlare degli smartphone che grazie ad accessori particolari sono in grado di monitorare l'attività e la
frequenza cardiaca attraverso un saturimetro entrambi collegati ad una centrale di valutazione che permette
di seguire l'andamento di queste funzioni da remoto. Chissà cosa ci riserverà il futuro?
Ma torniamo a parlare di polisonnografia cercando di esprimere un concetto fondamentale: E'
Polisonnografia l'indagine diagnostica che permetta la valutazione, ovvero la diagnosi dei disturbi del sonno
attraverso l'applicazione da parte di personale specializzato di ausili tecnico-sanitari in grado di rilevare
diverse funzioni bioelettriche e biomeccaniche durante la notte seguendo le direttive dell'AASM (American
Accademy of Sleep Medicine).
Tutto il resto, per ora, è un tentativo di sostituire l'insostituibile.
Il Termine Polisonnografia, proprio per questa "giungla tecnologica" appena descritta, comincia a diventare
piuttosto stretto e spesso abusato, in considerazione dell'opinione piuttosto diffusa e confusa che l'utente
percepisce in virtù delle opportunità che la tecnologia ha portato e continuerà a portare nella valutazione dei
disturbi del sonno.
La "Polisonnografia Multiparametrica", che potrebbe essere una indicazione ben più definita rispetto al
termine "Polisonnografia" o "Polisonnogramma" che secondo me sono sovrapponibili, implica una serie di
parametri di registrazione, tra cui l'attività cardiorespiratoria, la saturazione di O2, l'EMG da sottomentonieri
e tibiali anteriori, l'EOG, tutti rapportati all'attività EEG. Soltanto infatti tenendo presente questo concetto si
può intendere la Polisonnografia multiparametrica come uno strumento essenziale nello studio dei disturbi
del sonno in ampia scala e non solo inteso nella diagnosi di uno dei disturbi del sonno come le già citate
OSAS.
All'atto pratico ci si trova di fronte a problematiche di opportunità di esecuzione di un esame che spesso
potrà non essere congruo all'effettiva esigenza del singolo paziente.
Ecco dunque il configurarsi di questioni di non facile e soprattutto di non scontata interpretazione.
E' importante dunque che il paziente arrivi ad eseguire "la Polisonnografia multiparametrica" dopo aver fatto
un percorso specifico atto ad individuare l'elemento che disturba il suo sonno, che lo guiderà a formare
l'indicazione verosmile più confacente al suo caso.
A questo proposito abbiamo a disposizione diversi strumenti in grado di fare una "pre-diagnosi",
estremamente versatili e non invasivi, facili a applicare al paziente e che soprattutto non richiedono un
ricovero e spesso sono autosomministrabili.
Oltre ai diversi test di valutazione (Epworth ed altre)si possono ritenere valide le seguenti procedure
propedeutiche:
Actigrafia
Si tratta di un apparecchio che nella maggiorparte dei casi ricorda un orologio che contine al suo interno un
sensore per registrare i movimenti ed indossato per più giorni consente di individuare le fasi di attività da
quelle di quiescenza identificandole l'una con la veglia e l'altra con il sonno. Ciò consente in prima istanza di
verificare se il sonno viene disturbato riscontrando attività di movimento durante le ore notturne.
Multi Sleep Latency Test (MSLT)
E' una prova per definire la latenza di addormentamento diurno di un soggetto con sospetto di narcolessia, è
un test che si fa in un laboratorio specifico al quale ovviamente si accede già con una indicazione ben
precisa.
Test di mantenimento della vigilanza (MWT)
Studia la capacità del soggetto a rimanere sveglio anche in situazioni che faciliterebbero il sonno. E' un test
particolarmente utile per tutti quei lavoratori la cui vigilanza è indispensabile(piloti di aereo, camionisti,
operatori di macchine pesanti).
Spirometria ed Emogasanalisi
Esame della funzione respiratoria il primo e valutazione dei valori di PO2 PCO2 sono parametri fondamentali
al fine di valutare problematiche di tipo respitratorio e di saturazione dell'ossigeno nell'emoglobina. Tallone
d'achille dei soggetti affetti da OSAS.
Implementate da tecniche più specifiche come la fibroscopia delle alte vie respiratorie e la Sleep Endoscopy
che consente attraverso un sonno indotto di verificare visivamente cosa succede in un soggetto con sonno
disturbato dal russamento (uno tra i più comuni eventi che fanno parte della vita di molti).
Polisonnografia cardiorespiratoria o come viene codificata oggi "Poligrafia"
E' l'esame più indicato per lo studio delle OSAS e consiste nell'applicaizone di fasce induttive per lo studio
degli atti resiratori, una traccia ECG, sicuramente la saturaizone di O2 il flusso di aria oro-nasale (air-flow).
Dopo dunque avere a disposizione tutto quanto esposto si può avere l'indicazione alla metodica
polisonnografica multiparametrica specifica a seconda del caso.
Ciò che pongo all'attenzione, auspicando che possa essere spunto di discussione, è anche un aspetto che
possa far uscire dalla confusione interpretativa non solo gli utenti, ma anche molti addetti ai lavori:
"Polisonnografia multiparametrica o completa" per tutto l'ambito dei disturbi del sonno "Polisonnorafia
Cardiorespiratoria" per l'esclusivo studio delle OSAS.
Buon lavoro
Dott. Paolo Matrigiani
Tecnico di Neurofisiopatologia
Laboratorio di Neurofisiopatologia e studio delle OSAS
P.O. Colleferro - ASL RomaG