0.1 Moto circolare uniforme Un punto materiale si muove su una traiettoria circolare di raggio R = 50 cm con accelerazione normale aN = 1.5 metri sec2 costante in modulo. Si chiede il periodo del moto e la legge oraria della proiezione del moto su un diametro del cerchio. .................................... Ricordiamo dalla teoria che qualunque sia la traiettoria seguita da un punto materiale, prendendo un riferimento sulla traiettoria e quindi descrivendo il moto con l’ascissa curvilinea s (t) allora la velocità può essere espressa come v (t) = s˙ (t) Tˆ (1) ˆ dove s˙ (t) = ds dt e T è il versore tangente alla traiettoria stessa (anche questo versore cambia nel tempo: non in modulo, essendo un versore e quindi di modulo uno, ma in direzione, almeno se la traiettoria non è una retta: quindi, a rigore, andrebbe indicato con Tˆ (t)). L’accelerazione può essere espressa come la sovrapposizione di una parte tangente e di una parte normale alla traiettoria s˙ 2 (t) ˆ N a (t) = s¨ (t) Tˆ + ρ (t) (2) dove ρ è il raggio di curvatura, ovvero il raggio del cerchio osculatore cioè del cerchio che approssima meglio il tratto di traiettoria ove siamo (vedi figura ˆ è il versore normale alla traiettoria e diretto verso Accelerazione T N ) mentre N il centro del cerchio osculatore (per questo l’accelerazione normale è detta anche centripeta); vedi figura Accelerazione T N : Accelerazione T N 1 Ovviamente, per necessità grafica, abbiamo disegnato una traiettoria su un piano: ma quanto detto varrebbe ugualmente se la traiettoria fosse una curva nello spazio. Ritorniamo al problema. Dato che l’accelerazione centripeta o normale è costante in modulo e la traiettoria è circolare e quindi anche il raggio di curvatura è costante ρ (t) = R (3) allora dalla (2) ricaviamo che la velocità è pure costante e vale v = s˙ = RaN (4) Abbiamo quindi un moto circolare uniforme: s¨ = 0 (5) s (t) = s (0) + v t (6) con legge oraria Ponendo s (0) = 0 (scelta del riferimento: è nostra prerogativa) s (t) = v t (7) Il moto si ripeterà dopo un giro (s (T ) = 2πR)(nota dato da 2πR = vT 1) cioè dopo un tempo T (8) Risolvendo e usando la (4) e i dati 2πR 2πR = 2π T = =√ v RaN R = 3.63 sec aN (9) Resta da trovare la proiezione del moto su un diametro del cerchio. Prendiamo un riferimento cartesiano appropriato: metteremo l’origine al centro del cerchio, l’asse x punterà verso P0 (posizione del punto materiale all’istante t = 0), l’asse y sarà determinato di conseguenza (essendo il moto su un piano l’asse z non serve). Vedi figura Moto circolare: 2 Moto circolare Ad un generico tempo t la posizione del punto materiale sulla traiettoria sarà data dall’ascissa curvilinea s(t) = v t (10) x (t) = R cos (φ (t)) (11) y (t) = R sin (φ (t)) (12) e/o dalle coordinate cartesiane ma se l’angolo φ (t) è espresso in radianti abbiamo φ (t) = v s(t) = t R R (13) Notiamo che la (13) descrive altrettanto bene il moto della (??): potremmo usare l’angolo φ (t) come coordinata e allora per definizione avremo una velocità angolare φ˙ (t)(nota 2) che in questo caso sarà (13): v φ˙ (t) = R 3 (14) ¨ (t) (nota 2) che nel nostro caso è nulla. Quindi in e una accelerazione angolare φ questa coordinata angolare abbiamo un moto uniforme cioè con velocità costante che abitualmente si denota con omega ed vale nel nostro caso (nota 3) ω= v R (15) Utilizzando le formule sopra nelle (11,12) abbiamo x (t) = R cos (ωt) (16) y (t) = R sin (ωt) (17) Possiamo derivare rispetto al tempo queste formule ottenendo x˙ (t) = −ωR sin (ωt) (18) y˙ (t) = ωR cos (ωt) (19) x ¨ (t) = −ω2 R cos (ωt) (20) y¨ (t) = −ω2 R sin (ωt) (21) e ancora ovvero, riutilizzando le (16,17) x ¨ (t) = −ω2 x (t) (22) y¨ (t) = −ω2 y (t) (23) Lo studente avrà riconosciuto le equazioni del moto armonico. Dunque sia sul diametro orizzontale P0 P3 che su quello verticale P1 P2 abbiamo moti armonici v con la stessa ’pulsazione’ ω = R e quindi con lo stesso periodo T = 2π ω = 2πR (ma sfasati... di quanto?): su P0 P3 si parte da P0 con velocità nulla v e accelerazione massima diretta verso il centro, poi al tempo T4 si arriva in O con velocità massima verso sinistra ed accelerazione nulla, dopo ancora T4 cioè al tempo T2 siamo in P3 con velocità nulla ed accelerazione massima verso il centro e quindi si ripassa in O al tempo 3T 4 con ancora la velocità massima ma verso destra per ritornare al tempo T nella posizione iniziale con la velocità e l’accelerazione iniziale. Lo studente consideri e studi la proiezione del moto su un diametro generico. Qualche studente potrebbe anche chiedersi: se il moto è adeguatamente descritto da una sola coordinata (o l’ascissa curvilinea s o l’angolo φ), come mai nel riferimento cartesiano abbiamo bisogno di due coordinate? La risposta è banale, comunque come hint e facile esercizio si ricavi dalle (16, 17 ) l’equazione cartesiana della traiettoria. 4 Nota 1 Si ricordi che affinchè un moto sia periodico non basta certo ritornare alla posizione iniziale dopo un certo tempo... (altrimenti in una gara di corsa su un circuito tutti i moti lo sarebbero, salvo incidenti!) e neanche è sufficiente fare tutti i giri con lo stesso tempo: un moto è periodico se si ripete esattamente dopo un tempo T . In alcuni testi liceali si trova(va) questa definizione: un moto è periodico se si ritorna in una generica posizione della traiettoria con la stessa velocità e la stessa accelerazione (del passaggio precedente). E’ una definizione rigorosa? Nota 2 Si noti che la variabile angolare è adimensionale e quindi la velocità angolare ha dimensione t−1 mentre l’accelerazione angolare ha dimensione t−2 5
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