A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] PERIODICO GIUGNO 2014 Bollettino A.Ma.R.V ANMAR: buona sanità Artrite psoriasica e il riconoscimento precoce Fatti dare una mano La sezione di Vicenza e gli incontri Dalle nostre sezioni La collaborazione con le altre associazioni Testimonianza Il gruppo ALI di Mestre Ve R I V I S TA D E L L 9 S S O C I A Z I O N E M A L AT I R E U M AT I C I D E L V E N E T O 1 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Ciao a tutti e a tutte, eccoci con un nuovo numero del nostro giornalino, purtroppo un pochino in ritardo, ma gli impegni e gli incontri sono stati innumerevoli, e a volte anche spesso difficili da gestire. Da dove cominciare? Intanto siamo riusciti ad aprire due nuove sezioni nel giro di sei mesi, una nell’Alto Vicentino e una a Rovigo. Soddisfazione enorme per la nostra Associazione, perchè vuol dire riuscire ad arrivare in tutto il nostro Veneto. Dovevamo riuscirci, anche perché i malati hanno bisogno di avere un supporto non solo telefonico, ma anche diretto con l’Associazione stessa. Inoltre, in entrambe le due nuove sezioni abbiamo contatti e collaborazioni continue con i medici operanti in quel territorio, e questo agevola non solo il medico curante, ma anche il nostro lavoro di volontariato. I nostri eventi “FATTI DARE UNA MANO” di Mirano, Verona e Treviso ci hanno dato ottimi risultati e siamo riusciti fino ad oggi a far dare consulti a più di 1600 persone, e non sono poche, grazie all’aiuto dei medici del territorio. A volte le persone hanno solo bisogno di una parola, quella parola che li sostenga solo anche moralmente, perché convivere con una malattia cronica e debilitante allontana spesso da familiari, amici e conoscenti, si cade come spesso si dice in depressione. Ma non si tratta di depressione, ma solitudine, ovvero non riuscire a esprimere il proprio malessere e disagio. E A.Ma.R.V. ha lo scopo di sostenere il malato reumatico nel suo percorso di malattia. Continueremo nel nostro cammino di supporto a tutti, senza pero’ tralasciare l’impegno con le Istituzioni. Attualmente nel Piano Socio Sanitario Regionale le malattie reumatiche sono citate, grazie a noi, ma non ci basta! Abbiamo incontrato il Presidente della V Commissione Sanità della Regione Veneto il dr. Leonardo Padrin, al quale abbiamo posto la questione delle liste di attesa, e cosa molto piu’ importante le ore di reumatologia nel territorio, a breve ci darà una risposta, sperando sia positiva per noi. Invece, a giugno all’incontro con il Dr. Domenico Mantoan (Segretario Regionale per la Sanità – Regione Veneto) abbiamo espresso IL NOSTRO DISSENSO sulla chiusura estiva prevista da giugno a settembre dell’ambulatorio di reumatologia in U.O.C. di Medicina Interna dell’ULSS 13, ribadendo l’importanza del riferimento medico per i pazienti, della territorialità, e dal giorno dopo la chiusura è stata revocata, ma abbiamo esposto le nostre linee che abbiamo fino ad oggi portato al tavolo permanente sulle patologie reumatiche, e avendo molta “carne al fuoco” a settembre avremo un incontro con il Segretario Regionale per delineare il lavoro finora svolto e metterlo per iscritto. Mi pare che da qui alla fine dell’anno ci saranno eventi e incontri che vogliamo siano fruttuosi per tutti e che possano avere anche risposte positive, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo. Grazie, un abbraccio! 2 ANNO 2014 ISCRIVITI!!! Per iscriversi o rinnovare l’iscrizione ad A.Ma.R.V basta fare un versamento di almeno 13,00 sul nostro Conto Corrente Postale n° 12618302 intestato ad A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S.L.Giustiniani, 6 Mestre – Ve SOSTIENICI!!! DONA IL 5 X 1000 Anche quest’anno è possibile destinare una quota del proprio reddito (5 x mille) alle Associazioni ONLUS. Non si tratta di un aggravio delle imposte: lo Stato rinuncerà ad una quota del 5 x mille per destinarla alle finalità indicate dal contribuente. Nella prossima dichiarazione avrete la possibilità di apporre la vostra firma nel riquadro prescelto con l’indicazione del codice fiscale dell’Ente. Se volete aiutarci il numero di codice fiscale da indicare è 94017350276 AIUTATECI!!! IBAN IT 25 C 05728 61800 723570191724 Il Direttivo A.Ma.R.V. A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] a un grave stato di invalidità a causa della comparsa di alterazioni funzionali, parziali o totali, all’apparato locomotore e ciò provoca il peggioramento sensibile della qualità di vita della persona malata. Da questo discende un fortissimo coinvolgimento, non solo psicologico, dei famigliari, anche perché il 10% delle persone malate necessita spesso di assistenza continua. Senza dimenticare che la progressiva disabilità provoca perdita di ore lavorative fino alla possibile incapacità lavorativa della persona colpita dalla malattia. Gabriella Voltan Presidente ANMAR Italia BUONA SANITÀ: LA SOMMINISTRAZIONE A DOMICILIO DEI FARMACI PER L’ARTRITE REUMATOIDE HA EFFETTI FAVOREVOLI SULL’ADERENZA ALLA TERAPIA, SULLA QUALITÀ DI VITA DEI MALATI E SUI COSTI DELLA MALATTIA Sono stati presentati, il 25 giugno 2014, in un convegno al Senato i dati del Programma SuSTAin, ideato e sviluppato da Domedica per ottimizzare la somministrazione domiciliare dei farmaci biologici infusivi per l’Artrite Reumatoide: 100% l’adesione alla terapia, 2,5 ore di tempo mediamente risparmiate dalla persona malata per ogni infusione, abbattimento delle spese per recarsi in ospedale con un risparmio di oltre 30 euro per infusione, protezione della produttività dei malati e di quella di chi li assiste, riduzione delle ore di lavoro perse per la terapia. Considerati i positivi risultati, l’obiettivo è ora quello di estendere il progetto ad altre Regioni. L’Artrite Reumatoide è una grave malattia reumatica, cronica e sistemica, caratterizzata da sintomatologia dolorosa a carico dell’apparato locomotore e da danni invalidanti a livello delle articolazioni a causa della distruzione irreversibile delle strutture articolari colpite. La malattia, che coinvolge più frequentemente le mani, le ginocchia, le anche e i piedi, ha nel nostro Paese una prevalenza dello 0,7%-1% interessando, quindi, quasi una persona su cento e coinvolgendo circa 400mila italiani. Sono più colpite le donne e l’esordio della malattia avviene generalmente intorno ai 25-50 anni, nel pieno della vita lavorativa e dell’attività produttiva. La persona con Artrite Reumatoide va incontro La cura dell’Artrite Reumatoide si basa sulla somministrazione, il più precocemente possibile, di farmaci che riducano i sintomi e combattano la disabilità per evitare che le articolazioni interessate dall’infiammazione vengano danneggiate in modo permanente e irreparabile. “Negli ultimi anni sono stati messi a punto prodotti noti come modificatori della risposta biologica o ‘agenti biologici’, che agiscono specificatamente sui fattori che determinano l’infiammazione e il danno articolare. Questi farmaci devono talvolta essere somministrati presso strutture reumatologiche ospedaliere con modalità che possono compromettere l’aderenza al trattamento, condizione indispensabile per il successo terapeutico questo avviene per cause di vario tipo, quali l’aumento delle richieste assistenziali, la limitata possibilità di alcuni Centri reumatologici a praticare terapia infusionale, l’affollamento delle strutture, la carenza di personale infermieristico, la distanza talvolta elevata del Centro reumatologico e la difficoltà 4 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Sanitaria (ARES) della Regione Puglia - è stato valutato attraverso la raccolta e l’analisi di numerosi dati. Tra novembre 2010 e novembre 2013 sono state incluse nel programma oltre 100 persone, per un totale di più di 1.350 infusioni domiciliari effettuate, e l’aderenza alla terapia è stata del 100%, rispetto al 93% che solitamente si registra nel caso di infusioni presso i Centri reumatologici. È di particolare rilievo sociale che il Programma SuSTAin produce un beneficio rilevante per la qualità di vita della persona in cura. È stato, infatti, calcolato che il risparmio in termini di tempo per persona è di 150 minuti per infusione, giacché il soggetto interessato non deve recarsi al Centro reumatologico ove è seguito e non deve attendere per eseguire il trattamento; tutto ciò si traduce in un abbattimento dei costi sostenuti per raggiungere il Centro reumatologico corrispondenti mediamente a più di 30 euro pro capite, ai quali vanno aggiunti circa 50 euro, che rappresentano la monetizzazione media delle ore di lavoro perse dalla persona in cura e dagli eventuali accompagnatori nel caso in cui l’infusione non viene deospedalizzata. Il programma Sustain rappresenta un innovativo modello di collaborazione pubblico-privato per l’assistenza e la somministrazione domiciliare delle terapie croniche. I positivi risultati mostrati, che evidenziano miglioramenti in termini di aderenza alle cure, di qualità di vita dei malati, e di efficienza organizzativa dei Centri di reumatologia, fanno presuppore che ne sarebbe raccomandabile l’estensione ad altri Centri reumatologici e ad altre Regioni italiane. a rispettare gli intervalli di tempo previsti tra le varie infusioni. Le conseguenze principali sono un impatto negativo sulla qualità della vita dei malati e dei loro parenti, il mancato raggiungimento degli obiettivi assistenziali e un aumento dei costi indiretti dell’Artrite Reumatoide, specie di quelli riconducibili alla compromissione della capacità lavorativa e della produttività di coloro che sono colpiti dalla malattia”. Per ovviare a questi inconvenienti, nel 2010 è stato messo a punto da Domedica, società specializzata nella progettazione ed erogazione di programmi di disease management - ossia la migliore gestione delle cure e della malattia - il Programma SuSTAin - un servizio di somministrazione territoriale di farmaci biologici per la cura dell’Artrite Reumatoide. Il Programma SuSTAin si prefigge l’obiettivo di favorire l’aderenza alla terapia e di migliorare la qualità di vita delle persone con Artrite Reumatoide. I’intervento di Domedica prevede un’assistenza continuativa e omnicomprensiva, definita di health care management, che va oltre il semplice supporto alla somministrazione del farmaco al domicilio della persona, in cui di fatto si supplisce alla struttura ospedaliera, anche se il curante rimane in ogni caso il Reumatologo di riferimento. Ciò grazie a un articolato sistema di professionisti e infrastrutture assistenziali avanzate che comprendono: a) un contact center, che gestisce logisticamente tutto il percorso operativo, b) gli Infermieri professionali, adeguatamente formati presso Centri infusionali di riferimento, c) la collaborazione con il Centro di Reumatologia prescrittore, costantemente informato e che segue tutto l’iter dell’operazione, d) Medici Reumatologi, che assistono gli Infermieri nella gestione delle infusioni extraospedaliere”. Nel corso di questi ultimi tre anni, il programma SuSTAin - sviluppato in fase pilota in collaborazione con l’Agenzia di Sanità Pubblica (ASP), con l’Area politiche del farmaco della Regione Lazio e con l’Agenzia Regionale 5 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Ma quali sono questi criteri diagnostici? L’artrite psoriasica è diversa dall’artrite reumatoide e dal reumatismo articolare: è sieronegativa, per assenza del fattore reumatoide, ed è clinicamente eterogenea, con diversi aspetti di coinvolgimento muscolo-scheletrico (artriti distali, entesiti, dattiliti, spondilite), e anche l’andamento clinico può variare in decorso e gravità. Nel 1973 Moll e Wright pubblicarono una classificazione in 5 sottotipi: 1. artrite simmetrica, poliarticolare (simil Reumatismo Articolare) 2. artrite asimmetrica, oligoarticolare 3. predominante su articolazioni interfalangiche distali 4. predominante a carico della colonna (spondiloartrite) 5. artrite mutilante Successivamente, l’artrite psoriasica è stata semplicemente classificata in: 1. oligoartrite asimmetrica 2. poliartrite simmetrica 3. a prevalente coinvolgimento della colonna (spondilite) Per quanto concerne la sintomatologia cutanea, cioè la psoriasi e le sue varie manifestazioni, un segno che può essere precoce e premonitore di un coinvolgimento articolare, è l’evidenza di patologia ungueale. E’ un dato obiettivo, facilmente rilevabile, che non deve essere sottostimato e, anzi, deve indurre a ulteriori accertamenti: le alterazioni ungueali sono presenti in percentuali riferite dal 10 al 50% nei pazienti psoriasici, e l’incidenza più alta colpisce quelli con artropatia già in atto o che si manifesterà successivamente. Tutti gli studi più recenti indicano che la progressione dell’artrite psoriasica è genetica mente predeterminata, e le variabilità cliniche riflettono una sottostante diversità genetica; sono stati identificati diversi gruppi di pazienti con diverso assetto genetico, e fin dagli anni ’80 è stato dimostrato che alcuni antigeni HLA sono associati all’artrite psoriasica Marisa de Carli Specialista in Dermatologia Treviso ARTRITE PSORIASICA Riconoscimento diagnostico precoce, per un miglior trattamento terapeutico. L’artrite psoriasica è una malattia reumatica infiammatoria cronica (spondiloentesoartrite: si veda l’articolo di Renzo Biscaro nel Bollettino A.Ma.R.V. del giugno 2013) associata alla psoriasi. Senza un appropriato e precoce trattamento può essere progressiva, deformante e distruttiva, e i pazienti che ne soffrono possono andare incontro a gravi sofferenze, con limitazioni funzionali, disabilità, perdita di capacità lavorativa. Un “review article” pubblicato dal Journal EADV (European Academy of Dermatology and Venereology) nel marzo 2014 fa riferimento alle ricerche e ai lavori su questo argomento, nei centri Universitari di Ginevra (Svizzera), Dublino (Irlanda) e Nijmegen (Norvegia), sia in Dipartimenti di Dermatologia che Reumatologia, e fra le altre osservazioni emerge anche il dato che l’artrite psoriasica può essere sottostimata nei pazienti delle cliniche dermatologiche. Le stime statistiche sulla prevalenza dell’artrite psoriasica oscillano infatti tra il 6% e il 42%, a seconda dei gruppi di studio. Piccola nota storica: i dermatologi hanno sempre preferito la dizione “psoriasi artropatica”, per indicare che la malattia è la psoriasi, e l’artrite una possibile – non obbligatoria – complicanza della malattia stessa; i reumatologi parlano di artrite psoriasica, con o senza psoriasi manifesta, quando questa patologia articolare risponde a determinati criteri diagnostici. 6 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Malati Reumatici del Veneto – A.Ma.R.V. a Mirano, in provincia di Venezia. L’iniziativa, dal titolo “Fatti dare una Mano”, metteva a disposizione di chiunque lo volesse uno screening gratuito sul reumatismo alla mano, ed ha fornito la prestazione o consulti gratuiti a ben 345 persone. e si correlano con specifici sottogruppi clinici. In particolare, l’allele HLA B27 sembra conferire un aumentato rischio di artrite psoriasica, coinvolgendo gravemente la pelle e le articolazioni molto precocemente, nel corso della malattia. Certamente non si tratta di metodiche diagnostiche facilmente interpretabili, né di uso comune: ma l’evidenza genetica suggerisce che la psoriasi e l’artrite psoriasica sono due condizioni di malattia associate, che potrebbero avere geni distinti che ne governano patogenesi, progressione e gravità. Per il trattamento, bisogna considerare i farmaci che abbiano effetto benefico sia sulla cute che sulle articolazioni: la Ciclosporina A e il Methotrexate sono in genere efficaci; la Leflunomide si è dimostrata attiva nel controllo dell’artrite, ma meno sulla psoriasi; alcuni farmaci biologici si sono dimostrati efficaci nella maggior parte dei pazienti, inducendo una remissione significativa dei parametri clinici e di infiammazione, ma naturalmente richiedono particolari accorgimenti ed accertamenti: non tutti i pazienti possono tollerarli, e non tutti i biologici disponibili sono indicati (ricordiamo ad esempio lo sviluppo di psoriasi paradossa in pazienti in trattamento per artrite reumatoide o per morbo di Crohn). Ulteriori studi sono necessari per valutare come i polimorfismi genetici possano influire sulle terapie sia tradizionali che biologiche, allo scopo di sviluppare una sorta di “firma genetica” che permetta di indicare quali pazienti hanno la più alta probabilità di rispondere a una data terapia. “Il successo di Mirano – ha sottolineato l’Assessore Regionale alla Sanità Luca Coletto – segue quelli di Padova e Verona ed è la dimostrazione che avvicinando la sanità e la prevenzione alla gente si possono ottenere grandi risultati. Per questo sono grato all’A.Ma.R.V. e alla sua instancabile guida Silvia Tonolo: grazie alla loro iniziativa si sta riuscendo a far capire alle persone l’importanza della prevenzione anche riguardo alle malattie reumatiche, che colpiscono migliaia di persone l’anno e spesso provocano invalidità permanenti con pesanti ricadute sui pazienti e altissimi costi di assistenza”. Al lavoro per erogare le prestazioni c’erano, in forma assolutamente gratuita, medici dell’ospedale di Dolo e di quello di Mirano, con il sostegno della reumatologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Al gazebo dell’A.Ma.R.V. si sono presentate persone provenienti da tutto il comprensorio del miranese e da comuni di altre province. All’iniziativa hanno partecipato anche il Sindaco di Mirano, una rappresentanza del Comitato Salvioli, primari dell’Ulss 13 e la presidente del Centro Servizi al Volontariato Luisella Conti. Questo evento che ha dato la possibilità alle persone di consultarsi con medici del territorio, e si sono ripetuti a Verona il 9 e 10 maggio e SUCCESSO DELLA PREVENZIONE A.Ma.R.V. CONTRO LE MALATTIE REUMATICHE In piazza a Mirano 345 visite in 7 ore. Successo oltre ogni più rosea previsione per la giornata della prevenzione contro le malattie reumatiche organizzata dall’Associazione dei 7 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] a Treviso il 6 e 7 giugno. Persone entusiaste e medici disponibili a dare consulti anche a chi non era a conoscenza di patologie come la spondilite anchilosante, piuttosto che il LES. Abbiamo, quindi, sensibilizzato l’opinione pubblica su cosa siano e cosa comportino le patologie reumatiche, e vista la presenza di moltissime istituzioni regionali, provinciali e comunali, compresi prefetti, siamo riusciti a far capire loro l’importanza della diagnosi precoce, cosa su cui ci battiamo da anni. Perché la diagnosi precoce, oltre a far si che la malattia non diventi cronica, puo’ migliorare la qualità di vita delle persone. che la nostra associazione sarebbe stata scelta, fra le tante, a diventare partner di un evento. Ma cos’è LIBERO ACCESSO? LIBERO ACCESSO (L.A.) è un progetto di animazione economica e si propone di stimolare la progettazione di nuovi prodotti, tutelare l’invenzione realizzata favorendo un’opportunità di accesso al mercato. Una GARA DI CONCORSO rivolta a squadre di designer ed imprenditori con la collaborazione attiva di rappresentanze delle Associazioni sociali, con lo scopo di progettare prodotti di Design for All con un processo partecipativo dove consumatori/fruitori del prodotto sono PARTE ATTIVA. Il concorso a squadre offriva un’occasione reale di un lavoro in sinergia tra: Designer e Architetti – in qualità di progettisti, Imprenditori – in qualità di produttori, Rappresentanze sociali (Panel Coach) - in qualità di consulenti consumatori/fruitori. Un’esperienza di relazioni, di scambio e di contaminazione finalizzata e sintetizzata nel progetto/prodotto DfA. Il progetto decretato vincitore del concorso da una giuria qualificata sarebbe stato premiato con: • Ricerca di anteriorità per la verifica della brevettabilità del prodotto; • Deposito di domande di brevetto per invenzione o modello di utilità e/o di registrazione di modello in Italia; • Richiesta marchio DfA “start” / “quality” a Design for all’Italia • Consulenza strategica di base per la valutazione delle opportunità di mercato. Se si guardava questa scaletta, non sembrava realizzarsi alcuna “convenienza” per l’associazione, ma invece, essere la rappresentanza sociale dell’eventuale progetto vincitore (bisogna sempre pensare positivo e mirare in alto) avrebbe potuto far conoscere a più realtà A.Ma.R.V. (e questo non era da sottovalutare). Sicuri che questi eventi possano agevolare la popolazione, anche rispetto alle liste di attesa su visite e controlli, spesso eterne, riproporremo a breve “Fatti dare una mano” anche nelle province di Belluno, Rovigo e Vicenza. DALLA SEZIONE DI VICENZA Angela Zeneri La sezione di Vicenza tiene un ottimo rapporto con la Confartigianato della Provincia di Vicenza. Ha collaborato già in due convegni rivolti alle persone con disabilità e inoltre, all’inizio dell’anno 2013 ha aderito all’iniziativa, quasi in punta di piedi, per una collaborazione nei progetti di LIBERO ACCESSO. Anche se un po’ titubanti, Gabriella, Anna e Rosaria, nella primavera del 2013 hanno partecipato, alle riunioni informative illustrative degli eventuali progetti, ma nessuna era certa 8 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] chi siamo, era fra i nove partner concorrenti. Abbiamo conosciuto nuove realtà, siamo stati a contatto con persone giovani e meno giovani con bisogni e progettualità diverse. Abbiamo imparato l’importanza dell’ “Altro”, e in tutto questo, poi …. ci siamo anche divertite. Con un grande sorriso Perché avevamo aderito con entusiasmo a DESIGN FOR ALL è semplice: “Design for All mira a garantire, per ogni persona, pari opportunità in ogni aspetto della loro vita sociale. A questo fine, gli ambienti architettonici, gli oggetti di uso quotidiano, i servizi, la cultura e l’informazione – in breve, ogni cosa creata dall’uomo per il suo utilizzo e consumo – devono essere accessibili, comodi e pratici per tutti e devono saper rispondere a una diversità umana che è in continua evoluzione. L’analisi cosciente dei bisogni dell’uomo, delle sue aspirazioni e dei suoi bisogni contraddistingue il Design for All. La sua pratica richiede il coinvolgimento dell’utente finale in ogni fase della creazione e del design.” E tutto questo coincide anche con le nostre esigenze e speranze. Un mondo a portata di TUTTI! A settembre 2013 finalmente la definizione e la firma sull’impegno di A.Ma.R.V. che si assume il ruolo di “coach/consulente” di una squadra che concluderà un progetto di confezioni e packaging. Chissà come ci posizioneremo, ci eravamo dette. Ma l’importante non era tanto quale risultato, ma il poter dare il nostro supporto. Qualche piccolo suggerimento, qualche proposta da parte di chi vive nella propria quotidianità la fatica di aprire e chiudere, manipolare, gestire certe confezioni, non importa di quale merce esse siano, in commercio al giorno d’oggi. Chissà, magari presto sul mercato avremo qualcosa di diverso? … qualcosa che “dia una mano”, alle nostre mani … ci eravamo dette. L’iniziativa lanciata da Confartigianato Vicenza con il Movimento Giovani e i Pensionati ANAP, si è conclusa presso l’ex Lanificio Conte di Schio il 21 marzo 2014 durante la giornata “prove tecniche per il futuro”.. Nell’occasione è avvenuta la premiazione del vincitore dell’edizione 2013 e inoltre sono stati presentati gli esiti dell’iniziativa “Fatto Apposta” sull’abitare del futuro e l’invecchiamento attivo. Noi non abbiamo vinto …”peccato!!”, ma abbiamo PARTECIPATO! Il nome A.Ma.R.V. , INCONTRI A VICENZA Ospiti a Longare, nel Basso Vicentino, presso l’Associazione Malattie Rare “Mauro Baschirotto” per un Convegno che vede collaborare ben cinque medici reumatologi della Provincia di Vicenza. La scelta della sede è nata per caso, dopo l’incontro con il Sig. Giuseppe Baschirotto durante uno di quegli eventi di promozione a favore di A. Ma.R.V. che si è svolto presso l’Ospedale di Vicenza. Era stato proprio il Sig. Giuseppe ad avvicinarsi al nostro “banchetto” espositivo per conoscerci. E così è nata la voglia di collaborare che ci ha portati ad essere ospiti nella sede di un’altra Associazione. Ci ha fatto molto piacere la bella accoglienza e la disponibilità dei coniugi Baschirotto che vogliamo ringraziare anche da queste pagine. Da tempo si desiderava attuare un convegno con le collaborazioni delle due Unità Operative Semplici di Reumatologia delle ULSS n°6 Vicenza e ULSS n°4 Alto Vicentino, ma non è così semplice come potrebbe apparire … ma con un po’ di pazienza, finalmente ciò è avvenuto e la Sezione A.Ma.R.V. di Vicenza ha quindi organizzato l’evento: LE MALATTIE AUTOIMMUNI DEL CONNETTIVO Introduzione alle malattie autoimmuni e moderatore dell’incontro il dr. Giovanni Peronato già Responsabile UOS Reumatologia Ospedale S. Bortolo Vicenza, poi sono intervenuti per la Sindrome di Sjogren, la dottoressa 9 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Marta Podswiadek Specialista ambulatoriale Reumatologia ULSS 6 Vicenza e ULSS 4 Alto Vicentino, per le Connettiviti Miste e Indifferenziate la dottoressa Mirca Lagni Responsabile UOS Reumatologia ULSS 4 Alto Vicentino, per il Lupus Eritematoso Sistemico la dottoressa Elena Sgnaolin UOS Reumatologia, UOC di Medicina ULSS 6 Ospedale S. Bortolo Vicenza, e per il Fenomeno di Raynaud e Sclerodermia il dr. Pierino De Sandre UOS Reumatologia, UOC di Medicina ULSS 6 Ospedale S. Bortolo Vicenza. I medici che hanno collaborato, tutti a titolo gratuito, sono stati inoltre anche disponibili nel fornire le loro relazioni in formato semplice per ogni presente e che qui si allegano perché siano a disposizione di ogni utente. E’ stato proprio un pomeriggio pieno di notizie e di simpatia. Relazioni chiare, a portata di tutti e al termine i medici si sono resi disponibili per rispondere alle domande del pubblico. L’evento, sarà riproposto in autunno nell’Alto Vicentino. Argomenti così interessanti, devono essere portati fra la gente. Tutti hanno il diritto e il bisogno di essere informati. Ma tutti hanno anche il diritto di vivere la propria malattia in un ambiente diverso, con empatia, affetto, e sentirsi così meno emarginati in un mondo che spesso è costruito solo per coloro che sono forti e super attivi. Ancora grazie ai nostri volontari, ai medici e a tutti coloro che hanno permesso questa giornata. e che potrebbero dare origine a linee cellulari maligne. L’immunità che noi possediamo nei confronti di molti agenti infettivi è in parte già presente quando veniamo al mondo, cioè nasciamo con anticorpi e cellule adatti a difenderci da alcune malattie. Si tratta di una immunità definita innata o congenita, che si è formata nei millenni come acquisizione genetica dovuta alla evoluzione della specie. Una forma di immunità presente alla nascita è anche quella attraverso anticorpi trasmessi passivamente dal sangue della madre durante lo sviluppo fetale. Esiste poi una componente del nostro sistema immunitario definito immunità acquisita o adattiva, frutto di apprendimento che si attiva durante una infezione - si formano cellule memoria e anticorpi che prontamente reagiranno ad una nuova aggressione dello stesso agente patogeno - questa forma di immunità può essere trasmessa passivamente dopo una vaccinazione, che ci renderà immuni da quella malattia. Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio ed esistono situazioni in cui il nostro sistema immunitario non riconosce più alcuni tessuti come propri e scatena una reazione contro il nostro organismo: siamo allora in presenza di una malattia autoimmune. COSA SONO LE MALATTIE AUTOIMMUNI? di Peronato Dr. Giovanni Il sistema immunitario è un complesso intrico di barriere chimico-fisiche, di cellule presenti nel sangue e nei tessuti e di molecole circolanti, che ha lo scopo di difenderci da aggressioni esterne (virus, batteri, lieviti, funghi e parassiti). Un altro importante compito del sistema immunitario è quello di difenderci dai tumori, distruggendo quelle cellule impazzite che ogni tanto si formano nel nostro organismo per errori di varia natura, Le malattie autoimmuni sono molte, una cinquantina le più importanti, e molto differenti tra di loro, ne è coinvolto più del 5% - 7% della popolazione generale. Possono colpire qualsiasi 10 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] organo o tessuto ed in genere vengono distinte in ORGANO SPECIFICHE quando il danno è nei confronti di un solo organo, ad esempio la tiroide (tiroidite autoimmune) oppure ORGANO ASPECIFICHE in cui la battaglia immunitaria si compie nei confronti di tutto l’organismo, come avviene nel Lupus eritematoso sistemico (LES). Questa suddivisione è puramente didattica, perché esistono malattie autoimmuni che sono una via di mezzo, ad esempio colpiscono soltanto alcune strutture ma situate in punti diversi del nostro organismo, come nel caso della sindrome di Sjögren che interessa le ghiandole a secrezione esterna quali le lacrimali e le salivari. Un altro esempio è l’artrite reumatoide che colpisce prevalentemente le articolazioni, ma può interessare molti organi e apparati. Perché il sistema immunitario compie questo errore così dannoso per il nostro organismo? Esistono due condizioni fondamentali per spiegare le malattie autoimmuni, l’ereditarietà e l’ambiente. Se guardiamo i gemelli monoovulari, geneticamente identici, la concordanza (cioè il fatto che entrambi siano affetti dalla stessa malattia autoimmune) non supera il 50% e per alcune malattie arriva appena ad un 5%. Il che significa che dopo la nascita devono svilupparsi certe condizioni ambientali, quali un’ infezione, specie da parte di alcuni virus, o il contatto con sostanze inquinanti, farmaci, tossici alimentari, raggi UV etc…perché si scateni la malattia. Nella maggioranza dei casi la genetica è solo un fattore predisponente, mentre l’evento scatenante, in gran parte sconosciuto, è presente nell’ambiente in cui viviamo. Anche gli ormoni sono importanti, perché in quasi tutte le malattie autoimmuni la prevalenza femmine :maschi è decisamente sproporzionata a sfavore delle donne, con un rapporto medio di 5:1. Concludiamo quindi che le malattie autoimmuni sono multifattoriali. Un elemento che contraddistingue molte malattie autoimmuni è la presenza di auto-anticorpi nel sangue circolante. Questi auto-anticorpi possono apparire anche molti anni prima che si sviluppi la malattia oppure essere presenti in persone altrimenti sane. Gli auto-anticorpi sono molto importanti come aiuto alla diagnosi in quanto sono diversi tra di loro e caratteristici per una certa malattia. Esiste un gruppo di malattie definite connettiviti autoimmuni, che hanno in comune la presenza di auto-anticorpi specifici e di sintomi a carico di muscoli ed articolazioni. Per questo sono quindi di pertinenza dello specialista reumatologo, e verranno trattate nell’incontro di oggi, le più importanti sono: 1. Il Lupus eritematoso sistemico, 2. La Sclerosi sistemica progressiva, 3. La sindrome di Sjögren, 4. La connettivite mista ed indifferenziata. Lupus Eritematoso Sistemico Dott.ssa Sgnaolin Elena Il lupus eritematoso sistemico (LES) è la connettivite che meglio rappresenta le malattie autoimmuni di pertinenza reumatologica. Colpisce prevalentemente donne in eta’ giovanile. Le caratteristiche di questa malattia sono il potenziale coinvolgimento di tutto l’organismo e la presenza di autoanticorpi specifici. Dal punto di vista clinico le manifestazioni visibili sono quelle cutanee e spesso sono le prime a comparire e ad orientare verso la diagnosi. La dermatite tipica si manifesta con il coinvolgimento delle zone esposte alla luce (volto, braccia, mani, torace e cuoio capelluto). Le manifestazioni non visibili vanno ricercate con gli esami bioumorali che sono espressione dei danni degli organi coinvolti (rene, cuore, polmoni, intestino, sistema nervoso 11 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Spesso la secchezza è dovuta ai fattori esterni, come farmaci, infezioni virali croniche o può essere dovuta ad altre malattie. La sindrome di Sjögren è una malattia complessa che va al dì là dalla semplice secchezza. Essa infatti può colpire tutte le ghiandole esocrine (che producono liquidi biologici): lacrimali, salivari, sudoripare… ma può anche provocare, attraverso i processi di autoimmunità, un infiammazione della pelle, dei polmoni, dei reni e, più raramente, del sistema nervoso periferico. e articolazioni). La patogenesi è sconosciuta, ma come per molte malattie autoimmuni, possiamo affermare che concorrono alla genesi almeno due fattori; la predisposizione genetica e gli eventi scatenanti (virus, batteri, raggi ultravioletti, fumo, farmaci) ripetuti nel tempo. Alla base delle manifestazioni cliniche c’è una alterata attività tra le cellule del connettivo coinvolte nei normali processi infiammatori con la conseguente esagerata produzione di fattori di crescita e di complessi autoimmuni. La caratteristica principale del LES è proprio la presenza di anticorpi antinucleo (ANA) a titolo elevato e specifici e l’Anti DNA ds. Altri anticorpi possono aggiungersi (anticorpi anti globuli rossi,anti piastrine, anti linfociti e anticorpi anti fosfolipidi ) e dare manifestazioni cliniche diverse. La terapia è individualizzata a seconda degli organi interessati e dalla gravità con la quale si manifesta; il suo scopo è quello di sopprimere le manifestazioni di malattia e di mantenere integra la funzione degli organi colpiti. Fortunatamente sono pochi i pazienti che presentano l’impegno degli organi interni. La secchezza rimane i sintomo principale che provoca dei disagi quotidiani e la necessità di supplementare le lacrime e la saliva nell’arco della giornata. Questo è necessario in quanto la ghiandola colpita dall’infiammazione tende a diventare sempre più piccola e perde le sue funzioni. Come si fa capire che si tratta di Sjögren? Oltre ai sintomi tipici raccontati dalla persona, ci vogliono “le prove” che sono i test di lacrimazione (da eseguire durante la visita oculistica) che mostrano la ridotta lacrimazione. In seguito lo specialista, se il sospetto si fa forte, chiede la ricerca di alcuni autoanticorpi (ANA ed antiENA) oltre agli esami di routine. Il terzo gradino è rappresentato dalla biopsia delle ghiandole salivari minori, cioè un prelievo della gengiva Malattia di Sjögren di Marta Podswiadek Nel 1933 un giovane oculista Svedese descrisse la storia di una donna che non riusciva a piangere. Oltre alla secchezza degli occhi e della bocca, soffriva di dolori articolari. Da allora questa malattia porta il suo nome. Tuttavia non tutte le persone che lamentano la secchezza degli occhi e della bocca soffrono di questa sindrome. 12 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] per evitare che l’anticorpo abbia provocato un rallentamento del battito del bambino. Se questo avviene ci sono delle cure che possono essere somministrate alla mamma per evitare problemi cardiaci del nascituro. E’ vero che c’è il rischio di ammalarsi di tumori? La malattia, in bassa percentuale, predispone allo sviluppo dei linfomi. La maggior parte sono linfomi a bassa malignità tipo MALT (tipici delle mucose). all’interno del labbro. Questo esame è dirimente, anche se non ci sono gli anticorpi specifici nel sangue. Come è possibile che alcune persone si ammalano di questa malattia ed altre no? Alcune persone sono geneticamente predisposte per sviluppare le malattie autoimmuni. In particolare le persone affette da Sjögren sono spesso portatori di HLA DQ1 o DQ2. La predisposizione è ancora più forte quando siamo di fronte ad un accoppiamento HLA DR3DQ2. Questo però non è un marcatore di malattia. Quali sono le cure? La cura principale è la continua supplementazione delle lacrime (“lacrime artificiali”), al fine di evitare i processi infiammatori a carico dell’occhio ed eventuali complicanze. E’ molto importante l’accurata igiene orale per evitare la carie. Si sconsiglia l’uso di alcool e di tabacco che tendono a peggiorare la secchezza. Ci sono alcuni farmaci, come la pilocarpina che stimolano la produzione della saliva, ma essi funzionano solo nelle fasi iniziali di malattia, quando la ghiandola non è ancora atrofica. Essi non hanno alcuna influenza sulla malattia stessa, ma sono dei sintomatici, come d’altronde i gel di “saliva artificiale” o lubrificanti ginecologici. Come si curano altre manifestazioni della malattia? Ogni manifestazione extraghiandolare va curata in maniera distinta. Possiamo usare idrossiclorochina per le manifestazioni articolari, oppure gli immunosoppressori (metotressato, azatiorpina, ciclosporina) quando sono infiammati altri apparati od organi. Ci sono dei farmaci nuovi per questa malattia? Ci sono gli studi su un farmaco biotecnologico rituximab: un anticorpo rivolto contro i linfociti CD20 che sembra utile per alcune manifestazioni extraghiandolari della malattia. La malattia influisce sui figli? Le persone affette da questa malattia possono avere dei figli e la malattia stessa non si trasmette geneticamente. Le donne affette da Sjögren, se positive per l’anticorpo anti-SSA, devono eseguire ecocardiografia fetale attorno alla 16 settimana, DALLA SEZIONE DI BELLUNO Antonio Andrich (referente sezione A.Ma.R.V. di Belluno) Incontri periodici ogni terzo martedì del mese ci si ritrova a Belluno presso la struttura di SERSA, a Cavarzano. Un appuntamento che segna un’importante costanza nel ritrovarsi di un gruppo che condivide dei problemi ma soprattutto persegue l’obiettivo di crescere nella condivisione e nella progettualità. Il mese di agosto come al solito l’incontro è sospeso. Iniziative il 10 maggio 2014 in Agordo, in occasione dell’evento annuale di “Sport in piazza” è stato richiesto ed ottenuto di essere presenti come A.Ma.RV. Un paio di soci si sono impegnati a presenziare tutta la giornata, dalle 9 alle 18 con una breve interruzione per il pranzo, sotto un gazebo con un tavolo e le pubblicazioni della nostra Associazione da distribuire. La partecipazione considerata la splendida giornata di sole di giovani e familiari è stata notevole (almeno un migliaio circa di persone si sonoavvicendate provenienti da tutte le vallate della Conca Agordina). Vincente poi la formula che vedeva partecipare bambini/e e ragazzi/e alle varie discipline insieme ai genitori o nonni. Il nostro tavolo è stato visitato da qualche centinaio di adulti che sono state rese edotte circa le finalità 13 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] La proposta dei RAO (raggruppamenti di attesa omogenei) presentata dal primario non è stata fatta propria dalla Direzione Sanitaria. Quindi il protocollo per la gestione delle priorità nelle visite in realtà non è stato messo in pratica. Sui tempi delle prenotazioni del CUP di Belluno non è cambiato nulla. Anche i controlli gestiti dal CUP sono lunghi e ci sono slittamenti di parecchi mesi sul preventivato. Il Primario ribadisce le priorità: ambulatorio unico, allineamento delle prestazioni tra reumatologi e condivisione di un protocollo diagnostico terapeutico, condivisione del database dei pazienti, operatività protocollo RAO, formazione dei medici. Sicuramente questo percorso porterà ad una maggiore efficienza del sistema, ma è assolutamente insufficiente la risposta in termini di numero di reumatologi e di ore di ambulatorio, e questo punto viene riconosciuto da entrambi. Ad oggi sono meno di 2000 i pazienti visitati presso ULSS 1. Non sappiamo quanti vanno privatamente e quanti vanno in ULSS fuori provincia. dell’A.Ma.R.V.; a molti sono stati distribuiti gli opuscoli del Sodalizio e fornite indicazioni sull’attività svolta a favore dei Soci. Fra i tanti visitatori anche il dott. Giannantonio Cassisi, noto reumatologo operante in provincia da tempo, responsabile provinciale e nazionale dell’AISF., nonché nostro socio che si è congratulato per l’iniziativa intrattenendosi con i volontari (vedi foto). La stessa iniziativa è stata poi replicata a Farra d’Alpago il giorno 7 giugno sempre grazie alla disponibilità di alcuni soci, che hanno organizzato lo stand e si sono prodigati nell’incontrare le persone e distribuire materiale informativo. Appuntamenti La sezione sta organizzando un incontro con la psicologa Chiara Zorat per sabato 20 settembre, sul tema del rapporto paziente - malattia, possibili strategie, scelta di modelli di vita, calati su un’esperienza personale e vissuta dalla stessa psicologa, affetta da una malattia reumatica. I rapporti con le Istituzioni In data 31 gennaio c’è stato un incontro con il primario di medicina della ULSS 1 sulle varie problematiche già all’ordine del giorno dei precedenti incontri avuti con il Direttore Sanitario nel corso del 2013. In sintesi è emerso che: è stato individuato il Dipartimento delle Scienze mediche che raggruppa i reparti di Medicina, Geriatria e Fisiatria, ma non è stato ancora individuato il responsabile del Dipartimento. E’ stata istituita una Unità Semplice Dipartimentale di Reumatologia, e c’è tempo fino al 2015 per dimensionarla e renderla operativa. Al momento non ci sono risorse umane e economiche aggiuntive. A metà febbraio è stato attivato l’ambulatorio unico presso l’ospedale S. Martino. Il futuro della sezione Un appello a tutti i soci. Le vicende della vita mi hanno portato altri impegni e altre prospettive e pertanto non riesco più a seguire questa attività di volontariato. La mia presenza è solo sporadica e davvero non ho più la possibilità di condurre in modo appropriato la realtà così importante dell’associazione, che ha bisogno di energie nuove e di persone disponibili a far crescere la sensibilità e la cultura del diritto e della dignità del malato. Pertanto le attività e le iniziative si sono ridotte, ma confido che i nuovi 14 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] abbandonano le cure, e da qui la necessità di questo ambulatorio che possa sostenerli nel loro cammino di malato adulto reumatico. Io credo in questa cosa, sto cercando di collaborare con questa associazione, il 18 maggio alla loro riunione alla quale ero invitata vedevo gli occhi delle mamme e dei papà che vivono di speranza, senza mai mollare. Quindi, la collaborazione nasce da un sentimento che è lo stesso che ci fa lavorare attivamente nel volontariato, sentimento di devozione per una o piu’ cause che devono accumunare tutti i malati e le persone che vivono la malattia. soci entrati in questi mesi sappiano prendere in mano la sezione e rilanciarla. L’invito a un rinnovato impegno è rivolto a tutti voi e a chi ha a cuore queste problematiche. Importante è fare rete anche confidando nel gran lavoro che sta facendo la nostra Presidente regionale, che però non va lasciata sola. COLLABORAZIONE ASSOCIAZIONI di Silvia Tonolo CON A LT R E Perché nasce la necessità di collaborare con altre associazioni? Beh la risposta è molto semplice. E’ solo attraverso la rete di associazioni che possiamo arrivare a dar voce a tutti i malati, possiamo riuscire a portare avanti e implementare delle linee guida che possano essere prese in considerazione da chi ci governa. Purtroppo se si è in pochi non si riesce a farsi sentire, e da qui nasce anche la collaborazione di A.Ma.R.V. con l’associazione bambini reumatici IL VOLO. VIVERE (E NON SOPRAVVIVERE) CON LA MALATTIA – XII PARTE (le parti precedenti sono state pubblicate nei bollettini di maggio e dicembre 2004, febbraio settembre - dicembre 2005, settembre - dicembre 2006, dicembre 2008, gennaio 2010, giugno 2013, gennaio 2014) ANNO SABATICO E RESTAURI VARI Ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi nei quali si sente la necessità di fare il punto della situazione. Di solito capitano quando o quello che fai comincia a non appassionarti più come prima o perché alcuni elementi di novità, di solito negativi, ti impongono una riflessione. Succede in campo affettivo (si dice che l’età più critica dell’adolescenza sia quando i genitori diventano insopportabili..), in campo religioso o politico, in ambito sentimentale (le famose crisi a scadenza, l’erba del vicino che diventa sempre più verde..), nel lavoro, nella gestione della vita quotidiana (la casa in primis..), nelle attività di svago, nella verifica periodica della tua salute (come all’inizio dell’estate quando alcune deviazioni del tuo profilo, prima camuffate dai vestiti invernali, vengono alla luce e ti impongono Nasce anche da un pensiero di mamma, i bambini malati reumatici diventeranno adulti, sapranno affrontare la convivenza con la loro malattia? L’incontro poi con il Prof. Francesco Zulian Responsabile del centro regionale specializzato in reumatologia pediatrica è stato l’inizio di un percorso di collaborazione. Sicuramente nasce pure la necessità di un ambulatorio di “transizione” che accompagni l’adolescente nel percorso della maturità, affrontando la malattia non come ostacolo alla propria vita. Spesso i ragazzi e le ragazze con malattie reumatiche 15 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] diete stravaganti..), ecc. Io ho avuto la sfacciata fortuna (?) che nei due aspetti che in questa rubrica affronto maggiormente, salute e svago, la necessità di fare il punto si sia presentata contemporaneamente. Tutto è iniziato dall’ultima escursione, che ci ha visti proiettati ancora nel sud nell’Africa, a partire dalla regione del Caprivi (Namibia), proseguendo poi per il parco Chobe (Botswana) e il delta dell’Okavango, fiume che nasce in Angola e si perde nel deserto del Calahari (che abbraccia Botswana e parte della Namibia), e a finire con le cascate Vittoria, il salto più grande del mondo, in rapporto tra altezza ed estensione, nel territorio dello Zimbabwe, al confine con lo Zambia. Robe da favola, direte voi, e io confermo che così è stato. Tuttavia al ritorno un vago senso di saturazione ha pervaso prima mia moglie e poi il sottoscritto, come capiterebbe se ti facessi per qualche giorno di seguito una scorpacciata del tuo dolce preferito: finiresti che comincia ad andarti di traverso. Matura così l’idea di prenderci un anno sabatico per riordinare i nostri piani e i nostri obiettivi. mese trascorso è stato di pura sopravvivenza ed ha alimentato il proposito, al ritorno, di fiondarci dal reumatologo. Qualche esame strumentale opportuno e poi il verdetto: le due articolazioni in oggetto vanno rifatte (leggi: applicazione di protesi). Qualcuno dirà: “E’ successo anche a me, che credi di essere Mandrake?” o qualche altro: “A me è successo di peggio!”. Nulla quaestio, mica mi sono disperato per questo. Ma da dove cominciare? Qui si apre la trattativa col medico, sì, perché oggi con i medici non ci si consulta più, si tratta. Lui voleva che affrontassi prima l’anca, ma a me doleva di più il ginocchio. Mediazione: consultare un ortopedico. Va bene, ma quale? I più bravi sono specializzati nel proprio pezzo e tendono a farti prigioniero subito in quella direzione. Dopo una rapida verifica con chi ci era già passato, opto per quello del ginocchio, il quale, ma va!?, mi avverte che bisogna intervenire subito. Gli rappresento che il reumatologo propenderebbe per l’anca, ma questi lo esclude e, anzi, mi mette subito in nota per l’operazione. E vai! Per fortuna la mia dolce metà, in crisi da saturazione, come ho detto, collabora, anzi, sollecita. A farla breve a dicembre ero già in moto con gli esami di rito, a gennaio day hospital di pre-ricovero, a febbraio intervento. Tutto bene, al punto che mi beccano a camminare senza stampella e mi sbattono fuori dopo cinque giorni. A nulla sono valse le proteste che non avrei avuto modo di recarmi autonomamente alla riabilitazione, dato che mia moglie non guidava da una vita. Abbiamo dovuto rispolverare la sua patente, per ogni evenienza, ma di fatto dopo otto - nove giorni ero già alla guida io. Vi lascio immaginare come. Intanto l’automobile è quasi più vecchia di me, sedili bassi e quindi ingresso molto “articolato” (sta in tema). Poi le prime volte per frenare dovevo alzarmi la gamba con le mani (era la destra, appunto), ma infine è andato tutto bene: la fortuna aiuta gli audaci (e talora anche gli incoscienti). A giugno ero già al mare di nuovo e la stampella La congeliamo momentaneamente e ce ne andiamo un po’ al mare e poi in montagna a riflettere. Qui accade la coincidenza: a poco a poco viene meno la capacità di governare l’equilibrio dei miei dolori articolari. Il ginocchio e l’anca destri si rifiutano di rispondere alle cure, s’irrigidiscono sempre di più e mi riducono la capacità di movimento, pena dolori indicibili. Il 16 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] sorprese, non molto belle, mi stavano attendendo dietro l’angolo, della serie “mai farsi mancare nuove emozioni”. Ma di queste racconteremo la prossima volta. Pibo un vago ricordo. A luglio sono riprese le mie modeste (ma non troppo) camminate in montagna. Ma la situazione dell’anca non era per niente migliorata, anzi, inibiva un completo recupero della funzionalità del ginocchio, per cui ero già in nota per il successivo intervento (inutile dire che “l’ancologo” disse che avrei dovuto invertire l’ordine, ma ormai era cosa fatta), che si sarebbe dovuto svolgere dopo metà settembre: la prima metà era già impegnata con una gita pellegrinaggio, che non mi sarei perso nel modo più assoluto. Il rito consueto si è ripetuto, ma stavolta non mi sono fatto prendere in contropiede: ho sempre usato le mie brave stampelle, mi hanno trattenuto per una quindicina di giorni di riabilitazione, che poi ho proseguito pedissequamente a domicilio per conto mio. Non mi sono messo subito alla guida ed ho aspettato i tempi giusti, agevolato dall’arrivo dell’inverno che ha smorzato ogni eventuale velleità. Anche perché, mentre la protesi al ginocchio è soggetta a movimento unidirezionale e viene cementata, per cui puoi, con cautela, rischiare un po’ di più, quella all’anca, soggetta a rotazione, si deve consolidare da sola e quindi è più facile che un movimento improprio possa compromettere il tutto. L’anno sabatico è stato dunque ben utilizzato per i restauri programmati e le riflessioni iniziali potevano aver luogo. Sennonché, siccome io sono avventato, sì, ma anche molto accorto, le ALI PER VOLARE: QUANDO LA CONDIVISIONE DIVENTA UN AIUTO PER LA “GUARIGIONE” Dr.ssa Chiara Zorat psicologa psicoterapeuta “La cura è una questione soprattutto fisica, viene da fattori esterni. La guarigione invece è il processo con cui si ristabilisce l’equilibrio generale della persona ammalata. Viene soprattutto da quel che di personale ognuno porta nel suo incontro con la malattia.” (Tiziano Terzani) Il gruppo di auto aiuto “ALI PER VOLARE” ha spiccato il volo nel 2008 e ancora vola alto. Le meravigliose donne che ne hanno fatto parte e quelle che lo compongono attualmente sono riuscite a creare uno strumento di cura. Grazie alla loro capacità di accoglienza e di ascolto senza pregiudizi e alla loro disponibilità a condividere pensieri emozioni e situazioni, anche molto personali, sono riuscite a creare un luogo, l’incontro del gruppo, dove ci si può alleggerire e da dove si può ripartire con slancio per affrontare la vita e le sue prove. 17 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] gestibile e affrontabile. Dal punto di vista prettamente clinico non siamo guarite, come tutte le persone che hanno una malattia reumatica o autoimmune abbiamo buoni periodi e pessimi periodi, ma sicuramente quello che in questi anni si è creato con il gruppo ha permesso ad ognuna di noi di trovare un nuovo equilibrio e di avere ogni giorno un motivo per sorridere. Un grazie di cuore quindi a tutte le splendide ALI, a quelle che hanno partecipato solo a qualche incontro, a quelle che hanno fondato il gruppo e a quelle che ne fanno parte ora, grazie per il vostro impegno e per il vostro amore. In questi anni insieme, e mi includo anch’io, ci siamo accorte che il modo migliore per affrontare le nostre malattie è condividere le informazioni su tutte le possibili cure da quelle prettamente mediche a quelle relative alla cura di sé come una sana alimentazione e la capacità di riuscire a rilassarsi e di raggiungere un buon equilibrio psicofisico, ma abbiamo anche capito l’importanza del raccontarsi e chiedere il supporto del gruppo per riuscire ad affrontare altre difficoltà, non necessariamente legate alla convivenza con le nostre malattie, ma che sicuramente, creandoci tensione, peggiorano il nostro stato fisico e psicologico. Inoltre in questi ultimi anni abbiamo iniziato ad interrogarci sul senso delle nostre malattie, raccontandoci abbiamo iniziato a cogliere delle “coincidenze” sia l’esordio delle malattie sia il loro riattivarsi in alcuni momenti della nostra vita o dell’anno erano legati a momenti particolarmente difficili della nostra vita e spesso i sintomi rappresentavano metaforicamente o ciò che non riuscivamo a fare o ciò che ci stava accadendo Es: nel mio caso una difficoltà ad esprimere la rabbia per il comportamento di qualcuno che mi aveva ferito faceva scatenare i dolori della fibromialgia, più io provavo a far finta che la persona non mi avesse ferita più i dolori diventavano insopportabili… così ho imparato ad ascoltarmi, a dire alle persone quando mi feriscono, a perdonare e a perdonarmi per essermi lasciata ferire e il dolori sono diminuiti. Questo è il percorso che stiamo facendo ora: cogliere cosa ci sta dicendo la nostra malattia per arrivare magari al punto di conoscerci così bene che non dovrà più essere il nostro corpo a darci dei messaggi. Negli anni poi le ali si sono spiegate oltre gli incontri di gruppo creando una vera e propria rete di supporto: in qualsiasi momento chi fa parte del gruppo sa che può contattare le altre, compresa la sottoscritta, per avere ascolto, consigli e supporto…e così tutto diventa più “ALI PER VOLARE” PER VENIRE AI NOSTRI INCONTRI NON ESITARE A CONTATTARCI AL NUMERO 377.1712161 18 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected] Articolo pubblicato su il GAZZETTINO del 12-06-2014 Relativo all’apertura della nuova sezione A.Ma.R.V. Onlus di Rovigo Guarda il NOSTRO NUOVO SITO www.amarv-veneto.it 19 A.Ma.R.V. Onlus Associazione Malati Reumatici del Veneto DOVE CI TROVI: SEZIONE DI BELLUNO Responsabile Antonio Andrich A Belluno è in Via del Piave, 5 - 32100 Belluno, presso la sede CSV. Potete contattarci al seguente recapito telefonico 0437 25775, o scrivendo una mail a: amarv-belluno.it SEZIONE DI MONTEBELLUNA Responsabile Michelina Alunni La nostra sede è situata presso il C.S.V. in Via D. Alighieri al piano terra. È aperta il mercoledì dalle ore 9.30 alle 11.00 e il sabato dalle 16.00 alle 18.00 Tel. - Fax 0423 619057 - Cell. 338 7195158 SEZIONE DI PADOVA Potete contattarci al seguente recapito tel. 340 3770688 SEZIONE DI TREVISO Responsabile Alfredo De Rosa Ci trovate presso l’Ospedale Ca’ Foncello, c/o sala RSU. Tel. 0423 979560 - Cell. 328 1093636 SEZIONE DI VERONA Responsabile Francesco Turchiarulo Contattate il ns socio di Verona Giorgio Vantini al Cell. 340 9375278 SEZIONE DI VICENZA Responsabile Gabriella Milan All’Ospedale San Bortolo di Vicenza in viale Rodolfi, al piano terra. Ci trovate il primo sabato del mese dalle ore 15.00 alle 17.00 Tel. 0444 752536 - Cell. 320 2646908 SEZIONE DELL’ALTO VICENTINO Responsabile Raffaella Rossato Partecipa ai nostri incontri telefonando al nr. 349 0061841 SEZIONE DI ROVIGO Responsabile Viviana Barile All’Ospedale Civile di Rovigo presso la sede dell’AVO tutti i martedì dalle ore 14.00 alle 16.00 20 Stampa G.B. Graf 041 641273 A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto P.le S. L. Giustiniani 6 - 30174 Mestre - Ve Tel.0415040987 www.amarv-veneto.it - [email protected]
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