Antibiotici e riduzione del rischio di complicanze del mal di gola. Lancet Infect Dis 2014; 14: 213–19 Published Online January 17, 2014 http://dx.doi.org/10.1016/ S1473-3099(13)70294-9 Interpretazione Le complicanze suppurative non sono comuni nell'ambito dell'assistenza primaria e nella maggior parte dei casi non sono gravi. La somministrazione di antibiotici riduce il rischio di complicanze suppurative o di seconda visita negli adulti, ma tale riduzione non è così importante come suggerito dalle evidenze degli studi clinici. Nella maggior parte dei casi, gli antibiotici non sono necessari e una strategia di prescrizione antibiotica ritardata sembrerebbe offrire vantaggi analoghi alla prescrizione immediata. Contesto I dati provenienti dagli studi clinici suggeriscono una riduzione delle complicanze del mal di gola di almeno il 50% dovuta all'impiego di antibiotici, ma sono pochi gli studi sulle complicanze del mal di gola condotti in contesti attuali e i dataset della prescrizione ritardata di antibiotici sono sottodimensionati. Le evidenze osservazionali rivestono una grande importanza se si considera la scarsa osservanza dei trattamenti antibiotici al di fuori degli studi clinici, ma fino ad oggi non è ancora stato condotto nessuno studio osservazionale di coorte prospettico. Metodi Abbiamo creato un'ampia coorte prospettica dallo studio DESCARTE, e dalla componente PRISM di DESCARTE, composta da 12.829 adulti affetti da mal di gola (durata ≤2 settimane) assistiti nell'ambito dell'assistenza sanitaria di base. Il nostro follow-up della coorte si è basato su un'analisi dettagliata e strutturata delle cartelle mediche di routine e sull'analisi del raffronto di tre strategie di prescrizione antibiotica (assenza di prescrizione, prescrizione immediata e prescrizione ritardata) per controllare la propensione a prescrivere antibiotici. Sono state registrate le informazioni relative alla prescrizione antibiotica in 12.677 soggetti (4.805 nessun antibiotico prescritto, 6.088 con prescrizione antibiotica immediata e 1.784 con prescrizione antibiotica ritardata). Attraverso l'analisi delle note dei pazienti (n=11.950), abbiamo documentato lo sviluppo di complicanze suppurative (ad es. ascesso peritonsillare, impetigine e cellulite, otite media, sinusite) o le seconde visite con sintomi nuovi o irrisolti. Abbiamo fatto ricorso ad un'analisi multivariata per valutare le variabili significativamente connesse alla propensione a prescrivere antibiotici e il clustering da parte dei medici di base. Risultati 164 pazienti su 11.950 tra quelli per i quali erano disponibili informazioni (1,4%) hanno sviluppato delle complicanze; l'otite media e la sinusite sono state le complicanze più comuni (101 pazienti [62%]). Rispetto all'assenza di prescrizione antibiotica, la prescrizione immediata è stata associata ad un numero minore di complicanze (rapporto di rischio aggiustato [RR] 0,62, CI al 95% 0,43— 0,91, NNT stimato 193) analogamente alla prescrizione antibiotica ritardata (0,58, 0,34—0,98; NNT 174). 1.787 pazienti su 11.950 (15%) sono stati visitati una seconda volta con sintomi nuovi o irrisolti; anche per quanto riguarda il rischio di seconda visita è stata osservata una riduzione con la prescrizione antibiotica immediata (0,83, 0,73—0,94; NNT 40) o ritardata (0,61, 0,50—0,74; NNT 18).
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