Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

PAKISTAN
A cura di:
Ambasciata d'Italia - PAKISTAN
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all’estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè PAKISTAN
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Materie prime
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
PAKISTAN
PERCHE'
PERCHÈ PAKISTAN
Dimensione mercato
Necessita' di tecnologie piu' avanzate
Legislazione favorevole
Numerosa comunita' pakistana in Italia
Posizione geografica
Con oltre 200 milioni di abitanti, il Pakistan rappresenta un enorme potenziale mercato per le
nostre aziende.
Dimensione mercato
Il Pakistan necessita di nuove tecnologie praticamente in ogni settore. L'elevata qualita' dei
prodotti italiani, soprattutto macchinari, e' generalmente riconosciuta e gli imprenditori locali
stanno realizzando gradualmente che, anche se piu' costosi rispetto ad altri, i nostri prodotti
offrono migliori prestazioni e maggior affidabilita'.
Necessita' di tecnologie piu'
avanzate
Il Pakistan consente all'investitore straniero di detenere il 100% del capitale sociale e
trasferire illimitatamente in patria gli utili aziendali.
Legislazione favorevole
In Italia e' presente la seconda comunita' pakistana in Europa (con circa 100.000 pakistani
residenti nel nostro paese), seconda solo, per ovvie ragioni, a quella nel Regno Unito. Si sta
lavorando per creare uno stretto legame tra le varie associazioni imprenditoriali che
lavorano, nelle principali città del Pakistan, per promuovere il commercio e gli investimenti con il nostro paese, anche in stretto
collegamento con la comunità imprenditoriale pakistana residente in Italia, che e' spesso desiderosa di reinvestire i propri guadagni
nel paese natale.
Numerosa comunita' pakistana
in Italia
Il Paese rappresenta un hub naturale per l'accesso al mercato asiatico. il recente
riavvicinamento con l'india in ambito commerciale ne potrebbe fare, in un prossimo futuro,
una base per produzioni dirette verso tutto il sub-continente.
Posizione geografica
Ultimo aggiornamento: 05/03/2013
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica Islamica Federale
Superficie
800.000 kmq
Lingua
Urdu e inglese (ufficiali)
Religione
Musulmani (97%)
Moneta
Rupia
Ultimo aggiornamento: 12/02/2013
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PAKISTAN
1
DOVE INVESTIRE
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Prodotti chimici
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Prodotti tessili
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
L'Agricoltura in Pakistan consiste prevalentemente in raccolti di colture maggiori (grano,
cotone, riso, canna da zucchero, mais e ceci) e minori (legumi, patate, cipolle,
peperoncini,agli e frutta), allevamenti (che includono: mucche, bufali, pecore, capre, polli,
cammelli, cavalli, asini e muli) , pesca e selvicoltura. Il settore mantiene una posizione rilevante nell'economia del paese
contribuendo alla crescita del PIL nella misura del 20,9% e dando lavoro al 45% della popolazione attiva. Le colture principali, che
rappresentano il 31,1% delle entrate agricole del paese, hanno perso nel 2011 circa il 4% dei raccolti rispetto all'anno precedente.
Particolarmente colpiti riso e cotone che rappresentano due prodotti agricoli fondamentali per il paese. Il primo in quanto
rappresenta l'alimentazione di base delle famiglie pakistane ed il secondo per l'utilizzazione intensiva che ne viene fatta dall'industria
tessile nazionale. I due prodotti hanno visto diminuire i rispettivi raccolti a 4,8 milioni di tonnellate per il riso (la peggiore annata dal
1994-5) e 11,6 milioni di balle per il cotone (- 9% rispetto all'anno precedente). Il Pakistan è attualmente il quarto produttore
mondiale e terzo maggiore consumatore di cotone, essendo l'industria tessile, ma anche quella delle pelli, il vero motore industriale
del paese.In termini di valore aggiunto, le quattro principali colture sono, nell'ordine, frumento, cotone, riso e canna da zucchero,
che danno un contributo del 30% circa al PIL agricolo. Altri prodotti di rilievo sono legumi, ortaggi, frutta (il Pakistan è il secondo
produttore mondiale di datteri e il quarto di manghi dalla eccezionale qualità). La meccanizzazione agricola che ha beneficiato a
partire dagli scorsi anni del programma speciale "Benazir Tractor Scheme” , avviato per incoraggiare gli agricoltori all'acquisto di
trattori, garantendo una sovvenzione di 200.000 Rupie per macchina fino al raggiungimento di 20.000 unità, ha dato ottimi risultati
consentendo la vendita di 10.000 veicoli. Sempre allo scopo di incoraggiare la meccanizzazione agricola, il governo ha autorizzato
l'importazione di macchine agricole non prodotte localmente in esenzione totale di dazio doganale. Importanza particolare viene data
allo sviluppo delle risorse idriche che beneficiano di particolari agevolazioni finanziarie concesse dal ministero delle risorse idriche e
energetiche "Ministry of Water & Power” (17 miliardi di Rupie) e ulteriori 2 miliardi di Rupie nell'ambito del programma "Water
Management Program”. Il 52% del PIL del settore primario è generato dall'allevamento, che occupa 30-35 milioni di lavoratori nelle
zone rurali e fornisce la materia prima alla concia, una delle principali industrie del Paese (si allevano soprattutto i bufali - 30 milioni,
contro 33 milioni di altri bovini, che forniscono quasi il 70% della produzione di latte, di cui il Pakistan è il quinto produttore al mondo
e che costituisce il principale prodotto dell'allevamento, con una quota del 25% sull'intero valore aggiunto agricolo). Gli allevamenti,
hanno anche essi sofferto pesantemente, nel 2011, degli effetti nefasti causati dalle alluvioni (+3,7% rispetto a +4,3% l'anno
precedente). I risultati migliori in termini di produzione sono stati raggiunti dall'avicoltura, i cui consumi interni rappresentano il 24,8%
della produzione nazionale e che presenta ancora ampi margini di crescita, dalle uova (12,857 milioni di unita') e dal latte per il
consumo domestico (37.475.000 tonnellate). Anche le risorse ittiche hanno un grande potenziale di crescita per l'economia del
paese ma rappresentano, al momento, solo lo 0,4% del PIL.
Energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata (anche da fonti
rinnovabili)
I cospicui giacimenti di gas presenti nel paese rappresentano una delle possibili risorse con
cui il paese potra' far fronte alla perdurante e critica emergenza energetica.
L'ENI è la più importante realtà economica italiana in Pakistan ed è tuttora la principale
compagnia petrolifera straniera presente nel paese. Opera in Pakistan dal 2000 con un investimento di oltre 1,5 miliardi di dollari (di
cui 300 milioni solo in esplorazione) ed ha una produzione media giornaliera di circa 59 mila barili/giorno, incluse le estrazioni di gas
(estrae circa il 10% della produzione totale pakistana), su di una superficie complessiva di 26.346 chilometri quadrati (di cui 11.347
chilometri quadrati in quota Eni, il resto in joint venture con altri attori, tra cui l'austriaca OMV). La compagnia italiana impiega oltre
430 unita' di personale locale, oltre a quello proveniente dal nostro paese. In considerazione dei buoni risultati sino ad ora conseguiti
ed alla luce anche delle nuove sfide insorte, a seguito degli effetti della primavera araba, in altri mercati tradizionali della presenza
ENI, il cane a sei zampe guarda con crescente interesse al Pakistan per futuri sviluppi del proprio business. ENI lamenta in
particolare le lentezze dell'Esecutivo pakistano nel licenziare nuovi permessi esplorativi (nelle Provincie meridionali del Sindh e del
Balochistan, ma anche in alcune aree del Nord), che loro sarebbero pronti a sfruttare, contribuendo così anche alla risoluzione della
crisi energetica che sta mettendo in ginocchio l'economia pakistana.
Recentemente, alcuni mesi fa, l'ENI ha annunciato la scoperta di un nuovo importante giacimento di gas a circa 350 km a nord di
Karachi, mentre lo scorso 13 dicembre e' stato firmato l'accordo per l'acquisizione, da parte della nostra compagnia, del 25% della
licenza esplorativa del blocco ''Offshore Indus Block G'', situato nel bacino dell'Indo.
Prodotti chimici
Il settore chimico rappresenta circa il 3% della produzione nazionale. i prodotti principali
sono i fertilizzanti.
Allo stesso tempo, il 17% delle importazioni pakistane e' rappresentato da prodotti chimici.
PAKISTAN
2
Prodotti farmaceutici di base e
preparati farmaceutici
Il settore farmaceutico rappresenta circa il 3% della produzione nazionale. Il Pakistan è un
mercato in forte espansione ed è proprio il settore farmaceutico ad aver registrato i tassi di
crescita maggiori, che si aggirano intorno al 15% annuo.
L'Italia e' rappresentata dalla Angelini e dalla Chiesi, entrambe con sedi nel paese.
Prodotti tessili
Il tessile, continua a rappresentare il settore predominante dell'industria nazionale con un
contributo al 46% della produzione manifatturiera, quasi esclusivamente cotoniera, che si
avvale della disponibilità in loco di un'abbondante materia prima. Il settore dà, inoltre, lavoro al 38% della manodopera impiegata
nell'industria e genera circa il 60% delle entrate in valuta derivate dall'export pakistano. Per rilanciare il settore tessile, minacciato
dall'agguerrita concorrenza dei vicini Cina, Bangladesh e India su tutti, già nell'agosto 2009 il governo pakistano ha approvato un
pacchetto di misure (Textiles Policy 2009-14) che prevede uno stanziamento pari a 42 miliardi di rupie (circa 360 milioni di euro) per
incentivare gli investimenti. Compare, tra le misure adottate, l'azzeramento del dazio doganale sulle importazioni meccano tessili.
Ultimo aggiornamento: 17/01/2013
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PAKISTAN
3
COSA VENDERE
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti tessili
Macchinari e apparecchiature
Prodotti alimentari
Prodotti chimici
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
Vedasi sezione ''DOVE INVESTIRE''.
Prodotti tessili
Vedasi sezione ''DOVE INVESTIRE''. I macchinari italiani sono generalmente riconosciuti, in
concorenza con i tedeschi, come i migliori disponibili.
Il Pakistan è uno dei mercati chiave per il settore meccano-tessile italiano. Recenti statistiche sulle esportazioni di macchine tessili
italiane in Pakistan sono state assai incoraggianti, mostrando come, da gennaio a ottobre 2010, l'industria tessile pakistana ha
importato macchine tessili dall'Italia per un valore pari a 35,5 milioni di Euro. Questo investimento mira a realizzare un upgrade
delle capacità produttive esistenti, e da del Pakistan, dopo la Cina e l'India, una delle principali destinazioni di macchine tessili
italiane in Asia.
Macchinari e apparecchiature
Oltre ai gia' citati macchinari tessili, buone prospettive si intravedono per i macchinari di
precisione in vari campi (orafo, marmo, lavorazione della pelle), cosi' come per i macchinari
impiegati in campo edilizio/movimento terra, generatori e pompe sommerse. Nel 2012 l'Italia ha esportato in Pakistan macchinari vari
per un valore di circa 147 milioni di Euro.
Prodotti alimentari
I prodotti alimentari italiani pur registrando una discreta crescita in valore, per 4,8 milioni di
euro nel 2012 rispetto ai 4,4 del 2011, presentano grande potenziale di crescita presso la
grande distribuzione pakistana che ha aperto ipermercati a Karachi e Lahore delle catene METRO e HYPERSTAR CARREFOUR.
Prodotti chimici
Si registra una notevole richiesta per le materie prime per uso industriale composte in gran
parte da estratti per concia, sostanze coloranti per l'industria tessile, pitture e vernici per
l'edilizia, mastici e inchiostri, prodotti vari delle industrie chimiche (51,8 milioni di euro nel 2012).
Oltre ai prodotti chimici, anche gli impianti per la lavorazione di prodotti chimici sono oggetto di crescente importazione da parte
delle locali industrie del settore.
Ultimo aggiornamento: 20/01/2014
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PAKISTAN
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
Il Pakistan ha una lunga storia di colpi di stato militari, essendo stato governato dai generali per circa la metà della sua esistenza,
dall'acquisizione dell'indipendenza dal Regno Unito e dalla simultanea "Partition" con l'India del 1947. Nel corso degli ultimi anni le
Forze Armate si sono andate gradualmente ritirando dalla partecipazione diretta alla politica, ma conservano una notevole influenza
indiretta sul Governo, l'economia e nella sfera sociale. Di conseguenza, il confronto tra i centri di potere del Paese lascia presagire il
perdurare dell'attuale situazione di relativa fluidità della scena politica interna.
Le elezioni dello scorso anno (maggio 2013) hanno segnato la prima transizione democratica nella storia pakistana. Esse hanno
altresì decretato la sconfitta del Partito (laico e di centro-sinistra) al potere da 5 anni, il Partito Popolare del Pakistan (PPP), sconfitto
dal Pakistan Muslim League (Nawaz) – PML-N (di matrice religiosa/moderata e sostenuto soprattutto dalla comunità economicoindustriale del Paese), guidato dall’attuale Primo Ministro Nawaz Sharif, tornato al potere per la terza volta. Nel settembre 2013
anche il nuovo Presidente, Mamnoon Hussain (che costituzionalmente ha poteri limitati), ha assunto le sue funzioni, dopo l’elezione
avvenuta in Luglio.
Tra le priorità dell’attuale Governo, possono essere indicate la soluzione della crisi energetica, la lotta al terrorismo interno ed il
rilancio dell’economia, oltre che la riforma dell’intero apparato istituzionale e burocratico, che in passato ha registrato una
lunghissima serie di casi di corruzione, a sfondo politico, che hanno visto coinvolte le più alte cariche dello Stato, tra cui lo stesso ex
Presidente Zardari e l’ex Primo Ministro Gilani (decaduto dall’incarico in corso di mandato proprio per un caso di asserita corruzione,
da cui e’ stato successivamente assolto).
Da rilevare come il PML-N goda di una larga maggioranza nella più importante Provincia del Paese, il Punjab, mentre sia in
minoranza nel Sindh (che vede il PPP come partito leader), in Khyber Pakhtunkhwa (PTI partito leader) e in coabitazione con altre
forze politiche nell’amministrazione del Balochistan, la provincia piu’ grande territorialmente, ma anche la meno popolata e dove
maggiori solo in conflitti etnico-religiosi. Questa situazione ha creato nuove sfide sul fronte degli equilibri interni, gia’ provati dai
conflitti istituzionali tra Governo Federale e Amministrazioni provinciali generatisi a seguito del 18.mo Emendamento alla
Costituzione (approvato nel 2011), con cui molte competenze prima gestite a livello centrale sono state devolute.
A inizio 2014 l’Esecutivo con un team di “saggi” nominati dallo stesso Primo Ministro ha avviato dei colloqui con i leader delle fazioni
talebane. Nonostante ciò, il Governo e’ stato costretto a rispondere a più riprese a numerosi attacchi terroristici (anche in zone in
passato “immuni”, tra cui lo stesso Quartier Generale dell’Esercito a Rawalpindi) con azioni mirate contro la militanza terrorista,
soprattutto tramite attacchi aerei. La situazione interna rimane molto delicata nonostante i tentativi di “dialogo di pace”.
Ultimo aggiornamento: 06/03/2014
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
In un contesto regionale in continuo mutamento, il Pakistan si trova al centro di molteplici interessi. La vicinanza all'Afghanistan ed
all'Iran e le problematiche legate al crescente fondamentalismo islamico ed al deteriorasi della sicurezza, da una parte, le sempre
difficili relazioni con l'India e la crescente presenza cinese, dall'altra, in uno scenario in cui anche Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita
e Turchia giocano un ruolo da protagonisti, ne condizionano la politica estera.
Gli Stati Uniti rimangono la più importante fonte di aiuti militari e civili al Pakistan. Tuttavia, le relazioni bilaterali, piuttosto volatili negli
ultimi anni, sono peggiorate costantemente dal 2011. Un miglioramento di clima e’ stato segnato dall’incontro a Washington nel
febbraio 2014 del “dialogo strategico bilaterale”.
Il disimpegno della missione ISAF a guida USA dall’Afghanistan nel 2014, porrà ancora più pressione sul Pakistan nel processo di
mantenimento della stabilità nella regione. In questo contesto, il Pakistan sta accogliendo ulteriori offerte di investimento e di aiuti
soprattutto dalla Cina, un alleato relativamente acritico.
A livello regionale, durante il 2012, le relazioni del Pakistan con l'India sembravano aver subito un leggero disgelo, con ampie
aperture in materia di commercio bilaterale e, successivamente, anche con un modesto allentamento delle restrizioni sui visti. I fatti
di sangue d'inizio 2013, avvenuti sulla linea di confine nei territori contesi in Kashmir, hanno di nuovo innalzato la tensione le
relazioni tra i due Paesi, anche se molto improbabile appare al momento l'ipotesi di un deragliamento, per parte pakistana,
dell'attuale processo di cauto riavvicinamento in atto, fortemente voluto dal Governo in carica e condiviso da molta parte
dell'opposizione. La principale incognita sul futuro delle relazioni bilaterali rimangono oggi le imminenti elezioni indiane.
L’Arabia Saudita si conferma un partner di primaria importanza, non solo per il contributo che essa può offrire per risolvere l’annosa
crisi energetica (incrementando le esportazioni di carburanti fossili a prezzi calmierati), ma anche sul fronte della sicurezza interna e
regionale, con Islamabad che da tempo preme su Riad per un suo maggiore attivismo a sostegno del dialogo con la militanza
estremista. La presenza Saudita nel Paese sembra destinata a crescere anche alla luce dei trascorsi dello stesso Primo Ministro
(che trovò rifugio proprio a Riad quando fu deposto dal generale Musharraf) e del peso che il salafismo wahabita va acquisendo in
PAKISTAN
5
tutto il Pakistan sulla spinta del generale fenomeno di graduale radicalizzazione del Paese.
La Turchia, per canto suo, rappresenta un tradizionale partner del Paese, che ha visto la propria proiezione in Pakistan crescere
nell’ultimo decennio con crescenti investimenti e serratissimi scambi di visite bilaterali. Il modello kemalista, peraltro, e’ ritenuto da
molti come quello cui avrebbe voluto rifarsi lo stesso Mohammed Ali Jinnah, fondatore del Paese, morto prematuramente solo un
anno e mezzo dopo la costituzione del nuovo Stato.La società pakistana più “liberal” guarda dunque proprio ad Ankara come punto
di riferimento da imitare nel riformare il Paese.
L'Unione Europea viene percepita soprattutto per la sua importanza economia (primo partner commerciale del paese). La
concessione a partire dal 1 gennaio 2014 del programma SPG+ che consente l’accesso duty-free al mercato comunitario, ma che e’
connesso al rispetto di 27 Convenzioni internazionali in materia di diritti umani nel Paese, potrebbe servire come base per un
ulteriore rilancio anche delle relazioni politiche. Tra i Paesi membri, il Regno Unito, antica potenza coloniale conserva un rapporto
privilegiato con il Pakistan, forte anche dell'altissimo numero di pakistani in UK (oltre 1.2 milioni) e degli oltre 800.000 doppi cittadini
in Pakistan. La Germania e' il primo partner economico-commerciale tra gli Stati dell'Europa continentale ed ha visto il proprio ruolo
nel Paese accrescersi nel corso dell'ultimo decennio. L'Italia svolge un ruolo significativo, per interessi economici (è il terzo partner
commerciale UE e tra i primi 10 in generale) con ENI primo investitore straniero nel settore Oil and Gas, oltre che per il suo attivismo
nei settori più disparati (archeologia, con l'importante missione IsMEO presente nello SWAT dal 1954, la Cooperazione allo
sviluppo, con oltre 230 milioni di euro di progetti, cultura, con un numero crescente di scambi tra Università ed istituzioni del settore).
Ultimo aggiornamento: 06/03/2014
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PAKISTAN
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OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Gli ultimi dati forniti dalle più autorevoli istituzioni economiche pakistane relativi all'anno fiscale 2014 (FY14, dal 1 luglio 2013 al 30
giugno 2014) evidenziano un lieve miglioramento nei principali indicatori macroeconomici del paese. Il PIL registra un incremento del
4,14 % (contro ill 3,7% dello scorso anno), che rappresenta il valore piu' alto dall'esercizio fiscale 2008-2009 (FY 2009). La crescita
e' stata trainata soprattutto dal settore industriale ( + 5,84%, +1,37 lo scorso anno - concorre al 20,8% del PIL), seguito dai servizi
(+4,29% - rappresenta il 58,1% del PIL) e dall'agricoltura ( + 2,12% - concorre al 21% del PIL).
Il tasso di disoccupazione e' fermo al 7,7%, mentre l'inflazione al 6,9%. A fronte di dati incoraggianti, si osserva tuttavia una
flessione nell'andamento delle partite correnti, che registrano un deficit di 2,93 MLD di dollari, contro i 2,5 dello scorso esercizio, con
un decremento del 17% (1,18% del PIL, contro l'1,06% dello scorso anno). Il deficit nel commercio di beni e' pari a 16,5 MLD (contro
i 15,4 dell'anno precedente), quello dei servizi e' passato da 1,6 MLD (FY13) a 2,6 MLD di dollari, mentre il deficit delle entrate
primarie (3,9 MLD di dollari) e' ampiamente compensato del surplus di quellesecondarie (20,2 MlD di dollari).
Si registra inoltre un aumento delle riserve valutarie presso la State Bank of Pakistan che, anche grazie all'emissione degli
Eurobonds, ai contributi tramite il Coalition Support Fund (CSF), al supporto dell'IFMI (con l'Extended Fund Facility approvato lo
scorso anno) e ad alcune donazioni internazionali, hanno raggiunto a fine anno fiscale (giugno 2014) i 9,1MLD di dollari,
decisamente meglio dei 6 MLD con cui si era chiuso l'esercizio precedente.
Sempre cospicuo il volume complessivo delle rimesse estere, in costante ascesa negli ultimi anni, passate dai 13,9 MLD di dollari
dello scorso anno ai 15,8 nel 2013-2014 (+ 13,7%); il Pakistan e' il settimo paese al mondo in questa speciale graduatoria.
Per quanto riguarda gli IDE, si osserva un incremento del 12% rispetto allo scorso anno, passando da 1,45 a 1,63 MLD di dollari
(soprattutto nel settori Oil & Gas e telecomunicazioni). Pur in presenza di cifre ancora contenute, non sfuggono segnali di una timida
ripresa dopo il pesante declino iniziato nel 2008.
Rimane tuttavia piu' che mai attuale la sfida per migliorare la performance della bilancia dei pagamenti, non potendo il Paese
continuare a contare quasi esclusivamente su aiuti internazionali.
Per quanto riguarda l'EFF (Extended Fund Facility) da 6.6. miliardi di dollari con il FMI attualmente in corso (concesso nel settembre
2013), si segnala l'approvazione di un'ulteriore tranche di pagamento da 555.6 milioni di dollari, a seguito della terza review sullo
stato di attuazione del programma di riforme imposto al Pakistan. Sebbene non tutti gli indicatori evidenzino il pieno raggiungimento
degli obiettivi, il FMI ha preso atto di un percorso virtuoso di consolidamento dell'economia, incoraggiando queste autorita' a
compiere ulteriori sforzi per il contenimento dell'inflazione, la riduzione del debito pubblico e l'allargamento della base fiscale.
Il rapporto del FMI sottolinea inoltre come le aspettative di crescita del PIL per il 2014 siano state riviste in aumento (dal 2,8% al
3,1%) e come l'eliminazione di molti sussidi abbia contribuito a migliorare il rapporto deficit/PIL (2,2% durante la prima
meta'dell'anno, con l'obiettivo del 5,7% a fine anno).
Ultimo aggiornamento: 18/08/2014
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POLITICA ECONOMICA
I fondamentali economici del Pakistan rimangono deboli, ed il nuovo programma di prestito con il Fondo Monetario Internazionale
potrebbe favorire le riforme strutturali necessarie per la ripresa del Paese. Occorre dar seguito all’annunciato programma di
privatizzazioni, che dovrebbe vedere dismesse importanti quote di aziende, tra le quali le Ferrovie di Stato, la Pakistan Airways e le
Acciaierie di Stato, che ogni anno provocano ingenti perdite al bilancio pubblico.
La debolezza del sistema fiscale (poco più di 2,5% della popolazione pakistana paga le tasse, anche per un altissimo numero di
esenzioni normative) non permette al momento al Paese di effettuare grandi manovre in termini di investimenti in infrastrutture,
servizi sociali, e rafforzamento della sicurezza, misure invece necessarie, insieme ovviamente alla diversificazione del portafoglio
energetico, per ridare fiducia agli imprenditori pakistani e stranieri e rilanciare dunque l’economia.
Le finanze pubbliche sono ancora troppo dipendenti dagli aiuti internazionali. Occorre un allargamento della base imponibile, una
ferrea lotta all'evasione/elusione fiscale, come pure un deciso contrasto alla corruzione che ovunque serpeggia nelle pubbliche
istituzioni.
Senza il suddetto allargamento della base fiscale - nel 2013 il rapporto tasse-PIL e’ stato tra i più bassi del mondo (pari al 9,6%) ogni possibilità di effettuare politiche macro-economiche più espansive risulta piuttosto lontana.
Ultimo aggiornamento: 06/03/2014
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PAKISTAN
7
PAKISTAN
8
INDICATORI MACROECONOMICI
PIL Nominale (mln €)
Variazione del PIL reale (%)
2011
2012
2013
1.513,6
1.800,1
1.810
3
4,2
6,1
Popolazione (mln)
176,8
180,1
182,5
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ($)
2.747
2.860
3.126
6
5,7
6,6
49,4
50,7
54,6
Disoccupazione (%)
Debito pubblico (% PIL)
Inflazione (%)
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
9,7
7,9
9,2
3,06
1,45
-2,4
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF.
Ultimo aggiornamento: 06/03/2014
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
PAKISTAN
9
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
2011
Totale
2012
18.170,44 mln. €
2013
19.159 mln. €
Previsioni di crescita 2014
Previsioni di crescita 2015
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI DESTINATARI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
USA
2.722,13
USA
2.857,08
nd
nd
EMIRATI ARABI UNITI
1.454,57
EMIRATI ARABI UNITI
2.236,21
nd
nd
AFGHANISTAN
1.437,19
CINA
2.039,33
nd
nd
Italia Position:8
562,4
Italia Position:8
430,34
Italia Position:nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2011
2012
1.314,81
8,54
154,42
9,87
2.553,02
25,9
Bevande
17,42
0
Tabacco
2,49
0
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Prodotti tessili
6.607,4 194,26
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
3.265,73
75,56
438
57,2
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
36,44
0,1
Carta e prodotti in carta
39,63
0,11
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
940,09
0
Prodotti chimici
624,85
8,2
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
108,13
0,33
Articoli in gomma e materie plastiche
91,86
1,1
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
373,84
0,16
Prodotti della metallurgia
199,33
0,13
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
119,5
6,61
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
51,64
4,35
80
0,25
118,43
2,87
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Macchinari e apparecchiature
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
31,05
4,5
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
46,58
0,82
Mobili
5,9
0,04
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
798,37
17,47
Altri prodotti e attività
151,29
11,87
PAKISTAN
10
nd
2013
IMPORT
Import
2011
Totale
2012
31.243,27 mln. €
2013
34.099 mln. €
Previsioni di crescita 2014
Previsioni di crescita 2015
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI FORNITORI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
CINA
6.665,44
EMIRATI ARABI UNITI
5.612,82
nd
nd
ARABIA SAUDITA
4.169,14
CINA
5.205,54
nd
nd
EMIRATI ARABI UNITI
4.126,83
ARABIA SAUDITA
3.334,25
nd
nd
Italia Posizione: 16
406,7
Italia Posizione: 17
611,31
Italia Posizione: nd
Merci (mln. €)
2011
2012
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2.131,79
1,59
Prodotti delle miniere e delle cave
4.214,69
0,13
Prodotti alimentari
2.407,17
4,8
Bevande
7,29
0,04
Tabacco
2,09
0
Prodotti tessili
511,95
5,18
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
148,36
2,43
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
109,12
2,14
90,75
1,35
429,07
4,58
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
6.511,11
5,1
Prodotti chimici
5.244,51
51,82
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
607,4
22,6
Articoli in gomma e materie plastiche
440,39
6,07
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
161,92
5,57
1.411,12
18,8
Prodotti della metallurgia
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
365,42 215,79
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Macchinari e apparecchiature
1.384,35
64,92
731,12
12,74
1.876,79 146,23
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
931,23
3,6
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
339,42
5,56
14,94
3,27
319,17
8,39
Mobili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
PAKISTAN
11
6,05
0
845,44
18,4
nd
2013
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2011
2012
2013
-9.080
-11.822
-11.976
Saldo dei Servizi (mln. €)
-2.103,5
-1.213,67
-1.689,31
Saldo dei Redditi (mln. €)
-2.225,63
-2.801,27
-3.460
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
11.804,21
14.257,23
15.089,47
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
Saldo delle partite correnti (mln. €)
-1.604,93
-1.580,58
-2.482,44
Riserve internazionali (mln. €)
12.998,93
10.747,84
5.971
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 06/03/2014
^Top^
PAKISTAN
12
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: PAKISTAN (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
PAKISTAN (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
0,7 %
%
%
nd %
nd %
1.028,76 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
PAKISTAN
13
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: PAKISTAN (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
PAKISTAN (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
10,4 %
%
%
nd %
nd %
15.715,96 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
PAKISTAN
14
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: PAKISTAN (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
PAKISTAN (Outward)
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
44,54 mln. €
mln. €
PAKISTAN
15
2013
mln. €
Previsioni 2014
Previsioni 2015
nd %
nd %
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: PAKISTAN (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
PAKISTAN (Inward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
0,6 %
%
%
nd %
nd %
940,4 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2011
2012
USA
171,05
REGNO UNITO
148,78
EMIRATI ARABI UNITI
204,17
Settori (mln. €))
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
2013
2011
44,83
Prodotti tessili e abbigliamento
3,3
Chimica e prodotti chimici
41,6
Gomma, plastica e prodotti in queste materie
1,15
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Macchinari e apparecchiature
14,37
2,3
7,54
Costruzioni
5,1
Attività professionali, scientifiche e tecniche
-27,01
PAKISTAN
16
2012
2013
MATERIE PRIME
MATERIE PRIME
Materia
Unità
2010
2011
2012
2013
Canna da zucchero
MT
49373
55309
0
0
Cotone
Milioni di Balle
101
114,58
0
0
Gas naturale
Milioni di Metri Cubi
39500
42900
0
0
Grano
MT
23311
25214
0
0
Mais
MT
3261
3707
0
0
Riso
Migliaia di MT
5000
6500
0
0
PAKISTAN
17
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
PAKISTAN
18
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2011
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
142 paesi
2012
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
2013
Val
(0 - 100)
Pos.
148 paesi
3,5
118
3,5
124
3,4
133
Requisiti di base (60 %)
3,5
130
3,4
134
3,3
142
Istituzioni (25%)
3,3
107
3,3
115
3,2
123
Infrastrutture (25%)
2,7
115
2,7
116
2,7
121
Ambiente macroeconomico (25%)
3,6
138
3
139
2,9
145
Salute e Istruzione Primaria (25%)
4,3
121
4,5
117
4,3
128
Fattori stimolatori dell'efficienza (35 %)
3,6
100
3,7
98
3,6
104
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
3
122
2,9
124
2,8
129
Efficienza del mercato dei beni (17%)
4
93
4
97
4
103
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
3,4
136
3,6
130
3,5
138
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
4
70
4
73
4
67
Diffusione delle tecnologie (17%)
2,9
115
2,9
118
2,9
118
Dimensione del mercato (17%)
4,6
30
4,6
30
4,7
30
Fattori di innovazione e sofisticazione (5 %)
3,4
72
3,4
75
3,5
78
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
3,8
76
3,8
78
3,8
85
Innovazione (50%)
3,1
75
3,1
77
3,1
77
Sub indici
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
2011
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
55,1
123
2012
Val
(0 - 100)
54,7
Pos.
184 paesi
122
2013
Val
(0 - 100)
55,1
Pos.
184 paesi
121
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
PAKISTAN
19
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
3,3
112
3,4
116
Accesso al mercato (25%)
3,2
120
2,9
128
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
3,2
120
2,9
128
Amministrazione doganale (25%)
3,8
73
3,9
71
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
4,2
60
4,2
66
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
4,6
69
4,9
56
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
2,7
100
2,7
101
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
3,1
92
3,4
95
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
3,9
72
4,1
75
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
3,2
91
3,3
92
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
2,2
97
2,7
103
Contesto business (25%)
3,3
117
3,3
123
Regolamentazione (50%)
3,5
80
3,6
83
3
125
3,1
129
Sub indici
Sicurezza (50%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
12,85
14,27
Fonte:
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
PAKISTAN
20
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2011 / 2012
2012 / 2013
2013 / 2014
Accesso al finanziamento
7,9
8,6
11,6
Aliquote fiscali
4,7
2
3,4
Burocrazia statale inefficiente
8,3
12,3
10,4
Scarsa salute pubblica
0,5
1,1
1,1
11,6
17
16,7
Crimine e Furti
4,4
6,1
5,4
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
5,3
2,7
2,8
Forza lavoro non adeguatamente istruita
4,9
4,8
3,2
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
8,7
8,7
11,2
Corruzione
Inflazione
7,9
8,1
6,5
Instabilita delle politiche
11,2
11,6
11,8
Instabilita del governo/colpi di stato
12,8
11
6,1
Normative del lavoro restrittive
3,3
0,7
0,8
Normative fiscali
4,4
1
3,3
4
1,5
3,5
Regolamenti sulla valuta estera
Insufficiente capacita di innovare
2,3
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.
Note:
I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 15
fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola
rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
PAKISTAN
21
BUSINESS COST
Unita
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per
anno.
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH.
2010
2011
2012
€ per m2 per 101,83 99,11 129,44
anno
€ per kwH
0,05
0,08
0,09
€ per m3
0,39
1,11
1,46
Aliquota fiscale corporate media.
%
35
35
35
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
16
16
16
Aliquota fiscale massima su persona fisica.
%
25
20
20
Acqua per uso industriale /commerciale.
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 08/01/2013
^Top^
PAKISTAN
22
INDICE DOING BUSINESS
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
183 paesi
Posizione nel ranking complessivo
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (25%)
Tempo - giorni (25%)
Costo - % reddito procapite (25%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
105
107
97
98
Pos.
189 paesi
110
105
21
1
21
11,2
9
10,4
105
10
105
109
11
11
222
222
222
262,5
216
190,4
166
6
11
171
6
175
6
206
206
206
1.346
1.603,7
1.600,9
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
2014
Val
(0 - 7)
10
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
Pos.
185 paesi
10
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
2013
Val
(0 - 7)
125
6
126
6
125
6
Tempo - giorni (33,3%)
50
50
50
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
7,7
7,8
7,7
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
67
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 6
max) (37,5%)
4
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 10 max) (62,5%)
6
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
70
4
6
29
73
4
6
32
34
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
6
6
6
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
6
6
6
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
7
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
158
162
166
47
47
47
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
560
560
577
Tassazione dei profitti (33,3%)
35,3
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
Documenti per esportare - numero (33,3%)
Documenti per importare - numero (33,3%)
17,9
75
7
18
85
8
91
8
8
8
8
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
esportare - giorni (33,3%)
21
21
21
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
importare - giorni (33,3%)
18
18
18
Costi per esportare un container da 20 piedi - (33,3%)
660
660
660
Costi per importare un container da 20 piedi - (33,3%)
705
705
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
156
725
155
158
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
976
976
976
Costi - % del risarcimento (33,3%)
23,8
23,8
23,8
46
46
Procedure - numero (33,3%)
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
Tempo - anni
Costo - % del valore della proprieta del debitore
74
46
78
71
2,8
2,8
2,8
4
4
4
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 09/01/2013
^Top^
PAKISTAN
23
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Come sottolineato recentemente dal Governatore della Banca centrale del Pakistan (SBP), Yaseen Anwar, occorre più attenzione
da parte del sistema bancario per garantire allle PMI un flusso ininterrotto di finanziamenti.
Egli ha osservato che, sebbene molte banche stanno cercando di migliorare la propria posizione di mercato, al fine di servire il
settore in modo più efficace, l'attuale livello di finanziamento alle PMI - ed il livello complessivo di accesso delle PMI ai servizi
bancari - rimane insoddisfacente.
Il settore delle PMI ''rappresenta infatti, oltre il 90% di tutte le imprese, impiega il 75% della forza lavoro non agricola e contribuisce
al 30% al PIL nazionale, ed e' pertanto necessario garantirne un adeguato accesso alle risorse finanziarie essenziali per la sua
crescita'', ha ancora sottolineato Anwar.
A questo proposito il Governo ha ristrutturato le istituzioni di supporto chiave come SMEDA (Small and Medium Enterprises
Development Agency - http://www.smeda.org) e SME Bank ( http://www.smebank.org ).
Occorre sottolineare che, in linea con gli altri paesi in via di sviluppo, il settore delle PMI in Pakistan non ha avuto accesso adeguato
al finanziamento da parte del settore formale ed ha dunque dovuto fare principalmente affidamento alle linee di credito da parte del
settore informale, ad un costo ancora più elevato rispetto al costo pagato dalle PMI che sono in grado di usufruire di finanziamenti
da fonti formali come le banche. Dagli studi effettuati dalla SBP, anche grazie all'interazione con il sistema bancario privato, è
emerso che uno dei motivi di base per l'accesso ridotto ai finanziamenti delle banche per le PMI è stato l'inadeguato contesto
normativo, che ha costretto le banche a valutare le richieste di finanziamento dei potenziali mutuatari nel quadro della vigente
prudenziale regolamentazione.
La SBP ha già elaborato progetti di regolamento prudenziale per le piccole e medie imprese, che possono essere resi operativi a
breve, e che fungeranno da modello per le banche commerciali per il finanziamento alle PMI. Allo scopo e' stato anche chiesto alle
banche di dotarsi di servizi dedicati per la gestione delle esigenze di finanziamento delle PMI.
Al fine di facilitare la decisione di credito, la SBP sta anche pensando di istituire un Credit Bureau nel settore privato per la raccolta
/ elaborazione dei dati relativi alla storia di credito delle piccole e medie imprese, in grado, in ultima analisi, di migliorare la capacità
di valutazione del rischio di credito da parte delle banche e di ridurre i c.d. ''non performing loans''.
Ultimo aggiornamento: 22/01/2013
^Top^
PAKISTAN
24
RISCHI
RISCHI POLITICI
Contesto regionale
Disputa sui territori contesi in Kashmir con l'India
Rischio di colpo di Stato ad opera dei militari
Possibile creazione di ''Stati paralleli'' in KPK e nelle aree tribali (FATA)
Peggioramento delle relazioni con gli Stati Uniti
La complessa fase di transizione politica e militare che vive l?Afghanistan rischia di
complicare gli equilibri regionali. Islamabad ospita oltre 4 milioni di profughi afgani e ha una
certa difficoltà nel controllo delle porose frontiere da cui transitano con relativa facilità militanti talebani. Il processo elettorale in
corso, che vedrà anche l?uscita delle forze NATO nel corso del 2014, crea ulteriori incognite sul futuro dell?Afghanistan e sulle
possibili sfide che anche il Pakistan dovrà ad affrontare. Da monitorare, per motivi diversi, anche gli sviluppi in Iran e India.
Contesto regionale
Nonostante il riavvicinamento avvenuto tra i due vicini nel corso del 2012 e 13, con alcuni
progressi soprattutto nell'ambito delle relazioni commerciali e consolari, la disputa sul
Kashmir (oltre a quella su Siachen) rimane una dei principali ''irritants'' nelle relazioni
politiche tra India e Pakistan. le numerose uccisioni di militari dei due schieramenti lungo la linea di controllo che separa l'Azad
Kashmir pakistano da quello indiano, negli ultimi mesi del 2013, hanno provocato un aumento della tensione tra i due Paesi, solo in
parte rientrato.
Disputa sui territori contesi in
Kashmir con l'India
Il Pakistan e' stato governato a lungo dai militari, che mantengono un ruolo di primissimo
piano nella gestione del Paese. Seppur, a seguito delle elezioni svoltesi nel Maggio 2013, i
rapporti tra il potere civile e quello militare sembrano orientati a logiche di consolidamento
del potere civile, la tradizionale minore efficacia dell'azione dei governi democratici, soprattutto nel contrasto al terrorismo e nella
gestione dell'agenda economica, potrebbe teoricamente spingere, in caso di fallimento da parte dell'Esecutivo - i militari a riprendere
in mano il controllo.
Rischio di colpo di Stato ad
opera dei militari
La lotta ai talebani condotta dalle Forze Armate non sembra aver dato i risultati sperati. Nelle
aree di frontiera, in particolare nelle FATAe in parte del KPK, il TTP (Tehrik-i-Taliban
Pakistan - una coalizione di circa 12 gruppi estremisti) esercita un crescente controllo del
territorio. Di recente il Governo Sharif ha avviato un dialogo ''di pace'' con le principali forze
estremiste, contestato dall'opposizione laica, che sino ad oggi non ha registrato significativi risultati, in un contesto di sempre
maggiore tensione con frequenti attentati anche nelle principali città del Paese.
Possibile creazione di ''Stati
paralleli'' in KPK e nelle aree
tribali (FATA)
Nonostante il recente riavvicinamento, le relazioni con gli USA, partner prioritario, anche da
un punto di vista del sostegno finanziario che Washington eroga a favore di Islamabad rimangono piuttosto tese, alla luce della qui fortemente contestata ''politica dei droni'', oltre
che nel quadro di un generale ripensamento, da parte USA, della propria strategia di presenza nella regione, alla luce dell'uscita
dall'Afghanistan delle Forze NATO nel 2014.
Peggioramento delle relazioni
con gli Stati Uniti
Ultimo aggiornamento: 10/04/2014
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PAKISTAN
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RISCHI ECONOMICI
Aumento Inflazione
Crisi della bilancia dei pagamenti
Aumento delle tasse per le societa' straniere
Cambiamento delle politiche fiscali
Congelamento dei conti correnti bancari in valuta estera
L'inflazione dovrebbe attestarsi intorno ad un valore medio del 7,2% nel periodo 2013-15,
inferiore a quella a due cifre registrata (10,9%) a fine 2013. Tuttavia, il crescente
indebitamento da parte del Governo, con il continuo ricorso ai prestiti da parte delle banche private, e la mancata soluzione alla crisi
energetica, potrebbero peggiorare le aspettative inflazionistiche.
Aumento Inflazione
Dopo l'interruzione dello SBA con il FMI, nel corso del 2011, il Pakistan ha vissuto un
costante deterioramento delle proprie riserve valutarie. A seguito dell'approvazione
dell'Extended Facilty Fund da 6.6 miliardi di dollari con il FMI (concesso nel settembre
2013),le riserve valutarie ora ammonterebbero a circa 5,35 MLD di dollari (oltre ai 4,70 MLD di valuta estera detenuti dal settore
bancario privato).
Crisi della bilancia dei
pagamenti
Aumento delle tasse per le
societa' straniere
Le societa' straniere hanno finora rappresentato la maggiore fonte di entrate fiscali per il
Pakistan e il Governo ha gia' cercato di eliminare esenzioni fiscali per innalzare il livello del
gettito. Con il nuovo Governo comunque sembrerebbe prevalere il desiderio di fornire
incentivi per attrarre investitori esteri.
Nonostante i propositi annunciati e lestrette condizioni imposte dal programma del FMI, la
raccolta fiscale annunciata per il 2013/2014 difficilmente raggiungera' il livelli auspicati,
sebbene si stia cercando di eliminare esenzioni e di allargare cosi' la base fiscale.In un
paese in cui ancora solo 3 milioni di persone pagano le tasse sui redditi, non sono da escludersi improvvisi aumenti delle aliquote
fiscali esistenti o l'introduzione di nuove tasse.
Cambiamento delle politiche
fiscali
Difficilmente potra' di nuovo verificarsi quanto accaduto nel 1998, dopo i test nucleari
pakistani, quando il Governo congelo' tutti i conti correnti in valuta estera, per paura che i
capitali prendessero il volo. In ogni caso, visto il deteriorasi delle riserve valutarie, una tale
circostanza potrebbe essere non del tutto remota.
Congelamento dei conti correnti
bancari in valuta estera
Ultimo aggiornamento: 09/05/2013
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RISCHI OPERATIVI
Crisi energetica
Emigrazione della forza lavoro qualificata
Insufficienza della rete infrastrutturale
Scarso rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro
Atti ostili nei confronti e rapimento di stranieri
La scarsezza di gas e di energia elettrica stanno mettendo a dura prova la resistenza
dell'industria pakistana, come pure la tolleranza delle famiglie. Il perdurare di questa
situazione, nonostante i proclami del Governo riguardanti nuovi approvvigionamenti tramite nuovi gasdotti (Iran-Pakistan e
Turkmenistan-Afghanistan-Pakistan-India i due piu' discussi) e costruzione di nuove dighe (Diamer Bhaisha) o potenziamento di
alcune di quelle esistenti (Tarbela su tutte), nonche' il ricorso alle energie alternative, potrebbe far precipitare ancor piu' l'economia
del paese.
Crisi energetica
La perdurante crisi economica e le migliori opportunita' lavorative all'estero, hanno
provocato, e provocano tuttora, un massiccio esodo di forza lavoro qualificata verso altri
paesi. Se il fenomeno non verra' arginato, le imprese potranno trovarsi in difficolta' nel
reperire personale valido da impiegare in loco.
Emigrazione della forza lavoro
qualificata
PAKISTAN
26
La carenza di fonti energetiche, ma anche le pessime condizioni delle rete elettrica, la non
ottimale distribuzione delle risorse idriche e l'ancora non adeguato livello delle vie di
comunicazione terrestri (su gomma e soprattutto su rotaia), rappresentano un fattore
scoraggiante per l'installazione di attivita' produttive.
Insufficienza della rete
infrastrutturale
Scarso rispetto delle normative
di sicurezza sul lavoro
Il recente incidente avvenuto a Karachi, dove il rogo in una fabbrica tessile ha causato la
morte di quasi trecento persone, ha scosso la comunita' internazionele e messo in risalto le
scarsissime misure di sicurezza adottate nella stragrande maggioranza degli impianti
produttivi del paese.
Atti ostili nei confronti e
rapimento di stranieri
Nel 2011 si sono registrati 470 rapimenti nei confronti di stranieri o notabili locali, soprattutto
per motivazioni politiche e per richieste di riscatto. Alcune zone del paese sono ad altissimo
rischio e generalmente le Ambasciate ne sconsigliano fortemente la visita ai propri
connazionali.
Ultimo aggiornamento: 09/05/2013
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PAKISTAN
27
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
L'Italia e' considerata un partner privilegiato per quanto riguarda le relazioni economiche e commerciali. Le eccellenti relazioni
bilaterali e le rilevanti e fruttuose attività della nostra cooperazione allo sviluppo contribuiscono a creare un clima di particolare
favore nei confronti di una maggiore presenza italiana.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Ufficio di Statistica pakistano, nel periodo che va dal luglio 2012 al giugno 2013, si conferma, in
termini generali, il terzo partner commerciale del Pakistan tra i Paesi UE - dopo UK e Germania - e si piazza al decimo posto
assoluto con un valore totale dell'interscambio bilaterale pari a circa 1,2 miliardi di Euro.
In particolare, l'Italia è attualmente all’ottavo posto come Paese importatore di prodotti pakistani ed al diciassettesimo per quanto
riguarda invece le esportazioni verso il Pakistan.
Una missione esplorativa da parte di rappresentanti di Banca Intesa San Paolo in Pakistan, volta a meglio conoscere la struttura del
sistema bancario locale, ha evidenziato che – a detta dei nostri interlocutori – essa si è rivelata essere relativamente affidabile ed
all'avanguardia, in linea con i dettami del Regolamento europeo "Basilea 2” e posta sotto il monitoraggio costante ed attento di una
Banca centrale indipendente (State Bank of Pakistan), tanto da suggerire un possibile incremento nel capitale di rischio per la
Repubblica Islamica e di conseguenza una maggiore propensione delle nostre imprese ad entrare in questo mercato.
L'intensificarsi delle relazioni a livello intergovernativo è accompagnato da un nuovo impulso nel settore privato, con la creazione di
nuove associazioni imprenditoriali e il rafforzamento di alcune esistenti (come l'Italian Development Committee di Karachi, che sta
ultimando il processo di riconoscimento come Camera di Commercio Italiana all'Estero) ed un rinnovato interesse a livello di
aziende. Si sta lavorando per creare uno stretto legame tra le varie associazioni imprenditoriali che lavorano, nelle principali città del
Pakistan, per promuovere il commercio e gli investimenti con il nostro paese, anche in stretto collegamento con la comunità
imprenditoriale pakistana residente in Italia (si ricorda che circa 120.000 pakistani risiedono nel nostro paese), che e' spesso
desiderosa di reinvestire i propri guadagni nel proprio paese natale.
Tra i principali settori industriali presenti (con investimenti diretti o meno) in Pakistan si ricordano:
- Settore energetico (l'ENI, come detto, e'presente in Pakistan dal 2000 e gestisce le attività nel Paese con oltre 40 espatriati ed
oltre 400 impiegati locali nel settore. Prima fra le international oil companies presenti nel paese in termini di esplorazione e
produzione di gas, ENI detiene 21 permessi di esplorazione e produzione. Di questi, 14 sono licenze esplorative (3 offshore e 11
onshore) e 7 produttive o di sviluppo (3 in qualità di operatore);
- Industria Difesa (Selex Galileo, Galileo Avionica, MBDA Italia, Selex Sistemi Integrati);
- Settore Chimico (Saipem, altre);
- Settore CNG (Landi Renzo, Faber, altre – Si sta lavorando per cercare di ottenere un 'review' della decisione, di vietare l'import ed
il cd. 'company fitting' (installazione in azienda) di kit e cilindri per auto a gas imposta de facto il 15 dicembre 2011 dall'Economic
Coordination Committee.
- Macchinari Tessile/Alimentare/Precisione;
- Settore Marmo (Pellegrini, Dazzini Macchine, Luna Abrasivi, altre);
- Trasporti (New Holland, appartenente al Gruppo FIAT).
Per quanto riguarda il prossimo futuro, molto interesse da parte di nostre imprese e grande potenzialità sono riscontrabili nei settori
delle energie alternative, anche per la cronica carenza di energia elettrica in cui il paese ormai versa, delle telecomunicazioni e delle
infrastrutture/trasporti, con grandi progetti in via di definizione (tra questi quelli relativi alla costruzione della Diga Diamer Bhasha ed
all'estensione della Diga Tarbela), che potrebbero rappresentare delle grosse opportunità per le nostre aziende, anche per la
possibilità, da parte del Pakistan, di ricevere cospicui finanziamenti internazionali.
Ultimo aggiornamento: 09/04/2014
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PAKISTAN
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SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: PAKISTAN
Export italiano verso il paese:
PAKISTAN
2011
Totale
2012
488,57 mln. €
578,76 mln. €
2013
428,46 mln. €
Merci (mln. €)
2013
nd
nd mln. €
2011
nd mln. €
2012
2013
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
0,85
1,59
1,87
Prodotti alimentari
4,44
4,83
3,47
Prodotti tessili
3,93
5,2
5,23
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
2,39
2,43
2,21
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
2,44
2,15
2,7
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
0,65
1,36
0,88
4,73
Carta e prodotti in carta
5
4,59
2,44
5,1
4,4
Prodotti chimici
54,46
51,82
54,01
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
13,99
22,75
18,87
Articoli in gomma e materie plastiche
5,53
6,08
7,69
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
6,36
5,57
8,23
11,98
18,79
16,22
140,77 182,26
12,95
Prodotti della metallurgia
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
29,91
65,56
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
11,62
12,75
15,61
157,72 146,25
195,49
Macchinari e apparecchiature
41,48
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
3,43
3,6
1,02
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
5,94
5,56
7,61
Mobili
1,71
3,27
2,66
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
6,33
8,5
8,73
16,19
18,39
11,88
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
PAKISTAN
29
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: PAKISTAN
Import italiano dal paese:
PAKISTAN
Totale
2011
2012
2013
2013
583,62 mln. €
431,51 mln. €
476,64 mln. €
nd mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
nd
2011
nd mln. €
2012
2013
12,58
8,54
12,37
8,45
9,86
10,08
19,74
25,9
22,1
299,25 194,4
223,45
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
94,59 75,56
86,43
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
64,61
57,2
65,02
Prodotti chimici
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Prodotti tessili
18,28
8,2
16,99
Articoli in gomma e materie plastiche
0,89
1,1
1,65
Prodotti della metallurgia
8,14
0,13
0,22
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
6,09
6,59
5,36
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
7,5
5,3
3,77
Macchinari e apparecchiature
2,1
2,87
0,6
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
4,94
4,5
4,03
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
0,17
0,82
1,3
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
16,6 17,46
17,33
Altri prodotti e attività
18,6 11,99
5,11
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
PAKISTAN
30
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
PAKISTAN
31
PAKISTAN
32
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
PAKISTAN
33
FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: PAKISTAN
Flussi
di investimenti italiani verso
il paese:
PAKISTAN
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
-4 mln. €
mln. €
PAKISTAN
34
2013
mln. €
Previsioni di
crescita 2014
Previsioni di
crescita 2015
nd %
nd %
FLUSSI TURISTICI
Non sono disponibili dati numerici sulle presenze di turisti italiani in pakistan e pakistani in Italia, vista l'esiguita' dei numeri,
soprattutto nel primo caso.
Per un quadro del mercato turistico pakistano, si puo' consultare il RAPPORTO CONGIUNTO AMBASCIATA/CONSOLATO/ENIT
2013:
http://www.esteri.it/MAE/pdf_paesi/ASIA/PAKISTAN.pdf
Ultimo aggiornamento: 09/04/2014
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PAKISTAN
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