Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Il Grillo Parlante Tanti articoli tutti da scoprire! LA GAZZETTA DEL GRILLO: parliamo di sport estremi! Beatles a Teatro e Pink Floyd in Radio! WAITING FOR THE EXPO: I progetti del Bachelet Scopri come aiutare a sconfiggere l’ebola 25 Anni fa, il crollo del Muro che divise il mondo; Oggi sulle sue macerie rinascono pace e arte. Leggi l’intervista ad un rappresentante d’istituto! SEGUI IL FILO ROSSO! Accedi a contenuti extra attraverso i QR CODES Maturandi in attesa: ecco le dichia- Scarica l’app JUNAIO: inquadra il primo codice per connetterti al canale, poi inquadra il secondo e scopri la novità! razioni dei politici Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Ciò che inferno non è Pag.3 Beatles Submarine Pag.4 Il Fiume Senza Fine Pag.5 Periodo Blu Pag.6 Un Anniversario Da Non Dimenticare Pag.7 “Di ebola non si scherza, di ebola si muore” Pag.9 Not Allowed to Love You Pag.10 L’intervista Pag.12 Da domani si vedrà… Pag.13 Waiting for the EXPO Pag.15 La Realtà Aumentata Pag.16 Sport estremi Pag.17 Notte Pag.19 Coming Soon! Pag.20 Il Paese dei Balocchi Pag.21 Lo Sapevi che…? Pag.21 Voci di Corridoio Pag.23 Francesco Alberti Jessica Lupi Chiara Valentinis Federica Berardi Martina Magatti Matteo Bettani Lorenzo Monticelli Ringraziamo i docenti: Alice Cagno Matteo Mosconi prof. G. Mereghetti Luca Corio Giulia Scuttari prof.ssa V. Invernizzi Caterina De Rosa Sara Tacchini Roberta Longobardo Anna Tamplenizza per la loro collaborazione. Grafica e impaginazione a cura di Jessica Lupi ~2~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Cio’ Che Inferno Non E’ [A cura di Francesco Alberti] Dicono che, quando un uomo è sul punto di morire, rimpiange cinque cose: rimpiange di aver vissuto lasciandosi condizionare dalle aspettative degli altri; rimpiange di aver lavorato troppo, anteponendo la competizione e i risultati alle relazioni; rimpiange di non aver avuto la forza e l’umiltà di dire la verità, ma di essersi nascosto dietro silenzi e rancori; rimpiange di non aver trascorso abbastanza tempo con chi amava, con chi aveva sempre lì, proprio perché era sempre lì; ed infine rimpiange di non aver dato e amato abbastanza. viene sconvolta e radicalmente messa in discussione dall’incontro con il suo professore di religione, Padre Pino Puglisi (3P per gli alunni e gli amici), morto senza nessuno di questi rimpianti, ma con un sorriso così vero e così sereno da togliere il sonno al suo assassino. Un uomo che ha voluto scovare in mezzo all’inferno di Brancaccio “ciò che inferno non è” e farlo durare, dargli spazio, donare a bambini, giovani e uomini quello sguardo che genera e che salva dalla trascuratezza, dall’ignoranza e dall’ignavia; che ha voluto chiamare al coraggio e alla libertà chi viveva nell’illusione di un mondo già perfetto, dare la possibilità ai suoi bambini, sfregiati dentro e fuori, di far germogliare il principio di bene che già c’era in ciascuno di loro e che aveva bisogno di un padre, non di un parrinu. Federico dopo questo incontro non sarà più lo stesso: da quel momento smetterà di vivacchiare e inizierà a vivere. “Ciò che inferno non è” è la storia di Federico, un liceale di diciassette anni, la cui vita Il romanzo è particolarmente coinvolgente perché l’autore, Alessandro D’Avenia, lo ha ambientato nella sua Palermo, città di cui conosce e sa rievocare i colori, gli odori, gli ambienti. Ma ciò che rende ancor più vero questo libro è il fatto che D’Avenia scriva da testimone, avendo frequentato lo stesso liceo in cui Padre Puglisi insegnava. Rispetto ai due romanzi precedenti, “Bianca come il latte, rossa come il sangue” e “Cose che nessuno sa”, rivolti principalmente ad un pubblico adolescente, “Ciò che inferno non è” chiama in gioco lettori di ogni età, perché a tutti, di tanto in tanto, serve ricordare che il vero amore è amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. ~3~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Beatles Submarine [A cura di Lorenzo Monticelli] Sì, lo so. Anch’io quando ho sentito “Beatles” ho pensato “roba vecchia che nessuno di noi conosce”; ma mi sono rimangiato tutte le parole quando ho visto questo spettacolo. Neri Marcorè, con la sua bravura comico-teatrale-musicale, riesce a renderti parte della storia immaginando ciò che lui racconta. Inoltre la Banda Osiris, facendo suoni per esempio di animali con la tromba, ti fa ridere a crepapelle. Ma non è solo un banale spettacolo comico, in alcuni punti della rappresentazione vengono fatte delle riflessioni che solo persone geniali come Neri possono fare. Lo spettacolo si svolge nel sottomarino giallo che ripercorre tutta la storia dei quattro ragazzi inglesi dagli anni ’60 alla morte di John Lennon nel 1980. Lo spettacolo comincia dalla Creazione quando Dio crea gli scarafaggi (beatles); in seguito vengono narrati e cantati gli eventi più particolari e conosciuti dei Beatles tra cui: l’arrivo della bottiglia contenente la lettera di Lucy e l’utilizzo del titolo Scrambled Eggs per il primo motivetto che sarebbe poi diventato la famosa canzone Yesterday. Il volantino lo descrive così lo spettacolo: un po’ teatro e un po’ concerto, un po’ rock e un po’ pop, un po’ magico e un po’ bizzarro. Canzoni come Strawberry Fields, Yesterday, Across the Universe vengono cantate, ovviamente reinterpretate, dalla Banda Osiris. Si potrebbe quindi dire che la rappresentazione di Giorgio Gallione non segue un filo narrativo preciso, ma che viva di suggestioni, di ricordi e di nostalgie. Tratta dallo spettacolo “Beatles Submarine”: in primo piano, l’attore protagonista Neri Marcorè. La parte di spettacolo che credo sia piaciuta a tutti gli spettatori è stato quando la Banda Osiris ha utilizzato gli ottoni come macchina da scrivere: una scena molto divertente e simpatica. Infine il messaggio che Beatles Submarine vuole trasmettere a noi ragazzi e adulti che assistiamo allo spettacolo, è quello che non c’è età e che c’è sempre tempo per viaggiare sulle ali della fantasia. Direi proprio che il fenomeno Beatles non è stato una moda, ma una vera e propria cultura. ~4~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Il Fiume Senza Fine [A cura di Matteo Bettani] "The Endless River" è il 'Fluido Rosa' che scorre da quasi 50 anni. Ebbene sì, i Pink Floyd sono tornati con il loro quindicesimo ed ultimo album della loro carriera, così come afferma David Gilmour, chitarrista "bravino" (si scherza, è un fenomeno!) del gruppo. Nel 1985 infatti, Roger Waters, bassista, frontman e storico fondatore, abbandona il gruppo cercando di scioglierlo definitivamente. Rimane così David Gilmour, Nick Mason (batterista) e Richard Wright (tastierista). I tre però, credono ancora nei Pink Floyd, credono ancora in questo progetto: del resto, se nella tua carriera hai venduto 250 milioni di dischi in tutto il mondo, qualcosa da dire a proposito di musica, ce l'avrai ancora, no? E così, i Pink Floyd senza Waters, nel 1994 si ritrovano in studio, con lo stesso spirito e lo stesso sound psichedelico. La copertina del nuovo album dei Pink Floyd, uscito il 9 novembre scorso. Questo progetto li entusiasma molto, eppure viene abbandonato e accantonato dopo un breve periodo: un po' a causa di Gilmour e della sua carriera solista, un po' perché manca la non trascurabile genialità di Waters. Il tempo passa, non si parla più di questo album. I quattro si riuniscono solo per il Live8 del 2008, a Londra, ultima apparizione della band al completo. Tutti parlano nuovamente del grande ritorno dei Pink Floyd, e invece, pace all'anima sua, Wright lascia questo mondo, portando con se gran parte del tipico suono della band. Dopo questo spiacevole evento, Gilmour e Mason, tornano in studio per completare e ampliare quel lavoro iniziato 20 anni prima. "The Endless River" diviene il titolo, ultimo capitolo di questa psichedelica avventura, "canto del cigno" dei Pink Floyd. Un disco principalmente strumentale, musica ambient, e una piccola chicca firmata Gilmour che riprende molto le sonorità di "The Wall", uno dei dischi più importanti della band inglese. Il sound è inconfondibile, e sebbene gli anni '70 siano tramontati, questo album sembra essere un piccolo ritorno al passato. Un piccolo regalo portatoci da una delle più grandi band di sempre. Cosa farete voi? Comprerete questo pezzo di storia? Io penso di sì, dai; del resto sono i Pink Floyd, mica Justin Bieber. ~5~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) “Periodo Blu” [A cura di Luca Corio] Il periodo blu del celeberrimo pittore Pablo Picasso è una serie di dipinti monocromatici realizzati all’inizio del Novecento. Tema caratterizzante queste opere, come i “Poveri in riva al mare”, è la desolazione dell’umanità, enfatizzato dall’uso dei toni del blu, colori quindi freddi e cupi. Proprio i “Poveri in riva al mare”, dipinto nel 1903, è il quadro più importante, dove è rappresentata una famiglia povera di tre persone su una spiaggia con il mare come paesaggio; i soggetti sono definiti da una linea di contorno marcata e da ombre nette, in contrasto con lo sfondo quasi monocromatico, nonostante la divisione tra cielo e acque. I due adulti hanno un’espressione molto simile: infatti, entrambi sono a capo chino e le braccia conserte, che comunicano chiusura in se stessi, rassegnazione verso una condizione che sembra non poter cambiare; il bambino, invece, sebbene sia afflitto, tiene la testa più alta e con la mano destra tocca la camicia del padre, come se volesse, in qualche modo, scuoterlo dalla rassegnazione e dal torpore che ne deriva. Altra opera del 1903 è il “Vecchio chitarrista cieco”, nella quale un mendicante suona una chitarra come unico mezzo per sconfiggere la fame. Mantenendo sempre un’atmosfera cupa, l’autore pone una variazione all’interno dei toni del colore dominante, cioè il marrone della chitarra, che la fa risaltare rispetto ai blu e ai verdi del dipinto. Questa caratteristica peculiare pone lo strumento in un ruolo decisivo sia dal punto di vista artistico, riempiendo il vuoto lasciato dalla figura esile del vecchio, sia da quello simbolico, perché la chitarra è l’unica risorsa che il mendicante ha per sopravvivere e per avere anche un po’ di compagnia in quel periodo buio. Anche qui la miseria e la disperazione sono evidenti, ma anche la forza di volontà di non arrendersi, come si nota nel gesto del pizzicare le corde. Infine, un dipinto che si differenzia è la “Celestina”, realizzato nel 1904, un ritratto di una donna anziana o perlomeno di mezz’età. Primo dettaglio che colpisce è senza dubbio l’occhio sinistro, cieco e anche strabico, poi si nota il viso che risplende di una luce bianca, nonostante sia in verità di un azzurro molto chiaro, contrastando completamente con il blu notte del velo e del vestito, rendendo la forma della persona molto delineata e più concreta, grazie anche ai piccoli particolari del volto come le ombre delle palpebre e i capelli bianchi all’attaccatura della testa. Inoltre, per far risaltare maggiormente il soggetto, lo sfondo è a tinta unita, indefinito, in modo tale che non si riesca a identificare un luogo preciso affinché l’attenzione di chi guarda sia rivolta solo verso la donna. ~6~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Picasso realizzò questi e altri dipinti appartenenti al “periodo blu” nella Belle Époque, contrassegnata da un generale ottimismo e fiducia verso il futuro e le capacità dell’uomo. Allora perché i quadri di questi quattro anni (1901-1904) sono così carichi di pessimismo, di tristezza, di desolazione? Una delle possibili risposte si può trovare nella volontà del pittore di mostrare il “rovescio della medaglia”, fatto da povertà e sfruttamento dei meno abbienti e degli operai, di quest’epoca che culminerà nella Prima Guerra Mondiale, oppure per quella di cercare un’impronta personale, uno stile in controtendenza con gli artisti e gli intellettuali di allora, volontà che lo porterà in seguito allo sviluppo di una vera e propria corrente artistica mai vista prima d’ora qual è il cubismo. Dettaglio del dipinto la “Celestina” di Picasso. Un Anniversario Da Non Dimenticare [A cura di Matteo Mosconi] 25 anni. Sono già passati 25 anni da quel 9 Novembre del 1989, quando cadde il muro di Berlino. Dopo 29 lunghi anni finalmente le persone ad est e ad ovest del muro si poterono rincontrare senza il pericolo di essere uccisi. Questo anniversario non deve essere dimenticato né, tantomeno, essere ricordato in maniera poco seria. Per come la penso io, questo avvenimento potrebbe essere lo spunto che ci spinge ad ~7~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) abbattere certi “muri” che ancora oggi separano le persone; per esempio riguardo al razzismo legato al colore della pelle: in realtà non c’è nessuna differenza, e, proprio come successo 25 anni fa, bisogna abbattere questi muri che, seppur immaginari, possono essere anche più gravi di quella cortina di ferro che sorse in una notte a Berlino. Ricordare la caduta del Muro è importante ed è un evento che non deve coinvolgere solo i tedeschi, ma anche le persone di tutte le altre nazionalità. Spero che chi legga questo articolo non lo faccia solo per il piacere di leggere, ma anche perché è interessato a ciò che succede nel mondo e quello che ricorda l’emozionante e dolorosa storia della cortina di ferro. Una famiglia che immortala i momenti precedenti il lancio dei “baloons”, i palloncini che hanno illuminato la città durante la celebrazione dell’anniversario: il “Muro di Luce”, realizzato con più di 8 mila palloncini, ha ricalcato il tracciato del Muro per oltre 15 chilometri. ~8~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) “DI EBOLA NON SI SCHERZA, DI EBOLA SI MUORE” EMERGENZA EBOLA, EMERGENCY HA BISOGNO DI NOI! «L’impotenza, la frustrazione e la rabbia si mescolano: non è giusto, non è umano trovarsi un malato grave davanti agli occhi e non poterlo soccorrere». Queste sono le parole di Gino Strada, fondatore dell’associazione Emergency che ogni giorno si trova davanti a nuovi casi di Ebola in Sierra Leone. A Lakka (capitale) si sta costruendo un nuovo ospedale civile, ma con solo cento posti letto e i casi sono aumentati a cinquanta al giorno; l’unico modo per poterli sostenere è mandare soldi. Sto organizzando una colletta per cercare di raccogliere fondi per permettere l’apertura del nuovo sito ospedaliero. Se vuoi contribuire passa in 5°BS e chiedi di Giorgia Leone (3486354237), ti darò tutte le informazioni, grazie! L’iniziativa è aperta a tutti, docenti compresi. Questo volantino copre ormai da qualche settimana gli angoli e le pareti spoglie della nostra scuola; fa da ornamento ai muri rosa dei corridoi e durante gli intervalli, accompagna le pomiciate studentesche agli angoli delle scale. Non lasciamo che la nostra distrazione a scuola, ci impedisca di partecipare alla vita reale. ~9~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Not Allowed To Love You [A cura di Anonimo] Il corridoio era gremito di studenti come ogni singolo giorno; c'era chi studiava, chi conversava con gli amici, chi dormiva e chi, come Harry, era già in classe ad aspettare l'inizio delle lezioni. Harry si trovava nell'aula di letteratura ed era, come ogni singolo giorno, in anticipo di un quarto d'ora. Nessuno si era mai chiesto perché il ragazzo in questione si comportasse così; in realtà, però, nessuno si interessava di quello che egli potesse fare. Harry non era il tipo di ragazzo che può piacere; non era brutto, ma si presentava male: i grandi occhiali neri gli coprivano gli occhi smeraldo e i capelli ricci erano sempre tenuti nascosti da un berretto grigio, anche quando si trovava in aula. La parte migliore di quel ragazzo, però, non si vedeva o meglio lui non la esponeva a nessuno. Harry aveva due splendide fossette agli angoli della bocca, ma non le aveva mai mostrate a nessuno da sei anni a quella parte. Questo perché Harry non sorrideva più da sei anni, Harry non sorrideva più da quando sua madre lo aveva lasciato, da quando suo padre lo aveva abbandonato, da quando tutti i suoi amici se ne erano andati. Harry era un bambino felice, ma da sei anni era cambiato; quel dodici novembre dell'anno 2008 lo aveva cambiato. Come poteva un ragazzino di appena dodici anni sopportare la morte della madre? Come poteva vivere con un padre che lo incolpava di ciò? Non era stato facile, ma aveva resistito, non aveva sorriso più, però aveva resistito. Ma poi era arrivato l'inizio del liceo e lì Harry era peggiorato maggiormente; non nello studio, anzi in quello eccelleva sempre, bensì nel suo modo di relazionare. Harry aveva un unico amico quando ebbe iniziato il liceo, ma al terzo anno egli gli si era rivoltato contro. 'Perché?' direte voi. Perché Harry era gay. E quindi era stato escluso, era stato isolato, era stato abbandonato persino da quello che prima riteneva il suo migliore amico. E da quell'anno si era ritrovato cosi: da solo, a resistere alla vita che gli era stata data, a sopravvivere cercando di affrontare il peggio. Spesso, però, non era semplice. Soprattutto se il peggio si chiamava Louis Tomlinson ed era il ragazzo di cui eri innamorato. Perché, sì, Harry era innamorato, ma amava l'unica persona che non avrebbe mai ricambiato. «Buona giornata ragazzi» così terminò il signor Miller, l'insegnante di algebra di Harry, per poi uscire dall'aula. La campanella suonò e la classe diventò vuota in un batter d'occhio. Solo Harry rimase al suo interno: egli non amava l'intervallo, non sapeva mai con chi trascorrerlo, perciò se ne stava rinchiuso nell'aula in cui era appena terminata la lezione, poi, ad un minuto dal suono della campanella che annunciava la fine dell'intervallo, egli si recava nell'aula in cui si sarebbe tenuta la lezione successiva. Quella volta però sapeva che non avrebbe fatto lo stesso, non avrebbe mantenuto il suo rito. «Styles» una voce rimbombò nell'aula in cui vi era Harry e quest'ultimo, all'udire quel suono, non poté che irrigidirsi, come faceva ogni singola volta. Alzò, poi, lo sguardo verso colui che aveva parlato e quello fu lo sbaglio peggiore che potesse fare. Rimase incatenato a quegli occhi azzurri più del cielo, ma questo gli annebbiò i riflessi, così che non poté difendersi dal pugno che Louis gli aveva sferrato. Ma, alla fine, era questo ciò che succedeva ogni volta che lui su trovava di fronte a Louis: Harry si imbambolava ~ 10 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) e Louis ne approfittava per calmarsi. Perché, per Louis, Harry era solo un giocattolo su cui sfogarsi, nulla di più. E questa era una delle cose che avevano portato il riccio a prendere una decisione su ciò che avrebbe fatto quello stesso giorno. E ci stava pensando proprio in quel momento; ogni volta che sentiva un calcio o un pugno o una ginocchiata pensava che di lì a poco sarebbe terminato tutto. Egli sarebbe andato via, non avrebbe più sentito insulti, non si sarebbe più sentito solo, sbagliato. Perché era cosi che lo ritenevano tutti: sbagliato. Ma è davvero sbagliato amare qualcuno? Non importa se questo sia di un'altra razza o un'altra religione o dell'altro sesso, l'amore è amore ed è universale, nessuno dovrebbe essere giudicato per chi ama. Eppure succede comunque. La campanella che segnava il termine dell'intervallo fece fermare Louis che uscì velocemente dall'aula, mentre Harry era a terra; si sollevò e, sotto lo sguardo del professore, uscì riluttante dalla stanza. Il corridoio era deserto, tutti gli studenti erano nelle loro classi. Tutti tranne Harry. Il riccio si stava trascinando verso l'armadietto numero cinquanta, quello di Louis, si appoggiò con la schiena ad esso e scivolò sul pavimento. Si guardò le braccia piene di lividi, poi si toccò il labbro superiore ormai rotto e l'occhio che sicuramente era nero. Gemette dal dolore, ma questo non lo fermò. Sapeva che quella era l'unica cosa che poteva fare, l'unica cosa che avrebbe messo fine a tutti i suoi problemi; perciò la fece. Si tastò le tasche in cerca dell'oggetto che desiderava; una volta preso, si alzò la manica sinistra della maglia e posizionò la lametta sul polso. Le lacrime scendevano dai suoi occhi, i suoi pensieri affollati su Louis e sulla sua famiglia, su ciò che avrebbero pensato tutti di lui. Si fermò per un attimo, non poteva andarsene cosi, senza un biglietto, senza lasciare nulla. Aprì, perciò, lentamente il suo zaino e ne estrasse un foglietto e una penna. Tutto ciò che riuscì a scrivere furono poche parole. Il biglietto così recitava: «L'amore è felicità, l'amore è essere felici nonostante tutto. L'amore, l'amore mio eri tu. Addio». Ed era proprio quella la parola che voleva dire da un po': addio. Scrisse velocemente «Louis» sul retro del foglio e poi fece quello che voleva fare da molti anni. Un taglio, due tagli, cinque tagli, dieci tagli; perse il conto e con esso perse anche la lucidità; gli occhi si fecero pesanti, le palpebre si chiusero; il sangue usciva senza sosta dal suo polso e il buio prese posto nella sua mente, lasciandolo inerme, al suolo. E fu così che lo trovarono i suoi compagni di scuola, al termine della lezione: trovarono un corpo senza vita, privato della sua anima. Trovarono il ragazzo che tutti avevano disprezzato, che nessuno aveva mai conosciuto realmente, appoggiato all'armadietto di Louis con quel biglietto al suo fianco. Fu il preside a porgere il foglio al moro che, anche se sconvolto, prese a leggere. E gli si fermò il cuore. Era stato lui: lui aveva ucciso l'unica persona che lo aveva amato realmente. Perché, sì, in quell'istante, leggendo quelle frasi Louis aveva capito ciò che aveva fatto, aveva capito ciò che provava: Louis aveva capito di amare Harry Styles, ma ormai era troppo tardi e nulla avrebbe riportato quel ragazzo indietro da lui. La morale della favola? Prima di parlare fermatevi qualche secondo a pensare. Prima di agire riflettete su quello che state per compiere. Non tutto ciò che dite o fate è giusto; certo, ovviamente, tutti sbagliamo, ma pensateci un attimo: è giusto insultare qualcuno solo perché ama una persona del suo stesso sesso? Io non credo, io penso che l'amore sia amore sempre, che sia tra un uomo e una donna oppure tra due uomini o due donne. Fermatevi un attimo a pensare a questo. Riflettete prima di parlare, prima di dar fiato ai vostri pensieri. Perché molte affermazioni, che a voi potrebbero sembrare giuste, ad altre persone potrebbero far male, potrebbero portare qualcuno a fare sbagli, errori; quelle parole potrebbero distruggere la vita di uomini e donne considerati 'sbagliati' quando in realtà, probabilmente, gli unici a sbagliare sono coloro che non capiscono che nulla li rende diversi da noi. ~ 11 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) L’ intervista doppia, anzi singola! [A cura di Caterina De Rosa e Anna Tamplenizza] Nome: Carlo Cognome: Trezzi Soprannome: CR Segni particolari: nessuno Qual è la prima iniziativa che proporresti? Il primo punto è far capire agli studenti che abbiamo degli spazi a nostra disposizione, in primis la giornata aperta, che secondo me è l’occasione più importante da poter sfruttare. Una parola per descriverti? Leopardiano. L’espressione che usi di più e che ti contraddistingue? Ah grande Tocco! Pro o contro l’utilizzo di LIM e tablet nelle classi? Contrissimo! Anche se l’anno scorso mi ero espresso a favore mi sono reso conto che probabilmente è solo uno spreco di soldi, è utile solamente per i libri digitali, per il resto non mi trovo d’accordo. Bionda, rossa o mora? Mmh…Dai è indifferente. Una qualità che vorresti avere? Vorrei essere più paziente. Sogni nel cassetto? Accantonati… Come ti vedi tra dieci anni? Spero con un lavoro, spero con una ragazza, spero di essere felice. Credi che queste elezioni abbiano avuto un senso o che siano state soltanto un’altra prassi burocratica? Non tanto senza senso, ma più che altro una dimostrazione del fatto che quasi tutti gli studenti non interessa dei diritti che in teoria possono avere. Visto che siete di quinta, cosa ne pensate delle nuove generazioni che avete visto e vedete passare a scuola? Semplicemente mi rendo conto di non essere stato così come sono loro quando ero più piccolo, spero che per certi aspetti matureranno nel corso del tempo. Perché secondo te quest’ anno si è candidata una sola lista? Perché penso che fondamentalmente alla gente non interessi. ~ 12 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Pensi ci siano comunque dei lati positivi a essere rappresentante di istituto o che sia uno spreco di tempo visto il poco interesse delle persone? Sicuramente si viene ascoltati dal preside più che un “normale” studente in quanto si è rappresentanti, ma a parte pochi altri risvolti positivi si è solo molto carichi di responsabilità. Vorresti fare il politico? Il politico? No. Hanno criticato la vostra scelta di voler rappresentare la scuola? Credo che tutti vengano criticati, ma abbiamo comunque ricevuto molti voti, e gli astenuti sono stati davvero pochi, questo ci ha fatto davvero molto piacere, facendo un confronto anche con i risultati dell’anno scorso. Cosa ne pensi del divario tra Ragioneria e Liceo? Si colmerà mai? Il divario c’è solo per il torneo di calcetto, per il resto non c’è un vero e proprio divario (ride). Come pensate di poter venire incontro alle richieste degli studenti? Bè, credo che in consiglio di istituto se un’idea è intelligente venga assolutamente presa in considerazione e ascoltata. Come vorresti che si rivolgessero a voi gli altri ragazzi della scuola? In qualsiasi modo, anche per la minima cosa, senza aspettare di lamentarsi poi in futuro, siamo qua a disposizione, anche all’intervallo. Volete ampliare e sostenere i laboratori presenti a scuola? Il punto più problematico di quest’anno è che i fondi son sempre meno, quindi impiegare un professore in un’attività extracurricolare richiede uno straordinario e quindi maggiori soldi, ma se un’attività richiama molti alunni si porta ovviamente avanti. Da domani si vedrà’, e sarà’ quel che sarà’… [A cura di Roberta Longobardo e Chiara Valentinis] 9 settembre 2014 Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “Nel 2015 ci sarà il nuovo esame di maturità. L’esame sarà più legato al lavoro”. 12 settembre 2014 Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “Nella stagione 2015-2016 dovremo tornare ai commissari interni, niente più convocazioni da lontano. E un presidente di garanzia che non deve arrivare per forza da fuori provincia.” - “chiuderei l’esperienza della tesina di fine anno, un atto compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa. Gli studenti dovranno presentare un progetto che riguardi tutto l’anno trascorso: un lavoro più teorico per i ~ 13 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) licei, un prodotto finito per i tecnici” - “l’esame di maturità deve perdere quell’aspetto da giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso.” 17 settembre 2014 Il presidente della federazione Gilda Unams: “Modificare questo sistema è una scelta politica che va dibattuta in parlamento e non deve essere un’operazione dettata da motivi economici. Non è abolendo i commissari esterni che il ministro dell’istruzione può attuare i risparmi richiesti dalla spending review”. In questi giorni la Giannini ha affermato che: “La rinuncia ai commissari esterni non avverrà da un momento all’altro, ma tramite un apposito decreto legge che potrebbe essere presentato entro gennaio ma che al momento è ancora in fase di elaborazione”. 1 ottobre 2014 Il Ministro dell’Istruzione Giannini, dopo la bocciatura data da alcuni tecnici sulla riforma della maturità: “La commissione mista, che non è né una commissione esterna, che certifica competenze per l’accesso a un percorso, né una commissione, che conoscendo gli studenti ha la funzione, invece, di sintetizzare un percorso di studi, non ritengo sia la formula più diffusa né credo scientificamente la più valida. Però ne stiamo parlando. Nessuno ha detto che faremo questo sicuramente.” 9 ottobre 2014 Il Ministro Giannini in un video forum di risposta alle domande degli studenti afferma: “La commissione dell’esame di stato, già dal 2015 sarà composta di soli docenti interni all’istituto e presieduta di un solo membro esterno. La prossima settimana sarà pubblico il documento di regolamento del nuovo esame di stato”. 23 ottobre 2014 Il ministro del tesoro dichiara: “Il testo del disegno di legge di stabilità 2015 corredato di relazione illustrativa è stato presentato dal ministero dell’economia e delle finanze al consiglio dei ministri che lo ha discusso il 15 ottobre, approvandolo salvo ulteriore affinamento tecnico”. Come riportato dalle pagine del “Sole 24 Ore”: “nella versione del decreto di legge di stabilità inviata al quirinale, è saltata la norma che imponeva da giugno 2015 sei commissari tutti interni alla prova, tranne il presidente (esterno)”. 4 novembre 2014 Matteo Renzi, parlando a una scolaresca ha affermato che era in atto una discussione circa l’opportunità di tornare alla commissione interna, ma gli studenti che avrebbero sostenuto il prossimo esame di maturità 2015 l’avrebbero fatto ancora secondo le “vecchie regole”, ossia con la presenza di commissari esterni. La decisione in merito a questo cambiamento non sarebbe stata presa sulla base della convenienza economica, ma tenendo conto di fattori di efficienza. Ecco a voi presentate le idee chiare che hanno accomunato il pensiero dei governanti italiani negli ultimi due mesi; ad oggi non c’è ancora niente di certo, niente di deciso, ma solo grande confusione, che non fa altro che aumentare la preoccupazione e il disappunto di noi studenti italiani. Siamo quasi a dicembre e ci sono ancora poche luci e troppe ombre. ~ 14 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) [A cura di Sara Tacchini] Come penso ognuno di voi saprà, nel 2015 la nostra città, Milano, ospiterà dal 1-05 al 31-10 l’esposizione internazionale “Expo 2015”. Il tema proposto quest’anno è: nutrire il pianeta, energia per la vita; tratterà infatti di cibo sostenibile. La nostra scuola offre la possibilità ad alcune classi di partecipare attivamente a quest’esposizione. Come? Ognuna di queste classi ha un suo profilo con tanto di foto e nickname sul sito ufficiale “Together in Expo” nel quale sono registrate moltissime classi, non solo della nostra scuola, non solo italiane, ma anche classi di scuole estere e il compito di ognuna di loro è di portare a termine delle missioni che riguardano, ovviamente, il tema dell’esposizione. Ognuna di queste missioni, se portata a termine correttamente, dà ad ogni classe un numero di punti. Questi variano in base alla difficoltà della missione; ci sono infatti diverse tipologie come per esempio scrivere dei temi, scrivere ricette, oppure interagire con altre scuole attraverso quiz e giochi online. La parte che come adolescenti ci ha colpiti di più, è la tipologia di missione che comporta postare foto su Instagram. Queste foto devono però avere un tema conduttore che verrà fornito di volta in volta dal sito ufficiale; sappiamo infatti che la moda di selfie, di hashtag e tutto ciò che appartiene a questo social sta dilagando sempre di più tra noi ragazzi. Ognuna delle classi partecipanti deve solo creare una sua pagina su Instagram ed aggiungere l’hashtag #TIE2015 (Together in Expo 2015) ad ogni foto che posterà. Lo scopo di questo progetto è di inserire la nostra scuola in un contesto internazionale, specialmente per le classi di linguistico; per loro infatti l’obiettivo prefissato è quello di arrivare ad un gemellaggio con il liceo di Ellwangen, la città tedesca con la quale Abbiategrasso stessa è gemellata e con la quale speriamo di poter fare uno scambio al più presto. Personalmente la trovo un’idea interessante perché, oltre a farci capire un po’ meglio che cosa sia realmente quest’esposizione, fa in modo che la classe collabori per qualcosa ed aiuta a creare un gruppo. ~ 15 ~ La città di Ellwangen, in Germania, gemellata con il comune di Abbiategrasso dal 1991. Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) ~ 16 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Sport Estremi [A cura di Roberta Longobardo] Si prova sempre un po’ di ammirazione e di invidia per coloro che praticano sport al limite delle leggi fisiche. Sono atleti folli, sempre alla ricerca di nuove emozioni capaci di dare loro una dose sempre maggiore di adrenalina. Il numero dei praticanti di tali discipline sta crescendo a dismisura e purtroppo a volte, essendo per lo più principianti, degenerano, dando dei risvolti spiacevoli. Bungee jumping, paracadutismo, parcour e base jumping sono gli sport ad alto rischio di morte più praticati, ma ce ne sono tantissimi altri, tutti frutto dell’umana ricerca del limite, poco conosciuti e se vogliamo anche molto strani. Il sandboarding consiste nel lanciarsi dalla cima di una duna di sabbia mantenendosi in piedi su una tavola. L'esperienza è mozzafiato e le velocità che si possono acquisire sorprendenti. Unico neo: non c'è lo skilift e per tornare in cima all'altura, ci si mette la tavola in spalla e... si cammina. La tuta alare è una particolare tuta da lancio che riesce ad aumentare la superficie del corpo umano conferendovi un profilo alare, trasformando la velocità data dalla forza di gravità in planata orizzontale. Attualmente una normale tuta alare, rispetto ad una velocità media di caduta libera di circa 200 km/h, consente di rallentare fino a circa 70 km/h, con una velocità orizzontale di 180 km/h. Essa è particolarmente usata nel Base jumping, in quanto consente di raddoppiare i tempi di caduta libera. C'è chi l'estremo lo cerca tra le vette più alte e chi nelle grotte più profonde, come Duncan Collins, lo speleologo protagonista di questa immagine che si sta calando lungo una fune nel camino Miao Keng, la più grande caverna sotterranea del mondo. Profonda 1026 metri, si trova nella provincia di Wulong, in Cina ed è stata scoperta soltanto nel 2008. ~ 17 ~ [Continua nella pagina seguente…] Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Il Downhill è una disciplina “gravity” che si svolge completamente in discesa lungo piste di massimo 3,5 chilometri preparate su pendii anche molto ripidi e con ostacoli naturali o artificiali, come salti, gradoni alti anche più metri e sezioni sconnesse di rocce e radici. È una delle discipline che rientrano nell'ambito gravity, facendo affidamento alla forza di gravità per la propulsione. La bicicletta da downhill ha un telaio molto robusto, manubrio molto largo per un maggior controllo e sospensioni anteriore e posteriore. La bici da downhill moderna deve essere stabile, ma leggera e agile per permettere accelerazioni e frenate più rapide, con potenti freni a disco, e rapporti di trasmissione adatti a sostenere le velocità raggiunte in discesa. I downhiller possono indossare protezioni molto robuste e casco integrale con mascherina, in stile motocross, raggiungendo anche gli 80 km/h. La scalata del Fang, un pilastro di ghiaccio alto più di 50 metri, deve essere un'esperienza... da brividi. Anche perché questa imponente cascata del Colorado si ghiaccia solo negli inverni più rigidi, quando le temperature scendono sotto i 30°C. Gerry Moffatt si allena con i suo kayak lanciandosi dalle Spirit Fall, un salto di 11 metri lungo il corso del Little White Salmon River, nello stato di Washington. E se l'idea di lanciarvi dal quarto piano, protetti solo da un guscio di materiale sintetico, vi spaventa, guardate il video qui sotto: il protagonista è Tyler Bratd, un ragazzone americano del 1986 che lanciandosi con il suo kayak dai 58 metri delle Palouse Falls (Eastern Washington), ha stabilito un record che difficilmente verrà battuto. ~ 18 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Notte [A cura di Giulia Scuttari] Undici e mezza di sera, in auto, sulla statale che mi riportava a casa. Lì avevo deciso di riporre la mia felicità e la mia vita. Non c’erano lampioni e neanche l’ombra di un’altra macchina. La strada era illuminata solamente dai nostri fari. In lontananza si intravedevano i tetti delle prime case del mio paese e accanto a noi, il buio regnava silenzioso sopra i prati e i campi incolti. In quegli istanti mi sentivo forte. Sentivo di avere il mondo tra le mie mani e avrei potuto fare qualsiasi cosa che nessuno avrebbe potuto fermarmi. Volevo salire sul tettuccio dell’automobile e gridare a pieni polmoni. Il mio cuore esplodeva di quella gioia e di quella potenza insensata, alle quali non sapevo dare un perché. Neanche mi importava. Desideravo solamente che quell’istante durasse per sempre perché provavo quella sensazione che dà un senso alla tua esistenza, con la quale capisci che è proprio così che deve andare, che la vita è una sola che non devi sprecarla, per nessuna ragione al mondo. Come un fulmine durante un temporale, avevo finalmente realizzato i miei reali obiettivi che avrei dovuto raggiungere ad ogni costo. Non dovevo buttare al vento quel dono che avevo appena ricevuto. Era qualcosa di veramente grande, ma non sapevo se sarei stata in grado di gestirlo. Forse avevo preso un abbaglio. Forse avevo appena avuto una visione della vita totalmente sbagliata. Oppure avevo ragione e avevo appena fatto la scoperta migliore di sempre. Non lo sapevo. Potevo solamente sorridere, chiudere gli occhi e godermi quei brevi ma intensi momenti. ~ 19 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) La rubrica sulle novità che troverete al cinema questo mese. Lasciatevi trascinare nelle sale dalla vostra voglia di pellicole e popcorn! [A cura di Anna Tamplenizza] In uscita il 6 novembre: Interstellar Andiamo a quel paese Cast stellare (è il caso di dirlo) per quello che è stato annunciato come il nuovo “2001: Odissea nello spazio”. La storia parla di Cooper (Matthew McConaughey), padre single, che viene mandato nello spazio attraverso un buco spazio-temporale alla ricerca di una speranza per il genere umano, che ha ormai esaurito tutte le risorse della terra. Con i premi Oscar Anne Hataway, Michel Caine ed Ellen Burstyn per gli amanti della fantascienza e non solo. Commedia cinico-realistica con il celebre duo comico Ficarra e Picone, “Andiamo a quel paese” è un susseguirsi di gag comiche e battute mai volgari. I due protagonisti della vicenda tornano nell’entroterra siciliano nel loro paese d’origine per sconfiggere la crisi a modo loro: beneficiare quasi legalmente delle pensioni dei moltissimi parenti del paese. Ritorno alle origini per i due comici che fanno riflettere sulla attuale condizione lavorativa dietro l’apparenza comico-banale. In uscita il 13 novembre: Lo sciacallo - Nighterawler CUB Jake Gyllenhaal, ossessivo ed inquietante, insegue il crimine sulle strade di Los Angeles. Il protagonista Lou Bloom (Gyllenhaal) è alla ricerca di un lavoro che lo appassioni e lo faccia guadagnare. Coinvolto per caso in un incidente Lou avrà la folgorazione e girerà per le vie della sua città armato di cinepresa alla ricerca di immagini cruente per il grande pubblico. Dà lavoro ad ossessione Lou farà un passo falso rimanendo coinvolto in un caso di omicidio. Una black comedy senza esclusioni di colpi. Horror ad alto livello tensivo per un ottimo regista alle prime armi e un magrissimo budget: protagonisti un gruppo di boyscout, spediti dalle famiglie in un bosco isolato. Tra loro c’è Sam, un ragazzino che per sfuggire ai tormenti dei compagni si rifugia nel bosco dove incontrerà un essere misterioso e terribile ed il suo padrone. A nulla serviranno le grida dall’allarme, uno ad uno i giovani cadranno vittima dei due signori della foresta. In uscita il 27 novembre: I vichinghi loro nemici di non poter essere considerati mai prede, ma predatori. Film eroico su uno dei temi preferiti dal grande pubblico: i miti del passato. Per questa volta i nostri protagonisti saranno i Vichinghi già ampliamente romanzati nella storia del cinema. Durante uno dei tanti saccheggi, un gruppo di predoni è costretto a rifugiarsi nell’entroterra britannico a causa di un offensiva dei soldati di sua maestà; i guerrieri scandinavi dimostreranno ai ~ 20 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Lo Sapevi che…? Soluzioni del numero precedente [A cura di Federica Berardi] La scrittrice svedese Astrid Lindgren creò il personaggio di Pippi Calzelunghe per intrattenere la figlia malata di polmonite. C’è chi pensa che la causa principale del disboscamento sia la necessità di procurarsi la materia prima per la produzione della carta, ma non è così: pare infatti che solo il 13% del legname usato nel mondo sia impiegato per la produzione di carta, a fronte di un 50% destinato alla combustione. La prima vittima ufficiale di un incidente stradale fu Brigett Driscoll, morta il 7 agosto 1896 dopo essere stata investita da un’auto che andava a 12 km/h. Dai resti di cibo ritrovati durante gli scavi nei siti dei teatri londinesi dell’epoca di Shakespeare, si è scoperto che gli spettatori della galleria (luogo destinato ai più ricchi) erano soliti sgranocchiare di tutto: non solo frutta, sia fresca che secca, ma anche pesci e crostacei. Nella zona destinata ai meno abbienti sono stati invece ritrovati moltissimi gusci di ostriche, che allora erano un cibo piuttosto comune. Vignette a cura di Alice Cagno ~ 21 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) CRUCIVERBA DI NOVEMBRE ORIZZONTALI: VERTICALI: 1 Superiorità, eccellenza – 10 adesioni di Stato ad accordi con altri Stati – 19 il sonoro di una trasmissione televisiva – 20 turbati, confusi e pentiti – 22 tribù, famiglia – 23 epica – 25 viaggia insieme a Bing nei cartoni animati – 26 passato prossimo per essa del verbo stare – 28 simbolo dello stero – 29 le affila l’arrotino – 30 prima sillaba di imperatore – 31 la K nelle carte – 32 ghiaccio in inglese – 33 il braccio inglese – 34 Istituto Ricostruzione Industriale – 35 lo spiazzo del podere – 36 pianta erbacea – 38 Transports Generals d’Olesa – 39 bara senza capo né coda – 40 Neon – 41 popolo nigeriano – 42 finestra con due aperture – 43 precede Paulo in Brasile – 44 Capitano in breve – 45 un Lao taoista – 46 che è simile alla lana – 47 maschio da tiro – 48 formazione caratteristica delle felci – 49 sera senza pari – 51 trasferibile ad altri – 54 artista americano di musica blues – 56 vola, vola, vola l’ape… 58 simbolo dell’Osmio – 59 prime di ritiro – 60 porta che dà uno in uscita, con due zero in ingresso – 62 sigla del tritolo – 63 delitto – 64 comodità, benessere in inglese. 1 Dottrina cristiana – 2 mescolare – 3 gonfiori – 4 scopi – 5 idoli senza consonanti – 6 scappata – 7 le prime di neve – 8 Zerbio senza vocali – 9 Paure di spazi aperti – 10 abbreviazione di aggiornamento – 11 Cuneo – 12 organizzazione territoriale di stampo mafioso – 13 casato Borso – 14 insieme a “così” alla fine delle preghiere – 15 tentò per primo a volare – 16 cola al centro – 17 Nucleo Antisofisticazioni (sigla) – 18 lo spazio, in altezza, compreso tra due ponti successivi – 21 gravosità, pesantezza – 24 con tizio e… sempronio – 27 attraversa il Portogallo e bagna Toledo e Lisbona – 32 il nome della Maximovna – 35 il John Jacob che isolò l’adrenalina e l’insulina – 36 liquore al carciofo digestivo – 37 orale in inglese – 38 antica moneta cinese – 39 Rosand, famoso violinista – 41 personaggio biblico – 42 unità di misura siamese – 43 zucchero francese – 44 passioni amorose – 46 danneggiati – 48 sigla di La Spezia – 50 memoria ad accesso casuale – 52 Institute on Disability – 53 Ente Nazionale Idrocarburi – 55 con… Labor – 57 due romani – 61 non è OFF. ~ 22 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) Citazioni improbabili & CO. Ti piace disegnare? Mandaci i tuoi schizzi e li potrai vedere pubblicati sul Giornalino! Da loro non ce lo saremmo aspettato… …Ma nemmeno da noi! - Insegnante Se non fossi un’insegnante non capisco cosa stai dicendo. - Aneddoto: Fallito il tentativo di formare un triumvirato alla rappresentanza della classe, questa opta per l’elezione di due consoli. - Insegnante: Il cloro, dato che cede elettroni in diversi modi, è un po’ un biricchino! - Insegnante: La proposizione temporale ha a che fare con il meteo. - Insegnante: Perché ovviamente ha un sottosfondo storico… - Insegnante: È vero che i numeri sono arabi, però scriviamoli in italiano! Illustrazione di Davide Crippa - Insegnante: Se pensi a Dio? - Studente: Jim Carrey! Iscrivetevi alla pagina Facebook ufficiale del Grillo: Il Grillo Parlante - Bachelet Copyright I contenuti degli articoli, i disegni e tutte le opere di carattere intellettuale sono diretta creazione dell’autore indicato, salvo dove espressamente dichiarato. Info e Contatti Vuoi dire la tua? Hai qualcosa di divertente da condividere? Hai qualche ideale per la testa che vuoi comunicare? Fai una fischiatina all’indirizzo: [email protected] Oppure passa in redazione, 5ªCL (primo piano). ~ 23 ~ Il Grillo Parlante Numero 1 – novembre 2014 Mensile di Cultura e Informazione I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI) ~ 24 ~
© Copyright 2024 ExpyDoc