aziende aziende Il direttore della ricerca e sviluppo Massimo Bertoldi in uno dei frequenti tour aziendali organizzati in Sofcpower Efficienza energetica dalla ricerca al mercato Sofc Power sta per portare sul mercato il frutto di un'intensa attività di ricerca. Le sue caldaie con microgeneratori a celle combustibili producono un'efficienza del 90% superiore alla media. di ALESSANDRO DE BERTOLINI NELLO spazio di una normale caldaia domestica, l’utilizzo della tecnologia Sofc può portare a produrre energia elettrica e calore con efficienze del 90% superiori ai tradizionali modelli di combustione. Il processo di trasformazione, altamente tecnologico, è reso possibile grazie all’impiego di microgeneratori a celle a combustibile. SofcPower, azienda trentina con sede a Mezzolombardo, è tra le poche realtà al mondo in grado di ottenere da questo tipo di tecnologia prodotti vendibili sul mercato. L’azienda nasce nel 2007 da Eurocoating Spa di Pergine nella più ampia compagine societaria di Eurocoating, società dello United Coating Group, diretta dall’imprenditore parmigiano Nelso Antolotti. Ma già nel 2002, all’interno di Eurocoating viene strutturata un’area di ricerca con l’obiettivo di occuparsi dei materiali ceramici ad ossidi solidi (Sofc) per applicazioni energetiche. “Il progetto – spiega Michele Gubert, direttore responsabile delle relazione esterne e presidente della Rete d’impresa Crisalide – è stato finanziato internamente dalla società e strutturato grazie alla collaborazione della Facoltà di ingegneria dell’Università di Trento. All’epoca, il progetto ebbe un forte TRENTINOINDUSTRIALE.COM | DIC 2014-GEN 2015 sostegno non solo tecnico ma anche morale da parte del fisico Fabio Ferrari, che fu promotore della stessa facoltà e prima rettore dell’ateneo”. Dal 2002 a oggi, Gubert racconta le tappe fondamentali che hanno portato dagli investimenti iniziali alla realizzazione del primo prodotto. “Dopo tre anni di ricerca con un team di tre persone – racconta Gubert – la società decide a fine 2006 di creare uno spin-off dedicato, depositando nel contempo una richiesta di finanziamento provinciale sulla legge 6/1999 per un progetto di ricerca e sviluppo triennale (denominato Domino) di oltre 8,5 milioni di Euro. Nel 2007, per accelerare lo sviluppo della tecnologia, la società promuove la sua prima acquisizione, rilevando la totalità delle quote di Ht-Ceramix, con sede nella Svizzera francese, a sua volta uno spin-off accademico dell’Epfl (Ecole polytechnique federale de Lausanne). Durante la due diligence per l’acquisizione, la società si avvale di un manager trentino che viveva in Svizzera, con esperienza internazionale nel settore dell’automotive, dell’elettronica e del coating. Al termine della due diligence, Nelso Antolotti e l’ingegnere Alberto Ravagni fondano la società e chiedono a quest’ultimo di diventarne l’amministratore delegato. Il progetto Domino ha consentito poi alla società di sviluppare il primo micro-cogeneratore a fuel cell Nelso Antolotti e Alberto Ravagni con taglia 500 watt (modello Asterix), equipaggiato con un sistema di reforming del metano a secco (ossidazione parziale catalitica diretta, in inglese direct catalytic partial oxidation o D-Cpox)”. La creazione di un prodotto così complesso come un sistema di micro-cogenerazione richiede ingenti risorse finanziare. “Tali risorse – continua Gubert – sono arrivate in parte da Eurocoating in parte da progetti europei e nazionali (Industria 2015). Fino al 2011 si può dire che SofcPower sia stata una grande azienda di ricerca e sviluppo nell’ambito delle fuel cell: a un certo punto erano attivi sette progetti che spaziavano dai temi dell’ingegneria dei materiali alla termodinamica avanzata. Con il miglioramento del sistema Asterix, è arrivata la necessità di trovare altre risorse per finanziare l’industrializzazione di un nuovo e più potente sistema per il mercato target. Dal 2012, per circa un anno, abbiamo strutturato una trattativa con due fondi di investimento esteri: Leverage Green Energy (Lge), con sede negli Stati Uniti, e Kew Capital, con sede a Londra. Siamo riusciti a raccogliere a metà 2013 circa 30 milioni di investimenti da strutturare su un quadriennio, al fine di completare questo nuovo modello di cogeneratore denominato Engen-2500, per poi lanciarlo sui mercati internazionali. Nell’ultimo anno abbiamo inserito nell’organico anche un direttore per la filiale tedesca proveniente dal Gruppo Vaillant, un direttore operativo con esperienze in Fiat Avio e un interim manager proveniente da Ferrari”. Oltre all’impegno costante in ricerca e sviluppo, l’azienda ha dovuto superare anche notevoli difficoltà organizzative. “L’aspetto più delicato – prosegue Gubert – ha riguardato l’integrazione tra il team svizzero composto da quindici persone, che si occupa tuttora della ricerca e della progettazio- ne del sistema Sofc e dello sviluppo dei prototipi, e il team italiano, oggi composto da circa settanta persone, concentrato invece sull’industrializzazione della produzione e nell’integrazione dei processi”. Ma a chi si rivolge Sofc Power? A quali mercati, quali clienti? “Abbiamo venduto i nostri sistemi in Europa, in Korea, negli Stati Uniti, in Russia e in Arabia Saudita principalmente per applicazioni speciali o di ricerca. Con il sistema Engen-2500, un prodotto rivoluzionario, introduciamo una gamma destinata a clienti tra i 2,5 ed i 15 Kw di potenza, che vogliano fare efficienza energetica con un consumo di energia e calore costante: hotel, ristoranti, condomini, centri wellness, negozi, uffici e piccole e medie imprese produttive. Ci rivolgiamo anche alle utilities come partner (in Trentino con Dolomiti Energia proprio con il progetto di rete d’impresa Crisalide) e puntiamo a creare un modello di vendita del sistema senza l’investimento da parte dell’utente, ma con un risparmio fisso dal primo chilowattora”. A breve e medio termine, Michele Gubert svela gli obbiettivi principali dell’azienda. “Puntiamo a installare nel periodo compreso tra ottobre 2014 e dicembre 2015 una gamma pilota dei sistemi di micro-cogenerazione (circa cento) su clienti selezionati, al fine di raccogliere indicazioni utili per la risoluzione delle problematiche e proseguire con il miglioramento continuo del sistema. In anteprima, inoltre, posso dirvi che la prima novità sarà quella di una rebranding generale dell’azienda. Ci sta a cuore soprattutto comunicare il concetto di solidità, perché, a oggi, siamo visti ancora troppo come società di ricerca e sviluppo. Le altre novità le presenteremo con i primi risultati derivanti dai field test sul campo”. (adb) TRENTINOINDUSTRIALE.COM | DIC 2014-GEN 2015
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