[n-umbricronac - 9] nazione/giornale/umb/09

CAMPIONATO GIORNALISMO
MARTEDÌ 28 GENNAIO 2014
9
Scuola media
Carducci Purgotti
Perugia
Perugia
Studenti a lezione di ebraismo
«Solo i presuntuosi non ammettono religioni e culture diverse»
NELLA SEDE di via Chiusi della nostra scuola il giorno 14 ottobre 2013 abbiamo incontrato alcuni rappresentanti della comunità
ebraica in Italia alla presenza anche delle autorità del comune di
Perugia.
Dopo aver ascoltato i nostri interventi, le autorità ebraiche hanno
parlato prima della loro vita, delle
loro usanze e infine dell’uguaglianze degli uomini.
Hanno detto che tutti gli uomini
sono uguali, devono essere e avere il diritto di andare a scuola.
Ci hanno incitato a non guardare
le differenze di pelle, di nazionalità e di religione perché tutti apparteniamo alla stessa razza: la razza
umana.
LA COMUNITÀ ebraica italiana ha un’origine molto antica che
risale al secondo secolo quando i
primi ebrei arrivarono a Roma
grazie all’interscambio commerciale nel bacino del Mediterraneo. Nel medioevo esistevano numerose comunità nel meridione
italiano. Nel 1516 viene istituito a
Venezia il primo ghetto della sto-
LA RIFLESSIONE
La diversità
è un valore
da difendere
STUDENTI
«STORICI»
I ragazzi
della
«Carducci
Purgotti»
ria in cui la comunità ebraica aveva l’obbligo di rientrare la sera e
le cui porte venivano chiuse la
notte. Solo nel 1797, con la conquista di Venezia da parte di Napoleone, le porte del ghetto furono abbattute.
Nel 1938, Mussolini emanò le leggi razziali fasciste e, dopo l’8 settembre 1943, l’Italia collaborò
con i nazisti inviando molti ai
campi di sterminio durante l’Olocausto. I nazisti credevano che la
razza ariana fosse la migliore, e
che non dovesse essere rovinata e
resa impura dalla razza ebraica. E’
un’idea assurda! Non ci sono popoli migliori degli altri, non ci sono razze, ci sono persone.
OGGI LA MAGGIOR parte degli ebrei italiani vive a Roma,
mentre gli altri sono sparsi in co-
munità medie e piccole in tutta la
penisola.
Abbiamo chiesto al signor Samuel Zarrugh, parte attiva della
Comunità labronica con cariche
elettive, Maskil1 del Collegio Rabbinico di Roma, presieduto dal
professor Rav Elio Toaff se le
usanze ebraiche sono ancora osservate in modo rigoroso? Ci ha risposto che «in larga maggioranza
sono ancora osservate».
L’INTERVISTA PARLA SAMUEL ZARRUGH, ESPONENTE DELLA COMUNITA’ EBRAICA DI LIVORNO
«I nostri figli frequentano le scuole pubbliche»
INTERVISTIAMO il signor Samuel Zarrugh, nato a Bengasi (Libia) nel 1945, ed attivo nella Comunità ebraica di Livorno, ove è arrivato dopo la
guerra dei sei giorni. E’ parte attiva della Comunità labronica con cariche elettive, essendo stato consigliere e Presidente per tre turni elettorali quadriennali.
Chi è il Rabbino?
«E il signor Yair Didi, laureato presso la Yeshivà
Porat Yosef di Gerusalemme».
Quale ruolo svolge nella Comunità Ebraica?
«Guida spirituale della Comunità, custode ed insegnante delle regole ebraiche, garante dell’applicazione delle regole alimentari (cibo kacher e macellazione rituale), supporto alle esigenze morali, spirituali e fisiche della collettività ebraica».
Come è scandita la settimana di un ebreo?
MASKIL Samuel Zarrugh, attivo
nella Comunità ebraica di Livorno
«Dato che il giorno sacro è il Sabato, tutte le attività lavorative si interrompono al tramonto del Ve-
nerdì fino al tramonto del Sabato».
Quali sono le principali festività ebraiche?
«Shabbat (Sabato) Rosh Ashanà, Digiuno di Kippur, Succot (festa del Tabernacolo), Simchà Torà
(la gioia della Torà), Hanukkà (in ricordo della vittoria dei Maccabei ed il miracolo dell’olio), Purim
(la salvezza degli ebrei dalla Persia), Pesach (Pasqua ebraica ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù dei Faraoni. Durante gli otto giorni
della festa, non si consumano cibi lievitati e si
mangia pane azzimo).
Quale rapporto tra ebrei e cristiani nella città in cui vive?
«Buoni rapporti con la diocesi, nonché con le varie associazioni (tavolo delle religioni, Comunità
di S. Egidio).
I ragazzi ebrei frequentano le scuole pubbliche?
«Certamente».
LA REDAZIONE
LA SEGUENTE PAGINA è stata realizzata
dagli studenti della «Cerducci-Purgotti»
di Perugia: Andrea, Francesco, Sara, Lara, Shiri, Lorenzo B, Diletta, Lorenzo C,
Adrian, Giulia, Chiara F, Teresa, Federico,
Mohammed, Francesca, Paolo M, Lorenzo
P, Chiara P, Paolo R, Alessandro, Alberto,
Federica, Ivana, Maria. Gli studenti sono
stati coordinati dalla professoressa Marisa Mommi. La dirigente della scuola è la
professoressa Iva Rossi. La «Carducci
Purgotti» ha partecipato a tutte le edizioni del Campionato di giornalismo.
DIVERSITÀ: cosa sarebbe
il mondo senza persone con
idee e opinioni diverse? Come sarebbe il mondo se tutte le persone fossero uguali?
Tutte le persone che si sono
distinte e sono diventate
qualcuno, all’inizio erano
dei diversi e hanno avuto il
coraggio di non omologarsi. Ma perché omologarsi?
Perché essere qualcun altro
al posto che se stessi? Molti
lo fanno per avere amici,
ma chi vorrebbe come amico la copia identica di se
stesso? Solamente una persona presuntuosa che non
prende in considerazione il
fatto che gli amici sono tali
proprio perché hanno opinioni diverse, gusti diversi
e una religione diversa. Se
fossimo tutti uguali non ci
sarebbero più scambi di
idee, opinioni differenti, la
diversità verrebbe cancellata e diventeremmo tutti come “un branco di pecore”.
E chi comanderebbe? I diversi, gli unici che sanno essere se stessi e non seguono
il branco. Coloro che sono liberi. Alla fine siamo tutti
uguali e tutti diversi ed è la
diversità che ci rende speciali. Talvolta la diversità è
un’ossessione. L’ossessione
di eliminare chi non è come
te. Ad esempio, l’Olocausto.
Sono stati sterminati milioni di ebrei, proprio per il fatto di essere ebrei. I nazisti
volevano ucciderli tutti, perché li ritenevano una razza
impura. Già il concetto di
razza è una brutta cosa. E’
ingiusto dividere le persone
per razze perché siamo tutti
esseri umani e le diversità
sono un pregio.
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