Trasporti, Agsm ora mira alle quote in vendita di Atv

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I sindacati: fermare i privati
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alle quote in vendita di Atv
VERONA - L'Agsm potrebbe espandere il proprio
«impero» anche agli autobus veronesi. L'ipotesi è
quella di comprare le quote
di Atv che la Provincia sta
per mettere all'asta. Riserbo sulla trattativa, già accennata in giunta, su cui,
sembra, il sindaco Tosi nutre delle riserve. Forse a
causa degli esempi vicini: a
Vicenza, la gestione dei bus
pesa sul bilancio di Aim con
un rosso di 292mila giuro.
A PAGINA s Aidegheri
Si parla di noi
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La vicenda
Le tappe
e l'asta
Enti e risorse
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II bisticcio Sulla strada della gara per vendere
le quote di Atv di proprietà della Provincia c'è
anche un «bisticcio» tra la giunta Miozzi e la
giunta Tosi.
L'ente di bacino L'asta dovrà essere gestita
dall'ente di bacino. Ma l'ente non può nascere se
i suoi membri (Comune di Verona, Provincia e
Comune di Legnago) non sono d'accordo.
Ipotesi sul tappeto, già affrontata dai vertici di Lungadige Galtarossa e dalla giunta comunale
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VERONA - L'Agsm potrebbe espandere il proprio «impero» anche agli autobus veronesi. L'ipotesi sul tappeto,
per la società presieduta da
Paolo Paternoster, è quella di
acquistare le quote societarie
di Atv che la Provincia di Verona sta per mettere all'asta. A
quanto risulta al Corriere di
Verona, il tema è stato già affrontato, sia pure solo in modo
preliminare, sia ai vertici dell'azienda di Lungadige Galtarossa, sia all'interno della
giunta comunale, in una delle
ultime sedute svoltesi a Palazzo Barbieri e presiedute dal
sindaco Flavio Tosi. Dalle fonti
ufficiali, riserbo assoluto. Ma
la questione è stata posta. Ed è
una questione davvero rilevante. Agsm, come si sa, diventerà una grande holding,
con diramazioni non più solo
nel settore energetico, dell'illuminazione e del riscaldamento, ma anche su quelli oggi seguiti dall'Agec, dall'Amia
e dalle altre partecipate cittadine. Fino ad oggi, tuttavia,
non si era parlato del settore
dei trasporti pubblici. Che pure, in altre città, come Vicenza,
fa capo alla multiutility locale,
l'Aim, tramite Aim Mobilità
(vedi articolo in basso).
Il tema diventa adesso di attualità in riva all'Adige perché
la Provincia deve bandire entro fine anno la gara per la gestione del trasporto provinciale (e ha inoltre già messo in liquidazione l'Aptv, che possiede il 50 per cento delle quote di
Atv). Il problema è complesso,
tra questioni legali d'ogni tipo
(non ultima, quella che vi abbiamo raccontato nei giorni
scorsi sulle diverse valutazioni
burocratiche tra Comune e
Provincia). Il dato di fondo è
comunque chiaro: il 5o per
Si parla di noi
cento delle quote di Atv, di
proprietà dell'amministrazione provinciale, è in vendita. E
Miozzi ha già scritto una lettera a Tosi, chiedendo se il Comune sia interessato ad acquistarle. Di qui, la discussione in
corso a Palazzo Barbieri, proprietario dell'altro 5o per cento delle azioni dell'Azienda di
trasporto presieduta da Massimo Bettarello.
quello urbano. Per due motivi:
la flotta degli autobus provinciali è ancora composta da vetture a gasolio (mentre quella
urbana è ormai metanizzata)
con ovvia maggiore spesa per
il carburante, mentre delicatissima è la funzione sociale di
molti collegamenti con i centri
più piccoli della provincia: lì,
infatti, i passeggeri sono pochi, e i costi si moltiplicano.
Discussione che vede già
contrapposti i favorevoli (che
vedono con favore una grande
cabina di regia per tutti i servizi locali) e i contrari. Con questi ultimi, a porre soprattutto
tre domande cruciali (che
avrebbero provocato anche
La questione potrebbe essere posta già in un'assemblea di
Atv convocata per il 19 agosto.
E il dibattito è apertissimo.
Anche nel modo sindacale, visto che giusto ieri la Filt Cgil,
in un comunicato, si chiedeva
perché, anziché parlare di temi quanto meno «bizzarri»
come quello dei controlli antiportoghesi da affidare a disoccupati, pensionati o esodati,
non si affronti il tema cruciale
del momento, ovvero quello
«della possibile vendita ai privati del 50%D delle quote di
Atv». Tema su cui la Cgil pone
diverse domande: «Perché
Da convincere
L'operazione è stata
presentata in giunta, ma
il sindaco Tosi al
momento è perplesso
qualche perplessità sull'operazione da parte dello stesso
sindaco Tosi). Prima domanda: l'Agsm è una società ricca e
in attivo, ma ha davvero un
margine tale da consentire il
pagamento di questo nuovo
acquisto? Secondo quesito
(strettamente collegato al primo): se Agsm acquista il 5o%o
di quote della Provincia, deve
ovviamente acquistare anche
l'altro 50, di proprietà comunale (tramite Amt): con conseguente raddoppio dell'esborso. Terza questione : dove il
settore trasporti è unificato
con gli altri servizi, come vanno le cose? C'è poi un altro tema scottante : acquistando le
quote della Provincia, ci si accollerebbe infatti il costo del
trasporto extraurbano, che è
molto ma molto superiore a
vendere (o magari svendere) il
50%D di azioni di una società
che gode di ottima salute? Perché si vuole far passare il messaggio che il "privato" è meglio del "pubblico"? A nostro
parere - conclude Mario Lumastro, segretario della Filt
Cgil - queste dovrebbero essere gli argomenti di discussione del Trasporto Pubblico Locale a Verona e non quelle trovate che forse sono lanciate
proprio per nascondere alcune
vicende che in futuro rischiano di mettere in discussione il
servizio stesso di Atv (un privato continuerebbe a garantire
una linea che non rende?) oltre che gli stipendi dei lavoratori».
Lillo Aldegheri
O RIPRODUZIONE RISERVATA
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II servizio di trasporto
pubblico urbano e quello
extraurbano, sono gestiti
separatamente a Vicenza da
Aim e da Ftv. La fusione tra le
due realtà pare impossibile
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