A ottobre resta debole il manifatturiero dell

Comunicato Stampa
Purchasing Managers’ Index®
INFORMAZIONI SENSIBILI AL MERCATO
Embargo: 10:00 (ora italiana), 3 novembre 2014
Markit PMI® Settore Manifatturiero Eurozona – dati finali
A ottobre resta debole il manifatturiero dell’Eurozona
Dati raccolti tra il 13 e il 24 ottobre.

Il valore finale PMI del settore Manifatturiero
nella zona dell’Euro di ottobre si attesta a 50.6
(stima flash: 50.7)

La crescita in Germania, Spagna, Paesi Bassi e
Irlanda controbilancia le contrazioni delle altre
nazioni

Diminuiscono i prezzi di acquisto a causa della
contrazione del prezzo del petrolio
A causa della scarsa domanda che ha continuato a
condizionare la crescita sia della produzione che
dei livelli occupazionali dei paesi membri della
moneta unica, ad ottobre il settore manifatturiero
dell’eurozona rimane in una condizione di quasi
stagnazione.
Attestandosi a 50.6, in salita da 50.3 di settembre
®
l’indice finale destagionalizzato Markit PMI sul
Manifatturiero dell’Eurozona di ottobre mostra un
valore leggermente al di sopra della soglia neutra di
50.0. Detto ciò, si estende a sedici mesi la
sequenza di crescita superiore alla soglia di non
cambiamento di 50.0.
I dati PMI delle singole nazioni hanno ancora una
volta evidenziato grosse disparità, quattro nazioni
hanno segnalato espansioni durante l’indagine di
ottobre, con il PMI dell’Irlanda che rimane di gran
lunga quello più alto e ancora in aumento dopo il
leggero rallentamento di settembre. Anche il PMI
dei Paesi Bassi ha registrato un incremento
attestandosi in seconda posizione, mentre quello
spagnolo rimane stabile.
Page 1 of 3
Classifica PMI Manifatturiero per Paese: ottobre
Irlanda
Paesi Bassi
Spagna
Germania
Italia
Grecia
Francia
Austria
56.6
53.0
52.6
51.4 (flash 51.8)
49.0
48.8
48.5 (flash 47.3)
46.9
massimo su 2 mesi
massimo su 3 mesi
invariato
massimo su 2 mesi
minimo su 17 mesi
massimo su 2 mesi
minimo su 2 mesi
minimo su 24 mesi
L’altra nazione ad aver registrato ad ottobre un
miglioramento delle condizioni generali è stata la
Germania, tra le rimanenti tre grosse nazioni,
accelera il declino in Francia mentre l’Italia ritorna a
contrarsi. Rallenta il tasso di deterioramento in
Grecia, mentre l’Austria diminuisce ulteriormente
rispetto alle altre nazioni con un PMI crollato al
valore più basso in due anni.
Anche se ad un tasso leggermente inferiore rispetto
a quello del mese scorso, diminuiscono ad ottobre
e per il secondo mese consecutivo i livelli di nuovi
ordini nel settore manifatturiero dell’eurozona.
Diminuzioni riportate in Germania, Francia, Italia,
Austria e Grecia in contrasto con i forti aumenti
registrati in Spagna, Paesi Bassi e Irlanda.
La debolezza dei nuovi ordini generali si concentra
prettamente in quelli del mercato domestico, in
quanto quelli esteri, inclusi quelli ricevuti dai paesi
appartenenti all’eurozona, hanno registrato un
aumento modesto. Tutt’altro che positive sono le
notizie che arrivano dal commercio extra eurozona,
con l’ultimo incremento che è stato il più lento
© Markit Economics Limited 2014
durante l’attuale periodo di crescita di sedici mesi.
Sia la Francia che l’Austria hanno riportato
contrazioni delle esportazioni, mentre le rimanenti
nazioni hanno notato aumenti. Forte crescita in
Spagna, Paesi Bassi e Irlanda e relativamente
modeste espansioni in Germania, Italia e Grecia.
Ad un tasso che è stato leggermente più veloce
rispetto a settembre, aumenta per il sedicesimo
mese consecutivo la produzione manifatturiera.
Accelerano i tassi di crescita in Germania, Spagna,
Paesi Bassi e Irlanda. Si riduce invece la
produzione in Francia, Austria e Grecia, mentre
l’Italia crolla nuovamente in contrazione dopo il
periodo di crescita di sedici mesi.
L’indagine di ottobre ha mostrato, per il secondo
mese consecutivo, un aumento dei livelli
occupazionali e nonostante l’aumento registrato sia
stato il maggiore in cinque mesi, il tasso di crescita
è risultato quasi stagnante. Viste le deboli tendenze
dei nuovi ordini e l’ulteriore contrazione del lavoro
inevaso anche le previsioni circa l’occupazione
rimangono deboli.
In Germania e Irlanda aumentano i livelli
occupazionali rispettivamente al tasso maggiore da
gennaio 2012 e maggio 2014. Inoltre lievi aumenti
sono stati registrati in Spagna e Paesi Bassi,
mentre sono stati riportati tagli in Francia, Italia,
Austria e Grecia.
Sul fronte dei prezzi a ottobre diminuiscono sia i
prezzi di acquisto che quelli di vendita. I minori
prezzi di acquisto sono stati spesso collegati al
minore prezzo delle materie prime e alla
contrazione del prezzo del petrolio, mentre i minori
prezzi di vendita riflettono maggiormente la forte
competizione.
rallentamento di metà anno. È alquanto improbabile
che il settore possa quindi fornire alcuno stimolo
significativo alla crescita sofferente del PIL dei
paesi della moneta unica.
“Forse la preoccupazione maggiore arriva dalla
tendenza dei nuovi ordini, indice questo che
anticipa l’andamento di crescita della produzione
futura, e che è diminuito per il secondo mese
consecutivo. Considerando le fragili condizioni di
mercato, causate dalla debole situazione interna,
dal rallentamento della crescita delle esportazioni e
dalle attuali incertezze economiche, è difficile
prevedere un miglioramento significativo a breve
termine.
“A destare preoccupazioni sono anche le disparità
di crescita delle nazioni, la solida espansione
dell’Irlanda, Paesi Bassi e Spagna contrasta con la
diminuzione in Italia, Grecia, Francia e Austria.
Anche il motore industriale tedesco ha registrato
una crescita solo modesta.
“Non è una sorpresa che ciò ha obbligato le
aziende a concentrarsi sul taglio dei costi e ad
essere più competitive, tutto questo nell’intento di
incoraggiare le vendite ma a discapito dei livelli
occupazionali e dei margini. Questa situazione
molto probabilmente manterrà i tassi di
disoccupazione a livelli che risultano già di per se
elevati tra i paesi della moneta unica, dato appunto
la mancanza di redditività e di domanda tra le
aziende, requisiti necessari per espandere la
capacità produttiva.”
Commento:
Chris Williamson, Chief
Markit ha dichiarato:
Economist
presso
“Durante l'inizio dell’ultimo trimestre la prestazione
del settore manifatturiero dell’eurozona è risultata
generalmente debole, e questo perché il settore ha
difficoltà a recuperare quel ritmo perso dopo il
Page 2 of 3
© Markit Economics Limited 2014
-Fine-
Per ulteriori informazioni contattare:
Chris Williamson, Chief Economist
Telefono +44-20-7260-2329
Cellulare +44-779-5555-061
Email [email protected]
Joanna Vickers, Corporate Communications
Telefono +44 207 260 2234
Email [email protected]
Rob Dobson, Senior Economist
Telefono +44-1491-461-095
Cellulare +44-7826-913-863
Email [email protected]
Angelo Garofano, Italian Panel Manager
Telefono +44-1491-461-025
Email [email protected]
Note per gli editori:
L’Indice Eurozone Manufacturing PMI® (Purchasing Managers' Index®) è prodotto da Markit Economics e si basa su dati originali raccolti
tramite indagini svolte su un campione rappresentativo di circa 3000 aziende manifatturiere. I dati nazionali includono quelli della Germania,
Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Irlanda e Grecia. Nell’insieme queste nazioni rappresentano il 89% dell’attività manifatturiera
nell’eurozona.
Il PMI finale del settore Manifatturiero Eurozona fa seguito a una valutazione flash pubblicata una settimana prima e si basa su circa 8590% del totale delle aziende campione che mensilmente rispondono ai questionari. Il Flash di ottobre 2014 si basa sull’ 84% delle risposte
utilizzate per il calcolo dei dati finali.
Le differenze medie tra il flash e il valore dell’indice PMI finale (valore finale meno il flash) da quando si è iniziato il confronto nel gennaio
2006 sono le seguenti (la differenza in termini assoluti fornisce una migliore indicazione della reale variazione mentre la differenza media
fornisce una migliore valutazione di possibili errori):
Differenza
Differenza Media
Indice
media
in termini assoluti
PMI Settore Manifatturiero Eurozona
0.0
0.2
Il Purchasing Managers’ Index (PMI) è considerato uno degli indici più autorevoli nel fornire tendenze relative al settore privato sulla base di variabili
quali vendite, livelli occupazionali, scorte e prezzi. Gli indici sono generalmente usati da aziende, enti governativi e analisti economici di istituzioni
finanziarie per analizzare l’andamento del business e come guida alle strategie di investimento. In particolare le banche centrali in molti Paesi
(compresa la Banca Centrale Europea) utilizzano i dati come riferimento per le proprie decisioni sui tassi d’interesse. Le indagini PMI ogni mese
vengono pubblicate prima di ogni altro indicatore prodotto da organi governativi.
La Markit non effettua correzioni ai dati dopo la pubblicazione, ma i fattori stagionali, dove applicabile, posso essere modificati di tanto in tanto
andando quindi a cambiare l’intera serie di dati destagionalizzati. I dati storici che riguardano i principali valori (grezzi), la prima pubblicazione di dati
destagionalizzati, e i successivi dati corretti sono disponibili per gli abbonati Markit. Per informazioni contattare [email protected].
Markit
Markit è un fornitore mondiale leader di prodotti diversificati nel settore dei servizi di informazione finanziaria. Forniamo prodotti che
accrescono la trasparenza, riducono i rischi e migliorano l’efficienza operativa. Tra i nostri clienti annoveriamo banche, hedge funds, asset
managers, banche centrali, revisori contabili, società assicurative e gestione fondi. La Markit è stata fondata nel 2003 e oggi conta oltre
3000 impiegati in 10 nazioni. Le azioni Markit sono quotate sul NASDAQ con il simbolo “MRKT”. Per maggiori informazioni consultare il sito
www.markit.com
PMI
Disponibili in 32 Paesi e principali regioni come l’Eurozona, le Purchasing Managers’ Index™ (PMI™) sono diventate le indagini
economiche più seguite a livello mondiale dalle banche centrali, dai mercati finanziari e da coloro che prendono decisioni nel mondo degli
affari grazie alla capacità che hanno di fornire indicatori mensili di trend economici unici, aggiornati, ed accurati. Per maggiori dettagli,
consultare il sito www.markit.com/economics
I diritti di proprietà intellettuale per il Markit Retail PMI per l'Italia appartengono alla Markit Economics Limited, o sono utilizzati su licenza della
Markit Economics Limited. Ogni utilizzo non autorizzato, incluso ma non limitato a riproduzione, distribuzione, trasmissione o qualsiasi altro utilizzo
dei dati, non è permesso senza il previo consenso della Markit. La Markit non ha alcuna responsabilità, dovere o obbligo riguardo al contenuto e alle
informazioni (dati) qui presenti contenenti errori, imprecisioni, omissioni o ritardi dei dati o per qualsiasi azione presa con il loro utilizzo. Markit non
sarà responsabile per danni speciali, incidentali o consequenziali all’utilizzo dei dati. Il Purchasing Managers’ Index ® ed il PMI® sono tutti marchi
registrati della Markit Economics Limited o sono utilizzati su licenza della Markit Economics Limited. La Markit è un marchio registrato della Markit
Group Limited.
Page 3 of 3
© Markit Economics Limited 2014