2 marzo 2014 - Il Mattinale

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Berlusconi/1 – Cambiamento. "Dobbiamo dare al nostro Paese un governo
'vero', sostenuto da una maggioranza vera in Parlamento, perche' soltanto con
una maggioranza di Forza Italia avremo la forza per cambiare l'assetto
istituzionale del nostro Paese". Lo ha spiegato Silvio Berlusconi intervenendo
telefonicamente all'inaugurazione della sede di Forza Italia di Trecate, cittadina
del Novarese.
Berlusconi/2 – Quando una legge
viene firmata dal Presidente della
Repubblica, "viene mandata alla
Gazzetta ufficiale. Se alla Gazzetta
ufficiale il provvedimento piace o
meno ai membri della sinistra della
Gazzetta ufficiale viene pubblicato
subito, se dispiace magari ci
impiegano un po' di giorni". Tempi
lunghissimi, riforme impossibili.
Berlusconi/3 – "Gilberto Pichetto
Fratin, vicepresidente della Regione Piemonte, sara' il candidato di Forza Italia
alle prossime elezioni amministrative". Tanti auguri a Picchetto per riprendere
il governo del Piemonte.
1
Berlusconvirus – È il virus che fa fuori i segretari e i leader della sinistra. Dal
1994 ad oggi: Occhetto, D'Alema, Veltroni, Fassino, Franceschini, Bersani,
Epifani. Che fine farà Renzi?
Renzi/1 – Questi suoi primi giorni da premier saranno ricordati per la sua
ambiguità. Un'indeterminatezza che contagia tutto e tutti. Giornaloni compresi.
Renzi/2 – Qualche settimana fa un suo ex compagno di classe raccontò come
tra i banchi di scuola il soprannome del giovane Matteo fosse "il bomba".
Effettivamente sembra proprio che l'abitudine di spararle grosse non l'abbia
proprio persa.
Renzi/3 – Più che un Presidente del Consiglio e un segretario di partito, sembra
un intrattenitore. Sempre pronto alla prossima battuta, sempre pronto a vendere
parole al vento. I fatti prima o poi parleranno...
Renzi/4 – Il democristiano che per opportunismo gioca a fare il socialista. La
prova? Il congresso Pse di Roma. Poveri noi.
Pse – Il Partito democratico aderisce al Pse di Martin Schulz. È lo stesso Martin
Schulz che il 2 luglio del 2003 insultava e apostrofava l'allora Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo discorso di insediamento come
presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea. Vergogna.
Patto – Per Renzi è più forte il patto con Berlusconi o quello con Alfano?
Parola di Renzi – Quanto vale? Chiedere al povero Letta. Se il segretario del
Pd manterrà l'accordo con Berlusconi sulla legge elettorale farà fuori i partitini
della sua maggioranza. Se Renzi perderà la faccia rispetto alle sue promesse
sarà fatto fuori da Berlusconi e dagli italiani.
2018 – Ma davvero Renzi vuole arrivare al 2018? Con questo Parlamento? Con
questo governo?
Maggioranze/1 – Dopo quella Renzi-Berlusconi per le riforme, quella RenziAlfano per il governo, adesso spunta persino la terza maggioranza: quella di
Renzi con Rodotà-tatatata. Quello che è certo è che il Pd non c'è più. Parola di
Rodotà.
2
Maggioranze/2 – Renzi con Civati, i grillini fuoriusciti, Sel, Rodotà-tatatata e il
Pd dei rottamati. Sarebbe la rivincita di Bersani. E la fine di Alfano.
Cacciari – L'ex sindaco di Venezia intervistato dal "Fatto Quotidiano" parla di
Renzi e dei suoi primi passi da premier. Prospettiva inquietante. Coperture.
Salario di cittadinanza. Demagogia. Populismo.
Jobs Act – Sarebbe il caso di smetterla. Non se ne sa nulla e se ne parla troppo.
Tutto quello, poco, che aveva fatto Letta in tema di lavoro è rimasto in gran
parte inattuato. Vergogna.
Letta come Monti – Tasse, tasse, tasse... Tasi.
Tasi – La coppia Renzi-Delrio è riuscita laddove il mite Letta aveva solo
tentato. Tassare la prima casa più del prode Monti. La Tasi sarà, per famiglie e
imprese, più indigesta dell'Imu. Che ne dice Alfano? Non si vergogna almeno
un po'?
Pressione fiscale – Mentre si parla di riduzione dell'Irap per le imprese, con la
Tasi aumenta, tra 1 e 2 miliardi, la pressione fiscale per le imprese stesse.
Cominciamo bene.
Salva Comuni – Il primo provvedimento di Renzi potrebbe chiamarsi Salva
Roma, Salva Napoli, Salva Venezia, Salva Reggio Calabria. Il governo
elargisce 1,3 miliardi ai sindaci che non hanno saputo tenere a posto i conti
delle proprie città.
Premier-Sorgenia – Il capacity payment è un salvagente pubblico per i
produttori di energia che possiedono centrali a gas. Uno dei maggiori
beneficiari potrebbe essere Sorgenia che fa capo a Carlo De Benedetti. Il
gruppo, con debiti per 1,9 miliardi, tratta con le banche. L'aiuto dello Stato è
una possibilità. Renzi è d'accordo? Cosa ne pensa?
Domandina – Come fa Ncd a stare con un governo di sinistra? Semplice, ma
banale domanda. Attendiamo fiduciosi una risposta...
3
Il messaggio di Silvio Berlusconi inviato
al Council of Presidents dello Yepp
BERLUSCONI,
NO
A
EUROPA
ARROCCATA A PRIVILEGI
"C
SINISTRA
ari ragazzi dello Yepp, cari amici del Partito popolare
europeo, l'Europa dei padri fondatori, la vostra Europa".
"L'Europa che voi costruirete, e' nelle vostre mani. Esistono due idee
diverse dell'Europa. Che sono anche due idee diverse dell'uomo e
delle sue liberta'. La nostra Europa non e' quella che una sinistra
arroccata ai vecchi privilegi e incapace di aprirsi al futuro vuole
imporre. La nostra Europa e' liberale e cristiana, e' l'Europa del
federalismo e della sussidiarieta', della liberta' di iniziativa e della
responsabilita' verso quanti hanno bisogno di essere aiutati. Solo in
una societa' davvero liberale e' possibile creare le risorse
indispensabili per sostenere quanti sono in difficolta'. La sinistra
europea invece confonde la vera solidarieta' con l'assistenzialismo,
trasformando gli individui in sudditi".
"La liberta' delle persone esige istituzioni nazionali ed europee
credibili e autorevoli, che riconoscano i limiti della propria azione e
difendano il diritto dei singoli e delle comunita' di costruire realta'
nuove, creare ricchezza, testimoniare al mondo le proprie convinzioni
e la propria fede. Noi del Partito popolare europeo e dello Yepp
vogliamo gli Stati Uniti d'Europa, con un vero presidente, un vero
governo, un vero Parlamento e finalmente una vera e unica politica
estera ed una vera e unica politica di difesa. Vogliamo un'Europa
competitiva, che promuova l'efficienza, l'intelligenza, la solidarieta'.
Vogliamo un'Europa solidale, che punti a garantire lo sviluppo,
l'occupazione, il merito e quindi le risorse necessarie a proteggere e a
4
integrare le componenti piu' deboli della societa'. Vogliamo un'Europa
sicura, che garantisca la pace e la convivenza dei suoi popoli e dei
suoi cittadini. Vogliamo un'Europa aperta, che promuova la
liberalizzazione degli scambi commerciali, al suo interno e verso
l'esterno, e accolga in modo ordinato e civile i flussi migratori
necessari e compatibili con il buon funzionamento della societa' e
dell'economia. Vogliamo infine un'Europa democratica, perche'
fondata sulla diffusa adesione delle sue genti. Questa adesione deriva
dal cuore e dalla ragione. Dal cuore, perche' due guerre mondiali e una
prolungata crisi economica non possono cancellare, nonostante le
derive e i populismi, il sentimento profondo di appartenere a un'unica
grande civilta', fondata sui valori del cristianesimo e dell'umanesimo
laico".
"Dalla ragione, perche' un numero sempre maggiore di famiglie ha
compreso come il proprio futuro di pace e di prosperita' dipenda dal
successo del progetto di un'Europa unita. L'Europa non deve essere
lasciata agli eredi di quelle ideologie e partiti che l'hanno lacerata
lungo tutto il secolo, e che non hanno mai creduto alle ragioni della
sua unita'. L'Europa deve realizzarsi nei valori e nelle politiche che da
sempre sono il patrimonio dei partiti cristiani e liberali, a cui ci
onoriamo di appartenere. Vi auguro, di cuore, buon lavoro. E sono con
voi, oggi e nelle vostre sfide, europee, per il futuro".
1 marzo 2014
5
Legge elettorale. L’Italicum
TUTTI I NUMERI DELLA LEGGE ELETTORALE
4,5%
8%
Soglia di sbarramento al di sotto
del quale i partiti in coalizione
non otterranno rappresentanti in
Parlamento
Soglia di sbarramento al di sotto
del quale i partiti non coalizzati
saranno esclusi dalla ripartizione
dei seggi in Parlamento
37%
Soglia minima per ottenere il premio di maggioranza, che
darà al vincitore dal 52 al 55% dei seggi in Parlamento
12%
Soglia di sbarramento al di sotto della quale le coalizioni saranno
escluse dalla ripartizione dei seggi in Parlamento
6
SOGLIE DI SBARRAMENTO
- il 4,5% per i partiti in coalizione (era il 5% prima dell'accordo);
- l'8% per i partiti non coalizzati;
- il 12% per le coalizioni.
È prevista anche una soglia per le minoranze linguistiche nelle regioni che
le prevedono: lo sbarramento è del 20% dei voti validi nella circoscrizione
dove ci si presenta.
Nel caso in cui un partito che facesse parte della coalizione che ottiene il
premio di maggioranza non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti
concorrerebbero al raggiungimento del premio ma sarebbe comunque
escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti
della coalizione.
CIRCOSCRIZIONI PICCOLE E LISTE BLOCCATE
Invece delle 27 circoscrizioni attuali si passa a circoscrizioni di
dimensione minore, a cui corrisponderanno circa 120 collegi (ognuno per
circa 500mila abitanti) in cui verranno presentate liste di 3, 4, 5 o 6
candidati. Non sono previste preferenze.
PREMIO DI MAGGIORANZA O DOPPIO TURNO
Sono due i sistemi ideati per garantire la governabilità. Se il partito o la
coalizione più votata dovesse ottenere almeno il 37% dei voti (era il 35%
nel testo della commissione), otterrà un premio di maggioranza. Il premio
sarà massimo del 15% (era il 18%): il partito o la coalizione più votata
arriverà quindi almeno al 52% (327 seggi). L’attribuzione del premio di
maggioranza non potrà comunque portare ad assegnare oltre il 55% dei
seggi, ovvero 340 su 617 seggi (sono esclusi dal calcolo il seggio della
Valle d'Aosta e i 12 deputati eletti all'estero). Se quindi una lista o una
coalizione riuscissero ad ottenere il 45% dei voti, otterrebbero un premio
del 10%, arrivando comunque al 55%. Se invece nessun partito o
coalizione riuscissero a raggiungere la percentuale del 37%, scatterebbe un
secondo turno elettorale per assegnare il premio di maggioranza.
7
Accederebbero al secondo turno i due partiti o coalizioni più votati al
primo turno, e il vincente otterrebbe un premio di maggioranza tale da
arrivare al 53% dei seggi (327 deputati). Fra il primo e il secondo turno
non sono possibili apparentamenti, a differenza del modello elettorale per i
sindaci.
CANDIDATURE MULTIPLE
I candidati potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio
elettorale, come già succedeva nel Porcellum. Nella prima bozza questa
possibilità era esclusa. L'ipotesi però è di non consentire che lo stesso
candidato si presenti in più di 3-4 collegi, mentre nel Porcellum non c'era
limite.
QUOTE ROSA
Nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50
per cento (con arrotondamento all'unità inferiore) e nella successione
interna gli uomini dovranno essere alternati alle donne. L'inosservanza di
questa disposizione comporterà l'inammissibilità del complesso delle
candidature di quella lista.
IL SENATO
In attesa della riforma che dovrebbe abolire il Senato, la legge prevede un
sistema elettorale identico a quello della Camera, con un premio di
maggioranza per arrivare a 169 senatori o (163 senatori in caso di
ballottaggio).
Per approfondire sull’ITALICUM leggi le Slide 578
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
8
Italicum. Il tragico emendamento Lauricella.
Se passa cade tutto
N
ell’ambito del dibattito sul programma del nuovo governo e, nello
specifico, sulle questioni relative a riforme costituzionali e legge elettorale,
da qualche giorno va molto di moda citare il famoso “emendamento
Lauricella”. Addirittura NCD, attraverso le parole di Quagliariello fa sapere che
l’emendamento Lauricella ''deve diventare non parte, ma premessa del programma.
Per noi si tratta di un principio non negoziabile”.
Ebbene: che cos’è? Si tratta di un emendamento presentato in Aula alla Camera dei
deputati alla proposta di legge elettorale, che abbina l'entrata in vigore della
legge elettorale alla riforma del Senato o, in subordine, alla prima legislatura
dopo il voto.
Nello specifico, il testo dell’emendamento sostituisce l’articolo 2 della proposta di
legge (che prevede attualmente le modifiche alle norme valide per l’elezione del
Senato), prevedendo che “la presente legge entra in vigore il giorno successivo alla
data di entrata in vigore della legge costituzionale di modifica del Titolo I della
Parte II e dell’articolo 94 della Costituzione, e, in mancanza, a decorrere
dall’insediamento della prima legislatura successiva a quella in corso”.
Che cosa significa? Significa disinnescare completamente la riforma della legge
elettorale. Significa che l’entrata in vigore dell’Italicum, qualora approvato, è del
tutto subordinata all’approvazione della riforma costituzionale che modifica il
sistema di bicameralismo perfetto (il Titolo I della Parte II della Costituzione
riguardano il Parlamento, e, quindi, le Camere e le modalità di formazione delle
leggi, mentre l’articolo 94 riguarda il meccanismo fiduciario tra Parlamento e
Governo), che seguirà l’iter legislativo speciale richiesto dall’art. 138 Cost. per le
leggi costituzionali (doppia deliberazione da entrambe le Camere a distanza di tre
mesi, e approvazione a maggioranza assoluta, o di due terzi per evitare la richiesta
di referendum).
Si annullano le norme di modifica della legge elettorale del Senato, e, quindi, si
presuppone che questo, grazie alla riforma costituzionale, non sia più elettivo.
L’emendamento inoltre prevede che, nel caso non fosse approvata la riforma
costituzionale, la legge elettorale entrerebbe comunque in vigore, ma solo con
l’avvio della nuova legislatura. Significa, quindi, che, nel caso non si approvi la
riforma costituzionale, le nuove Camere sarebbero elette con la legge elettorale
vigente, e, quindi, con il “Porcellum” corretto dalla Corte costituzionale”.
L’emendamento è tecnicamente ammissibile? Sì, in quanto comunque prevede
una data certa per l’entrata in vigore della legge, ovvero “dalla data di insediamento
della prima legislatura successiva a quella in corso”.
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Chi sono i firmatari dell’emendamento e quali i Gruppi che lo sostengono?
L’emendamento (n. 2.320) è a prima firma del deputato del Partito democratico
On. Giuseppe Lauricella (che tra l’altro ha dichiarato: “non lo ritirerò mai"), ed è
stato sottoscritto anche da altri deputati dello stesso PD (Lattuca, Naccarato,
Bindi, Bruno Bossio, Rampi, Manzi, Malisiani, Zoggia, Mognato, Scuvera).
Inoltre, l’emendamento è stato presentato anche dai deputati di altri Gruppi
parlamentari: lo stesso testo è stato depositato anche dai deputati Pilozzi e Aiello
(SEL, em. 2.400), Bernardo (NCD, em. 2.321), Labriola (Misto, em. 2.322), Gitti,
Dellai ed altri (Per l’Italia, em. 2.303). L’On. Pisicchio (Centro democratico) ha
invece presentato un testo che prevede l’entrata in vigore a seguito della riforma
costituzionale e, in mancanza, “non oltre dodici mesi dalla sua pubblicazione”.
Può essere fatta richiesta di voto segreto? Sì, su tale emendamento può essere
richiesta, ai sensi dell’articolo 51 del Regolamento della Camera, la votazione a
scrutinio segreto, in quanto rientrante nell’ambito delle materie di cui all’articolo 49
del medesimo Regolamento.
Conclusioni: Sostenere e votare l’emendamento Lauricella significa disinnescare
l’Italicum e non riconoscere l’urgenza dell’approvazione della legge elettorale,
una questione su cui pesa una sentenza della Corte Costituzionale, che forse molti
hanno dimenticato, magari anche perché significherebbe riconoscere l’illegittimità
di tantissimi parlamentari.
Sostenere e votare l’emendamento Lauricella significa rischiare di andare al voto
con il Consultellum, un sistema elettorale frutto di una dichiarazione di
illegittimità costituzionale e “corretto” dalla Corte, come se il Parlamento non fosse
in grado di decidere su un tema così delicato e vitale per la politica e le istituzioni.
Sostenere e votare l’emendamento Lauricella, da parte di Renzi, significherebbe
sicuramente non rispettare la parola data.
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Simulazione risultato elettorale con
sistema Consultellum sulla base dei voti del 2013
ELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 24 E 25 FEBBRAIO 2013
calcolo della assegnazione proporzionale dei seggi in sede nazionale
senza l’attribuzione del premio di maggioranza, confer C. Cost. Sentenza
n. 1/2014
L
’attribuzione dei seggi in sede nazionale avviene secondo
quanto stabilito dell’articolo 83, comma 1, n. 4), tra le
coalizioni di liste e liste singole ammesse alla ripartizione dei
seggi. Restano per questo le soglie disciplinate dal medesimo articolo
83, comma 1, numero 3) e numero 6);
Ripartizione di 617 seggi in sede nazionale alle coalizioni di liste e alle liste ammesse
art. 83, comma 1, numero 4)
Camera 2013 - Voti UCC
seggi da assegnare
quoziente elettorale nazionale
seggi assegnati a quoz. intero
seggi assegnati ai magg. resti
617
51.405
616
1
coaliz. e liste
Coaliz. Berlusconi
Coaliz. Bersani
S Civica Monti
M5Stelle
cifra elett. naz.
9.827.766
9.778.961
3.507.297
8.602.935
Totale
31.716.959
seggi a
quoziente intero
191
190
68
167
616
11
voti
residuali (resti)
9.411
12.011
11.757
18.300
-
seggi ai
maggiori resti
1
1
totale
seggi
191
190
68
168
617
A
i sensi del medesimo articolo 83, comma 1, n. 7) la
ripartizione interna alla Coalizione Berlusconi sarebbe la
seguente:
seggi da assegnare
quoziente elettorale nazionale
seggi assegnati a quoz. intero
seggi assegnati ai magg. resti
coaliz. e liste
PDL
Lega Nord
Fratelli di It
Totale
E
cifra elett. naz.
7.266.382
1.365.146
666.772
9.298.300
191
48.682
190
1
seggi a
quoziente intero
149
28
13
190
voti
residuali (resti)
12.764
2.050
33.906
seggi ai
maggiori resti
1
1
totale
seggi
149
28
14
191
nella coalizione Bersani:
seggi da assegnare
190
quoziente nazionale coaliz. e liste perden52.240
seggi assegnati a quoz. intero
188
seggi assegnati ai magg. resti
2
seggi a
quoziente intero
liste
cifra elett. naz.
PD
8.545.243
163
SEL
1.066.342
20
Centro Dem
167.376
3
SVP
146.797
2
9.925.758
188
Totale
voti
residuali (resti)
30.123
21.542
10.656
42.317
12
seggi ai
maggiori resti
totale
seggi
1
1
2
164
20
3
3
190
Il Consultellum
Il sistema elettorale vigente, così come “modificato” a seguito la
sentenza della Corte costituzionale 1/2014:
il “CONSULTELLUM”
• Sistema proporzionale con possibilità per le liste di aderire a
coalizioni, indicando previamente il nome del leader della coalizione; si
prevede un articolato sistema di soglie di sbarramento calcolate sul
totale dei voti validi a livello nazionale per la Camera e a livello
regionale per il Senato:
• Soglie di sbarramento Camera:
o sono calcolate a livello nazionale;
o 10 per cento per le coalizioni che abbiano al loro interno almeno
una lista che ha conseguito il 2 per cento dei voti;
o 2 per cento per le singole liste che aderiscono ad una coalizione;
nell’assegnazione dei seggi alla coalizione, viene previsto
comunque il recupero della lista “miglior perdente” che non ha
raggiunto il 2 per cento dei voti validi;
o 4 per cento per le liste non coalizzate e per quelle le cui
coalizioni non hanno raggiunto il 10 per cento.
• Soglie di sbarramento Senato:
o sono calcolate a livello regionale;
o 20 per cento per le coalizioni che abbiano al loro interno almeno
una lista che ha conseguito sul piano regionale il 3 per cento dei
voti;
o 3 per cento per le singole liste che aderiscono ad una coalizione;
o 8 per cento per le liste non coalizzate e per quelle le cui
coalizioni non hanno raggiunto il 20 per cento.
• Non viene assegnato alcun premio di maggioranza alla coalizione o
lista che ottiene il maggior numero di voti.
13
Il meglio della settimana
SONDAGGIO TECNE’
CLAMOROSO VANTAGGIO DI 5,4 PUNTI DEL
CENTRODESTRA SUL CENTROSINISTRA!
INDICE DEGLI EDITORIALI
Giovedì 27/ Venerdì 28 febbraio 2014
1.
2.
Giovedì 27 – Renzi è in gita per la propaganda.
Napolitano secerne ottimismo, con formule inglesi. Bè,
p. 15
noi invece lavoriamo. Al lavoro
Giovedì 27 – Lo scetticismo di Napolitano sulla
“ipotetica” svolta di Renzi. Analisi di una frase
americana e molto incostituzionale
p. 23
3.
Giovedì 27 – Il MinCulTwitter di Renzi al governo.
Intanto siamo già a meno uno: un impegno non lo ha
rispettato, i tempi della legge elettorale
p. 25
4.
Venerdì 28 – La prima riforma di Renzi è firmata
Berlusconi. Si chiama fisco amico. Non è frutto di un
accordo sopra o sotto il banco
p. 26
5.
Venerdì 28 – Il flebile squillo del Fmi è una risposta agli
inchini di Renzi ad uso di propaganda: “Va’ avanti,
ragazzo”. Intanto il Pd ci propone il film “Roma città
chiusa”. Che pena
p. 32
Le vignette della settimana
p. 35
Sondaggi
p. 38
Per saperne di più
p. 41
14
(1)
Giovedì 27 febbraio
Renzi è in gita per la propaganda. Napolitano
secerne ottimismo, con formule inglesi.
Bè, noi invece lavoriamo. Al lavoro.
Abbiamo un buon maestro che si chiama S.B.
IN PARLAMENTO
1) Il Parlamento è il nostro banco di lavoro. Essere opposizione non
significa distruggere, ma chiedere conto. Se c’è una briciola di bene, uno
spiraglio di speranza, valorizzare. Ma senza condiscendenze. Le notizie che
vengono dalle aziende e dalle famiglie impongono di stringere il governo
sulle cose e non sulle mani in tasca, gareggiando nella retorica delle frasi
celebri.
2) Esiste un patto su legge elettorale e riforme con Berlusconi da Renzi.
Aveva dei tempi precisi, oltre che contenuti perentori. Ieri (vedi la nostra
cronaca) ci siamo battuti perché il Partito democratico mantenesse la parola
del suo segretario. Iato spaventoso (in inglese spread) tra le chiacchiere e la
realtà. Doveva essere entro febbraio l’approvazione alla Camera
dell’Italicum. Spostata a marzo. Il Pd spiega che però i patti li mantiene lo
stesso ma anche no. È il materialismo dialettico, ragazzi.
3) Renzi dice che le aule vanno a pezzi, e bisogna rimediare in deroga
immediata al patto di stabilità. Gli forniamo un vademecum perché la
scoperta dell’acqua calda da lui fatta si trasformi in procedure reali e non
immaginarie.
4) Idem sulla Pubblica amministrazione. Sull’Irap. Sul lavoro. Sulla
giustizia!
5) Nessuna tregua. Nessuno fa flanella in attesa degli eventi. La nostra
opposizione responsabile non significa neanche per sbaglio una specie di
15
zucchero infilato nel motore delle nostre idee e azioni. Responsabile vuol
dire rispondere e chiedere risposte.
TRA LA GENTE, NEL PAESE REALE
1) La persona di Silvio Berlusconi, la sua testimonianza e le sue indicazioni
sono il cuore della nostra proposta di riscossa per l’Italia.
2) Comunicare speranza dove c’è disperazione, significa offrire ascolto, ma
non solo. Vanno date risposte di prospettiva politica, ma soprattutto un
sostegno, una presenza nei problemi concreti.
3) I Club Forza Silvio sono questo progetto che si sta realizzando. Non sono
luoghi di propaganda politica. Sono anzitutto comunità umane. Dove una
vicinanza di ideali e idee politiche non produce discorsi infiniti, ma gesti,
atti, iniziative sul territorio.
4) Il tema della democrazia violata, dei golpe susseguitisi negli anni e ancora
in corso, non è una cornice ideologica, ma appartiene al discorso di verità su
quanto accaduto in Italia. Se la gente sta male in Italia più che negli altri
Paesi d’Europa, ciò è dovuto esattamente al golpe che dal 2011 ha messo
l’Italia nelle mani di poteri estranei al popolo.
5) I Club e gli eletti nelle istituzioni sono chiamati a una missione che è
politica ma esistenziale. Incontrare le persone, mostrare che c’è una strada
positiva di prosperità, spingendole in una comunità umana e ideale che le
strappi dall’amarezza dell’antipolitica, che regala ai poteri forti la sovranità
sottraendola proprio a quei cittadini delusi.
I sondaggi ci dicono che abbiamo ragione. La distanza tra centrodestra e
centrosinistra cresce a nostro vantaggio. Non sono ammesse lamentele che
inacidiscono la riscossa e rendono osteopatica l’opposizione.
16
17
Vent’anni di consensi elettorali
EUROPEE
I VOTI DI
FORZA ITALIA E PDL
(al netto delle coalizioni)
I VOTI DEL PDS-DS-PD
(al netto delle coalizioni)
BERLUSCONI
OCCHETTO + PRODI
+ RUTELLI + VELTRONI
+ BERSANI
Europee 1994: 10.089.139
Europee 1994: 6.286.030
Europee 1999: 7.813.948
Europee 1999: 5.372.052
Europee 2004: 6.806.245
Europee 2004: 10.119.909
Europee 2009: 10.807.327
Europee 2009: 8.007.854
TOTALE: 35.516.659
di voti
TOTALE: 29.785.845
di voti
18
POLITICHE (CAMERA)
I VOTI DI
FORZA ITALIA E PDL
(al netto delle coalizioni)
I VOTI DEL PDS-DS-PD
(al netto delle coalizioni)
BERLUSCONI
OCCHETTO + PRODI
+ RUTELLI + VELTRONI
+ BERSANI
Politiche 1994: 8.136.135
Politiche 1994: 7.881.646
Politiche 1996: 7.712.149
Politiche 1996: 7.894.118
Politiche 2001: 10.923.431
Politiche 2001: 6.151.154
Politiche 2006: 9.048.976
Politiche 2006: 11.928.362
Politiche 2008: 13.642.742
Politiche 2008: 12.092.998
Politiche 2013: 7.332.972
Politiche 2013: 8.932.279
TOTALE: 56.796.405
di voti
TOTALE: 54.880.557
di voti
19
POLITICHE (SENATO)
I VOTI DI BERLUSCONI
(Coalizioni)
I VOTI DEL PDS-DS-PD
(Coalizioni)
Politiche 1994: 6.570.468
Politiche 1994: 10.881.320
Politiche 1996: 12.185.020
Politiche 1996: 13.013.276
Politiche 2001: 14.406.519
Politiche 2001: 13.106.860
Politiche 2006: 17.153.978
Politiche 2006: 16.725.401
Politiche 2008: 15.508.899
Politiche 2008: 12.457.182
Politiche 2013: 9.405.894
Politiche 2013: 9.686.471
TOTALE: 75.230.778
di voti
TOTALE: 75.870.510
di voti
TOTALE CONSENSI
ELETTORALI
CDX
CSX
EUROPEE
35.516.659
29.785.845
CAMERA
56.796.405
54.880.557
SENATO
75.230.778
75.870.510
167.543.842
160.536.912
di voti
TOTALE
di voti
20
Missione Azzurra, per dare coesione
e forza al ceto medio e unire i moderati
B
erlusconi, Forza Italia e i Club Forza Silvio in
movimento! È partita venerdì scorso da piazza San
Lorenzo in Lucina la Missione Azzurra per portare in
cinque settimane duecento volontari azzurri in giro per l'Italia e far
conoscere il progetto dei Club Forza Silvio. Noi siamo attivi,
siamo al lavoro per cambiare il Paese, per compiere la rivoluzione
liberale, per unire i moderati. Agli altri lasciamo i giochi di
Palazzo. Noi siamo tra la gente, con la gente
COS'È MISSIONE AZZURRA?
E' l'opportunità per conoscere il progetto dei Club Forza Silvio. Nel corso
di cinque settimane, duecento volontari organizzati in venti equipaggi di
due volontari ciascuno, a bordo di 20 Fiat Cinquecento, percorreranno le
strade d'Italia con un obiettivo: parlare a milioni di italiani, raggiungere
anche chi vive nei piccoli Comuni, per dare a tutti l'opportunità di essere
protagonisti del progetto politico di Silvio Berlusconi.
21
QUAL È LO SCOPO DI MISSIONE AZZURRA?
Il traguardo che ci siamo preposti è costituire 12.000 Club Forza Silvio.
Alla data del 10 Febbraio sono attivi 7408 Club Forza Silvio. Per
raggiungere l'obiettivo di 12000 Club - e per avere quindi almeno un Club
ogni 5 sezioni elettorali - è necessario aprirne circa altri 5000.
I Club Forza Silvio sono associazioni di cittadini che si propongono di
sviluppare iniziative culturali, sociali, ricreative e politiche volte alla
diffusione dell’ideale liberaldemocratico, in spirito di piena apertura e
solidarietà, al servizio in particolare della comunità locale.
COME SI SVOLGERÀ MISSIONE AZZURRA?
Dal 21 Febbraio al 27 Marzo i volontari dei venti equipaggi di Missione
Azzurra saranno presenti nei Comuni italiani - in particolare quelli più
piccoli e privi dell’accesso alla Rete - per fornire agli interessati
l'assistenza necessaria all'apertura di un Club Forza Silvio.
Un apposito Ufficio centrale di supporto e coordinamento organizzerà i
volontari, pianificherà i percorsi di ogni equipaggio e coordinerà gli
incontri nei singoli comuni con i possibili Presidenti di Club.
L’organizzazione di Missione Azzurra è affidata all’Ufficio Nazionale
Club Forza Silvio, in sinergia con i Coordinamenti regionali di Forza Italia
con la fondamentale e preziosa collaborazione del Movimento Giovanile,
dei Seniores e dell’Esercito di Silvio.
22
(2)
Giovedì 27 febbraio
Lo scetticismo di Napolitano sulla “ipotetica”
svolta di Renzi. Analisi di una frase americana e
molto incostituzionale
I
l Presidente Napolitano si butta sulla lingua straniera, lui che fu scelto
da Togliatti perché raffinato giovane letterato italianista partenopeo.
Ieri ha pronunciato una frase che lui per primo sa non avere alcun
significato logico, almeno in italiano. E che però comunica. Cosa
comunica? Confusione, incertezza, nebbia sul Colle e sull’Italia, che la
retorica mattacchiona di Renzi non dissipa neanche un po’.
Domanda del giornalista: Presidente, dal nuovo governo dobbiamo
attenderci una svolta? Risposta: “Bella domanda… è quella che gli
americani chiamano an hypothetical question” . Una domanda ipotetica.
Una domanda che – spiega il ”Business Dictionary” – può avere solo
risposte generiche “in assenza di dati affidabili”.
Singolare. Il Capo dello Stato scopriamo che non scommette una lira
sui proclami di Renzi. Non li ritiene dati affidabili. Non basta la
rinuncia non ipotetica ma purtroppo tragicamente evidente alla “main
street” (anche noi ci dilettiamo in inglese) di ogni democrazia, e cioè il
voto popolare. Siamo al doppio salto mortale.
Salto della democrazia, e salto anche di una prospettiva certa di
cambiamento. Contano ancora così tanto per Napolitano le decisioni prese
dalla Direzione del Pci-Pds-Ds-Pd? Al punto da rispettare quelle invece
della Costituzione e della buona prassi democratica occidentale?
23
L’unica giustificazione morale che il Capo dello Stato aveva per non
chiamare gli italiani alle urne – o almeno per definire le tappe di un rapido
ricorso ad esse una volta messo in atto il patto del 18 gennaio – era
appunto la certezza del realizzarsi di un cambiamento urgente,
inderogabile, o la vita o la morte.
Come si fa a sospendere ancora la democrazia, scegliendo per la terza
volta un premier senza che esso sia indicato da un voto a suffragio
universale, se non si ha nemmeno il pretesto di una svolta certa, che
non ci si può permettere di rallentare con una campagna elettorale?
Sono domande gravi, e non ipotetiche, quelle che poniamo al Quirinale.
Esigono risposte non ipotetiche. Pacta servanda sunt.
Vedi i due giuramenti non ipotetici (two not hypothetical hoats) sulla
Costituzione.
24
(3)
Giovedì 27 febbraio
Il MinCulTwitter di Renzi al governo. Intanto siamo già
a meno uno: un impegno non lo ha rispettato, i tempi
della legge elettorale.
Matteo fa comizi e non sa neanche i numeri che dice,
anche se li dice in un alone di rose.
Povera Italia
S
tamattina alle sei e trenta, Matteo Renzi ha fotografato e spedito il suo alibi. Il
cortile di Palazzo Chigi deserto. Tutti dormono, lui è già lì a lavorare.
Qui siamo all’auto-agenzia Stefani, al MinCulTwitter. Dinanzi all’evidenza che
invece di lavorare gira l’Italia a chiacchierare per crescere in popolarità, dando cifre
che non sa neanche a memoria, fornisce la prova che però quando tutti dormono, le
luci del Palazzo lo vedono indefesso al lavoro.
Renzi in concert sta stancando gli italiani. Non ci importa la qualità del suo dire. Ci
importa che dice a lungo, molto a lungo, quasi per rinviare sine die il momento dei
conti, delle cose. Il passaggio dalla scoperta sulla cartina del Polo Nord, al lavoro
duro per arrivarci.
Deve far mente locale a un fatto: non è più il giocatore di flipper che spara cifre
trovate su un blog.
È stato tragico il pomeriggio della replica alla Camera, sentirlo dire: “La
disoccupazione in Italia è al 12,6”. E poi dice che lo aveva letto su un bollettino
dell’Unione Europea. Ehi, sei tu il premer, sei tu che devi darci dare le cifre, non
riferire quelle degli altri. Tutto questo sforzo semigolpista per trasferirti dalla
direzione del Pd a quella dell’Italia, non era mica per spedire qualche Twitter.
Intanto, mentre Renzi mangiava gli gnocchi a Treviso, Padoan – il suo personale
Saccomanni – spiegava a Roma che non è tanto semplice realizzare quel che il
giorno prima e quello stesso giorno il suo premier vendeva come cosa fatta agli
italiani e alle imprese.
E gli italiani che cosa capiscono? Che cosa ne hanno? La foto di un cortile all’alba.
Bello. Bravo. Tweet.
25
(4)
Venerdì 28 febbraio
La prima riforma di Renzi è firmata Berlusconi. Si
chiama fisco amico. Non è frutto di un accordo
sopra o sotto il banco. Ma è figlia del nostro lavoro
e della nostra intelligenza democratica. Di una
volontà di far del bene a questo Paese anche se poi
magari se la intesterà il già sindaco di Firenze.
Uomo fortunato. Ma ci va bene. Se la sua fortuna
fa quella della nostra gente
N
on ci dispiace affatto aver fatto un piacere a Renzi, perché chi ci
guadagna davvero sono gli italiani. La nostra presenza
responsabile alla Camera ha infatti dato i suoi frutti,
con l'approvazione della “delega fiscale”.
Traduzione in lingua corrente: fisco amico. Se ne appropri pure il
“governo della svolta”, gli regaliamo la medaglia e il copyright.
Dopo di che, qualche punto sulle i. Senza tigna. Tanto perché la verità noi
non ce la dimentichiamo di certo. Chiariamo subito: questo non è un
governo della “svolta”.Segnala al massimo una svolta negli equilibri
interni di un partito che occupa tutto, e che ha sostituito al suffragio
universale la conta delle correnti interne. Per il resto, non capiamo bene
che svolta sia, visto che c'è una triste coerenza con i precedenti premier: il
fatto cioè che siano stati portati in Parlamento non da un voto ma sulle ali
di altri poteri, un po' diversi da quello sovrano del popolo.
Ri-partiamo comunque dal dato positivo. La delega fiscale. Ne
esplichiamo le argomentazioni nelle pagine seguenti, ne abbiamo
presentato oggi i contenuti in conferenza stampa, senza illuderci che i
26
giornaloni si dilunghino sull'argomento, sono troppo affascinati dalle
battute del MinCulTwitter di Palazzo Chigi dove si lavora
indefessamente a produrre possenti Tweet.
Se ha tempo di lavorare, il Presidente Renzi può riempire i titoli generici
con le riforme o proposte o già parzialmente avviate da Forza Italia o,
prima ancora, dal Pdl.
Ci sono cose buone che avevamo infilato come centrodestra, nella gerla
di Letta. La delega fiscale, grazie alla tenacia di Daniele Capezzone e dei
nostri deputati, è l'esempio documentale. Ma c'è altro.
Lavoro che Renzi chiama obanianamente Jobs Act e che tra poco
presenterà adAngela Merkel come Arbeitsplan. Lo chiami come gli pare,
ma lo faccia.
Giustizia, di cui sarà investita la Camera, su nostra espressa richiesta, la
settimana prossima.
La riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione, elogiata da Ocse
e Unione Europea, è pronta per essere liberata dalle catene che ne
hanno frenato l'implementazione.
Importante sono i patti chiari. I patti chiari però implicano una amicizia
breve. Il tempo della legge elettorale e delle riforme di Senato e di
Titolo V. Poi al voto.
Non abbiamo intenzione di permettere che gli italiani assistano per quattro
anni ai litigi da pop corn (vedi parole chiave) tra Fioroni e D'Alema che
discutono dei loro psicodrammi con Renzi spaparanzato a godersela.
Gli italiani no che non ne godono. Gli piace che si metta mano alle
questioni serie, agli italiani. E per questo serve il voto secondo l'Italicum.
27
APPROVATA IN VIA DEFINITIVA
LA NOSTRA DELEGA FISCALE
FISCO: BRUNETTA, GRANDE
PROPOSTE FORZA ITALIA
SODDISFAZIONE,
PASSANO
ROMA, 27 FEB – “Grande soddisfazione per il via libero definitivo da parte della
Camera dei deputati sulla delega fiscale, che diventa ufficialmente legge. Grande
soddisfazione per il lavoro fatto in questi mesi da Forza Italia e, in modo particolare,
dal ‘nostro’ presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Daniele
Capezzone.
Adesso sarà possibile fare: una reale revisione del sistema fiscale; una vera e propria
responsabilizzazione fiscale; la riforma dei procedimenti e del processo in materia
tributaria; la riforma del catasto; la dichiarazione precompilata; una reale
semplificazione del sistema; etc.
Passano le proposte di Forza Italia, passa la nostra linea politica, dalla parte dei
cittadini, dalla parte delle imprese. Adesso tocca al governo, si facciano subito i
decreti attuativi e si creda con determinazione a questa nuova sfida”.
FISCO: CAPEZZONE, SI' A DELEGA PAGINA INNOVATIVA
ROMA, 27 FEB – "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione a larghissima
maggioranza di una delega fiscale alla quale ho e abbiamo lavorato per mesi".
"Dopo la storica riforma di Equitalia (impignorabilita della 1a casa; impignorabilita'
della 2a casa, se non oltre un debito di 120 mila euro; impignorabilita' dei beni
dell'azienda, se non entro il limite di 1/5; possibilita' di allungare la rateizzazione fino
a 120 mesi), e' un secondo importante successo del lavoro della Commissione
Finanze i pochi mesi di legislatura. Ringrazio tutti i Gruppi, di maggioranza e di
opposizione, perche', da liberale, credo sia una delle pagine fiscali piu' innovative e
pro-contribuenti degli ultimi anni. Sono ora possibile veri tagli di spesa, e veri
corrispondenti tagli di tasse. E' una sfida per tutti. Vedremo se il Governo ne fara'
tesoro, come mi auguro da cittadino. Tocchera' a noi liberali insistere e incalzare in
tal senso nel corso della preparazione e del varo dei decreti attuativi".
28
FISCO: BRUNETTA, PRIMA RIFORMA RENZI È DI BERLUSCONI
CAPEZZONE, PADOAN PRESENTI DECRETI NON IN 4 MESI MA IN
4 MINUTI
(ANSA) - ROMA, 28 FEB – “La prima riforma di Renzi l’ha fatta Berlusconi;
è una affermazione provocatoria ma non è lontana dal vero”. Lo ha detto il
capogruppo di Fi, Renato Brunetta, a proposito della delega fiscale approvata
ieri dalla Camera in via definitiva. Brunetta ha illustrato il testo in una
conferenza stampa insieme a Daniele Capezzone, presidente della commissione
Finanze e relatore alla delega. Brunetta ha sottolineato che il testo approvato
era quello presentato ad inizio legislatura proprio da Capezzone e sostenuto
“dalla maggioranza di larghe intese che appoggiava il governo Letta”, e che a
sua volta riprendeva i contenuti della delega presentata nella scorsa legislatura.
Capezzone ha ringraziato “tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso”,
compresi M5s e Sel, che “hanno tutti avuto un atteggiamento collaborativo”,
cosa che ha portato ad una approvazione senza voti contrari e con le sole
astensioni di Sel e M5S. Capezzone ha detto che l'approvazione della delega
rappresenta un “successo per Fi” perché “intorno a dei temi liberali siamo
riusciti ad aggregare il consenso degli altri gruppi parlamentari”. La delega, ha
ricordato Capezzone, prevede che il governo presenti il primo decreto
legislativo di attuazione entro quattro mesi, “ma noi speriamo che il ministro
Padoan lo faccia nei prossimi quattro minuti”. “Speriamo che il ministro
Padoan - ha detto Brunetta - li produca subito, così in due settimane, uno o due
mesi, le commissioni parlamentari potranno dare il loro parere”.
Per approfondire su DELEGA FISCALE: LA PRIMA
RIFORMA DI RENZI L’HA FATTA BERLUSCONI
leggi le Slide 616
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
29
Lettera di Silvio Berlusconi ai moderati. Perché
e come aderire a Forza Italia e ai Club Forza Silvio
C
aro Amico, cara Amica,
mi rivolgo a Te, che in questi anni hai dimostrato interesse e partecipazione
attiva alla vita di Forza Italia o del Popolo della Libertà, per chiederTi un
nuovo, ulteriore impegno nella decisiva battaglia di libertà che abbiamo di
fronte.
Come sai, Forza Italia è nata nel 1994 per raccogliere tutti quegli elettori
moderati e riformisti, laici e cattolici, che si riconoscono in un modello liberale
di Stato e di società, e che vogliono concretamente cambiare il nostro Paese.
È stata una battaglia durissima, che va avanti da vent’anni, con vittorie e
sconfitte, lottando contro una magistratura politicizzata e dichiaratamente ostile,
contro apparati dello Stato e delle Istituzioni che hanno lavorato per conservare
l’esistente, e anche con compagni di strada che non si sono dimostrati
all’altezza della situazione.
Vent’anni nei quali abbiamo tenuto alta con orgoglio la bandiera della Libertà.
Oggi siamo alla sfida decisiva. Mentre il Paese rischia seriamente di precipitare
nel caos, sotto gli effetti della crisi economica e della parallela crisi di
credibilità della politica, la sinistra e la magistratura non hanno esitato, per la
30
prima volta nella storia d’Italia, a cacciare dal parlamento il leader di una
grande forza politica, che ha il consenso di un terzo degli italiani.
Al tempo stesso, però, si è aperta una finestra di opportunità importante per
cambiare le regole obsolete di funzionamento dello Stato.
Se davvero il nuovo leader del Partito Democratico è seriamente convinto che
le istituzioni si devono riformare insieme, a partire dalla legge elettorale, è
giusto che i due grandi partiti italiani, Forza Italia e il Partito Democratico,
lavorino insieme per una svolta importante.
In questo quadro, pieno di incognite ma anche di opportunità, Ti chiedo di
essere protagonista con me della sfida decisiva. Puoi farlo aderendo a Forza
Italia, oltre che ai Club Forza Silvio, che stanno nascendo in tutt’Italia, e che
hanno raccolto migliaia di persone entusiaste del nuovo impegno.
Le due cose non sono alternative, sono complementari, svolgono due funzioni
diverse ma parallele, e si può benissimo partecipare ad entrambe.
L’adesione a Forza Italia può essere effettuata online attraverso il nostro sito
nazionale.
La decisione di fondare un Club o quella di aderire ad un Club già esistente può
essere effettuata online attraverso il nostro sito aprendo le apposite pagine
dedicate ai Club Forza Silvio oppure, per avere informazioni più dettagliate,
telefonando al numero 06/6731444.
31
(5)
Venerdì 28 febbraio
Il flebile squillo del Fmi è una risposta agli inchini
di Renzi ad uso di propaganda: “Va’ avanti,
ragazzo”. Intanto il Pd ci propone il film “Roma
città chiusa”. Che pena
S
'ode ad Ovest uno squilletto di tromba. È il Fondo monetario
internazionale (Fmi) che da New York elogia Renzi. Fu vera
gloria? Diciamo che conta la tromba, più che la flebilità dello
squillo, trasformato dai mass media filorenziani in una specie di marcia
trionfale dell'Aida.
Cogliamolo per quello che è: segnala che per ora i poteri forti non gli
daranno guerra. Non ci sono contenuti, non c'è melodia nel messaggio
inviato dalla organizzazione presieduta dalla Lagarde.
In questo c'è perfetta simmetria con gli impegni presi da Renzi dinanzi al
Parlamento.
A strategia dell'annuncio di Palazzo Chigi risponde, come una eco
concordata, un annuncio strategico. Ad inchino di Renzi ai poteri forti –
vedi il richiesto gradimento di Obama, l'ossequiosa precedenza data alla
Merkel per farsi approvare il Jobs Act – corrisponde un benevolo cenno
del capo da parte degli imperatori del mondo della grana universale.
Non stiamo qui a sindacare sulla logica dell'elogio. Lo constatiamo. Ci
auguriamo solo che l'agenda renziana si riempia dei nostri contenuti.
Come abbiamo già detto, non ci offendiamo, se gli garantiranno una pacca
sulle spalle e un sorrisone della Angela già commossa per l'omaggio di
Alfano.
32
Questo tenero squillo d'Oltreoceano, è utile per distrarre dai rumori di
sconquasso romano.
Il sindaco Marino, un piddino che girava per Roma non ci ricordiamo più
se in bicicletta o in windsurf con Renzi, dice che chiuderà l'Urbe. Roma
città chiusa da chi? Da Marino! Il film, che farà da contrappunto a “Roma
città aperta” di Rossellini, sarà magari di Virzì o di Sorrentino, di certo
avrà i suoi bei finanziamenti.
La questione è seria, ci si scusino le battute, ma la megalomania induce al
sarcasmo. Quanti tipi da Clinica Anni Poco Sereni sfornerà ancora il
Partito democratico?
Roma meritava e merita di meglio del medico genovese che non sa
curare neanche la propria sindrome del mitomane.
Anche qui. Se le proposte uscite dal Consiglio dei ministri saranno serie, ci
siamo.
Di certo questa faccenda del primo cittadino di Roma, arrivato
trionfalmente sul carro delle primarie, fa capire come ci sia qualcosa che
non va in questo strumento americano quando viene a fare le sue vacanze
romane.
33
Brunetta: “Ecco come i giornaloni di sinistra
ti montano una non notizia”
Q
uesta mattina Repubblica titola in prima pagina: “Fmi: Italia sulla
strada giusta”, e immagino un articolato dossier del Fondo
monetario internazionale, che con numeri, tabelle e grafici analizza
la situazione economica dell’Italia.
Vado a cercarlo sul sito e trovo la trascrizione della conferenza stampa (di
routine) che il portavoce del Fondo, Gerry Rice, ha tenuto ieri a
Washington. Undici pagine in cui si trattano i temi più svariati,
dall’Ucraina all’agenda del direttore dell’Fmi, Christine Lagarde, e di altri
alti funzionari dell’istituto.
A pagina 10 della trascrizione, a fine conferenza stampa, trovo l’intervento
di un giornalista che chiede al portavoce del Fondo monetario
internazionale una prima valutazione sul nuovo governo italiano.
Con eleganza, il portavoce risponde che le riforme proposte da Renzi nel
suo discorso al Parlamento sono senz’altro condivisibili, tanto più che
il Fondo le ha sempre auspicate per l’Italia, specie per quanto riguarda
il mercato del lavoro, dato l’alto tasso di disoccupazione nel paese.
Tuttavia, il portavoce si riserva di vedere nel dettaglio come il nuovo
presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, implementerà le riforme
annunciate: “Look forward to more details on his proposals” sono le
parole testuali.
Il giornalista continua con una seconda domanda sul ministro Padoan, e
anche qui il portavoce dell’Fmi cordialmente risponde che l’attuale
ministro italiano dell’Economia e delle finanze ha lavorato presso il
Fondo monetario internazionale ed era una persona molto rispettata.
Punto.
I giudizi del Fondo sul governo Renzi e le sue riforme, pertanto, altro
non sono che semplici, estemporanee, sollecitate, gentili risposte del
portavoce dell’Fmi in una conferenza stampa di routine sulle attività
dell’istituto. E Repubblica ne fa il suo titolo di prima pagina. Basta così
poco? Troppa grazia…
34
Le vignette della settimana
Sabato 22 febbraio
Domenica 23 febbraio
35
Lunedì 24 febbraio
Martedì 25 febbraio
36
Mercoledì 26 febbraio
Giovedì 27 febbraio
Venerdì 28 febbraio
37
Sondaggi
SONDAGGI A CONFRONTO:
IL CENTRODESTRA
(aggiornati al 28 febbraio 2014)
FORZA
ITALIA
NCD
LEGA FRATELLI
NORD D’ITALIA
UDC
ALTRI
TOTALE
CDX
Swg
28/02/2014
22,1
3,6
5,2
2,3
1,5
1,7
36,4
Tecnè
27/02/2014
25,4
3,8
4
2,7
2,2
0,9
38,8
Datamedia
27/02/2014
22,5
3,6
3,8
2,2
2,3
0,3
36,9
Ipr
25/02/2014
22,5
5
4,2
2,5
2
0,6
36,8
Ipsos
25/02/2014
24,6
5
3
2,3
2,2
0,3
37,4
Emg
24/02/2014
22
3,7
3,8
2,8
1,9
1,4
35,6
Euromedia
21/02/2014
23
3,8
4,1
2,5
1,5
1,4
36,3
Ixè
21/02/2014
22,4
3,1
4,8
3,4
1,6
-
35,3
38
SONDAGGIO TECNE’ (27 febbraio 2014)
Il Centrodestra in vantaggio sul Centrosinistra
di 5,4 punti!
TOTALE ITALIA - CAMERA
Forza Italia
Nuovo Centro Destra
Lega Nord
UDC - Unione di Centro
Fratelli d’Italia
La Destra-Grande Sud + Altri
TOTALE CENTRODESTRA
PD
Sinistra, Ecologia e Libertà
Centro Democratico + Altri
Sondaggio
27/02/2014
•
•
•
•
•
•
25,4
3,6
4
2,2
2,7
0,9
38,8
• 28,9
• 2,7
• 1,8
Sondaggio
20/02/2014
•
•
•
•
•
•
25,3
3,8
3,8
2,4
2,5
1,1
38,9
• 28,7
• 2,6
• 1,4
STORICO
Politiche 2013
• 21,6 (PDL)
• 4,1
• 2,0
• 1,5
29,2
• 25,4
• 3,2
• 1
TOTALE CENTROSINISTRA
33,4
32,7
29,6
MOVIMENTO 5 STELLE
23,4
24,6
25,6
39
SONDAGGIO DATAMEDIA (27 febbraio 2014)
Il Centrodestra in vantaggio sul Centrosinistra
di 2,9 punti!
(Fonte: Il Tempo)
40
Per saperne di più
DELEGA FISCALE: LA PRIMA
L’HA FATTA BERLUSCONI
RIFORMA
DI
Per approfondire leggi le Slide 616
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
1994-2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA
E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE
Per approfondire leggi le Slide 533
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
SPECIALE VALUTAZIONE GOVERNI
DI SCENARI ECONOMICI
Per approfondire leggi le Slide 594
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
BERLUSCONI: 20 ANNI DI POLITICA ESTERA
Per approfondire leggi le Slide 573
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
41
RENZI