Intervento Claudia FERRAZZI al 2° incontro La valorizzazione dei beni culturali – Il futuro della Valorizzazione e il caso dei Fori Imperiali, Roma 27 maggio 2014 “Politiche socio-economiche e professionali per la valorizzazione” Spunti di riflessione : 1. Politiche socio-economiche e valore : l’importanza del valore sociale e culturale, dell’impegno e dell’investimento culturale intergenerazionale a. senza una linea artistica, senza una proposta culturale, senza un approccio creativo, i luoghi patrimoniali non possono vivere; b. tornare a creare, impregnare i luoghi patrimoniali di vita, essere pienamente nel nostro tempo, in anticipo se si può c. gli usi e le funzionalità devono coabitare con il patrimonio, conservazione e fruizione devono trovare un equilibrio che preservi il valore per le generazioni future (un patrimonio non fruito perde valore, ma anche uno troppo o male sfruttato) 2. Ciò significa che, nei mestieri del patrimonio, oltre alle competenze creative (architettoniche e plastiche), sono indispensabili quelle conservative (basate sulla storia, ma anche sulle materie scientifiche, le scienze dei materiali), quelle di comprensione del pubblico, quelle pedagogiche e quelle manageriali, per riuscire a capire e a proporre progetti in grado di incidere sulla società, di farla crescere, e di far crescere il valore di quello che trasmette 3. L’impegno comune tra pubblico e privato è indispensabile, ma la decisione pubblica di orientamento, strategica, sugli equilibri che la società desidera tra educazione e entertainment, tra conservazione e fruizione, tra patrimonio e creazione sono scelte Politiche (P maiuscola, politica nobile) indispensabili, che il privato non può fare al posto delle istituzioni a. L’anno scorso alcune istituzioni culturali pubbliche francesi hanno protestato contro i tagli, ma i. Quasi 14 Mld€ spesi dallo Stato francese tra interventi di bilancio, spese fiscali e tasse nel 2012 ii. 1 punto di valore aggiunto culturale su 6 è determinato dall’intervento statale iii. A cui si aggiunge lo sforzo degli enti locali di 7 Mld€, essenzialmente fornito dai Comuni b. Questo intervento è decisivo nell’offerta culturale i. Attualmente uno sforzo importante si concentra sulla creazione e sullo spettacolo, con un’attenzione particolare all’insegnamento, all’educazione artistica e culturale, ai ragazzi ii. La presenza del servizio pubblico culturale crea fiducia ed attira – oltre a regolarlo – l’intervento privato (obiettivo : cultura diffusa) c. Questo insieme – pubblico e privato – spiega il valore aggiunto importantissimo del settore, che raggiunge in Francia più di 55 Mld€, cioè 3,2% della ricchezza nazionale, una sorta di prodotto nazionale lordo culturale, oltre ad un bacino di occupazione di 670000 cioè 2,5% dell’occupazione francese. 4. Francia : la decisione pubblica garantisce un quadro fiscale e di regole chiare, oltre ad un livello di investimento decisivo, in tema di contributo dei privati alla politica culturale pubblica a. Siamo felici che l’Italia si stia ispirando al “modello” francese di sviluppo del mecenatismo : una detrazione fiscale importante (60% per le imprese, 66% per i privati), un valore massimo del 25% di “controparti” che il mecenate può ricevere “in cambio” del suo gesto generoso (o 80€ per i privati), un’impossibilità per il mecenate a ricercare un beneficio commerciale diretto b. Questo quadro legislativo e fiscale, che ha compiuto l’anno scorso 10 anni, è stabile, semplice, permette una discussione trasparente tra gli enti culturali e i donatori, e copre sia gli investimenti che il funzionamento corrente, sia le spese patrimoniali che quelle orientate verso la creazione e gli eventi 5. Oltre al mecenatismo, sponsorizzazione e concessioni 6. Francia : l’approccio al contributo dei privati si è progressivamente professionalizzato a. Oltre al dispositivo fiscale e legislativo, è indispensabile che gli enti si organizzino, che le loro proposte siano comprensibili, partecipate, che il loro approccio al mecenatismo sia professionale e garantisca trasparenza, affidabilità, continuità b. Per dare queste garanzie, bisogna che l’ente abbia una programmazione autonoma, definita e una gestione professionale, per lavorare con serenità e con continuità c. Gli enti devono conoscere il proprio pubblico, e imparare a prendere dei rischi per parlargli, per sorprenderlo senza allontanarlo, per portarlo a un livello di comprensione e di piacere al contatto sempre più maturo con il patrimonio e con la creazione d. Quando un cittadino è un fruitore maturo, diventa custode, diventa un anello nella trasmissione culturale e nel progresso sociale e. Francia : i. gli esempi delle campagne di micro-dono (Louvre) ii. gli strumenti amministrativi per dare visibilità e per dare un valore intergenerazionale al dono iii. le idee per favorire partecipazione e dibattito sui temi culturali
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