Capitolo 4 Alcol, tabacco e altre droghe. Conoscere i rischi per decidere i comportamenti Le basi biologiche della gratificazione: gli effetti piacevoli dell’assunzione dell’alcol e delle altre droghe La sensazione di piacere e gratificazione è normalmente prodotta da cibo, rapporti sessuali, attività fisica, ascolto di musica, ammirazione della natura e dell’arte attraverso la stimolazione di alcune aree del sistema nervoso ma, può anche essere conseguenza dell’assunzione di sostanze, legali o illegali, che agiscono sulla mente (psicoattive), stimolando le stesse aree. Poiché si tende a ricercare nuovamente la sensazione di piacere, è probabile che queste sostanze vengano assunte in maniera ripetuta e provochino, quindi, dipendenza, nonostante i danni di cui sono responsabili a breve e a lungo termine. Oltre alle sostanze di abuso che costituiscono un sostituto ingannevole del piacere naturale, anche il gioco d’azzardo espone fortemente al rischio di dipendenza: giocare con lo scopo di ottenere denaro (gratta e vinci, slot machine, ecc.) attiva le stesse aree del cervello. Sia la storia personale dell’individuo che le pressioni culturali e sociali possono favorire in modo più o meno decisivo l’avvio e il mantenimento di comportamenti di uso, abuso, dipendenza. Infatti, non tutte le persone che entrano in contatto con le droghe continuano ad usarle: è più facile che diventi dipendente chi sta vivendo momenti difficili o eventi tragici della propria vita o semplicemente è in preda ad una noia cronica e profonda. Anche l’ambiente e la cultura in cui siamo immersi hanno una forte influenza sul comportamento di uso o di non uso di sostanze; perciò, ogni comportamento del singolo ha anche una valenza sociale, in senso positivo o negativo. Che cosa definisce “droga” una sostanza psicoattiva Oltre alla caratteristica di produrre un piacere e/o alleviare un disagio, una sostanza psicoattiva, per essere definita come droga, deve essere in grado di produrre nel consumatore, in tempi più o meno lunghi, fenomeni di tolleranza, dipendenza psichica, dipendenza fisica e sindrome di astinenza. Tolleranza: necessità di assumere quantità sempre maggiori per raggiungere l’effetto desiderato. Dipendenza psichica: desiderio di utilizzare di nuovo la sostanza perchè si ha un ricordo positivo dell’esperienza e il desiderio di ripeterla. Dipendenza fisica: necessità di assumere la sostanza per evitare la comparsa di una serie di sintomi. Infatti, quando l’assunzione della sostanza viene meno improvvisamente per qualsiasi motivo, si determina nel sistema nervoso uno squilibrio, che provoca sindrome d’astinenza. Sindrome d’astinenza: manifestazioni fisiche e psichiche, da banali a molto gravi, che possono differire in base alla sostanza d’abuso. Per le seguenti sostanze si può registrare: -alcol, eroina, benzodiazepine: tremori, ansia, irritabilità, insonnia, nausea e vomito; nei casi gravi, crisi epilettiche, stati confusionali con deliri e allucinazioni, febbre con rischio di morte per alcol e benzodiazepine; - cannabinoidi: ansia, irritabilità, insonnia; - cocaina, anfetamine: debolezza, stanchezza e forte depressione del tono dell’umore con rischio di suicidio. Principali sostanze d’abuso Bevande alcoliche Sono tutte le bevande che contengono alcol, cioè una sostanza liquida e incolore, che si forma per fermentazione di alcuni zuccheri o per distillazione del mosto fermentato. Le bevande contengono alcol in diversa concentrazione: birra, vino, amari, liquori (in ordine crescente). Effetti psichici immediatamente ricercati: •a basse dosi nella maggior parte delle persone l’assunzione di bevande alcoliche procura una sensazione di allegria, accompagnata dalla diminuzione del controllo su se stessi; •a dosi più elevate compare sonnolenza e diminuiscono tensione nervosa e ansia. N.B. L’assunzione di bevande alcoliche è correlata in modo molto significativo al subire atti di violenza fisica o sessuale perché, sotto l’effetto dell’alcol, vengono meno inizialmente la capacità di valutazione del rischio e, poi, la capacità di difesa o di fuga. SAI QUANTO BEVI? Ecco alcune informazioni. Il modo più semplice per calcolare l’introduzione di alcol è contare il numero di bicchieri di alcolici, che giornalmente o abitualmente si bevono (Fig. 1). BIRRA 330 ml VINO 125 ml APERITIVO 80 ml SUPERALCOLICO 40 ml 4 gradi =12 g di alcol 12 gradi =12 g di alcol 18 gradi =12 g di alcol 36 gradi =12 g di alcol Per il Ministero della Salute (2005) le quantità a “basso rischio”, che non vuol, comunque, dire che siano “consigliate” o “ritenute sicure”, non devono superare: 20 - 40 g per gli uomini (circa 2 bicchieri di vino al giorno) 10 - 20 g per le donne (circa 1 bicchiere di vino al giorno). Il limite di ALCOLEMIA (concentrazione di alcol nel sangue, misurabile, per esempio, nell’aria espirata tramite etilometro) consentito dalla legge in Italia per la guida di autoveicoli è 0,5 g/l, quantità che corrisponde a : • circa 2 bicchieri da 125 ml di vino per gli uomini • circa 1 bicchiere da 125 ml di vino per le donne considerando un soggetto del peso di 70 kg. Superato questo limite, con l’aumentare dell’alcolemia si manifestano sintomi tra cui: incoordinazione motoria, parola impacciata, andatura instabile, confusione mentale, allucinazioni. Alle dosi più elevate (con alcolemia tra i 4 e i 5 gr/l) si può arrivare al coma e alla morte. Luoghi comuni errati: • L’alcol aiuta la digestione. NON È VERO! L’alcol rallenta la digestione e determina un alterato svuotamento dello stomaco. • Il vino fa buon sangue. NON È VERO! Il consumo di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi nel sangue. • Le bevande alcoliche sono dissetanti. NON È VERO! Le bevande alcoliche disidratano. L’alcol fa urinare di più, si perde acqua aumentando la sensazione di sete e causando anche cefalea. • L’alcol dà calore. NON È VERO! In realtà produce soltanto una momentanea e ingannevole sensazione di calore in superficie che, in breve tempo, è seguita da raffreddamento del corpo così che, se fa freddo e si è in un ambiente non riscaldato o all’aperto, aumenta il rischio di assideramento. Non devono mai bere alcol: • Bambini e adolescenti: il loro organismo non è ancora in grado di metabolizzarlo. • Donne in gravidanza e allattamento: assumere alcol in gravidanza espone a un rischio molto alto di danni al feto, come ritardo mentale lieve (sindrome alcolica fetale). • Persone dipendenti dall’alcol o con problemi correlati all’alcol: qualsiasi assunzione riattiva acutamente il desiderio della sostanza esponendo al rischio di ricadute. • Chi guida e chi deve effettuare prestazioni che richiedono attenzione e perfetta efficienza. • Chi assume farmaci, specialmente psicofarmaci: la loro azione può essere accentuata o ridotta oppure si possono registrare gravi effetti tossici. I danni fisici e psichici conseguenti all’abuso di alcol sono molteplici: • danni al feto: sindrome alcolica fetale; • malattie dell’apparato digerente: gastriti, pancreatiti, epatiti acute, fegato grasso (steatosi), cirrosi epatica, tumori al cavo orale, stomaco, intestino; • apparato cardiocircolatorio: ipertensione arteriosa; • apparato respiratorio: frequenti infezioni, tumori; • apparato endocrino: diabete, impotenza sessuale, assenza di orgasmo; • disturbi del sistema nervoso centrale (cervello): disturbi della memoria, demenza; • disturbi del sistema nervoso periferico (nervi): crampi, dolori e diminuzione di forza agli arti inferiori (polineurite); • disturbi psicologici: alterazioni dell’umore (depressione, tentativi di suicidio), ansia e attacchi di panico, deliri di gelosia e di persecuzione con allucinazioni uditive e visive. I problemi familiari e sociali spesso conseguenti all’abuso di alcol sono: • sofferenza dei figli; • chiusura in se stessi, irritabilità, violenza; • separazione dei nuclei familiari; • violenze sui minori; • problemi di lavoro, assenteismo; • debiti, povertà, perdita dell’alloggio; • costi per invalidità; • incidenti domestici, sul lavoro e stradali. Il fumo di tabacco È l’insieme di sostanze tossiche (ad esempio: catrame, ecc.) prodotte dalla combustione del tabacco, la cui componente principale è la nicotina, che produce effetti stimolanti. Si trova in tabacco, sigarette, sigari. Il fumo di tabacco facilita la concentrazione, tranquillizza o eccita secondo le circostanze e i bisogni. Nell’uso comune non produce quadri di intossicazione acuta ma, i danni a carico della salute emergono a distanza di tempo ed in forme cronicizzate. Per questo motivo si tende a sospenderne l’uso solo quando si sono già manifestati danni gravi. Principali danni del tabacco: • malattie respiratorie: bronchite cronica, enfisema polmonare e danni che possono portare alla necessità di utilizzare ossigeno-terapia; • malattie cardiovascolari: ipertensione arteriosa, infarto, ictus cerebrale (emorragia o trombosi nel cervello); • tumori di polmone, bocca, esofago, vescica. Perché smettere di fumare? Ogni giorno muoiono 250 persone per patologie correlate al tabacco, cioè 90.000 all’anno su un totale di 550.000 decessi. Il tabacco in Italia uccide più della droga, dell’alcool e degli incidenti stradali messi insieme. Quando si smette di fumare, i benefici si manifestano in breve tempo: • dopo 1 anno il rischio di malattie cardiache si dimezza; • dopo 5 anni si dimezza anche il rischio di ictus e di tumori; • dopo 15 anni il rischio di malattie cardiache e di morte equivale a quello dei non fumatori. Smettendo di fumare si ottengono anche benefici psicologici: aumenta l’autostima, il rispetto di sé e l’orgoglio; ci si sente più apprezzati dalla famiglia, si è contenti di aver fatto qualcosa di positivo per se stessi. Inoltre, migliora l’aspetto fisico e questo facilita i rapporti sociali. Cannabinoidi Sono un gruppo di derivati dalla pianta della canapa indiana, che hanno in comune un unico principio attivo, chiamato THC (tetraidrocannabinolo) e presente in diverse concentrazioni. Si trovano nella marijuana, che si presenta in foglie secche (“erba”) o come materiale scuro, compatto, aromatico (hashish o “fumo”). Normalmente, vengono fumati insieme al tabacco. L’effetto si ha in 15 minuti circa e la durata è di qualche ora. Le manifestazioni conseguenti all’uso possono essere fisiche e psichiche e molto diverse: • effetti fisici: aumenta l’appetito, si arrossano gli occhi, aumenta la frequenza cardiaca (tachicardia), si produce un blando effetto antinausea e antidolorifico; • effetti psichici: possono essere rilassanti o euforizzanti; nell’immediato aumenta il tempo di reazione agli stimoli; diminuisce l’attenzione, la concentrazione, la memoria; possono insorgere attacchi di panico o episodi di psicosi acuta. A lungo termine compaiono apatia, grave diminuzione dello slancio vitale e della capacità di fare e portare a termine i progetti (sindrome amotivazionale). Eroina È un derivato dell’oppio, estratto dai semi di un tipo particolare di papavero. Si trova solo nel mercato illegale; può essere fumata, sniffata o iniettata in vena. Gli effetti ricercati, che si manifestano a breve termine, sono rappresentati dall’eliminazione del dolore fisico e mentale e da una intensa sensazione di piacere ma, si possono avere anche effetti avversi psichici tra cui grave sedazione e rischio di coma o morte in caso di overdose. A lungo termine si manifestano diminuzione dell’appetito, del desiderio sessuale e grave apatia. La dipendenza fisica e psichica insorge molto precocemente (in due settimane); l’interesse della persona è completamente rivolto alla necessità di ripetere l’esperienza di assunzione con conseguente impoverimento delle relazioni e degli interessi. Cocaina È una sostanza che si estrae dalle foglie di coca. Si trova solo nel mercato illegale; si presenta come polvere, che può essere sniffata, fumata o iniettata. Gli effetti ricercati, che si manifestano a breve termine, sono rappresentati da eccitazione, sensazione di grande energia fisica e psichica, instancabilità e diminuzione della fame. Gli effetti avversi psichici sono prevalentemente rappresentati da ansia, irritabilità, idee di persecuzione, allucinazioni uditive e visive, aggressività e violenza, sbalzi del tono dell’umore con perdita dell’autocontrollo. Gli effetti avversi fisici sono, invece, caratterizzati da aumento della pressione arte- riosa, crisi convulsive, disturbi del ritmo cardiaco, infarto, ictus cerebrale. Circa la metà delle persone, che usano cocaina, usano anche alcol. Nei consumatori di alcol e cocaina si forma, per azione del fegato, una sostanza che prende il nome di cocaetilene: è una sostanza fortemente tossica, che aumenta la durata degli effetti dell’assunzione di cocaina e i danni conseguenti. Il gioco d’azzardo non è un gioco Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo del comportamento molto simile alla tossicodipendenza tanto da rientrare nell’area delle cosiddette “dipendenze senza sostanze”. Il giocatore, infatti, rischia una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma di denaro spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita. Cosa fare se un problema con sostanze d’abuso o con il gioco d’azzardo c’è già? L’unica risposta efficace è smettere! È importante chiedere aiuto immediatamente al medico di fiducia oppure fare riferimento ai servizi specializzati di libero accesso. Servizi specialistici - Dipartimento Dipendenze ASL PAVIA (SERD): Ambulatorio a Pavia: Piazzale Golgi 3/B - tel. 0382/432349 Ambulatorio a Vigevano: Via Trieste 23 - tel. 0381/333890 Ambulatorio a Voghera: Via Carlo Emanuele - tel. 0383/695090 Associazioni di auto - mutuo aiuto ACAT Pavia (Associazione dei Club Alcologici Territoriali) - tel. 3273824958 Alcolisti Anonimi Pavia - Riunioni: martedì ore 21, sabato ore 15 in Corso Cairoli 2 Fig. 1 - Alcol e sicurezza. 1. lattina di birra da 330 ml (= 12 g di alcol) 2. bicchiere di vino da 125 ml (= 12 g di alcol) 3. bicchiere di aperitivo da 80 ml (= 12 g di alcol) 4. bicchiere di cocktail alcolico da 40 ml (= 12 g di alcol)
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