62° TRENTO FILM FESTIVAL PALMARÈS GENZIANA D’ORO – MIGLIOR FILM METAMORPHOSEN di Sebastian Mez (Germania / 2013 / 84') motivazione Metamorphosen mette in scena con rigore la visione del regista, attraverso un linguaggio cinematografico impressionante e coerente. Usando la potenza del cinema, il film rivela una catastrofe ambientale e le popolazioni che tuttora ne subiscono le conseguenze. Il regista non scende a compromessi, lavorando con integrità e sicurezza. Tratta i protagonisti con rispetto e permette agli spettatori di vedersi riflessi nelle vite di coloro che vivono quotidianamente in un paesaggio meraviglioso e al contempo letale. La giuria si congratula con il regista per questo risultato, e attende con curiosità di scoprire i suoi prossimi lavori. sinossi Nel 1957, in una zona remota della regione degli Urali meridionali (al tempo parte dell’URSS), un’esplosione nucleare contaminò un’area vastissima. Oggi, dopo altri incidenti e decenni di gestione irresponsabile degli impianti e delle scorie, la zona contaminata misura 20.000 chilometri quadrati. Il film ritrae la vita delle persone che, abbandonate a loro stesse, abitano ancora oggi lungo il fiume Techa, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo. Un esperimento cinematografico di grande rigore che si avvale di soluzioni visive originalissime per rendere visibile l’invisibile. GENZIANA D’ORO – MIGLIOR FILM DI ALPINISMO SATI di Bartek Swiderski (Polonia / 2013 / 25') motivazione Questo film estremamente toccante è un ritratto di un lutto, e rivela le conseguenze più dure dell'alpinismo di alta quota. Nel far rivivere l'essenza e la gioia di Piotr Morawski, famoso alpinista polacco, si concentra sulla sua vedova, Olga: la sua sofferenza nel lutto per la morte di Piotr, le sue riflessioni sulla loro vita insieme, le sue paure e speranze per il futuro. Lo stile filmico semplice, appropriato e potente ritrae con dignità la vera voce di Olga e le sue emozioni. Sati è un film inusuale e importante per questa categoria, e la giuria ringrazia il regista, l'intervistatore e Olga per averci permesso di condividere questa profonda esperienza. sinossi Film in ricordo di Piotr Morawski, conquistatore di sei Ottomila e membro della prima spedizione invernale al Shisha Pangma, morto in Himalaya, alle pendici del Dhaulagiri, l'8 aprile 2009. La sua storia è raccontata dalla moglie Olga, dalle cui parole traspaiono sia il dolore che il rispetto per la passione del marito. Gli incontri con Olga Morawska mostrati nel film sono avvenuti durante alcuni mesi dopo la morte del marito. Il primo, solo un mese dopo l'incidente. GENZIANA D’ORO – MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE E AVVENTURA JANAPAR: LOVE ON A BIKE di James Newton (Regno Unito / 2012 / 79') motivazione Janapar è al contempo un classico racconto d'avventura e un romanzo di formazione. Va ben al di là del racconto di un lungo viaggio in bicicletta per diventare un'avventura di vita, l'impresa di un giovane uomo alla ricerca di se stesso e di ciò che davvero conta per lui. C'è una purezza nel viaggio di Tom Allen: è autosufficiente e non commerciale, spinto solo dalla sua curiosità per il mondo e le sue genti. La giuria ha apprezzato la sua dedizione e determinazione, e l'eccellente lavoro del regista nel condensare tre anni di riprese di Tom in un film avvincente. sinossi Tom Allen ha ventitré anni, e sta per cominciare una regolare carriera come informatico. Ma non riesce a smettere di chiedersi se non ci si possa aspettare qualcosa di più dalla vita. Così, dopo mesi di preparativi, decide di partire per una grande avventura: fare il giro del mondo in bici. Nonostante la sua mancanza di esperienza, Tom attraversa tre continenti pedalando e dormendo in tenda, e incontra un colorato cast di amici e avversari. Il viaggio prende una piega inaspettata quando si innamora di Tenny, un'energica ragazza di origini armeno-iraniane. Quando però i suoi genitori le vietano di mettersi in viaggio, Tom deve affrontare un grande dilemma: restare con Tenny o continuare solo la sua avventura? Janapar – parola armena per 'viaggio' - è il sincero e vitale racconto di ciò che succede quando si trova ciò che si cerca, ma quando meno ce lo si aspetta. GENZIANA D’ARGENTO – MIGLIOR CONTRIBUTO ARTISTICO THE CREATOR OF THE JUNGLE di Jordi Morató (Spagna / 2014 / 77') motivazione Con questo premio, la giuria vuole onorare sia il signor Garrell che il regista per aver documentato una vita straordinaria e una sensibilità artistica rara. Il loro film dà ispirazione e incoraggiamento, ed è un classico racconto sull'importanza del viaggio più che sulla destinazione finale. Rivela molte verità sulla natura transitoria della vita, sull'equilibrio fra la rinuncia e il non arrendersi mai, sul mantenimento della condizione di outsider con onore e integrità. Principalmente però racconta di come si tiene fede alla propria visione artistica, malgrado ogni condizionamento. I membri della giuria aspirano ad arrivare alla loro tarda età con l'energia fisica e artistica del signor Garrell! sinossi In un bosco vicino al villaggio catalano di Argelaguer, un eccentrico eremita ha dedicato 45 anni della sua vita alla costruzione delle più incredibili strutture oniriche: case sugli alberi, labirinti e cascate - tutto a mani nude. Sembra il set di un film d'avventura nella giungla. In realtà Garrell ha un unico scopo, tenersi occupato. Chiunque è il benvenuto nella sua giungla, perchè il bosco non appartiene solo a lui. L'eccentrico ma amabile Garrell si fa chiamare “il Tarzan di Argelaguer”. Un giorno un ragazzo del posto, venuto qualche volta a giocare qui, porta con sé una videocamera: per anni, lui e Garrell girano scene come se fossero gli attori di un film di Tarzan, riprendendo anche gli intrusi malvagi che con le loro macchine moderne cercano di scacciare il Re dalla sua Giungla. PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA HAPPINESS di Thomas Balmès (Finlandia, Francia / 2013 / 80') motivazione Con una splendida fotografia, il film coglie un paesaggio e una cultura stupefacenti, in un momento in cui la sua popolazione affronta una evoluzione decisiva. La giuria è rimasta colpita dalla sensibilità con cui questo mondo è mostrato attraverso gli occhi di un bambino, e dall'intimità che il regista è riuscito a instaurare con i personaggi del film. È uno straordinario scorcio sulla società bhutanese e sui cambiamenti che sta affrontando, creato con rispetto e amore. sinossi Peyangki è un monaco di otto anni, solitario e sognatore, che vive con sua madre a Laya, un villaggio del Bhutan abbarbicato sulle alture himalayane. Un giorno, i confini del suo mondo si allargano: il villaggio viene allacciato alla rete elettrica, e Peyangki intraprende un viaggio di tre giorni con suo zio verso la capitale dove compera una televisione e scopre le luci della città. Le televisione porterà la felicità? GENZIANA D’ARGENTO – MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LA LAMPE AU BEURRE DE YAK di Hu Wei (Francia / 2013 / 16') motivazione Questo è un film delizioso, ironico eppure profondo. L'approccio è notevole, con tutti gli elementi cinematografici al servizio della visione del regista. Il film comunica significati e informazioni a molti diversi livelli, senza essere didattico o utilizzare una narrazione didascalica. È un ritratto sfaccettato della situazione tibetana, e delle diverse reazioni del popolo Tibetano a questo momento storico difficile e di mutamento. Il regista dimostra un talento straordinario e la giuria aspetta con curiosità le sue prossime opere. sinossi Un giovane fotografo ambulante propone ad alcuni nomadi tibetani di realizzare un servizio fotografico davanti a una selezione di curiosi fondali.
© Copyright 2024 ExpyDoc