6 settembre 2014 Il Resto del Carlino Niente infermieri e tecnici sanitari, qui si assumono dirigenti e avvocati» «MA CUM as fa a far di quei ascì!». Armata di una ramazza, la signora Venerina incalza i direttori generali dell’Azienda Ospedaliera e dell’Asl, Gabriele Rinaldi e Paolo Saltari. E’ l’immagine ironica scelta dalla Rsu delle aziende sanitarie ferraresi per denunciare, con una ‘vignetta’ ma anche con un duro documento, la preoccupazione sul piano delle assunzioni e l’organizzazione del lavoro. Il primo punto, è quello forse più spinoso: a parlare, afferma il segretario della Cgil Sanità Marco Blanzieri, sono i dati. «All’Azienda Usl, a fronte di 64 pensionamenti complessivi, sei sono dell’area della dirigenza (9%) e 58 dell’area comparto (91%); all’Azienda Ospedaliera, a fronte di 36 pensionamenti, nove sono della dirigenza (25%) e 27 del comparto (75%). Complessivamente vanno in pensione 100 persone: 75 non saranno sostituite a causa dei vincoli dettati dalla Regione che impone di assumerne solo 25 — denuncia la Rsu —. La proposta contenuta nel piano occupazionale delle due aziende sanitarie per il 2014, vede 17 nuove assunzioni di dirigenti, direttori e avvocati (questi ultimi peraltro già abbondantemente presenti) e solamente 7 assunzioni di personale del comparto addetto direttamente all’assistenza, di cui nessun infermiere». Condivide questo allarme anche la segretaria provinciale della Fials Mirella Boschetti: «Per Cona, già fortemente provata dal nuovo assetto organizzativo del 2013, servono infermieri, tecnici di laboratorio, fisioterapisti, operatori sanitari, e subito!». Per la segretaria del sindacato autonomo si tratta di «un piano inaccettabile» e che configura «sprechi, un’organizzazione aziendale pletorica e anacronistica».BATTUTE a parte, la denuncia dei sindacati riguarda anche l’organizzazione della rete ospedaliera: «Se negli ospedali per complessità assistenziale gli infermieri vanno in una direzione e i medicidall’altra anziché procedere insieme e collaborare, perdiamo tutti — riprende la Cgil —. Se nelle Case della Salute facciamo una somma di servizi sotto lo stesso tetto e non l’integrazione di essi in un sistema complessivo, perdiamo tutti. Se l’unione dei servizi amministrativi diventa unicamente uno strumento per la riduzione del personale e non per tagliare gli sprechi e lavorare meglio, perdiamo tutti». Esplicita anche la Boschetti: «E’ necessaria la revisione e la riduzione delle unità operative e dei moduli organizzativi, che fanno lievitare i costi, e creare una sola azienda». La Fials invoca anche «l’abbattimento dei costi per l’affitto di immobili, ad iniziare dal polo odontoiatrico di via Montebello all’ospedale di riabilitazione San Giorgio». LAPIDARIA la replica del direttore generale del Sant’Anna Gabriele Rinaldi: «La nostra è stata una scelta obbligata, visti i vincoli al tetto di assunzioni. Abbiamo assunto medici, in particolare pediatri per far fronte a un’emergenza territoriale. Anche a me e Saltari sarebbe piaciuto poter assumere cento persone, e tanti infermieri. Ma il quadro è questo». Venerina ‘ramazza’ i due manager:un fumetto per contestare il piano L’IRONIA è l’arma utilizzata dalla Rsu delle aziende sanitarie della Cgil per contestare, con un volantino a... fumetti il piano assunzioni. Protagonista è la signora Venerina: «A s’ì i unic in Region che a n’asumì brisa di infermier, di Oss e di fisioterapista», afferma la pensionata mostrando bellicosamente la scopa a Gabriele Rinaldi. Il direttore generale del Sant’Anna finge di non capire: «Ehm...ehm... non capisco bene il ferrarese? Paolo, rispondi tu per favore che ne sai qualcosa». E’ così il bondenese Saltari, nella vignetta che i sindacati esporranno negli ospedali e distribuiranno ai dipendenti, a rispondere a Venerina: «Asumem di diretor e di aucàt e i n’è mai cuntent!», l’ideale autodifesa del direttore dell’Azienda Usl. «Fecondazione eterologa? Per ora Cona resta esclusa» FECONDAZIONE eterologa, fioccano le telefonate all’ospedale di Cona. «Già numerose donne, in questi ultimi giorni, ci hanno chiamato per chiedere informazioni e capire se anche noi diventeremo presto un punto di riferimento...», confida il dirigente medico Ermes Carlini. Aspettative destinate, probabilmente, ad essere deluse: «Non conosciamo ancora le ‘linee guida’ che dovranno essere stabilite dalla Regione — aggiunge Carlini —, ma ritengo che non andremo oltre il nostro ruolo attuale di centro di primo livello per la procreazione assistita». Un centro, quello che fa riferimento ai responsabili Masci e Tognon, cui già si rivolgono tante coppie ferraresi e non solo, «ma che non è evidentemente quel polo per la ‘fecondazione eterologa’ che qualcuno pensa si possa o si debba costruire qui a Cona — aggiunge Carlini —; sotto questo profilo, pur attendendo le decisioni che verranno assunte dalla Regione, temo che non rientreremo nella ‘mappa’ delle strutture di riferimento». Nell’attesa, comunque, i telefoni continuano a squillare: «Le chiamate sono davvero tante — conclude il dirigente medico —, a dimostrazione dell’aspettativa e dell’interesse anche nel nostro territorio».
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