IL PEER-TO-PEER SCOPRE I DERIVATI #1 • _

FINANZA ETICA
IL PEER-TO-PEER
SCOPRE
I DERIVATI
#1 • _
n accordo da mezzo miliardo di dollari. È
quello annunciato alla fine di settembre
dalla società Usa di peer-to-peer (o marketplace lender come preferisce definirsi) CircleBack e l'istituto di credito Jefferies. Sul tavolo
un'operazione nuova e, inevitabilmente, destinata
a far discutere: la cartolarizzazione di 500 milioni
di dollari di prestiti tra privati, i cosiddetti P2P
loans (vedi |G L'OSSARIO IL. gestiti dalla stessa CircleBack.
Lo spettro, a prima vista, è nella strategia stessa, quella securitization (vedi [GLOSSARIO!) alla base
del tracollo del mercato immobiliare Usa e oggi
nuovamente in crescita con oltre 600 miliardi di
dollari di volume totale nel mondo, quasi il 50% in
più rispetto al minimo storico post crisi toccato
nel 2010 (vedi |GRAFÌCO"ÌT). Interpellata da Valori, Jefferies ha risposto "no comment". CircleBack, al
contrario, ha accettato di spiegarci il senso dell'operazione, sottolineando come il mercato delle
Asset-backed securities, i titoli derivati creati attraverso la cartolarizzazione, «comprenda un'ampia
U
di Matteo Cavallito
L'accordo CircleBack/Jef feries
apre la strada alla
cartolarizzazione dei prestiti
peer-to-peer.
Un'operazione che evoca
il tragico precedente dei mutui
Usa. Ma questa volta,
assicurano gli operatori,
è tutta un'altra storia
v a l o r i / ANNO 14 N. 123 / NOVEMBRE 2014
19
finanza etica prestiti tra persone
GRAFICO 1- VOLUME GLOBALE DELLA CARTOLARIZZAZIONE 2002-13
FONTE ASSET-BACKEDALERT.2014.WWW.ABALERT.COM. DATI IN DOLLARI USA
2006
3.000.000
2.645 mld
ir:
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[milioni di d o l l a r i ]
4
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Il s i t o w e b w w w . s m a r t i k a . i t
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
GRAFICO 2 - PRESTITI EROGATI DALLE PRIME 6 SOCIETÀ DEL COMPARTO P2P
FONTE FONTE FfTCH, PEER-TO-PEER LENOING GLOBAL NDUSTRY OVERVIEW, 14 AGOSTO 2014. DATI IN MILIARDI DI DOLLARI
$4,0
[miliardi di d o l l a r i ]
$3,5
$3,0
$2.5
CRESCITA ANNUALE
MEDIA
+141%
$2,0
$1,5
$1,0
$0,5
$0,5
$0,0
2011
gamma di potenziali investitori, come
compagnie assicurative, gestori di fondi
pensione, fondazioni e altri operatori
che, secondo il proprio mandato, non
possono acquistare direttamente i prestiti ma possono comprare titoli garantiti dai medesimi». La speranza è che la
corsa all'investimento possa far crescere
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20
2012
2013
a tal punto la domanda da consentire un
abbassamento dei tassi di interesse applicati sui prestiti.
TITOLI TOSSICI? NO GRAZIE
Per Smartika, piattaforma italiana di P2P
attiva da due anni e mezzo, una simile
operazione di cartolarizzazione non sarebbe al momento possibile. «Dovremmo prima acquistare i finanziamenti dai
prestatori e in seguito rivenderli a una
banca, cosa che non possiamo fare dal
momento che non siamo autorizzati a
operare come una finanziaria», spiega a
Valori Maurizio Sella, il suo fondatore e
attuale Ceo, secondo il quale, in ogni caso, il temuto paragone prestiti cartolarizzatiI mortgage-backed securities (i famigerati titoli garantiti dai mutui) appare
comunque fuori luogo. «Il problema è il
sottostante», spiega. «Nel caso dei mutui
immobiliari statunitensi si utilizzavano
prodotti costituiti da veicoli finanziari
che investivano a loro volta in altri veicoli. Titoli tossici che, paradossalmente, ricevevano giudizi positivi dalle agenzie di
rating per il fatto stesso di essere ampiamente diversificati. I prestiti alle persone, al contrario, sono sottostanti trasparenti e molto più sicuri, caratterizzati da
rischi facilmente misurabili». Quelli di
CircleBack, ci spiegano dalla piattaforma
Usa, sarebbero esclusivamente «clienti
prime (a basso rischio, ndr) che rispettano severi standard creditizi». Ovvero debitori con una probabilità di default molto bassa.
UN MERCATO "SICURO" ~
L'idea di fondo è condivisa anche da Michele Novelli, amministratore delegato di
Prestiamoci, piattaforma di social lending
lanciata nel 2010 e ad oggi unica in Italia
autorizzata a operare come finanziaria.
«Quello del P2P è un mercato estremamente trasparente», spiega a Valori. «Il
capitale viene impiegato una volta sola
senza ricorso alla leva e a contare, in definitiva, è solo il sottostante, non la strutturazione del prodotto». Un sottostante
«poco rischioso e diversificato», nota ancora l'Ad di Prestiamoci che troverebbe ulteriore sicurezza nella natura stessa della
tipica iniziativa di rete. «È il principio della sharing economy; il sistema su cui si
basano portali come Car2Go, Airbnb, o
eBay: come dire, comportati bene o sarai
espulso dal sistema». La questione, insomma, appare sempre più chiara. «La
cartolarizzazione - nota ancora Novelli - è
solo uno strumento tecnico, il concetto
chiave in realtà è un altro: l'apertura del
P2P lending agli investitori istituzionali».
v a l o r i / ANNO 14 N. 123/ NOVEMBRE 2014
prestiti tra persone f i n a n z a etica
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Un evento radicale, a conti fatti, «che porta con sé aspetti positivi come la crescita
degli impieghi e la semplificazione della
gestione delle operazioni dal lato dei prestatori, m a anche negativi, come lo snaturamento del modello in sé che si basa in
origine sui prestiti tra privati». Non stupisce quindi che il dibattito sia aperto e che
alle scelte più nette si affianchino talvolta
i ripensamenti. Oggi, ricorda ancora Novelli, «la piattaforma Usa Funding Circle
raccoglie la quasi totalità degli impieghi
dagli investitori istituzionali, il suo concorrente Lending Club, invece, è tornato
in parte sui suoi passi e lascia ai privati oltre la m e t à della quota».
... E PIENO DI OPPORTUNITÀ
Il mercato italiano, ad oggi, appare decis a m e n t e s o t t o d i m e n s i o n a t o in termini
di volumi («microscopici rispetto a quelli del credito al consumo», ricorda Maurizio Sella) e di investimenti («in Italia si
f a n n o abitualmente i conti con importi
molto bassi, nel caso di iniziative come la
nostra m e n o di u n decimo della cifra raccolta nei mercati di Francia e Germania»,
spiega Novelli). Ma le opportunità, complice la contrazione del credito bancario,
a l m e n o in teoria, n o n m a n c h e r e b b e r o .
D e c i s a m e n t e più dinamico, per il m o mento, il mercato Usa dove «l'interesse
degli investitori istituzionali - sottolineano da CircleBack - è cresciuto spaventosamente negli ultimi anni». La chiave, a
quanto pare, sarebbe data proprio dagli
alti livelli di i n d e b i t a m e n t o privato
(11,65 trilioni di dollari al 31 marzo 2014
secondo l'ultima rilevazione della Fed)
che spingerebbero i clienti a cercare proprio nel P2P i nuovi finanziamenti necessari a sostenere i debiti pregressi. Il 60%
dei prestiti erogati da Prosper, ricorda
un'analisi di Fitch, vengono utilizzati dalla clientela proprio per questo scopo. Nel
caso di Lending Club si arriva addirittura
all'83%. Nel 2013, secondo la b a n c a Uk
Liberum, i prestiti P2P accordati negli Usa
s o n o stati pari a 2,4 miliardi di dollari
- contro i 3,4 generati dalle prime sei società del comparto nel Pianeta, quasi il
triplo del totale 2012 (vedi [ G R A F I C O 2 ] ) - circa lo 0,02% dell'ammontare complessivo
dei debiti p e n d e n t i sui c o n s u m a t o r i
americani. U n a m o d e s t a p e n e t r a z i o n e
nel comparto del credito pari ad a p p e n a
l'1% del mercato, rileva Fitch, garantirebbe u n a crescita del giro d'affari pari a 114
miliardi di dollari. *
Le risposte integrali di CircleBack alle domande
di Valori sono pubblicate sul nostro sito
www.valori.it
GLOSSARIO
PEER-TO-PEER ( P 2 P ) LENDING
È il mercato dei prestiti tra privati che si realizzano
su p i a t t a f o r m e ad hoc bypassando i classici circuiti bancari.
L'operatore della piattaforma valuta richieste e offerte
m e t t e n d o in contatto prestatore e richiedente e svolgendo
e v e n t u a l m e n t e altri servizi [gestione p a g a m e n t i , recupero
crediti ecc.). Prestiamoci, unico caso in Italia, partecipa anche,
s e b b e n e in m i n i m a parte [ " g e n e r a l m e n t e attorno all'1%
dell'importo" precisa il suo Ceo) al f i n a n z i a m e n t o .
CARTOLARIZZAZIONE
In inglese securitization, è il p r o c e s s o di t r a s f o r m a z i o n e
di u n credito in liquidità attraverso l'emissione di un titolo
garantito dal credito stesso [che diventa il suo sottostante,
il cosiddetto "underlying asset"). Un prodotto cartolarizzato
[che è un titolo derivato a tutti gli effetti) viene g e n e r a l m e n t e
definito A s s e t - b a c k e d security o, nel caso dei m u t u i
immobiliari, M o r t g a g e - b a c k e d security.
USA, DODD-FRANK:
CAMBIANO LE REGOLE DELLA CARTOLARIZZAZIONE
Sì alla cartolarizzazione dei prestiti, ma senza un pieno trasferimento dei rischi agli acquirenti dei titoli strutturati. È il principio sancito dalla nuova regola in materia approvata
a metà ottobre nell'ambito della legge di riforma del sistema finanziario statunitense, il
celebre Dodd-Frank act. La norma ratificata da sei agenzie - tra cui la Federal Housing
Finance Agency, la Federal Deposit Insurance Corporation e l'Office of the Comptroller of
the Currency - impone alle banche di conservare nei propri bilanci un "rischio" pari al 5%
dei prestiti sottoposti a securitization.
ti come asset-backed
securities
Il riferimento corre ai celebri prodotti strutturati no-
o collateralized
debt obligations,
titoli derivati costruiti
sui crediti associati ai prestiti concessi dalle banche. Con l'entrata in vigore della nuova
norma, gli istituti saranno obbligati a mantenere una partecipazione nei prestiti cartolarizzati. Un vincolo che consentirà di allineare gli interessi delle banche con quelli degli acquirenti dei titoli scongiurando, si spera, comportamenti rischiosi come quelli che aprirono la strada al collasso del mercato immobiliare nel 2007. [M.Cav.]
Il sito w e b www.prestiamoci.it
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