Dario Nicoli - Ufficio scolastico regionale per la Lombardia

UST VARESE
Scuola Polo Alternanza ITE E. Tosi
CORSO DI FORMAZIONE
PER TUTOR DELL’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (e IFS)
I l c u r r ic o lo i n a lt e r n a n za ( e I F S )
p er f o rma re g io v an i co mpet en t i
(degni di scoprire il mondo)
Dario Nicoli
Finalità ed obiettivi
Il percorso formativo è finalizzato a promuovere il ruolo dell’alternanza scuola lavoro, divenuta una
metodologia centrale nell’impianto degli Istituti professionali e tecnici, attraverso la formazione
della figura del tutor scolastico, ruolo cardine in quanto elemento di raccordo tra la formazione
scolastica e il mondo del lavoro.
L’alternanza scuola lavoro consente di imprimere al curricolo una finalizzazione coerente con la
realtà del lavoro vista come “situazione di apprendimento” potenzialmente in grado di sollecitare
l’insieme delle conoscenze ed abilità proprie dei curricoli scolastici, riferimento privilegiato al fine
di delineare una progettazione formativa unitaria, flessibile ed autonoma, in grado fornire ai giovani
una disposizione che li abiliti a “scoprire il mondo” ed inoltre di offrire alla società giovani
veramente “professionali”1, ovvero autonomi e responsabili, capaci di desiderio e di impegno.
I percorsi di alternanza prevedono una collaborazione sia nella fase progettuale, sia nella fase
attuativa sia in quella valutativa tra scuola e mondo del lavoro per garantire una progettualità
condivisa nella costruzione e valutazione di un percorso per persone competenti.
Obiettivi:
a) acquisire le metodologie di una formazione efficace in tema di alternanza scuola lavoro
b) definire le mete formative in chiave di competenza nel quadro del piano formativo unitario
del corso
c) elaborare il progetto di alternanza nella forma di unità di apprendimento su compiti reali, a
carattere interdisciplinare, di asse/area
d) acquisire le tecniche per la gestione, valutazione e certificazione dei processi di
apprendimento per esperienza
e) gestire processi organizzativi connessi alle pratiche formative in alternanza, compresa la
validazione delle competenze con i referenti aziendali.
Metodologia, materiali e prodotti
Il riferimento metodologico fondamentale è costituito dal concetto di "apprendimento situato"
(situated learning) proposto da Jean Lave e Etienne Wenger come modello di apprendimento che
1
Come nel significato tedesco di Beruf (vocazione professionale) che indica una chiamata a stare nel mondo con un
proprio compito personale, distintivo e nel contempo in grado di legarci positivamente agli altri, da distinguere
dall’altro termine Arbeit che significa attività, ciò che si fa, e preparazione, ciò che serve per ciò che si fa
ha luogo in una "comunità di pratica"2. L’apprendimento non deve essere considerato
semplicemente come la trasmissione di conoscenza astratta e decontestualizzata da un individuo
all'altro, ma come un processo sociale in cui la conoscenza è agita all'interno di un particolare
ambiente sociale e fisico. In tal modo, lo studente è visto come un novizio che si avvia a “diventare”
professionale, tramite una successione di azioni sociali situate, esperite attraverso pratiche
quotidiane e scambi linguistici mediante i quali i membri della società conoscono e attribuiscono un
senso al mondo quotidiano3, ma nel contempo riconoscono la realtà come entità esterna da sé, limite
e scenario in cui l’attore può sviluppare la propria soggettività “prendendo casa” in un contesto ed
impegnandosi in esso per scopi buoni4.
Al centro del corso vi sono i laboratori organizzati per filiere formative ovvero per profili
professionali in uscita. In base a ciò, si costituiranno gruppi di lavoro misti composti dai docenti
delle varie aree e discipline, cui saranno affidati i seguenti compiti:
1) elaborare un canovaccio formativo (procedendo a ritroso, sulla base delle competenze di
cittadinanza europea, si indicano i compiti di realtà ed i nuclei fondanti del sapere che
definiscono il percorso formativo, specificando il contributo degli assi culturali e quindi
delle discipline;
2) definire il progetto di alternanza vero e proprio sotto forma di unità di apprendimento,
specificando prodotti, competenze mirate, risorse mobilitate, docenti coinvolti, metodologie
e strumenti;
3) delineare il modello di valutazione articolato per oggetti (prodotti, linguaggi, processi…) e
per soggetti (coinvolgendo a pieno titolo i tutor aziendali), con ricadute su tutte le discipline
coinvolte e sulla condotta, e quindi sulla certificazione delle competenze;
4) coinvolgere i consigli di classe per l’attuazione dei progetti di ASL ed accompagnarli nel
percorso;
5) valutare l’intervento al fine di validare l’approccio e la metodologia, così da farne un
riferimento portante della progettazione curricolare e della pratica didattica.
È previsto l’utilizzo dei seguenti materiali forniti dal docente:
- Strumenti di progettazione del curricolo per gli istituti tecnici e professionali
- Progetto alternanza
- Valutazione prodotti.
Altri materiali sono reperibili sui seguenti siti:
PIAZZA DELLE COMPETENZE
http://www.piazzadellecompetenze.net/index.php?title=I_Progetti_FSE_per_la_descrizione,_valuta
zione_e_certificazione_delle_competenze
E' il "modello Veneto", il più organico presente in rete, gestito dalle scuole. Ci sono le linee guida
metodologiche, le rubriche delle competenze (tutti i percorsi del secondo ciclo di secondo grado),
esempi di UdA e prove esperte per ogni percorso, supplemento Europass e ricerche sui casi esteri.
E' centrato sui quinquenni, ma ci sono anche le qualifiche IFP.
FRIULI VENEZIA GIULIA
http://competenzesecondociclousrfvg.jimdo.com/
2
Lave J., Wenger E. (2006), L’apprendimento situato. Dall'osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali,
Erickson, Milano.
3
Si fa riferimento alla “teoria dell'azione situata"di Suchman, L., (1987), Plan and situated actions: the problem of
humane-machine communication, Cambridge, Cambridge University Press.
4
Cfr. Bruner J.S. (2009), La cultura dell’educazione, Feltrinelli Milano.
2
E' il sito della Direzione scolastica regionale, con un metodo coerente con quello Veneto, e
comprende le prove esperte degli assi culturali e le UdA, presto verranno inseriti esempi di
strumenti di programmazione (di istituto, di dipartimento, di disciplina).
Le iniziative formative si concluderanno con una prova di accertamento delle competenze acquisite
dai docenti in relazione al raggiungimento degli obiettivi predetti, ai fini del rilascio della relativa
certificazione, conformemente a quanto previsto dl DD n. 44 del 19.11.2013. Trattandosi di un
corso che mira a sviluppare negli insegnanti competenze educative, didattiche ed organizzative, la
valutazione finale assume una valenza attendibile, ovvero si riferisce prevalentemente a prodotti
reali ed adeguati, considerati evidenze necessarie e sufficienti delle competenze traguardo.
I prodotti del corso sono:
f) Rubriche delle competenze per filiere formative
g) canovaccio formativo
h) progetto alternanza
i) valutazione degli allievi.
Programma
Il percorso prevede la seguente struttura:
j) tre incontri in plenaria di docenza, confronto e riflessione sui materiali elaborati e le
esperienze realizzate, distribuiti nel corso del tempo due in fase iniziale ed uno al seguito
dell’applicazione dei progetti elaborati;
k) un laboratorio posti tra il secondo ed il terzo incontro, gestiti in autonomia dai coordinatori
con invio dei materiali ai docenti per la loro validazione.
Primo incontro comune 4 h
25 febbraio 2014
ATTIVITÀ
Formazione in plenaria
CONTENUTI
Caratteristiche di una metodologia “evoluta” di Alternanza Scuola
Lavoro
La triangolazione Scuola-Impresa-Comunità professionale: il ruolo del
CTS
La progettazione “a ritroso” per aree di apprendimento ed il curricolo
integrato per filiere
Il lavoro (l’azione compiuta) come area di apprendimento e quindi
“centro organizzatore” di knowledge:
• la rappresentazione dell’azione
• la diagnosi ed il progetto
• il lavoro per processi ed il multitasking
• collaudo e verifica
• la rendicontazione.
I nodi dell’apprendimento per azioni compiute:
la disposizione personale e la cultura contesto: virtù e valori
l’imprevisto e la gestione dei problemi/opportunità
la decisione: valori, priorità
le relazioni
i saperi: dalla mobilitazione (saperi agiti) alla padronanza
(saperi detti)
I referenziali della progettazione e della valutazione: la rubrica delle
3
competenze e la sua validazione (CTS)
Avvio dei laboratori
Costituzione dei gruppi
Progetti di ASL e loro significatività: il ruolo del CTS
Rubriche delle competenze e canovaccio formativo con il concorso del
CTS
Mappa progettuale delle attività di ASL da progettare: compiti,
processi, saperi, stili di intelligenza
Piano di lavoro: ruoli, compiti, risorse e strumenti
Secondo incontro comune (4 h)
4 marzo 2014
ATTIVITÀ
Formazione in plenaria
CONTENUTI
Il modello di valutazione conforme al repertorio Confindustria
Lombardia
La valutazione delle “azioni compiute” nella triplice prospettiva:
a) per focus (prodotti, processi, linguaggi)
b) per stili di intelligenza mobilitati (cognitivo, pratico, sociale,
affettivo—relazionale, della metacompetenza)
c) per campi del sapere (epistemologici)
Dal “dispositivo” dell’UdA al dispositivo di valutazione: i
criteri/indicatori della valutazione
La valutazione del tutor aziendale integrata nella valutazione del
consiglio di classe
La notazione (voti, compresa la condotta) e la certificazione
Il portfolio ed il capolavoro
Laboratori
Elaborazione del piano di valutazione delle esperienze di ASL con il
contributo organico dei tutor di impresa
La gestione del portfolio
Compiti nella valutazione/validazione: Dipartimenti, CTS, Consigli di
classe
Piano di accompagnamento del percorso applicativo
PRIMO LABORATORIO INTERMEDIO IN AUTONOMIA
3h
Elaborazione dei progetti di ASL, concordati con il CTS, nel formato della UdA interdisciplinare
di natura straordinaria, con relativi strumenti di gestione formativa/organizzativa e valutazione.
Piano per il coinvolgimento dei consigli di classe e delle imprese con relativi tutor aziendali.
4
SECONDO LABORATORIO INTERMEDIO IN AUTONOMIA
3h
Gestione della ricaduta delle esperienze di ASL nel processo didattico scolastico: diagnosi allievi,
conoscenza della realtà, arricchimento culturale e tecnologico
Accompagnamento del percorso applicativo e raccolta della documentazione tramite gli studenti
(diario di bordo, documentazione per il portfolio)
Terzo incontro comune (4 h)
27 marzo 2014
ATTIVITÀ
CONTENUTI
In plenaria
Valutazione dei progetti di ASL con il coinvolgimento dei
Consigli di classe e dei tutor aziendali
I CTS e le indicazioni emerse
Punti di forza e punti di miglioramento
Validazione dell’approccio e del modello progettuale
Indicazioni per il prosieguo: un piano di lavoro pluriennale
Laboratorio
Progetti di alternanza scuola lavoro concordati con il CTS
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