G. Preghiamo insieme e diciamo: Ricolmaci del tuo amore

G. Preghiamo insieme e diciamo: Ricolmaci del tuo amore, Signore.
• Padre della vita, guarda a tutta l’umanità e
a ogni nazione, sostieni gruppi e persone
segnati da violenza, sofferenza, miseria,
emarginazione. E rendi noi, cristiani ed
evangelizzatori, sensibili al loro dolore, capaci
di entrare in contatto con le loro ferite, di
impegnarci in prima persona, per contribuire
a eliminare le ingiustizie sociali, e favorire la
solidarietà e la fraternità. Preghiamo.
• Padre, fonte di amore, dona a noi, tua
Chiesa, di assumere lo stile di vita di Gesù.
Fa’ che, come lui, sappiamo entrare nel cuore della gente, farci vicini a
ogni persona, guardare con il suo sguardo di amore ogni fratello e
sorella, aprirci all’incontro, con disponibilità e tenerezza. Preghiamo.
• Dio, Padre di bontà, donaci di coltivare «lo spazio interiore» di dialogo
con te e di incontro orante con la Parola, per discernere e realizzare ciò
che è bene, e annunciare il Vangelo con audacia, convinzione ed
efficacia. Preghiamo.
• Padre di ogni grazia, ti affidiamo i catechisti, gli operatori pastorali, i
genitori, dona loro il tuo Spirito, perché scoprano il tuo Regno già
presente nel mondo, in ogni realtà e in ogni persona, e lo rivelino,
prendendosi cura, con amore e rispetto, di ogni persona loro affidata.
Preghiamo.
C. Padre Santo, concedici di essere discepoli sempre in ascolto del
Maestro Gesù, di vivere di lui, di respirare lui perché, utilizzando tutti i
mezzi e i linguaggi, raggiungiamo le persone nei loro contesti
esistenziali e nella profondità del loro essere, facendo gustare l’amicizia
e il messaggio di Gesù risorto e vivente in mezzo a noi, Per Cristo,
nostro Signore.
T. Amen.
Canto di comunione: Nostra Pasqua, o Cristo Signore
Benedizione solenne
Canto finale: Ti sei fatto con noi pellegrino
Testo: M. Rosaria Attanasio
In Catechisti Parrocchiali 6, sett/ott 2014
Canti: dal CD Mistero della fede, Paoline
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INTRODUZIONE
Canto: Noi abbiamo creduto al tuo amore
Dopo il saluto del celebrante
G. Carissimi catechisti e catechiste, ragazzi e
giovani, comunità tutta, iniziamo un nuovo anno
catechistico con gioia e in rendimento di grazie al Signore per ogni suo dono,
per quanto vorrà elargire a noi e alle persone cui siamo inviati. Seguendo
l’invito di papa Francesco, chiediamo allo Spirito Santo che torni ad
affascinarci, che riscaldi il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e
superficiale.
Nel desiderio di contemplare lui e il suo amore, lasciamo che sia prima il
Signore a contemplarci e lasciamoci raggiungere, in questa Eucaristia, dal suo
sguardo di amore. Permettiamogli di toccare profondamente la nostra
esistenza, così da orientare, poi, i nostri catechizzandi in un percorso di fede
vitale e trasformante. Solo l’amore di Dio, infatti, può rispondere alle attese più
profonde e alle inquietudini di ogni cuore (cfr. EG 164-165). Chiediamo la
grazia di essere convinti annunciatori di Gesù, il Vivente.
Rito del mandato
Dopo l’omelia, il celebrante (il vescovo o il parroco) chiama i
catechisti per nome ed essi si dispongono in cerchio attorno
all’altare.
C. In questo mese di ottobre, in cui celebriamo la Giornata
missionaria mondiale, sul tema «Periferie, cuore della
missione», siamo invitati a considerare la centralità
dell’impegno di portare il Vangelo a tutti, soprattutto nelle
periferie, alle frontiere, cioè nei luoghi più distanti da noi, non solo in
senso geografico, ma anche esistenziale. L’amore di Gesù e il suo sguardo
ci spingono ad allargare il nostro sguardo, pieno di affetto e di ardore,
verso ogni categoria di persone, sì da accogliere ogni catechizzando nella
sua realtà sociale ed esistenziale. Ci spingono a toccare la miseria umana,
la carne sofferente degli altri, per condividere la loro vita, ascoltare le loro
preoccupazioni, comunicare l’amore di Gesù, e costruire, insieme, un
mondo nuovo (EG 269-270).
Lo Spirito Santo, che mantiene vivo in noi l’ardore missionario, ci orienti
dove e come lui desidera, perché il nostro impegno di evangelizzazione e
di catechesi sia fecondo (EG 280). Lo invochiamo, in particolare, sui
catechisti e su tutti gli evangelizzatori.
Canto: Vieni, vieni, Spirito d’amore
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Rivolto ai catechisti, il celebrante prosegue:
C. Carissimi catechisti, il Signore vi chiama a seguirlo e a testimoniarlo
pubblicamente con le parole e le opere. Siete consapevoli del significato e
dell’importanza di questa chiamata?
Cc. Sì, lo siamo.
C. Credete nel Signore Gesù, crocifisso e risorto, che vi ama, è vivo,
interviene misteriosamente nella vostra vita e in quella delle persone a voi
affidate, e sa trarre il bene dal male con la sua potenza e la sua infinita
creatività?
Cc. Sì, fermamente lo crediamo.
C. Credete nella forza del Vangelo e nel regno di Dio, che trasforma i cuori
e le situazioni, in forza della risurrezione del Signore, che, già presente
nella trama della storia, produce i germi di un mondo nuovo?
Cc. Sì, fermamente lo crediamo.
C. Siete disposti a collaborare con il Signore Gesù, lasciandovi orientare
dallo Spirito Santo, per condurre le persone nel cammino di fede, con
amore e dedizione?
Cc. Sì, con amore ci impegniamo.
C. Rendiamo grazie alla Trinità SS.ma che vi ha scelti e vi ha plasmati,
affidandovi, nella Chiesa, la sua stessa missione che è quella di illuminare,
benedire, vivificare, sollevare, guarire e liberare.
Il Padre, per il Figlio, nello Spirito Santo, porti a compimento la sua
chiamata e la missione che vi affida.
Consegna dell’esortazione Evangelii gaudium e del
crocifisso-risorto
C. Ricevete l’esortazione apostolica sull’annuncio del
Vangelo nel mondo attuale e il crocifisso-risorto, come
segni del vostro impegno di fedeltà al Signore e di
comunione con la Chiesa. Annunciate Gesù morto e
risorto con le parole e con la testimonianza di vita, per
condurre tanti a Gesù, sorgente di gioia e di speranza.
T. Amen.
Preghiera dei fedeli
C. La prima motivazione a evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo
ricevuto: l’esperienza di essere salvati da lui ci spinge ad amarlo sempre
più e a farlo conoscere e amare. Chiediamo a Dio Padre che ci doni la
grazia di comunicare questo tesoro di vita e di amore per dare vita e
speranza a ogni persona.
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