Bisogni Educativi Speciali e Bisogni Educativi Speciali e didattica inclusiva Francesco Zambotti PhD Francesco Zambotti, PhD GRIIS (Gruppo di Ricerca Integrazione e Inclusione Scolastica), Università di Bolzano Edizioni Centro Studi Erickson, Trento [email protected] http://integrazioneinclusione.wordpress.com/ Prospettiva inclusiva: da dove partiamo? 1948 Costituzione della Repubblica Italiana (art.3 e 34) 1962 L.1859: gli alunni con disabilità hanno il diritto di iscriversi a scuole speciali 1971 L.118: gli alunni con disabilità hanno il diritto di frequentare scuole comuni, ma con delle eccezioni rispetto alle tipologie di gravità. 1977 L.517: tutti gli alunni con disabilità devono essere inclusi nelle scuole normali. Viene presentata la figura dell’insegnante di sostegno e il limite di 20 alunni/classe 1992 L.104: Legge quadro su assistenza, integrazione sociale, diritti e misure operative p p esclusivamente per persone con disabilità certificata su base biomedica. 2010 L.170: Diritti di personalizzazione didattica per alunni con 4 tipologie di DSA 2012 DM27/12/2012: Diritti di personalizzazione per alunni con Bisogni Educativi Speciali Percezione critica condivisa sul panorama attuale • • • • • • Fenomeni diffusi di microesclusione Nuove forme di isolamento Scarsa ricaduta sui rapporti sociali specie nell’extrascuola Scarsa ricaduta sui rapporti sociali, specie nell extrascuola Difficile inserimento nel tessuto lavorativo Delega del sostegno Difficoltà nella collaborazione Scuola‐Servizi‐Famiglia Perché? Cause strutturali Cause applicative Dimensione strutturale – quali ostacoli per una buona inte ra ione? integrazione? • Lettura dei bisogni in ottica bio‐medica e non bio‐psico‐sociale. La diagnosi clinica è l’attivatore clinica è l attivatore dell dell’intero intero meccanismo e l meccanismo e l’unico unico elemento per leggere i elemento per leggere i bisogni della persona (anche nella 170/10) • Le risorse (insufficienti) della scuola sono assegnate solo rispetto ad una ( ff ) d ll l l d certificazione medico‐clinica • L’insegnante di sostegno è una risorsa in più che viene aggiunta alla classe rispetto ad una diagnosi di uno o più alunni con disabilità; • Le aule di sostegno sono presenti in maniera massiccia nelle scuole, come luogo separato di integrazione; • Le risorse umane non sono gestite in maniera funzionale e intelligente rispetto ai bisogni, ma esclusivamente rispetto a graduatorie di collocamento. ll t INCLUSIONE – UNA DEFINIZIONE • "Inclusione" si riferisce a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale apprendimenti e partecipazione sociale. • LLa scuola inclusiva dovrebbe allora mettere in campo l i l i d bb ll tt i tutti i facilitatori possibili e rimuovere tutte le barriere all'apprendimento barriere all apprendimento e alla partecipazione di e alla partecipazione di tutti gli alunni, al di là delle varie etichette diagnostiche. g ( (Dario Ianes, 2013) , ) Didattica Inclusiva – partire dalle DIFFERENZE p Ha come obiettivo l’eliminare gli ostacoli e le barriere che limitano g la realizzazione di percorsi significativi per sviluppare apprendimenti e partecipazione piena tra tutti gli alunni (Booth & Ainscow, 2008). i ) Tre elementi principali: Tre elementi principali: 1) Riconoscere e accettare che il Funzionamento umano è differente 2) Equità – dare pari dignità e valore alle differenze 3) Effi Efficacia tecnica e piena partecipazione sociale – i i i i i i l principio della i i i d ll speciale normalità Bisogno g Educativo Speciale: una definizione p Bisogno Educativo Speciale (Special Bi Ed ti S i l (S i l Educational Need) Ed ti l N d) è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, espressa in un funzionamento problematico espressa in un funzionamento problematico (frutto dell’interrelazione reciproca tra i 7 ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), g ), anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata». (Ianes 2005, Ianes e Macchia, 2008) Bisogni Educativi Speciali valutare il funzionamento al tare il f n ionamento su base ICF s base ICF Unico strumento in grado di replicare la complessità delle situazioni reali nei diversi ambiti Bisogni Educativi Speciali: una definizione internazionalmente condivisa una definizione internazionalmente condivisa L’OCSE ha raggiunto un ampio consenso internazionale rispetto alla definizione di alunni a u co con Bisogni sog Educativi duca Spec Speciali, a , de definiti rispetto spe o a tre e ca categorie: ego e Category A: Disabilities: students with disabilities or impairments viewed in medical terms as organic disorders attributable to organic pathologies (e.g., in relation to sensory, motor or neurological defects). The educational need is considered to arise primarily from problems attributable to these disabilities. Category B: Difficulties: students with behavioural or emotional disorders, disorders or specific difficulties in learning. The educational need is considered to arise primarily from problems in the interaction between the student and the educational context. Category C: C C Disadvantages: Di d students d with i h disadvantages di d arising i i primarily i il from f socioi economic, cultural, and/or linguistic factors. The educational need is to compensate for the disadvantages attributable to these factors (OECD, 2005, p.14) Non è sufficiente per essere inclusiva! OECD (2005). Students with disabilities, learning difficulties and disadvantages: statistics and indicators. Paris Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 1 Maggiore equità nel riconoscimento di una difficoltà 1. Maggiore equità nel riconoscimento di una difficoltà 104 170 CM Bisogni Educativi Speciali Bisogni Educativi Speciali Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 2. Maggiore responsabilità pedagogico‐didattica 2. Maggiore responsabilità pedagogico didattica “Ben Ben fondate motivazioni pedagogico‐didattiche fondate motivazioni pedagogico didattiche” Quando è un comportamento problematico e non solo Q d è t t bl ti l differente? ‐ Danno D ‐ Ostacolo ‐ Stigma sociale Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 3. Maggiore corresposabilizzazione 3 Maggiore corresposabilizzazione tra insegnanti tra insegnanti curricolari e di sostegno Principio p di Speciale Normalità p “Prima si pensa ad adattare, arricchendola, “P i i d d tt i h d l l’offerta formativa e didattica ordinaria e solo poi, se necessario, si introducono risorse p p p f , tecniche sempre più specifiche, che dovrebbero comunque integrarsi nella normalità e arricchirla” normalità e arricchirla (Ianes, 2006) Progettare secondo il principio di Speciale Normalità g p p p Attivare le risorse e gli Attivare le risorse e gli interventi necessari privilegiando quelli più vicini alla normalità. vicini alla normalità. Includere nella normalità, trasformandola, quei f d l i “principi attivi” tecnici e speciali che la rendono più efficace. ff Progettare secondo il principio di Speciale Normalità g p p p Dare priorità a quello che si fa normalmente per tutti gli alunni; Corresponsabilizzare più attori e non solo il personale speciale; Relazioni normali, persone normali, contesti normali,, attività normali sono la pprima risposta all’eterogeneità e alla numerosità dei BES presenti in ciascuna classe. NO a risorse speciali per delegare la gestione dei percorsi di integrazione Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 4 Maggiore flessibilità didattica 4. Maggiore flessibilità didattica Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 5. Maggiore capacità di valorizzare le differenze 5 Maggiore capacità di valorizzare le differenze individuali Perché la nuova Normativa può essere inclusiva? p 6. Maggiore intelligenza sistemica sul territorio 6. Maggiore intelligenza sistemica sul territorio Territorio (CTS ‐ CTI) (CTS ‐ Istituto (GLI) Classe Alunno Quali aspetti potenziare? Risorsa compagni Sfera emotiva Adattamento e semplificazione Verifiche e f db k feedback Processi cognitivi e abilità di base bili à di b Tecnologie come risorsa inclusiva Apprendimento significativo Didattica L b t i l Laboratoriale Metacognizione e metodo di studio Da integrazione a inclusione – g cosa cambia? Spostamento della riflessione Spostamento della riflessione dal deficit, ovvero dal «non funzionamento», dal deficit ovvero dal «non funzionamento» rappresentato all’interno della persona alle barriere, ovvero agli ostacoli (aspettative, organizzazione ruoli linguaggi insegnamento organizzazione, ruoli, linguaggi, insegnamento, strumenti…) costruiti dai e nei contesti Sviluppare strategie inclusive richiede punti di partenza differenti INTEGRAZIONE ‐ DEFICIT INCLUSIONE Quanto è autonomo? Quali condizioni e aiuti gli permettono di esercitare l’autonomia? esercitare l autonomia? Qual è la difficoltà che crea maggiori problemi nell’apprendimento? bl i ll’ di t ? Quali sono l’organizzazione, gli strumenti e le modalità di insegnamento maggiormente adeguate per i t d t l’apprendimento? Qual è la causa della sua difficoltà relazionale? Quali condizioni organizzative (contesti, gruppi, attività…) e relazionali permettono di costruire un clima adeguato? CTRH Chiari, Brescia – Progetto Libro Aperto – Presentato al II Convegno Nazionale Integrazione e Inclusione Scolastica, Bolzano – 11‐12 Aprile 2013 http://media.wix.com/ugd/0be9c2_9ba1d5e69e8c26ddfd1653c2d13258a2.pdf Riferimenti bibliografici g • B Booth h T. e Ainscow T Ai M (2008) L’I d per l’inclusione, Trento, M. (2008), L’Index l’i l i T Erickson Ianes D e Cramerotti S. (2013), Alunni con BES, Trento, S (2013) Alunni con BES Trento • Ianes D. e Cramerotti Erickson; • Ianes D., Demo H., Zambotti F. (2010), Gli insegnanti e l’integrazione, Trento, Erickson • Ianes D. e Macchia V. (2008), La didattica per i BES, Trento, Erickson; • Ianes D. (2006), La speciale normalità, Trento, Erickson; • OMS (2007), ICF‐Children OMS (2007) ICF‐Children e Youth, Trento, Erickson e Youth Trento Erickson • Zambotti F. (2010), Didattica inclusiva con la LIM, Trento, Erickson.
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