Anno X - numero 2430 25 Ottobre 2014 QUOTIDIANO DELLE PROVINCE REGIONALI LE NOTIZIE E I PROTAGONISTI DELL’ECONOMIA REGIONALE È LA QUOTA DA UNICREDIT DESTINATA ALLA SICILIA NORMANNI, AQUILE & ELEFANTI N Il «Report Sud - 27esimo rapporto semestrale sulla situazione congiunturale dell’economia del Mezzogiorno», realizzato da Diste Consulting per la Fondazione Curella, viene presentato lunedì alle 10, nella sede della Fondazione Curella (via Roma 118), alla presenza del professore Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella, e di Alessandro La Monica, presidente del Diste Consulting. N Women Start! L’impresa al femminile è l’incontro che apre l’anno sociale della Sezione Messina di Fidapa Bpw, federazione italiana donne arti professioni e affari. Il 28 ottobre, alle 16.30, presso la Chiesa di Santa Maria Alemanna, la Fidapa di Messina, presieduta da Susy Pergolizzi, organizza il momento di riflessione sul valore e le opportunità dell’impresa al femminile. Ad aprire i lavori il presidente nazionale di Fidapa, Anna Di Domenico La Marca, e quello siciliano Eleonora Caserta. N Viene presentato martedì alle 10 il progetto «Alla scoperto dell’economuseo siracusano», realizzato dal servizio Turistico Regionale di Siracusa e finanziato dall’assessorato regionale. Il progetto prevede la realizzazione di 18 tour dal 31 ottobre e fino al sette dicembre per il territorio di Siracusa e la sua provincia che saranno offerti gratuitamente ai turisti che soggiorneranno almeno una notte nelle strutture ricettive di Siracusa aderenti all’iniziativa. Scopo dell’iniziativa è incrementare il turismo di bassa stagione. N «Stiamo deliberando un aumento di capitale di 7 milioni e siamo in attesa della sottoscrizione da parte della Regione». Lo ha affermato l’amministratore dell’Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, Salvatore Castiglione, a margine di una seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata appunto allo sviluppo del «Vincenzo Florio». Castiglione ha aggiunto: «Lunedì stipuleremo un accordo con la Wizz Air che collegherà Trapani con l’est Europa. Ci siamo immessi nel sistema Sani che ci permetterà di proporre dei bandi aperti a tutta la piattaforma europea, per collegare Trapani a tutte le capitali europee». T-ltro da 400 mln Erogazioni in crescita del 58%. All’Isola dalla Bce già 74 mln. Il problema è la domanda di credito che resta debole Bcc Contea di Modica finisce ad Enna di Gianni Marotta di Antonio Giordano E rogazioni in aumento alla clientela siciliana da parte di Unicredit anche se la domanda di credito resta ancora fiacca. Questo il grande problema del rapporto tra banche e imprese in Italia e ancora di più in Sicilia, ascoltando i vertici regionali della banca. Le erogazioni di nuova finanza, infatti, sono cresciute del 58% negli ultimi nove mesi secondo quanto detto da Giovanni Chelo, regional manager di Unicredit «ma la domanda resta ancora bassa», ha aggiunto nel corso della presentazione di Valore Europa, la misura pensata dall’Istituto per immettere nel sistema produttivo siciliano e alle famiglie 400 milioni che provengono dal pacchetto di 7,7 miliardi richiesti con il Tltro alla Bce. Per stimolare la domanda si spera nella provvista di fondi presi dalla Bce e proprio per questo Unicredit ha preparato tre misure ad hoc destinate a imprese e famiglie. I dati, prima di tutto. Le erogazioni al sistema produttivo siciliano da parte di Unicredit nei primi nove mesi dell’anno sono aumentate del 58%. «L’intervento della Bce;» ha aggiun- to Chelo, «imprime ulteriore forza a questo nostro impegno. C’è più domanda anche se siamo lontani dai livelli del 2007». Nei primi nove mesi in particolare sono aumentati i mutui ai privati (+50%) da 145 a 218 milioni, il credito alle famiglie consumatrici (20%) gli impieghi sono aumentati del 2,4% (da 971 milioni a 995) e quelli a medio e lungo termine del 30,2% da 85 ml a 111 «i nostri obiettivi sono comunque più ambiziosi», ha spiegato il manager della Banca. Resta alto il sow, ovvero il share of wallet l’indice che dice quanto del debito di ogni azienda sia in capo a un gruppo bancario. In Sicilia per Unicredit questo è superiore al 50% (il 51,9%). Un dato, sottolineano dalla Banca, «che mostra quanto l’Istituto è profondamente integrato nelle dinamiche economiche dell’isola». Da settembre, da quando sono disponibili i fondi Bce, la banca ha erogato 74,4 milioni alle imprese siciliane mentre altri 37 milioni sono in fase di istruttoria. «Si tratta di un buon inizio», ha commentato Chelo, «anche se non nego che una parte di questi finanziamenti (il 50% ndr) siano andati a finanziarie il circolante piuttosto che gli investimenti». «I nostri indicatori oggi ci mostrano», ha aggiunto, «come la domanda di credito per investimenti sia purtroppo ancora debole: circa la metà delle imprese lavora su basi attive e stiamo assistendo ad una progressiva crescita dei depositi, sintomo ancora di un clima attendista nel mercato». I fondi Tltro sono destinati a tutte quelle misure che abbiano un periodo di ammortamento di almeno 12 mesi. Ma la banca ne ha studiate anche tre ad hoc. Si tratta di una prima linea con l’obiettivo di stimolare nuovi investimenti produttivi; quindi linea crescita che, in partnership con soggetti istituzionali come il fondo centrale di garanzia e i confidi, offrirà alle imprese la possibilità di ottenere l’azzeramento del costo della garanzia con un processo erogazione del credito immediato. Sono 11.700 le imprese siciliane che secondo la banca potrebbero beneficiare dell’offerta incluse, attraverso il supporto del fondo centrale di garanzia anche le 100 start up innovative dell’Isola. E infine linea sostenibilità per stimolare gli investimenti delle famiglie a un tasso annuo nominale del 5%. (riproduzione riservata) a Banca di Credito CooLModica perativo della Contea di finisce ad Enna in mano alla Bcc «La riscossa» di Regalbuto. L’assemblea straordinaria dei soci de «La Contea», convocata per il 22 e 23 novembre, dovrà ratificare il passaggio tramite aggregazione, alla nuova banca. Finisce così il periodo di transizione della Bcc modicana iniziato a gennaio dopo che un’ispezione della Banca d’Italia aveva evidenziato delle anomalie nella gestione provocando l’azzeramento dell’intero cda. Gli ispettori di palazzo Koch infatti, avevano bloccato l’erogazione di nuovo credito da parte dell’istituto dopo aver accertato che l’indice del patrimonio di vigilanza era sceso sotto i 5 milioni di euro, la soglia minima prevista dalle nuove norme di Basilea 3. Il presidente Giuseppe Vaccaro, subentrato al dimissionario Antonello Lucifora, ha gestito la fase di transizione e rassegnato le dimissioni, riuscendo a chiudere il primo semestre con un utile di 145 mila euro. (riproduzione riservata) La via della crescita con private equity e minibond di Giovanni Battista Dagnino P rivate equity e minibond costituiscono delle opportunità stimolanti per favorire lo sviluppo delle imprese. Soprattutto nel Sud Italia, e in Sicilia in particolare, la diffusione di tali strumenti di intervento con apporto di nuovi capitali esterni può fungere da volano per finanziare gli investimenti delle imprese, afflitte dalla scarsità di accumulo di capitale originario, e l’evoluzione economicofinanziaria del tessuto imprenditoriale. Si tratta di due strumenti molto complementari: il private equity, nelle sue varie forme, dal venture capital al capitale per l’espansione o la ristrutturazione e il rilancio dell’impresa, interviene sul patrimonio aziendale tramite interventi diretti effettuati da investitori professionali e istituzionali; i minibond, invece, offrono un apporto di capitale obbligazionario esterno, ovvero di debito non bancario, sempre da parte di investitori istituzionali. Il minibond assomiglia all’emissione di obbligazioni corporate. La differenza sta nel fatto che può essere emesso da imprese non quotate, con un fatturato minimo di due milioni di euro, e viene destinato in via esclusiva agli investitori istituzionali. Sono esclusi dalla sottoscrizione dei mini bond i piccoli risparmiatori e i soci dell’impresa emittente, che possono invece sottoscrivere le obbligazioni tradizionali. Affinché le piccole e medie imprese possano fruirne agevolmente, i requisiti richiesti per l’emissione di minibond sono essenzialmente due: l’impresa emittente deve essere assistita da uno sponsor e deve presentare l’ultimo bilancio annuale certificato da una società esterna. Come le obbligazioni tradizionali, questi titoli vengono remunerati con un tasso d’interesse, sotto forma di cedola semestrale o annuale, e riportano una data di scadenza. Di questi temi si discuterà nel corso dell’incontro «Crescere in Sicilia con Private Equity e Mini Bond: quali opportunità per le imprese» in programma a Palermo lunedì (27 ottobre) presso la sala convegni di Banca Nuova. Si parta da una analisi approfondita, svolta da Valter Conca, professore e direttore del laboratorio Private Equity & Finanza per la crescita dell’Università Bocconi, mirata a individuare i principali strumenti complementari al credito ordinario in Sicilia. Apriranno i lavori Nicolò La Barbera, presidente della Fondazione Francesco Bianchini-Commercialisti Palermo e Dario Marino coordinatore della Bocconi Alumni Association per l’area di Palermo. Fra i saluti introduttivi Umberto Seretti, direttore generale di Banca Nuova, Fabrizio Escheri, presidente Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo e Gianfranco Minutolo, direttore Bocconi Alumni Association. Presenteranno le loro esperienze maturate sul campo in tema di private equity e minibond, Luca Duranti, direttore generale Nem Sgr-Gruppo Bpvi, Vittorio Cencherle, responsabile Finanza strutturata del Gruppo Bpvi, Antonio Coglitore, consigliere della Fondazione Bianchini, Fabrizio Lo Iacono, dottore commercialista a Palermo, e Antonio Santocono, presidente di Corvallis Spa. (riproduzione riservata)
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