Il Sole 24 Ore Lunedì 6 Ottobre 2014 - N. 274 2 Economia e legalità La pagella della Commissione Secondo Bruxelles, l’alto numero di denunce è sintomo di un’azione di contrasto efficiente LE RISORSE EUROPEE La relazione del Colaf Il rapporto annuale evidenzia che gli illeciti maggiori si registrano in Calabria e Sicilia INTERVISTA Italia in testa per frodi Ue e controlli SandroGozi Nel 2013 segnalati 439 casi, più del doppio rispetto al 2012 - Francia «richiamata» a fare di più PAGINA A CURA DI Chiara Bussi Fatture gonfiate, ricevute peroperazioniinesistentio false dichiarazioni di produzioni agricole. Ma anche ricorso a fornitori fittizi o finte lettere di referenzebancarieper"certificare" il possesso di requisiti finanziariepatrimoniali.Le modalitàsonodiversemal’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere in modo illecito finanziamenti europei o eludere il pagamento dell’Iva e dei diritti doganali. Nel 2013 sono stati 439 i casi difrodeal bilancioeuropeocomunicati dal Governo alla Commissione Ue su un totale complessivodi1.578peri 28Paesi.Perl’Italia sitrattadiunim- 491 milioni Il danno potenziale Impatto finanziario dal 2000 ad oggi delle irregolarità su fondi Ue porto totale di 80,9 milioni di euro sottratti al bilancio Ue: se non verranno recuperati rappresenteranno una perdita finanziaria per il nostro Paese. Il numero di segnalazioni è inoltre più che raddoppiato rispetto ai 198 del 2012 e vede Roma in testa alla classifica europea. Seguono Spagna (133 casi segnalati), Romania (124) e Germania (117). A svelare i dettagli è la Relazione annuale del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti della Ue (Colaf) istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che si avvale del supporto tecnico del Nucleo antifrode della Guardia di Finanza. Come per glialtriPaesilaquotapiùconsistente dei comportamenti illeciti (pari al 70% dei casi segnalati) ha avuto come oggetto la Politica agricola comune c LAPAROLA CHIAVE Frodi comunitarie 7 Irregolarità commesse con l’intenzione di ricavare un provento illecito; costituiscono un reato penale, come stabilito dall’articolo 1 della Convenzione sulla tutela degli interessi finanziari della Ue del 1995. Per irregolarità si intende qualsiasi violazione di un dispositivo della Ue da parte di un operatore economico, che ha o può avere come conseguenza un pregiudizio degli interessi finanziari dtella Ue (Pac).Sulfrontedelle irregolarità amministrative il nostro Paese si situa invece al sesto postonellaUecon658segnalazioni per un importo totale di 57,6milioni.Qui intestafigurano Gran Bretagna (1.773 casi), Germania(1.703) e Repubblica Ceca(1.114).Complessivamente dal 2000al 2013 sono stati segnalati 5.337 casi di irregolarità/frodi a fondi strutturali, con un potenziale danno per il bilancio comunitario per 491 milioni. I comportamenti illeciti nelcampodellapoliticaagricola sono stati invece 3.430. «I dati – sottolineano però dal Comitato – non devono essereinterpretati comeillivello di frode o irregolarità nei territoridegliStatimembri.Sial’Europarlamento che la CommissioneUehannodefinitivamente riconosciuto che tassi più elevati in un Paese sono innanzitutto sintomo di un efficiente ed efficace sistema di rilevazione e segnalazione e non vogliono costituire elementi per fuorvianti graduatorie di demeritotra Stati membri».Inoltre, fanno notare dalComitato, lapagellapiùrecentediBruxelles sull’indice di capacità di rilevazione delle frodi ai danni della Politica agricola comune (il cosiddetto «Fraud detection rate») vede l’Italia al terzo posto per rapporto tra fondi Ue assegnati e frodi segnalate. Meglio di Francia e Germania, che ricevono risorse di un ammontarecomparabile.Nonsolo. Nell’ultima Relazione sulla tutela degli interessi finanziari europei, «dato il numero esiguo di irregolarità fraudolente segnalate» la Commissione Ue ha raccomandato a Francia, Spagna, Irlanda, Ungheria di intensificare gli sforzi di individuazione o segnalazione nelsettoredella politicadicoesioneea Lituania, Olanda,Portogallo e Finlandia in quello dei fondi agricoli. Restringendo il focus sui soli fondi strutturali a livello di autoritàdigestione delle risorse, la Calabria è in testa per segnalazioni, con un ammontare coinvolto in irregolarità o frodi pari a oltre 15 milioni su un totale di 59,8. Seguono la Sicilia e la Sardegna. Ma i comportamenti illeciti da parte dei beneficiari hanno riguardato anche fondi gestiti dai Ministeri dello sviluppo economico, dei Trasporti e dell’Università. La maggioranza delle frodi o irregolarità scoperte (41%) sono violazioni alle norme relative ad appalti pubblici, come il mancato rispetto dei termini di pubblicazione del bando o il frazionamento artificioso delle attività di progettazione. Comportamenti che in genere vengono alla luce con controlli e verifiche di routine. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’indice di capacità di rilevazione nella Pac La classifica della Commissione Ue sul rapporto percentuale tra frodi segnalate al bilancio Ue e fondi per la Politica agricola comune ricevuti Malta 0,74 Olanda 0,63 ITALIA 0,62 Lussemburgo 0,57 Estonia 0,55 Bulgaria 0,31 Romania 0,18 Rep. Ceca 0,12 Media Ue 0,12 Slovacchia 0,09 Slovenia 0,08 Fonte: Commissione Ue Il bilancio delle violazioni LA CLASSIFICA DELLE SEGNALAZIONI DI FRODE NEL 2013 Le segnalazioni di frode al bilancio Ue per la parte relativa a fondi strutturali, politica agricola, dazi doganali e Iva NUMERO CASI LA MAPPA DELLE IRREGOLARITÀ Totale complessivo delle irregolarità e delle frodi sui fondi strutturali nel 2013 suddiviso per regione e per autorità di gestione IMPORTO (In milioni di euro) Autorità Importo Autorità Importo ITALIA 439 80,9 Ministero Sviluppo Economico 15.417.106 Emilia Romagna 472.941 Spagna 133 12,9 Calabria 15.250.297 Basilicata 439.049 Romania 124 36 Friuli Venezia Giulia 434.001 Veneto 338.055 Germania 117 31,6 Umbria 337.850 Polonia 108 43,7 Lombardia 335.293 Bulgaria 105 Marche 276.982 Francia Liguria 200.044 Sicilia 8.395.059 Ministero dell’Università 7.126.400 Sardegna 2.494.634 Campania 2.364.229 9,6 Piemonte 1.586.386 100 6,7 Puglia 1.570.585 Provincia di Trento 75 5,5 32.424 Grecia Lazio 1.126.692 Ministero dei Trasporti 29.703 Danimarca 70 3,2 Toscana 890.354 Valle d’Aosta 11,6 Abruzzo 677.768 Totale complessivo coinvolto Regno Unito 40 Fonte: Relazione annuale del Comitato per la lotta contro le frodi alla Ue 11.957 59.807.810 «Il nostro sistema è un modello per gli altri» Sottosegretario. Sandro Gozi «Il numero elevato di segnalazioni di frode in Italia? È il risultato di un sistema diligenteed efficace di contrasto, che è stato riconosciuto ufficialmente anche dalla CommissioneUe edall’Europarlamento». A parlare è Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei, che presiede il Colaf, il Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti della Ue. «I dati comunicati a Bruxelles sono frutto di metodologie e sistemi nazionali molto diversi tra loro. Questo rende difficile la comparabilità». Su quali capisaldi poggia la strategia di contrasto italiana? Il fulcro della nostra strategiaè ilColaf,pienamenteoperativo dal 2007, che coordina tuttele autorità coinvolte nella repressione delle frodi. L’esperienza italiana ha fatto scuola:il regolamento delsettembre 2013 prevede che tutti gli Stati membri designino un serviziodicoordinamentoantifrode.Finorasi sonogiàadeguati in 23. Oltreaipuntidiforzacisono aspetti più critici che si possono migliorare? Le frodi restano un’emergenza, in Italia come in Europa. Soprattutto in tempo di crisi non possiamo permetterci di disperdere nemmeno un euro di risorse comunitarie a causa di comportamenti illeciti.Una priorità di questo governo è agire sulla prevenzione. Dobbiamo migliorare la nostra capacità di intercettare comportamenti illeciti sul nascere. Chi commette frodi al bilancio Ue conosce bene le procedure e si inserisce nelle loro pieghe utilizzando spesso modalità che si ripetono. Per questo stiamo lavorando per istituire attraverso il supporto degli strumenti informatici una banca dati delle casistiche più frequenti da mettere a disposizione di tutti gli attori impegnati nel contrasto. C’è un Paese a cui guardatecomeesempio da seguire? In realtà questa volta l’Italia,grazieall’esperienzamaturata negli anni, può insegnare agli altri. Lo dimostra il fatto che Bulgaria, Polonia, Lettonia, ma anche Danimarca e Lussemburgo, ci hanno chiesto di sviluppare un partenariatoperesportareilnostrosistema di lotta alle frodi. Il contrasto alle frodi è uno dei temi nell’agenda del semestre italiano della Ue. Come vi state muovendo? L’obiettivoèadottareunregolamento sulla mutua assistenzaamministrativanelsettore dei fondi strutturali, che è il più colpito su modello di un’esperienza già esistente nell’ambitodellaPoliticaagricola comune e delle entrate doganali. Abbiamo promosso un dibattito all’interno del Gruppo antifrode del Consiglio Ue e contiamo di aprire presto il negoziato politico per l’adozione di un regolamento in materia. Assistenza e coordinamento sono due aspetti fondamentali della strategia europea che vogliamo promuovere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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