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Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Grillo Parlante
Tanti articoli tutti
da scoprire!
LA GAZZETTA DEL
GRILLO: parliamo di
sport estremi!
Beatles a Teatro e
Pink Floyd in Radio!
WAITING FOR THE
EXPO: I progetti del
Bachelet
Scopri come aiutare
a sconfiggere l’ebola
25 Anni fa, il crollo del Muro che divise il mondo;
Oggi sulle sue macerie rinascono pace e arte.
Leggi l’intervista ad
un rappresentante
d’istituto!
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razioni dei politici
Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
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Ciò che inferno non è
Pag.3
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Beatles Submarine
Pag.4
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Il Fiume Senza Fine
Pag.5
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Periodo Blu
Pag.6
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Un Anniversario Da Non Dimenticare
Pag.7
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“Di ebola non si scherza, di ebola si muore”
Pag.9
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Not Allowed to Love You
Pag.10
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L’intervista
Pag.12
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Da domani si vedrà…
Pag.13
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Waiting for the EXPO
Pag.15
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La Realtà Aumentata
Pag.16
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Sport estremi
Pag.17
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Notte
Pag.19
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Coming Soon!
Pag.20
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Il Paese dei Balocchi
Pag.21
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Lo Sapevi che…?
Pag.21
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Voci di Corridoio
Pag.23
Francesco Alberti
Jessica Lupi
Chiara Valentinis
Federica Berardi
Martina Magatti
Matteo Bettani
Lorenzo Monticelli
Ringraziamo i docenti:
Alice Cagno
Matteo Mosconi
prof. G. Mereghetti
Luca Corio
Giulia Scuttari
prof.ssa V. Invernizzi
Caterina De Rosa
Sara Tacchini
Roberta Longobardo
Anna Tamplenizza
per la loro collaborazione.
Grafica e impaginazione a cura di Jessica Lupi
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Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Cio’ Che Inferno Non E’
[A cura di Francesco Alberti]
Dicono che, quando un uomo è sul punto di
morire, rimpiange cinque cose: rimpiange di
aver vissuto lasciandosi condizionare dalle
aspettative degli altri; rimpiange di aver lavorato troppo, anteponendo la competizione e i risultati alle relazioni; rimpiange di
non aver avuto la forza e l’umiltà di dire la
verità, ma di essersi nascosto dietro silenzi e
rancori; rimpiange di non aver trascorso abbastanza tempo con chi amava, con chi
aveva sempre lì, proprio perché era sempre
lì; ed infine rimpiange di non aver dato e
amato abbastanza.
viene sconvolta e radicalmente messa in discussione dall’incontro con il suo professore
di religione, Padre Pino Puglisi (3P per gli
alunni e gli amici), morto senza nessuno di
questi rimpianti, ma con un sorriso così vero
e così sereno da togliere il sonno al suo assassino. Un uomo che ha voluto scovare in
mezzo all’inferno di Brancaccio “ciò che inferno non è” e farlo durare, dargli spazio,
donare a bambini, giovani e uomini quello
sguardo che genera e che salva dalla trascuratezza, dall’ignoranza e dall’ignavia;
che ha voluto chiamare al coraggio e alla
libertà chi viveva nell’illusione di un mondo
già perfetto, dare la possibilità ai suoi bambini, sfregiati dentro e fuori, di far germogliare il principio di bene che già c’era in
ciascuno di loro e che aveva bisogno di un
padre, non di un parrinu. Federico dopo
questo incontro non sarà più lo stesso: da
quel momento smetterà di vivacchiare e inizierà a vivere.
“Ciò che inferno non è” è la storia di Federico, un liceale di diciassette anni, la cui vita
Il romanzo è particolarmente coinvolgente
perché l’autore, Alessandro D’Avenia, lo ha
ambientato nella sua Palermo, città di cui
conosce e sa rievocare i colori, gli odori, gli
ambienti. Ma ciò che rende ancor più vero
questo libro è il fatto che D’Avenia scriva da
testimone, avendo frequentato lo stesso liceo in cui Padre Puglisi insegnava.
Rispetto ai due romanzi precedenti, “Bianca
come il latte, rossa come il sangue” e “Cose
che nessuno sa”, rivolti principalmente ad
un pubblico adolescente, “Ciò che inferno
non è” chiama in gioco lettori di ogni età,
perché a tutti, di tanto in tanto, serve ricordare che il vero amore è amare ciò che
non ci piace per poterlo cambiare.
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Beatles Submarine
[A cura di Lorenzo Monticelli]
Sì, lo so. Anch’io quando ho sentito “Beatles” ho pensato “roba vecchia che nessuno
di noi conosce”; ma mi sono rimangiato
tutte le parole quando ho visto questo spettacolo. Neri Marcorè, con la sua bravura
comico-teatrale-musicale, riesce a renderti
parte della storia immaginando ciò che lui
racconta. Inoltre la Banda Osiris, facendo
suoni per esempio di animali con la tromba,
ti fa ridere a crepapelle. Ma non è solo un
banale spettacolo comico, in alcuni punti
della rappresentazione vengono fatte delle
riflessioni che solo persone geniali come Neri
possono fare. Lo spettacolo si svolge nel sottomarino giallo che ripercorre tutta la storia
dei quattro ragazzi inglesi dagli anni ’60 alla
morte di John Lennon nel 1980. Lo spettacolo comincia dalla Creazione quando Dio
crea gli scarafaggi (beatles); in seguito vengono narrati e cantati gli eventi più particolari e conosciuti dei Beatles tra cui: l’arrivo
della bottiglia contenente la lettera di Lucy
e l’utilizzo del titolo Scrambled Eggs per il
primo motivetto che sarebbe poi diventato
la famosa canzone Yesterday. Il volantino lo
descrive così lo spettacolo: un po’ teatro e
un po’ concerto, un po’ rock e un po’ pop,
un po’ magico e un po’ bizzarro. Canzoni
come Strawberry Fields, Yesterday, Across
the Universe vengono cantate, ovviamente
reinterpretate, dalla Banda Osiris. Si potrebbe quindi dire che la rappresentazione
di Giorgio Gallione non segue un filo narrativo preciso, ma che viva di suggestioni, di ricordi e di nostalgie.
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Tratta dallo spettacolo “Beatles Submarine”:
in primo piano, l’attore protagonista Neri
Marcorè.
La parte di spettacolo che credo sia piaciuta a tutti gli spettatori è stato quando la
Banda Osiris ha utilizzato gli ottoni come
macchina da scrivere: una scena molto divertente e simpatica.
Infine il messaggio che Beatles Submarine
vuole trasmettere a noi ragazzi e adulti che
assistiamo allo spettacolo, è quello che non
c’è età e che c’è sempre tempo per viaggiare sulle ali della fantasia. Direi proprio
che il fenomeno Beatles non è stato una
moda, ma una vera e propria cultura.
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Il Fiume Senza Fine
[A cura di Matteo Bettani]
"The Endless River" è il 'Fluido Rosa' che scorre da quasi 50 anni. Ebbene sì, i Pink Floyd sono tornati con il loro quindicesimo ed ultimo album della loro carriera, così come afferma David Gilmour, chitarrista "bravino" (si scherza, è un fenomeno!) del gruppo. Nel 1985 infatti, Roger Waters, bassista, frontman e storico fondatore, abbandona il gruppo cercando di scioglierlo definitivamente. Rimane così David Gilmour, Nick Mason (batterista) e Richard Wright (tastierista). I
tre però, credono ancora nei Pink Floyd, credono ancora in questo progetto: del resto, se nella
tua carriera hai venduto 250 milioni di dischi in tutto il mondo, qualcosa da dire a proposito di
musica, ce l'avrai ancora, no? E così, i Pink Floyd senza Waters, nel 1994 si ritrovano in studio,
con lo stesso spirito e lo stesso sound psichedelico.
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La copertina del
nuovo album dei
Pink Floyd, uscito
il 9 novembre
scorso.
Questo progetto li entusiasma molto, eppure viene abbandonato e accantonato dopo un breve
periodo: un po' a causa di Gilmour e della sua carriera solista, un po' perché manca la non trascurabile genialità di Waters. Il tempo passa, non si parla più di questo album. I quattro si riuniscono solo per il Live8 del 2008, a Londra, ultima apparizione della band al completo. Tutti parlano nuovamente del grande ritorno dei Pink Floyd, e invece, pace all'anima sua, Wright lascia
questo mondo, portando con se gran parte del tipico suono della band.
Dopo questo spiacevole evento, Gilmour e Mason, tornano in studio per completare e ampliare quel lavoro iniziato 20 anni prima. "The Endless River" diviene il titolo, ultimo capitolo di
questa psichedelica avventura, "canto del cigno" dei Pink Floyd.
Un disco principalmente strumentale, musica ambient, e una piccola chicca firmata Gilmour
che riprende molto le sonorità di "The Wall", uno dei dischi più importanti della band inglese.
Il sound è inconfondibile, e sebbene gli anni '70 siano tramontati, questo album sembra essere
un piccolo ritorno al passato. Un piccolo regalo portatoci da una delle più grandi band di sempre.
Cosa farete voi? Comprerete questo pezzo di storia? Io penso di sì, dai; del resto sono i Pink
Floyd, mica Justin Bieber.
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“Periodo Blu”
[A cura di Luca Corio]
Il periodo blu del celeberrimo pittore Pablo Picasso è una serie di dipinti monocromatici realizzati all’inizio del Novecento. Tema caratterizzante queste opere, come i “Poveri in riva al mare”,
è la desolazione dell’umanità, enfatizzato dall’uso dei toni del blu, colori quindi freddi e cupi.
Proprio i “Poveri in riva al mare”, dipinto nel 1903, è il quadro più importante, dove è rappresentata una famiglia povera di tre persone su una spiaggia con il mare come paesaggio; i soggetti sono definiti da una linea di contorno marcata e da ombre nette, in contrasto con lo
sfondo quasi monocromatico, nonostante la divisione tra cielo e acque. I due adulti hanno
un’espressione molto simile: infatti, entrambi sono a capo chino e le braccia conserte, che comunicano chiusura in se stessi, rassegnazione verso una condizione che sembra non poter
cambiare; il bambino, invece, sebbene sia afflitto, tiene la testa più alta e con la mano destra
tocca la camicia del padre, come se volesse, in qualche modo, scuoterlo dalla rassegnazione
e dal torpore che ne deriva.
Altra opera del 1903 è il “Vecchio chitarrista cieco”, nella
quale un mendicante suona una chitarra come unico
mezzo per sconfiggere la fame. Mantenendo sempre un’atmosfera cupa, l’autore pone una variazione all’interno dei
toni del colore dominante, cioè il marrone della chitarra,
che la fa risaltare rispetto ai blu e ai verdi del dipinto. Questa caratteristica peculiare pone lo strumento in un ruolo
decisivo sia dal punto di vista artistico, riempiendo il vuoto
lasciato dalla figura esile del vecchio, sia da quello simbolico, perché la chitarra è l’unica risorsa che il mendicante
ha per sopravvivere e per avere anche un po’ di compagnia in quel periodo buio. Anche qui la miseria e la disperazione sono evidenti, ma anche la forza di volontà di non arrendersi, come si nota nel gesto del pizzicare le corde.
Infine, un dipinto che si differenzia è la “Celestina”, realizzato nel 1904, un ritratto di una donna
anziana o perlomeno di mezz’età. Primo dettaglio che colpisce è senza dubbio l’occhio sinistro, cieco e anche strabico, poi si nota il viso che risplende di una luce bianca, nonostante sia
in verità di un azzurro molto chiaro, contrastando completamente con il blu notte del velo e del
vestito, rendendo la forma della persona molto delineata e più concreta, grazie anche ai piccoli particolari del volto come le ombre delle palpebre e i capelli bianchi all’attaccatura della
testa. Inoltre, per far risaltare maggiormente il soggetto, lo sfondo è a tinta unita, indefinito, in
modo tale che non si riesca a identificare un luogo preciso affinché l’attenzione di chi guarda
sia rivolta solo verso la donna.
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Picasso realizzò questi e altri dipinti appartenenti al “periodo blu” nella Belle Époque, contrassegnata da un generale ottimismo e fiducia verso il futuro e le capacità dell’uomo. Allora perché
i quadri di questi quattro anni (1901-1904) sono così carichi di pessimismo, di tristezza, di desolazione? Una delle possibili risposte si può trovare nella volontà del pittore di mostrare il “rovescio
della medaglia”, fatto da povertà e sfruttamento dei meno abbienti e degli operai, di
quest’epoca che culminerà nella Prima Guerra Mondiale, oppure per quella di cercare un’impronta personale, uno stile in controtendenza con gli artisti e gli intellettuali di allora, volontà
che lo porterà in seguito allo sviluppo di una vera e propria corrente artistica mai vista prima
d’ora qual è il cubismo.
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Dettaglio del dipinto la
“Celestina” di Picasso.
Un Anniversario Da Non Dimenticare
[A cura di Matteo Mosconi]
25 anni.
Sono già passati 25 anni da quel 9 Novembre del 1989, quando cadde il muro di Berlino.
Dopo 29 lunghi anni finalmente le persone
ad est e ad ovest del muro si poterono rincontrare senza il pericolo di essere uccisi.
Questo anniversario non deve essere dimenticato né, tantomeno, essere ricordato
in maniera poco seria.
Per come la penso io, questo avvenimento
potrebbe essere lo spunto che ci spinge ad
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abbattere certi “muri” che ancora oggi separano le persone; per esempio riguardo al razzismo
legato al colore della pelle: in realtà non c’è nessuna differenza, e, proprio come successo 25
anni fa, bisogna abbattere questi muri che, seppur immaginari, possono essere anche più gravi
di quella cortina di ferro che sorse in una notte a Berlino.
Ricordare la caduta del Muro è importante ed è un evento che non deve coinvolgere solo i
tedeschi, ma anche le persone di tutte le altre nazionalità.
Spero che chi legga questo articolo non lo faccia solo per il piacere di leggere, ma anche perché è interessato a ciò che succede nel mondo e quello che ricorda l’emozionante e dolorosa
storia della cortina di ferro.
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Una famiglia che immortala i momenti precedenti il lancio dei “baloons”, i palloncini che hanno
illuminato la città durante la celebrazione dell’anniversario: il “Muro di Luce”, realizzato con più
di 8 mila palloncini, ha ricalcato il tracciato del Muro per oltre 15 chilometri.
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“DI EBOLA NON SI SCHERZA, DI EBOLA SI MUORE”
EMERGENZA EBOLA, EMERGENCY HA BISOGNO DI NOI!
«L’impotenza, la frustrazione e la rabbia si mescolano: non è giusto, non è umano trovarsi un
malato grave davanti agli occhi e non poterlo soccorrere». Queste sono le parole di Gino
Strada, fondatore dell’associazione Emergency che ogni giorno si trova davanti a nuovi casi di
Ebola in Sierra Leone. A Lakka (capitale) si sta costruendo un nuovo ospedale civile, ma con
solo cento posti letto e i casi sono aumentati a cinquanta al giorno; l’unico modo per poterli sostenere è mandare soldi. Sto organizzando una colletta per cercare di raccogliere fondi per
permettere l’apertura del nuovo sito ospedaliero. Se vuoi contribuire passa in 5°BS e chiedi di
Giorgia Leone (3486354237), ti darò tutte le informazioni, grazie!
L’iniziativa è aperta a tutti, docenti compresi.
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Questo volantino copre ormai da qualche settimana gli angoli e
le pareti spoglie della nostra scuola; fa da ornamento ai muri rosa
dei corridoi e durante gli intervalli, accompagna le pomiciate studentesche agli angoli delle scale. Non lasciamo che la nostra distrazione a scuola, ci impedisca di partecipare alla vita reale.
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Not Allowed To Love You
[A cura di Anonimo]
Il corridoio era gremito di studenti come ogni singolo giorno; c'era chi studiava, chi conversava
con gli amici, chi dormiva e chi, come Harry, era già in classe ad aspettare l'inizio delle lezioni.
Harry si trovava nell'aula di letteratura ed era, come ogni singolo giorno, in anticipo di un
quarto d'ora. Nessuno si era mai chiesto perché il ragazzo in questione si comportasse così; in
realtà, però, nessuno si interessava di quello che egli potesse fare. Harry non era il tipo di ragazzo che può piacere; non era brutto, ma si presentava male: i grandi occhiali neri gli coprivano gli occhi smeraldo e i capelli ricci erano sempre tenuti nascosti da un berretto grigio, anche quando si trovava in aula. La parte migliore di quel ragazzo, però, non si vedeva o meglio
lui non la esponeva a nessuno. Harry aveva due splendide fossette agli angoli della bocca, ma
non le aveva mai mostrate a nessuno da sei anni a quella parte. Questo perché Harry non sorrideva più da sei anni, Harry non sorrideva più da quando sua madre lo aveva lasciato, da
quando suo padre lo aveva abbandonato, da quando tutti i suoi amici se ne erano andati.
Harry era un bambino felice, ma da sei anni era cambiato; quel dodici novembre dell'anno
2008 lo aveva cambiato. Come poteva un ragazzino di appena dodici anni sopportare la
morte della madre? Come poteva vivere con un padre che lo incolpava di ciò? Non era stato
facile, ma aveva resistito, non aveva sorriso più, però aveva resistito. Ma poi era arrivato l'inizio
del liceo e lì Harry era peggiorato maggiormente; non nello studio, anzi in quello eccelleva
sempre, bensì nel suo modo di relazionare. Harry aveva un unico amico quando ebbe iniziato il
liceo, ma al terzo anno egli gli si era rivoltato contro. 'Perché?' direte voi. Perché Harry era gay.
E quindi era stato escluso, era stato isolato, era stato abbandonato persino da quello che
prima riteneva il suo migliore amico. E da quell'anno si era ritrovato cosi: da solo, a resistere alla
vita che gli era stata data, a sopravvivere cercando di affrontare il peggio. Spesso, però, non
era semplice. Soprattutto se il peggio si chiamava Louis Tomlinson ed era il ragazzo di cui eri innamorato. Perché, sì, Harry era innamorato, ma amava l'unica persona che non avrebbe mai
ricambiato.
«Buona giornata ragazzi» così terminò il signor Miller, l'insegnante di algebra di Harry, per poi
uscire dall'aula. La campanella suonò e la classe diventò vuota in un batter d'occhio. Solo
Harry rimase al suo interno: egli non amava l'intervallo, non sapeva mai con chi trascorrerlo,
perciò se ne stava rinchiuso nell'aula in cui era appena terminata la lezione, poi, ad un minuto
dal suono della campanella che annunciava la fine dell'intervallo, egli si recava nell'aula in cui
si sarebbe tenuta la lezione successiva. Quella volta però sapeva che non avrebbe fatto lo
stesso, non avrebbe mantenuto il suo rito. «Styles» una voce rimbombò nell'aula in cui vi era
Harry e quest'ultimo, all'udire quel suono, non poté che irrigidirsi, come faceva ogni singola
volta. Alzò, poi, lo sguardo verso colui che aveva parlato e quello fu lo sbaglio peggiore che
potesse fare. Rimase incatenato a quegli occhi azzurri più del cielo, ma questo gli annebbiò i
riflessi, così che non poté difendersi dal pugno che Louis gli aveva sferrato. Ma, alla fine, era
questo ciò che succedeva ogni volta che lui su trovava di fronte a Louis: Harry si imbambolava
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e Louis ne approfittava per calmarsi. Perché, per Louis, Harry era solo un giocattolo su cui sfogarsi, nulla di più. E questa era una delle cose che avevano portato il riccio a prendere una
decisione su ciò che avrebbe fatto quello stesso giorno.
E ci stava pensando proprio in quel momento; ogni volta che sentiva un calcio o un pugno o
una ginocchiata pensava che di lì a poco sarebbe terminato tutto. Egli sarebbe andato via,
non avrebbe più sentito insulti, non si sarebbe più sentito solo, sbagliato. Perché era cosi che lo
ritenevano tutti: sbagliato. Ma è davvero sbagliato amare qualcuno? Non importa se questo
sia di un'altra razza o un'altra religione o dell'altro sesso, l'amore è amore ed è universale, nessuno dovrebbe essere giudicato per chi ama. Eppure succede comunque. La campanella che
segnava il termine dell'intervallo fece fermare Louis che uscì velocemente dall'aula, mentre
Harry era a terra; si sollevò e, sotto lo sguardo del professore, uscì riluttante dalla stanza. Il corridoio era deserto, tutti gli studenti erano nelle loro classi. Tutti tranne Harry. Il riccio si stava trascinando verso l'armadietto numero cinquanta, quello di Louis, si appoggiò con la schiena ad
esso e scivolò sul pavimento. Si guardò le braccia piene di lividi, poi si toccò il labbro superiore
ormai rotto e l'occhio che sicuramente era nero. Gemette dal dolore, ma questo non lo fermò.
Sapeva che quella era l'unica cosa che poteva fare, l'unica cosa che avrebbe messo fine a
tutti i suoi problemi; perciò la fece. Si tastò le tasche in cerca dell'oggetto che desiderava; una
volta preso, si alzò la manica sinistra della maglia e posizionò la lametta sul polso. Le lacrime
scendevano dai suoi occhi, i suoi pensieri affollati su Louis e sulla sua famiglia, su ciò che avrebbero pensato tutti di lui. Si fermò per un attimo, non poteva andarsene cosi, senza un biglietto,
senza lasciare nulla. Aprì, perciò, lentamente il suo zaino e ne estrasse un foglietto e una
penna. Tutto ciò che riuscì a scrivere furono poche parole. Il biglietto così recitava: «L'amore è
felicità, l'amore è essere felici nonostante tutto. L'amore, l'amore mio eri tu. Addio». Ed era proprio quella la parola che voleva dire da un po': addio. Scrisse velocemente «Louis» sul retro del
foglio e poi fece quello che voleva fare da molti anni. Un taglio, due tagli, cinque tagli, dieci
tagli; perse il conto e con esso perse anche la lucidità; gli occhi si fecero pesanti, le palpebre si
chiusero; il sangue usciva senza sosta dal suo polso e il buio prese posto nella sua mente, lasciandolo inerme, al suolo. E fu così che lo trovarono i suoi compagni di scuola, al termine della
lezione: trovarono un corpo senza vita, privato della sua anima. Trovarono il ragazzo che tutti
avevano disprezzato, che nessuno aveva mai conosciuto realmente, appoggiato all'armadietto di Louis con quel biglietto al suo fianco. Fu il preside a porgere il foglio al moro che, anche se sconvolto, prese a leggere. E gli si fermò il cuore. Era stato lui: lui aveva ucciso l'unica
persona che lo aveva amato realmente. Perché, sì, in quell'istante, leggendo quelle frasi Louis
aveva capito ciò che aveva fatto, aveva capito ciò che provava: Louis aveva capito di
amare Harry Styles, ma ormai era troppo tardi e nulla avrebbe riportato quel ragazzo indietro
da lui.
La morale della favola? Prima di parlare fermatevi qualche secondo a pensare. Prima di agire
riflettete su quello che state per compiere. Non tutto ciò che dite o fate è giusto; certo, ovviamente, tutti sbagliamo, ma pensateci un attimo: è giusto insultare qualcuno solo perché ama
una persona del suo stesso sesso? Io non credo, io penso che l'amore sia amore sempre, che
sia tra un uomo e una donna oppure tra due uomini o due donne. Fermatevi un attimo a pensare a questo. Riflettete prima di parlare, prima di dar fiato ai vostri pensieri. Perché molte affermazioni, che a voi potrebbero sembrare giuste, ad altre persone potrebbero far male, potrebbero portare qualcuno a fare sbagli, errori; quelle parole potrebbero distruggere la vita di uomini e donne considerati 'sbagliati' quando in realtà, probabilmente, gli unici a sbagliare sono
coloro che non capiscono che nulla li rende diversi da noi.
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L’ intervista doppia, anzi singola!
[A cura di Caterina De Rosa e Anna Tamplenizza]
Nome: Carlo
Cognome: Trezzi
Soprannome: CR
Segni particolari: nessuno
Qual è la prima iniziativa che proporresti?
Il primo punto è far capire agli studenti che abbiamo degli spazi a nostra disposizione, in primis
la giornata aperta, che secondo me è l’occasione più importante da poter sfruttare.
Una parola per descriverti? Leopardiano.
L’espressione che usi di più e che ti contraddistingue? Ah grande Tocco!
Pro o contro l’utilizzo di LIM e tablet nelle classi?
Contrissimo! Anche se l’anno scorso mi ero espresso a favore mi sono reso conto che probabilmente è solo uno spreco di soldi, è utile solamente per i libri digitali, per il resto non mi trovo
d’accordo.
Bionda, rossa o mora? Mmh…Dai è indifferente.
Una qualità che vorresti avere? Vorrei essere più paziente.
Sogni nel cassetto? Accantonati…
Come ti vedi tra dieci anni? Spero con un lavoro, spero con una ragazza, spero di essere felice.
Credi che queste elezioni abbiano avuto un senso o che siano state soltanto un’altra prassi burocratica?
Non tanto senza senso, ma più che altro una dimostrazione del fatto che quasi tutti gli studenti
non interessa dei diritti che in teoria possono avere.
Visto che siete di quinta, cosa ne pensate delle nuove generazioni che avete visto e vedete
passare a scuola?
Semplicemente mi rendo conto di non essere stato così come sono loro quando ero più piccolo, spero che per certi aspetti matureranno nel corso del tempo.
Perché secondo te quest’ anno si è candidata una sola lista?
Perché penso che fondamentalmente alla gente non interessi.
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Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Pensi ci siano comunque dei lati positivi a essere rappresentante di istituto o che sia uno spreco
di tempo visto il poco interesse delle persone?
Sicuramente si viene ascoltati dal preside più che un “normale” studente in quanto si è rappresentanti, ma a parte pochi altri risvolti positivi si è solo molto carichi di responsabilità.
Vorresti fare il politico? Il politico? No.
Hanno criticato la vostra scelta di voler rappresentare la scuola?
Credo che tutti vengano criticati, ma abbiamo comunque ricevuto molti voti, e gli astenuti
sono stati davvero pochi, questo ci ha fatto davvero molto piacere, facendo un confronto anche con i risultati dell’anno scorso.
Cosa ne pensi del divario tra Ragioneria e Liceo? Si colmerà mai?
Il divario c’è solo per il torneo di calcetto, per il resto non c’è un vero e proprio divario (ride).
Come pensate di poter venire incontro alle richieste degli studenti?
Bè, credo che in consiglio di istituto se un’idea è intelligente venga assolutamente presa in considerazione e ascoltata.
Come vorresti che si rivolgessero a voi gli altri ragazzi della scuola?
In qualsiasi modo, anche per la minima cosa, senza aspettare di lamentarsi poi in futuro, siamo
qua a disposizione, anche all’intervallo.
Volete ampliare e sostenere i laboratori presenti a scuola?
Il punto più problematico di quest’anno è che i fondi son sempre meno, quindi impiegare un
professore in un’attività extracurricolare richiede uno straordinario e quindi maggiori soldi, ma
se un’attività richiama molti alunni si porta ovviamente avanti.
Da domani si vedrà’, e sarà’ quel che sarà’…
[A cura di Roberta Longobardo e Chiara Valentinis]

9 settembre 2014
Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “Nel 2015 ci sarà il nuovo esame di maturità. L’esame
sarà più legato al lavoro”.
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12 settembre 2014
Ministro dell’istruzione Stefania Giannini: “Nella stagione 2015-2016 dovremo tornare ai commissari interni, niente più convocazioni da lontano. E un presidente di garanzia che non deve arrivare per forza da fuori provincia.” - “chiuderei l’esperienza della tesina di fine anno, un atto
compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa. Gli studenti dovranno presentare un progetto che riguardi tutto l’anno trascorso: un lavoro più teorico per i
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Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
licei, un prodotto finito per i tecnici” - “l’esame di maturità deve perdere quell’aspetto
da giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso.”
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17 settembre 2014
Il presidente della federazione Gilda Unams: “Modificare questo sistema è una scelta politica
che va dibattuta in parlamento e non deve essere un’operazione dettata da motivi economici. Non è abolendo i commissari esterni che il ministro dell’istruzione può attuare i risparmi richiesti dalla spending review”. In questi giorni la Giannini ha affermato che: “La rinuncia ai
commissari esterni non avverrà da un momento all’altro, ma tramite un apposito decreto legge
che potrebbe essere presentato entro gennaio ma che al momento è ancora in fase di elaborazione”.
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1 ottobre 2014
Il Ministro dell’Istruzione Giannini, dopo la bocciatura data da alcuni tecnici sulla riforma della maturità: “La commissione mista, che non è né una
commissione esterna, che certifica competenze
per l’accesso a un percorso, né una commissione,
che conoscendo gli studenti ha la funzione, invece, di sintetizzare un percorso di studi, non ritengo sia la formula più diffusa né credo scientificamente la più valida. Però ne stiamo parlando. Nessuno ha detto che faremo questo sicuramente.”
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9 ottobre 2014
Il Ministro Giannini in un video forum di risposta alle domande degli studenti afferma: “La commissione dell’esame di stato, già dal 2015 sarà composta di soli docenti interni all’istituto e presieduta di un solo membro esterno. La prossima settimana sarà pubblico il documento di regolamento del nuovo esame di stato”.
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23 ottobre 2014
Il ministro del tesoro dichiara: “Il testo del disegno di legge di stabilità 2015 corredato di relazione illustrativa è stato presentato dal ministero dell’economia e delle finanze al consiglio dei
ministri che lo ha discusso il 15 ottobre, approvandolo salvo ulteriore affinamento tecnico”.
Come riportato dalle pagine del “Sole 24 Ore”: “nella versione del decreto di legge di stabilità
inviata al quirinale, è saltata la norma che imponeva da giugno 2015 sei commissari tutti interni
alla prova, tranne il presidente (esterno)”.
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4 novembre 2014
Matteo Renzi, parlando a una scolaresca ha affermato che era in atto una discussione circa
l’opportunità di tornare alla commissione interna, ma gli studenti che avrebbero sostenuto il
prossimo esame di maturità 2015 l’avrebbero fatto ancora secondo le “vecchie regole”, ossia
con la presenza di commissari esterni. La decisione in merito a questo cambiamento non sarebbe stata presa sulla base della convenienza economica, ma tenendo conto di fattori di efficienza.
Ecco a voi presentate le idee chiare che hanno accomunato il pensiero dei governanti italiani
negli ultimi due mesi; ad oggi non c’è ancora niente di certo, niente di deciso, ma solo grande
confusione, che non fa altro che aumentare la preoccupazione e il disappunto di noi studenti
italiani. Siamo quasi a dicembre e ci sono ancora poche luci e troppe ombre.
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Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
[A cura di Sara Tacchini]
Come penso ognuno di voi saprà, nel 2015
la nostra città, Milano, ospiterà dal 1-05 al
31-10 l’esposizione internazionale “Expo
2015”. Il tema proposto quest’anno è: nutrire
il pianeta, energia per la vita; tratterà infatti
di cibo sostenibile. La nostra scuola offre la
possibilità ad alcune classi di partecipare
attivamente a quest’esposizione. Come?
Ognuna di queste classi ha un suo profilo
con tanto di foto e nickname sul sito ufficiale “Together in Expo” nel quale sono registrate moltissime classi, non solo della nostra
scuola, non solo italiane, ma anche classi di
scuole estere e il compito di ognuna di loro
è di portare a termine delle missioni che riguardano, ovviamente, il tema dell’esposizione. Ognuna di queste missioni, se portata
a termine correttamente, dà ad ogni classe
un numero di punti. Questi variano in base
alla difficoltà della missione; ci sono infatti
diverse tipologie come per esempio scrivere
dei temi, scrivere ricette, oppure interagire
con altre scuole attraverso quiz e giochi online. La parte che come adolescenti ci ha
colpiti di più, è la tipologia di missione che
comporta postare foto su Instagram. Queste
foto devono però avere un tema conduttore che verrà fornito di volta in volta dal
sito ufficiale; sappiamo infatti che la moda
di selfie, di hashtag e tutto ciò che appartiene a questo social sta dilagando sempre
di più tra noi ragazzi. Ognuna delle classi
partecipanti deve solo creare una sua pagina su Instagram ed aggiungere l’hashtag
#TIE2015 (Together in Expo 2015) ad ogni
foto che posterà. Lo scopo di questo progetto è di inserire la nostra scuola in un contesto internazionale, specialmente per le
classi di linguistico; per loro infatti l’obiettivo
prefissato è quello di arrivare ad un gemellaggio con il liceo di Ellwangen, la città tedesca con la quale Abbiategrasso stessa è
gemellata e con la quale speriamo di poter
fare uno scambio al più presto. Personalmente la trovo un’idea interessante perché,
oltre a farci capire un po’ meglio che cosa
sia realmente quest’esposizione, fa in modo
che la classe collabori per qualcosa ed
aiuta a creare un gruppo.
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La città di Ellwangen, in Germania, gemellata con il comune di Abbiategrasso dal
1991.
Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
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Il Grillo Parlante
Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Sport Estremi
[A cura di Roberta Longobardo]
Si prova sempre un po’ di ammirazione e di invidia per coloro che praticano sport al limite delle
leggi fisiche. Sono atleti folli, sempre alla ricerca di nuove emozioni capaci di dare loro una dose
sempre maggiore di adrenalina. Il numero dei praticanti di tali discipline sta crescendo a dismisura e purtroppo a volte, essendo per lo più principianti, degenerano, dando dei risvolti spiacevoli. Bungee jumping, paracadutismo, parcour e base jumping sono gli sport ad alto rischio di
morte più praticati, ma ce ne sono tantissimi altri, tutti frutto dell’umana ricerca del limite, poco
conosciuti e se vogliamo anche molto strani.
Il sandboarding consiste nel lanciarsi dalla
cima di una duna di sabbia mantenendosi in
piedi su una tavola. L'esperienza è mozzafiato e le velocità che si possono acquisire
sorprendenti. Unico neo: non c'è lo skilift e
per tornare in cima all'altura, ci si mette la tavola in spalla e... si cammina.
La tuta alare è una particolare tuta da lancio che riesce ad aumentare la superficie
del corpo umano conferendovi un profilo
alare, trasformando la velocità data
dalla forza di gravità in planata orizzontale.
Attualmente una normale tuta alare, rispetto ad una velocità media di caduta libera di circa 200 km/h, consente di rallentare fino a circa 70 km/h, con una velocità
orizzontale di 180 km/h. Essa è particolarmente usata nel Base jumping, in quanto
consente di raddoppiare i tempi di caduta
libera.
C'è chi l'estremo lo cerca tra le vette più
alte e chi nelle grotte più profonde, come
Duncan Collins, lo speleologo protagonista
di questa immagine che si sta calando
lungo una fune nel camino Miao Keng, la
più grande caverna sotterranea del mondo.
Profonda 1026 metri, si trova nella provincia
di Wulong, in Cina ed è stata scoperta soltanto nel 2008.
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[Continua nella pagina seguente…]
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Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Il Downhill è una disciplina “gravity” che si
svolge completamente in discesa lungo piste di massimo 3,5 chilometri preparate su
pendii anche molto ripidi e con ostacoli naturali o artificiali, come salti, gradoni alti anche più metri e sezioni sconnesse di rocce e
radici. È una delle discipline che rientrano
nell'ambito gravity, facendo affidamento
alla forza di gravità per la propulsione. La bicicletta da downhill ha un telaio molto robusto, manubrio molto largo per un maggior
controllo e sospensioni anteriore e posteriore. La bici da downhill moderna deve essere stabile, ma leggera e agile per permettere accelerazioni e frenate più rapide, con
potenti freni a disco, e rapporti di trasmissione adatti a sostenere le velocità raggiunte in discesa. I downhiller possono indossare protezioni molto robuste e casco integrale con mascherina, in stile motocross,
raggiungendo anche gli 80 km/h.
La scalata del Fang, un pilastro di ghiaccio alto più di 50 metri, deve essere un'esperienza... da brividi. Anche perché questa imponente cascata del Colorado si
ghiaccia solo negli inverni più rigidi,
quando le temperature scendono sotto i 30°C.
Gerry Moffatt si allena con i suo kayak
lanciandosi dalle Spirit Fall, un salto di 11
metri lungo il corso del Little White Salmon
River, nello stato di Washington. E se l'idea
di lanciarvi dal quarto piano, protetti solo
da un guscio di materiale sintetico, vi spaventa, guardate il video qui sotto: il protagonista è Tyler Bratd, un ragazzone americano del 1986 che lanciandosi con il suo
kayak dai 58 metri delle Palouse Falls (Eastern Washington), ha stabilito un record
che difficilmente verrà battuto.
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Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Notte
[A cura di Giulia Scuttari]
Undici e mezza di sera, in auto, sulla statale che mi riportava a casa.
Lì avevo deciso di riporre la mia felicità e la mia vita.
Non c’erano lampioni e neanche l’ombra di un’altra macchina.
La strada era illuminata solamente dai nostri fari. In lontananza si intravedevano i tetti delle
prime case del mio paese e accanto a noi, il buio regnava silenzioso sopra i prati e i campi incolti.
In quegli istanti mi sentivo forte. Sentivo di avere il mondo tra le mie mani e avrei potuto fare
qualsiasi cosa che nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Volevo salire sul tettuccio dell’automobile e gridare a pieni polmoni. Il mio cuore esplodeva di
quella gioia e di quella potenza insensata, alle quali non sapevo dare un perché.
Neanche mi importava. Desideravo solamente che quell’istante durasse per sempre perché
provavo quella sensazione che dà un senso alla tua esistenza, con la quale capisci che è proprio così che deve andare, che la vita è una sola che non devi sprecarla, per nessuna ragione
al mondo.
Come un fulmine durante un temporale, avevo finalmente realizzato i miei reali obiettivi che
avrei dovuto raggiungere ad ogni costo.
Non dovevo buttare al vento quel dono che avevo appena ricevuto. Era qualcosa di veramente grande, ma non sapevo se sarei stata in grado di gestirlo.
Forse avevo preso un abbaglio. Forse avevo appena avuto una visione della vita totalmente
sbagliata. Oppure avevo ragione e avevo appena fatto la scoperta migliore di sempre.
Non lo sapevo. Potevo solamente sorridere, chiudere gli occhi e godermi quei brevi ma intensi
momenti.
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
La rubrica sulle novità che troverete al cinema questo mese.
Lasciatevi trascinare nelle sale dalla vostra voglia di pellicole e popcorn!
[A cura di Anna Tamplenizza]
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In uscita il 6 novembre:
Interstellar
Andiamo a quel paese
Cast stellare (è il caso di dirlo) per quello che è
stato annunciato come il nuovo “2001: Odissea
nello spazio”. La storia parla di Cooper (Matthew
McConaughey), padre single, che viene mandato nello spazio attraverso un buco spazio-temporale alla ricerca di una speranza per il genere
umano, che ha ormai esaurito tutte le risorse
della terra. Con i premi Oscar Anne Hataway,
Michel Caine ed Ellen Burstyn per gli amanti
della fantascienza e non solo.
Commedia cinico-realistica con il celebre duo
comico Ficarra e Picone, “Andiamo a quel
paese” è un susseguirsi di gag comiche e battute mai volgari. I due protagonisti della vicenda
tornano nell’entroterra siciliano nel loro paese
d’origine per sconfiggere la crisi a modo loro:
beneficiare quasi legalmente delle pensioni dei
moltissimi parenti del paese. Ritorno alle origini
per i due comici che fanno riflettere sulla attuale
condizione lavorativa dietro l’apparenza comico-banale.
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In uscita il 13 novembre:
Lo sciacallo - Nighterawler
CUB
Jake Gyllenhaal, ossessivo ed inquietante, insegue il crimine sulle strade di Los Angeles. Il protagonista Lou Bloom (Gyllenhaal) è alla ricerca di
un lavoro che lo appassioni e lo faccia guadagnare. Coinvolto per caso in un incidente Lou
avrà la folgorazione e girerà per le vie della sua
città armato di cinepresa alla ricerca di immagini cruente per il grande pubblico. Dà lavoro
ad ossessione Lou farà un passo falso rimanendo
coinvolto in un caso di omicidio. Una black comedy senza esclusioni di colpi.
Horror ad alto livello tensivo per un ottimo regista
alle prime armi e un magrissimo budget: protagonisti un gruppo di boyscout, spediti dalle famiglie in un bosco isolato. Tra loro c’è Sam, un ragazzino che per sfuggire ai tormenti dei compagni si rifugia nel bosco dove incontrerà un essere
misterioso e terribile ed il suo padrone. A nulla
serviranno le grida dall’allarme, uno ad uno i
giovani cadranno vittima dei due signori della
foresta.
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In uscita il 27 novembre:
I vichinghi
loro nemici di non poter essere considerati mai
prede, ma predatori.
Film eroico su uno dei temi preferiti dal grande
pubblico: i miti del passato. Per questa volta i
nostri protagonisti saranno i Vichinghi già ampliamente romanzati nella storia del cinema. Durante uno dei tanti saccheggi, un gruppo di predoni è costretto a rifugiarsi nell’entroterra britannico a causa di un offensiva dei soldati di sua
maestà; i guerrieri scandinavi dimostreranno ai
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Numero 1 – novembre 2014
Mensile di Cultura e Informazione
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Lo Sapevi che…?
Soluzioni del numero precedente
[A cura di Federica Berardi]
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La scrittrice svedese Astrid
Lindgren creò il personaggio di Pippi Calzelunghe
per intrattenere la figlia
malata di polmonite.
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C’è chi pensa che la
causa principale del disboscamento sia la necessità di procurarsi la
materia prima per la produzione della carta, ma
non è così: pare infatti
che solo il 13% del legname usato nel mondo
sia impiegato per la produzione di carta, a fronte
di un 50% destinato alla
combustione.
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La prima vittima ufficiale
di un incidente stradale fu
Brigett Driscoll, morta il 7
agosto 1896 dopo essere
stata investita da un’auto
che andava a 12 km/h.
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Dai resti di cibo ritrovati
durante gli scavi nei siti
dei teatri londinesi
dell’epoca di Shakespeare, si è scoperto che
gli spettatori della galleria
(luogo destinato ai più ricchi) erano soliti sgranocchiare di tutto: non solo
frutta, sia fresca che
secca, ma anche pesci e
crostacei. Nella zona destinata ai meno abbienti
sono stati invece ritrovati
moltissimi gusci di ostriche,
che allora erano un cibo
piuttosto comune.
Vignette a cura di Alice Cagno
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I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
CRUCIVERBA DI NOVEMBRE
ORIZZONTALI:
VERTICALI:
1 Superiorità, eccellenza – 10 adesioni di
Stato ad accordi con altri Stati – 19 il sonoro
di una trasmissione televisiva – 20 turbati,
confusi e pentiti – 22 tribù, famiglia – 23
epica – 25 viaggia insieme a Bing nei cartoni animati – 26 passato prossimo per essa
del verbo stare – 28 simbolo dello stero – 29
le affila l’arrotino – 30 prima sillaba di imperatore – 31 la K nelle carte – 32 ghiaccio in
inglese – 33 il braccio inglese – 34 Istituto Ricostruzione Industriale – 35 lo spiazzo del
podere – 36 pianta erbacea – 38 Transports
Generals d’Olesa – 39 bara senza capo né
coda – 40 Neon – 41 popolo nigeriano – 42
finestra con due aperture – 43 precede
Paulo in Brasile – 44 Capitano in breve – 45
un Lao taoista – 46 che è simile alla lana –
47 maschio da tiro – 48 formazione caratteristica delle felci – 49 sera senza pari – 51
trasferibile ad altri – 54 artista americano di
musica blues – 56 vola, vola, vola l’ape… 58 simbolo dell’Osmio – 59 prime di ritiro –
60 porta che dà uno in uscita, con due zero
in ingresso – 62 sigla del tritolo – 63 delitto –
64 comodità, benessere in inglese.
1 Dottrina cristiana – 2 mescolare – 3 gonfiori – 4 scopi – 5 idoli senza consonanti – 6
scappata – 7 le prime di neve – 8 Zerbio
senza vocali – 9 Paure di spazi aperti – 10
abbreviazione di aggiornamento – 11 Cuneo – 12 organizzazione territoriale di
stampo mafioso – 13 casato Borso – 14 insieme a “così” alla fine delle preghiere – 15
tentò per primo a volare – 16 cola al centro
– 17 Nucleo Antisofisticazioni (sigla) – 18 lo
spazio, in altezza, compreso tra due ponti
successivi – 21 gravosità, pesantezza – 24
con tizio e… sempronio – 27 attraversa il
Portogallo e bagna Toledo e Lisbona – 32 il
nome della Maximovna – 35 il John Jacob
che isolò l’adrenalina e l’insulina – 36 liquore al carciofo digestivo – 37 orale in inglese – 38 antica moneta cinese – 39 Rosand, famoso violinista – 41 personaggio biblico – 42 unità di misura siamese – 43 zucchero francese – 44 passioni amorose – 46
danneggiati – 48 sigla di La Spezia – 50 memoria ad accesso casuale – 52 Institute on
Disability – 53 Ente Nazionale Idrocarburi –
55 con… Labor – 57 due romani – 61 non è
OFF.
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Il Grillo Parlante
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Mensile di Cultura e Informazione
I.I.S. “Vittorio Bachelet” – Abbiategrasso (MI)
Citazioni improbabili & CO.
Ti piace disegnare? Mandaci i tuoi
schizzi e li potrai vedere pubblicati
sul Giornalino!
Da loro non ce lo saremmo aspettato…
…Ma nemmeno da noi!
- Insegnante Se non fossi un’insegnante non
capisco cosa stai dicendo.
- Aneddoto: Fallito il tentativo di formare un
triumvirato alla rappresentanza della classe,
questa opta per l’elezione di due consoli.
- Insegnante: Il cloro, dato che cede elettroni in diversi modi, è un po’ un biricchino!
- Insegnante: La proposizione temporale ha
a che fare con il meteo.
- Insegnante: Perché ovviamente ha un sottosfondo storico…
- Insegnante: È vero che i numeri sono arabi,
però scriviamoli in italiano!
Illustrazione di Davide Crippa
- Insegnante: Se pensi a Dio? - Studente: Jim
Carrey!
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Oppure passa in redazione, 5ªCL (primo piano).
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