04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 1 Cassago Brianza Anno XVIII - Numero 02 Notiziario di informazione parrocchiale «Essere amati da Cristo. E innamorarsi di Lui» di don Adriano Valagussa Mese di aprile A.D. 2014 Sommario Editoriale « E s s e r e a m a t i d a C r i s t o. E innamorarsi di Lui» (pagina 1) Pr e p a r a n d o c i p e r l a Pa s q u a (pagina 2) Le iniziative per la Quaresima (pagina 3) «Si è fatto povero per arricchirci» (pagina 3) Il Corso fidanzati 2014 (pagina 5) L a “ Pr o f e s s i o Fi d e i ” (pagina 6) L a Vi a C r u c i s d e l l a Te r z a e t à (pagina 7) Pe l l e g r i n i d a B o s t o n per Sant’Agostino (pagina 7) Il Merrimack College di Boston (Stati Uniti) (pagina 9) Le “domeniche insieme” in Oratorio (pagina 9) Il Convegno diocesano Caritas (pagina 9) tavo pensando a che cosa scrivere quando mi è capitato tra le Smani questo articolo di Anna Maria Canopi, abbadessa dell’Ab- Q u a n d o l a Fe d e d i v e n t a ragione di vita (pagina 10) I l c a r d . Ta g l e a M i l a n o (pagina 11) 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 2 aprile 2014 bazia “Mater Ecclesiae” sull’Isola di San Giulio (Novara). Ho trovato espresso in modo splendido ciò che volevo comunicare. Non posso che riproporvelo. L’articolo si trova sul n. 179 di “Luoghi dell’Infinito”. L’amore nasce da un incontro; è una scintilla divina che intercorre tra cuori aperti all’accoglienza dell’altro, anzitutto all’accoglienza dell’Altro che è Gesù Cristo, l’Amore divino incarnato: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Vivere, perciò, è credere all’Amore, è innamorarsi dell’Amore. Per questo il Figlio di Dio è entrato nella storia dell’umanità quale Figlio dell’uomo: «Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo. / Sulle tue labbra è diffusa la grazia; / perciò Dio ti ha benedetto per sempre» (Sal45,3). In Gesù l’Amore divino nella sua infinita umiltà è disceso tra noi, ha preso un volto umano, si è fatto bambino, è cresciuto fino all’età adulta per essere immo- 2 lato a salvezza di tutta l’umanità. Da parte della creatura umana, amare è innanzitutto aprirsi a questo Amore totalmente gratuito che lo precede e lo chiama a essere partecipe della sua beatitudine. Più si risale alla Sorgente, più si scopre l’incommensurabile grandezza dell’uomo nella sua vocazione essenziale, che è quella di amare e di diventare partecipe della natura divina. Non si può contemplare Gesù - nella culla, nella sua missione di annunciare il Regno di Dio, sulla croce e risorto - senza innamorarsi di Lui, attratti dal fascino del suo mistero. San Paolo si diceva afferrato da Cristo al punto da non poter più far altro che vivere unicamente di Lui: «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21), «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Nella vita di ogni autentico cristiano c’è sempre un momento di grazia speciale, un incontro “folgorante” con Gesù, e quasi sempre con Lui crocifisso per amore, come fu per Paolo. Anche Edith Stein – santa Teresa Benedetta della Croce – a sua Shalom madre che la rimproverava di essere passata dal giudaismo al cristianesimo, rispondeva che dopo aver incontrato Gesù non aveva più potuto fare altro che amarlo e seguirlo. E lo fece fino al martirio. Un giorno una convertita mi confidò di essere entrata casualmente in una chiesa proprio mentre si leggeva il passo del Vangelo dell’incontro di Gesù con la Samaritana: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”» (Gv 4,10). Mi disse: «Io non ero praticante e non mi interessava fermarmi alla Messa. Uscii in fretta avviandomi alla stazione, ma a un tratto mi sentii inseguita e come afferrata. Mi voltai. Non c’era nessuno; udii una voce che mi diceva: “Ho sete”. Compresi allora che era Lui, Gesù, che mi dichiarava il suo amore e mendicava il mio!». Incontrare Gesù e innamorarsi di Lui è stata la felice avventura dei santi di ogni tempo e rimane sempre una splendida opportunità per tutti, fino alla fine dei tempi. (Madre Anna Maria Canopi) Preparandoci per la Pasqua di don Adriano Valagussa i stiamo preparando a celeC brare la Pasqua. È per noi cristiani la festa che dà origine a tutte le feste, perché è la vittoria di Cristo sul male, sul peccato, sulla morte. Una festa che non è solo il ricordo di qualcosa che è avvenuto tanti anni fa, ma il rendersi presente per noi di ciò che è accaduto. Il Concilio Vaticano II nella Costituzione sulla sacra liturgia, che è il primo documento approvato dal Concilio, così si esprime al n.2: “La liturgia, mediante la quale, soprattutto nel divino sacrificio dell’eucaristia, si attua l’opera della nostra redenzione”. Il primato è di Cristo, morto e risorto, presente. Se l’eucaristia è Gesù Cristo in persona, non si può concludere che l’eucaristia appartiene alla Chiesa, perché Gesù Cristo non appartiene alla Chiesa, ma è la Chiesa che appartiene a Gesù Cristo. Effettiva- mente non è la Chiesa a “fare” l’eucaristia, ma viceversa è l’eucaristia a fare la Chiesa. L’identità tra Gesù Cristo e l’eucaristia è il presupposto pacifico che non può essere contestato per la fede cattolica. Un’identità che non è da pensare immobile e rigida come una mummia, ma anche della sua “azione” cioè della sua vita, che ha avuto il momento conclusivo e come riassuntivo nella morte in croce, il sacrificio 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 3 Shalom del Calvario. La Chiesa è precisamente il risultato dell’azione di Gesù Cristo, cioè del sacrificio della Croce. Evidentemente la raccomandazione di Gesù. “ Fate questo in memoria di me” non è da intendere nel senso riduttivo di ripe- 3 tere il gesto del pane e del vino – il gesto rituale o liturgico – che sarebbe vuoto senza il riferimento proprio al sacrificio della croce; ma è da intendere nel senso comprensivo del rimando al sacrificio della croce. In altri termini, come nella “azione” di aprile 2014 Gesù il gesto eucaristico non è separabile dal sacrificio della croce, così la ripetizione del gesto di Gesù da parte dei discepoli non può ridursi al gesto rituale, ma comporta di spingersi fino al sacrificio della croce. Le iniziative per la Quaresima ra le iniziative organizzate per la Quaresima 2014 si ricorda che ogni mercoledì sera, alle T ore 21, in Oratorio, si tiene la catechesi per gli adulti sul Vangelo di Marco, attraverso una lettura completa e meditata del testo. Martedì 8 aprile si terrà l’ultimo appuntamento con la catechesi dell’Arcivescovo in Duomo, durante la Via Crucis che viene trasmessa in diretta dalle 21 su Telenova, Radio Marconi, Radio Mater, www.chiesadimilano.it, twitter e facebook. Su Radio Mater, al termine della Via Crucis segue un’ora di meditazione, riflessione e dialogo con gli ascoltatori. Per le funzioni e confessioni della Settimana Santa si invita a controllare il nostro sito www.parrocchiacassago.it, il Settimanale e gli avvisi che saranno affissi in chiesa e in oratorio. Buona Pasqua a tutti! «Si è fatto povero per arricchirci» di Papa Francesco ari fratelli e sorelle, C in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico? Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi…». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino a ognuno di 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 4 aprile 2014 noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato». Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! È invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. È questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2). Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ric- 4 chi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo. Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sem- Shalom pre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. A imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospetti- 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 5 Shalom ve sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la co- 5 munione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima aprile 2014 è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Il Corso fidanzati 2014 di Augusta Colombo l 28 Febbraio si è concluso il ICorso Fidanzati 2014 o meglio io preferisco definirlo “Percorso” e non corso perché nessuno ha la pretesa di insegnare niente a nessuno ma soltanto abbiamo percorso insieme a queste giovani coppie un tratto di quella strada che le separa dal Sacramento del Matrimonio cercando di condividere con loro la bellezza e l’importanza di questo Sacramento. Gli incontri sono stati sei in tutto e vi hanno partecipato 13 coppie. Siamo partiti dalla Persona cioè “l’io” per arrivare alla morale cristiana passando attraverso “Il volto dell’amore nelle Sacre Scritture, la riscoperta del matrimonio come sacramento” e ci siamo domandati se esiste una morale coniugale e familiare. Questa è stata una delle domande su cui ci siamo maggiormente confrontati e su cui è nata una vivace discussione. Ci siamo confrontati anche sul discorso del Papa ai fidanzati soffermandoci sull’importanza delle tre paroline “Permesso, scusa, grazie” che sono un po’ il segreto per un’unione duratura. Che dire di questo Percorso? È dal 1996 che con mio marito seguo questi incontri e devo dire che, se prima era quasi scontato sposarsi in chiesa, adesso non lo è più (ci sono altre forme di unione: convivenza, matrimonio civile) e quindi le coppie che fanno questa scelta la fanno con più consapevolezza anche se talvolta il “per sempre” spaventa un po’ dato che viviamo una vita di continuo precariato. 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 6 aprile 2014 Qualcuno arriva al primo incontro un po’ titubante magari trascinato dalla fidanzata/o ed è bello poi alla fine scoprire che non solo gli siamo stati d’aiuto ma che avrebbe voluto continuare perché ha trovato interessanti gli argomenti trattati o perché non aveva mai avuto modo di soffermarsi a pensare 6 alla bellezza del loro rapporto di coppia. Il corso è finito come sempre con la S. Messa per i Fidanzati celebrata da Don Adriano e successivamente il pranzo a Ca’ de Baffo che è stato un momento di simpatica condivisione. Peccato che Don Adriano non abbia potuto par- Shalom tecipare perché indisposto. Ah, dimenticavo di dire che quest’anno alle coppie guida si è aggiunta una nuova giovane coppia formata da Andrea e Maria: ben vengano le nuove leve perché, anche se la pensione è stata posticipata di parecchio, prima o poi si dovrà anche fare il ricambio generazionale! La «Professio Fidei» di Piera Merlini a nostra Diocesi si sta prepaL“Professio rando al grande evento della Fidei” in programma per giovedì 8 maggio con il cardinale Scola a Milano. Anche la nostra zona di Lecco, in preparazione a questo, ha organizzato tre incontri in tre località diverse. Lunedì 17 marzo, nella chiesa di Casatenovo era presente il nostro Vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla per la presentazione dell’iniziativa. Dopo la preghiera iniziale al fonte battesimale e l’aspersione con l’acqua benedetta, l’introduzione del testo del Vangelo secondo Matteo (Cap. 13 versetti 24-30, ovvero la Parabola del buon seme e della zizzania) e delle prime due pagine in Appendice della Lettera pastorale “Il campo è il mondo” ci ha richiamato a ciò che è essenziale alla nostra vita: la Parola, (come dice il Papa, Vangelo da leggere tutti i giorni) che è il nostro “respiro”, più che le tante parole che diciamo noi. L’iniziativa dell’8 maggio sarà la venerazione pubblica della Reliquia del Santo Chiodo. Il Cardinale nel pomeriggio la vuole portare nei posti più significativi dove emerge tutta la realtà: alle 14,30, per il tema della malattia, sarà presso l’Aula Magna della Mangiagalli; subito dopo, per la Cultura, presso il palazzo della Triennale, quindi in riferimento al tema dell’Economia e delle Imprese in Piazza Gae Aulenti, infine, alle 18,00, per il tema dei migranti, presso la Chiesa di San Giuseppe Morente in Via Celentano 14. Milano è la città della moda, che è agli antipodi di Cristo. Alla sera in piazza Duomo ci sarà “la passerella” dello “Spettacolo ritmato della Passione secondo Luca”, per dire a chi stiamo regalando la nostra vita. Nostro compito è passare la fede alle nuove generazioni, proposta di una continuità in cui siamo chiamati a sporcarci le mani. Dice il Cardinale “La professione della nostra fede per le vie della città vuole dire a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell’umano fino nelle periferie più lontane, per seminare la gioia del Vangelo nel campo che è il mondo”. 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 7 Shalom 7 aprile 2014 La Via Crucis della terza età di Orazio Caliandro gni anno il movimento Terza O Età del decanato di Missaglia organizza una speciale Via Crucis in un paese del decanato stesso. Quest’anno è stata la volta di Valaperta. Mercoledì 26 Marzo, persone più o meno anziane provenienti da tutto il decanato, si sono riunite con devozione intorno ad alcuni sacerdoti e hanno seguito la croce per le vie del paese, per poi concludere in chiesa la via Crucis. Per il 2015 proporremo di fare questo a Cassago. Nella Quaresima in corso invece, il Movimento Terza Età si ritroverà mercoledì 9 Aprile in Villa Sacro Cuore di Triuggio, per un giorno di ritiro in preparazione alla San- ta Pasqua. L’esperienza degli anni passati, ricorda un vero rinnovo dello Spirito. Per l’incontro del 9 Aprile, è possibile ottenere informazioni dalla locandina affissa alle porte della Chiesa e chiunque voglia partecipare sarà ben accetto. Del Movimento Terza Età si è parlato altre volte: è un movimento voluto dal compianto cardinal Colombo ed è un movimento diocesano. Non svolge grandi attività sociali, tuttavia i componenti sono tutti impegnati nelle attività delle proprie parrocchie. Gli incontri mensili svolti a Casatenovo, sono incontri di catechesi, tenuti da don Valentino, parroco di Cortenuova. I rappresentanti delle varie parrocchie, infine, impegnano un lieve spazio di tempo a organizzare la corrispondenza con la diocesi e la corrispondenza con la nostra zona. In Ottobre l’apertura dell’anno sociale avviene con un pellegrinaggio a un santuario dedicato alla Madonna. In novembre il giorno del ringraziamento con la Messa solenne in una parrocchia che si propone. In Quaresima i due incontri di cui sopra mentre a Giugno la conclusione dell’anno sociale. Le offerte raccolte in queste giornate vengono devolute ai centri Caritas di Missaglia, di Casatenovo e di Barzanò. Pellegrini da Boston per Sant’Agostino di Luigi Beretta n una splendida giornata di priIgiunto mavera anche quest’anno è a Cassago un bel gruppo di pellegrini da Boston, precisamente dal Merrimack College, una scuola gestita dagli Agostiniani. Ben 38 fra studenti e docenti: tutti si sono subito crogiolati al sole, davanti a una copiosa tazza di cioccolato caldo con gelato da Colzani, cercando di lasciarsi subito alle spalle il freddo che fino al giorno prima li aveva accompagnati in America con uno spaventoso inverno che ha toccato i -20 C° e una montagna di neve a coprire strade e case. Guidati, come sempre, da Padre James Wenzel, coadiuvato dal fotografo Kevin e da Joe Kelly, tutti sono arrivati per visitare i luoghi di Cassago che ri- cordano la presenza di sant’Agostino. Dopo il momento di ristoro, i ragazzi si sono incamminati a piedi per il paese fino a raggiungere il Parco sant’Agostino. Qui hanno avuto l’occasione di apprendere la storia “agostiniana”, di vedere la “fontana” e le memorie storico-archeologiche che vi sono conservate. Quest’anno è stato possibile proseguire la visita oltre che nel parco Rus Cassiciacum e fra i resti del castro medioevale, anche fra le arcate dei Ruderi che sono in una fase avanzata di recupero strutturale e che fra qualche mese saranno visitabili da tutti. La visita è proseguita in chiesa parrocchiale davanti all’altare di sant’Agostino, la cui cappella era stata appena ridipinta. Il nuovo al- tare consacrato dal card. Scola è stato molto apprezzato per la linearità e l’efficacia dello stile, così come l’ambone e il nuovo battistero. Ultima tappa presso la sede della Associazione per osservare i reperti storici, artistici e archeologici lì esposti. In serata il gruppo di pellegrini è stato accolto da Marco Sangalli per una effervescente pizzata e sabato sera, presso la baita, gran cena con i prodotti italiani altamente apprezzati. In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di chiacchierare con padre Wenzel, con qualche studente e qualche adulto. “Mi piace venire a Cassago per sant’Agostino – dice p. Wenzel – e per l’accoglienza che trovo: mi sento di essere a casa mia, tra la mia fa- 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 8 aprile 2014 miglia. Io sono un frate agostiniano e l’università dove lavoro e insegno è una scuola agostiniana. Per me è molto importante incontrare altre persone che conoscono Agostino e lo apprezzano. I pellegrinaggi che organizzo da tanti anni sono fruttuosi e io sono molto contento nel mio cuore quando vengo a Cassago. Quando torniamo a Boston, quando riparliamo di questo viaggio, gli studenti sono sempre molto contenti perché qui incominciano a vedere e a imparare un’esperienza forte di accoglienza e di amicizia. Da 15 anni i ragazzi parlano con me (ne porto sempre una quarantina ogni anno) e dicono che questo paese di Cassago è molto speciale. In questo 8 luogo, specialmente da Marco e dagli alpini, vivono un’esperienza comunitaria veramente agostiniana”. Gli fa eco Megan Kelly: “Qui la gente che ci accoglie è bellissima. Ieri sera una famiglia ha aperto la sua casa per tutti noi. È una scelta semplice che ci ha procurato grande gioia. Perché questa diventa una vera esperienza agostiniana: non solo leggere libri, ma viverla assieme agli altri”. Una ragazza interviene e aggiunge: “È una esperienza in profondità, che non è vissuta da turisti, ma da pellegrini dove si apprezza l’amicizia e la spiritualità italiana”. P. Wenzel chiama qualche ragazzo per dire la sua: “Mi piace il cuore aperto alla comunità. Sono molto Shalom contento di questa esperienza che porterò con gratitudine nel mio cuore”. Un altro: “Il luogo, la gente, il cibo, il paesaggio offrono una grande opportunità di conoscere la gente di Cassago, che è molto ospitale e si sente che è fatta con il cuore”. Una ragazza aggiunge. “Ammiro la semplicità, la vita vissuta qui con tranquillità e serenità. È molto bello vivere qui”. I ragazzi sono gentili, educati, portano un grande rispetto a p. Wenzel e lo trattano con molta affabilità. La serata volge al termine, si incomincia a cantare, un po’ in italiano un po’ in anglo-americano, si ride, si parla. Alla fine il commiato: un saluto per tutti e un sentito arrivederci all’anno prossimo. 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 9 Shalom 9 aprile 2014 Il Merrimack College di Boston (Stati Uniti) l Merrimack College è un istituto scolastico che è stato fondato nel 1947 a North Andover, MassaIvo chusetts, dall’Ordine di S. Agostino. Gli Agostiniani, su invito di Richard Cushing, allora arcivescodi Boston, istituirono il Collegio come una risposta diretta ai bisogni e alle aspirazioni dei giovani dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Da allora il Merrimack College ha laureato quasi 22.000 studenti e si è ingrandito fino a comprendere circa 40 edifici tra cui una biblioteca con 125.000 volumi. Gli studenti del Merrimack College ora provengono non solo dagli Stati Uniti ma da tutto il mondo. Cassago è stata la prima tappa di un tour toccherà poi altri luoghi “agostiniani” come Milano, Pavia, San Gimignano, Ostia e Roma. Le “domeniche insieme” in Oratorio di Piera Merlini nche in questa Quaresima 2014 A i bambini che frequentano il catechismo dell’iniziazione cristiana si sono dati appuntamento per le “domeniche insieme” in Oratorio, il cui scopo è far incontrare e far partecipare i genitori al cammino di fede che i figli fanno appunto in Oratorio, perché la prima scuola di fede per un bambino e un ragazzo è la famiglia. Dopo la S. Messa delle ore 10.30 e il pranzo in Oratorio, mentre i bambini con le loro catechiste sviluppano il tema proposto, i genitori in compagnia di don Adriano “fanno catechismo”. Alla fine ci si riunisce per la preghiera finale, per la merenda e per quattro chiacchiere insieme. Le domeniche dell’iniziativa sono state il 9 marzo (5° elementare), il 16 marzo (4° elementare, il 23 marzo (2° elementare) e il 30 marzo (3° elementare) mentre la conclusione sarà il 6 aprile (1° media), giorno in cui esce questo numero di Shalom. Novità per quest’anno, viste le nuove disposizioni canoniche, è che la nostra parrocchia vedrà la celebrazione del Sacramento della S. Cresima per due classi e precisamente sabato 17 maggio alle ore 15 per la 5° elementare e domenica 25 maggio alle ore 10,30 per la 1° media. Per la prima Comunione la data sarà invece l’11 maggio alle ore 10,30. Il convegno diocesano Caritas di Chiara Fumagalli abato 22 febbraio a Milano si S è tenuto il convegno annuale di Caritas Ambrosiana in collaborazione con la Diocesi di Milano dal titolo “ …e riempirono dodici ceste”. I temi trattati sono stati quelli del nutrimento e del diritto al cibo, in vista dell’Expo 2015 che si terrà proprio a Milano e che affronterà questi temi. I vari relatori hanno trattato il tema del cibo sotto diverse sfaccettature. Stefano Gatti della società che gestirà Expo 2015 ha spiegato cosa sarà l’Expo. Avrà inizio il primo maggio 2015 e durerà per sei mesi. Sarà occasione d’incontro per il settore pubblico ma anche privato, per le varie nazioni ma anche per privati e associazioni. Sarà oc- 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 10 aprile 2014 casione non tanto per mostrare novità o innovazioni tecnologiche come in passato, quanto piuttosto un’esperienza di confronto su temi che riguardano l’umanità intera. La prossima edizione 2015 sarà proprio incentrata sul tema del cibo. Michel Roy segretario di Caritas Internationalis ha spiegato invece la campagna che Caritas ha iniziato a dicembre 2013, che sta portando avanti a livello mondiale e che culminerà con l’Expo. “Cam- 10 pagna contro la fame nel mondo” si prefigge un obiettivo impegnativo, provare a cambiare le politiche dei vari Paesi, provare a riformare le politiche agricole, promuovere le buone pratiche che magari esistono ma non sono conosciute. Questo perché è scandaloso che una persona su 8 a livello mondiale soffra la fame. Non è più una questione di carità (o non solo) ma di giustizia. Luca Moscatelli ha poi mostrato come il riferimento al pa- Shalom ne sia anche presente e attraversi tutta la Sacra Scrittura, dalla creazione all’esodo con la manna, dalle tentazioni alla moltiplicazione dei pani (e dei pesci) per tutti (dodici ceste avanzate) titolo proprio dell’incontro. È stato solo un assaggio, però è stato un modo per incominciare ad avvicinarsi a Expo 2015. Il tema sembra molto interessante e, anche se Expo è ancora lontano, invito tutti a non lasciarlo passare invano. Quando la Fede diventa ragione di vita di Cristina Proserpio Io vi ho scelti dal mondo”. Non “stimonianza è una domanda, ma è una tedi vita. Sabato 15 marzo presso i missionari della Consolata di Bevera si è svolto il primo incontro organizzato dai gruppi missionari dei Decanati di Missaglia e Oggiono in occasione della Quaresima di Fraternità. L’incontro dal titolo “Liberi di Credere: essere cristiani in Pakistan” è stato introdotto da P. Gianni, animatore decanale missionario, da alcuni giovani e dalla preparatissima giornalista Chiara Zappa che ha spiegato la situazione dei cristiani in Medio Oriente. La loro presenza di certo non passiva deriva da una lunga tradizione, ed è quindi molto forte anche se nettamente di minoranza. La nazione che oggi è il Pakistan è stata parte dell’India fino al 14 agosto 1947. La storia politica pakistana è divisa in periodi alternati di dittatura militare e governo democratico parlamentare. Nel 1956 la formazione di una Costituzione e la dichiarazione del Pakistan come una repubblica islamica; i militari prese- ro però il controllo nel 1958 e tennero il potere per più di 10 anni. Nel 2004 Musharraf ha iniziato una serie di passi per far ritornare la nazione a una certa qual formale democrazia. La Costituzione sancisce uguaglianza sul piano formale di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro religione. Di fatto la situazione del cristiani che sono in netta minoranza non è delle migliori. In Pakistan il 97% della popolazione è di religione musulmana, mentre i cristiani sono solo l’1,6%. “Disse Gesù ai suoi discepoli: Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia”. Con queste parole del Vangelo di Giovanni ha iniziato la sua testimonianza Zarish, una giovane ragazza pakistana che su invito del suo vescovo, a settembre ha intrapreso gli studi di Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. I suoi studi supportati anche grazie ai contributi raccolti durante la Quaresima dai Decanati di Missaglia e Oggiono, dureranno 3 anni, al termine dei quali Zarish tornerà nel suo paese per formare nuovi catechisti. Ha narrato la Fede tenace di pochi che si impegnano a vivere da cristiani partecipando attivamente alla vita della parrocchia e allo stesso tempo ha parlato delle gravi difficoltà che ha vissuto personalmente e che vivono molti fedeli che spesso sono vittime di ingiustizia fino al punto di dover abbandonare gli studi. Anche lei da studentessa in economia, ha vissuto delle ingiustizie, ma ha scelto in tutta coscienza di lasciare il suo lavoro per “essere luce e sale della Terra” per essere un testimone credibile, per saper dare le ragioni della propria Fede. Ha visto l’urgenza di intervenire in prima persona per la formazione dei catechisti per rendere testimonianza alla Verità. Ha concluso l’intervento citando “Beati i perseguitati a causa della giustizia, per- 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 11 Shalom ché di essi è il regno dei cieli”. Aver avuto la possibilità di ascoltare questa testimonianza è stata una vera ricchezza, un’occasione per interrogarsi e confrontarsi: come viviamo la nostra Fede? È facile viverla qui in Italia o è abitudine? Sappiamo dare le ragioni della nostra Fede? 11 Siamo disposti ad arrivare al punto di donare la vita? Prossimi appuntamenti della Quaresima di Fraternità sono la Veglia dei Martiri Missionari (lunedì 24 marzo ore 20.45 a Barzanò) e la Festa dei Popoli presso i Missionari della Consolata il 13 aprile. Al termine della S. aprile 2014 Messa ci sarà come ormai da tradizione la preghiera interreligiosa con la comunità islamica di Lecco, un piccolo segno di apertura e condivisione per conoscere e valorizzare quello che ci unisce, contrariamente a come si è purtroppo abituati a pre-giudicare. Il cardinale Luis Antonio Tagle a Milano di Ivano Gobbato ei sobborghi più poveri della N città di Manila, capitale delle Filippine (popolosa nazione insulare del sud-est asiatico, grossomodo a nord dell’Australia e a est del Vietnam) vivono oltre due milioni di persone – nell’intero Paese ne vivono quasi cento milioni – ma i preti sono solo 200. Basterebbe questo dato a inquadrare l’enorme lavoro che la Chiesa filippina si trova davanti. Ed è anche di questo che ha parlato il card. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo appunto di Manila, ospite della nostra Diocesi alla fine dello scorso mese di febbraio. Il card. Tagle, classe 1957, ha così incontrato non solo la diocesi ambrosiana ma anche molte migliaia di connazionali il che, considerato che i residenti filippini in Lombardia sono poco meno di 50mila, mostra la grandissima attenzione di questa comunità per l’arrivo del proprio primate. All’apertura dell’incontro il card. Scola ha voluto ricordare la straordinaria opera missionaria da tempo in atto nelle Filippine, uno dei due Paesi dell’estremo oriente a maggioranza cattolica (l’altro è Timor Est) affermando che “essere annunciatori consente di crescere nel rapporto e nell’incontro con i testimoni”, e anche il card. Tagle ha voluto “ringraziare la Chiesa milanese per il sangue dei suoi missionari, che hanno fatto crescere la fede nelle Filippine”. L’Arcivescovo di Ma- nila ha poi cercato di spiegare anche ai molti italiani presenti la realtà del suo Paese, profondamente diverso dal nostro: “ la maggior parte della mia città è periferia: è alto il numero di chi vive nelle periferie, ma qualitativamente questa maggioranza vive in una situazione in cui non ha voce, non ha potere, non ha il minimo indispensabile. Però lì ho trovato segni potenti di fede e di speranza. I miei insegnanti più convincenti per la vita di fede vengono dalla periferia ”. Il card. Tagle ha quindi voluto raccontare come anche nella pietà popolare si scopra il profondo misticismo dei poveri: “quest’anno 10 milioni di persone hanno partecipato a una processione durata 18 ore. Stiamo però cercando di orientare il fervore spirituale dei devoti verso una partecipazione alla vita della parrocchia e un impegno per la società, infatti il povero e il semplice saranno formati e incoraggiati ad essere soggetti attivi, evangelizzatori e non solo destinatari della buona notizia: il luogo privilegiato per incontrare Gesù è lo spazio umano”. Bello e interessante anche per noi questo discorso sulle periferie: spesso le consideriamo luo- 04_Cassago_14_04_Cassago_14.qxd 28/03/2014 11:28 Pagina 12 aprile 2014 “Informazioni utili” Sede di Shalom Casa parrocchiale P.zza Beato Giovanni XXIII 10 23893 Cassago B.za (LC) Tel. 039.955715 - Fax 039.9287249 [email protected] www.parrocchiacassago.it Orari parrocchiali S. Messe festive (Chiesa parrocchiale) Sab. 20.00; Dom. 8.00; 10.30; 18.00 S. Messe feriali (Chiesa parrocchiale) Lun., Mar., Giov., Ven. 9.00 (dopo la recita delle lodi alle 8.50) Primo venerdì del mese S. Messa 20.30 12 Shalom ghi verso cui orientare la nostra personale “bontà” mentre dovremmo imparare a vedere quanto la periferia ci insegni a “vivere la fede, l’amore e la speranza” . Per questo i tanti migranti filippini presenti anche in Italia hanno – secondo il card. Tagle – non solo il giusto diritto di scegliere il luogo in cui lavorare o abitare, ma anche il “dovere” di essere missionari attraverso la loro fede, i loro valori tradizionali, i nostri comuni valori cristiani. E in che modo esercitare reci- procamente la missione? La risposta del card. Tagle non si è fatta attendere: “a Manila c’è stato un sondaggio tra i giovani da cui è emerso che non vogliono preti o vescovi arrabbiati, sempre pronti a condannare, ma di voler sentire la bellezza del Vangelo di Gesù e percepire la bontà del messaggio nella persona che lo annuncia”. La gioia della fede, insomma, e l’abbraccio di un annuncio fraterno: probabilmente il modo migliore con cui rendere evidente il nostro essere cristiani. Mer. e Sab. preghiera delle lodi mattutine, alle 8.50 S. Messe feriali e festive (Chiesa di Oriano) Dom. 9.30; Mer. 9.00 Adorazione eucaristica 15.00-16.00 (ogni primo giovedì del mese) Sante confessioni Tutti i giorni feriali prima delle S. Messe Sab. pom. (Chiesa Parrocchiale) 15.0018.00 Orario Segreteria parrocchiale Tutti i giorni 9.40-11.30 Associazione S. Agostino Biblioteca e Sede - Dom. 11.00-12.00 [email protected] - www.cassiciaco.it Appuntamenti: 039.958105 (Beretta) Orari Farmacia Lun.-Ven. 8.30-12.30 e 15.30-19.30; Sab. 8.30-12.30 Tel. 039.955221 Piazzola rifiuti (zona Stazione) 1 apr.-31 ott. Mar. 18-21; Sab. 9-12 e 14-17 1 nov.-31 mar. Mar. 14-17; Sab. 9-12 e 14-17 Centro aiuto alla vita - Barzanò Apertura mer. 15-17.30 Tel. (parrocchia) 039/955835 Numeri utili Parrocchia 039.955715 Oratorio 039.955136 Comune 039.921321 Asilo nido 039.956623 Elementari 039.956078 Materna 039.955681 Media Cassago 039.955358 Biblioteca 039.9213250 Guardia medica Casatenovo 039.9206798 Pronto Soccorso Carate 0362.984300 Pronto Soccorso Lecco 0341.489222 Carabinieri Cremella 039.955277 Pagine a cura e responsabilità della Parrocchia MONTMARTRE Perdono muto La LUCE a cui aspiro non si vede, ma esiste ed è la stessa che mi guida, la stessa LUCE di cui sono erede. Per ESSA, spesso, esulto in alte grida, pensandola tra ciò che non si tocca. Malgrado il detto, l’intimo Le affida il canto che mi giunge sulla bocca. A Lei, insigne LUCE sempre accesa che fa sbocciare al cuore ogni sua brocca, domando di venire in mia difesa sul filo della vita che percorro. È un’esigenza sulla quale scorro, attratto da una convincente VOCE. Non vado adagio, ma neppure corro ed evito l’impatto che mi nuoce. Rifletto. Chi mi chiama è una PERSONA: divenne LUCE appeso ad una croce e giorno dopo giorno mi si dona. Attende nel futuro ed è presente, osserva le mancanze e le perdona ed è un perdono muto che si sente. C. O.
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