1 Anno 9, Numero 176 Akhtamar on line WWW.COMUNITAARMENA.IT 15 marzo 14—XCIX M.Y. Akhtamar on line Emozioni …. Il fiume Azat, l’altro lato di Garni Una delle mete più gettonate del turismo in Armenia sono senza ombra di dubbio Garni con il suo tempio ellenistico del primo secolo e, risalendo la stretta valle, la chiesa di Geghard. Non vi è turista che giunga in Armenia che non faccia una tappa in questi due siti che si trovano a pochi chilometri dalla capitale e sono facilmente raggiungibili. Le emozioni che può dare la figura geometrica del tempio pagano con le sue ventiquattro colonne ioniche e l’atmosfera mistica e suggestiva della chiesa scavata nella roccia valgono da sole il prezzo del viaggio in Armenia. Geghard si trova all’inizio della valle, proprio sotto i contrafforti occidentali dei monti Geghama. Dai quali sgorga il fiume Azat che cinquantacinque chilometri dopo va a gettarsi nell’Arax nei pressi di Artashat. Il percorso del fiume è suggestivo, tra gole, antichi ... (segue pag.2) Sommario Emozioni… 1-2 Diffondere la Memoria del bene 3 Pagina armena 4 La voce dell’Artsakh 5 Ritorno a casa 6 Qui Armenia 7 Uno svizzero per l’Armenia 7 Bollettino interno di iniziativa armena 2 Akhtamar ponti in pietra, cascatelle. Scorre, a volte tumultuoso, a volte più calmo, giù per la valle lasciandosi ai lati secoli di civiltà e un paesaggio affascinante. Troppo forte è il richiamo del tempio di Garni e di Geghard per i turisti. Sicché il fiume Azat quasi passa inosservato. Eppure, quante emozioni riesce a regalare anche lui. Nel suo percorso, dalla sorgente ai piedi del monte Azhdahak (3590 mt), segna solo per pochi chilometri il confine tra la provincia di Kotayk e quella più meridionale di Ararat nella cui area si sviluppa quasi interamente. Lambisce l’area protetta di Khosrov che si estende per circa trentamila ettari proprio tra questo fiume ed il Vedi più a sud. Giusto appunto all’altezza di Garni si ha uno dei tratti più suggestivi del percorso fluviale, il cosiddetto “canyon di Garni” alle pareti del quale è possibile ammirare spettacolari formazioni rocciose di basalto a forma esagonale, che pendono dall’alto della roccia, come sospese. Talmente belle nella loro perfezione geometrica da sembrare addirittura artificiali. E non a caso questa meraviglia della natura ha meritato l’appellativo di “Sinfonia delle pietre”: sembrano quasi canne d’organo pronte a suonare. La capitale, con il suo traffico e la sua vita frenetica, è a poco più di venti chilometri di distanza; è incredibile come così vicino possa trovarsi un luogo dall’atmosfera così suggestiva. Questa è l’Armenia, signori, che riserva ANNO 9, NUMERO 176 spettacoli naturali di incredibile bellezza. Quando meno te lo aspetti. Dunque, ecco Garni: con il suo tempio, il ponte di pietra e questo fiume Azat che ad ogni curva del suo tortuoso percorso offre scenari superbi. Vederlo dall’alto mentre si insinua tra i contrafforti pietrosi, accarezza verdi boschi, scorre da uno sperone all’altro, dà proprio l’immagine di quanto antica ed affascinante sia questa terra. L’acqua si è scavata, millennio dopo millennio, il suo percorso. E quando, dopo il primo ripido tratto iniziale, il fiume sembra aver già dato il massimo spettacolo di sé, ecco all’improvviso che si apre nell’omonimo bacino artificale (chiamato anche Zovashen). Cinto dalla corona di aspre montagne da un lato e da più dolci ed antichi contrafforti dall’altro, questo lago è un’esplosione di emozioni in ogni stagione dell’anno. D’inverno è spesso ghiacciato, un paesaggio surreale di incredibile bellezza; d’estate la terra ocra forma cromatiche stratificazioni che dettano con il cielo azzurro una sinfonia di colori ed una sinfonia di pietre. Yerevan, come detto è a circa venti chilometri: ma verso sud si apre la grande riserva naturale di Khosrov, un cuore intatto in un Paese che già di suo presenta infiniti scorci suggestivi. La forza dirompente del Caucaso meridionale si esalta nei contrasti della natura: le fitte e selvagge foreste, la on line asprezza della dura pietra, la forza dell’acqua. L’Armenia riesce a condensare differenti tipologie di paesaggio in poche migliaia di chilometri quadrati. Un concentrato di natura, di bellezza, di spettacolo che la nazione deve preservare con tutte le sue forze. Perché è un dono unico che la Natura le ha fatto e che gli armeni hanno il dovere di custodire con cura. Ed anche di valorizzare. Le migliaia, decine di migliaia di turisti, che ogni anno, percorrono sui pullman la strada che risale la valle di Garni non riescono neppure lontanamente ad immaginare lo spettacolo che a poche decine di metri dall’asfalto riserva il fiume Azat. Cominciano a realizzarsi iniziative di (ri)scoperta naturalistica: sentieri che seguono il percorso del fiume, mappe dettagliate. Ma, invero, riesce difficile immaginare che i turisti che si fermano per una settimana in Armenia possano dedicare una giornata all’avventura nel canyon di Garni o nelle tantissime altre località del Paese. Ecco allora che bisogna pensare ad un turismo di elite, con pacchetti di viaggio confezionati per “esploratori” che vogliano ritornare in Armenia una seconda volta oppure optino per un soggiorno più lungo nel quale vi sia spazio anche per queste escursioni nel territorio. Fuori dalle tradizionali rotte turistiche, per altre grandi emozioni. Pagina 2 3 Akhtamar on line Diffondere la Memoria del Bene: un convegno alla Camera La Sala del Mappamondo, al palazzo Montecitorio della Camera dei Deputati, ha ospitato un interessante convegno da titolo “Giusti dell’umanità. Memoria del bene e prevenzione dei genocidi” organizzato in collaborazione con “Gariwo, la foresta dei Giusti”. Prendendo spunto dalla “Giornata europea dei Giusti” (fissata il 6 marzo) e da una proposta di legge per istituire analoga giornata anche in Italia (a firma della deputata Milena Santerini), studiosi, politici e giornalisti hanno disquisito sulla memoria dei Giusti, sul concetto di Giusto e sulle applicazione pratica di un modello antinegazionista. I lavori sono stati moderati dal giornalista del Corriere della Sera Antonio Ferrari. La vice presidente della Camera Daniela Sereni ha puntato sulla necessità di rimuovere tutti i fattori di ingiustizia interrogandosi su come sia possibile il trauma del genocidio attraverso la punizione di tutti i colpevoli senza lasciare spazio alll’oblio. Mario Giro, Sottosegretario agli Affari Esteri, ha voluto precisare che stava partecipando ad un convegno di attualità e non di storia. Ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nascita del concetto di genocidio (con il giurista ebreo polacco Lemkin che coniò il termine proprio in riferimento a quello armeno), lo ha definito il peccato originale del Novecento ed ha ricordato ai presenti il pericolo di una omologazione (nel senso di fastidio per il diverso, per l’altro) che porta a considerare quasi “naturale” il razzismo o la xenofobia. Gli interventi di Emanuele Fiano e Gabriele Albertini sono stati incentrati sulla nascita del Giardino dei Giusti a Monte Stella a Milano. Gabriele Nissim, presidente e fondatore di Gariwo, ha voluto sottolineare il grande successo dell’Italia nel Parlamento Europeo per l’adozione della Giornata dei Giusti, intendendo per tali quegli uomini che si assumono una responsabilità nei confronti di altri uomini e che rappresentano una sorta di “staffetta del bene”. L’ambasciatore della repubblica di Armenia, Sargis Ghazaryan, si è detto orgoglioso e commosso per quanto accaduto in Italia ed in Europa nell’ultimo anno a favore di Giusti che ha appellato come coloro che rifiutano l’indifferenza e così riescono a sconfiggere la banalità del male. I discendenti di coloro che hanno subito un genocidio tradirebbero la memoria dei Giusti se non si facessero carico del valore stesso della Memoria, della lotta al negazionismo e della prevenzione dei genocidi. Ha orgogliosamente rammentato come proprio l’Armenia sia stata incaricata di redigere il rapporto ONU 2013 sulla preANNO 9, NUMERO 176 venzione dei genocidi (rapporto, peraltro, approvato all’unanimità) ed ha indicato nell’istruzione un valido strumento di lotta al negazionismo. Il professor Marcello Flores ha sviluppato il suo intervento proprio sulla prevenzione dei genocidi, partendo dall’analisi che lo slogan “Mai più!” non è purtroppo servito ad arrestare altri orrori, giacché di un genocidio ci si accorge quando ormai è compiuto. Dopo una breve disamina sui casi più recenti, ha sottolineato al necessità di creare una Agenzia indipendente per i diritti umani in grado anche di comminare sanzioni adeguate ai responsabili di massacri. L’imprenditore argentino di origini armene Eduardo Eurnekian ha sviluppato il tema dei giusti in America latina ricordando i successi della fondazione Raul Wallemberg ed ha confidato nella creazione di una Giornata dei Giusti anche nel suo continente. Pietro Kuciukian, console onorario di Armenia nonché cofondatore di Gariwo, ha voluto ricordare in principio del suo intervento come la famiglia del padre nel corso dei massacri hamidiani sia stata salvata proprio da un turco. Di qui la necessità di un percorso attraverso la Memoria del Bene perché quella ancorata solo al Male porta angoscia, un’angoscia aggravata, nel caso della Turchia, dalla continua negazione. Il suo viaggio nella terra del padre e nei luoghi della Diaspora è divenuta quindi l’occasione per raccogliere testimonianze e ricercare i Giusti. Dalla nascita del “Comitato Giusti pere gli armeni” a Gariwo attraverso un percorso di sofferenza e riconciliazione che accomuna armeni, ebrei, ruandesi, cambogiani e tutti i popoli che hanno sofferto. Liliana Picciotto si è soffermata sulla’attività del centro di documentazione ebraica mentre la cambogiana Clair Ly ha ripercorso le tappe del massacro di massa inflitto dai Khmer rossi negli anni settanta ed ha rac- contato come sia riuscita a sopravvivere nei campi di lavoro nascondendo la propria identità intellettuale, lei professoressa di filosofia a scuola. L’emozionato ed emozionante intervento di Francoise Kankindi ha catapultato l’uditorio nell’orrore del Ruanda. Un genocidio recente, una memoria dell’orrore ancora fresca che rende difficile far passare il messaggio del Giusto in una popolazione appena uscita da quella tragedia consumatasi nel giro di poche settimane venti anni or sono. Sicché è ancora pericoloso per gli Hutu dichiararsi Giusti dopo l’uccisione di un milione di tutsi. Ma ha aggiunto di poter capire, proprio per questa memoria recente e direttamente vissuta, il dolore degli armeni nel vedere il proprio dramma non riconosciuto, nel morire due volte per colpa del negazionismo ed ha affermato che il governo turco diventerebbe Giusto nel momento in cui riconoscesse il genocidio armeno. “Senza Giusti ci sarebbero stati pochissimi sopravvissuti, ma senza l’arresto delle stragi genocidiarie non ci sarebbero stati Giusti” ha concluso l’intervento riprendendo le parole di Yolanda Makagasana. Ha concluso i lavori il professor Sante Maletta che si è soffermato sui Giusti nella resistenza ai totalitarismi. Un vivace dibattito ha concluso i lavori di questo interessante convegno. Pagina 3 4 Akhtamar Մխիթարյան միաբանություն Ի հավերժ հիշատակ Մխիթարյան Միաբանության հիմնադիր Մխիթար Սեբաստացուն: XVII դարի վերջն էր: Ծանր ժամանակշրջան էր ապրում ողջ Հայաստանը Օսմանական լծի տակ և ազգի լուսավոր ուղեղները ելք էին փնտրում ստեղծված փակուղուց: Այդ լուսավոր ուղեղներից մեկը դարձավ Մխիթար Սեբաստացին (16761749): Մխիթար (իսկական անունը՝ Մանուկ) Սեբաստացին սովորել է Սեբաստիայի Սբ. Նշան, ապա՝ Էջմիածնի, Սևանի, Կարինի վանքերում: 1693 թ-ին մեկնել է Բերիա (այժմ՝ Հալեպ), որտեղ ծանոթացել է կաթողիկե միսիոներների հետ: 1696 թ-ին ձեռնադրվել է կուսակրոն քահանա, 1699 թին՝ վարդապետ: 1701 թ-ին Կոստանդնապոլսում հիմնադրել է միաբանություն: 1705 թ-ին Հռոմի իշխանություններից ձեռք բերելով վանք հիմնելու համաձայնություն՝ 1706 թ-ին Վենետիկին ենթակա Հունաստանի Մեթոն բերդաքաղաքում ձեռնամուխ է եղել վանքի կառուցմանը: 1712 թ-ին Հռոմի պապը Սեբաստացուն շնորհել է աբբահոր կոչում: Խուսափելով թուրքական հարձակումներից՝ 1715 թ-ին միաբանությունը Կ.Պոլսից տեղափոխվել է Վենետիկ: 1717 թ-ին Վենետիկի Ծերակույտը հրովարտակով Սբ. Ղազար կղզին շնորհել է Մխիթար Սեբաստացու միաբանությանը: Մխիթարը դեմ է եղել Հայ Կաթողիկե Համայնքի անջատ գոյությանը Հայ Առաքելական Եկեղեցուց: Նա ծավալել է գիտակրթական գործունեություն, շարունակել է պահպանել Հայ Առաքելական Եկեղեցու ավանդույթները, կառուցել է եկեղեցի, բացել դպրոց, զբաղվել է մատենագրությամբ, պատրաստել է միաբան-գործիչներ: Մխիթարյան Միաբանությունն աշխարհում միակ կաթողիկե համայնքն է, որը երբեք լատինացված չի եղել: Մխիթարյանների արարողությունները երբեք չեն եղել լատինածես և չեն կատարվել լատիներենով, այլ միմիայն հայերենով` համաձայն Հայ Առաքելական Եկեղեցու ծիսակարգի: 1512 թվականին Վենետկում լույս է տեսնում հայատառ առաջին տպագիր գիրքը՝ Հակոբ Ուրբաթագիրքը, որն այժմ Մեղապարտի պահվում է Մխիթարյան Միաբանության գրադարանում: Սակայն հրատարակչական բուռն գործունեությունը վենետիկյան ծովակում սկսվեց միայն 18-րդ դարից՝ Մխիթարյան վանականների մոտ: Այսպիսով Սբ. Ղազար կզում ստեղծվեց հայ մշակույթի անգին կենտրոնը, որը հետագայում եղավ այն հզոր սյուներից մեկը, որի վրա հենված էր ազգային զարթոնքի գաղափարը: Մխիթարյանների տպագրական գործունեությունը ամենափառավոր տեղն է գրավում վերջին դարերի հայ մշակույթի պատմության մեջ: Հետագայում կղզու տարացքը վանահայրերի ջանքերով ընդլայնվեց (30 000 ք.մ.) և վանքի կառույցներին ավելացան թանգարանը, պատկերասրահը, ձեռագրատունը և դիվանը: ANNO 9, NUMERO 176 Հայագիտությունը, հիրավի, Մխիթարյաններին է պարտական հայերեն մեծ թվով ձեռագրերի հավաքման և կորստից փրկելու ազգանվեր գործունեության համար: Մխիթարյաննրի մատենադարանում առկա են հայ պարբերական մամուլի հազվագյուտ օրինակներ: Հիշյալ մատենադարանի դերը և գործառույթի ոլորտները մեծացել են, ինչպես նաև հավաքածուները հարստացել են հիմնականում XIX դարի երկրորդ կեսին, երբ միաբանությունն արդեն կայացել էր և դարձել ուսումնական ու հայագիտական խոշոր կենտրոն: Դրա լավագույն առհավատչյան մատենադարանում պահպանվող շուրջ 4500 ձեռագրերն են: Դրանց թվում կան այնպիսի հազվագյուտները, ինչպիսիք են Թորոս Ռոսլինի, Սարգիս Պիծակի և այլոց ձեռքով նկարազարդված խիստ արժեքավոր ու հայ մանրանկարչության պատմության համար մեծ հետաքրքրություն ներկայացնող ձեռագիր մատյանները: Առանձնակի ուշադրության են առժանի նաև Ղևոնդ Ալիշանի թողած անգնահատելի բազմահատոր գրական և թարգմանչական ժառանգությունը: 1700-ականների Վենետիկը յուրօրինակ մի մեծ հանգույց էր՝ թե հայ վաճառականների համար և թե միջազգային իրադաձությունների: Հրաշք կղզու համբավը նույնպես շուտ էր տարածվում և կղզում իրենց գիտական հետազոտություններն են անում գիտության բազմաթիվ հսկաներ, ինչպիսիք էին՝ Կապլետտին, Ֆրիդրիխ Նոյմանը, Վիկտոր Լանգլուան, Էտերմանը, Գերցերը, Նիկողայոս Մառը և այլոք: Կղզին ոտք դրեցին գրեթե բոլոր Եվրոպական երկրների միապետներն ու թագուհիները, արվեստի ու մշակույթի բնագավառի հայտնի գործիչները, կղզիով հիացած էին Վագները, Դոնիցետտին, Ռոսինին, Վերդին, Ստրավինսկին: Սբ. Ղազարի նշանավոր ձիթենիների տակ լորդ Բայրոնը գրեց իր «Մանֆրեդը» ու ավարտեց «Չայլդ Հարոլդը»: Նա երկու տարի շարունակ հաճախում էր Մխիթարյան Միաբանությունը՝ հայերեն լեզուն սովորելու նպատակով: Այսօր էլ սրբությամբ էն պահպանվում Բայրոնի պատմական այցելության հետքերը Սբ.Ղազարում: 1810թ. Նապոլեոն Բոնապարտը գրավել է Վենետիկը և հատուկ հրամանագրով Վենետիկի Մխիթարյան Միաբանությունը ճանաչել որպես գիտական գործունեություն ծավալող ակադեմիական հաստատություն: Կայսերական հատուկ հրովարտակով Միաբանությունն անձեռնմխելի է հռչակվել: Սեբաստացուց հետո Մխիթարյան Միաբանության հաջորդ աբբահայրն է եղել Ստեփանոս վրդ. Մելքոնյանը (1750-1799թթ.), որը նախաձեռնել է Միաբանության Կանոնադրության մասնակի վերանայումը, և 1762 թ. դեկտեմբերի 4-ին Հավատքի տարածման Սուրբ Միաբանությունն ընդունել է Կանոնադրությունը: on line փեսա Մուրադի կտակի համաձայն` Իտալիայի Պադովա քաղաքի մխիթարյանները հիմնել են Մուրադի անունով «Մուրադյան» վարժարանը, իսկ 1836թ.` Վենետիկի «Քա Բեզարո» պալատում` «Ռաֆայելյան» վարժարանը, որոնք գավոք, այժմ չեն գործում: Եվրոպայի չորրորդ ամենահին և առաջինը` ցայսօր լույս տեսնող պարբերականներից Սբ. Ղազարի միաբանության «Բազմավեպ» հայագիտական հանդեսն է, որը 1843թ. հիմնադրել են ծովանկարիչ Հովհաննես Այվազովսկու ավագ եղբայր Գաբրիել Այվազովսկին և Ղևոնդ Ալիշանը: Վիեննայի Միաբանության պարբերականն է «Հանդես ամսօրյան»: 2000թ. հուլիսի 10-21-ը Վենետիկի Սբ. Ղազար Մայրավանքում տեղի է ունեցել Մխիթարյան Միաբանության Վենետիկի և Վիեննայի միաբանությունների ընդհանուր արտակարգ ժողով, որի մասնակից միաբան վարդապետերը որոշել են վերամիավորվել, ստեղծելով Մխիթարյան միացյալ Միաբանություն` մեկ կենտրոնական վարչությամբ: Միաբանության գլխավոր կենտրոնատեղին Վենետիկի Սբ. Ղազար կղզու Մայրավանքն է, Վիեննայի վանքը` առաջին գլխավոր մենաստանը, որն իր հերթին ունի աբբահայր տիտղոսը կրող տեղական մեկ վանահայր: Զույգ միաբանությունների բոլոր կենտրոններն այսուհետև կառավարվում են ընդհանուր աբբահոր և միացյալ վարչական խորհրդի կողմից: 1736թ.-ից մինչ օրս, աշխարհի տարբեր երկրներում, գործել են շուրջ 30 Մխիթարյան վարժարաններ: Եվ, վերջապես, 1989 թվից «Մխիթար Սեբաստացի» կրթահամալիրը գործում է նաև Երևանում: Այսօր 300-ամյա հեռավորությունից կարողանում ենք հիանալ Մխիթար Սեբաստացու զարմանահրաշ մեծությամբ, նրա գերբնական լույսով, որը գնալով ավելի ու ավելի է պայծառանում՝ տարածվելով Վենետիկի Սբ. Ղազար կղզուց մինչև աշխարհասփյուռ բոլոր հայերը, մինչև Մայր Հայաստան և համայն մարդկությանը: Հայ գիտակրթական և մշակութային կյանքում նոր էջ է բացվել 1834թ., երբ Հնդկաստանի հայ մեծահարուստ վաճառականներ Ռաֆայելի և նրա Pagina 4 5 Akhtamar on line la voce dell’Artsakh 8 MARZO IN ARTSAKH Care donne, a nome delle autorità della repubblica e mio personale mi congratulo cordialmente con voi nella Giornata internazionale delle donne l’otto marzo. In questo giorno siamo pieni di calore eccezionale nei confronti delle donne che ci circondano - le nostre madri, nonne e sorelle, mogli e figlie - cercando di esprimere il nostro amore e rispetto, di essere più attenti e premurosi. Valutiamo il vostro ruolo nella famiglia e nella vita del nostro Stato ed esprimiamo la nostra più profonda gratitudine. Care donne, nessun tipo di impresa può essere un successo senza di voi. Il vostro fascino rende la nostra vita più ricca e più significativa Faremo tutto il possibile affinché voi siate sempre allegre e felici. Mi congratulo con tutte voi, ancora una volta in questa meravigliosa giornata di primavera. Auguro grandi successi e tutto il meglio per voi, i vostri figli e genitori, parenti e amici. Siate sane e belle! Lasciate che la pace e la prosperità regnino sempre nelle vostre famiglie e nella nostra patria! Il Presidente Bako Sahakyan LA FESTA DEL PANE A KANCH Il presidente Bako Sahakyan partecipa alla festa del pane (Tonrahats) tenutasi l’otto marzo nel villaggio di Kanch nella regione di Askeran. Il tonrahats è è una specialità tipica dell’Artsakh, molto simile al lavash e si cuoce in forni cilindrici (tonir). IL CORRIERE DELL’ARTSAKH 14 MAR INAUGURATO MONUMENTO A VARANDA Il presidente Sahakyan ha oggi inaugurato a Varanda (regione di Hadrut) un memoriale dedicato ai combattenti della guerra di liberazione. In occasione del 22° anniversario della liberazione della cittadina, il presidente ha anche premiato un gruppo di veterani della brigata “Arabo”. Alla cerimonia ha preso parte anche il ministro della Difesa Movses Hakobyan. 13 MAR 14 NUOVO MINISTRO DELLA SANITA’ Harutyun Kushkyan, già ministro della salute della repubblica armena, è stato nominato nuovo ministro della repubblica del Nagorno Karabakh. 4 MAR SAHAKYAN INCONTRA MINISTRO ARMENO EDUCAZIONE Lo sviluppo della educazione e della scienza in Artsakh, come pure la cooperazione fra i due stati, sono stati al centro dell’incontro che il presidente Sahakyan ha avuto oggi con il ministro dell’Armenia Armen Ashotyan. Presente all’incontro anche il ministro dell’Educazione e della scienza della repubblica dell’Artsakh, Slava Aghabekyan.. 3 MAR SAHAKYAN VISITA IL CENTRO MEDICO NAZIONALE Il presidente Bako Sahakyan si è recato oggi in visita nel nuovo Centro Medico Nazionale a Stepanakert verificando la funzionalità del nuovo edificio da pochi mesi inaugurato e le nuove apparecchiature mediche in dotazione. Roma, Teatro dei Satiri: Incontro con l’Armenia Lunedì 10 marzo al Teatro dei Satiri di Roma si è tenuta la manifestazione “Incontro con l’Armenia” organizzata da Women for Peace, Culture and Development che si colloca cronologicamente durante la Decade delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (2011-2020). Lo scopo dell’evento era quello di raccogliere fondi a favore dei bambini ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Arabkir di Yerevan. Un ricco programma durante il quale sono si sono alternati musica, poesie e brani di letteratura armena. Veronika Kizanishvili, con il suo flauto traverso, ha eseguito pezzi storici di autori armeni quali Gomidas, Ekmalian, Kanachyan, Khachatourian ed altri. Mentre le letture delle poesie e dei brani letterali sono stati interpretati magistralmente in italiano da Gilberto Scaramuzzo ed in inglese da Michael Fitzpatrick. Attraverso i testi scelti con grande accuratezza e precisione, si è percorsa la storia, dalla Grande Armenia al genocidio, all’esodo, alla diaspora, alla cultura ed al profondo senso religioso degli armeni, passando per l’Isola di San Lazzaro e fino ad arrivare all’attuale Armenia con i suoi 30.000 kmq. Tra i testi letti, anche in lingua armena “Groong” che ha toccato le corde più sensibili degli armeni presenti. A chiusura una interessantissima conferenza sui vini armeni. Il sommelier Vincenzo Ferraro si è soffermato sulle particolarità del territorio vulcanico armeno, presentando i vitigni di provenienza armena, quali il Prosecco (Veneto), il Marzemino (Trentino) o il Sagrantino (Umbria); Ferraro ha poi accennato al ritrovamento di reperti di cantina vinicola risalenti a 6100 anni indietro sottolineando che attualmente l’Armenia produce un vino di pregio, l’Areni, che è possibile trovare nelle città europee. A fine serata “Women for Peace, Culture and Development” ha omaggiato i protagonisti del palco con una bellissima strelitzia, che nei suoi colori ricorda quelli della bandiera armena. Al Consiglio per la Comunità Armena di Roma, che ha patrocinato l’evento, è stato consegnato un bellissimo libro sulla Biodiversità del Caucaso “Gardens of Biodiversity – Conservation of genetic resources and their use in traditional food production systems by small farmers of the Southern Caucasus, FAO, Rome 2010”. La serata si è conclusa con un banchetto con assaggi di pietanze armene preparati dalle donne del Gruppo Zartonk e da Woman for Peace. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini presentati alla conferenza. Un grazie di cuore a Women for Peace, Culture and Development per la bella serata e per aver decviso di destinare i proventi all’Armenia ed in particolare ai bambini armeni dell’Ospedale Pediatrico Arabkir . ANNO 9, NUMERO 176 Pagina 5 6 Akhtamar on line RITORNO A CASA Mamikon Khojovan è tornato a casa. Il settantasettenne è stato restituito dall’Azerbaigian alle autorità armene ed è stato ricoverato nell’ospedale di Ijevan per poi essere trasferito nella capitale. L’uomo, anziano e malato di mente, era stato catturato dagli azeri lungo il confine dai due stati. Imprigionato ed accusato addirittura di essere il capo di un manipolo di sabotatori armeni (sic!) alla fine è stato rilasciato dopo un pressante intervento della Croce Rossa Internazionale. Purtroppo il suo corpo, come mostrano le foto in ospedale, porta tracce di percosse, torture; l’uomo ha le braccia spezzate. Abbiamo a che fare con un regime di barbari che non esitano ad accanirsi su di un povero vecchio al quale la vita ha riservato una infinità di amarezze e dolori che lo hanno portato alla pazzia. Ma per gli azeri era comunque un “nemico sabotatore”… Vergogna! Qui Armenia ZONA ECONOMICA LIBERA Il Primo Ministro Tigran Sargsyan ha visitato il sito della “AJA Holding Company” dove sono in corso i lavori per realizzare una zona economica libera destinata ad attività produttive nell’ambito della gioielleria e del taglio delle pietre preziose. Si calcola che l’area potrà essere interessata da circa 150/200 imprese con circa duemila addetti ed un export annuale calcolato intorno ai 250 milioni di euro. I lavori di realizzazione del sito dovrebbero essere ultimati entro la fine dell’anno e dal 2015 l’area di oltre trentamila metri quadri (nella quale le imprese potranno esercitare attività godendo di particolari benefici fiscali) dovrebbe essere pienamente operativa. IMPIANTI ANTI GRANDINE Prosegue in tutta la nazione l’installazione di impianti anti grandine (molti dei quali assemblati in Georgia e Nagorno Karabakh) necessari a proteggere i campi dal rischio dei chicchi gelati che negli anni passati hanno causato enormi danni soprattutto nella valle dell’Arax in Armavir. Proprio cinquanta delle ottanta stazioni già acquistate saranno installate nella re- ANNO 9, NUMERO 176 gione. Complessivamente al termine del programma anti grandine, l’Armenia sarà dotata di 442 stazioni anti grandine. PARAOLIMPIADI C’è anche un armeno, Mher Avanesyan, fra gli atleti di quarantacinque nazioni che partecipano alle Paraolimpiadi invernali iniziate a Sochi il 7 marzo. Gareggerà nello sci alpino. 8 MARZO IN ARIA In occasione della festa della donna la funivia “Le ali di Tatev” ha promosso tariffe speciali per tutte le donne. 8 MARZO IN PARLAMENTO Sono (solo) quindici le donne dell’Assemblea Nazionale armena su un totale di 131 deputati. Questo numero (10,4%) pone l’Armenia al 115° posto della lista mondiale su 189 stati. La classifica è guidata dal Rwanda (60%) di donne in parlamento, seguito da Andorra e Cuba. L’Italia è 31a (31,4%), l’Azerbaigian e la Turchia sono al 92° e 96° posto con percentuali fra il 14 ed il 15%. L’Armenia è dunque chiamata alle prossime elezioni a migliorare la percentuale di parlamento in rosa. PROTESTE AMBIENTALISTE I residenti di sette villaggi della regione di Aragatsotn hanno inscenato una manifestazione di protesta bloccando anche la strada che dalla capitale conduce alla cittadina di Aparan. Motivo della contesa la costruzione di un impianto idroelettrico nell’omonimo bacino. Dopo la manifestazione il progetto è stato bloccato. MILIARDARI ARMENI Ci sono anche sei armeni nella annuale classifica che “Forbes” ha appena pubblicato sugli uomini più ricchi del pianeta. Si tratta di Kirk Kirkorian ( 328° con un patrimonio di 4,5 miliardi di dollari), Samvel Karapetyan (345°) Danil Khachaturov (663°), Eduardo Eurnekian (931°), Sergei Sarkisov e Nikolai Sarkisov (entrambi al 1465° posto). ARMENIA E MONGOLIA Il nuovo ambasciatore armeno in Mongolia ha presentato le sue credenziali al presidente Elbegdorj a Ulan Bator. Il diplomatico svolgerà l’incarico da Pechino. È la prima volta che l’Armenia accredita un ambasciatore in Mongolia. Pagina 6 7 Akhtamar on line Uno svizzero per l’Armenia Bernard Challendes nuovo coach della nazionale Bollettino interno a cura di comunitaarmena.it Q U E S T A P U B B L I C A Z I ON E E ’ E D I T A CON IL FAVORE DEL MINISTERO DELLA DIASPORA È stato designato ufficialmente il 28 feb b ra io . B ern ard Ch al len d es, sessantaduenne svizzero, è il nuovo allenatore della nazionale di calcio dell’Armenia. Prende il posto di Vartan Minasyan che ha lasciato al termine del girone di qualificazione per il mondiale brasiliano. Il nuovo allenatore assume l’incarico proprio nel momento in cui la nazionale è ai massimi vertici della sua ventennale storia avendo raggiunto il trentesimo posto (su duecentonove) nella classifica mondiale Fifa. Un risultato eccezionale ottenuto grazie alle capacità di Minasyan e alla scoperta di autentici talenti, Mkitaryan su tutti. Challendes si trova dunque costretto a non far rimpiangere il predecessore e a lavorare subito sodo in vista delle qualificazioni per gli Europei del 2016. Una vita da allenatore in Svizzera, non ha mai varcato i confini elvetici. Nato a Le Locle, cittadine che sorge praticamente al confine con la Francia nel cantone di Neuchatel ha iniziato la sua carriera di calciatore e poi di allenatore nella squadra locale per poi approdare a società più importanti. Dal 2001 al 2007 ha allenato l’under 21 elvetica e poi il Sion, lo Zurigo, il Neuchatel Xamax e fino al 2012 il Thun. Ora la chiamata dall’Armenia e subito la partita contro la Russia di Capello. La sconfitta rimediata il 5 marzo (due a zero) non fa testo a meno di una settimana dall’insediamento del nuovo CT dell’Armenia che ha assistito alla gara dalla tribuna. HAYclick il numero 177 esce il 1 aprile 2014 w w w. k a ra b a k h. i t I nf or m az i one q uot i di a na i n i t al i an o s ul l ’ Ar t s ak h PIZZA ARMENA PER GLI OSCAR - Los Angels. Prima dell’inizio della cerimonia di consegna degli Oscar, arriva la piazza consegnata da un Edgar Martirosyan della “Big Mama and Papa’s Piezzeria”, catena di locali fondata dall’armeno Aghakanian nel 1991.
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