Reti, sarà il «micro» a farle grandi

DELLE
www.corrierecomunicazioni.it
n°13. 21 luglio 2014
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Aziende&Mercati
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NEWBUSINESS • STRATEGIE • FINANZA
Reti, sarà il «micro» a farle grandi
Lte, asse Vodafone- Alcatel-Lucent. Platamone: «Con le metro-celle network più potenti»
Sembra un gioco di parole: per rendere più grandi le reti mobili, occorre passare
per le tecnologie piccole. L’ultimo atto è la
decisione di Vodafone di indicare AlcatelLucent un fornitore di riferimento per la
tecnologia delle metro celle Lte. Riconoscimento che è legato anche al progetto strategico Spring del gruppo britannico. Una
collaborazione che segue una già avviata
e in corso per le celle “indoor” di piccola
capacità, le femto, adottate anche in Italia.
Ne parliamo con Monica Platamone,
potesse operare senza problemi in un ambiente multivendor. Si tratta di una risposta
ad un problema chiaro: con le reti Lte e con
la contemporanea diffusione di smartphone e tablet, aumenta la domanda di capacità
di traffico. Se fino all’inizio del decennio
il traffico aumentava del 60-70% l’anno,
oggi assistiamo a incrementi dell’ordine
del 100-120%. Nel mondo si vendono 300
milioni di pc, di cui solo una parte notebook, ma ci sono ogni anno anche un miliardo di smartphone e 250 milioni di tablet,
che si collegano per il traffico dati su wi-fi
o sulla rete mobile. La maggior parte dei
«Bisogna tener testa
alla domanda crescente
di dati in mobilità»
«Il backhaul favorito
anche dalla diffusione
della tecnologia Fttc»
liviaottanelli
Wireless Business Development manager
di Alcatel-Lucent nell’area Emea.
Che cosa vuol dire l’accordo con Vodafone e come è maturato?
Si tratta di una certificazione che permetterà a ciascuna delle società operative
di Vodafone nel mondo di accedere all’offerta di Alcatel-Lucent per le metro celle.
Si tratta di small cell operanti su rete Lte e
con capacità wi-fi addizionali, apparati in
grado di servire meglio, perlopiù su superfici concentrate e ad alto traffico, un numero
variabile di utenti vicini. Quest’accordo è
maturato dopo un periodo di sperimentazione intensa condotta in Olanda e risponde
alla richiesta dell’operatore di far fronte in
modo flessibile, rapido ed economico alle
nuove richieste di servizio delle reti mobili.
A chi si rivolge la tecnologia? Le reti Lte in Europa stanno decollando solo
ora.
Gli operatori hanno necessità di pianificare. La metro cella non è un’alternativa
alla macro-cella, ma un elemento complementare. Infatti, uno dei requisiti dei nostri
clienti è stato di fornire una soluzione che
monica
platamone
Wireless
Business
Development
manager
di AlcatelLucent per
l’area Emea
dati in mobilità non passa su pc con modem
wireless, ma attraverso smartphone e tablet.
L’Lte è in grado di moltiplicare di alcune
volte il “throughput” dati a parità di risorsa
radio rispetto al 3G e di sostenere meglio la
crescita del traffico dati.
L’interesse per le small cell era perlopiù per le soluzioni 3G. Cos’è cambiato?
Gli operatori hanno indirizzato in ambito 3G un problema soprattutto di copertura
e quindi di qualità del segnale. La tecnologia utilizzata prevalentemente è stata quella
della femto-cella di uso residenziale o per
uffici, in aree dove il segnale arriva con più
difficoltà. La femto è piccola, economica,
semplicissima da installare, perché sfrutta
la connessione broadband di casa. Peraltro,
proprio con Vodafone, abbiamo all’attivo
un deployment di successo, con diverse
centinaia di migliaia di apparati in funzione in diversi paesi, Italia compresa. Con
Lte, esplode il traffico in mobilità. Da qui
la necessità di tener dietro alla domanda.
Cosa chiedono gli operatori oggi alle
small cell?
Secondo la nostra esperienza gli elementi più apprezzati sono il portafoglio
completo e innovativo, la capacità multivendor, la scalabilità, l’integrazione wi-fi.
Quali le aree di applicazione tipiche?
Ovunque si manifesti la necessità di aumentare la capacità della rete, senza dover
passare per l’infrastruttura della macro-cella. Quindi, centri urbani, vicinanza di centri
commerciali, stazioni, scuole, uffici, campus universitari. Una metro cella è compatta, ha costi contenuti, può essere collocata
ovunque possa arrivare un cavo elettrico e
una connessione broadband.
L’aumento del traffico sulla “periferia” della rete non rischia di generare
nuovi stress nella parte “a monte”?
La metrocella si collega con la rete broadband e il backhaul, in questo caso, viene
favorito anche dalla diffusione dell’Fttc da
dove è possibile derivare un link fino alla
metro. Alcatel-Lucent è tra i principali fornitori di soluzioni per backhaul e per l’accesso di nuova generazione, l’Fttc appunto.
[ La stima di Gartner ]
Semiconduttori a +15%: crisi alle spalle
La spesa in equipments salirà a 38,5 miliardi di dollari spinta dalle memorie Nand Flash
I produttori mondiali di semiconduttori spenderanno in
equipments 38,5 miliardi di dollari
nel 2014: lo stima Gartner, secondo
cui l’incremento di spesa è del 15%
rispetto al 2013 (33,5 miliardi). La
spesa di capitale crescerà del 7,1%
perché l’industria si sta riprendendo
dalla crisi economica e la spesa complessiva seguirà un percorso generalmente positivo fino almeno al 2018.
“Mentre la spesa di capitale è
stata maggiore della spesa in wafer
fab equipment nel 2013, questo non
vale per il 2014”, osserva Bob Johnson, research Vp di Gartner. “La
spesa di capitale totale crescerà del
7,1%, mentre la spesa in Wfe salirà
del 16%. La ripresa si è già vista nel
quarto trimestre 2013 ed è proseguita per tutto l’inizio del 2014, mentre
l’andamento sarà più piatto nella seconda metà dell’anno. Sul lungo termine, la crescita continuerà per tutto
il 2015, diminuirà leggermente nel
2016 e proseguirà poi fino al 2018.”
La spesa in sistemi logici resta
il traino della spesa di capitale, ma
crescerà meno della memoria che
rappresenterà la maggior parte della
crescita nella spesa di capitale fino a
tutto il 2018, spinta dalle Nand Flash.
A spendere sono soprattutto i big:
la spesa di capitale si concentra in
un gruppo ristretto di aziende. Intel,
Tsmc e Samsung continuano a rappresentare più della metà della spesa totale. La spesa dei primi cinque
produttori di semiconduttori è quasi
il 63% della spesa totale per il 2014
e i primi dieci produttori rappresentano il 77% della spesa complessiva.
Gartner prevede che nel 2014 la
Internet di ogni cosa, elettronica
da indossare, stampanti 3D, sharing
economy e nuove dinamiche
dell’advertising: come e perché stanno
cambiando il mondo
In collaborazione con:
Alfabetizzazione digitale a partire dalla
scuola, nuovi servizi, interoperabilità
e customer experience: come governare
la trasformazione della domanda
nell’era del cittadino-consumatore
La voce dei CIO, pubblici e privati,
e i progetti dell’offerta: ripensare
il go-to-market dell’ICT
spesa di capitale dei produttori di
semiconduttori crescerà del 7,1%,
dopo un calo dell’1,2% nel 2013,
per continuare a salire quasi del 9%
nel 2015. È poi previsto un calo del
L’evidente necessità di cambiare
il rapporto pubblico-privato
per accelerare l’innovazione
Il contributo del digitale alla riforma
e alla riduzione dei costi della PA
Grandi attori in fase di trasformazione
Territori e community intelligenti:
la necessità di metodo e convergenza
Il ripensamento del modello di business
delle telecomunicazioni come
condizione necessaria per lo sviluppo
dei prossimi decenni
per informazioni e iscrizioni: www.capri.between.it
3,5% nel 2016, e di nuovo crescita
negli anni successivi (del 5,8% nel
2017 e dell’8,6% nel 2018). Questo
outlook positivo per la spesa di capitale nel 2014 dipende dalla domanda sostenuta su tutti i segmenti dei
semiconduttori. Poiché le aziende
prevedono un forte aumento delle
vendite di smartphone e device ultramobile investono in un aumento
della capacità (come per le Nand
Flash) o anche in nuovi stabilimenti.
L’outlook è particolarmente positivo per le Nand Flash perché stanno
diventando parte essenziale dei data
center. Il risultato di questo trend,
spiega Gartner, è una crescita costante (tranne che nel 2016) della spesa
in attrezzature fino a tutto il 2018.
La previsione sulla spesa di capitale stima la spesa di capitale totale
da parte di tutti i tipi di produttori di
semiconduttori, compresi assemblatori e società di test. La previsione di
spesa si basa anche sulle necessità
dell’industria di aggiornare o aggiungere nuovi stabilimenti produttivi per
soddisfare la domanda prevista di
semiconduttori. La spesa di capitale
rappresenta la somma totale spesa da
questo settore industriale per attrezzature e nuovi stabilimenti.
Patrizia Licata