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N° 024
MODELLI DI ASSISTENZA E SOSTENIBILITÀ DEI SERVIZI OFFERTI: L’ESPERIENZA
DI UN HOSPICE MARCHIGIANO
D’Urso R.*, Oradei M.§, Izzicupo F. *, Biagiotti P. *, Fogliardi A.* e Brunori C.A. *
* U.O. Hospice Fossombrone, Area Vasta 1 (PU), ASUR MARCHE
§ Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
Introduzione: Una esperienza iniziata nel 2012, attraverso l’utilizzo di indicatori prognostici (Pap
Score), ha permesso di migliorare la conoscenza sulle caratteristiche dei pazienti che entrano in
hospice, evidenziandone alcune caratteristiche. In particolare, confrontando i dati dell’hospice di
Fossombrone con i dati di alcuni altri centri, si è evidenziato che nel contesto marchigiano
l’ingresso dei pazienti in hospice (anche tenendo conto delle diverse probabilità di sopravvivenza,
misurate con il Pap Score) risulta ritardato rispetto al benchmark di riferimento. Ciò ha
conseguenze sulla qualità dell’assistenza offerta, poiché una presa in carico più tempestiva da
parte delle strutture che erogano cure palliative, permette una migliore gestione del dolore e di tutti
gli altri aspetti critici della malattia, garantendo un accompagnamento al malato e alla sua famiglia
con i massimi livelli di qualità nei servizi offerti. Una ulteriore conseguenza di un ritardato accesso
nella rete di cure palliative è che questo costringe i pazienti a un maggiore ricorso a ricoveri
ospedalieri ad esempio per modulare le terapie antalgiche. Ciò ha rilevanti conseguenze anche sul
piano della sostenibilità, perché aumenta i costi sopportati dal Sistema Sanitario Nazionale. In
sintesi il ritardato ricorso alla rete di cure palliative si configura come elemento di inappropriatezza,
sia clinica che economica, dei servizi offerti.
Obiettivi: Verificare, nel contesto di un hospice marchigiano:
 il diverso livello di probabilità di sopravvivenza dei pazienti (Pap Score) in funzione della storia
pregressa (provenienza da ospedale o da domicilio)
 stima del risparmio possibile, migliorando l’appropriatezza delle cure (più tempestivo ricorso
all’hospice)
Materiali e metodi: l’analisi prevede l’attribuzione del PaP Score a tutti i pazienti afferenti
all’Hospice nel periodo che va dal 15/04/2012 al 15/09/2014. Al momento sono stati reclutati 320
pazienti. Saranno inoltre raccolte informazioni sulla provenienza (ospedale o domicilio) dei
pazienti. Su questi dati verranno quindi effettuate alcune elaborazioni statistiche volte ad
identificare l’aspettativa di vita in funzione dello score dei pazienti. Verrà inoltre sviluppato un
modello di previsione dei costi basato su dati di letteratura.
Risultati: un primo esame dei dati conferma la validità del Pap Score come strumento di
previsione prognostica ed evidenzia che i pazienti provenienti da ospedale entrano in hospice con
una aspettativa di vita più bassa. I dati di letteratura indicano che il ricorso prolungato a cure
ospedaliere risulta assorbire più risorse rispetto a quelle necessarie per l’assistenza in hospice.
Conclusioni: le cure erogate nell’ambito della rete di cure palliative si configurano come le migliori
possibili da un punto di vista clinico e permettono di risparmiare risorse rispetto alle cure in
ospedale. La migliore appropriatezza di questo contesto assistenziale risulta confermata anche da
una analisi sul campo in un hospice marchigiano.
Bibliografia
Maltoni M., Saraceni A., Brunelli C., et al. Prognostic factors in advanced cancer patients:
evidence-based clinical raccomandations – A study by steering committee of the European
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Greer JA, Jackson VA, Meier DE, Temel JS. Early integration of palliative care services with
standard oncology care for patients with advanced cancer. CA Cancer J Clin. 2013 Sep;63(5):34963.
Damiani G, Oradei M.,. Evangelista M. Costi e benefici delle cure palliative per i malati cronici in
evoluzione di malattia “Quaderni di cure palliative”, 1999, 7 (2): 109-113