Il PIL e il valore aggiunto milanese Milano rappresenta, nel panorama nazionale e regionale, la realtà di maggior peso per quanto riguarda la quasi totalità degli indicatori economici. Il PIL prodotto dall’insieme della vecchia provincia di Milano è infatti pari a 153.249 milioni di euro, il 47,2% di quello regionale e il 9,9% di quello italiano. Il dato del PIL pro-capite è invece pari a 39.277,18 euro, sopravanzando del 16,5% il corrispondente valore regionale e del 50,7% quello nazionale. Anche per quanto riguarda il valore aggiunto, pari complessivamente a 138.707 milioni di euro, i valori rispetto al dato lombardo e nazionale sono abbastanza simili a quelli del PIL, anche se varia in misura significativa il peso relativo ai diversi settori di attività economica. Fig. 1 – Composizione del valore aggiunto della provincia di Milano e della Lombardia per settore economico Provincia di Milano Agricoltura 0,2% Ind. manif. 23,2% Costruzioni 4,0% Servizi 72,6% Lombardia Agricoltura 1,1% Servizi 64,8% Fonte: Elaborazioni CDRL su dai ISTAT – Istituto Tagliacarne Ind. manif. 28,6% Costruzioni 5,5% Il sistema economico milanese è contraddistinto da una netta prevalenza del settore terziario, che da solo genera più del 72,6% dell’intero valore aggiunto provinciale a fronte del 64,8% della Lombardia, un divario che sicuramente risulterà più accentuato quando saranno disponibili i dati relativi alla nuova provincia di Milano a 134 comuni. Il peso dell’industria manifatturiera milanese risulta invece inferiore a quello della Lombardia di oltre 5 punti percentuali, anche se il valore aggiunto dell’intero comparto manifatturiero provinciale rappresenta tuttora più del 38% di quello regionale e quasi l’11% di quello nazionale. I due settori più tradizionali delle costruzioni e dell’agricoltura rivestono un’importanza marginale, concorrendo alla formazione di poco più del 4% del valore aggiunto milanese, anche se in entrambi i casi l’incidenza di Milano sul resto della regione è ragguardevole: è pari al 34,5% nel caso delle costruzioni e all’8% in quello dell’agricoltura. Da rimarcare inoltre che il valore aggiunto imputabile al settore artigiano, pari a 9.433 milioni di euro, corrisponde al 6,8% del totale provinciale e incide per circa il 30% su quello regionale.
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