ADHD Slide VideoCorso

Video corso Multimediale Interattivo
Ideato e realizzato da
Dott.ssa Anna La Prova
Di cosa ti parlerò in questo Corso?
Cosa devi sapere
sull’ADHD?
• Quali sono le caratteristiche di un bambino che
ha un ADHD?
• Come si fa a capire se un bambino ha un ADHD?
Che cosa succede
in pratica?
• Cosa succede nella testa di un bambino che ha
un ADHD?
• Quali sono le cause dell’ADHD?
Cosa puoi fare?
• come genitore?
• come insegnante?
1. Cosa dice il DSM-IV
Disattenzione
• (a) spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di
distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività
• (b) spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco
• (c) spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
• (d) spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le
incombenze, o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di comportamento
oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni)
• (e) spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività
• (f) spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che
richiedono sforzo mentale protratto (come compiti a scuola o a casa)
• (g) spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es. giocattoli,
compiti di scuola, matite, libri o strumenti)
• (h) spesso è facilmente distratto da stimoli estranei
• (i) spesso è sbadato nelle attività quotidiane
Sei (o più) dei sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con una
intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo:
1. Cosa dice il DSM-IV
Iperattività
• (a) spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia
• (b) spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta
che resti seduto
• (c) spesso scorazza e salta ovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo
(negli adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza)
• (d) spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo
• (e) è spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”
• f) spesso parla troppo
Impulsività
• (a) spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate
• (b) spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno
• (c) spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., si intromette nelle
conversazioni o nei giochi)
Sei (o più) dei sintomi di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi con una
intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo:
Come faccio ad essere sicuro che il
bambino ha un ADHD?
Una prima idea
• Puoi fartela tu stesso con i test (ASG e ASI) e
le informazioni che ti propongo in questo
corso
Una diagnosi accurata ed ufficiale
• Può fartela soltanto un neuropsichiatra
infantile!
Cosa succede nella testa di un
bambino che ha un ADHD?
Problemi di attenzione
Difficoltà nelle Funzioni Esecutive
Cosa succede nella testa di un
bambino che ha un ADHD?
L’ATTENZIONE
Automatica
Controllata
Attenzione Focalizzata
Allerta
Attenzione Mantenuta
Attenzione Divisa
Spostamento
dell’Attenzione
Cosa succede nella testa di un
bambino che ha un ADHD?
Funzioni Esecutive
Ci permettono di organizzare e gestire
l’attenzione (di decidere ad e.s: “Adesso sto
attento alla maestra che parla!”)
Ci permettono di darci dei comandi “Adesso
prendo il quaderno, leggo cosa devo fare, poi
prendo la penna” (Discorso auto-diretto)
Ci permettono di avere una memoria di lavoro
(che ci serve a ricordarci lo scopo di ciò che
stiamo facendo, come un gioco o un compito).
Ci permettono di generalizzare certi schemi
comportamentali (cioè pensare “Questo tipo di
compito si risolve così, in questo tipo di contesto
ci si comporta così”)
Cosa succede praticamente?
I bambini con ADHD hanno una
diversa percezione del tempo
I bambini con ADHD hanno
difficoltà ad aspettare per essere
gratificati
I bambini con ADHD hanno
difficoltà ad autoregolarsi
Quali sono le cause dell’ADHD?
Organiche
Genetiche
Ambientali
Organiche
Manca la consueta asimmetria dei lobi
frontali, ma il lobo frontale destro, il
nucleo caudato, il globo pallido e anche
parte del cervelletto, sono più piccoli
rispetto ai bambini che non hanno
l’ADHD
Organiche
Si vede come nei bambini ADHD si attivino aree cerebrali diverse
rispetto al gruppo di controllo, in corrispondenza di compiti specifici. In
particolare notiamo come l’area frontale non sia attivata.
Strategie per i genitori
Cosa posso fare come genitore?
Osservare
Capire
Anticipare
Gestire
La scheda ABC
A
B
C
(Antecedent/Antecedente)
(Behavior/Comportamento)
(Consequence/Conseguenze)
Cosa succede prima che lui/lei Qual è il comportamento
faccia B?
problematico? Descrivilo in
maniera concreta ed osservabile
Cosa succede dopo che lui/lei ha
fatto B? Come reagisco io? Come
reagiscono gli altri intorno a lui?
Un comportamento ha sempre uno scopo
Comunicare qualcosa
1. Ottenere l’attenzione
2. Fuga /evitamento di situazioni spiacevoli
3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti,
attività …
Permettere un’autoregolazione
ad esempio scaricare tensione, riempire
un senso di noia o di vuoto : mi sento giù
o annoiato e cerco stimoli / mi sento su o
agitato e ho bisogno di scaricarmi)
Anticipare. Tutto ciò che puoi fare prima che il
comportamento negativo si verifichi!
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• Organizza le giornate in modo che ci sia una routine prevedibile
• Fai un elenco di tutti i comportamenti positivi che il bambino mette in atto e comincia
a premiarli
• Interrompi tutti i comportamenti che tu metti in atto e che non ottengono un risultato
perché peggiorano la situazione! Soprattutto le critiche! Tanto non servono!
• Elenca una serie di Regole e struttura un programma di rinforzo coinvolgendo il
bambino
• Coinvolgi il bambino in ciò che fai e in ciò che devi fare
Esempio di una struttura di giornata
Alle ore
Devo
Fatto
7,00
Alzarmi, lavarmi viso e mani,
Vestirmi
7,30
Preparare la tavola per la colazione
Sedersi e fare colazione
8,00
Uscire per la scuola
8,30
Entrare in classe e sedersi
9,00
Inizio attività di lettura
9,30
Attività di scrittura con i compagni
10,00
Disegno
11,00
Ricreazione
12,00
Facciamo un disegno sulla storia
13,00
Mi preparo per il pranzo
Mi metto in fila
14,00
Ritorno in classe
Attività di pittura
15,00
Merenda
Riporre il piatto nella sacchetta
16,00
Tornare a casa
16.30
Guardare la TV
17.00
Fare un disegno con mamma /tata
17.30
Giocare con un gioco a mia scelta in cameretta
Riporre il gioco dopo averlo terminato
18,30
Iniziare ad apparecchiare per la cena
Lavarsi le mani
19,00
Cena
19,30
Lavarsi i denti
20,00
Gioco sul tappeto con papà
20,30
Pigiama
21.00
Spegnere la luce e fare respiri per rilassarsi
Appello e saluti
Ascolto una storia letta dalla maestra
Preparare la cartella
Leggere una storia
Gratifica con un sistema a punti*
Ricorda che: inizialmente il
comportamento va
premiato TUTTE LE
VOLTE che si presenta
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
Alcune Regole per casa possono essere
1) Fai richieste a voce bassa
2) Resta seduto a tavola mentre mangi
3) Rimetti nella cesta
i giochi dopo averli usati
4) Se sei arrabbiato sbatti
i piedi a terra invece di picchiare
Gestire . Tutto ciò che puoi fare dopo che il
comportamento negativo si è verificato!
1
•Ignorare
2
•Costo della risposta
3
•Time out
Ignorare
Costo della Risposta
Consiste nel togliere un privilegio (non poter utilizzare il
gioco preferito, non poter guardare la TV, non poter
invitare un amico, dover andare a letto prima, dover
cedere un gettone guadagnato … Che non siano
irrealistici, come non uscire per una settimana!)
Time out
Procedura:
Il Timeout prevede di far sedere il bambino su una sedia, zitto e tranquillo, per alcuni
minuti (da 2 a 5), senza che si impegni in nessuna attività e senza lasciare la sedia; per
applicarla esattamente bisogna seguire dei passi specifici:
1.
Un avvertimento al bambino che gli dia la possibilità di assumere spontaneamente
un comportamento corretto
2.
Se la condotta negativa persiste, il bambino viene portato alla sedia e tenuto lì
tranquillo per il tempo stabilito; se il bambino interrompe la procedura il tempo
viene fatto ripartire da zero; se reagisce in modo aggressivo o comunque si rifiuta di
stare seduto tranquillo per il tempo stabilito, si utilizza come punizione di questo
comportamento la perdita di un privilegio o una conseguenza negativa e si fa
ripartire il conteggio del tempo non sospendendo la procedura:
3.
Se il bambino riesce a stare sulla sedia per il tempo stabilito si termina la procedura
riformulando la richiesta alla quale il bambino ha disobbedito: se esegue
correttamente viene rinforzato, se si rifiuta si ricomincia la procedura.
4.
In ogni caso il bambino deve rimanere sulla sedia per tutto il tempo stabilito dal
genitore e non deve mai interrompere la procedura, ad es. alzandosi.
Time out
E’ importante seguire la procedura in maniera precisa!
5. E’ per bambini dai 3 ai 12 anni
6. Deve essere breve: da 1’ a 10’ (secondo l’età): usare il timer
7. il messaggio è: “questo comportamento è inaccettabile, è necessario
che tu stia per qualche minuto isolato per interrompere subito”
“questo comportamento è perché tu possa pensare a come comportarti in
un modo diverso”
8. scegliere un posto noioso e monotono, senza distrazioni
9. Bisogna portare immediatamente il bambino nel posto del time-out
10. Non bisogna utilizzare più di 10 parole e non più di 10 secondi
11. Evitare discussioni
12. Usare sedia o sgabello
13. Puntare il timer affinché il bambino possa sentirlo
14. Alla fine chiedere perché era stato messo in time-out
15. Evitare di chiedere promesse, umiliarlo o intimorirlo
Strategie per gli insegnanti
Cosa posso fare come Insegnante?
Predisporre l’ambiente fisico
Creare un ambiente
prevedibile
Concordare le Regole
Premiare il rispetto delle
Regole
Preparare l’Ambiente
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• Dalla cattedra vedo bene il bambino (l’ideale è che sia al primo banco della fila centrale)
• È facilmente raggiungibile?
• Riesco a guardare il bambino negli occhi?
• Ha compagni vicino a lui? Se si, sono i più tranquilli?
• Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti?
(evitare il ferro di cavallo)?
• E’ corretta la posizione delle fonti di luce? (meglio a sinistra)
• Quanti bambini guardano direttamente dalla finestra? (evitare che i bambini guardino fuori
direttamente)
• Ogni bambino quanti bambini osserva direttamente dal suo posto?
• Il bambino è vicino a potenziali distrattori (cartelloni, cestino, orologio, porta, finestra, armadi,
libreria, tavolo con materiale pittorico o altro)?
Creare Routine e Dare informazioni*
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
Sul banco sono
disposti i
disegni che
indicano le
attività da
svolgere. Man
mano che le
attività
vengono
svolto, i
cartoncini
vengono
capovolti.
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
Cartellone poco efficace
1. Non si corre
2. Non parlare senza alzare la mano
Cartellone più efficace
1. Alza la mano prima di parlare
2. Aspetta il tuo turno per
prendere la sacchetta
3. Non alzarti
4. Non prendere la sacchetta senza il
permesso
3. Resta al tuo posto durante
le attività
Rinforzare i comportamenti con un sistema di
rinforzo a punti
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
*tratto da Ianes et al. “L’iperattività. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi”. Trento: Erickson
Come Aumentare i comportamenti desiderati
1) Fai un elenco dei comportamenti positivi che il bambino riesce a mettere in atto anche se
sono solo appena accennati (ad es. riesce a stare seduto per 1 minuto ) e premialo subito!
2 )Suddividi i comportamenti complessi in sotto-obiettivi
3) Concorda con il bambino il valore di ogni singolo comportamento , ad es.: 1 gettone se
stai 2 minuti seduto; comportamenti più complessi meritano più gettoni o possono essere
suddivisi in passi più semplici)
4) Seleziona i premi ottenibili in base all’accumulo del punti: una lista di privilegi, azioni o
oggetti che deve essere concordata con l’alunno ed eventualmente con la famiglia
E se tutto questo non basta?
Passo ad un intervento mirato su un comportamento
specifico da modificare!
• Primo OSSERVO in modo accurato
1
2
• Secondo: decido quali comportamenti
voglio ridurre e come rispondere ad essi
con una tecnica appropriata!
Scheda -11
Scheda per l’osservazione Strutturata*
Descrizione del comportamento in termini osservabili
(che cosa fa concretamente? Cosa vedo e sento?)
ANTECEDENTE Cosa è successo poco prima che lui/lei mettesse in atto quel comportamento?
RISPOSTA dell’ambiente. Cosa succede subito dopo?
CONSEGUENZE. Cosa fa il bambino poi?
*tratto da Cornoldi et al.“Iperattività e autoregolazione cognitiva”. Trento: Erickson
Scheda -11
Scheda per l’osservazione Strutturata*
(ESEMPIO)
Descrizione del comportamento in termini osservabili
(che cosa fa concretamente? Cosa vedo e sento?)
Stringe il collo di una compagna
ANTECEDENTE Cosa è successo poco prima che lui/lei mettesse in atto quel comportamento?
Cammina per la classe mentre tutti lavorano e l’insegnante è al banco di un
altro bambino
RISPOSTA dell’ambiente. Cosa succede subito dopo?
L’insegnante dice “smettila”, mentre gli altri bambini ridacchiano
L’insegnante dice: “Ancora tu! Smettila!”
CONSEGUENZE. Cosa fa il bambino poi?
Il bambino smette ma continua a camminare
Il bambino si giustifica dicendo che il compagno lo avevo contraddetto sul colore della matita poi
si allontana
*tratto da Cornoldi et al.“Iperattività e autoregolazione cognitiva”. Trento: Erickson
Scheda per osservare quantità e frequenza dei
comportamenti problematici
Comportamento Problematico: Opposizione /rifiuto a richieste verbali /regole
Giorni
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
1° ora
X
X
XXXX
XX
XX
2° ora
X
XXXX
X
XX
X
3° ora
XXX
XX
XX
X
X
4° ora
XXXXXXXX XXX
XX
XX
XXX
Intervallo
Pranzo
5° ora
XXX
X
6° ora
XX
XX
Sabato
Strategie per catturare,
focalizzare e mantenere
l’attenzione in classe
Prima di iniziare a lavorare …
1
2
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• Mantenere il contatto oculare per controllare l’attenzione del bambino.
• Le consegne devono contenere delle istruzioni semplici e brevi. (“cosa devi fare?
Qual è la prima cosa da fare adesso? cosa ti serve per farlo?”).
• Una volta dato un testo di un problema di aritmetica o un testo che contenga
delle istruzioni è opportuno aiutare il ragazzo disattento/iperattivo ad individuare
(sottolineandole con diversi colori) le parti importanti del testo.
Suggerimenti per Catturare l’attenzione
1
• Essere un po’ attori, aggiungendo mimica, teatralità e humor alle proprie spiegazioni.
2
• Porre una domanda interessante su cui si possa speculare, mostrando una figura o
raccontando una breve storia collegata all’argomento da spiegare e che possa innescare la
discussione.
3
• Utilizzare gessi colorati per scrivere alla lavagna.
4
• Aggiungere una dose di mistero agli argomenti che devono essere spiegati, utilizzando oggetti
(scatole o borse) dove viene “nascosto” il concetto principale dell’argomento della lezione.
5
• Variare il tono della voce alternando momenti in cui si “tuona” o si sussurra una frase che si
vuole far cogliere agli alunni.
6
• Dare segnali chiari che richiamino in modo inequivocabile l’attenzione “… aprite bene le
orecchie…ora state tutti molto attenti perché quello che dirò è fondamentale per capire il
resto…ora nessuno, dico nessuno, deve essere distratto…”
7
• Creare aspettativa ed entusiasmo per la lezione che deve essere spiegata.
Suggerimenti per Focalizzare l’attenzione
1
2
• Fare in modo di essere sempre visibili per tutti gli studenti
• Assicurarsi sempre che la propria voce raggiunga perfettamente tutti gli alunni.
3
• Controllare eventuali fonti di rumore che possano interferire con la propria voce.
4
• Quando si consegna un compito è importante dare istruzioni semplici e brevi. È
fondamentale assicurarsi che il ragazzo abbia compreso le istruzioni di un compito; per
essere sicuri di ciò si possono fare ripetere le consegne (“… Cosa devi fare?”).
5
• Fare molti esempi e dimostrazioni pratiche durante le proprie spiegazioni.
Suggerimenti per Focalizzare l’attenzione
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• Utilizzare un fascio di luce, o un pointer a laser rosso, da indirizzare verso gli stimoli a cui
bisogna prestare particolare attenzione.
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• Utilizzare il più possibile supporti visivi: parole chiave colorate sulla lavagna, semplici schemi,
oggetti interessanti, gesti esemplificativi.
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• . Illustrare, illustrare, illustrare: disegnare alla lavagna i concetti chiave della lezioni, anche se
le proprie abilità grafiche non sono particolarmente brillanti.
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• Nel caso non sia disponibile altro materiale scritto, insegnare agli studenti a scrivere brevi, ma
essenziali note della spiegazione orale.
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• Per aiutarli nella comprensione del testo è opportuno pianificare una serie di attività
preparatorie alla lettura: analizzare attentamente le figure, dare una veloce scorsa ai titoli
dei paragrafi e alle parole evidenziate per “indovinare” l’argomento del brano, recuperare le
conoscenze relative all’argomento del brano, fare ipotesi circa il contenuto del testo,
discutere sul testo da leggere, interrompere, ogni tanto la lettura per chiedersi come
procede la comprensione e fare degli schemi dei brani letti.
Suggerimenti per Mantenere l’attenzione
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• Muoversi all’interno della classe per essere sempre visibili.
• Essere moto preparati sulla lezione da spiegare ed evitare “tempi vuoti”.
• Definire con chiarezza i tempi necessari per svolgere le attività giornaliere.
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4
• Utilizzare domande che presuppongono risposte aperte, su cui effettuare un certo
ragionamento e che lascino spazio a risposte diversificate al fine di mantenere la discussione tra
gli studenti.
5
• Ridurre il più possibile il tempo delle spiegazioni orali e lasciare più spazio ai commenti degli
studenti e agli esempi pratici.
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• Utilizzare il lavoro per piccoli gruppo (apprendimento cooperativo e peer tutoring).
• Quando si verifica un evento negativo, richiamare immediatamente l’allievo (“… Francesco, fai
attenzione; guarda qui…”), altrimenti, a causa dei loro problemi motivazionali e di memoria, gli
alunni disattenti non riescono a capire la ragione e il senso del richiamo.
• Proporre attività sotto forma di gioco per favorire la comprensione delle spiegazioni.
• Utilizzare il nome degli studenti distratti per la spiegazione
Suggerimenti per il lavoro individuale al proprio posto
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• Controllare di frequente che le istruzioni date siano state comprese bene
• Fare in modo che il lavoro assegnato sia congruo con il tempo a disposizione, soprattutto
per gli alunni più disattenti.
• Dare agli studenti un segnale (un cartoncino colorato con una scritta) che possono
utilizzare per richiedere l’aiuto dell’insegnante nei momenti di difficoltà.
• Rinforzare e gratificare regolarmente per un determinato numero di compiti svolti con una
certa accuratezza e impegno (soprattutto per i più disattenti e meno motivati).
• Utilizzare un sistema di “perdita di privilegi o premi promessi” (costo della risposta) nel
caso in cui lo studente non sia orientato al compito e sia stato precedentemente avvertito
delle conseguenze di tale comportamento.
Cosa si può fare con la classe e i compagni
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• Chiarire che verrà premiato molto lo sforzo nell’attuazione del comportamento
desiderato.
• . Evitare di creare un clima di competizione durante lo svolgimento dei compiti con
altri compagni.
2
3
• Evidenziare di fronte ai compagni i punti forti ed eludere il più possibile i lati deboli
del ragazzo, ad esempio se dimostra difficoltà fine-motorie, ma ha buone abilità
linguistiche puo’ essere utile favorire l’espressione orale, quando è possibile
sostituirla a quella scritta. Bisogna enfatizzare i lati positivi del comportamento (la
creatività, l’affettuosità, l’estroversione....).