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La piccola
agenda
della gravidanza
La piccola agenda
della gravidanza
Curata da
Terra dei Piccoli Onlus
Realizzata anche grazie al contributo
del Comune di Guidonia Montecelio
Grazie al Sindaco, al Dirigente dell’Area VIII, il Consigliere Pari Opportunità;
Grazie i professionisti, ai ragazzi e agli insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori
che hanno partecipato alla stesura della Guida.
Stampato in Italia
Progetto grafico: Silvia Amici e Andrea Leonardi
Finito di stampare: Maggio 2014
La piccola agenda della gravidanza
La piccola
agenda
della gravidanza
Questa agenda è pensata per te che stai per diventare mamma e illustra i
temi che ti troverai ad affrontare.
Può essere utilizzata per riflettere ed elaborare le domande da porre al medico e
all’ostetrica per chiarire i tuoi dubbi.
Abbiamo cercato di realizzare un utile strumento che ti possa accompagnare nei
nove mesi di ‘dolce attesa’,
con informazioni e consigli utili per vivere bene questo particolare e indimenticabile periodo della tua vita.
La piccola agenda della gravidanza
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L’agenda
della gravidanza in salute
Per verificare che tutto stia andando per il verso giusto, dovrai sottoporti ad alcuni esami medici nella fase prenatale.
Non farti spaventare dall’elenco e dai nomi, ricordati che tutte le donne seguono
questi passaggi di routine.
Ti consigliamo di non andare oltre l’8ª settimana, dall’ultima mestruazione, per
contattare il tuo medico di fiducia che ti indirizzerà a ginecologi e ostetriche.
Scegli bene perché è con loro che dovrai sentirti a tuo agio: sono le figure che ti
aiuteranno durante tutta la gravidanza e il momento del parto. E non vergognarti se hai voglia di fare “troppe domande”, è importante che tu sia sempre
informata e consapevole così da vivere serenamente la tua gravidanza.
Per tutto l’arco della gravidanza ti verrà consigliato di sottoporti a tre ecografie e, in alcuni casi, verranno effettuati esami e test particolari per escludere il rischio di malformazioni genetiche, anomalie cromosomiche e la
presenza di malattie veneree.
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La piccola agenda della gravidanza
Esami Preconcezionali
Se decidi di avere un figlio potresti iniziare a verificare il tuo stato di salute prima del concepimento. Si tratta di esami che stabiliscono con certezza se la futura mamma, prima della gravidanza, ha contratto rosolia,
toxoplasmosi, citomegalovirus o virus che in qualche modo potrebbero mettere a rischio lo sviluppo futuro del feto.
Nel caso in cui i test risultino negativi (mai avuti prima), questi controlli andranno ripetuti periodicamente ogni mese
attraverso semplici analisi del sangue.
Dalla prima alla dodicesima settimana
Se decidi di avere un figlio potresti iniziare a verificare il tuo stato di salute prima del concepimento. Si tratta di esami che stabiliscono con certezza se la futura mamma, prima della gravidanza, ha contratto rosolia,
toxoplasmosi, citomegalovirus o virus che in qualche modo potrebbero mettere a rischio lo sviluppo futuro del feto.
Nel caso in cui i test risultino negativi (mai avuti prima), questi controlli andranno ripetuti periodicamente ogni mese
attraverso semplici analisi del sangue.
Visita generale La visita è gratuita e ti aiuterà a sapere in anticipo se ci sono alcuni fattori che possono comportare un rischio per la tua gravidanza. Verranno poi prese le tue misure, ovvero la tua taglia e il peso corporeo, la
pressione arteriosa.
Prima ecografia Questa ecografia, gratuita, controllerà che l’utero si stia preparando adeguatamente alla
futura crescita del feto, le condizioni del tuo piccolo e eventuali anomalie.
A volte è preceduta dall’ecografia transvaginale, a cui si ricorre principalmente per le donne con problemi di infertilità o che sono soggette a sanguinamenti anomali, spesso legati a fibromi o polipi. A questo esame si sottopongono
anche le donne che hanno accusato dolori pelvici di origine ignota. Non è affatto pericolosa e il referto può essere
immediato.
Analisi Le analisi del sangue e dell’urina ti verranno prescritte ogni tre mesi. Si prescrivono anche per sapere se
sei anemica, se hai contratto malattie infettive, se corri il rischio di essere affetta da diabete gestazionale e quale sia
il tuo fattore Rh. Si tratta di esami gratuiti.
ToxoTest Anche questo è un esame del sangue ed è gratuito. Se è positivo significa che sei immune alla toxoplasmosi, un’infezione provocata da un protozoo presente nelle feci dei gatti infetti e in alcuni cibi contaminati. Se è
negativo, significa che sei vulnerabile a questa malattia e durante l’attesa dovrai osservare alcune precauzioni alimentari per evitare di contrarla.
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Dalla quattordicesima alla ventisettesima settimana
Il secondo trimestre segna un momento di svolta per te e per il tuo bambino: si comincia a vedere il pancione, mentre il bambino è ormai completamente formato e comincia a crescere. Vengono effettuate delle
visite per evidenziare eventuali problemi nello sviluppo del feto.
Ecografia morfologica Sarà la seconda ecografia che farai, anche questa gratuita. Inizierai a vedere più
chiaramente il tuo bambino, assicurandoti che stia crescendo in modo adeguato e che non siano presenti delle malformazioni fetali.
Esame di translucenza nucale È un esame ecografico, quindi non invasivo e del tutto innocuo per il
nascituro, che fornisce una stima del rischio che il piccolo sia affetto da una delle due più diffuse alterazioni cromosomiche: la sindrome di Down e la trisomia 18. Si effettua a pagamento.
Esami specifici In caso fossero riscontrate malattie rare quindi, si può fare l’amniocentesi o la villocentesi,
esami invasivi, non esenti da rischio. L’amniocentesi, dopo i 35 anni, è prevista dal protocollo degli esami esenti dal
pagamento del ticket. Prevede il prelievo di un campione di liquido amniotico attraverso l’addome della madre e si
esegue fra le 16 e le 18 settimane.
Analisi dell’alfafetoproteina Questo esame normalmente si esegue perché individua in modo non
invasivo la presenza eccessiva – sintomo di possibili malformazioni del feto o di gravidanza gemellare – di una proteina prodotta dal feto e presente nel sangue materno.
Dalla ventottesima alla quarantesima settimana
Durante il terzo trimestre entri nel periodo caldo della gravidanza e sempre più vicino alla data del parto.
Dopo la 37ª settimana, si esegue un nuovo esame ginecologico per valutare lo stato del collo dell’utero e se
necessario un’altra morfologica. Viene analizzata la placenta, si procede con un controllo del liquido amniotico per
intervenire nel caso in cui si presenti una anomalia imprevista durante il travaglio e il parto, e infine si accerta la posizione del feto all’interno dell’utero.
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La piccola agenda della gravidanza
Le ecografie possono essere più frequenti se condizioni particolari rendono necessari controlli più ravvicinati. È il
caso, per esempio, di una gravidanza gemellare o quando subentrano inconvenienti come un bambino troppo grosso
o troppo piccolo, pressione alta, diabete gestazionale o un’anomalia morfologica del feto.
Tampone vagino-rettale Serve all’individuazione dello streptococco gruppo B. Questo microbo, se presente nella vagina o nel retto, potrebbe infettare il bambino durante il parto. Se l’esame rileva la presenza dello streptococco (che di solito non dà alcun sintomo alla madre), si esegue una profilassi antibiotica alla donna durante il travaglio ed eventualmente al neonato. Questo esame diventa particolarmente importante in queste settimane se sono
presenti altre condizioni di maggior rischio per le infezioni, ad esempio in caso di parto prematuro, in caso di rottura
prematura del sacco amniotico o in caso di rialzo febbrile nel corso del travaglio.
Monitoraggio del battito cardiaco fetale Solitamente viene eseguito durante il travaglio del
parto, ma può essere utilizzato anche nelle ultime settimane di gestazione per controllare lo stato di salute del cuore
del feto. È uno degli esami di controllo più importanti del benessere fetale e può essere effettuato a partire dalla 30ª
settimana di gravidanza. Viene usato precocemente nelle gravidanze a rischio per valutare come il feto sopporti le
contrazioni e capire se è in grado o no di sopportare lo stress di un travaglio normale.
Controllo della posizione del feto Il feto, fino alla 32ª settimana di gravidanza, è ancora relativamente piccolo e ha spazio per muoversi nell’utero, successivamente diventa più grande e solitamente si sistema nella
posizione più comoda. A seconda della posizione capirai se il tuo parto sarà naturale o cesareo.
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Tu e il bebè,
quaranta settimane
di crescita
Qui troverai il calendario della gestazione, settimana per settimana,
con i consigli per affrontare al meglio i nove mesi che ti separano
dal tuo bebè. Imparerai a riconoscere i cambiamenti del corpo e quelli emotivi, che corrispondo alla crescita della vita che hai in grembo.
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La piccola agenda della gravidanza
Prima settimana
Durante la prima settimana non ci si accorge di essere incinta. Generalmente il punto di partenza si stabilisce con la data di inizio dell’ultimo ciclo. Appena una settimana dopo il concepimento l’embrione raggiunge
l’utero e inizia il processo di annidamento nell’endometrio. Il processo dura circa sette giorni e può provocare un
leggero sanguinamento (spesso coincide con il periodo mestruale) tanto che in molti casi si possono confondere le
perdite con una mestruazione anomala non rendendosi così conto di essere incinta fino al mese successivo.
Il consiglio Potrebbe essere una buona idea cominciare a fare degli esami preconcezionali, iniziare a curare di
più la tua salute.
Seconda settimana
L’utero si sta preparando e l’ovulazione sta per arrivare. Alcune donne riescono ad avvertire l’ovulazione: generalmente si tratta di un piccolo dolore al fianco destro o sinistro, a seconda di quale è l’ovaio sede dell’ovulazione.
Il consiglio Conoscere l’anamnesi familiare (eventuali malattie dei tuoi familiari, genitori, fratelli, nonni, ecc.)
è molto importante. Circa il 75% delle complicazioni in gravidanza possono essere identificate alla prima visita, con
un’accurata raccolta di questi dati.
Terza settimana
Verso il 14esimo giorno del ciclo la cellula fecondata (la morula) effettua il suo viaggio per raggiungere l’utero che finirà proprio in questa settimana. In parole povere l’uovo femminile viene liberato dall’ovaia e inizia
a migrare verso l’utero attraverso le tube. Dal suo incontro con lo spermatozoo maschile prende vita il concepimento.
Un vero e proprio miracolo se si pensa che solo due cellule compenetrate, e che racchiudono le caratteristiche psicofisiche del futuro bambino, si incontrano. Questa delicata fase si chiama “annidamento del prodotto del concepimento”
e nel momento in cui entra nell’utero diventa embrione. Un processo che avviene tra i 6 e gli 8 giorni dalla fecondazione. L’embrione poi è formato da qualche centinaio di cellule, ovvero i precursori degli organi e degli apparati del futuro
bambino. Per mantenersi in vita, sfamarsi e svilupparsi l’embrione ha bisogno dell’endometrio e della sua mucosa che
riveste le pareti interne dell’utero e che è ricca di sangue e di conseguenza molto nutriente.
Il consiglio Se non hai già iniziato a farlo, “agisci come se fossi incinta”, finché non sei certa del contrario. Smettere di fumare e curare l’alimentazione sono il primo passo.
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Quarta Settimana
Nella vita di tutti i giorni ancora non si avverte alcuna differenza. Solo alcune donne, e in rari casi, possono
percepire uno strano sapore in bocca. Nel frattempo l’uovo fecondato è arrivato a destinazione all’interno
dell’utero e, dopo aver fluttuato nella cavità uterina per circa tre giorni, si annida nella parte uterina. Qui dentro, al
sicuro, è nutrito dai vasi sanguigni del tessuto uterino intanto, tutto intorno, comincia a formarsi la placenta.
Il consiglio E’ tempo di prenotare una visita ginecologica.
Quinta Settimana
Ancora la certezza della gravidanza non c’è anche se in questa settimana, con il ritardo del ciclo, comincia
ad esserci una possibilità non più tanto velata. E potrai iniziare a notare alcuni disagi. Molte donne, infatti,
avvertono dolori ai seni, stanchezza e urinano più frequentemente. Potresti anche già avere la nausea, anche se è più
probabile che si presenti nelle prossime settimane. Un’ecografia transvaginale mostrerà chiaramente l’embrione, che
avrà una lunghezza media è di 1,5 - 2,5 mm.
Il consiglio Non ti spaventare se non hai questi sintomi, ma più avanti dovrai contattare il tuo medico curante
nel caso in cui i sintomi dovessero scomparire improvvisamente o peggiorare.
Sesta Settimana
E’ la settimana delle prime nausee, che arrivano solitamente la mattino o quando si cucina. Il tuo seno può
formicolare, potresti sentirlo più pesante e l’areola (la parte scura intorno al capezzolo) potrebbe diventare
ancora più scura. Intanto anche la vagina subisce una trasformazione assumendo un colore tra il bluastro e il violaceo.
sarà normale rilevare tracce di piccole perdite di colore marrone negli slip, ma se queste saranno abbondanti presta
attenzione perché potrebbe trattarsi di un aborto spontaneo (molto comune nelle prime settimane di gravidanza) o
di una gravidanza extrauterina. Nella pancia invece, se la gravidanza è confermata, il bambino ha già formato la testa,
il tronco e un cervello rudimentale, e fanno la loro apparizione piccoli abbozzi di arti. Sempre in questa settimana,
verso la fine, entra in funzione il sistema circolatorio.
Il consiglio Per quello che riguarda il tuo stato d’animo di futura mamma è probabile che tu possa manifestare
sbalzi d’umore. Ricorda sempre che è perfettamente normale e che a volte ti sarà difficile controllare le emozioni per
via dell’enorme quantità di ormoni presenti nel tuo corpo.
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Settima Settimana
Stordimento e vertigini. Sono i sintomi classici che una donna incinta avverte se si rimane per lungo tempo
in piedi. Ed è questo che può cominciare a manifestarsi durante la settima settimana. Il corpo continua la
sua trasformazione: i seni sono già molto sviluppati e possono evidenziare piccoli noduli sull’aureola, mentre i capezzoli sono più prominenti. Al tuo bebè compaiono gli abbozzi delle mani e la sua misura dalla testa al culetto sarà circa
9-11 mm alla fine della settimana. L’apparato genitale è già presente, ma ancora non è possibile distinguere il sesso, ed
iniziano a formarsi le cavità nasali. È ormai in pieno svolgimento lo sviluppo di quasi tutti gli organi del bebè.
Il consiglio Il tuo viso potrebbe modificarsi anche notevolmente a causa dei cambiamenti ormonali. I brufoli
fanno parte del “gioco”, e scompariranno.
Ottava Settimana
Il fisico della futura mamma ha iniziato decisamente a modificarsi. I capelli sono una fra le prime cose
a mutare, diventano però più ribelli e lucenti. Potrebbero esserci ancora delle piccole perdite vaginali. Più
complicata invece si fa la dieta, la colpa non è da ricercare in indicazioni particolari ma semplicemente perché alcuni
alimenti, che prima non lo erano, potrebbero essere poco sopportati dall’organismo. Il bambino invece già possiede
tutti gli organi interni mentre crescono occhi ed orecchie. Il viso nel frattempo assume sembianze sempre più umane
anche se la lunghezza totale non supera i 3 cm.
Il consiglio Non vivere con ansia la paura di dimenticare qualcosa. Sarà il ginecologo che ti farà domande precise e mirate e tu dovrai solo rispondere con serenità e sincerità.
Nona Settimana
Un’altra importante settimana di trasformazione per la futura mamma. A dettare legge è l’equilibrio ormonale che si modifica con la gravidanza alterando di conseguenza lo stato della pelle, la ghiandola tiroidea tendenzialmente è portata a gonfiarsi. Queste “mutazioni” però non devono preoccupare, sono assolutamente normali. Il tuo
utero è ormai raddoppiato di volume e anche se ancora non si vede che sei incinta, potresti sentire la cintura stringere
in vita. Il bambino poi inizia dolcemente a muoversi nella pancia ma ancora non riesce a percepire, le mani e i piedi sono
però quasi sviluppati anche se restano davvero piccoli. L’ossificazione (indurimento) delle ossa è cominciato.
Il consiglio Potresti avere il naso chiuso. Congestione nasale e sanguinamento sono abbastanza frequenti durante la gravidanza. Prova a usare un vaporizzatore o un umidificatore per aiutare a diminuirne i sintomi.
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Decima Settimana
Ti senti ancora stanca e nauseata? Resisti ancora un paio di settimane! In genere dopo i primi tre mesi
questi sintomi passano. Il tuo utero continua la sua dilatazione anche se è ancora nascosto dal bacino. La
placenta nel frattempo, alla quale è attaccato il bambino, comincia a produrre il progesterone. Questo processo si
concluderà intorno alla 14esima settimana, quando il progesterone prodotto sarà sufficiente per far assumere alla
placenta la funzione del corpo luteo. Il tuo bambino ha cominciato a nuotare nel tuo ventre, sebbene sia troppo piccolo per accorgertene. E continua la sua trasformazione, forma i polsi e le caviglie, le sue piccole dita cominciano ad
essere visibili anche se tutto intero misura non più di 5 cm. I genitali esterni iniziano a differenziarsi. I padiglioni auricolari sono completamente formati, così come il labbro superiore.
Il consiglio Per fare il carico di energia devi mangiare molte proteine e fare spuntini sani e nutrienti.
Undicesima Settimana
Il corpo della mamma comincia ad abituarsi alla gravidanza tanto che le nausee si riducono gradualmente
fino a sparire. Aumenta invece il sangue in circolazione nel corpo e lo fa proporzionalmente fino alla 30esima settimana. E’ in questo periodo poi che si formano il sesso del bambino (ovaie o testicoli) come anche tutti gli altri
organi principali. Tutte le altre parti del corpo del piccolo, già createsi, non si svilupperanno ma subiranno invece una
crescita continua durante tutto l’arco della gravidanza. Intorno alla fine di questa settimana poi si può avere la relativa certezza che non si svilupperanno anomalie congenite. Se ti è capitato di vedere immagini di bebè a questo stadio,
avrai notato che la testa è circa la metà del corpo, questo cambierà man mano che il bebè crescerà.
Il consiglio Sei già ingrassata, probabilmente di un chilo. Alcune donne potrebbero addirittura perdere peso senza accusare alcun problema. La chiave di tutto è una dieta salutare e senza eccessi. Leggi i consigli della nutrizionista.
Dodicesima Settimana
La trasformazione dei due individui continua giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. E’ in questo
periodo che l’utero dovrebbe cominciare a sporgere dal bacino e la testa del bambino assumere una forma
sempre più tonda. Intanto sul suo piccolo viso si sono sviluppate le palpebre. La formazione del nascituro avanza a
ritmi vertiginosi come del resto anche i movimenti all’interno della pancia: la sua lunghezza cresce e varia tra i 5 e i 6
cm, il peso si aggira intorno ai 18 gr.
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Il consiglio La tua pancia potrebbe cominciare ad ingrossarsi, soprattutto se non sei alla prima gravidanza.
Hai paura delle smagliature? Usa le creme per ammorbidire la pelle, ma ricordati che non fanno miracoli, e che con il
tempo si vedranno molto di meno.
Tredicesima Settimana
Sparita la nausea mattutina l’utero aumenta in modo regolare e consistente. All’interno della pancia il liquido amniotico protegge il bambino dagli urti e lo mantiene ad una temperatura costante consentendogli di
muoversi liberamente, di girare la testa e di stirarsi. Il tuo bebè pesa circa 30 grammi, quanto la placenta pesa circa
30 grammi. L’intestino del tuo bebè sta migrando dal cordone ombelicale nel suo addome. I villi si stanno formando
nell’intestino, che già si esercita con i movimenti peristaltici e si prepara per la digestione quando sarà necessario.
Il consiglio Se mangi zuccheri in eccesso, il tuo bebè sarà costretto a produrne in abbondanza mettendo già
a dura prova il suo metabolismo, ancor prima di nascere. E se in famiglia c’è qualche diabetico, questo problema è
ancora più evidente.
Quattordicesima Settimana
Per la futura mamma termina il tempo della stanchezza che lascia il posto ad un energia inaspettata. Quello
che non finisce sono le trasformazioni fisiche: sull’addome, non sempre però, potrebbe fare la sua comparsa
una linea scura (linea nigra) che scomparirà lentamente dopo il parto. I capezzoli e le aureole diventano più scuri e
l’utero continua a dilatarsi. Nella pancia sul corpo e sulla testa del piccolo comincia a manifestarsi la prima peluria,
mentre il bambino è ormai in grado di bere il liquido amniotico e di espellerlo attraverso l’urina. Il nutrimento infatti
lo riceve direttamente dalla placenta: le sua lunghezza è tra gli 8 e i 9 cm.
Il consiglio Potresti avere problemi di stitichezza, causata dagli alti livelli di progesterone che provoca l’impigrimento dell’intestino, e dall‘utero ingrossato che preme sull’intestino, inibendone la normale funzionalità.La soluzione più semplice è bere più acqua e mangiare verdura (lavala scrupolosamente) e frutta (attenta agli zuccheri però!)
ricche di fibra.
Quindicesima Settimana
Terminato il primo trimestre all’interno del tuo corpo il livello del sangue circolante è notevolmente aumentato. Una delle prime conseguenze di questo aumento è che il cuore si ingrossa aumentando la sua
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gettata del 20%. Tutto questo processo avviene per riuscire a far fronte anche al fabbisogno del bambino che ora pesa
circa 80 grammi. Potresti iniziare ad avere delle voglie per alcuni cibi particolari. Alcuni pensano che le voglie alimentari siano il segno che il bambino manchi di un particolare nutriente, ma la teoria non è dimostrata e, molte volte,
sfocia addirittura nella diceria e nella leggenda come quella secondo cui le voglie macchiano la pelle del bambino. Nei
limiti del possibile, ti puoi concedere di soddisfare questi piccoli desideri.
Il consiglio I tuoi vestiti sono stretti, non cercare di infilartici dentro ad ogni costo! Compra qualche vestito
premaman, chiedili in prestito, dai un’occhiata al mercatino dell’usato o a quello del baratto, indossa i vestiti del tuo
partner o slacciati la zip.
Sedicesima Settimana
Arriva il cosiddetto “volo di farfalle”. Un modo di dire affascinante che indica un particolare stato d’animo
della donna. E’ infatti questo il periodo in cui il movimento del bambino comincia ad essere percepito dalla
mamma. Ora il futuro neonato è infatti formato e il tempo che lo divide dall’uscita sarà utilizzato esclusivamente per
crescita fino alla completa indipendenza dalla madre. Il bambino è talmente sviluppato che fanno la loro comparsa
anche le unghie delle dita anche se la sua lunghezza è “solo” di 16 cm e il suo peso può arrivare fino a 135 gr.
Il consiglio Lavate i denti con cura dopo ogni pasto perché durante la gravidanza denti e gengive sono più
vulnerabili. E’ d’obbligo anche l’igiene intima, ma attenzione: le lavande vaginali non vanno mai fatte.
Diciassettesima Settimana
Lo sviluppo del bambino potrebbe provocarti piccoli fastidi come l’aumento della circolazione sanguigna,
una sudorazione eccessiva, il naso spesso congestionato e l’aumento delle secrezioni vaginali. Il bambino
cresce e spinge la parte apicale dell’utero a metà tra l’osso pubico e l’ombelico è in questi giorni che il peso del bambino
supera quello della placenta che lo contiene. L’udito è funzionante e forti suoni dall’esterno potrebbero spaventare il
bebè. Della buona musica, invece, contribuisce positivamente al suo sviluppo sensoriale.
Il consiglio Se avverti che il tuo sudore è più acre e forte, non ti preoccupare perché è normale, però fai attenzione agli antisudoriferi: niente roba invasiva, scegli prodotti naturali.
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Diciottesima Settimana
Lo sviluppo del tuo bambino continua, la sua lunghezza arriva ormai intorno ai 20 cm. Una crescita che può
avere delle controindicazioni come difficoltà durante il sonno causata dall’aumentano dei movimenti che
il bambino fa nella pancia. Movimenti che sono anche più vivaci rispetto al passato in particolare nelle ore serali. Uno
sviluppo motorio che si riflette anche in alcuni nuovi gesti come lo scalciare, l’afferrare e il succhiare. E’ in questo periodo che il bambino compie una delle sue prime scoperte: il pollice. Si stanno sviluppando anche le impronte digitali.
Il consiglio Se delicato, il rapporto sessuale in gravidanza è totalmente sicuro, ma se hai dubbi parlane con il
medico.
Diciannovesima Settimana
Ormai lo sviluppo del bambino si può considerare avviato e lanciato mentre il peso della mamma aumenta
gradualmente. Diventa quindi molto importante tenersi in allenamento e imparare a respirare bene. Lo
sviluppo del piccolo nel frattempo forma le gemme dei denti permanenti che nascono dietro quelle già sviluppate dei
denti da latte. Il bebè arriverà a pesare circa 300 grammi e sul suo corpo comparirà una specie di leggera peluria, la
lanugine, che rimarrà fino al momento della nascita.
Il consiglio Noterai un aumento di peso concentrato soprattutto su cosce e sedere. Comincia a fare degli esercizi moderati che ti aiuteranno ad affrontare la gravidanza e a prepararti al parto.
Ventesima Settimana
Sei arrivata a metà della tua gravidanza! Mentre il bambino si muove sempre più vivacemente, tu assumi la
classica postura della donna incinta perché l’utero, sempre più grande, si dilata contro i polmoni spingendo
in fuori l’addome. Avrai la schiena dolorante perché tenderai a incurvarti all’indietro e a letto non troverai la posizione
giusta. In alcuni casi l’ombelico potrebbe anche sbucare fuori e rimanere così fino a dopo il parto. Il bambino è arrivato
a 25 cm e pesa intorno ai 400 grammi. Le ciglia, le mani e le unghie sono perfettamente formate.
Il consiglio Per il mal di schiena prova a sistemarti dei cuscini sotto le ginocchia e sotto la pancia. E cerca di
tenere una postura corretta, anche se sarai portata a spingere la pancia in avanti.
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Ventunesima Settimana
In questa settimana la mamma potrebbe soffrire di lievi bruciori di stomaco (che partendo dalla zona inferiore del torace arrivano fino alla gola) e anche di qualche piccolo rigurgito di fluido acido. Il peso del bambino è arrivato intorno ai 450 gr. e scalcia ormai sia verso la parte alta dell’addome che verso quella bassa in direzione
del pube.
Il consiglio Probabilmente tutti ti staranno profetizzando il sesso del tuo bebè, ognuno con il proprio “metodo”.
C’è chi guarderà alla forma della pancia e chi il sedere. Nessuna di queste cose ha rilevanza scientifica, quindi fidati
solo della ginecologa.
Ventiduesima Settimana
In questa settimana dalle mammelle potresti cominciare a perdere colostro, il primo latte materno. L’aumento degli ormoni prodotti dal sistema endocrino della mamma potrebbero causare piccole controindicazioni nella sua bocca: le gengive potrebbero gonfiarsi anche se è un fenomeno assolutamente naturale e non
pericoloso. Il bambino invece alterna lunghe fasi di irrequietezza ad altrettanto lunghe fasi di sonno, spesso però sono
in controtendenza con quelle della mamma. Ti aumenterà l’appetito, ma cerca di evitare cibi non sani.
Il consiglio Contro i crampi alle gambe cammina scalza e fai esercizi di estensione e allungamento. Appena ne
hai l’occasione tieni gli arti sollevati.
Ventitreesima Settimana
In questa giorni l’allungamento del muscolo uterino potrebbe causare piccoli dolori in basso e al lato dell’addome. Solitamente sono dolori lievi che spariscono con un po’ di riposo. Questo poi è anche il periodo in cui
possono diventare più pronunciate le contrazioni che massaggiano il bambino ad intervalli regolari. Nel frattempo le
sue unghie sono completamente formate.
Il consiglio Per evitare i frequenti bruciori di stomaco e l’indigestione, mangia poco e spesso. Fai delle passeggiate dopo i pasti per facilitare la digestione.
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Ventiquattresima Settimana
Lo sviluppo intanto procede velocemente così tanto che il medico, attraverso lo stetoscopio, può tranquillamente avvertire il battito del cuore del bambino. Nel frattempo la parte alta dell’utero, nella sua parte finale,
continua ad ingrandirsi raggiungendo l’ombelico. Il bambino è lungo più o meno 32 cm e pesa intorno ai 500 gr. I suoi
organi vitali sono quasi tutti sviluppati, l’unica eccezione è rappresentata dai polmoni che non sono ancora in grado
di affrontare un eventuale vita esterna. Ora avverti meglio i movimenti del tuo bebè e potresti anche riuscire a capire
quando il tuo piccolino dorme e quando è sveglio.
Il consiglio Se non lo hai fatto prima, inizia gli esercizi di Kegel per rinforzare i muscoli pelvici: contrai i muscoli
della regione pelvica, trattieni per circa 5 secondi e poi rilascia lentamente.
Venticinquesima Settimana
La gravidanza procede a grandi passi e piccoli dolori e stanchezze fisiche si fanno sentire sempre di più nella
mamma. In questo periodo saranno più frequenti i crampi ai polpacci o alle dita dei piedi, conseguenza lieve
della gravidanza e del suo peso. Inoltre il bambino potrebbe spingere sulla vescica costringendo la mamma ad andare
spesso al bagno. I nuclei di ossificazione del bambino invece cominciano ad indurirsi mentre, attraverso la pelle, si
intravede il reticolo venoso. Il tuo bambino è in grado di prendersi i piedi e stringere la mano a pugno.
Il consiglio Hai pensato di seguire un corso preparto? Questo è il momento giusto.
Ventiseiesima Settimana
Delle piccole smagliature sulla pelle della mamma faranno la loro comparsa, in gran parte sono destinate
a sparire dopo il parto. In questo periodo poi il bambino comincia a sentire la voce della mamma e il suo
corpo è ricoperto, quasi per intero, da una leggera peluria mentre la pelle comincia a cambiare, diventando più spessa
e resistente.
Il consiglio Le smagliature sono difficili da evitare, ma ci sono degli accorgimenti che possono ridurre la loro
presenza: una corretta alimentazione, non ingrassare troppo velocemente, ammorbidire la pelle della pancia e del
seno con creme e olii naturali, come l’olio di mandorle dolci, indossare un buon reggiseno.
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Ventisettesima Settimana
Benvenuta nel terzo trimestre! Il tuo peso continua ad aumentare regolarmente fino alla 36esima settimana, la cosa più importante da ricordare è che una dieta sana è molto più importante di quanto peso prendi.
La pelle del bambino invece cambia radicalmente: diventa molto più grinzosa anche se sempre protetta e nutrita
dalla vernice caseosa.
Il consiglio Ti capiterà di urinare quando ridi o starnutisci, per cui indossa appositi assorbenti e continua a
fare esercizi per la muscolatura pelvica.
Ventottesima Settimana
Benvenuta nel terzo trimestre! Il tuo peso continua ad aumentare regolarmente fino alla 36esima settimana, la cosa più importante da ricordare è che una dieta sana è molto più importante di quanto peso prendi.
La pelle del bambino invece cambia radicalmente: diventa molto più grinzosa anche se sempre protetta e nutrita
dalla vernice caseosa.
In questo periodo potrebbero esserci piccole perdite di colostro (il liquido giallo sieroso ricco di immunoglobuline) dai
capezzoli. Il cuore del bambino invece accelera i suoi battiti ogni volta che avverte la voce della mamma. La sua lunghezza è ormai arrivata intorno ai 38 cm e il suo peso si avvicina al chilo. Probabilmente, da ora, incomincerai a vedere
il tuo medico almeno un paio di volte al mese.
Il consiglio Ti capiterà di urinare quando ridi o starnutisci, per cui indossa appositi assorbenti e continua a
fare esercizi per la muscolatura pelvica.
Se tendi a scordarti le cose, stai tranquilla, rientra nella normalità. Se non lo fai già, aiutati con un’agendina per i promemoria. E’ anche un modo per rilassarti.
Ventinovesima Settimana
E’ la settimana della pesantezza. La futura mamma avverte una strana sensazione come se il bambino pesasse su tutti gli organi interni: diaframma, fegato, stomaco e intestini. La piccola testa all’interno della
pancia invece è ormai quasi proporzionata al resto del corpo.
Il consiglio Il tuo seno produce una maggiore quantità di colostro, il primo nutrimento di tuo figlio. È conveniente che tu imbottisca il reggiseno con dischetti assorbenti.
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La piccola agenda della gravidanza
Trentesima Settimana
Lo scambio delle informazioni tra madre e figlio si fa sempre più forte. Il bambino avverte con maggiore
frequenze le contrazioni e per questo è fondamentale assumere una corretta postura sia quando si assume
la posizione eretta sia quando si è comodamente seduti.
Il consiglio La sera dovresti bere un po’ di latte caldo per conciliare il sonno e cercare di riposarti anche durante
il giorno.
Trentunesima Settimana
L’affanno e la stanchezza fisica accompagnano quasi costantemente la tua giornata e anche se l’ossigenazione sembra essere inferiore al normale il bambino non ha assolutamente problemi perché riceve ossigeno a sufficienza attraverso la placenta.
Il suo peso è arrivato intorno ai due chili e anche lui comincia ad avvertire la stanchezza soprattutto se la mamma ha
mangiato molto o è accaldata.
Il consiglio Probabilmente hai poco equilibrio a causa della pancia e le giunture sono più instabili per colpa
degli ormoni. Muoviti lentamente, anche prima di scendere dal letto.
Da ora devi essere bene informata sul parto, quindi dai sfogo alle tue curiosità.
Trentaduesima Settimana
Lo sviluppo, il battito cardiaco e la posizione devono essere sempre seguiti attraverso visite specializzate
che di consuetudine si effettuano durante questa settimana.
Il bambino ha ormai raggiunto una lunghezza di circa 42 cm. ed è perfettamente formato. Le sue riserve di grasso
sottocutaneo invece si stanno ancora depositando gradualmente e se il piccolo nascesse in questo periodo avrebbe
bisogno dell’incubatrice.
Il consiglio Per evitare corse frenetiche e l’ansia dell’ultimo minuto, sarebbe meglio cominciare a preparare la
valigia per l’ospedale con calma.
La piccola agenda della gravidanza
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Trentatresima Settimana
Il bambino continua a muoversi (anche se ha meno spazio), e adesso potresti distinguere chiaramente le
varie parti del suo corpo. Con ogni probabilità avrà già assunto la posizione cefalica (a testa in giù), la più
comune, e quella che manterrà fino al giorno del parto. Una pancia molto grossa o piccola potrebbero esprimere, più
che il peso del bimbo, proprio la quantità abbondante o scarsa del liquido. Un parametro a cui presterà attenzione il
tuo medico, perché il liquido troppo scarso, o addirittura assente, potrebbe rivelare dei problemi.
Il consiglio Per prepararti ad allattare nel migliore dei modi, devi prenderti particolare cura dell’igiene del
tuo seno e in particolar modo dei capezzoli, massaggiandoli con prodotti specifici anti-ragadi e con un asciugamano
asciutto e ruvido per rendere quest’ultimi meno sensibili. Se i tuoi capezzoli sono poco sporgenti o piatti (capezzoli
introflessi), è utile stimolarli quotidianamente (tirandoli leggermente) per dar loro la giusta forma.
Trentaquattresima Settimana
Manca ormai poco più di un mese e il parto ti sembra davvero molto vicino. Lo sviluppo corre veloce e il
bambino nella pancia comincia a distinguere tra luce e buio tanto che quando il sole batte direttamente
sul ventre della madre è immerso in una luce rossastra. Nel frattempo anche la sua pelle si modifica, assumendo un
colore roseo, fa la pipì ed è più sicuro nella respirazione.
Il consiglio Potrebbero manifestarsi gonfiori a mani e piedi, dovuti alla ritenzione idrica. Evita gli indumenti
troppo stretti e riposati anche di giorno.
Trentacinquesima Settimana
Per la mamma i dolori alla schiena in questa settimana potrebbero essere più frequenti mentre legamenti
e muscoli che reggono le giunture nel punto vita si rilassano. Intanto il sedere del bambino preme contro
il diaframma e il suo peso è arrivato intorno ai 2,5 kg, la sua lunghezza è di circa 44 cm. La relaxina, l’ormone che favorisce la dilatazione del collo dell’utero, assieme al peso del bambino, provoca la distensione delle articolazioni della
regionepelvica, in preparazione al parto. Potresti quindi sentire qualche disturbo in questa zona.
Il consiglio Hai sempre più il “fiato corto”, è vietato stancarsi!
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La piccola agenda della gravidanza
Trentaseiesima Settimana
Mancano ormai poche settimane al parto. Il respiro si fa meno faticoso anche se come conseguenza dovrete
andare spesso al bagno. Nel frattempo il bambino si abbasserà preparandosi nella posizione più corretta per
uscire dalla pancia, è quasi completamente maturo, lungo 49 cm, e, da un momento all’altro potrebbe scendere nella
pelvi (bacino).
Il consiglio Da adesso in poi comincerai a vedere il tuo ginecologo più spesso, almeno ogni sette giorni.
Trentasettesima Settimana
In questa settimana il bambino si allena a respirare compiendo i primi movimenti. All’interno dei suoi polmoni
ovviamente non c’è traccia di aria e questa respirazione provoca anche piccoli singhiozzi per colpa del liquido
amniotico che, inspirato, scende nella trachea. Potresti cominciare ad avvertire contrazioni indolori, dette contrazioni di
Braxton Hicks. Si tratta di lievi spasmi dell’utero che durano circa 30 secondi. Queste contrazioni non devono spaventarti.
Il consiglio Esistono molte differenze tra un pre-travaglio e un travaglio vero e proprio. Dovresti parlarne quindi
col tuo medico o la tua ostetrica che ti daranno maggiori informazioni in merito.
Trentottesima Settimana
Ogni giorno il bambino aumento il suo peso di circa 28 grammi. Si agita molto meno tanto che la mamma
non avverte più il movimento di tutto il corpo che si sposta ma quasi esclusivamente piccoli calci o pugni. Nel
frattempo la ricerca, quasi ossessiva, dell’uscita fa in modo di spingere la testa contro i muscoli del pavimento pelvico.
Percepirai quindi un incremento del numero delle contrazioni, che si rivelano come piccoli crampi sporadici, simili ai
dolori delle mestruazioni.
Il consiglio A questo punto capita di sentirsi depresse, è un misto di emozioni, fra cui l’ansia per il parto imminente, l’affaticamento dovuto a stati di insonnia e il desiderio di terminare la gestazione. Parlane con il medico e cerca di
dedicare un po’ di tempo a te stessa. Magari organizza una festa e fatti coccolare dai regali pre nascita.
La piccola agenda della gravidanza
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Trentanovesima Settimana
Il tuo corpo a questo punto è pronto per il grande evento e il travaglio potrebbe ormai iniziare da un momento
all’altro. Il collo dell’utero inizia ad ammorbidirsi e a dilatarsi e la pancia ha raggiunto le sue dimensioni massime. Per la mamma arrivano stanchezza, pesantezza e forti contrazioni. Il liquido amniotico si rinnova ogni tre ore mentre l’intestino del bambino è pieno di meconio (un liquido verdastro prodotto dalla secrezione delle ghiandole alimentari
e contenuto nell’intestino del feto), da pigmenti biliari, lanugine e cellule della parete intestinale.
Il consiglio Durante questi pochi giorni che ti dividono dal parto, cerca di riposare e concediti delle distrazioni:
guarda un bel film, leggi un buon libro, sfoglia delle riviste.
Quarantesima Settimana
La 40ª settimana di gravidanza è quella in cui scade la gestazione, in cui in teoria dovrebbe nascere il tuo bambino. Ma solo il 5% dei bambini nasce esattamente alla data prevista del parto. È più comune che partorisca un
paio di settimane in anticipo o in ritardo. Il bambino dovrebbe essere lungo 55 cm e scalcia contro le costole. La parte con
cui si presenterà alla nascita comprime la cervice, diventa morbida e si dilata: il corpo è pronto a partorire.
Il consiglio Hai controllato che nella valigia per l’ospedale non manchi niente sia per te che per il tuo bebè? Resisti,
è quasi fatta.
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La piccola agenda della gravidanza
Donne migranti
Sei una donna migrante incinta?
Niente paura, hai diritto anche tu a ricevere adeguata assistenza affinché la tua gravidanza proceda serenamente e il/la tuo/a bambino/a si sviluppi in modo sano. L’assistenza sanitaria, in Italia, è garantita a tutti i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari regolarmente o irregolarmente presenti sul territorio nazionale.
Con permesso di soggiorno Se hai un permesso di soggiorno allora dovrai iscriverti al Servizio
Sanitario Nazionale. Puoi farlo gratuitamente nella tua Asl di residenza e vale anche per i tuoi familiari a carico,
purché regolari in Italia. Per l’iscrizione serve un documento di identità personale, il codice fiscale, il permesso di soggiorno, l’autocertificazione di residenza o dimora.
Senza permesso di soggiorno Se invece non hai il permesso di soggiorno puoi comunque accedere alle cure sanitarie utilizzando il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente). E’ importante che tu
sappia che i medici e il personale di ospedali e ambulatori non possono denunciarti alle autorità. Altra cosa da tenere
presente è che non puoi essere espulsa se sei una donna in stato di gravidanza o nei 6 mesi successivi alla nascita del
bambino/a. In questo caso potrai richiedere un permesso di soggiorno per cure mediche (insieme al padre del bambino/
a/a se sposato e convivente), rinnovabile fino ai 6 mesi di età del bambino e dovrai iscriverti al Servizio Sanitario Nazionale, presentando la documentazione che attesti la gravidanza in corso.
Per ottenere l’STP basta andare in una sede qualsiasi della Asl e fare richiesta firmando una “dichiarazione di indigenza”.
In questo modo la tua situazione di migrante sarà identica a quella di un cittadino italiano e quindi, se richiesto, bisognerà pagare il ticket per alcuni esami. I dati che verranno registrati dalla Asl sono: nome, cognome, sesso, data di nascita,
codice STP, recapito, nazionalità, data di rilascio. Informazioni che non devono però essere inviate alla prefettura. Il tesserino deve essere rilasciato anche in assenza di documenti e eventualmente in forma anonima. Ha la durata di sei mesi,
vale su tutto il territorio italiano e può essere rinnovato.
La piccola agenda della gravidanza
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Il consultorio
Il primo passo, dopo avere accertato la gravidanza, è rivolgerti al consultorio familiare della tua città. Lì troverai ad accoglierti il personale sanitario (medici, ostetriche e infermieri) e potrai fare tutti gli esami e le visite
durante il periodo di gravidanza gratuitamente. Al consultorio potrai tornare anche dopo la nascita del bambino per
ricevere assistenza e sostegno all’allattamento. E’ importante sapere che tutti gli operatori sono tenuti al rispetto della
riservatezza e quindi anche se sei clandestina non potranno denunciarti. Puoi chiedere, per motivi personali o religiosi,
di essere visitata solo da personale di sesso femminile. In generale sono gratuite:
• le visite mediche periodiche ostetrico-ginecologiche;
• alcune analisi da eseguire prima del concepimento, per escludere la presenza di fattori che possano incidere negativamente sulla gravidanza. Se la storia clinica o familiare della coppia evidenzia condizioni di rischio per il feto, possono
essere eseguite in esenzione tutte le prestazioni necessarie ed appropriate per accertare eventuali difetti genetici, prescritte dal medico specialista;
• gli accertamenti diagnostici, per ciascun periodo di gravidanza, per il controllo della gravidanza fisiologica. In caso di
minaccia d’aborto, sono da includere tutte le prestazioni specialistiche necessarie per il monitoraggio dell’evoluzione
della gravidanza;
• tutte le prestazioni necessarie ed appropriate per la diagnosi prenatale in gravidanza, nelle specifiche condizioni di
rischio per il feto;
• tutte le prestazioni necessarie ed appropriate per il trattamento di malattie (preesistenti o insorte durante la gravidanza) che comportino un rischio per la donna o per il feto, prescritte di norma dallo specialista.
Il parto
Per partorire puoi scegliere di andare, gratuitamente, in uno degli ospedali della zona. Puoi informarti prima
su che servizi offrono le diverse strutture chiedendo agli operatori del consultorio. Nel periodo del travaglio e
del parto puoi chiedere di avere vicino il tuo compagno, o tuo marito, o chiunque tu desideri.
Il riconoscimento del bambino/a
Una volta nato/a il/la bambino/a puoi effettuare la dichiarazione di nascita presso l’ospedale o l’ufficio comunale senza correre il rischio di venire denunciata; allo stesso modo il padre del bambino, se è irregolarmente
presente sul territorio e se non è sposato con te, può effettuare il riconoscimento del figlio naturale senza correre alcun
rischio. Se invece il padre del bambino si rifiuta di riconoscerlo puoi ricorrere alle vie giudiziarie.
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La piccola agenda della gravidanza
Il post parto
Dopo il tempo stabilito dai medici potrai tornare a casa con tuo/a figlio/a. Gli stessi medici ti daranno un
appuntamento per fare una visita e controllare lo stato di salute tuo e del bambino/a. Anche in questa fase
puoi rivolgerti al consultorio di zona e chiedere di fare lì la visita di controllo, partecipare a gruppi di sostegno per
l’allattamento, o ad altre iniziative previste.
Il pediatra
Anche tuo/a figlio/a ha diritto ad avere un medico. Se hai il permesso di soggiorno dovrai iscrivere anche lui/
lei al Sistema sanitario nazionale e scegliere un pediatra per lui/lei. Come hai fatto per te, basterà andare nella tua Asl di appartenenza. Se invece non hai il permesso di soggiorno allora potrai richiedere per il/la tuo/a
bambino/a l’STP e poi scegliere il pediatra. Anche questa operazione puoi farla recandoti nella tua Asl di appartenenza.
Le vaccinazioni
Per evitare che tuo/a figlio/a prenda delle malattie devi vaccinarlo, per salvaguardare sia la sua salute che
quella della comunità in cui vive. In Italia le vaccinazioni sono distinte in:
• obbligatorie: la legge prevede che vengano fatte a tutti e l’Asl manda a casa l’invito con la data e il luogo in cui verranno fatte;
• raccomandate: sono tutte consigliate e l’Asl manda a casa l’invito con la data e il luogo in cui verranno fatte;
• facoltative: non sei obbligata a fare queste vaccinazioni a tuo/a figlio/a, ma il pediatra può consigliare di farle sulla
base della storia clinica del bambino/a. In questo caso sei tu che devi chiamare la Asl per prendere appuntamento.
La piccola agenda della gravidanza
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Psicologia
e tutto quello
che vorresti sapere
Per una donna cercare di avere le idee chiare in un momento così importante della vita personale è indispensabile. E’ risaputo ormai che una
gravidanza vissuta bene incide in maniera positiva sul neonato, che dorme di più,
mangia meglio, è più calmo, ha minori problemi intestinali (coliche gassose), contrae minori infezioni e malattie.
In questo capitolo leggerai l’analisi della dottoressa Alessia Silla, che ti spiegherà
cosa succede nella tua testa nel corso della gestazione e dopo il parto. La psicologa, inoltre, ha risposto alle domande più frequenti che si fanno le future
mamme, soprattutto quelle molto giovani, e i papà di domani.
Partiamo con un consiglio: la gravidanza è un momento speciale della vita di
una donna, nessuna è uguale all’altra e quindi, dato che si vivono molte emozioni tutte insieme e ricordarle tutte non sarebbe possibile, forse varrebbe
la pena mettere nero su bianco quello che si prova giorno per giorno, in una
sorta di diario, così da mantenere anche un saldo rapporto con se stesse.
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La piccola agenda della gravidanza
Il primo trimestre
Durante il primo trimestre di gravidanza la donna sarebbe impegnata nell’accettazione della gravidanza stessa. Anche se è un fatto programmato e atteso inevitabilmente si innescano alcuni processi di ambivalenza
connessi alla diade accettazione/rifiuto che si esprimono attraverso le manifestazioni somatiche tipiche dei primi mesi,
quali le nausee, le intolleranze alimentari, le crisi di fame, diarree, riconducibili al meccanismo di espulsione e ritenzione
simbolica del feto. Psicologicamente il passo da fare è l’accettazione del feto come parte del sé, in una sorta di fusione;
questo processo avviene in automatico in ogni donna, nei rari casi in cui non dovesse avvenire può verificarsi un aborto,
senza alcuna motivazione fisiologica.
Il secondo trimestre
Nel secondo trimestre i movimenti fetali permettono a livello psichico il differenziarsi della madre dal bambino. Diventando un essere a parte il bambino suscita maggiori timori nella madre che sperimenta un’ansia
da deformazione, con maggiore intensità. In questi mesi il controllo emotivo è più difficile e le esigenze affettive della
donna aumentano notevolmente. Il secondo trimestre può essere definito il trimestre della mezza luna che inizia a farsi
strada nell’oscurità del cielo, così come nella donna la pancia comincia ad essere visibile a tutti. E’ un periodo più tranquillo del precedente: la donna recupera l’appetito, gode di armonia e benessere anche perché i fastidiosi sintomi del primo
trimestre scompaiono.
Il terzo trimestre
L’ultimo trimestre è caratterizzato dalla paura del parto, che comporta un distacco faticoso sia dal punto di
vista psichico che dal punto di vista fisico. Alla sensazione di perdita si uniscono la paura del parto in sé e del
danneggiamento della propria integrità fisica, le paure sul bambino riguardo al fatto che possa morire ecc. Ad equilibrare questi vissuti negativi affiora il desiderio del figlio, del primo contatto fisico con un qualcosa che fino a quel momento
la donna ha vissuto dentro di sé ma ancor più nella sua mente.
La piccola agenda della gravidanza
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Il parto
Il parto è il culmine della gravidanza, è la prova evidente della propria capacità di dare la vita, ma ad esso
è inevitabilmente associato il dolore. Il dolore è più intenso e lacerante durante la fase dilatatoria, dove la
donna sperimenta un senso di impotenza e passività che non le permette di rispondere agli stimoli che le vengono
dai muscoli pelvici; nella fase espulsiva invece il dolore si fa meno forte e lascia il posto a un senso di angoscia depressiva che è legata al timore di nuocere al bambino, la donna assume così un ruolo attivo.
Dopo il parto
Il periodo successivo al parto, comunemente denominato puerperio, solitamente vede la fine delle ansie e
degli sbalzi di umore tipici della gravidanza. In alcuni casi però si verifica un proseguo di sensazioni negative
nei giorni subito dopo il parto che possono generare da una lieve depressione, fino a una vera e propria psicosi puerperale. Quest’ultima sindrome è caratterizzata da forti sensi di colpa, impulsi aggressivi, fantasie proiettive sul neonato,
stati confusionali ricchi di elementi onirici. La prognosi, dopo un decorso che varia da qualche giorno a pochi mesi, è
di solito favorevole se non esistono precedenti episodi psicotici.
Entrando più nello specifico nella fase post parto, dopo il lungo periodo della dolce attesa e dopo lo stress del parto, la
donna attraversa una fase difficile e complessa, in cui oltre alle necessità di recupero delle proprie energie psichiche,
vanno ad aggiungersi quelle tensioni che spesso derivano dall’accudire e nutrire il proprio bambino. La donna sente
che il parto ha interrotto quel particolare squilibrio fisico e psicologico che si era creato fra lei e il bambino durante
al gravidanza. In alcuni casi, nei primi giorni dopo il parto, la mamma viene sopraffatta da una sorta di malinconia
chiamata “depressione post - partum”, che si può presentare in tre momenti:
• il primo in cui piange, si sente timorosa e preoccupata per l’assenza di sentimenti materni (protezione, affetto, etc.),
questa fase può durare di solito pochi giorni;
• il secondo momento, che può durare anche qualche mese, è costituito dal ritorno a casa e dagli inizi della vita a
contatto col bambino. C’è l’incredibile stanchezza di chi non riesce a dormire per una notte di fila, la tensione dell’inserimento in famiglia di un nuovo componente, il mutamento di ruolo nei confronti del marito, le trasformazioni
fisiche etc.;
• il terzo momento, è quello nel quale si affronta l’adattamento a lungo termine alla maternità e può durare fino ad
un anno e più.
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La piccola agenda della gravidanza
Intervista
Le domande
alle future mamme
L’ansia è un sentimento di preoccupazione che normalmente investe la vita
di tutti i giorni, ma nel corso della gravidanza diventa più costante e mirato a specifiche problematiche. La donna cambia forma, peso e con ciò il rapporto
con il proprio corpo e con l’ambiente circostante.
La pancia è l’elemento distintivo del proprio essere gravide e per questo su di essa
si infrangono orgoglio e paure. Ma non c’è solo l’ansia per se stesse, c’è anche quella per il figlio che dovrà nascere e le preoccupazioni legate al rapporto con il
proprio compagno.
Elemento caratteristico della gravidanza è la regressione, ossia quel processo
che si manifesta con l’instaurarsi di stati d’animo e comportamenti caratteristici dell’infanzia, come la necessità di essere accudita e coccolata, le famose voglie, una certa fragilità legata anche a sbalzi d’umore, un riavvicinarsi
alla propria madre o al contrario il riemergere di conflitti persecutori di
tipo pre-edipico. Tale regressione è funzionale al ruolo che la donna sta per
assumere, poiché la rende in grado di comprendere i bisogni del bambino
identificandosi con esso.
Sono incinta, ora dovrò rinunciare alla mia vita e dedicarmi solo al bambino? Come conciliare lavoro, soddisfazione personale e maternità?
La cosa fondamentale è la consapevolezza. Non si può pensare di diventare madri e allo stesso tempo che la
propria vita non cambi affatto. Ci sono donne che rinunciano consapevolmente al loro lavoro e in quei casi
la soddisfazione personale coincide con la maternità. Non è sempre una paura. Poi riuscire a conciliare il lavoro con la
maternità ha a che fare con le capacità personali e le strategie che una persona mette in campo. Chiaramente lo spazio
che prende un bambino è tanto e quindi bisognerà ridimensionare le proprie aspettative. Qualche passo indietro, almeno momentaneo, bisogna farlo, ma seguire il proprio figlio nel primo anno è fondamentale per una mamma ed è forte
la rinuncia di chi deve tornare a lavoro. Bisogna trovare un compromesso tra quelli che sono i bisogni personali (soldi,
realizzazione professionale) e l’idea che si ha di come vivere la propria maternità.
Il mio corpo cambierà, diventerò grassa e se non dovessi più piacere al mio compagno?
La trasformazione in questo periodo storico non è ben vista quando significa diventare grassa. In realtà diventare madre non significa ingrassare. Bisogna capire la funzionalità di questo cambiamento, cioè che serve
a procreare. Un buon modo per affrontare la situazione è condividere le paure con il proprio compagno, perché spesso
si tratta di ansie dovute allo sconvolgimento ormonale. E poi non bisogna dimenticare che molti uomini trovano attraente e sexy la propria compagna incinta. Prendere peso è inevitabile, ma poi si può tornare indietro. Questo aspetto è
vissuto spesso male soprattutto per la fragilità della donna durante la gravidanza. L’importante per la futura mamma
è non perdere il contatto con il proprio corpo, ma di seguire passo passo i cambiamenti. Per aiutare questo processo
esistono la ginnastica e i massaggi per le donne incinte.
Il desiderio sessuale calerà? Come far sì che il rapporto di coppia resti stimolante?
In realtà per molte donne il desiderio sessuale aumenta verso il terzo-quarto mese. Un ruolo importante nella
sfera sessuale spetta all’uomo che deve cercare di mettere al centro la propria compagna con coccole, regali,
accortezze, sorprese. Questo perché può accadere che la donna si senta un po’ goffa e brutta e allora sta al compagno
accoglierla e farla sentire bene.
Quali sono i comportamenti da seguire perché il bambino si sviluppi in modo sereno?
La serenità della madre è la serenità del bambino. Per cui la cosa più importante è che la donna sia tranquilla.
Dopo la nascita invece è bene che la madre impari ad ascoltare i bisogni del neonato. Ci sono donne che si
affannano per dare al bambino in fretta tutto ciò di cui pensano abbia bisogno e quindi appena ne sentono il pianto gli
danno da mangiare, lo cullano, lo cambiano. Il consiglio invece è di aspettare un momento e cercare di capire di cosa il
piccolo ha davvero bisogno in quel momento. E’ importante però che la mamma dia una risposta e non lo lasci piangere.
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La piccola agenda della gravidanza
Anche se non si tratta di quella giusta, perché il bambino sa che la mamma si è occupata di lui. Se non viene ascoltato
sperimenta la solitudine.
E’ vero che ascoltare musica può giovargli? Da quale mese ha senso farlo?
La musica va bene dal quinto mese, da quando il bambino comincia a percepire i suoni. Ha sicuramente senso
cantare già da prima della nascita. Negli Usa esistono delle piccole casse che si posizionano sulla pancia per far
ascoltare al bambino la musica. Quella stessa musica può essere poi riproposta una volta nato per farlo sentire protetto.
E’ utile cantare al bambino dal primo mese qualsiasi cosa, perché la musica aiuta a formare le aree del sistema nervoso.
A differenza della parola che sviluppa solo l’area frontale, la musica, soprattutto quella classica, ha una complessità tale
che il cervello deve sviluppare nuove connessioni neuronali. Si è riscontrato da numerosi studi che i bambini che ascoltano musica hanno più capacità spazio temporali. Parlargli già nella pancia è consigliabile perché il riconoscimento della
voce della mamma ha un effetto calmante sul bambino dopo la nascita. Il neonato che viene al mondo subisce un trauma: si trova in un ambiente diverso, si distacca dal corpo della mamma. A volte prova angoscia e infatti il suo pianto non
sempre è dettato da bisogni primari, ma può esprimere spaesamento. In queste situazioni la voce della mamma ha un
ruolo fondamentale, lo rassicura.
Ho paura che il mio bambino abbia delle deformazioni, che mi consiglia per scacciare
questi pensieri negativi?
I bambini possono nascere con delle deformazioni. E’ la realtà. Ogni futura mamma deve decidere cosa fare
in questo caso. Scacciare le preoccupazioni non ha senso: fanno parte della gravidanza e della maternità. Ci
si può rassicurare facendo gli esami clinici consigliati. Certo è che non devono essere problemi che risucchiano tutta la
gravidanza: una volta fatte le analisi del rito, ci si può tranquillizzare. Bisogna insomma guardare la realtà per quella che
è e fare uno sforzo di accettazione e convivere serenamente con la preoccupazione. La paura si ridimensiona parlando
con il medico, con le amiche e pensando che comunque le percentuali di bambini sani sono superiori a quelle di bambini
con malformazioni.
A volte mi sento felice, altre scoppio in lacrime. C’è qualcosa che posso fare per controllare questi sbalzi d’umore?
Non bisogna colpevolizzarsi per questi stati, mai. E’ una forma fisica che dipende dagli ormoni. In alcuni momenti non ci si riconosce, ma non bisogna porre nessun tipo di giudizio. Anche in questo caso entra in campo
il compagno, che ha il compito di contenere questi stati d’animo, accoglierli. Non è la donna che deve controllarli. Lei può
e deve lasciarsi andare, perché fa parte del suo percorso naturale di gravidanza.
La piccola agenda della gravidanza
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Ho tanto desiderato un bambino, ma ora che è nato mi sento triste. Quanto può durare
questo stato d’animo?
Dopo il parto spesso insorge il cosiddetto baby blues: è una malinconia che hanno quasi tutte le mamme. Ne
soffre circa il 70% delle donne. E’ del tutto naturale e dovuta al cambiamento appena avvenuto. Anche qui si
tratta di un fatto ormonale e come tale bisogna accoglierlo. Molto spesso è un fenomeno sottovalutato perché nel nostro
immaginario la donna che ha appena avuto un bambino è felice. Ma non è proprio così. La neo-mamma non deve preoccuparsi troppo e appoggiarsi ai familiari. Dopo qualche giorno il corpo si riequilibra e torna alla normalità. Diverso è il
caso della depressione. Parte come baby blues, ma poi arriva a toccare picchi accesi: inizia la cupezza e la donna non riesce
più ad alzarsi dal letto. In questo caso la depressione va curata, chiedendo consiglio al medico. Per evitare depressioni post
parto bisognerebbe in realtà agire prima: andrebbe fatto un percorso durante la gravidanza.
Sono incinta del mio secondo figlio. Come la prenderà l’altro bambino? Che posso fare
perché accolga il fratellino/sorellina in modo sereno?
Una buona strategia è fare vivere al proprio figlio la gravidanza passo passo. Renderlo partecipe da subito, raccontargli tutto quello che succede. Se è abbastanza grande, portarlo a vedere le ecografie, comunicargli il sesso
del nascituro, farlo partecipare alla scelta del nome, all’arredamento della cameretta. Bisogna quindi avere l’accortezza di
fargli vivere tutto il percorso. Accanto a questo ci sarà da accettare un po’ di gelosia da parte del bimbo.
Un altro aspetto da tenere in conto è che non bisogna responsabilizzare troppo il bambino più grande, ma rispettarne
l’età. Molto spesso al primo figlio si chiede di fare cose non adatte alla sua età. Non bisogna cadere nel tranello di dire:
“Adesso tu sei quello grande”.
Dottoressa, che consigli si sente di dare alla coppia dopo l’arrivo del neonato per evitare
tensioni o cambiamenti troppo radicali?
La cosa fondamentale è tenere conto dei cambiamenti della donna. Spesso gli uomini continuano a rapportarsi alla compagna come hanno sempre fatto. Bisogna invece riuscire a capire che i cambiamenti ormonali
fanno mettere in atto alla donna comportamenti insoliti. Le neo-mamme piangono spesso, hanno un umore
altalenante. E i papà devono essere comprensivi. La donna è in una condizione di estrema fragilità e può succedere che
agli occhi del compagno sembri una persona completamente diversa, ma in realtà è una cosa dettata dagli ormoni.
I papà devono pensare che la loro compagna tornerà ad essere quella di prima. Ma in questa fase devono imparare a
consolare la donna anche quando un problema ai loro occhi appare ridicolo. Proporrei dei corsi di paternità. In America
ci sono esperienze in cui i papà si confrontano tra loro condividendo ansie e problemi. Questo li aiuta a capire che molti
atteggiamenti della propria compagna sono comuni e quindi naturali durante una gravidanza. Sul nostro territorio
purtroppo corsi del genere non ci sono ancora.
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La piccola agenda della gravidanza
Intervista
Le paure delle mamme
adolescenti
Spesso, soprattutto le ragazze molto giovani, che per la tenera età affrontano
gli eventi con meno ansia, tendono a sottovalutare le dimensioni di questo
cambiamento, credendo di potercela fare da sole senza l`appoggio di parenti e amici.
Per superare un grande cambiamento come la nascita di un figlio è fondamentale
evitare la solitudine e non avere paura di essere mal giudicate chiedendo sostegno e aiuto alle persone care, che sicuramente non si tireranno indietro.
Vivere in funzione di un neonato bisognoso di cure, significa indubbiamente seguire il proprio istinto materno senza dimenticare che sarà necessario abbandonare le aspettative del divertimento e della spensieratezza adolescenziale.
Questo non significa rinunciare alla propria vita e annullarsi, ma modificare
le proprie abitudini adattandole alle esigenze del nuovo nato. La gravidanza
a volte può essere inaspettata e quindi essere vissuta in maniera traumatica
non solo per ragioni fisiche ma soprattutto per ragioni familiari e sociali.
Fortunatamente molte adolescenti possono contare sull`aiuto e l`appoggio
dei genitori.
La scelta di continuare la gravidanza e assumersi questa enorme responsabilità è molto importante ed è fondamentale condividerla con le famiglie.
Sono incinta, come lo dico ai miei genitori?
Dipende dal rapporto che si ha con i genitori. Se c’è poca comunicazione o una relazione “diffcile”si può richiedere il supporto di educatori e psicologi rintracciabili anche nelle scuole o sul territorio. Queste figure possono
svolgere un ruolo di intermediazione. In ogni caso bisogna mettere in conto che il genitore potrà restare deluso e che ci
sarà una destabilizzazione all’interno della famiglia, perché il progetto di vita della ragazza subirà un cambiamento. E’
normale che ci sia confusione e spaesamento almeno in un primo momento.
E al mio ragazzo?
Il consiglio è di rendere partecipe il fidanzato da subito. Il sospetto di una gravidanza viene dai sintomi, tra cui
l’assenza di mestruazioni, la nausea, il seno gonfio. Per cui è bene coinvolgere il proprio ragazzo parlandogli di
questi sintomi. Così anche lui si confronterà man mano con quanto sta succedendo, arrivando più preparato al test di
gravidanza.
Sono rimasta incinta dopo un rapporto occasionale, lo dico al futuro padre?
Non esiste una regola. A mio avviso il ragazzo ha diritto di saperlo anche se molto giovane. L’ultima parola
spetta alla donna, ma ci si può comunque confrontare.
Sto da poco con il mio ragazzo, saremo compatibili? Altrimenti?
Se saranno compatibili o meno si vedrà vivendo insieme delle esperienze. Bisogna tenere conto del fatto gli
adolescenti sono in una via di mezzo tra la loro famiglia d’origine e quella che vorrebbero. Da adulti si è organizzati per avere una famiglia, anche nella propria testa. In questa fase quindi è importantissimo il ruolo della famiglia
d’origine: non può ricadere tutto su ragazzi di 15 anni perché non hanno tutte le abilità, possono avere la volontà ma non
gli strumenti adatti e in questo vanno guidati.
Se lui dovesse tirarsi indietro come potrò crescere un figlio da sola?
Si può se alle spalle ci sono una madre e un padre accoglienti, che possano passare alla figlia delle abilità che
avrebbe dovuto acquisire nel tempo e che invece deve tirare fuori prematuramente. I nonni non dovranno
sostituirsi alla mamma, ma starle accanto e sostenerla.
34
La piccola agenda della gravidanza
Sono molto giovane e finora non ho combinato molto nella vita, come farò a occuparmi
di un altro essere umano?
Chi fa la scelta di tenere un bambino anche se molto giovane, fa una scelta a favore della vita e questo già basta.
Occuparsi di un altro essere umano si impara pian piano. Chi ha scelto di tenere un bambino a 15 anni ha già
mostrato la capacità di occuparsene decidendo di portare avanti la gravidanza. Poi a livello economico avrà bisogno di
sostegno e senza dubbio deve tenere in conto che andrà a “bruciare” una parte di propria giovinezza.
Come farò a costruirmi un avvenire?
Sarà più difficile sicuramente, una volta fatta la scelta bisogna essere consapevoli del fatto che non rimarrà
tutto come prima. Bisognerà “adultizzarsi” prima del tempo e mettere in conto che, almeno per i primi mesi,
mentre gli amici usciranno le neo-mamme dovranno stare a casa col neonato.
Non potrò più uscire con le mie amiche, resterò sola?
C’è il rischio di perdere delle amicizie quando gli interessi cambiano in modo così radicale, ma non è detto che
le amiche non possano condividere anche questa esperienza. Bisogna distinguere il primo periodo di vita del
bambino con quelli successivi. Ci sarà il primo anno in cui bisognerà mettere in stand-by il proprio avvenire, si passerà
più tempo da soli, ma poi si tenderà a una nuova normalità, più simile a quella che si viveva prima. Si potrà riprendere
a studiare e ad uscire la sera. Questo se c’è una famiglia di origine alle spalle che sostiene la neo-mamma. Diventa molto
difficile se manca questo tipo di appoggio.
La piccola agenda della gravidanza
35
Intervista
Le preoccupazioni
dei futuri papà
A volte ci dimentichiamo della figura paterna, ma in realtà sappiamo che anche
i futuri papà provano un’infinita serie di sensazioni ed emozioni legate alla
gravidanza, alla nascita e all’avere un bambino. In un certo senso, anche i padri possono “essere incinti”, in quanto, al pari delle donne, subiscono una profonda trasformazione sia per quanto riguarda la loro personalità sia per gli enormi cambiamenti
di carattere psicologico.
Se nel rapporto di coppia la donna gioca un ruolo materno nei confronti dell’uomo, il bambino può essere visto come un rivale; inoltre il ripiegamento su di sé
della donna gravida fa aumentare il senso di esclusione che il partner può avvertire. Accompagnando la donna in gravidanza e durante il parto, proteggendola e condividendo la responsabilità della nascita, l’uomo si prepara ad essere
padre, elaborando via via anche i sentimenti di esclusione, invidia e gelosia
che può aver provato. Un compagno presente e amorevole è infatti importante per permettere alla donna di essere una buona madre. Nei primi mesi
di vita del bambino può comunque accadere che il padre avverta un senso
di abbandono, di perdita di centralità all’interno della famiglia: la mamma si
dedica esclusivamente al bambino, tutte le cure e le attenzioni sono per lui,
spesso si assiste ad una riduzione dell’attività sessuale.
In questi casi consigliamo al padre di non drammatizzare, di essere comprensivo, il periodo è una fase ed è del tutto normale.
36
La piccola agenda della gravidanza
Diventerò padre, ma ho paura di non essere all’altezza del compito...
L’ansia è comune. Ce l’ha il papà come la mamma. Ed è normale visto che bisognerà prendersi cura di un bambino. Il consiglio è di condividere questa paura con la compagna.
Temo che l’arrivo del bambino possa “togliermi” l’affetto e le attenzioni della mia compagna. Come posso affrontare questa paura?
Alcuni uomini tendono a mettersi sullo stesso piano del bambino. E’ un paragone infantile che nasce dall’abitudine a essere al centro del mondo della compagna. Rispetto alle mamme, i papà fanno più difficoltà a entrare
nel sistema famiglia a tre, perché non vivono la gravidanza. Il consiglio è di uscire da questo meccanismo di “competizione” con il figlio e provare a maturare. Lui e la compagna insieme accudiscono il bambino e si accudiscono a vicenda.
Il corpo della mia compagna non mi attrae più. Che posso fare per far tornare la passione di prima?
Una coppia che ha una buona comunicazione sessuale è difficile che si trovi ad avere questi problemi. Bisogna
essere sensibili e non volere tornare al prima, ma costruire una nuova idea di passione, di corpo, di piacere.
All’atto pratico cambiano anche le posizioni. Se la coppia ha una buona intesa sessuale gioca con la nuova situazione
anche a letto.
La mia compagna non vuole più fare sesso. Questa cosa cambierà dopo il parto? Che
posso fare?
Se ne parla poco, ma la sessualità subito dopo il parto è complicata. La donna ha paura perché ha vissuto il
trauma del parto naturale e teme che internamente non tutto si sia ricostituito come prima. Innanzitutto va
fatta una visita specialistica per tranquillizzare la neo-mamma. Poi bisogna vivere con serenità il fatto che inizialmente
ci sia una specie di ritorno alla verginità. C’è meno elasticità, la penetrazione può fare male. E in questo il compagno deve
cercare di essere comprensivo e di capire che lì c’è stata una ferita.
La piccola agenda della gravidanza
37
I diritti dell ’ infanzia
e dell ’ adolescenza
38
La piccola agenda della gravidanza
Tutte le persone hanno dei diritti fondamentali. Tali diritti sono riconosciuti ugualmente a tutti, indipendentemente
dalla loro razza, colore, sesso, lingua, religione, opinioni, origini, ricchezza, classe sociale o capacità. Tali diritti sono inerenti a tutti gli esseri umani. Sono stati riconosciuti da tutti i paesi del mondo e sanciti nella Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo in forma di norme che regolano le relazioni umane.
Uno dei principi fondamentali afferma che abbiamo tutti il diritto
di essere trattati con rispetto e dignità.
Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana,
e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà,
della giustizia e della pace nel mondo.
(Preambolo, Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo)
Non solo gli adulti hanno dei diritti, ma anche i bambini. Tuttavia, dato che i bambini, le bambine e gli adolescenti sono
piccoli e non sono indipendenti, spesso gli adulti non li considerano esseri umani a pieno titolo e titolari di diritti. Per
anni, persino i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non sono stati applicati ai minori nello
stesso modo che agli adulti. Per questo motivo è stato creato un trattato dei diritti umani specificatamente rivolto ai
minori: la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Cosa è la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Per dieci anni tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno lavorato per definire i diritti fondamentali dei minori di
tutto il mondo. Tali diritti sono stati sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dalle
Nazioni Unite nel 1989.
I governi di tutto il mondo hanno poi studiato questo trattato per decidere se ratificarlo. Con la ratifica del trattato si
sarebbero impegnati a realizzare i principi della Convenzione attraverso specifiche politiche e norme.
Oggi la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è il trattato che ha ricevuto più ratifiche di qualunque altro
trattato sui diritti umani. È stato ratificato da tutti i paesi del mondo tranne due (Stati Uniti e Somalia). Ciò significa che
quasi tutti i governi del mondo, dall’Asia all’Africa, dall’Europa all’America Latina, dall’America del Nord all’Oceania si sono
impegnati a difendere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Quale è il rapporto tra diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e genitorialità
La Convenzione riconosce la fondamentale importanza delle famiglie e il ruolo cruciale svolto dai genitori nell’educazione dei figli.
La piccola agenda della gravidanza
39
La famiglia è l’unità fondamentale della società e l’ambiente naturale
per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri
e in particolare dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.
(Preambolo, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
Inoltre la Convenzione riconosce ai minori i diritti fondamentali anche all’interno del contesto familiare:il diritto di
esprimere la propria individualità, di essere protetti contro ogni violenza, di essere ascoltati quando esprimono le proprie opinioni; di essere rispettati nella loro dignità. Tali diritti hanno un chiaro impatto sulla genitorialità. Infatti:
1 Riconoscere che i bambini sono esseri umani a pieno titolo significa che non potranno più essere considerati come una
proprietà dei genitori. I principi alla base dei diritti dell’uomo prevedono che nessuna persona possa essere proprietà di
un’altra. Quindi i genitori non sono liberi di “disporne” a loro piacimento.
Il minore, ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere
in un ambiente familiare, in un clima di felicità, di amore e di comprensione.
(Preambolo, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
2 Riconoscere che i bambini hanno il diritto di essere protetti contro ogni violenza significa che non sarà più possibile
giustificare l’uso della violenza in nessun caso. Quindi i genitori non possono infliggere punizioni fisiche o altre punizioni
degradanti per correggere o tenere sotto controllo il comportamento dei propri figli.
Saranno adottate tutte le misure necessarie per proteggere il minore
contro ogni forma di violenza fisica o mentale
(Articolo 19, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
3 Riconoscere che i bambini hanno il diritto di esprimere la propria opinione significa che non potremo più imporre
la nostra volontà senza tenere conto del loro punto di vista. Quindi, nelle situazioni conflittuali, i genitori devono impegnarsi a considerare anche il punto di vista del bambino, devono spiegargli le cose in un modo comprensibile e invitarlo
a esprimere le sue opinioni e i suoi sentimenti.
Il minore ha il diritto di esprimere liberamente la sua opinione
su ogni questione che lo riguarda. Le opinioni del minore devono essere prese
in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità.
(Articolo 12, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
40
La piccola agenda della gravidanza
4 Riconoscere il diritto dei bambini alla dignità significa che non possono più essere umiliati o mortificati. Quindi i genitori devono tenere in considerazione l’effetto che le loro parole o azioni possono avere sullo sviluppo dell’autostima del
bambino. Devono favorire il positivo sviluppo emotivo del bambino e insegnargli ad interagire con gli altri rispettando
sempre i loro diritti.
Il minore deve essere pienamente preparato
ad avere una sua vita individuale nella società ed educato in uno spirito di pace,
di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà.
(Preambolo, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza )
Per molti genitori di tutto di mondo, anche quelli che vivono in Europa, crescere un figlio riconoscendone i diritti è un
concetto nuovo. La maggior parte dei genitori di oggi è stata educata prima che la Convenzione fosse scritta e molti di
noi hanno subito punizioni fisiche e altre punizioni degradanti durante l’infanzia, in un’epoca in cui i bambini erano “visti
ma non ascoltati”. Perciò può essere difficile capire cosa significhi essere un genitore che rispetta i diritti del proprio figlio
e soprattutto capire come educare i figli senza mai urlare o colpirli.
La Convenzione riconosce che uno dei compiti principali dei genitori è quello di aiutare i loro figli a comprendere i propri
diritti e i diritti degli altri, utilizzando metodi adeguati al livello di comprensione del bambino. Si tratta di una grande
sfida per genitori che stanno a loro volta imparando a conoscere questi diritti e che quindi possono avere difficoltà a
comprendere quale sia il livello di sviluppo dei propri figli. Ecco perché i genitori hanno bisogno di informazioni e di aiuto.
Solo in questo modo l’idea di genitorialità presente nella Convenzione potrà diventare una realtà.
Genitori e rappresentanti legali riceveranno gli aiuti appropriati
nell’esercizio della responsabilità che incombe loro di allevare il minore.
(Articolo 18, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
La piccola agenda della gravidanza
41
indice
PREMESSA E LETTERA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
3
L’AGENDA DELLA GRAVIDANZA IN SALUTE
4
Esami Preconcezionali
5
Dalla prima alla dodicesima settimana
5
Visita generale
5
Analisi 5
ToxoTest 5
Dalla quattordicesima alla ventisettesima settimana
6
Ecografia morfologica
6
Esame di translucenza nucale 6
Esami specifici 6
Analisi dell’alfafetoproteina 6
Dalla ventottesima alla quarantesima settimana
6
Tampone vagino-rettale
7
Monitoraggio del battito cardiaco fetale
7
Controllo della posizione del feto
7
TU E IL BEBE’, 40 SETTIMANE DI CRESCITA
Prima settimana
8
9
Seconda settimana
9
Terza settimana
9
Quarta Settimana
10
Quinta Settimana
10
Sesta Settimana
10
Settima Settimana
11
Ottava Settimana
11
Nona Settimana
11
Decima Settimana
12
Undicesima Settimana
12
Dodicesima Settimana
12
Tredicesima Settimana
13
Quattordicesima Settimana
13
Quindicesima Settimana
13
Sedicesima Settimana
14
Diciassettesima Settimana
14
Diciottesima Settimana
15
Diciannovesima Settimana
15
Ventesima Settimana
15
Ventunesima Settimana
16
Ventiduesima Settimana
16
Ventitreesima Settimana
16
Ventiquattresima Settimana
17
Venticinquesima Settimana
17
Ventiseiesima Settimana
17
Ventisettesima Settimana
18
Ventottesima Settimana
18
Ventinovesima Settimana
18
Trentesima Settimana
19
Trentunesima Settimana
19
Trentaduesima Settimana
19
Trentatresima Settimana
20
Trentaquattresima Settimana
20
Trentacinquesima Settimana
20
Trentaseiesima Settimana
21
Trentasettesima Settimana
21
Trentottesima Settimana
21
Trentanovesima Settimana
22
Quarantesima Settimana
22
DONNE MIGRANTI
23
Sei una donna migrante incinta?
23
Con permesso di soggiorno
23
Senza permesso di soggiorno
23
Il consultorio
24
Il parto
24
Il riconoscimento del bambino/a
24
Il post parto
25
Il pediatra
25
Le vaccinazioni
25
PSICOLOGIA,
TUTTO
QUELLO
CHE
SAPERE
26
Per verificare che
tutto stia
andando
perVORRESTI
il verso giusto,
dovrai sottoporti ad alcuni esami medi-
ci
nella trimestre
fase prenatale. Non farti spaventare dall’elenco e dai nomi, ricordati che tutte le donne
Il primo
27
seguono questi passaggi di routine. Ti consigliamo di non andare oltre l’8ª settimana, dall’ultima
Il secondo trimestre
27
mestruazione, per contattare il tuo medico di fiducia che ti indirizzerà a ginecologi e ostetriche.
Il terzobene
trimestre
27
Scegli
perché è con loro che dovrai sentirti a tuo agio: sono le figure che ti aiuteranno duIl partotutta la gravidanza e il momento del parto. E non vergognarti se hai voglia di fare “troppe
28
rante
domande”,
è importante che tu sia sempre informata e consapevole così da vivere serenamente28la
Dopo il parto
tua gravidanza. Per tutto l’arco della gravidanza ti verrà consigliato di sottoporti a tre ecografie e,
in alcuni casi, verranno effettuati esami e test particolari per escludere il rischio di malformazioni
INTERVISTA/
LE DOMANDE
DELLE
FUTUREdiMAMME
29
genetiche,
anomalie
cromosomiche
e la presenza
malattie veneree.
Sono incinta, ora dovrò rinunciare alla mia vita e dedicarmi solo al bambino?
Come conciliare lavoro, soddisfazione personale e maternità?
30
Il mio corpo cambierà, diventerò grassa e se non dovessi più piacere al mio compagno?
30
Il desiderio sessuale calerà? Come far sì che il rapporto di coppia resti stimolante?
30
Quali sono i comportamenti da seguire perché il bambino si sviluppi in modo sereno?
30
E’ vero che ascoltare musica può giovargli? Da quale mese ha senso farlo?
31
Ho paura che il mio bambino abbia delle deformazioni,
che mi consiglia per scacciare questi pensieri negativi?
31
A volte mi sento felice, altre scoppio in lacrime.
C’è qualcosa che posso fare per controllare questi sbalzi d’umore?
31
Ho tanto desiderato un bambino, ma ora che è nato mi sento triste.
Quanto può durare questo stato d’animo?
32
Sono incinta del mio secondo figlio. Come la prenderà l’altro bambino?
Che posso fare perché accolga il fratellino/sorellina in modo sereno?
32
Dottoressa, che consigli si sente di dare alla coppia dopo l’arrivo del neonato
per evitare tensioni o cambiamenti troppo radicali?
32
La piccola agenda della gravidanza
47
INTERVISTA/ LE PAURE DELLE MAMME ADOLESCENTI
Sono incinta, come lo dico ai miei genitori?
34
E al mio ragazzo?
34
Sono rimasta incinta dopo un rapporto occasionale, lo dico al futuro padre?
34
Sto da poco con il mio ragazzo, saremo compatibili? Altrimenti?
34
Se lui dovesse tirarsi indietro come potrò crescere un figlio da sola?
34
Sono molto giovane e finora non ho combinato molto nella vita,
come farò a occuparmi di un altro essere umano?
35
Come farò a costruirmi un avvenire?
35
Non potrò più uscire con le mie amiche, resterò sola?
35
L’INTERVISTA/ LE PREOCCUPAZIONI DEI FUTURI PAPA’
36
Diventerò padre, ma ho paura di non essere all’altezza del compito...
37
Temo che l’arrivo del bambino possa “togliermi” l’affetto e le attenzioni della mia compagna.
Come posso affrontare questa paura?
37
Il corpo della mia compagna non mi attrae più. Che posso fare per far tornare la passione di prima?
37
La mia compagna non vuole più fare sesso. Questa cosa cambierà dopo il parto? Che posso fare?
37
i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
48
33
38
Cosa sono i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
39
Cosa è la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
39
Quale è il rapporto tra diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e genitorialità
39
La piccola agenda della gravidanza
chi è la Terra dei Piccoli?
Terra dei Piccoli Onlus, è un’associazione costituita da una piccola ma vivace squadra
di cittadini e professionisti consapevoli dell’importanza di donare il proprio tempo e le proprie energie
ai bambini che vivono in condizioni di disagio familiare, sociale o economico.
Terra dei Piccoli Onlus opera esclusivamente sul territorio italiano e senza fare alcuna distinzione
di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali, fisiche, psichiche e sociali.
La Onlus è impegnata a realizzare un centro per bambini in condizioni di disagio e di abbandono,
ad aiutare i bambini “ospiti” di case famiglia e i bambini con familiari in temporanea difficoltà.
L’Associazione si autofinanzia con progetti specifici, tra i quali c’è anche una raccolta di fiabe.
Con questa guida Terra dei Piccoli vuole contribuire a dare un sostegno alla natalità in Italia
attraverso un supporto a tutte le mamme.
Questa pubblicazione ha lo scopo di fornire le informazioni di base.
Non ha la pretesa di essere una pubblicazione scientifica e non è esaustiva in tal senso.
Ci scusiamo per eventuali imprecisioni.
Per sostenerci
Conto corrente presso Banca Etica intestato alla Onlus Terra dei Piccoli
Codice Iban: IT24 S050 1803 2000 0000 0125 228
Per destinare il 5x1000:
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