Il granellino n. 927

7 DICEMBRE 2014
ANNO XXXII - N. 927
G R AT I S
Parrocchia Corpus Christi e Regina del Rosario - PP. Vocazionisti - Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli
Tel. 081.5756742 - 081.7690623 - 340.2449501 - www.ilgranellino.it - E-mail: [email protected]
IL CRISTIANESIMO
NON È PER BORGHESI
di P. LORENZO MONTECALVO SDV
“Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo” (Mc 1, 1-8)
G
razie alla scienza siamo oggi in grado di
trasferirci da un continente all’altro in
poco tempo. La scienza cammina e progredisce, rendendo sempre più brevi i tempi dei
nostri trasferimenti. Non è così, però, nel campo
spirituale. Per arrivare sul monte della Santità
bisogna fare un cammino graduale e successivo.
Non si arriva ad essere “santi e immacolati” in
un batter d’occhio. Il cammino di santità è lungo
e faticoso, anche se molto bello.
Ho l’impressione che oggi molti
predicatori, catechisti e direttori spirituali presentino la via della santità
come una via larga e spaziosa, che
porta subito e senza fatica al monte
della santità. Non è affatto così! La
via verso il monte della santità è
stretta e angusta. Lo ha detto il nostro Maestro: “La via che conduce alla salvezza è stretta e angusta. E sono
pochi quelli che la prendono…”
(cfr. Mt 7, 14). Chi dice e insegna il
contrario è un bugiardo e inganna
quelli che vogliono iniziare un cammino di santità!
Il cristianesimo non è per borghesi. Non esiste un cristianesimo
comodo. Chi vuole seguire Cristo è
invitato a portare la sua croce ogni
giorno. E questa croce ha un nome:
conversione. Cos’è la conversione? È
il rifiuto della mentalità del mondo
per dire “sì” alla mentalità del Vangelo. Qual è la mentalità del mondo?
È la mentalità che porta l’uomo a vivere per se stesso, cioè a stare bene e
comodo. Qual è, invece, la mentalità
del Vangelo? È quella che insegna a
diventare buoni come Dio è buono. Che significa
essere buono? Significa vivere con un cuore mite,
umile, compassionevole, misericordioso e puro,
con un cuore che palpita d’amore verso il Padre
che ci ha creati con amore, verso il Figlio che ci
ha redenti con amore e verso lo Spirito Santo che
ci santifica con amore.
Se, per esempio, il nostro cuore è superbo,
allora siamo chiamati a convertirci dalla superbia all’umiltà. E il cammino dell’umiltà è molto
faticoso! Perché? Perché per diventare umili c’è
bisogno che ci mettiamo al servizio degli altri e a
non sentirci padroni. Se il nostro cuore è violento, allora siamo invitati a diventare miti. Per diventarlo, c’è bisogno di esercitare la pazienza, il
perdono e a non rispondere al male con il male,
ma con l’amore…
L’Avvento è un tempo di purificazione. Si va
incontro al Signore che viene con un cuore nuovo
e uno spirito nuovo. Il Signore viene per essere una
sola cosa con noi. Egli non può unirsi all’anima
che emana odor di peccati. Lo sposo si unisce solo
con la sposa la cui anima profuma di santità.
Durante l’Avvento il cristiano è invitato ad
accogliere il grido di Giovanni Battista: “Convertitevi!”. Che il tempo dell’Avvento sia vissuto allora per lavarDire Madre
ci e purificarci interiormente, per toè dire
gliere dalla nostra vita il male delle
tenerezza di Dio
nostre azioni. Cessiamo di fare il male, impariamo a fare il bene, ricerchiamo la santità, soccorriamo i poveri e gli afflitti con amore evangelico! La vita è un soffio; perciò oggi il
Signore ci chiama a conversione e
non domani. Non dire: “Domani mi
convertirò!”, perché domani potrebbe essere troppo tardi.
Non c’è effusione e unzione dello Spirito Santo senza la conversione del cuore. Il Signore non mette il
vino nuovo in una bottiglia (un’anima) in cui c’è l’aceto, cioè il peccato. Che l’Avvento ci aiuti a riconoscere i nostri peccati e a confessarli con profondo dolore! Dopo
una confessione ben fatta lo Spirito
Santo ci riempirà di pace, amore e
misericordia e ci farà sentire che
siamo veramente figli di Dio. Tutto
ciò ti farà comprendere che hai ricevuto il Battesimo di fuoco e di
n
Spirito Santo!
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il granellino
LA ROTTA DI DIO
Tina Gianoli
P
erché si fugge? Le motivazioni possono essere svariate, ma la fuga è mossa
spesso da un unico sentimento: la paura. Si può fuggire fisicamente da una
condizione, da una città in guerra, si può fuggire in modo figurato dalla
realtà…
Il fuggitivo spesso non tiene conto di un eventuale rischio. Dietro ogni fuga
si nasconde infatti il desiderio di ritrovare una libertà creduta persa, la cui ricerca si rivelerà un sogno, un sogno che presto si infrangerà come un’onda su uno
scoglio, perché la libertà non è una condizione, ma una conquista.
Per conquistare la vera libertà, quella interiore, bisogna avventurarsi in
una navigazione durante la quale non mancano le tempeste. Conviene quindi
farlo con un timoniere d’eccezione: Gesù! Chi si mette sulla rotta di Dio ha la conoscenza del valore della vita e comprende che la vita altro non è che un contributo per cercare un tesoro: la città eterna, il Paradiso.
Il compito di Gesù è quello di insegnarci, come fece con i suoi apostoli, a
conquistare la vera libertà, quella spirituale, che non potrà mai esserci tolta né
limitata. Chi accetta con buona disponibilità d’animo, ma soprattutto con rettitudine di cuore, l’iniziativa di Gesù, pur restando al proprio posto, sarà guidato verso un “Santo Viaggio” (Sal 83).
Allora Dio, come un faro, avrà illuminato i momenti bui e ci avrà condotto
“ad acque tranquille” (Sal 23), all’orizzonte della vita. È lì che inizia il Cielo! n
Ci scrivono DIVORZIATI RISPOSATI
Caro Padre Lorenzo,
sono divorziato e risposato
civilmente. Ciò nonostante, ogni
domenica faccio la Comunione.
E non penso di fare qualcosa
contro la volontà di Dio.
Spero che la Chiesa, quanto
prima, permetta ai divorziati
risposati di fare la comunione.
Non possiamo essere condannati eternamente per uno sbaglio magari commesso in gioventù, quando non si capiva
cosa significasse sposarsi in
Chiesa!
Comunque, grazie per “il
Granellino”, che leggo sempre volentieri.
Lettera firmata
Caro fratello,
una cosa è certa: quando si
disobbedisce questo è sempre
un male! La disobbedienza è
una ribellione al magistero della
Chiesa. Se fossi in te obbedirei
al magistero della Chiesa. Devi
capire che Gesù insegna attraverso la Chiesa e che quanto ti
viene richiesto è per il tuo bene.
Chi disobbedisce alla Chiesa disobbedisce a Gesù Cristo e alla
Sua Parola di vita. Non è poi
detto che chi riceve la Comunione sia santo e vada sicuramente
spedito in Paradiso dopo la morte! Se infatti non ha vissuto secondo la Parola di Dio, tutte le
Comunioni fatte non lo porteranno certo in Paradiso.
P. Lorenzo
Una donna
che non è pia
è senza tenerezza
10 PROPOSITI PER L’AVVENTO
È pronta l’Agenda 2015 di Padre Lorenzo.
Sono disponibili solo poche copie.
Perciò affrettati a prenderla. Dove?
Presso la Parrocchia.
Con un piccolo contributo
puoi fare e farti un regalo di Natale.
Mai dire male di nessuno;
Mai parlare bene di se stessi;
Svegliarsi e alzarsi un quarto d’ora prima del solito per dedicarsi alla meditazione della Parola di Dio;
Chiedere subito perdono per qualche offesa procurata, in famiglia o altrove;
Impegnarsi a parlare senza gridare durante la giornata;
Evitare telefonate inutili;
Ogni mercoledì fare una piccola elemosina al primo povero
che si incontra;
Partecipare all’adorazione Eucaristica il giovedì;
Fare un piccolo digiuno il venerdì;
Fare ogni giorno una preghiera per la città di Napoli, per i
governanti, perché ci guidino con sapienza, e per i cittadini,
perché siano obbedienti alle leggi.
il granellino
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L’AMORE VERO
MARIA, L’EVANGELIZZATRICE
Stefano Deda
Fabio Caputo
V
orrei condividere insieme a voi, ed in particolar modo a tutte le coppie di coniugi e ai fratelli in cammino di fede, una riflessione ritrovata nell’agenda di P. Lorenzo, ringraziando lui ed il buon Dio che
mette sul nostro cammino – sempre al momento giusto – persone che
ci sono di grande aiuto nei momenti difficili:
“L’Amore vero è quello in cui si ama l’altro non per amore di
se stessi ma per amore del Signore. Chi ama l’altro per amore di sé
smetterà di amarlo non appena il suo amore non sarà ricambiato.
Ecco perché finisce l’amore tra marito e moglie, tra genitori e figli
e tra i membri di una comunità cristiana”.
L’amore cristiano è spirituale, cioè mosso dallo Spirito Santo. Solo
l’amore giova! A chi lo dà che a chi lo riceve! Se Gesù Cristo non è tra noi
e l’altro, l’amore che diamo è come una casa costruita sulla sabbia. n
UN DONO GRANDE DEL SIGNORE
Il corso di catechesi per gli adulti, che si è tenuto nella
nostra parrocchia, è terminato con la formazione di una
nuova comunità neocatecumenale. Appartengono a questa comunità circa sessanta fratelli e sorelle. È davvero un
grande dono che il Signore ha fatto alla nostra Parrocchia. Molti giovani sono entrati a far parte di questa comunità. La Chiesa non cresce senza evangelizzazione.
Un grazie particolare ai catechisti che hanno dato la
loro vita perché si formasse la 10a comunità neocatecumenale.
P. Lorenzo
M
aria, con le sue apparizioni, porta Gesù Cristo nel cuore dell’umanità, perché sa che l’umanità senza Gesù Cristo non ha cuore. Il cuore materno di
Maria vuol far conoscere a tutta l’umanità l’amore oblativo e redentivo di Gesù,
suo dilettissimo Figlio e nostro Signore.
Qual è il succo dei messaggi della Vergine Maria? Che l’uomo diventi umile. L’umiltà è il fondamento della relazione filiale dell’uomo con Dio Padre
creatore, con Gesù Redentore e con lo Spirito Santo Santificatore. Il superbo rifiuta di essere sottomesso a Dio, di essere salvato dalla sua incapacità di amare,
di accogliere l’amore di Dio. Il superbo si fa Dio di se stesso. Per questo motivo
si relaziona con l’altro con uno spirito di onnipotenza, sempre pronto a umiliare
e a mortificare chi è più debole di lui.
Con le sue visite all’umanità, invece, Maria di Nazareth ci invita a imitarla
nell’umiltà verso Dio e verso il prossimo, perché nel mondo ci sia amore, concordia, pace e prosperità. Come alle nozze di Cana, Maria continua a dire soprattutto a noi cristiani: “Fate quello che mio Figlio vi dice!”. Cosa Gesù ci dice
o ci comanda di fare?
“Siate umili e amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi!”.
Che noi possiamo imitare l’umiltà di Maria di Nazareth! Maria che esclama
dal profondo del cuore: “Eccomi, sono la serva del Signore!”. Maria è una serva
obbediente alla Parola di Dio e grazie alla sua obbedienza diventa grande davanti agli uomini e a davanti Dio.
Consapevole della sua grandezza, Maria manifesta la sua umiltà dicendo a
sua cugina Elisabetta: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta
in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva... Grandi cose
ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il Suo nome!” (Lc 1, 46-49). Facendo visita a sua cugina Elisabetta, nel tempo del bisogno, Maria manifesta il suo
amore per l’umanità.
Questo amore che Maria manifesta a sua cugina continua a manifestarlo,
anche oggi, con le sue apparizioni. Ai veggenti di Medjugorje la Vergine ha detto: “Se voi sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia!”. Chi ama dona gioia!
Che anche noi, ricolmi dello Spirito Santo, possiamo portare ovunque la gioia
n
dell’amore soprannaturale!
UN LIBRO CHE PARLA DI PACE
Emilio Vittozzi
Nel giorno dell’Immacolata, durante la messa delle 18,00, nella
nostra Parrocchia ci sarà una benedizione particolare su tutte le
donne incinte presenti e su quelle donne sposate desiderose di
avere un figlio. Care Donne, la Madonna vi aspetta. Venite?
Come parlare e scrivere di Pace in questo tempo così pieno di violenza?
Quest’estate abbiamo inteso il grido delle vittime di Gaza intrecciarsi con
quello dei Cristiani e degli Yazidi perseguiti in Iraq? Ma la lista dei paesi in guerra non fa rabbrividire? Palestina, Ucraina, Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, Somalia, Centrafrica, Nigeria, Sud Sudan, Mali, Colombia, Filippine, Myanmar.
È proprio di questi giorni la notizia del brutale omicidio di Shahzad Masih
e Shama Bibi bruciati vivi perché Cristiani!
“Shalom” è Pace in ogni dove, anche con la terra, capacità di vivere in armonia con essa, godendone i frutti e ringraziando per essi. L’Enciclica “Pacem
in terris” ricordava che, in un tempo che si gloria della forza atomica, è completamente irrazionale ritenere la guerra uno strumento di giustizia! Si pensi al
“Mai più guerra!” rilanciato un anno fa da Papa Francesco di fronte alla minaccia di un conflitto su vasta scala.
Di questo ed altro ancora si è parlato Giovedì 8 Novembre nell’aula consiliare del comune di Sarno alla sedicesima presentazione del libro “Quella sporca dozzina” di Tonino Scala ed Emilio Vittozzi. Con i due autori, il sindaco di Sarno e presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora, l’assessore alla
cultura Vincenzo Salerno e il consigliere comunale Dea Squillante.
Un libro che parla di 12 persone che si sono sempre “sporcate le mani” per
il raggiungimento della Pace, della Giustizia, della Libertà. Nella speranza di
veder “nascere” una società a dimensione umana, con Dio al centro, con eguali
n
diritti fra uomini e donne.
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il granellino
CERCARE IL MESSIA
Mia Liotti
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el Vangelo ai due discepoli che lo seguivano Gesù disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì, dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro
dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui. La domanda che Gesù pone ai discepoli induce a riflettere: “Cosa cercate?”, cioè “dove state andando? dove vi
sta portando la vostra vita?”.
Sembra banale ma quanti di noi saprebbero rispondere con immediatezza, certezza, determinazione e soprattutto chiarezza? Avete mai provato a chiedere a conoscenti, parenti o amici: “Ma tu, che cerchi?”. Sono convinta che, prima di ricevere una risposta, passerebbero momenti di smarrimento, incertezza, anche di timore… E
abbiamo mai provato ad immaginare la risposta?
Quale potrebbe essere? Un lavoro, il successo, un marito, un figlio, la salute e via dicendo. Ma, nel momento stesso in cui ci si risponde così, dentro di sé già si percepisce la limitatezza di tale risposta. Perché, in realtà, significherebbe dire “Io sto vivendo questa vita perché voglio un lavoro… Sto vivendo questa vita perche voglio
un figlio… oppure il successo” e via dicendo.
Ma se la vita si riducesse ad una o più delle ipotesi elencate, credo che il Signore non si sarebbe scomodato a morire in croce… “Cosa cercate?” chiede: e
La donna che prega
cioè “ma tu hai capito quale è la mia proposta?”.
è forte,
“Venite e vedrete” cosa? I soldi? Il successo? No no! Venite, perché é qui, dice
laboriosa e tenera
il Signore , che troverete come colmare quel desiderio che vi portate dentro,
quella ricerca di gioia, di pace, di serenità a cui a volte neanche sappiamo dare
un nome! E allora, “Venite e vedrete” cosa? Il senso della vostra vita. Gesù ci dice:
“Io sono venuto a dare un senso alla tua vita!”.
Oggi siamo confusi, ciò che il mondo propone non solo è ingannevole, ma
l’offerta è talmente vasta e varia che non facciamo in tempo a decidere una cosa
(fare/scegliere) che già qualcosa di nuovo ci viene proposto! E la nostra scelta
precedente è già superata. Ci riempiamo freneticamente la vita! Si confonde una
vita piena con una vita in pienezza, purtroppo. Eppure anche i due discepoli erano ancora confusi da quella domanda, e infatti rispondono con un’altra domanda: “Dove abiti, Rabbì?”. Cioè “Dove posso trovarti, in che cosa?”.
Oggi come allora si cerca la salvezza! Ci illudiamo di poterci dare una risposta da soli. Siamo ostacolati dal declassamento della verità in opinione! Tutto è
relativo! Senza una verità Messianica, infatti, siamo portati a cercare e desiderare
solo quello che ci viene offerto. A volte non riusciamo neanche a capire cosa vogliamo e quindi a scegliere; siamo scelti, ci facciamo scegliere dagli eventi, siamo
cioè quello che il mondo propone.
Cercare ed interrogare la persona di Gesù, ascoltare il Vangelo è un tutt’uno
con la ricerca della Verità! I due discepoli hanno capito che la persona che gli sta
di fronte sta offrendo loro qualcosa di molto più grande. Attraverso un cammino
n
che lentamente ma decisamente cambierà la loro vita.
IL PURGATORIO
Fabrizio de Falco
N
el messaggio dato a Medijugorie il 2 novembre 1983 la Madonna riferì
quanto segue: “La maggior parte degli uomini, quando muore, va
in Purgatorio. Un numero pure molto grande va all’Inferno. Soltanto
un piccolo numero di anime va direttamente in Paradiso”. Nel Purgatorio le anime hanno la certezza di essere salvate. Ma è un luogo di grandissima sofferenza. Jakov e Vicka sono stati portati dalla Madonna nell’aldilà e
hanno visto anche il Purgatorio. Lo descrivono come una grande nebbia
dall’interno della quale provengono lamenti e sofferenze. Questa nebbia va
scurendosi verso il basso e diradandosi verso l’alto.
Anche Santa Faustina Kowalska è stata portata in Purgatorio per potercelo descrivere. Ella ha affermato: “In un momento mi trovai in un luogo
nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti”. Se gli uomini capissero quanto è grande la sofferenza del Purgatorio
(per non parlare, ovviamente, di quella dell’Inferno), cercherebbero, in
questa vita, di adottare tutte le possibili precauzioni per non andare né
nell’uno né nell’altro: ascolto devoto della Santa Messa, confessione dei peccati, eucarestia, preghiera, indulgenze offerte dalla Chiesa, digiuno, carità
verso i poveri, rinunzie, resistenza alle tentazioni, rifiuto delle impurità sessuali e della pornografia.
Nel medesimo messaggio del 2 novembre 1983 la Madonna aggiunse
queste parole: “Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte”. L’anno precedente,
il 2 novembre 1982, Ella disse: “Le anime del Purgatorio aspettano le vostre preghiere e i vostri sacrifici”. Bisogna perciò pregare per loro e possibilmente far celebrare Sante Messe in loro suffragio. Padre Pio disse che sulle montagne di San Giovanni Rotondo “salgono più anime purganti di
uomini e donne ancora viventi ad assistere alle mie Messe e a cercare le
mie preghiere”. Ciò conferma ulteriormente che chi, in questa vita, ascolta
devotamente la Santa Messa otterrà enormi benefici in quella futura.
La sofferenza dovuta a malattia, se sopportata con rassegnazione ed offerta al Signore, purifica l’ anima già sulla terra annullando o diminuendo
quella del Purgatorio.
In questa vita bisogna “puntare” al Paradiso. Se pigramente ti acconn
tenti di puntare al Purgatorio rischi di finire all’Inferno.
Supplemento al n. 12 (dicembre 2014) [anno LXXXVII] della Rivista “Spiritus Domini” - Direttore responsabile: Ciro Sarnataro,
Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli - Autor. del Trib. di Napoli n. 1445 del 17-2-1961 - Stampa: Graphicus - Napoli - Tel. 334.308.15.15