Data: sabato 5 luglio 2014 Testata: LE REAZIONI l'Adige Pagina: 6 Cgil, Cisl, Uil: ci aspettavamo di essere informati Rischi per il magazzino, chiesto incontro urgente Salvaguardare l’occupazione TRENTO - I sindacati dei lavoratori del commercio Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil non nascondono il «dispiacere» per aver appreso dalla stampa e non dall’azienda la cessione a Poli del controllo di Orvea. Auspicano che l’operazione porti al rilancio di Orvea, ma sono preoccupati per l’occupazione e per eventuali esuberi prodotti dalla razionalizzazione delle strutture e dei «doppioni» tra le due catene della grande distribuzione. Chiedono quindi all’azienda, e alla nuova proprietà, un incontro urgente sui piani di sviluppo e la garanzia dei posti di lavoro. «Io mi sarei preoccupato prima - osserva Marcello Poli, presidente del gruppo Poli e neoconsigliere di amministrazione di Orvea visto che Orvea perdeva 4 milioni l’anno di patrimonio. Noi abbiamo investito molti soldi nella speranza di poter incidere in modo positivo. Non è nostra intenzione fare macelleria sociale, ci troveremo insieme con i sindacati e ci confronteremo». «Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil del Trentino sono dispiaciute di apprendere a mezzo stampa che l’acquisizione di Orvea da parte del gruppo Poli è ormai sostanzialmente confermata scrivono dal canto loro i segretari Roland Caramelle della Filcams, Lamberto Avanzo della Fisascat e Walter Largher della Uiltucs Ritenendo eufemisticamente quanto accaduto un “incidente comunicativo”, riteniamo di dover incontrare il presidente di Orvea Giacomo Bertoldi per discutere sulle inevitabili implicazioni in termini di Orvea conta 399 dipendenti Di essi 323 lavorano negli 11 negozi dieci supermercati in Trentino e l’ipermercato di Affi in provincia di Verona 30 lavorano nel magazzino 12 nell’ufficio acquisti 34 sono amministrativi posti di lavoro». In particolare, proseguono i sindacati, «le maggiori inquietudini scaturiscono dalla situazione dei dipendenti del magazzino di Lamar di Gardolo, circa una trentina, e della quarantina di impiegati amministrativi che, come oggettivamente avviene in tutte le acquisizioni di questo tipo, si troverebbero a rappresentare un doppione con un conseguente concreto rischio di esuberi. Nello specifico, infatti, Poli possiede già, oltre ad un completo e autonomo apparato amministrativo, un proprio magazzino integrato da un’altra struttura fuori provincia e difficilmente usufruirà del deposito di Lamar già escluso, a suo tempo, anche dal gruppo veneto precedentemente interessato all’acquisizione». «Considerato che già il settore non naviga in buone acque - conclude la nota dei sindacati - crediamo che sia doveroso e improrogabile dialogare sul tema auspicando, allo stesso tempo, che l’incontro possa inaugurare una più costruttiva dinamica di confronto». «Chiediamo un incontro urgente all’Orvea per capire che intenzioni hanno sul piano industriale, commerciale, di sviluppo aggiunge Caramelle - e sulla garanzia dei posti di lavoro. Orvea e Poli rimangono due aziende distinte, ma vogliamo capire come interagiranno, ad esempio quando diversi supermercati si troveranno vicini, come in via Brennero. Chi ha preso il controllo della società, cioè Poli, ha tuttavia dimostrato finora di saper lavorare e di portare competenze che fanno solo bene». «Auspichiamo che questa sia una fase di rilancio - dice ancora Largher - ma siamo comunque preoccupati per il magazzino e per F. Ter. l’amministrazione». Data: sab 5 luglio 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pag: 10 Supermercati Preoccupazione per 70 dipendenti, amministrativi e dipendenti del magazzino di Gardolo Al gruppo Poli la maggioranza di Orvea Le aziende restano separate, il marchio resiste. Bertoldi presidente TRENTO — A conferma delle indiscrezioni dei giorni scorsi, il gruppo Poli ha acquisito la maggioranza azionaria della concorrente Orvea. L’insegna dei supermercati Orvea però continuerà a sopravvivere. Preoccupati i sindacati che temono per circa 70 dipendenti, amministrativi e impiegati nel magazzino di Gardolo. L’operazione si inserisce in un disegno complessivo che vede il gruppo Poli procedere a una progressiva dismissione dei piccoli punti vendita (mini Poli). Il gruppo Orvea, dopo anni di difficoltà — anche se alle prese con «fatturati in aumento nel 2013» a quanto dice il presidente Giacomo Bertoldi — ha dovuto correre ai ripari «per far ripartire la società». Ieri è arrivata la comunicazione ufficiale dell’operazione «Orvea duepuntozero». «Anche a seguito della scomparsa del socio fondatore e azionista di maggioranza Aldo Bertoldi, si è perfezionato un cambio di proprietà. La continuità rispetto al passato è rappresentata dalla presenza nell’azionariato di due esponenti della terza generazione della famiglia Bertoldi, Gia- Distribuzione L’insegna dei supermercati Orvea, controllati dal concorrente Poli. Sopra il presidente Giacomo Bertoldi como e Gianluca (Bertoldi Holding Srl) mentre l’elemento di novità è rappresentato dal fatto che la F.lli Poli spa ha assunto la quota di controllo della società. Giacomo Bertoldi ha inoltre mantenuto la carica di presidente di Orvea spa, mentre il consiglio d’amministrazione è stato integrato da due componenti in rappresentanza di Poli, Franco Tabarelli De Fatis e Marcello Poli». «Le due aziende, Orvea e Poli, sfrutteranno tutte le sinergie a disposizione per rendere più efficiente possibile la propria filiera distributiva, riducendo i costi di relazione e di gestione a beneficio del livello di prezzi che potranno proporre ai propri clienti. Esse manterranno peraltro distinte le proprie identità, di insegna e di proposta commerciale, rimanendo quindi di fatto concorrenti sul medesimo territorio». Lecito chiedersi quanto potrebbe durare un possibile assetto e se questo tipo di operazioni, che vedono due concorrenti avviati alle nozze, non rappresentino una sorta di «concentrazione», sulla quale deve dare il suo parere l’Antitrust. Sentito sul tema però il presidente Bertoldi dice che «non c’è alcun problema». Orvea spa ha circa 400 dipendenti e 11 punti vendita, da Mezzolombardo fino alla grande struttura di Affi (Verona). Per l’acquisizione del controllo societario si è parlato di un esborso da parte di Poli di circa 30 milioni di euro, ma la cifra non viene confermata. I sindacati esprimono una certa preoccupazione. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil del Trentino ritengono «di dover incontrare il presidente di Orvea Giacomo Bertoldi — che afferma di voler rimandare ogni comunicazione ufficiale a trattative concluse — per discutere sulle inevitabili implicazioni in termini di posti di lavoro. In particolare, le maggiori inquietudini scaturiscono dalla torbida situazione dei dipen- denti del magazzino di Lamar di Gardolo (circa una trentina) e della quarantina di impiegati amministrativi che, come oggettivamente avviene in tutte le acquisizioni di questo tipo, si troverebbero a rappresentare un "doppione" con un conseguente concreto rischio di esuberi. Nello specifico, infatti, Poli possiede già, oltre ad un completo ed autonomo apparato amministrativo, un proprio magazzino integrato da un'altra struttura fuori provincia e difficilmente usufruirà del deposito di Lamar già escluso, a suo tempo, anche dal gruppo veneto precedentemente interessato all'acquisizione. Considerato che già il settore non naviga in buone acque, crediamo che sia doveroso e improrogabile dialogare sul tema auspicando, allo stesso tempo, che l'incontro possa inaugurare una più costruttiva dinamica di confronto». Per quanto riguarda la rete di punti vendita, pare che il Poli sia intenzionato a dismettere alcuni punti vendita di piccole dimensioni, come ad esempio il miniPoli di via Matteotti a Trento, (entro l’autunno), logica che si inserirebbe in una strategia complessiva che comprende anche il controllo di Orvea. Il gruppo Poli in regione ha 65 punti vendita, 1.389 dipendenti, 73 mila metri quadrati di superficie e vendite per 411 milioni. E. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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