30 Città L’ECO DI BERGAMO SABATO 1 MARZO 2014 Guerra dell’acqua Il Comitato fa ricorso contro gli aumenti Cinque Comuni chiedono l’annullamento del rincaro retroattivo al 2013: «È illegittimo» Nel mirino l’utile di 10 milioni di Uniacque VANESSA SANTINELLI Dalla richiesta formale al Consiglio provinciale alle vie legali. I Comuni di Castelli Calepio, Covo, Isso, Rovetta e Vigano San Martino, che fanno parte del Comitato «Acqua bene comune», hanno presentato un ricorso al Tar di Brescia per chiedere l’annullamento delle delibere, approvate a dicembre in Via Tasso, che introducono l’aumento retroattivo a tutto il 2013 della tariffa dell’acqua, da 0,98 a 1,077 al metro cubo, per gli utenti di Uniacque. È di fatto una nuova puntata della guerra dell’acqua che non accenna a placarsi. Il corposo ricorso contro Provincia, Ufficio d’Ambito, Conferenza dei Comuni e nei confronti di Uniacque, non fa che ribadire quanto il Comitato sostiene con forza: l’aumento retroattivo al 2013 non era necessario. Tanto più – dicono i sindaci – se si considerano i numeri del bilancio 2013 di Uniacque, gestore del servizio idrico, che ha registrato quasi dieci milioni di utile in più (al lordo delle tasse) rispetto a quanto preventivato nel Piano economico-finanziario (13.979.000 euro), approvato a fine anno dal Consiglio pro- vinciale. «Il maggior utile di dieci Tar c’è anche un altro aspetto: «La milioni – scrivono i primi cittadini normativa regionale prevede che in una lettera ai colleghi in cui le decisioni assunte dalla Confespiegano il senso dell’iniziativa renza dei Comuni in materia di legale – è da considerare a tutti gli tariffe e investimenti devono eseffetti un utile di gestione, cosa sere assunte con il voto favorevole questa espressamente vietata dal- del 51% della popolazione resila normativa vigente in tema di dente nell’Ato, Ambito territoriale gestione dell’acqua, e dimostra in ottimale e la presenza della metà maniera definitiva che l’aumento più uno dei Comuni dell’Ato. Nesdella tariffa voluto dagli ammini- suna delle condizioni previste è stratori di Uniacque stata rispettata nella non corrisponde a nesseduta della Conferensuna logica di gestione E l’audizione za dei Comuni dello e di investimento e anscorso 4 dicembre (che drà a gravare inutil- in Provincia ha approvato la nuova mente sulle spalle dei sul caro tariffa ndr) a dimostranostri cittadini, così di quanto avevatariffe zione come avevamo da mo denunciato e cioè diventa della totale mancanza sempre sostenuto». Ergo: «L’aumento deldi condivisione e parpubblica la tariffa per il 2013 detecipazione ai percorsi liberato a 1,077 euro è decisionali messi in atillegittimo». to dall’Ufficio d’Ambito e da I tempi per il ricorso erano Uniacque». stretti: «Era imminente la scadenIl tutto è stato mandato per za dei termini per proporlo, non conoscenza anche all’Autorità per è stato possibile raccogliere pre- l’energia elettrica e il gas che ha la ventivamente l’appoggio di tutti competenza in materia e a cui i sindaci, ma sarà nostra cura far- spetta l’approvazione in via defilo», scrive il Comitato, che rag- nitiva della tariffa. Giusto la scorsa grupperebbe una settantina di settimana Uniacque è stata inteComuni stando ai numeri forniti ressata dalla visita degli ispettori dai promotori. All’attenzione del dell’Autorità che hanno messo L’intervista l clima resta rovente attorno a Uniacque. Caro tariffe, Comuni all’attacco, società che non vogliono entrare. L’ultima stilettata è arrivata dall’Isola. Nel mirino ci è finita anche la Provincia. «Non mi interessa», taglia corto Ettore Pirovano. I ETTORE PIROVANO presidente della Provincia «Le tariffe? L’Autorità stabilisce le regole» Presidente,18Comunichefannocapo aHidrogestlechiedonodi«battereun colpo» sulla questione acqua. Dicono che «si era impegnato a trovare una soluzione ed è sparito». «Il Tavolo delle regole era un tentativo di trovare un’intesa e far ritirare i ricorsi in ballo, prima della sentenza del Tar che doveva esprimersi sulla salvaguardia o meno dei servizi svolti dalle socie- A dicembre la protesta contro Uniacque fuori dalla sede della Provincia sotto la lente bilanci e dati. Nel mirino la correttezza dei criteri utilizzati dal gestore del servizio idrico per definire i ritocchi che sono poi scattati dal 1° gennaio 2014. Nel frattempo è fissata per giovedì alle 17 in Provincia la commissione congiunta su Uniacque e sulle tariffe, tema caldissimo dopo i contestati aumenti. L’audizione del presidente Gianni D’Aloia inizialmente a porte chiuse è diventata pubblica come da comunicazione del presidente del Consiglio provinciale Roberto Magri. che libera il campo alle illazioni. «Normalmente le commissioni che non sono frutto di una delibera sono di studio e quindi a porte chiuse. Il presidente del Consiglio può disporre che siano pubbliche, così ho deciso. Non vedo problemi, ci mancherebbe». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA tà rimaste fuori da Uniacque. Ora acosaservirebbe?C’èuntribunale che ha deciso chi ha torto e chi ragione». Il caso «Hidrogest si confronti sul futuro» Ilsindaco di PontidaPierguido Vanalli sollecita Hidrogest a partecipare all’assemblea straordinaria che Unica Servizi (che controlla Hidrogest) ha promosso per oggi. All’ordine del giorno la sentenza del Tar che non salva il servizio svolto in autonomia da Hidrogest e l’apertura di un tavolo di trattativa con Uniacque. «Con mio grande disappunto – scrive Vanalli – ho appreso che né il presidente né altri del Cda di Hidrogest potranno presenziare. Macome,per anni labattaglia principale del Cda è stata “resi- blocco della tariffa e quindi non può fare i lavori. Qualcuno i soldi dovrà sborsarli. Noi siamo pronti a mediare sulle necessità del bilancio e degli investimenti, ma il problema è che il Consiglio di amministrazione deve sparire, come tutti i Cda delle società che entrano nel gestore unico». Da un fronte all’altro. I Comuni del Comitato «Acqua bene comune» hanno presentatoricorsocontrogliaumenti. Intanto sono andati per vie legali. La strada è tracciata per Hidrogest? Sul piatto le società outsider a Uniacque hanno messo la proposta di una società consortile, che consentirebbe loro di mantenere una certa autonomia. Citano il modello di Pavia. «Il bacino unico è una realtà. Uniacque a suo tempo si era impegnata con Hidrogesta a fare gli investimenti, se avesse ceduto le reti. Ora l’Autorità gli ha imposto il «Nonsipuòfare.Ladirigentedella Regione, Viviane Iacone ha scritto a Pavia per dire che è inammissibile. Inoltre c’è anche una sentenza che va in questa direzione». I sindaci vogliono incontrarla... «Nessun problema. I Comuni devono capire che entrando in Uniacque non devono rinunciare a nulla. Diventeranno soci di una società che sta migliorando l’approccio con le amministrazioni. Chiedetelo a molti sindaci». Il progetto – presentato ieri sera nella Sala degli Angeli alla Casa del Giovane – crea occasioni di incontro tra giovani volontari della diocesi e le persone coinvolte nei progetti di solidarietà internazionale del- la rete Caritas, sostenuti dalla Caritas di Bergamo a seguito delle emergenze internazionali. «Quest’anno – spiega Giacomo Angeloni di Caritas – andremo in India, Indonesia, Brasile, Albania, Kosovo e, per la prima volta, ad Haiti. Dopo un colloquio per approfondire aspettative e motivazioni si decide la meta e si dà avvio al percorso formativo con incon- tri a cadenza mensile da marzo a luglio. Anche dopo il viaggio sarà possibile incontrarsi e condividere la propria testimonianza». Il viaggio, proprio per favorire la conoscenza dei progetti Caritas, prevede un gruppo ristretto di persone accompagnate da un «capogruppo» con il compito di condurre i giovani nelle attività, nei momenti di preghiera, di verifica e di con- «La Provincia non ha fatto altro che applicare la legge e le nuove direttive dell’Autorità. Le regole per stabilire la tariffa non sono a discrezione né nostra né di Uniacque». «Vorrannofarvederequantosono bravi. Non capendo che se si pagherà qualcosa in più è per fare i depuratori dove non ci sono. A Serina faranno anche pagare l’acqua 17 centesimi al metro cubo, ma poi scaricano tutto nel Brembo. E allora chi sono quelli bravi?». 1 V. San. divisione. I giovani bergamaschi, dall’età compresa tra i 18 e 35 anni, hanno la possibilità di vivere la quotidianità con bambini, giovani e adulti appartenenti a culture diverse; inoltre il progetto permette la realizzazione di un vero e proprio scambio tra la comunità bergamasca e la comunità locale, favorendo la conoscenza e la crescita reciproca in un’ottica di cooperazione e partecipazione. Per informazioni sull’iniziativa è possibile rivolgersi – a partire da lunedì – alla Caritas diocesana: tel. 035.4598407 oppure 339.7336778; mail [email protected]. 1 Caritas, proposta ai giovani sulle orme di Papa Giovanni «Sulle orme di Papa Giovanni XXIII». È questo il filo conduttore dell’edizione 2014 di Giovani per il mondo, la proposta che Caritas rivolge a i giovani di età compresa tra i 18 e 35 anni. stere”, e adesso che la società potrebbe essere costretta a chiudere e i soci vorrebberocapirebenecosaèsuccessoepianificareilfuturo,nonèpossibile avere un confronto per “impegni precedentemente assunti”». Pronta la replica del presidente di Hidrogest Gianamaria Mazzola: «Ho prontamente informato, data l’intempestività della stessa convocazione, dell’impossibilità a presenziare da parte del sottoscritto e dei componenti il Cda per impegni personali e istituzionali precedentemente assunti, tuttavia confermando la piena disponibilità ad un ulteriore confronto nelle sedi opportune. Non intendiamo sottrarci a nessun confronto, se questi porteranno ad una soluzione condivisa dove gli interessi degli utenti, dei soci e dell’azienda saranno presi in seria considerazione». Una delle proposte missionarie Caritas è Haiti Laura Arnoldi
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