Scaricami su www.soscrescere.org Le richieste dei bambini Richieste concrete Comprare un giocattolo Mangiare qualcosa Guardare la TV Richieste relazionali Giochi con me? Mamma, guarda... Stai con me mentre io... Essere ascoltato Richieste affettive Mi coccoli? Mi abbracci? Posso dormire qui? Richieste di autonomia Voglio farlo io Faccio da me Da solo Voglio andare... Decidete serenamente se rispondere o meno in modo positivo, usando il buon senso e la ragione. Salvo che per i bisogni fisiologici, un rifiuto a queste richieste non comporta alcun problema concreto, in linea generale. Cercate di rispondere positivamente a queste richieste ogni volta che vi sia possibile. Se non potete, usate il riscontro e mantenete il contatto, ad esempio “vorresti tanto che giocassi con te ora, ma devo preparare la cena. Possiamo farlo dopo... E ora potresti cucinare con me, se ti va...” A queste richieste è bene non dare mai un rifiuto, tanto meno come “punizione” a qualche marachella. Il “dormire qui” in linea di massima non fa eccezione, ma dipende dalle abitudini, dall’età, e da altre variabili molto specifiche su cui lo psicologo vi darà indicazioni mirate. Anche a queste richieste è opportuno rispondere positivamente ogni volta che sia possibile, ogni volta, cioè, in cui non vi siano rischi per l’incolumità del bambino. Accettate invece serenamente “rischi” minori come sporcarsi o rovesciare oggetti che non sono fragili: in questi casi lasciate che faccia. Richieste regressive Mi allacci le scarpe? Mi vesti? Me lo fai tu? (detto di cose che il bambini sa certamente fare da sé) Salvo particolari situazioni di bisogno, non fate ciò che il bambino vi chiede. Offrite in cambio la vostra presenza senza però compiere l’azione richiesta. Ad es: «vorresti che ti mettessi i vestiti, eh? Puoi farlo da te, io sto un pochino qui a farti compagnia» mentre con la mano gli porgete la maglietta. Stabilità & Sicurezza Posso infondere sicurezza al mio bambino, alla mia bambina, se... Cerco sempre di aver presente i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi desideri, e li vedo come cause dei suoi comportamenti Considero i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi desideri come qualcosa di vero, di comprensibile, di accettabile Sono disponibile a consolare i suoi momenti di bisogno e di sconforto So capire quando, dietro l’irritazione e i capricci, c’è “qualcosa che non va” e sono disponibile a dare supporto Incoraggio le sue voglie di esplorare nuove cose Metto dei confini alle cose che può e che non può fare Faccio richieste chiare e comprensibili, ad esempio non dico “comportati bene” ma “usa la forchetta”, o “chiedi il permesso per...” o “non gridare”... Faccio in modo che le sue azioni non si espandano in troppe direzioni, ma lo aiuto a mantenere coerenti i giochi e le attività, anche quelli che ha liberamente scelto; ad esempio, “due minuti fa hai iniziato a giocare con i LEGO, ora non ti lascio iniziare mille altre cose, ti aiuto a continuare e a dare senso al gioco iniziato” Quando dico NO a una sua richiesta, lo mantengo con calma e insieme fermezza; resisto con pazienza ai suoi tentativi di modificare la risposta.
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