LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 3 Giuseppe Laras «Ricordati dei giorni del mondo» Volume 1. Storia del pensiero ebraico dalle origini all’età moderna Prefazione del card. Carlo Maria Martini EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 13 INTRODUZIONE Obiettivo del presente lavoro è di esporre, entro limiti di ragionevole estensione, le grandi stagioni, ovvero i momenti maggiormente significativi del pensiero ebraico, così come si sono venuti delineando nel corso del tempo, dalle origini alla realtà contemporanea. È chiaro che, data la smisurata estensione temporale da coprire, potranno essere da noi trattati solo alcuni tra i principali e più significativi esponenti del pensiero, anche se, rispetto ad analoghe precedenti opere, quasi sempre peraltro di impostazione marcatamente manualistica, si è cercato di inserire e trattare un maggior numero di autori e di argomenti connessi. Una storia della filosofia o, più appropriatamente, del pensiero ebraico,1 dall’era biblica alla 1 Riferendosi al pensiero ebraico medievale, così scriveva G. VAJDÀ nella sua introduzione alla voce «La filosofia ebraica» per la Storia della Filosofia, a cura di M. DAL PRÀ, Vallardi, Milano 1967, IV, sostenendo una linea in- 13 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 14 contemporaneità, come anticipato, appare già di per sé un’impresa complessa e immane, tenuto soprattutto conto dello spazio, ovviamente limitato, del quadro editoriale. Tuttavia, se riflettiamo anche su un’altra circostanza, sul fatto cioè che in questa nostra storia le stagioni, i movimenti e gli esponenti del pensiero non risultano quasi mai in sé, per così dire, omogenei e compatti, poiché risentono nella loro formazione di contributi, interferenze e contatti provenienti dall’esterno, che nel momento medesimo in cui contribuiscono a plasmarli, in qualche misura al contempo parzialmente li snaturano rispetto alla loro originale componente di base, è facile rendersi conto di come risulti disagevole sintetizzare queste tematiche in termini univoci e omogenei. terpretativa che, almeno per alcuni suoi caratteri generali, riteniamo parzialmente valida anche per epoche successive, preferendo la dizione di pensiero ebraico a quella di filosofia ebraica: «Il termine filosofia implica, infatti, almeno per noi, un’attività grazie alla quale lo spirito umano si sforza di rendersi intelligibile sia la persona umana sia l’universo in cui questa si trova a essere collocata, senza riconoscere alcuna autorità esterna che gli comunicherebbe attraverso una rive- 14 lazione una verità completamente data. È chiaro che una tale attività di pensiero è possibile solo in un contesto storico, intellettuale e sociale in cui la rivelazione della verità di fede sia ancora sconosciuta o sia altrimenti divenuta estranea, o per lo meno suscettibile di essere tenuta in disparte dal pensiero umano autonomo. Tale non è certo il contesto in cui si inserisce l’oggetto del nostro studio e per lo meno in questo senso non si è avuta una filosofia ebraica nel Medioevo». LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 15 Si pensi solo per un attimo al senso di smarrimento, per non parlare più drammaticamente di shock, vissuto dal pensiero talmudico, ancorato a categorie di pensiero e di ermeneutica proprie, all’impatto con il pensiero greco, anche se già in larga misura «orientalizzato» e alla conseguente nascita di un pensiero composito, ovvero di tipo misto, le cui proporzioni e i cui contenuti si sarebbero mostrati nella loro più completa evidenza nel pensiero ebraico di età medievale. A tale riguardo, giustamente affermava Georges Vajdà, nella sua insuperata Introduction à la Pensée Juive du Moyen Age,2 che Sa‘adyah Gaòn, Ibn Ghebiròl, Yehudah ha-Levì e Maimonide sono, su piani diversi, ma allo stesso titolo, personalità composite, nel senso che la componente ebraico-talmudica appare inseparabile da quella greco-razionalista, come nell’antica metafisica la materia è inscindibile dalla forma. Nel redigere questo nostro lavoro sul pensiero ebraico non abbiamo trascurato, infine, di considerare una circostanza di fondamentale importanza ed evidenza, quella che mette al centro della produzione del pensiero di Israele, alimentandolo e consolidandolo, la Halakhah e l’ermeneutica biblica tradizionale, niente affatto estranee e 2 G. VAJDÀ, Introduction à la Pensée Juive du Moyen Age, Vrin, Paris 1947. 15 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 16 «straniere» rispetto alla riflessione filosofico-spirituale del popolo ebraico. In altri termini, l’opera normativa ed esegetica, ad esempio, di Rashì, di Rabbenu Ghershòm3 o dei Tossafisti francesi appartiene al pensiero ebraico forse ancor più del Kalàm giudaizzante professato da Sa‘adyah, dell’ascetismo venato di accenti islamici di Bakhyah ben Yoseph Ibn Paquda o dell’aristotelismo di Maimonide e della sua scuola. Gli splendori del Rinascimento italiano e i valori propri dell’umanesimo, esaltati dalle grandi scoperte geografiche e scientifiche, disvelanti l’esistenza di un’altra umanità al di là degli oceani e nuove potenzialità dello spirito umano, stimolarono ognora la riflessione di non pochi pensatori ebrei e rabbini. Contemporaneamente, il rinnovato divampare dell’antisemitismo, contestualmente all’espulsione degli ebrei dai regni cattolici di Spagna (1492) e Portogallo (1497) e alla riforma luterana, contribuì all’affermarsi di un processo di difesa e di progressiva inevitabile estraniazione dalla circostante società, con effetti marcati tanto dal punto di vista filosofico che normativohalakhico che comportamentale in genere. Non è un caso, quindi, che il pensiero ebraico dai caratteri più prettamente filosofici conosca 3 Rabbenu Ghershòm ben Yehudah, noto come Rebbenu 16 Ghershòm Meòr ha-Golah fu talmudista e decisore rituale. LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 17 una stagione di maggiore accoglienza e di rinascita in seno all’Illuminismo tedesco con Mosheh Mendelsohn, trovando come ultimo epigono, successivamente, Herman Cohen. Frutto del milieu culturale in cui si trovarono a vivere i rabbini e gli intellettuali ebrei delle principali città di Germania e dell’Impero austro-ungarico fu lo sviluppo della Haskalah, maggiormente conosciuta come Illuminismo ebraico, e della Wissenschaft des Judentums, la cosiddetta Scienza dell’ebraismo, con i suoi animatori, i suoi sostenitori e i suoi più agguerriti oppositori. Tale fu il contesto sociale e culturale in cui nacque e si sviluppò, per successivamente approdare negli Stati Uniti d’America, la Riforma Ebraica, frammentando l’ebraismo occidentale e attivando una ricca letteratura halakhica, sia favorevole che contraria alla Riforma stessa. Nel Novecento, il pensiero ebraico si troverà a fare i conti con due accadimenti non ignorabili, l’uno devastante e irrimediabile, l’altro carico di speranza e tutto proiettato verso il futuro: la Shoah da una parte, la nascita dello Stato di Israele dall’altra. In conclusione, un pensiero, quello ebraico, che attraversa mondi e contesti culturali e religiosi diversi, ma che, pur tuttavia, conserva caratteri propri; un pensiero che, nel contempo, non potendo non risultare talora lacerato a causa delle dolorose prove cui il popolo di Israele è stato sottoposto, mantiene, nonostante tutto, tenace fiducia 17 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 18 nella ragione e nell’umanità, nel solco di quell’eredità biblica che continua a evolversi, svilupparsi e nobilitare di stimoli di vita il pensiero della società ebraica. 18 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 263 INDICE PREFAZIONE del card. Carlo Maria Martini sj ........... pag. 7 Ricordando p. Carlo Maria Martini sj di Luigi Nason e Vittorio Robiati Bendaud .................... » 11 INTRODUZIONE .......................................... » 13 IL PENSIERO BIBLICO ...................... Monoteismo: contenuti e caratteri .. Il pensiero profetico ........................ » » » 19 19 33 LA FILOSOFIA EBRAICO-ELLENISTICA ..................... Caratteri generali ........................... Filone ............................................... » » » 39 39 57 IL PENSIERO TALMUDICO ................ » 69 FERMENTI ALTO-MEDIEVALI ........... Il Kalàm e gli ebrei ......................... Davìd ibn Marwàn al-Muqammitz » » » 79 84 90 263 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 264 SA‘ADYAH BEN YOSÉPH HA-GAÒN .. Alcuni altri pensatori ...................... » 93 » 103 I GHEONÌM E LA HALAKHAH ........... » 107 I CARAITI ............................................... » 113 IL NEOPLATONISMO EBRAICO ........ Yitzkhàq ben Shelomoh Israeli ...... Shelomoh Ibn Ghebiròl ................... Bakhyah ben Yosèph Ibn Paquda .. » » » » L’ANTIFILOSOFO: YEHUDAH HA-LEVÌ ............................ » 127 DUE GRANDI COMMENTATORI ....... Rashì ................................................ Avraham ben Meìr Ibn ’Ezra .......... » 145 » 145 » 147 LA NASCITA DELL’ARISTOTELISMO EBRAICO ................................................ Avraham ben Davìd ha-Levì Ibn Daùd ................................................. Mosheh ben Maimòn ....................... Rambàm tra luci e ombre ............... ARISTOTELISMO E REAZIONE ANTIARISTOTELICA ... Mosheh ben Nachmàn, Nachmanide ..................................... Levì ben Gershòm, noto anche come RaLBàG (Gersonide) o Magister Leo Hebraeus ................................... 264 115 116 120 123 » 149 » 150 » 154 » 164 » 173 » 175 » 179 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 265 Mosheh Narboni .............................. Hasdai Crescas ................................ Yosèph Albo ..................................... » 183 » 184 » 187 LA MISTICA EBRAICA MEDIEVALE: LA QABBALAH ...................................... » 193 DOPO L’ESPULSIONE ......................... Yitzkhàq ben Mosheh Aramah ....... L’umanesimo ebraico di Messer Leon ................................ Yochanàn ben Yitzkhàq Alemanno Don Yitzkhàq Abravanel ................. Elia Delmedigo ................................ Yehudah Abravanel (Leone Ebreo) ‘Ovadyah Sforno .............................. » » » » » » LA CODIFICAZIONE DELLA HALAKHAH: YOSÉPH CARO E MOSHEH ISSERLESS ...................... » 223 MOSHÈ CORDOVERO, YITZKHÀQ LÙRIA E LA MISTICA DI SAFÈD ............................................... Moshè Cordovero ............................. Yitzkhàq Lùria ................................ » 233 » 234 » 235 IL TARDO RINASCIMENTO ITALIANO E BOEMO ........................... Yehudah Aryeh Modena, Leon da Modena .............................. » 199 » 201 202 205 208 215 218 220 » 237 » 237 265 LARAS Ricordati dei giorni del mondo-1_Ristampa 2014 15/10/14 16.40 Pagina 266 ‘Azariah ben Mosheh De’ Rossi ...... Yehudah Loew ben Betzalèl, MaHaRàL di Praga ......................... IL MARRANESIMO E LA DOPPIA IDENTITÀ EBRAICA ... Menasheh ben Israel ....................... Una postilla riguardante Bento de Espinosa (Baruch Spinoza) Sabbatianesimo e reazioni anti-sabbatiane .............. » 239 » 242 » 245 » 246 » 251 » 251 BIBLIOGRAFIA ........................................... » 255 INDICE » 257 266 DEI NOMI ....................................... LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 Giuseppe Laras «Ricordati dei giorni del mondo» Volume 2. Storia del pensiero ebraico dall’Illuminismo all’età contemporanea Prefazione del card. Carlo Maria Martini EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 INTRODUZIONE Il XVIII secolo e i successivi si rivelarono di straordinaria importanza per l’ebraismo europeo. Sorsero in quelle decadi, infatti, alcuni movimenti religiosi, culturali e sociali che, sin dal loro primo apparire, andarono a fronteggiarsi con feroci e vicendevoli opposizioni, delineando e prefigurando i futuri sviluppi della storia ebraica e del pensiero di Israele. Il Chassidismo, i suoi oppositori lituani e, infine, la Haskalah animarono, seppur a diverso titolo, le comunità ebraiche dell’epoca, suscitando nuovi fermenti tra gli ebrei dell’Europa centrale e orientale, come pure accese contrapposizioni. Fu nel corso del XVIII secolo che il baricentro della vita ebraica, sia da un punto di vista religioso che culturale e demografico, andò progressivamente a coincidere con i grandi centri dell’ebraismo ashkenazita: dopo circa due secoli dall’espulsione degli ebrei sefarditi dalla Spagna, dal Portogallo e dall’Italia meridionale, era cambiata l’«egemonia spirituale». Questo processo, che trovò abbrivio particolarmente durante il secolo 13 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 XVIII, è in un certo senso perdurato sino ai nostri giorni: basti pensare alla preponderanza dell’ebraismo ashkenazita in seno alla società ebraica americana contemporanea, come pure al contributo fondamentale offerto dagli ebrei ashkenaziti alla fondazione dello Stato di Israele. Così ebbe a esprimersi Abraham Joshua Heschel circa l’eterogeneità costituente quella particolare società: «La vita sociale era complessa, frequentemente dominata da forze centrifughe; esisteva tuttavia un centro comune e, quasi sempre, anche una periferia comune. C’era sufficiente dinamismo sociale per suscitare raggruppamenti specifici».1 E, ancora, in relazione al rapporto con il mondo sefardita: «La vita intellettuale degli ebrei in Spagna era profondamente influenzata dal mondo circostante. Spesso furono adottati forme letterarie, metodi scientifici, categorie filosofiche e, perfino, principi teologici del mondo arabo. Stimolati e arricchiti nei loro scritti e nel loro pensiero da modelli stranieri, gli autori ebrei furono inclini ad ac- 1 A.J. HESCHEL, La terra è del Signore, Marietti, Genova 1989. 14 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 centuare le convergenze di fondo tra le loro dottrine di fede e le teorie dei grandi pensatori non ebrei. [...] Nel periodo ashkenazita la vita spirituale degli ebrei fu vissuta nell’isolamento. Di conseguenza si sviluppò secondo le proprie antiche radici e crebbe in un ambiente indigeno, indipendente dalle tendenze e dalle consuetudini del mondo circostante. [...] Non mutuarono né sostanza né forma dalle altre culture. Ciò che scrivevano era una letteratura creata da ebrei, sugli ebrei e per gli ebrei».2 Inevitabilmente, le persecuzioni, le violenze, i massacri, i pogròm determinarono nel mondo ashkenazita una progressiva chiusura, una sorta di auto-chiusura difensiva nei confronti del mondo esterno, che escludeva gli ebrei dal contesto socioculturale e politico-statuale in cui si trovarono a risiedere. Quanto accadde in Andalusia e in Italia non è dunque riferibile al mondo ashkenazita, ove non vi furono quasi mai aperture, scambi culturali e conseguenti confronti fra la componente cristiana e quella ebraica. Ne conseguì che, sia a causa della spinta esterna originata dalle violenze patite sia per proprie volontà e necessità di difesa, il 2 HESCHEL, La terra è del Signore. 15 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 mondo ebraico ashkenazita tese sempre più a chiudersi in se stesso, sviluppando quella cultura e quella tradizione religiosa che gli sono specificamente proprie. In relazione alla cultura religiosa ashkenazita, fu la Halakhah a esercitare un ruolo preponderante. D’altra parte, non poteva essere diversamente: quando si è respinti, e conseguentemente si avverte come necessario doversi chiudere per difendersi, ci si concentra su quello che aiuta a delineare e rafforzare sempre più intensamente la propria identità. Pertanto, dal punto di vista halakhico, andò implementandosi una produzione abbondante nel settore della responsistica, riguardante la soluzione dei problemi concreti e pratici che venivano sottoposti alle maggiori autorità rabbiniche. Caratteristico di questa produzione eminentemente halakhica fu il marcato carattere rigoristico. Nell’interpretazione della Halakhah, cioè della norma, fin dai tempi antichi – si pensi a Hillèl e Shammay in epoca talmudica –, da sempre convissero una linea rigoristica e una linea più facilitante, pur sempre permanendo entrambe nell’alveo di ciò che è da considerarsi lecito in ambito religioso. In genere, nella produzione halakhica ashkenazita sembra prevalere per lo più la linea rigoristica, sia per mantenere vivo il senso identitario sia per difendersi, dal momento che la pressione del mondo esterno, ossessivamente teso al- 16 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 la conversione degli ebrei, era violenta, tanto direttamente quanto indirettamente. In Spagna e in Italia la situazione era stata assai diversa: si ebbero, infatti, più occasioni di incontri, scambi culturali e collaborazioni, riflessioni filosofiche comunemente avvertite e vicendevolmente recepite; si studiava la Halakhah, come pure venivano condotti studi nei domini della filosofia, dell’etica, della medicina, della poesia e della musica, delle scienze e così via. In Andalusia, nonostante alcuni periodi di persecuzione e di difficoltà, gli anni di coesistenza comunque contribuirono a condizionare e strutturare diversamente la forma mentis dell’ebreo, rendendola in genere estremamente duttile, aperta e positivamente ricettiva verso il mondo circostante. Anche nel campo halakhico si avverte questo clima diverso, al punto che, persino nella normativa, tra i sefarditi prevalse spesso, almeno in talune importanti decisioni, la linea più facilitante. Si pensi a Mosè Maimonide e alla sua produzione halakhica. Teologo, filosofo e medico, nel mondo ebraico è anzitutto conosciuto come l’autore del Mishneh Torah, fondamentale opera di codificazione della normativa religiosa, redatta con chiarezza espositiva ancora oggi ammirevole. Nel mondo ashkenazita non sempre questa chiarezza espositiva esiste ed è esistita, prevalendo piuttosto un’esposizione non lineare, non semplice, spesso involuta, perché l’attenzione era posta maggiormente sulla sostanza che sulla forma: 17 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 si rinunziò alla chiarezza a favore della profondità. Il mondo sefardita, invece, venne influenzato nell’organizzazione e nella struttura delle opere e dei testi dai parametri della chiarezza e della logica. La differenza tra questi due mondi costitutivi la tradizione ebraica inevitabilmente si ripropose anche nel dibattito filosofico, in relazione, ad esempio, alla questione, spesso dibattuta dai Maestri dell’ebraismo, sulla liceità o meno di coltivare e approfondire lo studio di discipline estranee alla tradizione religiosa, quali le scienze o, in particolare, la filosofia. Tale quesito riposa sul timore che lo studio delle scienze e delle filosofie non ebraiche contribuisca all’abbandono della pratica religiosa e dell’ortodossia. Un Maestro che si espresse in maniera netta su tale questione fu Maimonide, il quale affermò che non solo si trattava di un’attività lecita, ma addirittura doverosa, poiché solo conoscendo i contenuti di queste dottrine, sarebbe stato eventualmente possibile confutarle, laddove incompatibili con la fede di Israele; in caso contrario, non avendone contezza, si sarebbe stati disarmati e incapaci di confutarne le affermazioni. Maimonide sostenne questa posizione appoggiandosi a un pensiero contenuto nel Trattato dei Padri (II,14), ove è scritto: «ve-da‘ mah she-tashìv la-apiqoròs» (sappi che cosa rispondere all’eretico). 18 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 La parola da‘ è la forma imperativa del verbo yada‘ («conoscere», da cui conoscenza, scienza, speculazione), espressione spesso impiegata dai filosofi. Mosè Maimonide intese questo imperativo come un’esortazione ad approfondire la conoscenza dei testi delle dottrine estranee all’ebraismo proprio per essere in grado di individuare e confutare possibili posizioni ereticali. Nel mondo ashkenazita tutto questo non esisteva. Fu così che le migliori energie furono riservate a preservare, coltivare e costantemente alimentare il proprio patrimonio di idee e di fede, espresso e veicolato, oltreché dall’ebraico, anche dalla lingua yiddish. 19 12:14 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 INDICE PREFAZIONE del card. Carlo Maria Martini sj ........... pag. 7 Ricordando p. Carlo Maria Martini sj di Luigi Nason e Vittorio Robiati Bendaud .................... » 11 INTRODUZIONE .......................................... » 13 IL CHASSIDISMO ................................. » 21 I MITNAGGHEDÌM ............................... Eliyàhu ben Shelomoh Zàlman ....... Hayyìm ben Yitzkhàq di Volozhin .. » » » 31 32 40 TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE: ISACCO LAMPRONTI .......................... » 43 UNA VOCE ISOLATA: MOSHEH HAYYÌM LUZZATTO .......... » 47 LA HASKALAH E MOSES MENDELSSOHN ................. Moses Mendelssohn ......................... » » 55 67 377 12:17 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 IL XIX SECOLO E L’IRREQUIETO EBRAISMO TEDESCO ......................... » 73 GLI SVILUPPI DELLA HASKALAH ... » 77 RIFORMA E ORTODOSSIA ................. Abraham Geiger .............................. La reazione dei Maestri di Ashkenaz Shimshòn Raphael Hirsch e la Nuova Ortodossia ..................... Zacharias Fränkel ........................... » » » 81 84 86 » » 90 98 L’ALTRA HASKALAH: I MAESTRI ITALIANI, EPIGONI DI UNA GLORIOSA TRADIZIONE ......................................... Yitzkhàq Shemuel Reggio ............... Shemuel Davìd Luzzatto ................. Elia Benamozegh ............................. » » » » 103 107 108 111 TRA FILOSOFIA TEDESCA E PENSIERO EBRAICO ....................... Nachmàn Krochmal ......................... Shelomoh Formstecher .................... Samuel Hirsch ................................. » » » » 115 117 119 122 IL MOVIMENTO DEL MUSÀR ............ Eliyàhu Eliezer Dessler ................... » 125 » 129 IL RISORGIMENTO NAZIONALE DI ISRAELE: IL PENSIERO SIONISTICO ................. » 133 378 12:17 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp Moses Hess ....................................... Péretz Smolenskin ........................... 25-07-2014 » 144 » 147 I «PADRI» DEL SIONISMO .................. Leon Yehudah Leib Pinsker ............ Teodoro Herzl ................................... Max Nordau ..................................... » » » » IL NOVECENTO: UNA DIFFICILE MAPPATURA ........... » 163 LE GRANDI ISTITUZIONI RABBINICHE STATUNITENSI TRA RIFORMA E ORTODOSSIA ........ » 171 DUE VOCI DELLA SIMBIOSI EBRAICO-TEDESCA ............................. Hermann Cohen .............................. Leo Baeck ......................................... » 185 » 185 » 187 GLI SVILUPPI DEL SIONISMO: SIONISMO SPIRITUALE E SIONISMO RELIGIOSO ................... Ashèr Ginzberg, noto come Achàd ha-‘Am ................. Chaìm Nachmàn Bialik ................... L’Università ebraica di Gerusalemme ............................... Dante Lattes .................................... Avraham Yitzkhàq ha-Cohen Kook e il Sionismo religioso ..................... Bentziòn Meìr Hài ‘Uzziél ............... 151 152 155 160 » 191 » 192 » 194 » 198 » 201 » 203 » 214 379 12:17 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 UN’AMICIZIA INTELLETTUALE: FRANZ ROSENZWEIG E MARTIN BUBER ............................... Franz Rosenzweig ............................ Martin Buber ................................... » 217 » 217 » 230 IL «RAV»: JOSEPH DOV BEER SOLOVEITCHIK .................................... » 239 «UN TIZZONE STRAPPATO DALL’INCENDIO DELL’EUROPA»: ABRAHAM JOSHUA HESCHEL ......... » 249 VOCI DELL’ORTODOSSIA EBRAICA AMERICANA ......................................... Eliezer Berkovits ............................. Davìd Hartman ................................ Norman Lamm ................................. Irving Yitzkhàq Greenberg ............. » » » » » UN PENSATORE EBREO RIFORMATO: E.L. FACKENHEIM ...... » 275 GLI APRIPISTA DEGLI STUDI SUL PENSIERO EBRAICO E SULLA QABBALAH .......................... Georges Vajdà .................................. Gershom Scholem ............................ » 295 » 295 » 297 DALL’EUROPA A ISRAELE. VOCI DI PENSATORI ISRAELIANI ... Shemuel Hugo Bergman ................. » 301 » 301 380 257 257 262 265 268 12:17 Pagi LARAS 2 Perche' per questo sei stato creato_III bz.qxp 25-07-2014 Nathan Rotenstreich ....................... Yeshayahu Leibowitz ....................... Shelomoh Pines ............................... André Neher .................................... Yehudah Léon Ashkenazi ................ » » » » » 303 305 308 310 313 TRA FILOSOFIA, ACCADEMIA ED EBRAISMO ...................................... Leo Strauss ...................................... Emmanuel Lévinas .......................... Hans Jonas ....................................... Vladimir Jankélévitch ..................... » » » » » 315 315 319 324 329 TRA EBRAISMO E LETTERATURA: FIGURE DELLA MODERNITÀ EBRAICA ................................................ Walter Benjamin .............................. Paul Celan ........................................ Edmond Jabès .................................. » » » » 333 335 337 340 DUE FIGURE FEMMINILI: HANNAH ARENDT E NECHAMA LEIBOWITZ ................... Hannah Arendt ................................ Nechama Leibowitz ......................... » 345 » 346 » 354 CONCLUSIONE ........................................... » 359 BIBLIOGRAFIA ........................................... » 363 ....................................... » 365 INDICE DEI NOMI 381 12:17 Pagi
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