Anno Accademico 2013-‐2014 Modelli di governance e poli/che pubbliche La governance Le variabili della regolazione RISORSE economiche GOVERNANCE ORIENTATA ALLE REGOLE GOVERNANCE ORIENTATA AL MERCATO valoriali A T T O R privati I legislative pubblici/ privati pubblici Ad hoc gerarchiche cooperative GOVERNANCE ORIENTATA ALLE REGOLE competitive PROCESSI E RELAZIONI intersettoriali settoriali O B I E T T I V I Dis/nzioni di base Governing Insieme delle azioni poste in essere dagli a9ori sociali, poli/ci ed amministra/vi finalizzate alla guida o alla regolazione di se9ori della vita pubblica Governance Modelli di azione che emergono dai processi di governing a<va/ dagli a9ori sociali, poli/ci ed amministra/vi Governability Risultato del rapporto tra i bisogni so9ostan/ al governing (situazioni problema/che, esigenze ecc.) e la capacità di sviluppare efficaci processi di governing (capacità di risolvere problemi) Il processo decisionale Qua2ro modelli decisionali Accordo su gli obie4vi ( fini) EL EVATA ELEVATO BASSO RAZIONALITA’ SINOTTICA RAZIONALITA’ INCREMENTALE RAZIONALITA’ LIMITATA BIDONE DELLA SPAZZATURA BA SSA Conoscenza mezzi alternaBvi Le cri/cità del ciclo di policy making Complessita del processo decisionale Interdipendenza tra i vari intervenB Trasversalità e ampiezza degli obie4vi Pluralità degli aEori e dei livelli di governo Dilatazione delle pressioni esterne su i decisori Contrazione delle risorse disponibili Il modello incrementale Tre Bpi di azione: Legale -‐ razionale Sperimentale ConfliEuale Il modello incrementale(2) Charles Lindblom § The Science of Muddling Through -‐ 1959 § Gli amministratori non seguono il metodo sino4co § I mezzi determinano i fini § La valutazione al margine § Comparazioni limitate successive § L’accordo § Il mutuo aggiustamento parBgiano § Ridondanza e duplicazioni § The intelligence of Democracy -‐ 1965 § Decisioni incrementali Obiezioni al metodo incrementale § Inerzia – conservatorismo § AdaEamento alla (ca4va) praBca dei poliBci e degli amministratori § Non tu4 gli interessi sono uguali § Non tuEe le scelte sono reversibili Tipologia delle poliBche Dal dire al fare: due tecniche possibili fare x (i mezzi) per o9enere y (il risultato) Programmi condizionali Prescrivono le azioni da compiere e sono formulaB secondo la struEura “se..allora..” Se B trovi in determinate circostanze allora fai questo. Razionalità formale legale, orientata all’input Programmi di scopo Stabiliscono i risultaB da perseguire e lasciano liberi gli aEuatori di adoEare i mezzi che preferiscono (entro i limiB generali stabiliB dalle leggi) Razionalità orientata all’ouput E’ la tecnica più tradizionale ed è tuEora la più diffusa E’ la tecnica più innovaBva. I programmi condizionali • Hanno lo scopo di garanBre la massima uniformità nell’aEuazione • I funzionari devono limitarsi ad “applicare le disposizioni di legge” senza porsi il problema delle conseguenze • Richiedono operazioni semplici (è già tuEo scriEo) …e tuEavia funzionano male quando: • si presentano casi difficilmente inquadrabili nelle fa4specie previste dalla norme (interpretazione) • sono richiesta valutazioni discrezionali da parte dei funzionari • l’applicazione della legge può portare a conseguenze assurde I programmi condizionali appaiono ada4 a poliBche consolidate in cui la relazione causa-‐effeEo è sperimentata e accertata e in cui è possibile ridurre al minimo la discrezionalità degli operatori. I programmi di scopo Possono essere realizzaB con due modalità diverse: • La legge fissa un obie4vo e lascia le amministrazioni libere di perseguirle come credono – Es. il decreto Ronchi sui rifiuB: i comuni devono raggiungere il 35% di raccolta differenziata • La legge fissa uno o più obie4vi e invita le amministrazioni o altri sogge4 a predisporre propri proge<. Verranno finanziaB i proge4 migliori (amministrazione per proge4) – PoliBche europee, fondi struEurali – Alcune leggi italiana, p.es. legge Turco per l’infanzia e l’adolescenza Tre modelli basa/ sull’ipotesi di un /po di a9ore dominante Nella formulazione delle poli/che pubbliche: Party government o par/tocrazia Burocrazia o tecnocrazia Modello pluralista -‐ prevalgono i parBB poliBci -‐ prevalgono le struEure amministraBve -‐ prevalgono le lobbies Modelli basa/ sulla relazione • Nei modelli basaB sulla relazione non si suppone più che un Bpo di aEore sia prevalente o dominante • Le poliBche pubbliche sono formulate aEraverso il concorso tra /pi di a9ori diversi: poliBci, burocraB, gruppi di interesse, esperB. • In quali forme interagiscono tra di loro? • Tre forme: – Il neo-‐corporaBvismo – I triangoli di ferro – I policy networks (o reB di poliBche pubbliche) Il modello di J. Q. Wilson • Ogni poliBca pubblica crea vantaggi (benefici) e svantaggi (cos/) • I vantaggi possono essere per l’insieme dei ciEadini nel loro complesso (benefici diffusi) oppure soltanto per alcune specifiche categorie (benefici concentra/) • I cosB possono essere a carico dell’intera colle4vità, principalmente aEraverso le tasse, ossia pagano tu4 (cos/ diffusi), oppure possono concentrarsi su alcuni sogge4 o su alcune categorie di ciEadini, ossia paga solntano qualcuno (cos/ concentra/) • La concentrazione e la diffusione dei cosB o benefici ha a che fare con l’intensità delle preferenze: – le preferenze sono più intense quando i cosN o i benefici sono concentraN – le preferenze sono più deboli quando i cosN o i benefici sono diffusi Tipologia di Wilson concentraB concentraB diffusi Cos? Benefici diffusi Interest group poli/cs Enterpeneurial poli/cs Client poliBcs Majoritarian poliBcs “Policies determine poliNcs” (Theodor Lowi) Variabile indipendente la “policy” ossia: la posta in gioco, l’oggeEo del contendere, il problema sul tappeto Variabile dipendente la “poli/cs” ossia: le caraEerisBche dell’arena decisionale, la forma del network, il Bpo degli aEori che partecipano, la confliEualità delle relazioni Tipologia di Lowi individuale remota Coer-‐ cizione prossima applicazione colleDva La valutazione delle poliBche Le due logiche della valutazione Controllo burocraBco-‐ amministraBvo Valutazione delle poliBche Enfasi sugli aspetti formali del processo amministrativo Valutazione delle politiche Azione punitivaispettiva Sviluppo della capacità di soluzione dei problemi Le finalità della valutazione A sostegno dei processi decisionali Focalizzazione sul processo di attuazione Orientate alla conoscenza Aumento della capacità di apprendimento degli attori coinvolti Rituali e retoriche Adeguamenti organizzativi soltanto formali I principali criteri di valutazione La rilevanza La coerenza L’efficacia interna (gesNonale) L’efficacia esterna (sociale) L’efficienza L’equità La sostenibilità ambientale Il policy learning serve a: i) modificare o correggere l’intervento antecedentemente definito nell’agenda o deciso o implementato; (ii) adoEare un nuovo intervento a completamento o a correzione o quale evoluzione del precedente; (iii) abbandonare il Bpo di intervento adoEato per definirne uno alternaBvo Cause di indebolimento del paradigma del controllo (i) straordinaria estensione, in precedenza imprevista, dell’arco delle poli/che distribu/ve e redistribu/ve che prendono piede nel corso del XX secolo; (ii) mol/plicazione dei livelli di governo che si sono sovrappos/ anche grazie alle strategie di mul/level governance indo9e dalle poli/che di sviluppo e coesione promosse dall’Unione Europea e dalla logica della sussidiarietà ver/cale ed orizzontale che me9e in relazione lo stato con altri stakeholder; (iii sviluppo di network amministra/vi, inizialmente indo< dallo stato e poi esternalizza/, che governano le poli/che pubbliche in forma condivisa e concertata, in luogo dell’autorità dello stato esercitata dalle burocrazie; (iv) smisurata crescita dei medesimi parametri di regolazione (e quindi anche di controllo), predispos/ per fronteggiare le sopravvenute incertezze. Fasi della policy e fasi della valutazione ProgeFazione decisionale implementazione conclusione output outcome Valutazione ex ante Valutazione in iNnere Valutazione ex post impact
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