Parole chiave Parole chiave Parole chiave Parole chiave Berlusconi/1 – Cambiamento. "Dobbiamo dare al nostro Paese un governo 'vero', sostenuto da una maggioranza vera in Parlamento, perche' soltanto con una maggioranza di Forza Italia avremo la forza per cambiare l'assetto istituzionale del nostro Paese". Lo ha spiegato Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente all'inaugurazione della sede di Forza Italia di Trecate, cittadina del Novarese. Berlusconi/2 – Quando una legge viene firmata dal Presidente della Repubblica, "viene mandata alla Gazzetta ufficiale. Se alla Gazzetta ufficiale il provvedimento piace o meno ai membri della sinistra della Gazzetta ufficiale viene pubblicato subito, se dispiace magari ci impiegano un po' di giorni". Tempi lunghissimi, riforme impossibili. Berlusconi/3 – "Gilberto Pichetto Fratin, vicepresidente della Regione Piemonte, sara' il candidato di Forza Italia alle prossime elezioni amministrative". Tanti auguri a Picchetto per riprendere il governo del Piemonte. 1 Berlusconvirus – È il virus che fa fuori i segretari e i leader della sinistra. Dal 1994 ad oggi: Occhetto, D'Alema, Veltroni, Fassino, Franceschini, Bersani, Epifani. Che fine farà Renzi? Renzi/1 – Questi suoi primi giorni da premier saranno ricordati per la sua ambiguità. Un'indeterminatezza che contagia tutto e tutti. Giornaloni compresi. Renzi/2 – Qualche settimana fa un suo ex compagno di classe raccontò come tra i banchi di scuola il soprannome del giovane Matteo fosse "il bomba". Effettivamente sembra proprio che l'abitudine di spararle grosse non l'abbia proprio persa. Renzi/3 – Più che un Presidente del Consiglio e un segretario di partito, sembra un intrattenitore. Sempre pronto alla prossima battuta, sempre pronto a vendere parole al vento. I fatti prima o poi parleranno... Renzi/4 – Il democristiano che per opportunismo gioca a fare il socialista. La prova? Il congresso Pse di Roma. Poveri noi. Pse – Il Partito democratico aderisce al Pse di Martin Schulz. È lo stesso Martin Schulz che il 2 luglio del 2003 insultava e apostrofava l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo discorso di insediamento come presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea. Vergogna. Patto – Per Renzi è più forte il patto con Berlusconi o quello con Alfano? Parola di Renzi – Quanto vale? Chiedere al povero Letta. Se il segretario del Pd manterrà l'accordo con Berlusconi sulla legge elettorale farà fuori i partitini della sua maggioranza. Se Renzi perderà la faccia rispetto alle sue promesse sarà fatto fuori da Berlusconi e dagli italiani. 2018 – Ma davvero Renzi vuole arrivare al 2018? Con questo Parlamento? Con questo governo? Maggioranze/1 – Dopo quella Renzi-Berlusconi per le riforme, quella RenziAlfano per il governo, adesso spunta persino la terza maggioranza: quella di Renzi con Rodotà-tatatata. Quello che è certo è che il Pd non c'è più. Parola di Rodotà. 2 Maggioranze/2 – Renzi con Civati, i grillini fuoriusciti, Sel, Rodotà-tatatata e il Pd dei rottamati. Sarebbe la rivincita di Bersani. E la fine di Alfano. Cacciari – L'ex sindaco di Venezia intervistato dal "Fatto Quotidiano" parla di Renzi e dei suoi primi passi da premier. Prospettiva inquietante. Coperture. Salario di cittadinanza. Demagogia. Populismo. Jobs Act – Sarebbe il caso di smetterla. Non se ne sa nulla e se ne parla troppo. Tutto quello, poco, che aveva fatto Letta in tema di lavoro è rimasto in gran parte inattuato. Vergogna. Letta come Monti – Tasse, tasse, tasse... Tasi. Tasi – La coppia Renzi-Delrio è riuscita laddove il mite Letta aveva solo tentato. Tassare la prima casa più del prode Monti. La Tasi sarà, per famiglie e imprese, più indigesta dell'Imu. Che ne dice Alfano? Non si vergogna almeno un po'? Pressione fiscale – Mentre si parla di riduzione dell'Irap per le imprese, con la Tasi aumenta, tra 1 e 2 miliardi, la pressione fiscale per le imprese stesse. Cominciamo bene. Salva Comuni – Il primo provvedimento di Renzi potrebbe chiamarsi Salva Roma, Salva Napoli, Salva Venezia, Salva Reggio Calabria. Il governo elargisce 1,3 miliardi ai sindaci che non hanno saputo tenere a posto i conti delle proprie città. Premier-Sorgenia – Il capacity payment è un salvagente pubblico per i produttori di energia che possiedono centrali a gas. Uno dei maggiori beneficiari potrebbe essere Sorgenia che fa capo a Carlo De Benedetti. Il gruppo, con debiti per 1,9 miliardi, tratta con le banche. L'aiuto dello Stato è una possibilità. Renzi è d'accordo? Cosa ne pensa? Domandina – Come fa Ncd a stare con un governo di sinistra? Semplice, ma banale domanda. Attendiamo fiduciosi una risposta... 3 Il messaggio di Silvio Berlusconi inviato al Council of Presidents dello Yepp BERLUSCONI, NO A EUROPA ARROCCATA A PRIVILEGI "C SINISTRA ari ragazzi dello Yepp, cari amici del Partito popolare europeo, l'Europa dei padri fondatori, la vostra Europa". "L'Europa che voi costruirete, e' nelle vostre mani. Esistono due idee diverse dell'Europa. Che sono anche due idee diverse dell'uomo e delle sue liberta'. La nostra Europa non e' quella che una sinistra arroccata ai vecchi privilegi e incapace di aprirsi al futuro vuole imporre. La nostra Europa e' liberale e cristiana, e' l'Europa del federalismo e della sussidiarieta', della liberta' di iniziativa e della responsabilita' verso quanti hanno bisogno di essere aiutati. Solo in una societa' davvero liberale e' possibile creare le risorse indispensabili per sostenere quanti sono in difficolta'. La sinistra europea invece confonde la vera solidarieta' con l'assistenzialismo, trasformando gli individui in sudditi". "La liberta' delle persone esige istituzioni nazionali ed europee credibili e autorevoli, che riconoscano i limiti della propria azione e difendano il diritto dei singoli e delle comunita' di costruire realta' nuove, creare ricchezza, testimoniare al mondo le proprie convinzioni e la propria fede. Noi del Partito popolare europeo e dello Yepp vogliamo gli Stati Uniti d'Europa, con un vero presidente, un vero governo, un vero Parlamento e finalmente una vera e unica politica estera ed una vera e unica politica di difesa. Vogliamo un'Europa competitiva, che promuova l'efficienza, l'intelligenza, la solidarieta'. Vogliamo un'Europa solidale, che punti a garantire lo sviluppo, l'occupazione, il merito e quindi le risorse necessarie a proteggere e a 4 integrare le componenti piu' deboli della societa'. Vogliamo un'Europa sicura, che garantisca la pace e la convivenza dei suoi popoli e dei suoi cittadini. Vogliamo un'Europa aperta, che promuova la liberalizzazione degli scambi commerciali, al suo interno e verso l'esterno, e accolga in modo ordinato e civile i flussi migratori necessari e compatibili con il buon funzionamento della societa' e dell'economia. Vogliamo infine un'Europa democratica, perche' fondata sulla diffusa adesione delle sue genti. Questa adesione deriva dal cuore e dalla ragione. Dal cuore, perche' due guerre mondiali e una prolungata crisi economica non possono cancellare, nonostante le derive e i populismi, il sentimento profondo di appartenere a un'unica grande civilta', fondata sui valori del cristianesimo e dell'umanesimo laico". "Dalla ragione, perche' un numero sempre maggiore di famiglie ha compreso come il proprio futuro di pace e di prosperita' dipenda dal successo del progetto di un'Europa unita. L'Europa non deve essere lasciata agli eredi di quelle ideologie e partiti che l'hanno lacerata lungo tutto il secolo, e che non hanno mai creduto alle ragioni della sua unita'. L'Europa deve realizzarsi nei valori e nelle politiche che da sempre sono il patrimonio dei partiti cristiani e liberali, a cui ci onoriamo di appartenere. Vi auguro, di cuore, buon lavoro. E sono con voi, oggi e nelle vostre sfide, europee, per il futuro". 1 marzo 2014 5 Legge elettorale. L’Italicum TUTTI I NUMERI DELLA LEGGE ELETTORALE 4,5% 8% Soglia di sbarramento al di sotto del quale i partiti in coalizione non otterranno rappresentanti in Parlamento Soglia di sbarramento al di sotto del quale i partiti non coalizzati saranno esclusi dalla ripartizione dei seggi in Parlamento 37% Soglia minima per ottenere il premio di maggioranza, che darà al vincitore dal 52 al 55% dei seggi in Parlamento 12% Soglia di sbarramento al di sotto della quale le coalizioni saranno escluse dalla ripartizione dei seggi in Parlamento 6 SOGLIE DI SBARRAMENTO - il 4,5% per i partiti in coalizione (era il 5% prima dell'accordo); - l'8% per i partiti non coalizzati; - il 12% per le coalizioni. È prevista anche una soglia per le minoranze linguistiche nelle regioni che le prevedono: lo sbarramento è del 20% dei voti validi nella circoscrizione dove ci si presenta. Nel caso in cui un partito che facesse parte della coalizione che ottiene il premio di maggioranza non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti concorrerebbero al raggiungimento del premio ma sarebbe comunque escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti della coalizione. CIRCOSCRIZIONI PICCOLE E LISTE BLOCCATE Invece delle 27 circoscrizioni attuali si passa a circoscrizioni di dimensione minore, a cui corrisponderanno circa 120 collegi (ognuno per circa 500mila abitanti) in cui verranno presentate liste di 3, 4, 5 o 6 candidati. Non sono previste preferenze. PREMIO DI MAGGIORANZA O DOPPIO TURNO Sono due i sistemi ideati per garantire la governabilità. Se il partito o la coalizione più votata dovesse ottenere almeno il 37% dei voti (era il 35% nel testo della commissione), otterrà un premio di maggioranza. Il premio sarà massimo del 15% (era il 18%): il partito o la coalizione più votata arriverà quindi almeno al 52% (327 seggi). L’attribuzione del premio di maggioranza non potrà comunque portare ad assegnare oltre il 55% dei seggi, ovvero 340 su 617 seggi (sono esclusi dal calcolo il seggio della Valle d'Aosta e i 12 deputati eletti all'estero). Se quindi una lista o una coalizione riuscissero ad ottenere il 45% dei voti, otterrebbero un premio del 10%, arrivando comunque al 55%. Se invece nessun partito o coalizione riuscissero a raggiungere la percentuale del 37%, scatterebbe un secondo turno elettorale per assegnare il premio di maggioranza. 7 Accederebbero al secondo turno i due partiti o coalizioni più votati al primo turno, e il vincente otterrebbe un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi (327 deputati). Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti, a differenza del modello elettorale per i sindaci. CANDIDATURE MULTIPLE I candidati potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio elettorale, come già succedeva nel Porcellum. Nella prima bozza questa possibilità era esclusa. L'ipotesi però è di non consentire che lo stesso candidato si presenti in più di 3-4 collegi, mentre nel Porcellum non c'era limite. QUOTE ROSA Nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento (con arrotondamento all'unità inferiore) e nella successione interna gli uomini dovranno essere alternati alle donne. L'inosservanza di questa disposizione comporterà l'inammissibilità del complesso delle candidature di quella lista. IL SENATO In attesa della riforma che dovrebbe abolire il Senato, la legge prevede un sistema elettorale identico a quello della Camera, con un premio di maggioranza per arrivare a 169 senatori o (163 senatori in caso di ballottaggio). Per approfondire sull’ITALICUM leggi le Slide 578 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 8 Italicum. Il tragico emendamento Lauricella. Se passa cade tutto N ell’ambito del dibattito sul programma del nuovo governo e, nello specifico, sulle questioni relative a riforme costituzionali e legge elettorale, da qualche giorno va molto di moda citare il famoso “emendamento Lauricella”. Addirittura NCD, attraverso le parole di Quagliariello fa sapere che l’emendamento Lauricella ''deve diventare non parte, ma premessa del programma. Per noi si tratta di un principio non negoziabile”. Ebbene: che cos’è? Si tratta di un emendamento presentato in Aula alla Camera dei deputati alla proposta di legge elettorale, che abbina l'entrata in vigore della legge elettorale alla riforma del Senato o, in subordine, alla prima legislatura dopo il voto. Nello specifico, il testo dell’emendamento sostituisce l’articolo 2 della proposta di legge (che prevede attualmente le modifiche alle norme valide per l’elezione del Senato), prevedendo che “la presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge costituzionale di modifica del Titolo I della Parte II e dell’articolo 94 della Costituzione, e, in mancanza, a decorrere dall’insediamento della prima legislatura successiva a quella in corso”. Che cosa significa? Significa disinnescare completamente la riforma della legge elettorale. Significa che l’entrata in vigore dell’Italicum, qualora approvato, è del tutto subordinata all’approvazione della riforma costituzionale che modifica il sistema di bicameralismo perfetto (il Titolo I della Parte II della Costituzione riguardano il Parlamento, e, quindi, le Camere e le modalità di formazione delle leggi, mentre l’articolo 94 riguarda il meccanismo fiduciario tra Parlamento e Governo), che seguirà l’iter legislativo speciale richiesto dall’art. 138 Cost. per le leggi costituzionali (doppia deliberazione da entrambe le Camere a distanza di tre mesi, e approvazione a maggioranza assoluta, o di due terzi per evitare la richiesta di referendum). Si annullano le norme di modifica della legge elettorale del Senato, e, quindi, si presuppone che questo, grazie alla riforma costituzionale, non sia più elettivo. L’emendamento inoltre prevede che, nel caso non fosse approvata la riforma costituzionale, la legge elettorale entrerebbe comunque in vigore, ma solo con l’avvio della nuova legislatura. Significa, quindi, che, nel caso non si approvi la riforma costituzionale, le nuove Camere sarebbero elette con la legge elettorale vigente, e, quindi, con il “Porcellum” corretto dalla Corte costituzionale”. L’emendamento è tecnicamente ammissibile? Sì, in quanto comunque prevede una data certa per l’entrata in vigore della legge, ovvero “dalla data di insediamento della prima legislatura successiva a quella in corso”. 9 Chi sono i firmatari dell’emendamento e quali i Gruppi che lo sostengono? L’emendamento (n. 2.320) è a prima firma del deputato del Partito democratico On. Giuseppe Lauricella (che tra l’altro ha dichiarato: “non lo ritirerò mai"), ed è stato sottoscritto anche da altri deputati dello stesso PD (Lattuca, Naccarato, Bindi, Bruno Bossio, Rampi, Manzi, Malisiani, Zoggia, Mognato, Scuvera). Inoltre, l’emendamento è stato presentato anche dai deputati di altri Gruppi parlamentari: lo stesso testo è stato depositato anche dai deputati Pilozzi e Aiello (SEL, em. 2.400), Bernardo (NCD, em. 2.321), Labriola (Misto, em. 2.322), Gitti, Dellai ed altri (Per l’Italia, em. 2.303). L’On. Pisicchio (Centro democratico) ha invece presentato un testo che prevede l’entrata in vigore a seguito della riforma costituzionale e, in mancanza, “non oltre dodici mesi dalla sua pubblicazione”. Può essere fatta richiesta di voto segreto? Sì, su tale emendamento può essere richiesta, ai sensi dell’articolo 51 del Regolamento della Camera, la votazione a scrutinio segreto, in quanto rientrante nell’ambito delle materie di cui all’articolo 49 del medesimo Regolamento. Conclusioni: Sostenere e votare l’emendamento Lauricella significa disinnescare l’Italicum e non riconoscere l’urgenza dell’approvazione della legge elettorale, una questione su cui pesa una sentenza della Corte Costituzionale, che forse molti hanno dimenticato, magari anche perché significherebbe riconoscere l’illegittimità di tantissimi parlamentari. Sostenere e votare l’emendamento Lauricella significa rischiare di andare al voto con il Consultellum, un sistema elettorale frutto di una dichiarazione di illegittimità costituzionale e “corretto” dalla Corte, come se il Parlamento non fosse in grado di decidere su un tema così delicato e vitale per la politica e le istituzioni. Sostenere e votare l’emendamento Lauricella, da parte di Renzi, significherebbe sicuramente non rispettare la parola data. 10 Simulazione risultato elettorale con sistema Consultellum sulla base dei voti del 2013 ELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 24 E 25 FEBBRAIO 2013 calcolo della assegnazione proporzionale dei seggi in sede nazionale senza l’attribuzione del premio di maggioranza, confer C. Cost. Sentenza n. 1/2014 L ’attribuzione dei seggi in sede nazionale avviene secondo quanto stabilito dell’articolo 83, comma 1, n. 4), tra le coalizioni di liste e liste singole ammesse alla ripartizione dei seggi. Restano per questo le soglie disciplinate dal medesimo articolo 83, comma 1, numero 3) e numero 6); Ripartizione di 617 seggi in sede nazionale alle coalizioni di liste e alle liste ammesse art. 83, comma 1, numero 4) Camera 2013 - Voti UCC seggi da assegnare quoziente elettorale nazionale seggi assegnati a quoz. intero seggi assegnati ai magg. resti 617 51.405 616 1 coaliz. e liste Coaliz. Berlusconi Coaliz. Bersani S Civica Monti M5Stelle cifra elett. naz. 9.827.766 9.778.961 3.507.297 8.602.935 Totale 31.716.959 seggi a quoziente intero 191 190 68 167 616 11 voti residuali (resti) 9.411 12.011 11.757 18.300 - seggi ai maggiori resti 1 1 totale seggi 191 190 68 168 617 A i sensi del medesimo articolo 83, comma 1, n. 7) la ripartizione interna alla Coalizione Berlusconi sarebbe la seguente: seggi da assegnare quoziente elettorale nazionale seggi assegnati a quoz. intero seggi assegnati ai magg. resti coaliz. e liste PDL Lega Nord Fratelli di It Totale E cifra elett. naz. 7.266.382 1.365.146 666.772 9.298.300 191 48.682 190 1 seggi a quoziente intero 149 28 13 190 voti residuali (resti) 12.764 2.050 33.906 seggi ai maggiori resti 1 1 totale seggi 149 28 14 191 nella coalizione Bersani: seggi da assegnare 190 quoziente nazionale coaliz. e liste perden52.240 seggi assegnati a quoz. intero 188 seggi assegnati ai magg. resti 2 seggi a quoziente intero liste cifra elett. naz. PD 8.545.243 163 SEL 1.066.342 20 Centro Dem 167.376 3 SVP 146.797 2 9.925.758 188 Totale voti residuali (resti) 30.123 21.542 10.656 42.317 12 seggi ai maggiori resti totale seggi 1 1 2 164 20 3 3 190 Il Consultellum Il sistema elettorale vigente, così come “modificato” a seguito la sentenza della Corte costituzionale 1/2014: il “CONSULTELLUM” • Sistema proporzionale con possibilità per le liste di aderire a coalizioni, indicando previamente il nome del leader della coalizione; si prevede un articolato sistema di soglie di sbarramento calcolate sul totale dei voti validi a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato: • Soglie di sbarramento Camera: o sono calcolate a livello nazionale; o 10 per cento per le coalizioni che abbiano al loro interno almeno una lista che ha conseguito il 2 per cento dei voti; o 2 per cento per le singole liste che aderiscono ad una coalizione; nell’assegnazione dei seggi alla coalizione, viene previsto comunque il recupero della lista “miglior perdente” che non ha raggiunto il 2 per cento dei voti validi; o 4 per cento per le liste non coalizzate e per quelle le cui coalizioni non hanno raggiunto il 10 per cento. • Soglie di sbarramento Senato: o sono calcolate a livello regionale; o 20 per cento per le coalizioni che abbiano al loro interno almeno una lista che ha conseguito sul piano regionale il 3 per cento dei voti; o 3 per cento per le singole liste che aderiscono ad una coalizione; o 8 per cento per le liste non coalizzate e per quelle le cui coalizioni non hanno raggiunto il 20 per cento. • Non viene assegnato alcun premio di maggioranza alla coalizione o lista che ottiene il maggior numero di voti. 13 Il meglio della settimana SONDAGGIO TECNE’ CLAMOROSO VANTAGGIO DI 5,4 PUNTI DEL CENTRODESTRA SUL CENTROSINISTRA! INDICE DEGLI EDITORIALI Giovedì 27/ Venerdì 28 febbraio 2014 1. 2. Giovedì 27 – Renzi è in gita per la propaganda. Napolitano secerne ottimismo, con formule inglesi. Bè, p. 15 noi invece lavoriamo. Al lavoro Giovedì 27 – Lo scetticismo di Napolitano sulla “ipotetica” svolta di Renzi. Analisi di una frase americana e molto incostituzionale p. 23 3. Giovedì 27 – Il MinCulTwitter di Renzi al governo. Intanto siamo già a meno uno: un impegno non lo ha rispettato, i tempi della legge elettorale p. 25 4. Venerdì 28 – La prima riforma di Renzi è firmata Berlusconi. Si chiama fisco amico. Non è frutto di un accordo sopra o sotto il banco p. 26 5. Venerdì 28 – Il flebile squillo del Fmi è una risposta agli inchini di Renzi ad uso di propaganda: “Va’ avanti, ragazzo”. Intanto il Pd ci propone il film “Roma città chiusa”. Che pena p. 32 Le vignette della settimana p. 35 Sondaggi p. 38 Per saperne di più p. 41 14 (1) Giovedì 27 febbraio Renzi è in gita per la propaganda. Napolitano secerne ottimismo, con formule inglesi. Bè, noi invece lavoriamo. Al lavoro. Abbiamo un buon maestro che si chiama S.B. IN PARLAMENTO 1) Il Parlamento è il nostro banco di lavoro. Essere opposizione non significa distruggere, ma chiedere conto. Se c’è una briciola di bene, uno spiraglio di speranza, valorizzare. Ma senza condiscendenze. Le notizie che vengono dalle aziende e dalle famiglie impongono di stringere il governo sulle cose e non sulle mani in tasca, gareggiando nella retorica delle frasi celebri. 2) Esiste un patto su legge elettorale e riforme con Berlusconi da Renzi. Aveva dei tempi precisi, oltre che contenuti perentori. Ieri (vedi la nostra cronaca) ci siamo battuti perché il Partito democratico mantenesse la parola del suo segretario. Iato spaventoso (in inglese spread) tra le chiacchiere e la realtà. Doveva essere entro febbraio l’approvazione alla Camera dell’Italicum. Spostata a marzo. Il Pd spiega che però i patti li mantiene lo stesso ma anche no. È il materialismo dialettico, ragazzi. 3) Renzi dice che le aule vanno a pezzi, e bisogna rimediare in deroga immediata al patto di stabilità. Gli forniamo un vademecum perché la scoperta dell’acqua calda da lui fatta si trasformi in procedure reali e non immaginarie. 4) Idem sulla Pubblica amministrazione. Sull’Irap. Sul lavoro. Sulla giustizia! 5) Nessuna tregua. Nessuno fa flanella in attesa degli eventi. La nostra opposizione responsabile non significa neanche per sbaglio una specie di 15 zucchero infilato nel motore delle nostre idee e azioni. Responsabile vuol dire rispondere e chiedere risposte. TRA LA GENTE, NEL PAESE REALE 1) La persona di Silvio Berlusconi, la sua testimonianza e le sue indicazioni sono il cuore della nostra proposta di riscossa per l’Italia. 2) Comunicare speranza dove c’è disperazione, significa offrire ascolto, ma non solo. Vanno date risposte di prospettiva politica, ma soprattutto un sostegno, una presenza nei problemi concreti. 3) I Club Forza Silvio sono questo progetto che si sta realizzando. Non sono luoghi di propaganda politica. Sono anzitutto comunità umane. Dove una vicinanza di ideali e idee politiche non produce discorsi infiniti, ma gesti, atti, iniziative sul territorio. 4) Il tema della democrazia violata, dei golpe susseguitisi negli anni e ancora in corso, non è una cornice ideologica, ma appartiene al discorso di verità su quanto accaduto in Italia. Se la gente sta male in Italia più che negli altri Paesi d’Europa, ciò è dovuto esattamente al golpe che dal 2011 ha messo l’Italia nelle mani di poteri estranei al popolo. 5) I Club e gli eletti nelle istituzioni sono chiamati a una missione che è politica ma esistenziale. Incontrare le persone, mostrare che c’è una strada positiva di prosperità, spingendole in una comunità umana e ideale che le strappi dall’amarezza dell’antipolitica, che regala ai poteri forti la sovranità sottraendola proprio a quei cittadini delusi. I sondaggi ci dicono che abbiamo ragione. La distanza tra centrodestra e centrosinistra cresce a nostro vantaggio. Non sono ammesse lamentele che inacidiscono la riscossa e rendono osteopatica l’opposizione. 16 17 Vent’anni di consensi elettorali EUROPEE I VOTI DI FORZA ITALIA E PDL (al netto delle coalizioni) I VOTI DEL PDS-DS-PD (al netto delle coalizioni) BERLUSCONI OCCHETTO + PRODI + RUTELLI + VELTRONI + BERSANI Europee 1994: 10.089.139 Europee 1994: 6.286.030 Europee 1999: 7.813.948 Europee 1999: 5.372.052 Europee 2004: 6.806.245 Europee 2004: 10.119.909 Europee 2009: 10.807.327 Europee 2009: 8.007.854 TOTALE: 35.516.659 di voti TOTALE: 29.785.845 di voti 18 POLITICHE (CAMERA) I VOTI DI FORZA ITALIA E PDL (al netto delle coalizioni) I VOTI DEL PDS-DS-PD (al netto delle coalizioni) BERLUSCONI OCCHETTO + PRODI + RUTELLI + VELTRONI + BERSANI Politiche 1994: 8.136.135 Politiche 1994: 7.881.646 Politiche 1996: 7.712.149 Politiche 1996: 7.894.118 Politiche 2001: 10.923.431 Politiche 2001: 6.151.154 Politiche 2006: 9.048.976 Politiche 2006: 11.928.362 Politiche 2008: 13.642.742 Politiche 2008: 12.092.998 Politiche 2013: 7.332.972 Politiche 2013: 8.932.279 TOTALE: 56.796.405 di voti TOTALE: 54.880.557 di voti 19 POLITICHE (SENATO) I VOTI DI BERLUSCONI (Coalizioni) I VOTI DEL PDS-DS-PD (Coalizioni) Politiche 1994: 6.570.468 Politiche 1994: 10.881.320 Politiche 1996: 12.185.020 Politiche 1996: 13.013.276 Politiche 2001: 14.406.519 Politiche 2001: 13.106.860 Politiche 2006: 17.153.978 Politiche 2006: 16.725.401 Politiche 2008: 15.508.899 Politiche 2008: 12.457.182 Politiche 2013: 9.405.894 Politiche 2013: 9.686.471 TOTALE: 75.230.778 di voti TOTALE: 75.870.510 di voti TOTALE CONSENSI ELETTORALI CDX CSX EUROPEE 35.516.659 29.785.845 CAMERA 56.796.405 54.880.557 SENATO 75.230.778 75.870.510 167.543.842 160.536.912 di voti TOTALE di voti 20 Missione Azzurra, per dare coesione e forza al ceto medio e unire i moderati B erlusconi, Forza Italia e i Club Forza Silvio in movimento! È partita venerdì scorso da piazza San Lorenzo in Lucina la Missione Azzurra per portare in cinque settimane duecento volontari azzurri in giro per l'Italia e far conoscere il progetto dei Club Forza Silvio. Noi siamo attivi, siamo al lavoro per cambiare il Paese, per compiere la rivoluzione liberale, per unire i moderati. Agli altri lasciamo i giochi di Palazzo. Noi siamo tra la gente, con la gente COS'È MISSIONE AZZURRA? E' l'opportunità per conoscere il progetto dei Club Forza Silvio. Nel corso di cinque settimane, duecento volontari organizzati in venti equipaggi di due volontari ciascuno, a bordo di 20 Fiat Cinquecento, percorreranno le strade d'Italia con un obiettivo: parlare a milioni di italiani, raggiungere anche chi vive nei piccoli Comuni, per dare a tutti l'opportunità di essere protagonisti del progetto politico di Silvio Berlusconi. 21 QUAL È LO SCOPO DI MISSIONE AZZURRA? Il traguardo che ci siamo preposti è costituire 12.000 Club Forza Silvio. Alla data del 10 Febbraio sono attivi 7408 Club Forza Silvio. Per raggiungere l'obiettivo di 12000 Club - e per avere quindi almeno un Club ogni 5 sezioni elettorali - è necessario aprirne circa altri 5000. I Club Forza Silvio sono associazioni di cittadini che si propongono di sviluppare iniziative culturali, sociali, ricreative e politiche volte alla diffusione dell’ideale liberaldemocratico, in spirito di piena apertura e solidarietà, al servizio in particolare della comunità locale. COME SI SVOLGERÀ MISSIONE AZZURRA? Dal 21 Febbraio al 27 Marzo i volontari dei venti equipaggi di Missione Azzurra saranno presenti nei Comuni italiani - in particolare quelli più piccoli e privi dell’accesso alla Rete - per fornire agli interessati l'assistenza necessaria all'apertura di un Club Forza Silvio. Un apposito Ufficio centrale di supporto e coordinamento organizzerà i volontari, pianificherà i percorsi di ogni equipaggio e coordinerà gli incontri nei singoli comuni con i possibili Presidenti di Club. L’organizzazione di Missione Azzurra è affidata all’Ufficio Nazionale Club Forza Silvio, in sinergia con i Coordinamenti regionali di Forza Italia con la fondamentale e preziosa collaborazione del Movimento Giovanile, dei Seniores e dell’Esercito di Silvio. 22 (2) Giovedì 27 febbraio Lo scetticismo di Napolitano sulla “ipotetica” svolta di Renzi. Analisi di una frase americana e molto incostituzionale I l Presidente Napolitano si butta sulla lingua straniera, lui che fu scelto da Togliatti perché raffinato giovane letterato italianista partenopeo. Ieri ha pronunciato una frase che lui per primo sa non avere alcun significato logico, almeno in italiano. E che però comunica. Cosa comunica? Confusione, incertezza, nebbia sul Colle e sull’Italia, che la retorica mattacchiona di Renzi non dissipa neanche un po’. Domanda del giornalista: Presidente, dal nuovo governo dobbiamo attenderci una svolta? Risposta: “Bella domanda… è quella che gli americani chiamano an hypothetical question” . Una domanda ipotetica. Una domanda che – spiega il ”Business Dictionary” – può avere solo risposte generiche “in assenza di dati affidabili”. Singolare. Il Capo dello Stato scopriamo che non scommette una lira sui proclami di Renzi. Non li ritiene dati affidabili. Non basta la rinuncia non ipotetica ma purtroppo tragicamente evidente alla “main street” (anche noi ci dilettiamo in inglese) di ogni democrazia, e cioè il voto popolare. Siamo al doppio salto mortale. Salto della democrazia, e salto anche di una prospettiva certa di cambiamento. Contano ancora così tanto per Napolitano le decisioni prese dalla Direzione del Pci-Pds-Ds-Pd? Al punto da rispettare quelle invece della Costituzione e della buona prassi democratica occidentale? 23 L’unica giustificazione morale che il Capo dello Stato aveva per non chiamare gli italiani alle urne – o almeno per definire le tappe di un rapido ricorso ad esse una volta messo in atto il patto del 18 gennaio – era appunto la certezza del realizzarsi di un cambiamento urgente, inderogabile, o la vita o la morte. Come si fa a sospendere ancora la democrazia, scegliendo per la terza volta un premier senza che esso sia indicato da un voto a suffragio universale, se non si ha nemmeno il pretesto di una svolta certa, che non ci si può permettere di rallentare con una campagna elettorale? Sono domande gravi, e non ipotetiche, quelle che poniamo al Quirinale. Esigono risposte non ipotetiche. Pacta servanda sunt. Vedi i due giuramenti non ipotetici (two not hypothetical hoats) sulla Costituzione. 24 (3) Giovedì 27 febbraio Il MinCulTwitter di Renzi al governo. Intanto siamo già a meno uno: un impegno non lo ha rispettato, i tempi della legge elettorale. Matteo fa comizi e non sa neanche i numeri che dice, anche se li dice in un alone di rose. Povera Italia S tamattina alle sei e trenta, Matteo Renzi ha fotografato e spedito il suo alibi. Il cortile di Palazzo Chigi deserto. Tutti dormono, lui è già lì a lavorare. Qui siamo all’auto-agenzia Stefani, al MinCulTwitter. Dinanzi all’evidenza che invece di lavorare gira l’Italia a chiacchierare per crescere in popolarità, dando cifre che non sa neanche a memoria, fornisce la prova che però quando tutti dormono, le luci del Palazzo lo vedono indefesso al lavoro. Renzi in concert sta stancando gli italiani. Non ci importa la qualità del suo dire. Ci importa che dice a lungo, molto a lungo, quasi per rinviare sine die il momento dei conti, delle cose. Il passaggio dalla scoperta sulla cartina del Polo Nord, al lavoro duro per arrivarci. Deve far mente locale a un fatto: non è più il giocatore di flipper che spara cifre trovate su un blog. È stato tragico il pomeriggio della replica alla Camera, sentirlo dire: “La disoccupazione in Italia è al 12,6”. E poi dice che lo aveva letto su un bollettino dell’Unione Europea. Ehi, sei tu il premer, sei tu che devi darci dare le cifre, non riferire quelle degli altri. Tutto questo sforzo semigolpista per trasferirti dalla direzione del Pd a quella dell’Italia, non era mica per spedire qualche Twitter. Intanto, mentre Renzi mangiava gli gnocchi a Treviso, Padoan – il suo personale Saccomanni – spiegava a Roma che non è tanto semplice realizzare quel che il giorno prima e quello stesso giorno il suo premier vendeva come cosa fatta agli italiani e alle imprese. E gli italiani che cosa capiscono? Che cosa ne hanno? La foto di un cortile all’alba. Bello. Bravo. Tweet. 25 (4) Venerdì 28 febbraio La prima riforma di Renzi è firmata Berlusconi. Si chiama fisco amico. Non è frutto di un accordo sopra o sotto il banco. Ma è figlia del nostro lavoro e della nostra intelligenza democratica. Di una volontà di far del bene a questo Paese anche se poi magari se la intesterà il già sindaco di Firenze. Uomo fortunato. Ma ci va bene. Se la sua fortuna fa quella della nostra gente N on ci dispiace affatto aver fatto un piacere a Renzi, perché chi ci guadagna davvero sono gli italiani. La nostra presenza responsabile alla Camera ha infatti dato i suoi frutti, con l'approvazione della “delega fiscale”. Traduzione in lingua corrente: fisco amico. Se ne appropri pure il “governo della svolta”, gli regaliamo la medaglia e il copyright. Dopo di che, qualche punto sulle i. Senza tigna. Tanto perché la verità noi non ce la dimentichiamo di certo. Chiariamo subito: questo non è un governo della “svolta”.Segnala al massimo una svolta negli equilibri interni di un partito che occupa tutto, e che ha sostituito al suffragio universale la conta delle correnti interne. Per il resto, non capiamo bene che svolta sia, visto che c'è una triste coerenza con i precedenti premier: il fatto cioè che siano stati portati in Parlamento non da un voto ma sulle ali di altri poteri, un po' diversi da quello sovrano del popolo. Ri-partiamo comunque dal dato positivo. La delega fiscale. Ne esplichiamo le argomentazioni nelle pagine seguenti, ne abbiamo presentato oggi i contenuti in conferenza stampa, senza illuderci che i 26 giornaloni si dilunghino sull'argomento, sono troppo affascinati dalle battute del MinCulTwitter di Palazzo Chigi dove si lavora indefessamente a produrre possenti Tweet. Se ha tempo di lavorare, il Presidente Renzi può riempire i titoli generici con le riforme o proposte o già parzialmente avviate da Forza Italia o, prima ancora, dal Pdl. Ci sono cose buone che avevamo infilato come centrodestra, nella gerla di Letta. La delega fiscale, grazie alla tenacia di Daniele Capezzone e dei nostri deputati, è l'esempio documentale. Ma c'è altro. Lavoro che Renzi chiama obanianamente Jobs Act e che tra poco presenterà adAngela Merkel come Arbeitsplan. Lo chiami come gli pare, ma lo faccia. Giustizia, di cui sarà investita la Camera, su nostra espressa richiesta, la settimana prossima. La riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione, elogiata da Ocse e Unione Europea, è pronta per essere liberata dalle catene che ne hanno frenato l'implementazione. Importante sono i patti chiari. I patti chiari però implicano una amicizia breve. Il tempo della legge elettorale e delle riforme di Senato e di Titolo V. Poi al voto. Non abbiamo intenzione di permettere che gli italiani assistano per quattro anni ai litigi da pop corn (vedi parole chiave) tra Fioroni e D'Alema che discutono dei loro psicodrammi con Renzi spaparanzato a godersela. Gli italiani no che non ne godono. Gli piace che si metta mano alle questioni serie, agli italiani. E per questo serve il voto secondo l'Italicum. 27 APPROVATA IN VIA DEFINITIVA LA NOSTRA DELEGA FISCALE FISCO: BRUNETTA, GRANDE PROPOSTE FORZA ITALIA SODDISFAZIONE, PASSANO ROMA, 27 FEB – “Grande soddisfazione per il via libero definitivo da parte della Camera dei deputati sulla delega fiscale, che diventa ufficialmente legge. Grande soddisfazione per il lavoro fatto in questi mesi da Forza Italia e, in modo particolare, dal ‘nostro’ presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Daniele Capezzone. Adesso sarà possibile fare: una reale revisione del sistema fiscale; una vera e propria responsabilizzazione fiscale; la riforma dei procedimenti e del processo in materia tributaria; la riforma del catasto; la dichiarazione precompilata; una reale semplificazione del sistema; etc. Passano le proposte di Forza Italia, passa la nostra linea politica, dalla parte dei cittadini, dalla parte delle imprese. Adesso tocca al governo, si facciano subito i decreti attuativi e si creda con determinazione a questa nuova sfida”. FISCO: CAPEZZONE, SI' A DELEGA PAGINA INNOVATIVA ROMA, 27 FEB – "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione a larghissima maggioranza di una delega fiscale alla quale ho e abbiamo lavorato per mesi". "Dopo la storica riforma di Equitalia (impignorabilita della 1a casa; impignorabilita' della 2a casa, se non oltre un debito di 120 mila euro; impignorabilita' dei beni dell'azienda, se non entro il limite di 1/5; possibilita' di allungare la rateizzazione fino a 120 mesi), e' un secondo importante successo del lavoro della Commissione Finanze i pochi mesi di legislatura. Ringrazio tutti i Gruppi, di maggioranza e di opposizione, perche', da liberale, credo sia una delle pagine fiscali piu' innovative e pro-contribuenti degli ultimi anni. Sono ora possibile veri tagli di spesa, e veri corrispondenti tagli di tasse. E' una sfida per tutti. Vedremo se il Governo ne fara' tesoro, come mi auguro da cittadino. Tocchera' a noi liberali insistere e incalzare in tal senso nel corso della preparazione e del varo dei decreti attuativi". 28 FISCO: BRUNETTA, PRIMA RIFORMA RENZI È DI BERLUSCONI CAPEZZONE, PADOAN PRESENTI DECRETI NON IN 4 MESI MA IN 4 MINUTI (ANSA) - ROMA, 28 FEB – “La prima riforma di Renzi l’ha fatta Berlusconi; è una affermazione provocatoria ma non è lontana dal vero”. Lo ha detto il capogruppo di Fi, Renato Brunetta, a proposito della delega fiscale approvata ieri dalla Camera in via definitiva. Brunetta ha illustrato il testo in una conferenza stampa insieme a Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze e relatore alla delega. Brunetta ha sottolineato che il testo approvato era quello presentato ad inizio legislatura proprio da Capezzone e sostenuto “dalla maggioranza di larghe intese che appoggiava il governo Letta”, e che a sua volta riprendeva i contenuti della delega presentata nella scorsa legislatura. Capezzone ha ringraziato “tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso”, compresi M5s e Sel, che “hanno tutti avuto un atteggiamento collaborativo”, cosa che ha portato ad una approvazione senza voti contrari e con le sole astensioni di Sel e M5S. Capezzone ha detto che l'approvazione della delega rappresenta un “successo per Fi” perché “intorno a dei temi liberali siamo riusciti ad aggregare il consenso degli altri gruppi parlamentari”. La delega, ha ricordato Capezzone, prevede che il governo presenti il primo decreto legislativo di attuazione entro quattro mesi, “ma noi speriamo che il ministro Padoan lo faccia nei prossimi quattro minuti”. “Speriamo che il ministro Padoan - ha detto Brunetta - li produca subito, così in due settimane, uno o due mesi, le commissioni parlamentari potranno dare il loro parere”. Per approfondire su DELEGA FISCALE: LA PRIMA RIFORMA DI RENZI L’HA FATTA BERLUSCONI leggi le Slide 616 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 29 Lettera di Silvio Berlusconi ai moderati. Perché e come aderire a Forza Italia e ai Club Forza Silvio C aro Amico, cara Amica, mi rivolgo a Te, che in questi anni hai dimostrato interesse e partecipazione attiva alla vita di Forza Italia o del Popolo della Libertà, per chiederTi un nuovo, ulteriore impegno nella decisiva battaglia di libertà che abbiamo di fronte. Come sai, Forza Italia è nata nel 1994 per raccogliere tutti quegli elettori moderati e riformisti, laici e cattolici, che si riconoscono in un modello liberale di Stato e di società, e che vogliono concretamente cambiare il nostro Paese. È stata una battaglia durissima, che va avanti da vent’anni, con vittorie e sconfitte, lottando contro una magistratura politicizzata e dichiaratamente ostile, contro apparati dello Stato e delle Istituzioni che hanno lavorato per conservare l’esistente, e anche con compagni di strada che non si sono dimostrati all’altezza della situazione. Vent’anni nei quali abbiamo tenuto alta con orgoglio la bandiera della Libertà. Oggi siamo alla sfida decisiva. Mentre il Paese rischia seriamente di precipitare nel caos, sotto gli effetti della crisi economica e della parallela crisi di credibilità della politica, la sinistra e la magistratura non hanno esitato, per la 30 prima volta nella storia d’Italia, a cacciare dal parlamento il leader di una grande forza politica, che ha il consenso di un terzo degli italiani. Al tempo stesso, però, si è aperta una finestra di opportunità importante per cambiare le regole obsolete di funzionamento dello Stato. Se davvero il nuovo leader del Partito Democratico è seriamente convinto che le istituzioni si devono riformare insieme, a partire dalla legge elettorale, è giusto che i due grandi partiti italiani, Forza Italia e il Partito Democratico, lavorino insieme per una svolta importante. In questo quadro, pieno di incognite ma anche di opportunità, Ti chiedo di essere protagonista con me della sfida decisiva. Puoi farlo aderendo a Forza Italia, oltre che ai Club Forza Silvio, che stanno nascendo in tutt’Italia, e che hanno raccolto migliaia di persone entusiaste del nuovo impegno. Le due cose non sono alternative, sono complementari, svolgono due funzioni diverse ma parallele, e si può benissimo partecipare ad entrambe. L’adesione a Forza Italia può essere effettuata online attraverso il nostro sito nazionale. La decisione di fondare un Club o quella di aderire ad un Club già esistente può essere effettuata online attraverso il nostro sito aprendo le apposite pagine dedicate ai Club Forza Silvio oppure, per avere informazioni più dettagliate, telefonando al numero 06/6731444. 31 (5) Venerdì 28 febbraio Il flebile squillo del Fmi è una risposta agli inchini di Renzi ad uso di propaganda: “Va’ avanti, ragazzo”. Intanto il Pd ci propone il film “Roma città chiusa”. Che pena S 'ode ad Ovest uno squilletto di tromba. È il Fondo monetario internazionale (Fmi) che da New York elogia Renzi. Fu vera gloria? Diciamo che conta la tromba, più che la flebilità dello squillo, trasformato dai mass media filorenziani in una specie di marcia trionfale dell'Aida. Cogliamolo per quello che è: segnala che per ora i poteri forti non gli daranno guerra. Non ci sono contenuti, non c'è melodia nel messaggio inviato dalla organizzazione presieduta dalla Lagarde. In questo c'è perfetta simmetria con gli impegni presi da Renzi dinanzi al Parlamento. A strategia dell'annuncio di Palazzo Chigi risponde, come una eco concordata, un annuncio strategico. Ad inchino di Renzi ai poteri forti – vedi il richiesto gradimento di Obama, l'ossequiosa precedenza data alla Merkel per farsi approvare il Jobs Act – corrisponde un benevolo cenno del capo da parte degli imperatori del mondo della grana universale. Non stiamo qui a sindacare sulla logica dell'elogio. Lo constatiamo. Ci auguriamo solo che l'agenda renziana si riempia dei nostri contenuti. Come abbiamo già detto, non ci offendiamo, se gli garantiranno una pacca sulle spalle e un sorrisone della Angela già commossa per l'omaggio di Alfano. 32 Questo tenero squillo d'Oltreoceano, è utile per distrarre dai rumori di sconquasso romano. Il sindaco Marino, un piddino che girava per Roma non ci ricordiamo più se in bicicletta o in windsurf con Renzi, dice che chiuderà l'Urbe. Roma città chiusa da chi? Da Marino! Il film, che farà da contrappunto a “Roma città aperta” di Rossellini, sarà magari di Virzì o di Sorrentino, di certo avrà i suoi bei finanziamenti. La questione è seria, ci si scusino le battute, ma la megalomania induce al sarcasmo. Quanti tipi da Clinica Anni Poco Sereni sfornerà ancora il Partito democratico? Roma meritava e merita di meglio del medico genovese che non sa curare neanche la propria sindrome del mitomane. Anche qui. Se le proposte uscite dal Consiglio dei ministri saranno serie, ci siamo. Di certo questa faccenda del primo cittadino di Roma, arrivato trionfalmente sul carro delle primarie, fa capire come ci sia qualcosa che non va in questo strumento americano quando viene a fare le sue vacanze romane. 33 Brunetta: “Ecco come i giornaloni di sinistra ti montano una non notizia” Q uesta mattina Repubblica titola in prima pagina: “Fmi: Italia sulla strada giusta”, e immagino un articolato dossier del Fondo monetario internazionale, che con numeri, tabelle e grafici analizza la situazione economica dell’Italia. Vado a cercarlo sul sito e trovo la trascrizione della conferenza stampa (di routine) che il portavoce del Fondo, Gerry Rice, ha tenuto ieri a Washington. Undici pagine in cui si trattano i temi più svariati, dall’Ucraina all’agenda del direttore dell’Fmi, Christine Lagarde, e di altri alti funzionari dell’istituto. A pagina 10 della trascrizione, a fine conferenza stampa, trovo l’intervento di un giornalista che chiede al portavoce del Fondo monetario internazionale una prima valutazione sul nuovo governo italiano. Con eleganza, il portavoce risponde che le riforme proposte da Renzi nel suo discorso al Parlamento sono senz’altro condivisibili, tanto più che il Fondo le ha sempre auspicate per l’Italia, specie per quanto riguarda il mercato del lavoro, dato l’alto tasso di disoccupazione nel paese. Tuttavia, il portavoce si riserva di vedere nel dettaglio come il nuovo presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, implementerà le riforme annunciate: “Look forward to more details on his proposals” sono le parole testuali. Il giornalista continua con una seconda domanda sul ministro Padoan, e anche qui il portavoce dell’Fmi cordialmente risponde che l’attuale ministro italiano dell’Economia e delle finanze ha lavorato presso il Fondo monetario internazionale ed era una persona molto rispettata. Punto. I giudizi del Fondo sul governo Renzi e le sue riforme, pertanto, altro non sono che semplici, estemporanee, sollecitate, gentili risposte del portavoce dell’Fmi in una conferenza stampa di routine sulle attività dell’istituto. E Repubblica ne fa il suo titolo di prima pagina. Basta così poco? Troppa grazia… 34 Le vignette della settimana Sabato 22 febbraio Domenica 23 febbraio 35 Lunedì 24 febbraio Martedì 25 febbraio 36 Mercoledì 26 febbraio Giovedì 27 febbraio Venerdì 28 febbraio 37 Sondaggi SONDAGGI A CONFRONTO: IL CENTRODESTRA (aggiornati al 28 febbraio 2014) FORZA ITALIA NCD LEGA FRATELLI NORD D’ITALIA UDC ALTRI TOTALE CDX Swg 28/02/2014 22,1 3,6 5,2 2,3 1,5 1,7 36,4 Tecnè 27/02/2014 25,4 3,8 4 2,7 2,2 0,9 38,8 Datamedia 27/02/2014 22,5 3,6 3,8 2,2 2,3 0,3 36,9 Ipr 25/02/2014 22,5 5 4,2 2,5 2 0,6 36,8 Ipsos 25/02/2014 24,6 5 3 2,3 2,2 0,3 37,4 Emg 24/02/2014 22 3,7 3,8 2,8 1,9 1,4 35,6 Euromedia 21/02/2014 23 3,8 4,1 2,5 1,5 1,4 36,3 Ixè 21/02/2014 22,4 3,1 4,8 3,4 1,6 - 35,3 38 SONDAGGIO TECNE’ (27 febbraio 2014) Il Centrodestra in vantaggio sul Centrosinistra di 5,4 punti! TOTALE ITALIA - CAMERA Forza Italia Nuovo Centro Destra Lega Nord UDC - Unione di Centro Fratelli d’Italia La Destra-Grande Sud + Altri TOTALE CENTRODESTRA PD Sinistra, Ecologia e Libertà Centro Democratico + Altri Sondaggio 27/02/2014 • • • • • • 25,4 3,6 4 2,2 2,7 0,9 38,8 • 28,9 • 2,7 • 1,8 Sondaggio 20/02/2014 • • • • • • 25,3 3,8 3,8 2,4 2,5 1,1 38,9 • 28,7 • 2,6 • 1,4 STORICO Politiche 2013 • 21,6 (PDL) • 4,1 • 2,0 • 1,5 29,2 • 25,4 • 3,2 • 1 TOTALE CENTROSINISTRA 33,4 32,7 29,6 MOVIMENTO 5 STELLE 23,4 24,6 25,6 39 SONDAGGIO DATAMEDIA (27 febbraio 2014) Il Centrodestra in vantaggio sul Centrosinistra di 2,9 punti! (Fonte: Il Tempo) 40 Per saperne di più DELEGA FISCALE: LA PRIMA L’HA FATTA BERLUSCONI RIFORMA DI Per approfondire leggi le Slide 616 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 1994-2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE Per approfondire leggi le Slide 533 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it SPECIALE VALUTAZIONE GOVERNI DI SCENARI ECONOMICI Per approfondire leggi le Slide 594 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it BERLUSCONI: 20 ANNI DI POLITICA ESTERA Per approfondire leggi le Slide 573 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 41 RENZI
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