REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE ECOLOGIA TUTELA DEL SUOLO E RIFIUTI Proposta nr. 119 del 23/05/2014 Determinazione nr. 1278 del 23/05/2014 OGGETTO: DPR n. 59/2013 Autorizzazione Unica Ambientale Società: LUVATA ITALY S.R.L. Sede impianto: Via Pinzano, 2 Z.I. Ponte Rosso San Vito al Tagliamento (PN) Codice pratica: 05601520967-27122013-1317 IL DIRIGENTE 1. Fatto La Società LUVATA ITALY S.R.L., con sede legale in Via Giulio Locatelli, 22 in Comune di Pocenia (UD) e sede operativa in Via Pinzano, 2 – Z.I. Ponte Rosso in Comune di San Vito al Tagliamento (PN), nella persona del Gestore pro tempore dell’impianto, ha presentato domanda di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) corredata dalla documentazione tecnica. L’istanza comprende i seguenti titoli abilitativi: - autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza del gestore del Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponte Rosso; - autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all’articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale. In merito si precisa che: - l’istanza è pervenuta allo Sportello del comune di San Vito al Tagliamento in data 27/12/2013 acquisita al protocollo provinciale n° 2014/493; - tutta la documentazione relativa alla pratica è presente nel fascicolo informatico 2014/9.2/12; - sono stati assolti i diritti di bollo; - è stata verificata la correttezza formale ai sensi dell’art. 4, comma 1 del D.P.R. 59/2013. Il Settore Ecologia quale Autorità competente ha: - comunicato, con nota prot n. 2014/ 3611, l’avvio del procedimento; - indetto e convocato la Conferenza di Servizi (CS) invitando gli Enti tenuti ad esprimersi, come soggetti competenti in materia ambientale definiti dal DPR 59/2013, per i titoli abilitativi richiamati e indicati all'art. 3 del DPR 59/2013. La Conferenza di Servizi, come da verbali depositati agli atti: - ha richiesto integrazioni documentali, inviate dallo SUAP in data 11/03/2014 (assunte al prot. n° 2014/22865) ed in data 03/04/2014 (assunte al prot. n° 2014/28871); - si è conclusa con parere favorevole in data 06/05/2014. Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 2. Enti coinvolti Ai fini del rilascio dell’AUA, tutta la documentazione prodotta dall’impresa e trasmessa dallo SUAP è stata esaminata, come previsto dall’art. 3 del DPR 59/2013, da: - Provincia di PN (autorità competente); - ARPA FVG Dipartimento Provinciale di Pordenone; - Comune di San Vito al Tagliamento Ufficio Ambiente; - Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponte Rosso. La documentazione presentata e le integrazioni trasmesse successivamente sono state ritenute adeguate per l’espressione del parere. 3. Istruttoria La ditta LUVATA ITALY SRL, si occupa di fabbricazione di scambiatori di calore a pacco alettato. Nell’impianto ubicato nell’area del Consorzio per lo Sviluppo della Zona Industriale del Ponte Rosso nel Comune di San Vito al Tagliamento, svolgerà l’attività di verniciatura degli scambiatori con processo di cataforesi. La Società LUVATA ITALY S.R.L. chiede in particolare: - il rilascio dell’autorizzazione agli scarichi in fognatura consortile di acque industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici derivanti dalla nuova attività che la ditta intende svolgere; - l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per installazione nuovo stabilimento ai sensi dell’art. 269 c. 2 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. 4. Normativa - D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 ”Regolamento recante la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell’articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35”; - Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.” “Norme in materia ambientale”; - Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme sul procedimento amministrativo”; - Legge Regionale 20 marzo 2000, n. 7 e s.m.i..”Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso”; - Legge Regionale 27 novembre 2006, n. 24; - Legge Regionale 18 giugno 2007, n. 16; - Art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del 10.10.2012, convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla “regolarità tecnica”; - la L.R. n. 2/2000, la L.R. 7/2001, la L.R. 13/2002, L.R. 16/2002 e la L.R. 16/2008. 5. Motivazione La decisione relativa al rilascio dell’AUA si fonda sul parere favorevole espresso dalla Conferenza di Servizi che si basa sul: - atto di assenso al rilascio dell'autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque industriali e/o meteoriche con prescrizioni da parte del competente Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponte; - parere favorevole senza prescrizioni, rilasciato dal Comune di San Vito al Tagliamento con nota prot. n° 2014/13110 (acquisito agli atti con prot. prov. n° 2014/34246) ai sensi dell’art. 269 comma 3; - parere favorevole con prescrizioni, rilasciato dal Dipartimento Provinciale dell’ARPA per quanto di sua competenza con nota prot. n° 2014/13801 (acquisito agli atti con nota prot. prov. n° 2014/32818); - parere favorevole con prescrizioni alla richiesta di autorizzazione alle emissioni in Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 atmosfera rilasciato dal Servizio Qualità dell'Aria della Provincia di Pordenone (istruttoria prot. NP/2014/316). 6. Responsabilità procedimentale Si richiama l’art. 107 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, relativo alle “Funzioni e responsabilità della dirigenza”, le norme dello Statuto provinciale ed il Regolamento di Organizzazione dell’Ente, nonché l’Ordinanza Presidenziale n. 31 del 20.12.2012 relativa al conferimento degli incarichi Dirigenziali, che attribuisce al Dott. Sergio Cristante la Dirigenza del Settore Ecologia. Responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) di San Vito al Tagliamento: Dott.ssa Luigina Barosco. Tutto ciò premesso DETERMINA 1. Decisione Di adottare l'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) ai sensi del D.P.R.59/2013 a favore dell’impresa LUVATA ITALY S.R.L., con sede legale in Via Giulio Locatelli, 22 in Comune di Pocenia (UD) ed operativa in Via Pinzano, 2 – Z.I. Ponte Rosso in comune di San Vito al Tagliamento (PN) che sostituisce i seguenti titoli abilitativi: - autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza del gestore del Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponte Rosso. I limiti e le prescrizioni sono riportati nell’Allegato A, che fa parte integrante e sostanziale della presente determinazione; - autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all’articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale. I limiti e le prescrizioni (incluse quelle indicate da ARPA) sono riportati nell’Allegato B, che fa parte integrante e sostanziale della presente determinazione. L’AUA sostituisce le autorizzazioni di cui ai titoli sopra richiamati eventualmente possedute dall’impresa. 2. Durata La validità della presente Autorizzazione Unica Ambientale, ai sensi dell’art. 3, comma 6, del D.P.R. 59/2013 è pari ad anni quindici (15) a partire dalla data di rilascio del provvedimento da parte del SUAP competente. Sei mesi prima della scadenza dovrà essere richiesto, tramite il SUAP competente, il rinnovo del presente provvedimento, secondo quanto previsto dall’art. 5, comma 1, del D.P.R. 59/2013. 3. Avvertenze 1. 2. 3. Sono fatte salve, ferme restando al riguardo le responsabilità della Società come sopra autorizzata, le autorizzazioni e prescrizioni di competenza di altri enti e/o organismi, nonché le altre disposizioni legislative e regolamentari comunque applicabili in riferimento all’attività dell’impianto, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di lavorazioni insalubri, alla disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro, alle disposizioni in materia edilizio-urbanistica e di prevenzione incendi ed infortuni. L'autorità competente potrà procedere all'aggiornamento delle condizioni autorizzative qualora emerga che l'inquinamento provocato dall'attività dell'impianto è tale da renderlo necessario. Tale eventuale aggiornamento non modificherà la durata dell'autorizzazione. L’Autorità competente si riserva di rinnovare o rivedere le prescrizioni contenute Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 nell’autorizzazione, prima della sua naturale scadenza quando: - le prescrizioni stabilite nella stessa impediscano o pregiudichino il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore; - nuove disposizioni legislative comunitarie, statali o regionali lo esigano; - vengano riscontrate situazioni eccezionali e di urgente necessità per la tutela della salute pubblica e dell'ambiente; - ovvero per altri motivi, esigenze, o ulteriori valutazioni tecniche ed amministrative, o altre verifiche. 4. In caso di modifica dell’attività o dell’impianto, si applicano le disposizioni di cui all’art. 6 del D.P.R. 59/2013. 5. Qualora intervengano variazioni relative alla denominazione della Società o modifiche dell’assetto societario, esse dovranno essere comunicate, sempre tramite lo SUAP, alla Provincia-Autorità competente. L’eventuale subentro nella gestione dell’impianto da parte di terzi deve essere preventivamente autorizzato. 6. La cessazione dell’attività deve essere tempestivamente comunicata all’Autorità competente. 7. L’Autorità competente è autorizzata ad effettuare tutti i controlli che ritenga necessari per accertare il rispetto delle eventuali prescrizioni autorizzative. 8. La mancata osservanza delle prescrizioni può determinare la diffida, sospensione o revoca in relazione a ciascun titolo abilitativo sostituito, ed in relazione alla specifica normativa di settore, oltre all’applicazione di eventuali sanzioni previste dalla normativa vigente. 9. Per quanto non espressamente previsto o prescritto nel presente provvedimento si richiamano le disposizioni normative vigenti in materia. 10. Il presente provvedimento viene trasmesso allo Sportello Unico competente ai sensi e per gli effetti di cui al D.P.R. n. 59/13. Copia del provvedimento finale unico deve essere trasmessa da parte dello SUAP competente, 11. Il presente provvedimento è assunto nel rispetto dell’art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del 10.10.2012, convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla “regolarità tecnica”. 4. A chi ricorrere Ai sensi dell’art. 3 della Legge 241/90, il soggetto destinatario del provvedimento può presentare ricorso nei modi di legge alternativamente al T.A.R. o al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 ed entro 120 giorni dalla trasmissione della presente autorizzazione. Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 ALLEGATO A – autorizzazione agli scarichi in fognatura Soggetto competente: Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponte Rosso 1. DOCUMENTAZIONE TECNICA ESAMINATA AI FINI ISTRUTTORI Relazione Tecnica – descrizione ciclo produttivo e scarichi idrici dicembre 2013 Relazione Tecnica - descrizione del sistema di depurazione dicembre 2013 Planimetria generale rete fognaria –febbraio 2014 Scheda di rilevamento di scarico di acque reflue industriali Schede informative dei prodotti utilizzati. - 2. SCARICHI PROVENIENTI DALL’INSEDIAMENTO PRODUTTIVO IDC ID B055 A Acque meteoriche di dilavamento tetti e piazzali Fognatura bianca B056 B Acque meteoriche di dilavamento tetti e piazzali Fognatura bianca N051 C Acque reflue industriali di processo ( risciacqui e cataforesi) dopo trattamento in impianto chimico –fisico Assimilate domestiche da bagni e servizi Fognatura nera N051/1 SP1 Industriali dopo trattamento in impianto chimico-fisico (scarico parziale ) Fognatura nera N052 D Fognatura nera N052/1 SP2 Acque reflue industriali (condense compressori) Assimilate domestiche da bagni e servizi Industriali dopo trattamento. Scarico parziale (condense compressori) Fognatura nera Tipologia delle acque scaricate (1) Recapito (2) Località del recapito Via Pinzano Via Pinzano Via Pinzano Pozzetto interno proprietà Via Pinzano Pozzetto interno proprietà (1) Numero identificativo dello scarico assegnato dal Consorzio ZIPR (2) Numero o lettera di identificazione dello scarico indicato dalla ditta 3. PRESCRIZIONI a) La società attua la depurazione dei reflui industriali, derivanti dal processo di verniciatura; mediante impianto chimico-fisico (che tiene conto di una portata media di 160 mc/gg) il cui schema funzionale è sintetizzato nelle fasi di seguito riportato: coagulazione neutralizzazione flocculazione decantazione filtrazione meccanica con adsorbimento su carbone attivo neutralizzazione con controllo automatico del pH scarico in fognatura nera. Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 Lo scarico parziale SP1, che convoglia le acque reflue industriali, dopo trattamento in impianto chimico fisico in fognatura nera, deve rispettare i limiti della Tabella 3 dell’Allegato 5 parte terza del D.Lgs. 152/06, per gli scarichi in fognatura a valle del trattamento e a monte della confluenza con le acque assimilate alle domestiche; c) Le apparecchiature ed i dispositivi dell’impianto di trattamento devono essere mantenute in buono stato di efficienza provvedendo alla manutenzione delle diverse parti dell’impianto, secondo quanto previsto nel programma di manutenzione interno della ditta; d) Il registro di manutenzione, attestante le operazioni di controllo effettuate e i dati dei valori di pH registrati quotidianamente manualmente o con sistema automatico, nella vasca di neutralizzazione finale, prima dello scarico in fognatura, dovranno essere archiviati e messi a disposizione dell’ente di controllo ogni qualvolta che intenda richiederne la visione; e) La ditta dovrà provvedere alla periodica asportazione dei fanghi derivanti dalle operazioni di trattamento con filtropressa che dovranno essere gestiti nel rispetto della normativa vigente; f) In caso di guasto all’impianto chimico–fisico, tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, la ditta dovrà provvedere alla risoluzione e cessazione dell’attività, ovvero adottare altre misure operative atte a garantire il rispetto dei valori limite imposti e a comunicare, tempestivamente, dell’accaduto e degli interventi adottati per la risoluzione, al Consorzio; g) La ditta ha l’obbligo di comunicare almeno 48 ore prima al Consorzio ZIPR, dello svuotamento delle vasche di trattamento a bagno, per eventuali lavori di manutenzione; h) La ditta dovrà garantire un flusso costante allo scarico suddiviso nelle 24 ore al fine di distribuire in modo uniforme il carico idraulico; i) La ditta dovrà predisporre dei misuratori di portata sugli scarichi per il conteggio dei volumi scaricati in fognatura nera; j) Con frequenza trimestrale nel primo anno e semestrale negli anni successivi qualora i valori dei parametri monitorati si mantengano tutti inferiori all'80% del valore limite, ripristinando la frequenza trimestrale se la condizione su indicata non venga rispettata, la Ditta dovrà effettuare un controllo analitico delle acque reflue industriali, scaricate nel punto SP1, con la ricerca dei seguenti parametri: pH, SST, COD, Cromo tot, Cromo VI, Rame ,Piombo, Cadmio, Nichel, Zinco, Ferro, idrocarburi totali, Solventi clorurati, Solventi aromatici, Solventi azotati, Cloruri, Azoto ammoniacale, Azoto nitroso e nitrico e Saggio di tossicità k) I risultati delle indagini analitiche dovranno essere messi a disposizione del Consorzio ogniqualvolta ritenga necessario richiederli. Nel caso in cui l’autocontrollo evidenziasse un superamento dell'80% del valore limite di emissione di legge, la ditta ha l’obbligo di darne comunicazione al Consorzio indicando anche le opportune eventuali modifiche ed interventi necessari a riportare le concentrazioni del parametro rilevato al di sotto del 80% del valore limite di legge e successiva presentazione del certificato analitico attestante il rientro nei limiti. l) I controlli dovranno essere eseguiti da tecnico abilitato e secondo le metodiche ufficiali riconosciute es. APAT-CNR-IRSA m) Lo scarico parziale SP2, proveniente dall’insediamento che convoglia le acque industriali di condensa compressori, scaricate in fognatura nera, deve rispettare i Valori Limite di Emissione per gli scarichi in fognatura previsti dalla Tabella 3 dell’Allegato 5 parte terza del D.Lgs. 152/06 a valle del trattamento e a monte di ogni altra confluenza. n) Gli scarichi A e B che convogliano le acque meteoriche di dilavamento tetti e piazzali, in fognatura bianca, devono rispettare i Valori Limite di Emissione per gli scarichi in corpi idrici superficiali, previsti dalla Tabella 3 dell’Allegato 5 parte terza del D.Lgs. 152/06 o) E’ vietato immettere nella fognatura consortile sostanze che possono determinare danni agli impianti fognari, agli addetti alla manutenzione degli stessi e all’impianto di depurazione centralizzato; in particolare sono vietate: - quantità consistenti di sostanze solide anche triturate come rifiuti organici di qualunque provenienza e natura, materiali litoidi o residui di combustione, fanghi di impianti di pretrattamento e contenuto di pozzi neri; - sostanze che possono creare depositi consistenti ed ostruzioni delle canalizzazioni fognarie; b) Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 - sostanze che, alle concentrazioni di emissione, possono creare rischio di incendio, esplosione, sviluppo di gas o vapori nocivi. p) Gli scarichi allacciati alla fognatura devono rispettare le prescrizioni previste dal Regolamento di Fognatura Consortile. q) La ditta dovrà provvedere alla chiusura della fossa imhoff eventualmente presenti. r) La rete fognaria interna deve essere mantenuta in buone condizioni di efficienza, i pozzetti di ispezione degli scarichi devono essere mantenuti costantemente puliti e resi accessibili per il campionamento da parte dell’autorità di controllo, con le modalità previste dal D.Lgs 152/06 (paragrafo 1.2 dell’Allegato 5). s) Gli scarichi della ditta saranno oggetto di controllo da parte del Consorzio in quanto inseriti nel piano di monitoraggio di controllo annuale degli scarichi delle ditte insediate in zona industriale. Ogniqualvolta il controllo di un parametro evidenziasse una concentrazione pari a un valore superiore al 80% del suo valore limite di legge, la ditta verrà informata ed invitata ad attuare tutte le modifiche e gli interventi necessari a riportare le concentrazioni del parametro rilevato ad un valore inferiore. t) La ditta dovrà comunicare la messa in esercizio dell’attività produttiva. u) Il Consorzio provvederà successivamente ad effettuare un sopralluogo di controllo presso l’impianto e il controllo analitico delle acque industriali scaricate in fognatura nera. v) La ditta dovrà promuovere iniziative atte a ridurre e ad incrementare il ricircolo ed il riutilizzo dell’acqua come previsto dall’art. 98 D.Lgs .152/06 e s.m.i. e informare il Consorzio delle modifiche realizzate. w) La Società dovrà adottare, anche mediante informazione e formazione del personale dipendente, misure operative di protezione e prevenzione rischi inerenti sversamenti accidentali di sostanze inquinanti o situazioni di emergenza dovute ad eventi eccezionali o altre immissioni di reflui diversi da quelli per i quali l’autorizzazione è stata rilasciata. x) La società dovrà provvedere, al termine dell’iter autorizzativo, al pagamento degli oneri istruttori e delle analisi chimiche di controllo che verranno eseguite successivamente, che gli verranno addebitati direttamente dal Consorzio tramite regolare fattura. Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 ALLEGATO B – autorizzazione alle emissioni in atmosfera Soggetto competente: Servizio Qualità dell’Aria della Provincia di Pordenone 1. DOCUMENTAZIONE TECNICA ISTRUITA − − − − − − − − − − − − − Relazione tecnica di accompagnamento alla domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, allegato 3 della modulistica AUA, tav. 4: planimetria dello stabilimento in scala 1:200 con prospetti dei camini, estratto di mappa catastale, estratto CTR, estratto di PRGC, prospetti dei camini, integrazioni spontanee consegnate in sede di prima conferenza di servizi, relazione integrativa pervenuta l’11.03.14 e il 04.04.2014, planimetria dello stabilimento pervenuta con le integrazioni (tav. n. 1 datata febbraio 2014), prospetti dei camini E1A, E1B, C1, E2 (tav. n. 2 datata febbraio 2014), schede di sicurezza dei principali prodotti utilizzati (integrazioni del 11.03.14 e del 04.04.14), allegato C (integrazioni del 04.04.2014). 2. PUNTI DI EMISSIONE SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONE IN ATMOSFERA − E1A: forno di polimerizzazione/essiccazione − E2: cabina verniciatura (applicazione ed essiccazione) 3. LIMITI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA PER LE SOSTANZE DIVERSE DAI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI Punto di emissione 2: cabina verniciatura (applicazione ed essiccazione) Sostanze Altezza dal p.c.: 14 m Portata: 51000 mc/h Limiti 3 mg/Nm3 Polveri totali PER I COMPOSTI ORGANICI VOLATILI Punto di emissione 2: cabina verniciatura (applicazione ed essiccazione) Punto di emissione E1A: forno di polimerizzazione/essiccazione Altezza dal p.c.: 14 m Portata: 1000 mc/h Consumo massimo di solvente: 20,81 t/anno * Nel caso in cui questo valore fosse superato, la Ditta dovrà presentare una nuova domanda per modifica sostanziale di impianto esistente ai sensi dell'art. 269 c. 8 del D.Lgs. 152/06 Limiti riferiti alla soglia di consumo di solvente > 15 tonn/anno Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 Valore limite per le emissioni convogliate in fase di applicazione (espresso come COT) * Valore limite per le emissioni convogliate in fase di essiccazione (espresso come COT) * Valore limite per le EMISSIONI DIFFUSE provenienti dagli impianti che utilizzano Composti Organici Volatili 75 mgC/Nm3 50 mgC/Nm3 20% di input di solvente * Nel caso in cui, durante la fase di campionamento delle emissioni convogliate, le operazioni di verniciatura ed essiccazione avvengano contemporaneamente, il limite applicato sarà il più restrittivo (ossia 50 mgC/Nm3) 4. PRESCRIZIONI a) b) c) d) e) f) g) h) i) Almeno 15 giorni prima di iniziare la messa in esercizio degli impianti afferenti ai punti di emissione E1A ed E2, la Società deve darne comunicazione alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all’ARPA Dipartimento di Pordenone. Il termine ultimo per la messa a regime degli impianti trasferiti è fissato in (centocinquanta) 150 giorni dalla data di messa in esercizio. La Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone ed all’ARPA - Dipartimento di Pordenone la data di messa a regime degli impianti. Per i nuovi punti di emissione (E1A ed E2), la Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all’ARPA - Dipartimento di Pordenone entro 45 giorni dalla data di messa a regime, i dati relativi alle analisi delle emissioni effettuate almeno due volte nell’arco dei primi dieci giorni di marcia controllata dell’impianto (ogni misura deve essere calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi), al fine di consentire l’accertamento della regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell’inquinamento nonché il rispetto dei valori limite. Qualora si verifichi un’anomalia o un guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, l’autorità competente deve essere informata entro le otto ore successive e può disporre la riduzione o la cessazione delle attività o altre prescrizioni, fermo restando l’obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale dell’impianto nel più breve tempo possibile. La Società è comunque tenuta ad adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni duranti le fasi di avviamento e di arresto. Le operazioni di manutenzione parziale e totale degli impianti di produzione e di abbattimento devono essere eseguite secondo le indicazioni fornite dal costruttore dell’impianto (libretto d’uso e manutenzione) e con frequenza tale da mantenere costante l’efficienza degli stessi. La Società predispone un apposito registro, da tenere a disposizione degli organi di controllo, in cui annotare sistematicamente ogni interruzione del normale funzionamento dei dispositivi di trattamento delle emissioni (manutenzione ordinaria e straordinaria, guasti, malfunzionamenti, interruzione del funzionamento dell'impianto produttivo) come previsto dall'Allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. Nelle fasi lavorative in cui si producono, manipolano, trasportano, immagazzinano, caricano e scaricano materiali polverulenti o che possono comportare liberazione di Composti Organici Volatili (COV), devono essere assunte apposite misure per il contenimento delle emissioni di polveri e COV. Per l’impianto afferente al punto di emissione E2, la Società, relativamente alle polveri e successivamente alla messa a regime, deve comunque effettuare, entro il 31 dicembre di ogni anno, nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dall’impianto. I risultati dei campionamenti analitici devono essere conservati presso l'azienda per tutta la durata della presente autorizzazione e tenuti a disposizione degli organi di controllo. Per gli impianti afferenti ai punti di emissione E1A ed E2, relativamente ai Composti Organici Volatili, la Società deve inviare alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all’ARPA Dipartimento di Pordenone entro il mese di giugno di ogni anno, i seguenti dati relativi all'anno solare Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 j) k) precedente: - le certificazioni analitiche effettuate secondo le indicazioni già sopra evidenziate ai fini dell'accertamento del rispetto dei valori limite delle emissioni convogliate; - un piano gestione solventi per stabilire il rispetto del limite delle emissioni diffuse. Al fine di compilare il campo O1 del piano gestione solventi, la Società deve effettuare per ogni punto di emissione almeno una misura analitica (calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi), riportandone nel PGS il valore. Deve essere rispettato quanto previsto dalle norme UNI o UNI-EN vigenti, con particolare riferimento alla norma UNI EN 15259/08 e dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., soprattutto per quanto concerne: - il posizionamento delle prese di campionamento; - l’accessibilità ai punti di campionamento che devono essere resi raggiungibili sempre in modo agevole e sicuro. I metodi di campionamento, analisi e valutazione delle emissioni devono essere quelli di seguito specificati oppure eventuali altri metodi equivalenti: Manuale UNICHIM n. 158/88 Misure alle emissioni – Strategie di campionamento e criteri di valutazione Norma UNI EN 15259:2008 Misurazione di emissioni da sorgente fissa . Requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e dell’obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione UNI EN ISO 16911-1:2013 Emissioni da sorgente fissa – Determinazione manuale ed automatica della velocità e della portata di flussi in condotti . Parte 1: Metodo di riferimento manuale. Norma UNI EN 13284-1:2003 Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa di polveri in basse concentrazioni - Metodo manuale gravimetrico. Norma UNI EN 12619:2013 Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa del carbonio organico totale in forma gassosa a basse concentrazioni in effluenti gassosi - Metodo in continuo con rivelatore a ionizzazione di fiamma. COT l) La Società adotta i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione di cui all'Allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. In particolare, le emissioni convogliate sono conformi ai valori limite se, nel corso di una misurazione, la concentrazione, calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi, non supera il valore limite di emissione. m) Tutti i camini devono essere chiaramente identificati con la denominazione riportata nella presente autorizzazione conformemente a quanto indicato negli elaborati grafici citati in premessa. 5. SUGGERIMENTI Si forniscono i seguenti suggerimenti: i condotti di emissione devono essere preferibilmente verticali; essi devono raggiungere possibilmente la copertura del fabbricato e, a meno di impedimenti tecnici, sporgere un metro dal colmo del tetto e delle coperture degli edifici circostanti; nel caso la parte terminale del condotto sia a curva o semicurva lo sbocco deve essere rivolto entro il perimetro della proprietà, in modo da evitare immissioni dirette nelle proprietà confinanti. 6. PUNTI DI EMISSIONE NON SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 Sigla emissione Rif. E1B C1 C2 C3 C4 C5 C6 T1, T2, T3 T4, T5 Origine dell’emissione Inquadramento normativo L’impianto ha lo scopo di aspirare l’aria calda che esce dal forno di polimerizzazione al momento di apertura della bocca di ingresso dopo che l’aria di processo del forno è stata estratta dal camino con Rif. E1A. Visto quanto dichiarato dalla ditta (ossia che il camino emette solo aria calda), nonché la fase del ciclo produttivo a cui tale punto di emissione è associato e le materie prime utilizzate, si ritiene che tale punto di emissione non sia soggetto ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06, in quanto le emissioni possono essere considerate scarsamente rilevanti in termini di inquinamento atmosferico, tali da non rientrare nelle definizioni fornite dal D.Lgs. 152/06 di “inquinamento atmosferico” e di “emissione” (art. 268, comma 1, lettere a) e b)) Impianto usato per produrre il calore del forno di polimerizzazione, 0,465 MW a metano Impianto a servizio della cabina di verniciatura, 0,56 MW a metano Impianto a servizio delle vasche di cataforesi, 0,3 MW a metano Impianto a servizio delle vasche di cataforesi, 0,55 MW a metano Impianto a servizio delle vasche di cataforesi, 0,55 MW a metano Impianto a servizio delle vasche di cataforesi, 0,55 MW a metano Unità termiche per nastri radianti EUCERTEK ciascuna con potenza termica nominale di 0,18 MW a metano Unità termiche per nastri radianti EUCERTEK ciascuna con potenza termica nominale di 0,24 MW a metano Impianti non soggetti ad autorizzazione ai sensi dell’art. 272 c. 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Impianti non soggetti ad autorizzazione ai sensi dell’art. 282 c. 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Pordenone, lì 23/05/2014 IL DIRIGENTE Sergio Cristante Sottoscritto digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 e successive modifiche ed integrazioni Provincia di Pordenone - Determinazione n. 1278 del 23/05/2014 Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: SERGIO CRISTANTE CODICE FISCALE: CRSSRG54L21B940M DATA FIRMA: 23/05/2014 03:00:10 IMPRONTA: 400DFA904AFB0FFE9F4CF12FC7ADAAB7D94C911C9CF6FD8AD50FB5156CC88237 D94C911C9CF6FD8AD50FB5156CC88237ED8FC689244C45EEEC075CC16830EB1F ED8FC689244C45EEEC075CC16830EB1FAE3381B42D1D846EB5261FC18638746A AE3381B42D1D846EB5261FC18638746A33F0950A61EB2561F3FD067B10E78B78
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