RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE L’AVIS, in collaborazione con l’ACAT e i comuni di Villa d’Almè, Almè e Sorisole Organizza L’ALCOL E I GIOVANI – Quale stile di vita! Durante la serata, grazie all’intervento di esperti e a diverse testimonianze, verranno approfondite le implicazioni psico-sociali connesse al consumo di alcol nei giovani. L’incontro si terrà venerdì 31 ottobre 2014 alle ore 20.45 presso la sala civica “S. Pietro” a Petosino (Bg). Il programma della serata e tutti i dettagli nella locandina sottostante COMUNICATO STAMPA DALL’ACAT GROSSETO NORD 7° Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcol-correlati e complessi (metodo Hudolin) di Grosseto. Un corso di 50 ore di formazione gratuita per professionisti, volontari, studenti e tutti coloro che intendono operare nel campo della prevenzione e del superamento dei problemi alcolcorrelati. Lo staff è formato da esperti, medici, psicologi, assistenti sociali e volontari che hanno superato il problema, tutti servitori insegnanti nei Club. L’A. C. A. T. Grosseto Nord – Associazione Club Alcologici Territoriali - organizza il 7° Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcol-correlati, a Grosseto, in via Portogallo, presso la scuola Media Inferiore G. Ungaretti. Il Corso avrà inizio lunedì 24 novembre 2014, alle 8:30 e terminerà sabato 29 novembre 2014 alle 13:00. E’ stato richiesto l’accreditamento del Corso per tutti coloro che ne avessero necessità con un piccolo contributo. sani e in particolare i problemi alcol-correlati e complessi, cogliendone gli aspetti biologici psicologici e sociali e il loro rapporto tra salute e ambiente. Il corso ha la finalità di sensibilizzare i corsisti a mettere in discussione le convinzioni e i comportamenti sul consumo di alcol. Affronta, inoltre, la promozione e la protezione della salute nella multidimensionalità della sofferenza e del disagio alcolcorrelato e promuove il modello operativo dei Club Alcologici Territoriali, fondati sull’approccio ecologico-sociale. Durante il corso sono previste due visite ai Club Alcologici Territoriali di Grosseto, un’occasione unica – che accade solo in occasione del Corso - di vedere in funzione la comunità multifamiliare, cioè il sistema di cambiamento dello stile di vita delle famiglie che ottiene i risultati migliori su scala planetaria. Per informazioni e iscrizioni: [email protected] , tel: 0564 451126, cell: 331 9795022 IL VINO, LA BIRRA E LE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE CONTENGONO ALCOL ETILICO CHE E’ UNA SOSTANZA CANCEROGENA. http://www.cufrad.it/news.php?id_news=20488&dataMail=20141023 TUMORE AL SENO: PREVENZIONE E CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE Fonte: ladispensadeldietista.blogspot.it Come prevenire il cancro al seno Ogni anno in Italia si scoprono 45.000 nuovi casi di cancro della mammella. Negli ultimi anni l'incidenza è aumentata del 14%.Questa patologia oncologica è la prima causa di tumore nelle donne. Il tumore al seno è correlato agli ormoni sessuali, e i fattori di rischio che incidono sulla probabilità di ammalarsi sono leggermente diversi tra donne in menopausa e non. La sopravvivenza per questa patologia può variare dal 50 al 90% in base a quando viene diagnosticata. In molti paesi (come anche l'Italia), l'applicazione di protocolli di screening (come la mammografia) ha ridotto notevolmente la mortalità perché è possibile diagnosticare la malattia in uno stadio precoce, rendendo più efficaci le cure. I fattori di rischio per il cancro alla mammella sono sia ereditabili (concorrono dal 5 al 27% del rischio a seconda della variante genetica) che ambientali, i quali rappresentano una variabile importante. Diversi fattori non legati completamente allo stile di vita concorrono ad aumentare il rischio di cancro alla mammella tra cui: Menarca (prima mestruazione) precoce Menopausa in tarda età Primo parto dopo i 30 anni Non aver mai allattato Esposizione, soprattutto durante l'infanzia e l'adolescenza, a radiazioni ionizzanti L'uso della pillola anticoncezionale può aumentare temporaneamente il rischio. Tuttavia il rischio sembra scomparire progressivamente quando se ne sospende l'utilizzo. Per quanto riguarda l'alimentazione e lo stile di vita i fattori di rischio accertati sono: Il consumo di bevande alcoliche. Alcune sostanze derivanti dal metabolismo dell'alcol, tra cui l'acetaldeide, hanno dimostrato un effetto cancerogeno sull'uomo. Un numero consistente di studi ha riscontrato una relazione tra consumo di bevande alcoliche e insorgenza di tumore alla mammella, sia nelle donne in età fertile che dopo la menopausa. Il rischio è influenzato dalla dose consumata; ogni 10 g di etanolo consumato al giorno il rischio aumenta del 10%. "Chi consuma abitualmente bevande alcoliche dovrebbe limitarsi ad un consumo saltuario in moderate quantità. Le donne che non riescono a rinunciare al vino ai pasti dovrebbero limitarsi a non più di 1 bicchierino piccolo al giorno. 1 bicchierino di vino da 125 ml contiene mediamente 12 g di etanolo" Obesità e sovrappeso. Il tessuto adiposo influenza il livello di alcuni ormoni circolanti nel nostro organismo. Tra questi, i principali sono l' insulina, l' IGF-1 (Insulin-like growth factor 1) e alcuni ormoni sessuali, tra cui gli androgeni. Queste alterazioni ormonali, attraverso diversi e complessi meccanismi fisiopatologici, favoriscono la carcinogenesi e riducono i fenomeni di morte cellulare programmata, ovvero uno dei meccanismo che il corpo mette in atto per eliminare potenziali cellule cancerose. Diversi studi hanno inoltre confermato che, un eccessiva presenza di grasso corporeo attiva diversi meccanismi infiammatori che possono favorire lo sviluppo di possibili cellule cancerose. La distribuzione del grasso sembra giocare un ruolo non trascurabile, l'accumulo di grasso in sede addominale sembra aumentare maggiormente il rischio per gli stessi meccanismi descritti sopra. "Cerca di mantenere costante il tuo peso corporeo facendo tutti i giorni attività fisica e pesandoti regolarmente. Impara a misurare anche la tua circonferenza vita, essa deve essere inferiore a 80 cm. Se noti un aumento progressivo del tuo peso, evita diete drastiche ma rivolgiti ad un professionista qualificato per uno schema alimentare o un percorso di educazione alimentare" (...omissis...) copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://ladispensadeldietista.blogspot.it/2014/10/come-prevenire-il-cancro-al-seno.html (Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it) “NOI ADULTI ABBIAMO UNA GRANDE RESPONSABILITÀ NEI VOSTRI CONFRONTI, NON POSSIAMO CHIEDERVI DI NON BERE SE POI IN TV TRASMETTIAMO 3000 ORE DI PUBBLICITÀ BASATE SULL'ALCOL”. http://www.freenewspos.com/it/notizie/stato%20alcol/#/it/notizie-newsarchivio/a/1648276/stato%20alcol/coratolive-it-mal-d-alcol-fassati-agli-studenti-una-birra-con-gliamici-va-bene-l-esagerazione-fa-male CORATOLIVE.IT - MAL D’ALCOL, FASSATI AGLI STUDENTI: «UNA BIRRA CON GLI AMICI VA BENE, L’ESAGERAZIONE FA MALE» 21 Ottobre 2014 03:40:15 Noi coratini, purtroppo, ci siamo abituati. Ma anche a chi viene in città per la prima volta, possono bastare pochi passi nel centro storico per rendersi conto che Corato al mattino si risveglia sporca di bottiglie e bicchieri usati per bere alcol. Uno stato di cose che non è sfuggito a Luigi Rainero Fassati, il chirurgo milanese che da anni, oltre alla sala operatoria, entra nelle scuole per parlare ai giovani e combattere l’abuso di alcol. Fassati ieri mattina in teatro ha incontrato le quinte classi delle scuole superiori cittadine grazie all’iniziativa dell’associazione Thalassa. Un incontro patrocinato anche dal Comune che, come ha detto il sindaco Mazzilli «sta cercando di promuovere iniziative per difendere i giovani e il loro futuro». Amabile all'ascolto, Fassati ieri mattina è stato capace di far sua l'attenzione di studenti, dirigenti e insegnati. Poca teoria nelle sue parole, una sola storia - la stessa raccontata nel suo libro "Mal d'alcol" - emblema di quello che l'alcol provoca nella vita dei giovani. «Erano le due di notte quando, qualche anno fa, mi svegliarono per chiedermi aiuto. Era stato ricoverato un ragazzo di 18 anni con una emorragia interna che non si riusciva a fermare. Fu presto chiaro che ad aver avuto la peggio durante un incidente stradale era stato il suo fegato. eseguiti da diverse equipe di medici si giunse alla conclusione che per lui non c'era più nulla da fare. Mi venne un'idea per cui misi a rischio la mia carriera e la mia libertà, se fosse andata male avrei rischiato il carcere. Pensai di tentare il tutto per tutto togliendogli il fegato e cercando di tenerlo in vita il tempo utile per trovarne un altro da trapiantare. Ragionai come si fa nei casi in cui un fegato muore. La mia idea si rivelò esatta, l'intervento andò bene e al ragazzo trapiantammo il fegato di un uomo di circa 80 anni che, devo dire, era in ottimo stato. Dopo circa 15 giorni dimisi il ragazzo che prima di andar via mi confessò la sua storia. La sera dell'incidente aveva appena finito di lavorare e stava tornando a casa sul motorino. Faceva il dj e "per rendere bene sul lavoro" aveva bevuto dapprima 4-5 birre e poi vodka. Ricordava poco del seguito, solo di essersi svegliato in ospedale. Dopo aver provato l'esperienza di essere ad un passo tra la vita e la morte, mi disse che non avrebbe mai più toccato alcol. Fin da quando arrivò in ospedale la sua ragazza era stata con lui, disposta anche a donargli metà del suo fegato pur di tenerlo in vita. Dopo la guarigione erano andati a vivere insieme. Dopo 4 anni dall'ultima volta che lo avevo visitato, la ragazza venne a trovarmi. La riconobbi nonostante avesse il volto violaceo a causa di alcune evidenti ecchimosi. Pensai subito ad un incidente, invece mi toccò una triste rivelazione. Il ragazzo aveva ripreso a bere e la picchiava. Lei era venuta da me per chiedermi un consiglio ma io fui preso solo dalla rabbia e le dissi che non avrei più voluto sentir parlare di lui, che doveva solo lasciarlo. La ragazza andò via, delusa. Dopo un paio d'anni seppi che il ragazzo era morto. Da quel momento ho iniziato a girare le scuole perché ho capito qual è il vero danno che l'alcol provoca. Ero riuscito a sostituire il fegato, ma non a liberare il ragazzo dalla dipendenza dall'alcol. Ad uccidere lui e provocare dolore a chi lo amava, era stato quello, non il fegato. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità nei vostri confronti, non possiamo chiedervi di non bere se poi in tv trasmettiamo 3000 ore di pubblicità basate sull'alcol». Stimolato dalla domanda dei ragazzi che hanno ammesso di guardare all'alcol come ad un "modo per socializzare" e come un tema per cui la sensibilizzazione servirebbe più dei divieti, Fassati ha risposto:«Ieri notte ho alloggiato in centro e ho visto che c'è stato movimento e socializzazione fino a notte fonda. Quando il mattino dopo sono uscito per venire qui a teatro ho trovato lungo il tragitto innumerevoli bottiglie di birra ed altri alcolici. Nessuno vi dice di non socializzare o di non bere una birra con gli amici. Ciò che vi fa male è l'esagerazione. Un atteggiamento bigotto degli adulti nei vostri confronti non porterebbe a nulla, vi farebbe solo sentire più soli. Vi chiedo di essere disponibili al dialogo con chi ritenete più idoneo ad ascoltarvi». «A Corato - ha detto Giuseppe Loiodice, vicecomandante della polizia municipale -stiamo portando avanti da tempo delle iniziative per cercare da un lato di sensibilizzare i ragazzi e dall'altro di individuare e sanzionare gli operatori commerciali che trasgrediscono la legge o le ordinanze. In estate sono state elevate cinque sanzioni ai danni di chi ha venduto alcol in bottiglie di vetro dopo la mezzanotte. Abbiamo verificato che tutti gli esercizi che somministrano bevande abbiano esposto i cartelli con le tabelle che indicano i tassi alcolici concessi in base a sesso ed età. Abbiamo indagato con i membri del consiglio comunale dei ragazzi rispetto alla facilità di acquisto dell'alcol. Come polizia municipale chiediamo ormai da tempo di poter essere dotati di un etilometro e di uno strumento che ci consenta di effettuare una prima valutazione del tasso alcolico. Per legge ogni discoteca deve possederne uno. Soprattutto per i neopatentati, vige il regime di “tolleranza zero”, scattano immediatamente le sanzioni, doppie in caso di incidente». Nella conclusione di Amedeo Stella, psicanalista e presidente di Thalassa, una indicazione utile per approcciarsi alla questione alcol-minori: «ho iniziato a sentirmi più vicino ai ragazzi quando ho riscoperto la mia adolescenza. Mettiamoci in ascolto di chi si trova in una fase in cui l’imitazione gioca un ruolo fondamentale e rendiamoci disponibili a metterci in discussione». Articolo originale: coratolive.it DOBBIAMO METTERE IN DISCUSSIONE LA PUBBLICITA' ALCOLICA E LE FESTE DELLA BIRRA E DEL VINO http://ricerca.gelocal.it/trentinocorrierealpi/archivio/trentinocorrierealpi/2014/10/22/NZ_22_02.html ?ref=search «ALCOL, UN'EMERGENZA DA AFFRONTARE» 22 OTTOBRE 2014 TRENTO. «Concentrati quasi esclusivamente sulla riorganizzazione delle strutture ospedaliere centrali e periferiche, abbiamo forse dimenticato che la riorganizzazione della Sanità trentina non può prescindere da un serio dibattito su salute, prevenzione e qualità dei servizi erogati dall'Azienda sanitaria in risposta ai bisogni dei cittadini». Così la consigliera provinciale Manuela Bottamedi che punta il dito sui dati relativi all'abuso di alcol. «Il dato più preoccupante, però, è il sostanziale pareggio dei dati del 2010 rispetto a quelli del 2013, a dimostrazione che le politiche di prevenzione sono ancora poco incisive. Va data una forte sterzata e accelerata, a partire dai Progetti educativi promossi nelle scuole: poco diffusi, vanno resi obbligatori.(*) Così come va data effettiva e concreta attuazione alla coraggiosa legge 19 del 2010 sulla tutela dei minori dalle conseguenze legate al consumo di bevande alcoliche. Va inoltre vietata la pratica del binge drinking, l'abbuffata alcolica in un tempo minimo, agevolata da bar, pub e feste paesane che praticano sconti selvaggi su drink e birre in determinate fasce orarie. È tempo di investire senza indugi e con coraggio sui giovani». «I giovani faticano ad esprimere le loro emozioni. Ad avere relazioni stabili ed equilibrate. Ecco perché si buttano sull'alcol. Ma ci sono anche nuove dipendenze che preoccupano, soprattutto legate al web e ai social network». A parlare è Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta trentina, che affronterà proprio i disagi degli adolescenti d'oggi al convegno «Supereroi Fragili», organizzato dal Centro Studi Erickson di Trento al Palacongressi di Rimini venerdì e sabato prossimi. L'alcol è uno degli aspetti più delicati. Il fenomeno è così trasversale che non è facile fare l'identikit dei giovani che bevono. «Più che altro – spiega Valorzi - si può delineare la situazione emotiva che porta a certi comportamenti. Come in tutte le dipendenze, l'obiettivo è superare uno stato di disagio: timidezza, isolamento, relazioni difficili. Oppure, i ragazzi lo fanno per trovare una "via di fuga" quando non riescono a gestire le proprie emozioni». L'alcol, in questo senso, è una valvola di sfogo sempre più utilizzata dai giovani, come ha rivelato il rapporto "Il consumo di alcol in Trentino" a cura dell'Osservatorio per la salute della Provincia, che testimonia come il 62% dei giovani tra i 14 e i 18 anni sia nella fascia a maggior rischio. Ma cosa li spinge a bere? «Sicuramente lo fanno per essere disinibiti e lasciarsi andare», spiega ancora Valorzi. La psicologa invita però ad un'altra riflessione. «Dobbiamo interrogarci sui modelli che noi adulti offriamo ai ragazzi. Da questo punto di vista, l'alcol è associato spesso a situazioni di divertimento e condivisione che quindi lo rendono più "accessibile" e sdoganato». L'abuso di alcol, però, può avere effetti negativi non solo sulla salute, ma anche sul comportamento, che può diventare aggressivo e violento. Anche per questo il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha ipotizzato una sorta di "coprifuoco alcolico", vietando il consumo all'aperto dopo le 22. «Questa decisione – spiega la psicologa – può servire almeno per parlare di questo problema. C'è infatti un'emergenza che va affrontata: non solo sull'alcol, ma su tutto il fronte delle dipendenze». Vecchie e nuove. Dall'alcol al gioco d'azzardo, dall'uso di droghe al web. Il panorama è diversificato e complesso. «I social network – sottolinea Valorzi – fanno ormai parte della vita quotidiana dei giovani. Ma c'è un confine tra un uso "sano" e l'abuso. Non va bene, ad esempio, quando un ragazzo basa la propria vita sociale solo sui social network, instaura relazioni solo virtuali e quando è in compagnia si chiude in se stesso». Situazioni che si verificano, anche perché virtuale e reale s'intrecciano. «Se per gli adulti c'è uno "scollamento" tra virtuale e reale, per i giovani no. Il mondo digitale per loro è del tutto reale. Ciò che dicono sui social ha quindi ripercussioni sulla loro esistenza. Ecco perché il bullo, oggi, attacca soprattutto dal web e il bullismo diventa cyber bullismo, con ricadute purtroppo estremamente reali». (*)NOTA: C’è da fare anche una riflessione sulla pubblicità degli alcolici e sulle feste della birra e del vino. Simili feste cancellano 10 anni di faticosa opera di prevenzione con i giovani! E’ inutile che si invitino i giovani a riflettere sul proprio bere e poi all’inizio delle partite di calcio vengono bombardati dalla pubblicità della birra od addirittura ci sono cartelloni pubblicitari di bevande alcoliche sul campo da gioco. E’ inutile proporre bevande alternative e poi organizzare feste fatte appositamente per bere vino o birra. A SAVONA LAVORI SOCIALMENTE UTILI http://www.ivg.it/2014/10/savona-messa-alla-prova-per-chi-guida-stato-di-ebbrezza-firmatoprotocollo-dintesa/ SAVONA, “MESSA ALLA PROVA” PER CHI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA ALCOL TEST 23/10/2014 - 12:11 Federico De Rossi Savona. E’ stato siglato un protocollo di intesa tra Comune di Savona, Tribunale, Ata e Aci, per rendere operativa l’opzione di “messa alla prova” come pena alternativa per il reato di guida in stato di ebbrezza. Anziché la pena detentiva, se arriva l’ok del giudice, il responsabile potrà svolgere lavori socialmente utili, sulla base del piano messo in atto dall’amministrazione comunale e dall’assessore Isabella Sorgini. “Una iniziativa importante: ci siamo messi a disposizione per dare alla città un ritorno per quanti incorrono in questo grave errore, che mette a rischio la vita degli altri. Si tratta di lavori socialmente utili, come nei settori ambiente e servizi sociali, ma sono previsti diversi impieghi a seconda delle esigenze del Comune. Naturalmente rimane presente nel protocollo l’attività di prevenzione a questo genere di reato” ha riferito l’assessore savonese. GUIDA IN STATO DI EBBREZZA http://corrieredellumbria.corr.it/news/gualdo-tadino/152762/Ubriaco-alla-guida-ottantunennesfonda-la.html UBRIACO ALLA GUIDA OTTANTUNENNE SFONDA LA VETRATA DI UN SUPERMERCATO E SCAPPA 23/ottobre/2014 - 11:15 I carabinieri della compagnia di Gubbio hanno denunciato diverse persone, alcune delle quali trovate alla guida delle loro autovetture positive all’uso di sostanze stupefacenti e positive all’abuso di bevande alcoliche. Tra i denunciati un anziano di Fossato di Vico, 81 anni, pensionato, con precedenti di polizia, per "guida in stato di ebbrezza alcolica" accertata mediante accertamenti sanitari. L’uomo, prima di essere rintracciato dai carabinieri, nell’effettuare una manovra azzardata alla guida della sua autovettura, aveva sfondato una vetrata antistante l’ingresso di un supermercato ed era fuggito facendo perdere le proprie tracce. Rintracciato e sottoposto ad accertamenti sanitari all'ospedale di Branca, è risultato positivo con un tasso alcolemico pari a 0,8g/l. All'uomo è stata contestata anche la violazione prevista per l'omissione d’informazioni ai fini risarcitori: gli è stata quindi ritirata la patente di guida per la successiva trasmissione alla Prefettura di Perugia. Altre due denunce Denunciato un uomo di Nocera Umbra di 26 anni, operaio, con precedenti di polizia per “guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti” verificata mediante accertamenti sanitari. Lo stesso è stato controllato alla guida della sua autovettura in evidente stato di alterazione psicofisica. Condotto presso l’ospedale di Branca è stato trovato positivo all’uso di cannabinoidi. Patente ritirata. Denunciato infine per “inosservanza della prescrizione della sorveglianza speciale” un cubano classe ’90, residente a Gualdo Tadino nullafacente, con numerosi precedenti di polizia. Nonostante lo stesso fosse sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, che tra le prescrizioni vieta di frequentare pregiudicati e di uscire di casa in orario notturno, di condurre una vita rispettosa delle regole ed altro…... L'uomo è stato visto e fermato a Gualdo Tadino in compagnia di un altro noto pregiudicato, insieme al quale ha tentato di eludere il controllo. http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/10/23/ARhcZgLC-arrestato_carabinieri_aggredisce.shtml SULLO SCOOTER IN STATO DI EBBREZZA, AGGREDISCE I CARABINIERI: ARRESTATO Valentina Bocchino 23 ottobre 2014 Voltri - È bastato qualche bicchiere di troppo, e la strada si è trasformata in una pista, mentre lo scooter diventava un giocattolo. Così ieri sera un uomo di 37 anni – visibilmente ubriaco – alla guida della sua moto ha iniziato a ciondolare pericolosamente, “zigzagando” per via Voltri. Un pericolo per sé e per gli altri, e proprio in quel momento è passata una macchina dei carabinieri, che dopo averlo notato lo ha raggiunto e bloccato. L’uomo - residente a Voltri - è stato sottoposto all’alcol test risultando fuori dai limiti consentiti, ma a quel punto ha iniziato a dare in escandescenze: mentre i carabinieri scrivevano il verbale per la denuncia e il ritiro della patente, ha iniziato a minacciarli e a picchiarli. Una volta arrivato l’addetto del carro attrezzi per il ritiro dello scooter, il protagonista della vicenda se l’è presa anche con lui cercando di spingerlo via. Una volta riusciti a bloccarlo, i carabinieri (che hanno riportato lesioni guaribili in cinque giorni) lo hanno arrestato per minacce, resistenza, oltraggio, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=65999 INCIDENTE: TASSO ALCOLICO SETTE VOLTE SUPERIORE AL CONSENTITO LO SCONTRO IN VIA UMBERTO. Denunciato trentenne residente in città. Stava circolando a bordo della sua Ford Fiesta in via Umberto quando ha perso il controllo, andando a sbattere violentemente contro i paletti a protezione del marciapiede e rimanendo in bilico su un lato. E’ successo a Bra, protagonista L.C.D., trentenne residente in città. L’uomo, sottoposto ad alcoltest, è risultato positivo, con un tasso sette volte superiore al limite consentito di 0,50 grammi al litro. Alla luce di quanto appurato gli agenti della Polizia municipale, immediatamente giunti sul posto, hanno provveduto a ritirare la patente di guida al conducente e a porre sotto sequestro il veicolo. L’uomo è stato inoltre deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Asti per il reato di guida in stato di ebbrezza e per aver provocato un incidente stradale sotto l’effetto di alcol. INTRODUCENDO UN PREZZO MINIMO PER UNITA’ DI ALCOL SI RIDUCONO I RICOVERI OSPEDALIERI http://www.agoravox.it/La-spesa-sanitaria-inglese-deriva.html LA SPESA SANITARIA INGLESE AUMENTA PER LE MALATTIE DERIVATE DALL’ABUSO DI ALCOL di worldwinepassion (sito) giovedì 23 ottobre 2014 Mentre il numero di persone che vengono ricoverate in ospedale in Inghilterra per abuso di alcol è in calo, il trattamento delle malattie per i cosiddetti danni collaterali da alcol è aumentata toccando i 2 miliardi e 800 milioni di sterline. Da una ricerca effettuata dal centro Alcohol Concern si evince che nel periodo 2012/13 sono state ricoverate 9,6 milioni di persone. La ricerca è una mappa di quelli che possono essere i danni collaterali che l'alcol può provocare correlata con la distribuzione geografica delle stesse indicando le zone in cui questi fenomeni sono più preoccupanti. Di questi 9,6 milioni di persone, 2,4 sono classificate come persone "ad alto rischio" consumando fino a 6/8 litri di bevande alcoliche al giorno. I costi sono variamente distribuiti: 708 milioni di sterline per le malattie ipertensive, 65.3 milioni per casi di cancro al cervello ed al colon. Questa è la parte più preoccupante in quanto si pensa che poco più del 13% dei tumori maligni sono danni collaterali per abuso di alcol che assorbono in totale 27.1 milioni di spesa sanitaria. Jackie Ballard, chief executive dell'Alcohol Concern, ha dichiarato: "Il NHS sta affrontando uno sforzo intollerabile per le malattie correlate all'abuso di alcol, non solo per quelle al fegato facilmente identificabili attraverso ricoveri A&E, ma anche per una serie di altre condizioni in cui l'alcol svolge una parte importante. Dobbiamo garantire adeguati percorsi di cura e servizi adeguati per alleviare questo onere. Tuttavia, abbiamo anche urgente bisogno di un'azione per prevenire l'abuso di alcol, come l'introduzione di un sovraprezzo per unità di misura che faccia da deterrente al consumo" All'inizio di quest'anno la ricerca svolta dall'Università di Sheffield e pubblicato sul British Medical Journal ha sostenuto la richiesta di introdurre un prezzo minimo di 45 pence per unità di alcol, che potrebbe impedire 500 ricoveri all'anno. Tale misura dovrebbe tuttavia aumentare il prezzo del 23,2% delle unità vendute, rispetto al dato attuale del 0,7% a causa della attuale divieto di vendita di alcol al di sotto del prezzo di costo. Un prezzo unitario minimo di alcol è stato proposto nel 2012 ma respinto nel 2013 sulla base del fatto che non vi erano prove sufficienti che sarebbe stata una misura efficace per ridurre i danni. Il Dipartimento per la Salute sta attualmente cercando di eliminare entro il 2015 un miliardo di unità di alcol dal mercato delle bevande del Regno Unito, un'iniziativa sostenuta da Heineken, Molson Coors, la British Beer and Pub Association, ABInBev Regno Unito, Diageo, Marks and Spencer e Bacardi. IO CONCLUDEREI DICENDO CHE LA PRESENZA DI BEVANDE ALCOLICHE E’ UN FATTORE DETERMINANTE NEI PROBLEMI ALCOLCORRELATI! http://www.cesda.net/?p=8179 USO PROBLEMATICO DI INTERNET E USO PROBLEMATICO DI ALCOL NEGLI ADOLESCENTI: UNO STUDIO SPAGNOLO Pubblicato il 23 ottobre 2014 da redazione Nella letteratura scientifica che esamina, all’interno dei modelli d’uso della rete e dei social media, le modalità “patologiche” d’uso di Internet, non esiste una definizione rigorosa e condivisa sui comportamenti e sulle interazioni in grado di differenziare l’uso problematico e l’uso non problematico. La maggioranza degli studiosi che ha affrontato il problema, caratterizza l’uso problematico della rete (PIU: dall’acronimo inglese Problematic Internet use) in base a una quantità di tempo eccessiva spesa online, anche a detrimento delle relazioni offline, alla mancanza di autocontrollo, a problematiche psicologiche connesse all’uso eccessivo delle tecnologie digitali. A oggi, mancano però rigorosi modelli teorici e sperimentali in grado di differenziare criteri, funzioni e caratteristiche dell’uso patologico da quello non patologico. Queste limitazioni teoriche si ripercuotono sul piano del trattamento degli utenti che manifestano problemi specifici nell’uso della rete: appare ancora in una fase iniziale la messa a punto di rigorosi modelli di trattamento di PIU. Lo studio seguente, a partire da un’impostazione cognitivo-comportamentale, esplora le possibili connessioni fra PIU e uso problematico di alcol, in un campione di 801 adolescenti (età media di 14 anni) spagnoli. Obiettivo dello studio è di esaminare, sulla base dell’assunto che PIU e uso problematico di alcol condividono caratteristiche simili, se esiste una relazione temporale fra i due disturbi. PIU è definito dalla presenza di quattro variabili principali: preferenza per le interazioni online, regolazione dell’umore influenzata dalla rete, scarso auto-controllo e conseguenze negative. Per analizzare le possibili influenze fra PIU e uso problematico di alcol nell’adolescenza, sono stati somministrati due questionari, a distanza di 6 mesi. L’analisi di dati mostra due elementi centrali, che non risentono di differenze di genere. In primo luogo, la difficoltà di regolare l’uso della rete in modo equilibrato, che consiste nella diminuzione dell’auto-controllo sui comportamenti e sulle percezioni relative a Internet, assume un ruolo centrale nel mantenimento di PIU, che si manifesta nella preferenza verso le relazioni online, nella presenza di disturbi dell’umore e in generale in conseguenze negative derivanti dall’eccessivo uso della rete. Il secondo elemento emerso è che gli adolescenti che presentano conseguenze negative di PIU appaiono essere più vulnerabili per l’uso problematico di alcol. Gli studiosi concludono quindi che la presenza di PIU può rilevarsi un fattore predittivo del manifestarsi di uso problematico di alcol. Gámez-Guadix M. et alter, 2014, Problematic Internet use and problematic alcohol use form the cognitive-behavioral model: A longitudinal study among adolescents, Addictive Behaviors, Vol. 40c, pp. 109-114. Questa voce è stata pubblicata in DIPENDENZE, GIOVANI, NEW ADDICTION, SOCIETA'. 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