7.000 EURO PER SOSTENERE LE CURE PALLIATIVE P Raffaele Viglione assare dal “Perché è successo proprio a me?” a “Cosa posso farmene di quello che mi è successo?” è la più straordinaria rivoluzione personale che ognuno di noi possa compiere per dare un senso profondo a quanto che gli accade. Anche allorché ciò che ci succede è il dover affrontare tanto dolore, più di quanto si pensava di poter sopportare; il convivere con una paura costante: per l’esito di un esame, per le conseguenze di una ESISTERE APPIENO PUR CONVIVENDO CON IL CANCRO Rosella Berchialla ha raccontato in un libro il suo percorso di malata oncologica affrontato con una serena accettazione Nella foto in alto, opera di Severino Marcato, Rosella Berchialla è tra il direttore amministrativo dell’Asl Cn2, Gianfranco Cassissa (a sinistra), e il direttore generale, Francesco Morabito. Nella foto della pagina accanto, invece, l’albese posa insieme al direttore generale dell’Asl Cn1, Gianni Bonelli (a sinistra), e al direttore delle cure palliative e “hospice” dell’Asl del capoluogo, Pietro La Ciura 16 decisione importante da prendere, sino al terrore di essere ormai prossimo alla morte; il vivere nello smarrimento di un’esistenza stravolta, senza più libertà personale, nessuna autosufficienza e con i rapporti più cari messi quotidianamente a dura prova. Quando il contesto è siffatto, mutare prospettiva è davvero complicato, anzi appare quasi impossibile. Per questo è bene far conoscere l’esperienza dell’albese Rosella Berchialla, la quale nel 2010 ha scoperto di avere un cancro al pancreas e da allora convive con questa patologia. Non ci lotta, come precisa lei stessa, ci convive. E lo racconta nel libro “Signore ti offro il mio cancro/e tu che sei l’Amore trasfor- malo in amore”, in cui riporta l’esperienza della malattia vissuta in prima persona: una raccolta di riflessioni, di preghiere, di ricerca del senso della vita attraverso un percorso fisico, emotivo e spirituale di una malata di tumore. Fin dal titolo si comprende come la religione abbia un ruolo importante nella vita dell’autrice, eppure il libro è tutt’altro che consigliato ai soli credenti. È il trionfo di un percorso di spiritualità che per Rosella approda a Dio, ma che ognuno può indirizzare dove crede. «Io ho sempre pregato per avere la capacità di accettare quello che stava succedendo», spiega Rosella, «quello su cui non avevo alcun potere, per avere la forza e il co- U 16 gennaio 2014 U una testimonianza di forza di volontà Ammonta a 7.000 euro la somma che Rosella Berchialla ha destinato sinora al sostegno della sanità locale nell’ambito delle cure palliative. La cifra, di tutto rispetto, è il frutto dei proventi raccolti attraverso le iniziative legate al libro da lei scritto sulla sua esperienza di malata di cancro. “Signore ti offro il mio cancro/e tu che sei l’Amore trasformalo in amore”, scritto dalla signora per raccontare l’esperienza della malattia vissuta in prima persona: una raccolta di riflessioni, di preghiere, di ricerca del senso della vita attraverso un percorso fisico, emotivo e spirituale di una malata di cancro. Il libro è acquistabile o interamente scaricabile in modo gratuito (l’offerta suggerita è di 12 euro e andrà per intero a finanziare iniziative a sostegno del movimento “Hospice e unità cure palliative”) dal sito www.signoretioffroilmiocancro.it, o sulla pagina Facebook dell’autrice che si può contattare anche via posta elettronica, all’email [email protected]. I lettori e i visitatori on-line possono contribuire liberamente con “Poste pay”. Il totale è stato suddiviso tra tre realtà: 2.500 euro sono stati destinati alla struttura “Hospice e cure palliative” dell’Asl Cn1, la stessa cifra è stata devoluta alla Cn2, dove ancora non esiste un “hospice” ispirato a queste tematiche (un gruppo di volontari è intenzionato a portare avanti queste istanze). I restanti 2.000 euro hanno preso la strada verso la Società italiana cure palliative.
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