Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 45 - 5 Dicembre 2014 Primo piano “Fuori dalla cooperazione chi tradisce la fiducia di soci e lavoratori” La posizione del presidente nazionale Mauro Lusetti dopo i fatti emersi dall’inchiesta ‘Mafia capitale’ Legacoop Territori a pagina 2-3 Sondaggio leggi 16 - 18 dicembre Friuli Venezia Giulia “Pluralismo e editoria Per le cooperative non profit, coopera- servono innovazione e sostenibilità a 360° tiva, di inchiesta” Si parte martedì 16, alle 14, con il saluto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e la relazione del presidente nazionale Mauro Lusetti. A seguire la prima sessione del Congresso, che vedrà la testimonianza di don Ciotti “Dalla parte giusta: contro la mafia e tutte le illegalità”. Il 16 i lavori termineranno alle ore 19 per riprendere il giorno dopo dalle 9.30... Martedì 9 dicembre 2014 È stato confermato all’una- Lo sviluppo sostenibile non dalle ore 12 alle ore 13, nimità, per il secondo man- è più una moda e la ricopresso la Sala Caduti... dato consecutivo... noscibilità green di un’impresa è divenuta un vettore stimolante per l’acquisto. Per il 90% degli italiani, infatti, è importante che un’impresa si occupi Lega Pesca Coop for Kyoto di salvaguardare l’amIncontra la scuola Premiati i 3 fornitori biente. È quanto emerge con il progetto Ue di prodotto a marchio dall’indagine sui comportamenti ambientali degli “Ecoadria-Fisherman” più “virtuosi” italiani effettuata da SWG. Iniziativa pilota nella riviera Sono 199 le imprese coin- Le azioni personali maggiorromagnola con la marine- volte per 262 stabilimenti mente tutelanti l’ambiente ria di Bellaria Igea... totali (anche all’estero)... sono, per l’opinione... Tutto pronto a Roma per il Congresso Nazionale Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 4 dicembre 2014 alle ore 15,15 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Settori Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Osservatorio SWG Essere green. Un driver competitivo ancheintempidicrisi Imprese Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano “Fuori dalla cooperazione chi tradisce la fiducia di soci e lavoratori” 2 La presa di posizione del presidente nazionale Mauro Lusetti dopo i fatti emersi dall’inchiesta ‘Mafia capitale’ Sospensione immediata per tutti i cooperatori coinvolti, ma non solo. “Non può stare con noi chi si esprime con frasi palesemente illegali, corruttive ed equivoche. Non si può tradire la fiducia che le socie e i soci delle cooperative hanno dato con comportamenti del genere”. Quindi rispetto a queste persone “non c’è bisogno di attendere la fine delle indagini, per dire che non appartengono più al movimento cooperativo”. Così il presidente Mauro Lusetti è intervenuto in riferimento all’inchiesta “Mafia Capitale”. “Quello che sta emergendo dall’inchiesta della Procura di Roma su “Mafia capitale” – ha spiegato Lusetti – è gravissimo e sconvolgente per il Paese, per la comunità romana e per noi in particolare. Attendiamo, con fiducia, la conclusione del lavoro della Magistratura, ma già da ora, senza voler emettere sentenze che spettano, appunto, ad altri, si possono fare due affermazioni”. “I valori della cooperazione, in particolare quelli della cooperazione sociale – ha proseguito il presidente – non c’entrano nulla con i comportamenti e le azioni di alcuni dirigenti cooperativi coinvolti nell’inchiesta. Pertanto, agendo d’intesa con i presidenti delle associazioni settoriali e regionale, abbiamo avviato le procedure per la loro sospensione da tutti gli organismi associativi e societari. La nostra battaglia per la legalità non conosce deroghe e quindi dobbiamo essere inflessibili soprattutto con noi stessi”. “Dirò di più: alcune affermazioni di cooperatori coinvolti nell’inchiesta che si leggono oggi sui giornali, a prescindere dal fatto che possano avere rilievo penale – ha concluso LEGACOOPSOCIALI Lusetti – per Legacoop non sono accettabili. Pertanto, non c’è bisogno di attendere la fine delle indagini, per dire che queste persone per noi non appartengono più al movimento cooperativo. Non si può tradire la fiducia che le socie e i soci delle cooperative hanno dato con comportamenti del genere. Non può stare con noi chi si esprime con frasi palesemente illegali, corruttive ed equivoche. Mentre condanniamo senza mezze misure questi comportamenti, ci schieriamo accanto agli oltre mille soci-lavoratori e alle loro famiglie che sono occupati nelle cooperative coinvolte e confermiamo che faremo ogni sforzo a loro sostegno”. “Un cumulo di illegalità che offende le coop sociali oneste” Legacoopsociali nazionale e Legacoopsociali Lazio esprimono lo sdegno e lo sgomento dei cooperatori sociali per quanto va emergendo a Roma in relazione all’indagine della magistratura denominata “Mondo di mezzo” che vede coinvolti alcuni dirigenti di cooperative aderenti. “I fatti che gli organi di informazione stanno riportando sono di gravità intollerabile” dichiarano Paola Menetti, Presidente di Legacoopsociali nazionale e Pino Bongiorno, Presidente di Legacoopsociali Lazio “Riaffermiamo la distanza della cooperazione, dell’idea cooperativa, dell’esperienza della cooperazione sociale da tutto questo cumulo d’illegalità. Confermiamo e ribadiamo l’impegno che ci ha portato a sottoscrivere il “Patto per la legalità e il contrasto all’economia criminale”. In coerenza con ciò sospendiamo dagli organismi dirigenti tutti i cooperatori coinvolti. Fuori da ogni ritualità, chiediamo alla Magistratura di accertare rapidamente e fino in fondo ogni responsabilità. Simili fatti, ove confermati, non sono compatibili con l’essere cooperatori sociali, e offendono in primo luogo la realtà quotidiana, faticosa ed onesta delle cooperative sociali che a Roma come in tutto il Paese svolgono un ruolo fondamentale e preziosissimo di servizio e di solidarietà, e non possono vedere ingiustamente lesi la reputazione e l’onore. Con lo stesso spirito, il nostro pensiero e il nostro sforzo va a sostegno degli oltre mille soci-lavoratori e delle loro famiglie che sono occupati nelle cooperative coinvolte”. Continua >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 PARI OPPORTUNITÀ Sospesa dall’organismo di Parità la cooperatrice coinvolta “La Commissione Pari Opportunità persegue da sempre l’obiettivo di contribuire alla realizzazione delle persone, dei soci e dei lavoratori delle cooperative associate senza discriminazioni e per l’inclusione, in primo luogo delle donne. Un impegno coerente con i più genuini valori cooperativi, primi fra tutti la responsabilità sociale e la legalità – dice Dora Iacobelli, Presidente della Primo piano ACI Dora Iacobelli, Presidente della Commissione Commissione –.I gravi fatti che fanno riferimento all’inchiesta “Mafia capitale” – aggiunge - impongono alla Commissione Pari Opportunità una netta presa di distanza dai comportamenti emersi da parte di alcuni dirigenti cooperativi. Coerentemente con queste valutazioni, la commissione provvederà alla loro sospensione dall’organismo di parità di Legacoop”. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio 4 >> Alleanza Cooperative Comunicazione ALLEANZA COOPERATIVE COMUNICAZIONE “Tutela del pluralismo e editoria nonprofit,cooperativa,diinchiesta” Martedì 9 dicembre 2014 dalle ore 12 alle ore 13, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, Piazza Madama 1, si terrà la conferenza stampa su “Tutela del pluralismo e dell’editoria non profit, cooperativa, di inchiesta”, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione, Fnsi , Anso, Articolo 21, File, Fisc, Mediacoop, SLC-CGIL e Uspi. Per evitare un durissimo colpo al pluralismo e alla qualità dell’informazione con il drammatico rischio di chiusura di numerose testate e la perdita di centinaia di posti di lavoro tra giornalisti, poligrafici e lavoratori dell’indotto del settore, un gruppo di Deputati, di maggioranza ed opposizione, avevano presentato una serie di convergenti emendamenti alla proposta di Legge di Stabilità. In essi si richiedeva di integrare, per gli anni 2015-2016-2017, il Fondo per l’Editoria, altrimenti non in grado di dare il minimo e necessario sostegno alle testate giornalistiche di cooperative, non profit, indipendenti, impegnate in un quotidiano lavoro di racconto critico e plurale dei territori. L’impegno del Governo ad affrontare e tro- Primo piano ACI Legacoop Settori vare soluzioni a questo problema nell’ambito della discussione sulla Legge di Stabilità che si sta per aprire in Senato, si è accompagnato con la richiesta ai firmatari degli emendamenti di ritirare gli stessi alla Camera e ha determinato la necessità di confrontarsi con un certo numero di senatori di differenti parti politiche per verificare, come è stato, la loro disponibilità a sostenere analoghi emendamenti al Senato. Intanto, però, la nostra comune mobilitazione è connessa all’urgenza di avere risposte chiare sui percorsi, sulle risorse e sui tempi di erogazione di quanto già la normativa in essere prevede, poiché sono passati mesi e non si sono determinate, nei fatti, le condizioni minimali in base alle quali le imprese cooperative e non profit del settore possano avere conferma e diretta erogazione delle risorse disponibili relative all’esercizio 2013: tutto questo con indubbie e gravissime conseguenze sulla tenuta delle imprese e sui livelli occupazionali. Per questo, una mobilitazione unitaria e ampia, una campagna mediatica sostenuta da tutti gli associati alle categorie promotrici della Conferenza Stampa può contribuire a far crescere nel Paese e nell’opinione pubblica la convinzione che non si tratti di sperperare denaro pubblico, quanto invece di tutelare e sostenere il pluralismo dell’informazione e un principio costituzionale. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop 5 LEGACOOP >> Fon.Coop i lavori.A loro disposizione ci saranno infatti le dirette sui profili Facebook (aperto da poche settimane) e Twitter (che sarà aperto in occasione del Congresso) di Legacoop Nazionale. Non siete appassionati di social? Dal portale nazionale (www.legacoop.coop) sarà rilanciata la diretta streaming dei lavori. Tutto pronto a Roma per il Congresso Nazionale FON. COOP Tre milioni di euro per piani formativi settoriali e pluriregionali Si parte martedì 16, alle 14, con il saluto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e la relazione del presidente nazionale Mauro Lusetti. A seguire la prima sessione del Congresso, che vedrà la testimonianza di don Ciotti “Dalla parte giusta: contro la mafia e tutte le illegalità”. Il 16 i lavori termineranno alle ore 19 per riprendere il giorno dopo dalle 9.30 sempre alle 19. Giovedì 18, invece, si parte alle 9, alle 12 sono previste le votazioni per eleggere il Presidente e i lavori chiuderanno alle 13. Il programma completo sarà pubblicato sul sito di Legacoop Nazionale a partire dal 10 dicembre. Sarà un Congresso smart quello che Legacoop si appresta a vivere dal 16 al 18 dicembre al Parco della Musica di Roma. Un Congresso ricco di presenze istituzionali importanti, a partire da Pauline Green – presidente dell’Alleanza Cooperative Internazionale – e di numerosi Ministri. Ma sarà, appunto, soprattutto un Congresso partecipato e dinamico. La partecipazione al dibattito, per tutti i delegati, sarà possibile non soltanto attraverso i tradizionali interventi nelle diverse sezioni nelle quali si articolerà l’appuntamento.A loro disposizione ci sarà un corner per registrare videointerviste, la possibilità di interagire attraverso i social, due focus group organizzati da SWG durante i lavori per approfondire posizionamento e identità della cooperazione. Ma anche a coloro che non potranno essere presenti sarà garantita la possibilità di seguire Primo piano ACI Legacoop Settori Fon.Coop, il Fondo interprofessionale nazionale delle imprese cooperative e dell’economia sociale torna a finanziare i piani formativi settoriali. Lo scorso 28 novembre è stato pubblicato l’Avviso 25 settoriale con una dotazione di 3 milioni di euro, suddivisi in 12 settori d’attività che identificano le caratteristiche economiche delle associate al Fondo. Obiettivo dell’Avviso è aggregare la domanda formativa di più imprese di uno stesso settore o filiera economica e promuovere attività integrate che sviluppino e valorizzino le competenze necessarie per una crescita in sintonia al proprio settore di appartenenza. Caratteristica dell’Avviso è anche favorire la pluralità territoriale: ogni piano deve infatti prevedere la presenza di imprese appartenenti ad almeno 4 regioni diverse, di cui una necessariamente del sud, e questo per stimolare un dialogo ed una collaborazione che includa territori più svantaggiati. La modalità con cui deve essere sottoscritto l’accordo di concertazione evidenzia l’impegno ed il ruolo giocato in questo Avviso dalle Parti Sociali costituenti il Fondo. L’accordo sindacale può essere solo di livello nazionale e il piano viene considerato strategico se sottoscritto dagli organismi nazionali di settore di tutte le associazioni cooperative e da tutte le corrispondenti organizzazioni sindacali nazionali. L’Avviso 25 settoriale è il primo Avviso che utilizza il Nuovo Sistema informativo del Fondo, GIFCOOP. Le imprese e gli Enti di Formazione per partecipare all’Avviso dovranno preventivamente registrarsi a GIFCOOP. Tutte le informazioni sull’Avviso e sulla modalità di registrazione a GIFCOOP sono disponibili sul sito www.foncoop.coop Territori Imprese Sondaggio Settori >> Lega Pesca 6 LEGA PESCA Incontra la scuola con il progetto Ue “Ecoadria-Fisherman” >> Ambiente >> Turismo Iniziativa pilota nella riviera romagnola con la marineria di Bellaria Igea marina, 400 alunni in aula e in mare. Al via entro fine anno i corsi legati al progetto europeo “Ecoadria-Fisherman”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “I Guardiani del Mare” e che vede in prima linea la riviera romagnola e la marineria di Bellaria Igea Marina, con la collaborazione tra Amministrazione Comunale, Organizzazione Produttori Bellaria Pesca, ARPA Emilia Romagna, Lega Pesca, Legacoop e Cooperativa Mare. Un’iniziativa pilota, rivolta a tutti gli studenti delle classi quarte elementari e delle classi seconde medie, che coinvolgerà oltre 400 studenti: una prima fase di attività si svolgerà in aula, seguita dal lavoro ‘sul campo’, che approfondirà in mare temi quali l’ecosistema marino e la prevenzione dall’inquinamento, la cultura delle identità marinare locali, l’educazione al consumo consapevole e responsabile. Risvolto interessante di queste lezioni, la possibilità di testare percorsi didattici che potranno costituire in futuro veri e propri pacchetti educativi, da promuovere nel segmento del turismo scolastico e dei viaggi di istruzione.Verrà portata nelle scuole anche la testimonianza dell’eco-pescatore Andrea Brandi, Presidente della OP Bellaria Pesca, che ha raccolto la sfida del progetto “I Guardiani del Mare”, rinunciando alla professione di pescatore - e alla sua licenza da pesca per riconvertirsi verso altre attività: la pulizia del mare, la guida nella marineria, l’accompagnamento a bordo per la pesca sportiva, l’assistenza ai molluschicoltori nel campio- Primo piano ACI Legacoop Settori namento delle acque. Sarà a disposizione dei ragazzi anche un pool di tecnici ed esperti, che condividono l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di una gestione sostenibile ed integrata delle zone costiere: gli studenti verranno coinvolti attivamente nel viaggio esplorativo alla scoperta del mare, con il supporto di mezzi, strumenti e attrezzature del mestiere. Le lezioni in aula termineranno a febbraio, mentre le visite guidate nel mondo della marineria sono previste in primavera; le attività si concluderanno con un grande evento pubblico, aperto a tutta la cittadinanza, con cui Bellaria Igea Marina celebrerà la Giornata Europea del Mare, che ricade il 20 maggio. “Sono emozionato e soddisfatto - spiega l’eco-pescatore Andrea Brandi - per tutto quello che stiamo facendo a Bellaria Igea Marina, per i pescatori e per la città. Portare nelle scuole il nostro mondo produttivo è fondamentale, così come è importante trasmettere ai giovani l’idea di tutelare e salvaguardare il nostro mare Adriatico. Desidero ringraziare i dirigenti degli istituti Comprensivi di Bellaria Igea Marina, Carmelo Vita, Silvia Solerti e Cristina Berardi, ma anche tutti gli insegnanti che, accettando di collaborare nella realizzazione del nostro progetto educativo”, conclude Brandi,“consentiranno alle nuove generazioni di avvicinarsi al mondo della pesca e alla marineria bellariese.” AMBIENTE Eco Courts, presentati i risultati del progetto europeo Ridurre il consumo di risorse, evitare gli sprechi e favorire il risparmio avviando nuove forme di collaborazione tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni: questo l’obiettivo del progetto “ECO Courts cortili ecologici” - partito nel 2011 e giunto ora alla conclusione - che vede confermate appieno le aspettative confermando, risul- Territori Imprese Sondaggio Settori 7 tati concreti alla mano, che le azioni intraprese possono costituire un modello replicabile. Finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma LIFE+, il progetto ha visto il coordinamento del Settore Ambiente del Comune di Padova ed è stato realizzato in partnership con Finabita, Legacoop, Associazione nazionale Cooperative di consumatori-Coop, Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna: una partnership tra istituzioni pubbliche e mondo della cooperazione che sui territori ha permesso di raggiungere e aggregare intorno all’iniziativa un numero significativo di cittadini e favorire la diffusione degli impatti positivi per la comunità. Alla base di “ECO Courts” l’idea di sostenere la creazione di comunità di cittadini che attraverso la condivisione di bisogni e opportunità realizzassero attività condivise per una gestione più sostenibile delle abitazioni e per uno stile di vita volto al risparmio e alla socializzazione. Punto di partenza quattro “condomìni pilota” (selezionati a Milano, Cinisello Balsamo, Roma e Rogoredo) coinvolti attraverso le cooperative dei loro abitanti e scelti per dimensione e tipologia edilizia. 320 le famiglie interessate, 28 gli incontri tra assemblee, brevi seminari con esperti su energia, acqua e rifiuti e laboratori didattici; 12 le azioni collaborative realizzate: raccolta oli da cucina, pile, farmaci, toner e lampadine, bike sharing, casa dell’acqua, condivisione piccoli elettrodomestici, illuminazione a led spazi comuni, locale condominiale per il “fai da te”, palestra comune. Non solo condomìni ma anche una “comunità virtuale” fatta di singoli cittadini e famiglie che spontaneamente hanno aderito al progetto registrandosi sul portale www.life-ecocourts.it/tutorial. Attraverso un questionario e la selezione di ecoconsigli e di soluzioni di risparmio più adatte alle proprie esigenze, i partecipanti hanno redatto un proprio piano d’azione, via via aggiornato in funzione delle scelte effettivamente adottate: 5.400 persone coinvolte, 4.750 piani d’azione di famiglia per il risparmio di risorse compilati; 15 condomini/comunità iscritti; 715 adesioni ai social network. Questi numeri ben dimostrano che i condomìni e le “comunità” di cittadini possono Primo piano ACI dunque essere il luogo ideale dove avviare iniziative in forma collaborativa di riduzione dello spreco di risorse. Ma ancora di più parlano chiaro i risultati del progetto in termini di risparmio, presentati a Padova nei giorni scorsi durante il convegno di chiusura dell’iniziativa: grazie a “ECO Courts” si è evitata l’emissione di 2.579 tonnellate di CO2 e si sono risparmiati 4.450.016 kWh di energia elettrica, 337.453 m3 di acqua, 41.895 m3 di gas e 721.557 kg di rifiuti. I condomìni coinvolti nel progetto che hanno dimostrato le migliori performance hanno così ridotto i propri consumi: 23,5% di acqua, -30,6% di energia termica/riscaldamento, -35,8% di energia elettrica. La giornata di conclusione è stata anche l’occasione per confronto a più voci sulla sharing economy, un modello di economia collaborativa che promuove forme di consumo più consapevoli e un’opportunità per avviare un dialogo nuovo tra enti pubblici, imprese e cittadini sul tema della cosiddetta “economia circolare”. Durante l’incontro anche le premiazioni dei vincitori degli “ECO Courts Award, un concorso per le migliori pratiche di risparmio degli utenti della web community. 16 i vincitori della “categoria comunità” e della “categoria singoli cittadini e famiglie”, a cui sono andati in premio biciclette a pedalata assistita, biciclette pieghevoli e city bike per il bike sharing di comunità. «I risultati ci hanno davvero colpito - commenta Daniela Luise, del Settore Ambiente del Comune di Padova e coordinatrice del progetto “ECO Courts”- sicuramente per le alte percentuali di risparmio raggiunte, ma anche per la grande partecipazione dei cittadini singoli o in “comunità”. Questo ci fa comprendere come tante famiglie e tante persone siano pronte a rispondere a proposte di progetti che sappiano coinvolgerli e motivarli: ne viene un’importante sollecitazione al mondo della pubblica amministrazione». «Certo - ha sottolinea ancora Luise - i giovani sono più attenti alle tematiche e si attivano velocemente, ma i meno giovani, appena hanno compreso la proposta e fatto loro le buone pratiche, sanno essere poi più ligi e costanti». Legacoop Settori TURISMO Conclusa la VII edizione di BITAC Organizzata da ACI Turismo (Legacoop Turismo, Federcultura Turismo Sport Confcooperative, Culturalia AGCI) si è tenuta a Bari la settima edizione della BITAC, Borsa Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo. La BITAC si è articolata su due giornate, la prima dedicata ai convegni e alla presentazione di progetti ed esperienze, la seconda dedicata al workshop commerciale. Il 27 novembre si è tenuto al Circolo Unione il convegno dedicato alle start up nel turismo, con particolare attenzione all’esperienza pugliese. Presieduto da Marco Pagano, presidente di Aci Puglia, il convegno ha consentito di presentare l’esperienza delle cooperative di comunità che si sta sviluppando con successo in Puglia. Il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo ha parlato della legge sulle cooperative di comunità approvata dal Consiglio Regionale, la prima in Italia e finora l’unica, e delle prospettive che le cooperative di comunità offrono al turismo. Anna Maria Ricci (Coop Informa) ha presentato l’esperienza di successo Coopstartup, Matteo Bettoli ha descritto l’analogo progetto CoopUp. Sono seguite le presentazioni di alcune esperienze concrete di startup nel turismo pugliese e l’intervento di Stefania Mandurino a nome di Pugliapromozione, sponsor della BITAC. Le conclusioni sono state tratte da Andrea Ferraris, presidente di ACI Turismo. Nel pomeriggio si sono susseguite altre presentazioni. Giancarlo Dall’Ara ha presentato l’esperienza degli alberghi diffusi, che si vanno diffondendo in Italia come forma innovativa di ospitalità basata sul recupero di immobili già esistenti. Giovanna Barni ha presentato CoopCulture che sta creando una rete in Italia di beni culturali, museali e archeologici gestiti da cooperative. La blogger Francesca Campigli ha tenuto un seminario sugli strumenti di web marketing turistico. Territori Imprese Sondaggio Settori 8 Fabrizio Pozzoli ha presentato il progetto S.T.R.A.D.E. dedicato all’EXPO. Michelangelo De Palma ha presentato Agriplan, società che ha tra i propri obiettivi la valorizzazione delle piccole comunità locali in Puglia attraverso la creazione di percorsi di turismo responsabile. Il giorno successivo si è tenuto al Terminal delle Crociere il workshop commerciale, con la partecipazione di una settantina di buyer, per lo più tour operator, associazioni e CRAL, e di una ottantina di seller, in gran parte cooperativi. Presenti fra gli altri Città del Mare, Borgo Primo piano ACI Magliano, la cooperative sarde Sinis e Spiaggia del Riso. Il workshop è stato aperto dai saluti del Presidente dell’Autorità Portuale del Levante Francesco Mariani, del Direttore Generale di Pugliapromozione Giancarlo Piccirillo, dall’Assessore al Turismo del Comune di Bari Silvio Maselli e dai Copresidenti di ACI Turismo Carlo Scarzanella e Maurizio Davolio. Il workshop è stato valutato molto positivamente dai partecipanti, sia per gli aspetti organizzativi che per i contatti avuti. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Friuli Venezia Giulia 9 FRIULI VENEZIA GIULIA >> Veneto Per le cooperative servono innovazione e sostenibilità a 360° >> Marche È stato confermato all’unanimità, per il secondo mandato consecutivo, nella carica di presidente di Legacoop Fvg, Enzo Gasparutti mentre il vicepresidente sarà Roberto Sesso. La nomina è avvenuta il 27 novembre al Teatro Miela a Trieste all’interno della XIII assemblea congressuale di Legacoop Fvg che ha trattato temi quali l’innovazione, la sostenibilità, l’internazionalizzazione, l’intergenerazionalità, la formazione e la promozione cooperativa, e al centro il tema dell’Alleanza delle cooperative italiane. Un’attenzione particolare, dato il momento, è stata dedicata al consumo in seguito alle vicende che hanno interessato Coop Operaie e CoopCa. Gasparutti, nella sua relazione, ha voluto infatti trasmettere un messaggio di fiducia ai soci prestatori “perché il sistema nazionale a marchio COOP – ha detto - non lascia da sole le cooperative in difficoltà: Coop Nord Est e le altre cooperative del settore sono pronte a fare la loro parte mettendo a disposizione le proprie sinergie e le proprie professionalità”. Il presidente ha inoltre affermato come: “la dimensione locale per la cooperazione di consumo non è più adeguata. Come organizzazione abbiamo il compito di incentivare processi di aggregazione e di fusione fra cooperative proprio per superare questo limite dettato da un mercato che non è più quello di qualche anno fa e che richiede nuove strategie”. Entrando nel dettaglio Gasparutti ha tenuto a precisare che:“I controlli sui bilanci delle cooperative competono esclusivamente ai collegi sindacali, ai revisori contabili e alle società di certificazione che, come per tutte le società di capitali, sono esterni.Alle centrali cooperative compete, invece, la vigilanza ordinaria che si ispira all’articolo 45 della Costituzione Italiana e che è esclusivamente finalizzata a verificare il rispetto dei requisiti mutualistici tipici delle cooperative fornendo agli amministratori consigli e suggerimenti utili per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna. La revisione è per legge, biennale - ha proseguito - e, per le cooperative che superano certi parametri patrimoniali, come nel caso di CoopCa e Coop Operaie, diventa annuale. Le- >> Marche >> Toscana >> Umbria >> Calabria >> Puglia >> Sardegna Primo piano ACI Legacoop Settori gacoop Fvg, lo voglio dire con forza, ha sempre svolto diligentemente e puntualmente il proprio compito con professionalità e competenza”. Sul tema si è espresso anche Paolo Cattabiani, presidente di Coop Consumatori Nordest, che ha specificato come Coop Consumatori Nordest sia parte lesa, assieme ai soci prestatori e ai lavoratori delle due cooperative, e come stia lavorando nell’ottica di tutelare coloro che hanno investito nelle cooperative e coloro che rischiano il posto di lavoro. “Coop Consumatori Nordest – ha chiarito – è orgogliosa di essere parte integrante del Friuli Venezia Giulia. Ci siamo messi a disposizione per cercare una soluzione che limiti il più possibile i danni ed erigere barriere territoriali sarebbe, in questo momento, la scelta più sbagliata”. In merito all’attribuzione di responsabilità, Cattabiani ha indicato come, quando una cooperativa entra in crisi, le cause vadano ricercate dentro all’azienda, non fuori. La presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, intervenuta in apertura, ha invece sottolineato come “La situazione è complicata e difficile, ma voglio fornire una rassicurazione sulla volontà della Regione di essere presente, per salvaguardare il sistema cooperativo, l’occupazione e i punti vendita, i risparmi dei prestatori sociali. Credo che bisogna rivedere il sistema di vigilanza e, per il buon nome di tutto il mondo della cooperazione, accertare le responsabilità, perché occorre distinguere le cooperative che sono serie e capaci da quelle che serie e capaci non sono”. Guardando al futuro della cooperazione e di Legacoop Fvg, Gasparutti ha evidenziato come uno dei valori assoluti delle cooperative debba essere l’innovazione a 360° e come sia importante dare seguito anche in FVG all’Aci-Alleanza delle Cooperative Italiane. Territori Imprese Sondaggio Territori 10 “In questo contesto – ha ribadito - Legacoop Fvg deve “ripensarsi” e, con essa, le sue associate per le quali l’innovazione deve diventare un valore assoluto. La Lega delle Cooperative vuole dimostrare concretamente come la cooperazione rappresenti un modello di sviluppo sostenibile, un sistema d’imprese innovativo, competitivo, socialmente responsabile, in grado di creare valore aggiunto in funzione delle generazioni future e quindi dell’occupazione”. Il presidente ha ricordato inoltre come il Congresso abbia compiuto un importante passo avanti verso la costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane anche in regione, avendo ben compreso come l’Alleanza rappresenti uno strumento per dare più forza al sistema cooperativo a livello locale, nazionale e internazionale. A chiudere il Congresso è stato l’intervento del presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti che ha evidenziato come l’importante appuntamento sia avvenuto in un momento difficile dove i cooperatori del FVG indicano nel recupero del sistema valoriale uno degli elementi per far ripartire una nuova strategia di sviluppo delle cooperative. Sulla riconferma di Gasparutti, Lusetti ha espresso un parere positivo sui contenuti della relazione che ha saputo tenere assieme questioni di carattere regionale con tematiche nazionali poste dal documento congressuale ed è riuscito a declinarle anche in prospettiva futura in termini di cambiamento e di progettualità. Una novità del Congresso è stato l’inserimento nel nuovo statuto del ricambio generazionale che prevede che almeno il 10% dei membri della direzione di Legacoop Fvg sia composto da cooperatori under 40 e il 30% da donne. VENETO Rizzi riconfermato presidente di Legacoop della cooperazione, attraverso un progetto di sviluppo proiettato al futuro, che superi criticità e limiti valorizzando le nostre capacità imprenditoriali. Occorre dare avvio a una nuova fase evolutiva che vada oltre la nostra esperienza storica, pur importantissima, per ridefinirci innanzitutto come sistema di imprese. Vogliamo dare il nostro contributo al Paese continuando a garantire coesione sociale, a mantenere posti di lavoro, a creare nuova occupazione e sviluppo per il territorio, rimanendo saldi nei nostri valori e orgogliosi degli elementi che ci contraddistinguono: mutualità, patrimonializzazione, democrazia interna e partecipazione, redistribuzione degli utili. Per tutto questo le cooperative restano un modello d’impresa da promuovere e sostenere, come pure ci candidiamo ad essere un attore importante sul versante del welfare». Rizzi ha posto al centro dei propri impegni di presidenza il tema del ricambio generazionale, «che non può restare un valore astratto ma deve tradursi in nuova governance dell’associazione e delle imprese». Una priorità che ispirerà anche il prossimo mandato, ma i cui risultati si sono toccati con mano sin da subito: è inferiore ai quarant’anni l’età media dei cinquantaquattro membri della rinnovata Direzione regionale, costituita per il 48% da donne. In particolare durante il congresso è stato sottolineato come il processo di accelerazione del rinnovamento dei gruppi dirigenti, debba passare anche attraverso un programma di formazione degli amministratori. Un passaggio di testimone utile a iniettare nelle cooperative nuova linfa, nuove visioni, energie e modi di fare impresa: le generazioni più giovani hanno caratteristiche tali da garantire questo processo. E proprio a ricordare come l’intergenerazionalità sia uno dei caratteri distintivi della coopera- Sarà ancora Adriano Rizzi a guidare Legacoop Veneto per i prossimi quattro anni: il presidente è stato riconfermato per acclamazione generale al termine del 10° Congresso regionale tenutosi martedì 2 dicembre al Crowne Plaza Hotel di Padova, e ha disegnato l’orizzonte delle sfide future da affrontare e gli obiettivi a cui puntare: «È necessario un riposizionamento espansivo Primo piano ACI Legacoop Settori zione i lavori congressuali del pomeriggio si sono aperti con la premiazioni di 17 giovani che in questi anni hanno frequentato il Master in Economia della cooperazione a Bologna. Altro obiettivo di mandato importante condiviso con i delegati e la nuova Direzione è il progetto di alleanza lanciato a livello nazionale tra le centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci. Il 1° gennaio 2017 è previsto l’avvio dell’operatività della centrale unica a livello nazionale: in Veneto Legacoop punta ad arrivare alla costituzione formale del coordinamento Aci Veneto entro marzo 2015. Tra i capisaldi del documento programmatico, in continuità col percorso portato sin qui, il bisogno/dovere di trasparenza e legalità, un tema che oggi ha fatto da filo rosso ed è stato richiamato da più voci: «Servono regole chiare di comportamento da rispettare e far rispettare» sottolinea Rizzi. «Dobbiamo impegnarci tutti in un‘azione di revisione di regolamenti e di strumenti che consentano una maggior efficacia nell’agire anche in via preventiva, ma dall’altra parte chiediamo un contributo anche alle istituzioni e ai loro strumenti di controllo, sia a livello nazionale che a livello locale. A iniziare dal contrasto alle cooperative irregolari e cosiddette spurie, che va intensificato, individuando e sanzionando quelle imprese che non rispettano i contratti collettivi di lavoro, che non hanno alcun rapporto con la base associativa e che spesso sono solo veicolo di evasioni fiscali e contributive, oltre che di sfruttamento dei lavoratori. Perché l’illegalità danneggia innanzitutto la buona cooperazione». Tra gli impegni anche quello alla promozione del modello cooperativo: con il sostegno alla nascita di nuove imprese, l’avvio di ulteriori percorsi di workers buy out (che dove attivati in situazioni di crisi aziendali hanno mostrato di salvare posti di lavoro e patrimonio di competenze), ma anche lo sviluppo di cooperazione innovativa (in ambito medico e sanitario, ad esempio). E ancora incentivare le iniziative comuni, le interazioni tra imprese, i consorzi unitari fino a progetti di fusione/integrazione di cooperative aderenti ad associazioni diverse: iniziative che esistono già e dimostrano quanto i tempi siano maturi per intraprendere una fase nuova. Le conclusioni del Congresso sono state af- Territori Imprese Sondaggio Territori 11 fidate a Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop: «Legacoop Veneto in questi anni si è distinta per dinamicità e impegno. L’Alleanza fra le centrali cooperative da realizzarsi tramite il percorso dell’Aci è ora un passaggio imprescindibile, se la sfida che abbiamo condiviso è quella di cambiare la società. Siamo chiamati a sperimentare forme sempre più avanzate di collaborazione, lasciandoci alle spalle vecchi retaggi ideologici per concentrarci sulle nuove generazioni: a loro dobbiamo pensare e trasmettere i valori iscritti nel nostro dna. Ci sono luci e ombre in relazione ai diversi ambiti di attività, è vero, ma è dai casi di impresa di successo e dai numerosi risultati positivi che occorre ripartire per darci un futuro. Nulla è perduto: non è vero che la nostra nazione è destinata a un inevitabile tracollo, e la cooperazione offre delle grandissime possibilità per guidarne ripresa e sviluppo. Dall’altra parte - ha affermato Lusetti - se questo difficilissimo periodo porta con sé una selezione darwiniana fra le imprese - che continuerà anche in futuro e non possiamo arrestare -, è compito dell’Associazione renderla il meno dolorosa possibile. Il tratto che ci contraddistingue è quello di essere coerenti e conseguenti rispetto a quanto affermiamo. Decidendo di essere cooperatore, ognuno di noi ha accettato la responsabilità di gestire in maniera congrua lo strumento della delega, su cui si regge il nostro sistema: va maneggiato con cura, perché non sia mai un mezzo ad esclusivo appannaggio dei gruppi dirigenti per esercitare il potere di scelta e decisione senza il coinvolgimento della base. La partecipazione attiva sta infatti al cuore della cooperazione: delega e esercizio della responsabilità personale non sono dunque temi disgiunti, ma la due facce della stessa medaglia. Questi stessi cardini devono guidarci nella lotta senza quartiere a tutte le forme di illegalità e alle cooperative spurie, che sta alla base del rilancio del sistema cooperativo ed è premessa al nostro riposizionamento. Anche qui occorre alzare il tiro perché non possiamo più limitarci a essere testimoni di legalità con i nostri singoli comportamenti, ma dobbiamo passare ad atti concreti che Primo piano ACI distinguano chi fa buona cooperazione da chi opera diversamente: per questo stiamo iniziando a studiare con un team di avvocati la possibilità di costituirci parte civile in alcuni processi». MARCHE Franco Alleruzzo confermato presidente di Legacoop “Noi abbiamo fiducia nel futuro perché sappiamo che altri, prima di noi, hanno affrontato grandi sfide e le hanno vinte progettando grandi imprese fatte di slancio economico, solidale e collettivo. In poche parole, un agire cooperativo, anche oltre la cooperazione. Un agire capace di mettere in moto le energie di ogni individuo all’interno un orizzonte solidale e collettivo. Perché solo assieme possiamo costruire la fiducia di cui c’è bisogno”. E’ questo il cuore della relazione di Franco Alleruzzo, confermato presidente di Legacoop Marche dalla quinta assemblea congressuale di Legacoop Marche, che si è svolta il 28 novembre all’hotel Finis Africae di Senigallia (An), con una partecipazione di 260 persone. Quello delle 304 cooperative di Legacoop Marche è un universo ricco e articolato, legato dal filo della cooperazione, che vede 90 imprese operative nel settore servizi, 76 nel sociale, 45 nella produzione lavoro, 38 nell’agroalimentare, con un fatturato complessivo, in crescita, di 1,7 miliardi. Un agire cooperativo che accomuna 275.700 cittadini delle Marche: un marchigiano su cinque aderisce ad una cooperativa, la maggior parte, oltre 220 mila alle coop di consumo, 25.300 a quelle del credito, 9 mila a quelle sociali e 6.800 all’agroalimentare. Uno spaccato dell’economia regionale che ha promosso la nascita di 35 Legacoop Settori start up in quattro anni e che, nonostante la crisi, ha continuato a offrire lavoro. Oggi gli occupati sono 12.200 contro gli 11.400 del 2010. Fra le azioni di Legacoop Marche per il futuro della cooperazione, quella di combattere le cooperative spurie che, ha detto Alleruzzo, “non solo praticano dumping sui costi, soprattutto quelli del personale, ma producono una compressione dei diritti sui quali si basa il patto sociale delle cooperative”. La Centrale cooperativa punta, fra gli altri, sul progetto Coop start up per la promozione e il supporto alla creazione di imprese cooperative e sul progetto Generazioni, il coordinamento dei giovani under 40 che operano nelle cooperative e nella struttura associativa e di sistema di Legacoop. “Stare sul territorio significa anche offrire e pretendere che il ruolo della cooperazione sia parte sostanziale delle politiche della nostra regione – ha rimarcato Alleruzzo -, il prossimo anno avremo le elezioni e un nuovo governo regionale a cui chiederemo di organizzare un assessorato alla Cooperazione, che abbia un orizzonte di legislatura, per dare continuità alle politiche cooperative, affiancato da un ufficio cooperazione adeguato, la revisione radicale della legge 5 del 2003, con la quale tracciare un perimetro di azione che lasci la possibilità di scelte strategiche per l’allocazione delle risorse in base a obiettivi condivisi che possono mutare nel tempo, il sostegno con risorse sufficienti alla legge regionale 34/2001 per le cooperative sociali d’inserimento lavorativo, che ha visto azzerati i fondi nel 2014 con l’impegno di garantirli nel 2015, ma anche alle leggi 7/2005 per la cooperazione agricola e 25/2009 per le cooperative di lavoratori da aziende in crisi, l’impegno di risorse nel sostegno degli strumenti di garanzia (Confidicoop) e finanza (Coopinvest), all’interno di un percorso che, trasformandoli in seguito alla mutata realtà economiche, li renda sempre più efficaci, e un’attenzione particolare alla forma cooperativa per le misure dei fondi strutturali europei, compresa la progettazione strategica della Macroregione Adriatico Ionica”. In questo cammino verso il futuro, Legacoop Marche non sarà sola ma avrà a fianco Agci e Confcooperative Marche, riu- Territori Imprese Sondaggio Territori 12 Burattini, i rappresentanti delle più importanti associazioni regionali di categoria, Luca Fazzi, Università degli studi di Trento, che ha tracciato un quadro delle problematiche della cooperazione a livello nazionale. MARCHE Legacoopsociali giudizio positivo su legge regionale servizi sociali nite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che sarà prima operativa, dal 2017, a livello nazionale e poi regionale. “L’Aci è il nostro primo progetto importante – ha detto Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop -, per riunire tutti i cooperatori all’interno di un’unica organizzazione di rappresentanza. Il secondo progetto riguarda alcuni driver dello sviluppo incentrati sul tema del welfare innovativo e di quello che lega turismo, agricoltura e buon vivere, oltre a quello dell’innovazione tecnologica”. “Questa nostra “anomala identità”, a cui siamo particolarmente affezionati – ha aggiunto Lusetti - è basata su una questione di fondo che è quella che, nonostante la crisi, siamo stati capaci di creare coesione sociale ma anche di tenere insieme i nostri problemi con quelli della società. Come cooperazione continuiamo ad essere una speranza per centinaia di persone”. E ancora, ha sottolineato Lusetti, che “un cooperatore non può permettersi di essere rassegnato perché sarebbe come portarsi dietro il concetto che non possiamo cambiare la società. E invece non è vero perché noi abbiamo migliorato la vita di milioni di persone”. All’assemblea congressuale di Legacoop Marche, che ha nominato i delegati al Congresso nazionale di Legacoop che si terrà a Roma dal 16 al 18 dicembre, sono intervenuti, fra gli altri, Antonio Canzian, vicepresidente della Regione Marche, Marco Luchetti, assessore regionale al Lavoro, Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, la senatrice Silvana Amati, il presidente di Confcooperative Marche, Stefano Stronati, il presidente di Agci Marche, Stefano Primo piano ACI E’ un giudizio positivo quello espresso da Legacoopsociali Marche sul testo di legge “Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, approvato martedì dall’Assemblea legislativa delle Marche. Nella proposta finale, votata in aula, sono state recepite anche le proposte della cooperazione come il riconoscimento, tra i soggetti sociali di riferimento, delle cooperative sociali e del forum del terzo settore e l’eliminazione delle gare al massimo ribasso. Un elemento da evidenziare, in questo particolare momento di crisi e di accentuata fragilità dei soggetti più deboli, è l’introduzione della destinazione da parte della Regione e degli Enti locali di almeno il 5% delle forniture di beni e servizi, di importo inferiore alla soglia comunitaria, alle cooperative sociali di tipo B, che si dedicano all’inserimento lavorativo di persone definite “svantaggiate” secondo la legge 381/91. Una novità che rende non più eludibile l’impegno delle Amministrazioni pubbliche in tal senso. Nel complesso, però, la norma avrebbe potuto avere un orientamento più incisivo e innovatore specie per quanto riguarda gli affidamenti che potevano prevedere la sperimentazione di assegnazione dei servizi attraverso l’accreditamento con l’obiettivo di superare le gare d’appalto e garantire così qualità sostenibili e continuità gestionale. Come Legacoopsociali Marche continueremo ad esercitare la nostra azione di vigilanza sull’applicazione della legge specie in relazione alla gestione degli appalti. Crediamo, inoltre, che in un futuro, non tanto lontano, sia assolutamente necessario introdurre nel testo appena approvato dei correttivi che vadano nella logica dell’accreditamento dei servizi. La nostra propo- Legacoop Settori sta è quella di sperimentare forme di affidamento che vadano oltre le gare d’appalto per entrare nella logica di una coprogettazione di servizi di welfare o di un sistema di accreditamento dei servizi socio sanitari, sociale ed educativi per garantire all’utenza servizi di qualità, sostenibili ed omogenei nel territorio regionale. Due opportunità che permetterebbero una reale partecipazione e un concreto contributo degli attori del welfare, che vivono ogni giorno a contatto con i bisogni dei cittadini. Agrinsiemenoaldecretochemodificaleareemontaneesentidall’Imu Sono sul piede di guerra gli associati di Agrinsieme Marche, alla quale aderiscono Cia, Confagricoltura, Copagri e le Centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop Marche. Per Agrinsieme è inaccettabile la scelta del Governo di emanare un decreto che modifica le aree montane esenti dall’Imu sui terreni. Tale scelta fortemente contestata nel merito da tutto il coordinamento di Agrinsieme, nonché nella forma, impone ad una categoria di pagare l’Imu per il 2014 entro il prossimo 16 dicembre, fornendo alla stessa meno di 14 giorni per effettuare il calcolo, reperire le risorse e versare. E’ un atto di inaudita gravità da parte del Governo, che di fatto, con tale scelta mette in atto una imposizione retroattiva. Va evidenziato come il decreto sia in contrasto con una legge dello stato n. 212 del 2000 (Statuto del contribuente) che prevede l’entrata in vigore delle norme di attuazione non prima del 60° giorno dalla data pubblicazione. E così entro il 16 dicembre, salvo rettifiche in extremis, molti proprietari di terreni, dopo un ventennio di esenzione da imposte patrimoniali, dovranno versare nelle casse comunali, peraltro in un’unica soluzione, l’Imu relativa al 2014. L’articolo 22, comma 2 del decreto 66 del 2014, convertito nella legge 89 del 2014, infatti, per garantire ai comuni un maggiore gettito, ha previsto l’emanazione di un decreto ministeriale, di imminente pubblicazione, che individui le città nelle quali, a decorrere dall’anno di imposta 2014, si applichi l’esenzione Imu ai terreni agricoli (già prevista ai fini Ici) sulla base Territori Imprese Sondaggio Territori 13 dell’altitudine riportata nell’elenco dei centri italiani predisposto dall’Istat, diversificando, eventualmente, tra terreni posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e gli altri. Si è stabilito che, a decorrere dal 2014, (cambiando le carte in tavola in corso d’anno e stravolgendo la geografia delle aree esentate, fino al 2013 individuate dalla circolare 9 del 14 giugno 1993 del ministero), continueranno a non pagare l’Imu solo i possessori di terreni che si trovano nelle città ad oltre 600 metri sul livello del mare o situati in centri aventi un’altitudine compresa fra i 281 e i 600 metri, solo se posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Per tutti gli altri terreni agricoli, ricadenti in comuni aventi un’altitudine non superiore a 280 metri, si dovrà, invece, pagare l’intero importo del tributo. TOSCANA A Firenze inaugurata la mostra “NoiDonne CooperAttive” Storie di donne, storie di lavoro, storie di cooperazione: si intitola “NoiDonne CooperAttive” la mostra è stata inaugurata mercoledì 3 dicembre e resterà aperta fino al 9 a Firenze presso la sala Caminetto e la sala Sonnino della Provincia di Firenze, Palazzo Medici Riccardi , Via Cavour 1, a Firenze. L’evento è stato organizzato dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop Toscana, con il Patrocinio della Provincia di Firenze. Il 3 dicembre si è svolta l’inaugurazione con la partecipazione di Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze, Dora Iacobelli, Vicepresidente Legacoop Nazionale e Presidente Commissione Pari Opportunità Legacoop Nazionale, Tiziana Bartolini, Direttora di NoiDonne, Costanza Fanelli, Cooperativa Libera Stampa, Grazia Faltoni, Presidente Cooperativa Koinè e Claudia Fiaschi, Presidente ACI Toscana, Chiara Grassi, Presidente Commissione Pari Opportunità di Legacoop Toscana. Le donne che a diverso titolo e ruolo, come lavoratrici, socie, utenti, dirigenti, stanno e operano nel movimento cooperativo non solo sono tantissime (il 52% degli addetti) ma rappresentano una delle componenti più attive rispetto a molti dei campi su cui il mondo Primo piano ACI delle imprese cooperative si sta misurando oggi: creazione e valorizzazione del lavoro attraverso forme di imprese partecipative, capacità di dare risposte valide anche sul piano economico a nuovi bisogni sociali e culturali con una idea più ampia di welfare, percorsi innovativi per affrontare la questione della diversa distribuzione dei carichi di cura tra uomini e donne, la cosiddetta conciliazione tra tempo di vita e di lavoro. La mostra dà conto, con immagini, foto, documentazione di varia natura, ma anche con interviste e filmati giornalistici che parlano dell’oggi, dei momenti e dei contenuti salienti del lungo percorso delle donne nella cooperazione, nel contesto più generale dei passaggi cruciali della vita e della storia delle donne del nostro Paese per conquistare non solo diritti e leggi ma per cambiare le condizioni di vita e di lavoro. Dal 2008 la Commissione Pari Opportunità è organo statutario Legacoop con maggiore incidenza sia sulla presenza a diversi livelli delle donne (dai vertici di impresa agli organismi di rappresentanza) sia rispetto alla capacità di portare nella vita delle imprese cooperativa le linee di intervento definite nei Congressi: 1) valorizzazione della risorsa donna, 2) sviluppo di nuove forme di welfare anche sul piano aziendale mirate a dare risposte alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, 3) politiche e interventi di supporto alla crescita e qualificazione delle imprese cooperative a forte presenza femminile. UMBRIA Legacoop sceglie Dino Ricci per guidare il passaggio all’Alleanza Sarà Dino Ricci a traghettare la Lega Regionale delle cooperative e mutue dell’Umbria verso le sfide del ‘nuovo millennio’ e, in particolare, verso la nascita, anche nella regione, dell’Alleanza delle cooperative italiane (Aci). Una nuova centrale in cui con- Legacoop Settori fluiranno, dopo il loro scioglimento, Legacoop, Confcooperative e Agci. Il presidente uscente Ricci è stato infatti riconfermato alla guida di Legacoop Umbria dai delegati riunitisi venerdì 28 novembre, all’hotel Giò di Perugia, per l’undicesimo Congresso regionale dell’associazione che conta attualmente 152 cooperative, circa 569mila soci, 14.800 dipendenti e un valore della produzione aggregato di 3,9 miliardi di euro. “Questo – ha detto Ricci – è stato, probabilmente, l’ultimo congresso regionale umbro di Legacoop. Il primo gennaio 2017 dovrebbe partire la nuova Alleanza delle cooperative italiane. Non sarà la sommatoria di tre associazioni ma un’unica realtà in grado di svolgere un ruolo di rappresentanza sempre più forte e creare le condizioni per un ulteriore processo di crescita della cooperazione in Umbria e in Italia”. “Quella di Aci – gli ha fatto eco Alessandro Meozzi, direttore di Legacoop Umbria – è la grande scommessa che il movimento cooperativo italiano sta affrontando in questo periodo. In anni in cui in tutti i settori ci si divide, la cooperazione ha scelto un percorso di unione. Una strada di semplificazione e razionalizzazione per offrire alle imprese associate un interlocutore maggiormente efficiente e dinamico”. I lavori congressuali, iniziati giovedì 27 novembre, e a cui sono intervenuti, tra gli altri, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Andrea Romizi, sindaco di Perugia, esponenti del mondo politico, sindacale e imprenditoriale regionale, sono serviti per fare il punto sullo stato di salute del movimento cooperativo e sulle prospettive future. “La situazione – ha ricordato Ricci – è abbastanza soddisfacente sia in termini di fatturato che di occupati. La cooperazione è cresciuta. Anche noi abbiamo scontato le difficoltà determinate dalla crisi ma abbiamo retto meglio di altre tipologie di imprese, avendo patrimonializzato gli utili accantonati in riserva. Negli ultimi tre anni, le cooperative di Legacoop hanno investito oltre 250 milioni di euro nel settore della distribuzione, dell’industria e dell’agroalimentare. Investimenti importanti che hanno consentito una crescita e uno sviluppo delle nostre attività e di altre imprese e di mantenere un clima occupazionale abbastanza positivo”. “Abbiamo aziende leader nei loro rispettivi mercati – prosegue Ricci – e che costituiscono un punto di forza trainante Territori Imprese Sondaggio Territori 14 non solo per noi ma per l’intera economia regionale”. Il riposizionamento delle imprese cooperative è stato poi l’altro grande tema di riflessione della due giorni. “Un commentatore ha scritto che, in questo momento di crisi dei corpi intermedi, noi rappresentiamo una anomala identità. E’ vero – ha detto il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti concludendo il congresso regionale dell’Umbria – noi abbiamo resistito perché la nostra visione del mondo, della società, non è settoriale. La nostra visione tiene conto degli interessi generali, degli interessi della comunità perché noi rappresentiamo una speranza di evoluzione sociale. Ma la cooperazione ha il dovere di ripensare e rendere sempre più attuale questa identità. Il nostro congresso è anche questo”. “Innanzitutto – ha commentato Ricci – si tratta di creare nuova cooperazione nei settori innovativi. Ambiti che riguardano in particolare i giovani laureati e diplomati. Abbiamo individuato alcuni progetti di mandato: la realizzazione di progetti intersettoriali, la valorizzazione integrata del territorio e, in particolare, dei beni culturali, il supporto alle industrie culturali e creative, l’attenzione alla green economy e alle energie rinnovabili, il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità e il riuso dei beni confiscati alle mafie. Questi gli obiettivi principali che ci poniamo per la fine del 2016 quando andremo a costituire anche in Umbria l’Alleanza delle cooperative italiane”. CALABRIA “Strumento per la rinascita di una delle aree più depresse d’Europa” Una strategia di unità e coesione convinta fra tutte le componenti e l’appoggio delle istituzioni e delle diverse associazioni di categoria possono ridare il massimo slancio alla cooperazione e renderla lo strumento vincente contro la crisi, l’immobilismo, il sistema di pontentati oscuri, le infiltrazioni della n’drangheta nel tessuto economico e sociale, che hanno ridotto la Calabria a una delle aree più depresse d’Europa. Questo, in sintesi, il messaggio forte e chiaro emerso dal decimo congresso di Legacoop Calabria tenutosi il 1° dicembre alla Sala Coni della Figc di Catanzaro sul tema “Codice cooperativo fare l’impresa del nuovo Primo piano ACI millennio”. Ai lavori, protrattisi fino al pomeriggio, hanno partecipato ben 125 delegati in rappresentanza di 80 cooperative. Nel corso del congresso sono stati eletti la nuova presidente di Legacoop Calabria, Angela Robbe, la nuova direzione, composta da 38 membri, nonché i delegati al prossimo congresso nazionale in programma a Roma. “Devo dire grazie a tutti i cooperatori che mi hanno dato moltissimo con la loro esperienza – ha detto Angela Robbe che succede a Giuseppe Pellegrino - Abbiamo una sfida importante da correre tutti insieme, dare un nuovo slancio al mondo delle cooperative che qui, in Calabria, possono costituire un risposta valida e concreta alla crisi economica, ma anche uno strumento di difesa della legalità, troppo spesso violata nel nostro territorio. La passata giunta regionale ci aveva praticamente tagliato fuori, mentre la lettera che oggi il nuovo presidente, Mario Oliverio ha fatto pervenire a questo congresso lascia ben sperare per il futuro”. D’altra parte anche le altre autorità intervenute al congresso hanno manifestato piena disponibilità al dialogo e alla collaborazione. Il tema dei beni e delle aziende sequestrate ai boss è stato più volte ripreso negli interventi successivi ponendosi le cooperative come il mezzo più equo per rimetterli produttivamente al servizio della comunità calabrese e trasformarli da frutto d’ingiustizia, violenza e sopruso, a possibile base di una nuova economia solidale, sostenibile e inclusiva. Ma Legacoop Calabria si propone anche di intensificare gli interventi sui temi economici e sociali d’interesse generale e di ottimizzare il rapporto con tutte le associazioni di categoria, con i sindacati e le istituzioni. Piuttosto che proseguire nella classica impostazione settoriale si punterà a una logica integrativa che parte dalle opportunità effettivamente esistenti nel territorio. Da questo Legacoop Settori punto di vista si è anche parlato del patrimonio immobiliare della Regione Calabria, che potrebbe essere usato in modo più intenso e gestito in modo qualificato, tanto da creare nuove opportunità di impiego e di di sviluppo economico e di altre iniziative nel campo della comunicazione, del turismo e della gestione del patrimonio artistico e paesaggistico, nei quali il “Codice Cooperativo” potrebbe rivelarsi risolutivo per una riscossa. All’esterno, si è detto al congresso, si punterà, poi, a rimuovere una serie di ostacoli, primo fra tutti sostenendo la cultura e i valori etici di fondo delle cooperative, una cultura ancora troppo debole nel territorio calabrese Il rilancio delle cooperative appare tanto più necessario quanto più la situazione politico-sociale della Calabria versa in condizioni allarmanti, come messo in luce dall’interessante e copioso intervento di Giuseppe Soriero, consigliere Svimez: dal 2001 al 2013, si è registrato nel centro nord una crescita del 2 per cento, mentre il Meridione è calato in media del 7 per cento e la Calabria di quasi l’8 per cento. C’è insomma anche quella che Soriero chiama “la Calabria che non ti aspetti”: 4158 imprese con un fatturato superiore a 500 mila euro, di cui cento sono imprese agricole, 181 imprese che superano i 10 milioni di euro, di cui 28 operano nel settore informatico. Ma questi impulsi positivi andrebbero incoraggiati, sostenuti, alimentati. Invece la spesa per attività di ricerca e sviluppo, fra pubblico e privato, in Calabria è ferma allo 0,45 per cento, contro l’1,38 del centro-nord. Le cooperative possono essere il volano di questo nuovo e necessario dinamismo. Hanno richiamato i valori etici del codice cooperativo sia il presidente uscente di Legacoop Giuseppe Pellegrino, sia la succeditrice Angela Robbe, che ha chiarito: “Oggi possiamo tornare a parlare con orgoglio della nostra diversità nel mondo delle imprese. Ci sono stati anni in cui per vincere molti scetticismi e soprattutto per avere accesso ai fondi abbiamo dovuto lottare per dimostrare che le cooperative, pur nella loro specificità, sono delle imprese. Ma per acquisire più forza dobbiamo anche conseguire dei buoni risultati economici, fornire lavoro, prodotti e una casa alle migliori condizioni possibili. Il “Codice Cooperativo” garantisce la legalità perché si fonda sul rispetto degli impegni contrattuali, perché è al servizio di tutti i soci Territori Imprese Sondaggio Territori 15 e comporta la partecipazione e la trasparenza più assoluta. Per questo, probabilmente, c’è stata finora una precisa volontà a non darci il giusto spazio, a metterci al bando, come ha fatto il precedente governo regionale, perché siamo stati una realtà scomoda. Ma questa è la nostra forza, dobbiamo valorizzare la nostra specificità etico-culturale, soprattutto attraverso l’unità tra le nostre diverse componenti”. Propositi del tutto coerenti con quanto espresso sia da Giorgio Bertinelli, vicepresidente vicario di Legacoop nazionale, che, nel tirare le conclusioni, ha parlato di «responsabilità» del mondo cooperativo locale per raggiungere attraverso la coesione risultati indispensabili anche per risollevare la situazione dell’intero territorio regionale a rischio di desertificazione industriale, sia da Ferdinando Verardi, presidente Agci. «Non possiamo permetterci», ha detto Verardi, richiamandosi al “Manifesto dell’Economia Pulita” espresso dai congressi nazionali, «il fallimento del progetto unitario, ancor più in una regione come questa, segnata da tante necessità a livello occupazionale e non solo”. Ottimista anche Camillo Nola, presidente Confcooperative, che ha ricordato come “la cooperazione, spesso nei momenti di crisi ha espresso il meglio, per le sue caratteristiche di mutualità e solidarietà”. PUGLIA Generazioni, Vito Fusillo neo coordinatore Vito Fusillo è il nuovo coordinatore Generazioni Legacoop Puglia. Classe 1981, Fusillo è stato nominato il 26 novembre, nel corso dell’assemblea annuale del primo coordinamento pugliese di giovani cooperatori under 40. A passargli il testimone Vitandrea Marzano, della cooperativa “Sourceland”, tra i promotori del coordinamento pugliese nato lo scorso anno. Fusillo è già socio della cooperativa di Rutigliano (Ba) “Reharwareing” che si occupa di trashware, ovvero di recupero di vecchi pc in disuso. “Serve innovazione, deve essere il tema centrale da portare nelle nostre Primo piano ACI discussioni e in tavoli intersettoriali”, ha esordito il neo coordinatore. Un’assemblea partecipata e ricca di contenuti e proposte, tra cui la creazione di una piattaforma per il networking tra cooperative non solo pugliesi, che sia di scambio d’informazioni e progettualità, come anche di prodotti e/o servizi. Nonché una “piazza” virtuale per incontrarsi, conoscersi e realizzare appieno una democrazia partecipa tata, così come è nella vocazione del movimento cooperativo. Si è deciso, pertanto, di costituire due gruppi di lavoro, aperti e dalla partecipazione volontaria, che possano porre le prime basi per la realizzazione della piattaforma. un gruppo di persone con competenze tecnico-informatiche, utili allo sviluppo della piattaforma: Matteo Serra, Giancarlo Modugno, Tommy Romagno, Vito Fusillo, Antonio Lupo, Mario Rositani gruppo con competenze più trasversali: Katia De Luca, Maria de Palma, Emanuela Secundo, Vito Fusillo, Michele Bramante, Christian Signorile Il coordinatore Vito Fusillo sarà in entrambi i gruppi, in modo da garantire un adeguato flusso di informazioni. Come progetto che nasce dal basso, si è proposto, nel corso dell’assemblea, di lanciare un sondaggio sul web, tramite il blog Generazioni o via mail ([email protected]) e attraverso la creazione di un gruppo facebook “chiuso”. Una domanda, quindi, rivolta ai componenti pugliesi di Generazioni e non solo,che abbia come ultimo obiettivo quello di raccogliere quanti più spunti e proposte utili alla costruzione della piattaforma SARDEGNA Atzori: “Resistiamo bene alla crisi, ma all’isola serve una strategia” Subito dopo, il Presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori ha presentato la relazione congressuale, apprezzatissima da parte di tutti i partecipanti. Il Presidente ha voluto porre l’attenzione in particolare sull’emergenza lavoro in Sardegna, sostenendo che l’unico modo per poter superare questo dramma è quello di collaborare con tutte le altre associazioni di rappresentanza. Lo slogan del Congresso, “All’Orizzonte Una Sardegna”, rimanda appunto a questo concetto: collaborazione tra tutte le componenti sociali della Sardegna poiché l’obiettivo finale è uno ed è lo stesso per tutti: il benessere e lo sviluppo. Il lavoro quindi, è l’obiettivo primario che Legacoop intende perseguire, poiché come ha sostenuto il Presidente Atzori “fare impresa per noi è fare lavoro”. Infine, la relazione si è conclusa con i propositi futuri di lavorare puntando sull’aggregazione, sulla coesione sociale, sull’innovazione, sulla condivisione e sul confronto con i cooperatori. Non meno importante è la collaborazione tra le tre maggiori Centrali Cooperative presenti, Legacoop, Confcooperative e Agci, per conseguire nei tempi programmati, 1 gennaio 2017, l’obiettivo della costituzione anche in Sardegna di ACI, Alleanza Cooperative Italiane. Sono seguiti gli interventi dei numerosi ospiti, tra i quali l’Assessore regionale degli Enti locali, Finanza e Urbanistica Cristiano Erriu, che ha sottolineato come la Cooperazione possa dare un grande contributo per uscire dalla crisi, per via della sua eterogeneità e capacità di adattarsi alle diverse situazioni socio-economiche; l‘Assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi ed il Vicepresidente del Consiglio Regionale Eugenio Lai, che riprendendo il discorso del Presidente Atzori, hanno ribadito l’impor- Il 20 novembre, presso la sala convegni del Thotel a Cagliari, si è svolto l’XI Congresso regionale di Legacoop Sardegna. I lavori sono stati aperti dal direttore di Legacoop Sardegna Daniele Caddeo, che ha proceduto a leggere in nomi dei componenti il tavolo di Presidenza e le Commissioni (politica ed elettorale), terminando con la nomina di Tatano Loi a Presidente del Congresso. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 16 tanza del dialogo e della collaborazione in quanto unico mezzo per costruire e creare lavoro. Gli altri interventi sono proseguiti con quelli del Capo di Gabinetto dell’Assessorato al Lavoro, Luca Mereu, di Emanuele Cani, Parlamentare del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, di Carlo Tedde, Presidente Confcooperative Sardegna, di Sergio Cardia, Presidente AGCI Sardegna, i quali hanno ribadito le grandi potenzialità della Cooperazione per far fronte ed aiutare ad uscire dalla crisi economica. Gli interventi che hanno poi concluso la seduta mattutina sono stati quelli di Michele Carrus, Segretario Generale della CIGL Sardegna, di Martino Scanu, Presidente della CIA Sardegna e coordinatore di Agrinsieme, di Pierpaolo Piras, Presidente CNA Sardegna, dell’Onorevole Fabrizio Anedda, di Giampiero Calzolari, Presidente Grana- Primo piano ACI rolo, il quale ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra Cooperative per poter entrare nei mercati non solo europei ma anche globali, mantenendo la tipicità dei nostri prodotti, ed infine l’ultimo intervento della mattinata è stato quello di Mauro Pasolini, Presidente Conscoop di Forlì. La seduta pomeridiana è proseguita con gli interventi di diversi cooperatori, per concludersi con l’intervento del Presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti. Lusetti, che ha posto anch’egli l’accento sull’importanza della collaborazione tra le associazioni rappresentanti del mondo cooperativo e quindi di quanto sia importante la costituzione dell’ACI (Alleanza Cooperative Italiane) anche qui in Sardegna. L’individualismo, ha continuato Lusetti, un ostacolo allo sviluppo della Cooperazione e della Sardegna.Ha inoltre richiamato la necessità della lotta alle forme di Cooperative sleali, le finte Coope- Legacoop Settori rative (SPURIE) che danneggiano fortemente tutto il settore cooperativistico, e ha posto l’accento sulla dimensione delle Cooperative: è necessario crescere per poter competere sui grandi mercati esteri. La giornata si è conclusa con la presentazione all’Assemblea per la loro approvazione del Documento Congressuale, del Codice Etico e del Nuovo Statuto da parte di Luigi Piano, Presidente della Commissione Politica del Congresso. Successivamente è stata presentata da Daniele Caddeo, Presidente della Commissione Elettorale del Congresso, e votata all’unanimità, la nuova Direzione Regionale, il Comitato Garanti, il Collegio dei Revisori, e i delegati al 39° Congresso Nazionale di Legacoop. Nella Riunione della Direzione che si è tenuta in conclusione è stato rieletto Presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori per acclamazione. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Coop for Kyoto 17 COOP FOR KYOTO >> Conad Premiati i 3 fornitori di prodotto a marchio più “virtuosi” >> Consorzio Quarantacinque Sono 199 le imprese coinvolte per 262 stabilimenti totali (anche all’estero) all’interno dei quali sono stati effettuati importanti interventi volti a ottenere la riduzione delle emissioni di gas serra. E’ il risultato raggiunto da Coop for Kyoto nel corso del 2013. Partito nel 2006 quando Coop ha invitato i fornitori di prodotto a marchio a adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite dal Protocollo di Kyoto, il progetto ha visto fin dal suo esordio la collaborazione di Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione, nonché uno dei partner di Coop in questa iniziativa) che ha il compito di raccogliere e verificare i dati. E inoltre, da 4 anni, si occupa anche di realizzare in accordo con Coop un piano di verifiche ispettive (in totale sono state oltre 50 fra il 2010 e il 2014). Nel tempo le imprese coinvolte si sono cimentate in molteplici campi di intervento, spesso sommando un’azione all’altra: dalla coibentazione delle strutture all’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili, dall’installazione di motori ad alto rendimento alla realizzazione di impianti fotovoltaici aziendali per la produzione di energia elettrica. Partendo dal presupposto che molte azioni, oltre a portare ad un beneficio per l’ambiente con la riduzione delle emissioni, possono generare contemporaneamente un beneficio economico per le imprese, grazie al risparmio sui costi energetici. Nel complesso, considerando i soli interventi effettuati dai primi 15 fornitori risultati più virtuosi, si può stimare nel 2013 una riduzione delle emissioni dell’ordine di grandezza di circa 17.600 tonnellate di CO2. Le tre imprese che si sono distinte (in tre specifiche categorie) e che ottengono il riconoscimento sono Olio Dante-Oleificio Biagio Mataluni a Montesarchio in provincia di Benevento uno stabilimento che ha investito sul tema ambientale l’1,8% del suo fatturato e ha una capacità produttiva di 1 milione di litri al giorno, Roncadin di Meduno (Pordenone) un’azienda che solo nel 2013 ha prodotto 44 milioni di pizze e dà lavoro a 350 addetti di cui il 70% donne, e >> Fondazione Unipolis >> Impronta Etica >> Caire Urbanistica >> Il Bettolino >> Coop Biricc@ >> Gulliver >> Coop Olivicola Arnasco Primo piano ACI Legacoop Settori Menz&Gasser di Novaledo in Trentino attivo nel settore delle confetture in grado di dare lavoro a 180 persone. L’Olio Dante, che ha ottenuto il riconoscimento per la categoria legata alla dimensione degli impianti, ha installato un impianto fotovoltaico sul proprio stabilimento che ha consentito di produrre 1, 12 milioni di kWh elettrici soddisfacendo oltre il 20% del fabbisogno complessivo. Nella categoria legata alla quantità di consumi aziendali soddisfatti da fonti rinnovabili il riconoscimento è andato alla Roncadin che ha installato un impianto fotovoltaico sul coperto la cui produzione annua soddisfa il 7% del fabbisogno dell’azienda; il resto è acquistato da un fornitore che utilizza esclusivamente energia idroelettrica e eolica. Previsto già nel 2015 un ulteriore investimento volto a abbattere i consumi energetici dei forni di cottura. Il terzo riconoscimento, legato al numero e all’importanza delle azioni poste in essere per produrre o ottimizzare l’utilizzo dell’energia, è andato alla Menz&Gasser. Qui le innovazioni sono consistite in un impianto di cogenerazione da 800 kWe, un impianto fotovoltaico da 0.95 MW e un impianto a biogas la cui produzione elettrica è immessa in rete. Tra gli altri accorgimenti va segnalata la presenza di inverter su tutte le apparecchiature delle linee produttive e uno scambiatore di calore che consente di riscaldare senza ulteriori consumi il magazzino dei prodotti finiti. “Una delle caratteristiche primarie dei nostri prodotti è l’attenzione all’impatto ambientale generato dall’intero processo produttivo –spiega Domenico Brisigotti Direttore Prodotto a Marchio Coop intervenuto in occasione della premiazione- Il prodotto a marchio è buono, sicuro, etico, conveniente e ecologico. Coop for Kyoto rientra a pieno titolo nella nostra strategia ed i fornitori coinvolti dimostrano di credere molto nel progetto”. “Ancora molto cammino c’è da fare -dichiara Maurizio Zucchi, Direttore Qualità di Coop Italia- e Coop ha intenzione di proseguire nell’attività di sensibilizzazione dei propri fornitori tanto più necessaria in questa fase di crisi dove non dobbiamo nasconderci il rischio che alcune aziende vadano nella direzione opposta rispetto agli obiettivi di Kyoto, proprio a causa delle difficoltà che stanno vivendo. Tanto più che il protocollo di Kyoto è già Territori Imprese Sondaggio Imprese 18 scaduto e che dovranno essere ulteriormente definite le modalità di riduzione delle emissioni dei gas serra in base alle decisioni che saranno prese dagli organismi internazionali”. CONAD Sostiene la ricerca dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Parte la ricerca clinica per lo sviluppo di 2 nuovi cuori artificiali pediatrici, totalmente impiantabili del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Il progetto Un cuore nuovo del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica del Bambino Gesù di Roma potrà ora vedere la luce grazie al contributo di 861.628 euro che Conad ha messo a disposizione sensibilizzando e coinvolgendo oltre 300 mila clienti in possesso di Carta Insieme, la carta fedeltà del gruppo distributivo. «Abbiamo costruito un fattore di sensibilizzazione e solidarietà su un tema tanto delicato quanto è la malattia cardiaca in tanti piccoli pazienti coinvolgendo un numero inatteso di persone», fa notare il presidente di Conad Claudio Alibrandi. «E’ un valore immenso, che supera il puro dato economico – pure importante – perché testimonia come anche in un’epoca di pesante congiuntura la spinta solidale delle persone sia sempre pronta a superare l’individualismo, la sfera privata. Siamo orgogliosi di questo risultato e della speranza di vita che i medici del Bambino Gesù potranno dare a tanti bambini malati grazie a questo progetto, che auspichiamo possa dare i risultati che tutti attendiamo». «Siamo grati alla Conad per il suo eccezionale impegno a favore di questo importante progetto di ricerca – afferma Giuseppe Profiti, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – e siamo riconoscenti nei confronti delle tantissime persone che tramite Conad hanno deciso di sostenerci. La loro generosità ci spinge a proseguire con entusiasmo e responsabilità sulla strada della ricerca scientifica finalizzata alla cura dei nostri piccoli pazienti. Il Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica rappresenta una delle principali aree di ecPrimo piano ACI cellenza internazionale del nostro Ospedale, fortemente orientata all’innovazione clinica e tecnologica». «L’insufficienza cardiaca pediatrica, malattia letale e disabilitante, è in aumento in questi ultimi anni - sottolinea Antonio Amodeo, responsabile dell’Unità di Funzione ECMO e Assistenza Meccanica Cardiorespiratoria Vista la riduzione dei trapianti cardiaci e la difficoltà nel reperimento di “cuori pediatrici” si rendono necessarie nuove strategie terapeutiche. Le linee di ricerca più innovative si indirizzano verso lo sviluppo di nuovi cuori artificiali miniaturizzati “pediatrici” e la terapia rigenerativa miocardica cellulare. Per questi motivi il Bambino Gesù ha deciso di intraprendere il progetto “un cuore nuovo”». Il progetto è finalizzato allo sviluppo di due nuovi cuori artificiali pediatrici del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Si tratta di apparecchi dalla ridotta invasività e dotati di un’alimentazione che riduce i rischi infettivi: una pompa assiale attivata elettricamente e collocata interamente all’interno del torace. Questi nuovi modelli permetteranno ai piccoli pazienti di essere dimessi a casa e aspettare il trapianto nel loro ambiente familiare. In casi selettivi dove il trapianto cardiaco non è praticabile, la scelta del cuore artificiale potrà essere anche definitiva (Destination Therapy). In associazione all’impianto dei cuori artificiali verrà sperimentata la terapia cellulare rigenerativa miocardiaca, mediante l’utilizzo di cellule staminali. Il modello di ricerca prevede che alcune cellule staminali autologhe, vengano prelevate dal paziente stesso all’atto dell’impianto chirurgico del cuore artificiale e, dopo un processo di “caratterizzazione ed espansione”, reintrodotte nel muscolo cardiaco al fine di generare nuovo tessuto miocardico con conseguente recupero della funzionalità del cuore. Si potrebbe quindi ipotizzare l’utilizzo del nuovo cuore artificiale come ponte alla rigenerazione miocardica in alternativa al trapianto cardiaco. La finalità è quindi quella di validare un modello che preveda molteplici soluzioni terapeutiche per i piccoli pazienti. Il progetto di ricerca avverrà in collaborazione con il Policlinico Umberto I in Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma. Legacoop Settori L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrico in Europa, effettua oltre 1 milione e 400 mila prestazioni sanitarie all’anno a bambini e ragazzi di tutto il mondo. In 30 anni di attività, al Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica sono stati effettuati interventi su oltre 12 mila piccoli pazienti, di cui 242 trapianti di cuore e di cuore/polmone. Nel 2010 è stato realizzato il primo impianto al mondo di cuore artificiale permanente su un paziente pediatrico. Negli ultimi tre anni, il Bambino Gesù ha coperto da solo quasi il 50 per cento di impianti di cuori artificiali pediatrici in Italia. FONDAZIONE UNIPOLIS Al via il nuovo bando Culturability per spazi d’innovazione sociale “Culturability – spazi d’innovazione sociale”, questo il nuovo bando di Fondazione Unipolis che ha preso il via il 1° dicembre 2014 su scala nazionale. Fino al 28 febbraio 2015 sarà possibile presentare i progetti che verranno poi valutati. Ne saranno selezionati sei che riceveranno ciascuno 60 mila euro. 40 mila dei quali come contributo economico diretto e altri 20 mila attraverso percorsi di formazione e di incubazione. Si tratta, complessivamente, di 360 mila euro che Unipolis mette a disposizione con l’obiettivo di promuove e sostenere organizzazioni non profit e altri soggetti associativi – composti in prevalenza da under 35 – impegnati nella realizzazione di progetti e iniziative volte a riqualificare aree e luoghi degradati per farne Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 occasioni di crescita culturale e sociale, ma anche di lavoro per i giovani. Il bando, disponibile su www.culturability.org, è stato illustrato a Bologna nel corso di un incontro pubblico al quale è intervenuto anche Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Walter Dondi, direttore di Unipolis e Roberta Franceschinelli, responsabile del progetto “culturability”, hanno presentato il bando, mentre sui temi dell’innovazione culturale e sociale sono intervenuti: Massimo Alvisi – tutor del Progetto G124 di Renzo Piano; Marta Pettinau – presidente di Greetings From Alghero (startup selezionata con “culturability – fare insieme in cooperativa”); Elide Tisi – vicesindaco del Comune di Torino. In chiusura, ha preso la parola Pierluigi Stefanini – presidente del Gruppo Unipol e della Fondazione Unipolis, che ha evidenziato l’impegno che da anni la Fondazione e l’intero Gruppo Unipol pongono nel sostegno alla cultura e al suo ruolo sociale, soprattutto per dare prospettive e futuro alle nuove generazioni. CONSORZIO QUARANTACIQUE Il focus group sulle cooperative di inserimento lavorativo Il Consorzio Quarantacinque ha organizzato il 28 novembre un “focus group” sulle cooperative sociali di tipo B. L’iniziativa, che si è tenuta presso l’agriturismo Il Bove di Reggio Emilia, è servita per affrontare diverse e importanti problematiche che riguardano le cooperative che operano nell’inserimento lavorativo, ma anche per valutare le possibili sinergie con le altre cooperative. Dopo il saluto del presidente del Consorzio Piero Giannattasio, sono intervenuti nella mattinata Paolo Pinna sul tema “Welfare aziendale: presentazione del progetto bewelfare” e Sabrina Mancini, di Legacoopsociali nazionale, che ha parlato del servizio civile e di “Garanzia Giovani”. Luca Paglia, di Iren Ambiente, ha illustrato l’esperienza positiva di collaborazione tra la cooperazione sociale e Iren nel settore dei servizi ambientali. Stefano Campanini di Coopselios ha parlato del progetto di acquisti in rete che si sta concretizzando tra le cooperative del Consorzio Quarantacinque. I lavori della mattinata sono stati conclusi dal vicesindaco e assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia Primo piano ACI Matteo Sassi. Nel pomeriggio Guido Saccardi, presidente di Coopselios, e Saul Cremona, di Edenret, hanno parlato di Ticket Compliments, il servizio di voucher prepagati per i dipendenti. E’ poi intervenuto Alfio Fiori, della cooperativa sociale L’Olmo di Rimini, che ha parlato di esperienze di collaborazione in rete tra cooperative sociali. Ha concluso i lavori del pomeriggio Carlo Possa, di Legacoop Emilia Ovest. IMPRONTA ETICA Il lavoro e l’impresa responsabile; “Sfida impegnativa e affascinante” «È un cambiamento di paradigma quello a cui dobbiamo prepararci. Il lavoro è probabilmente la sfida più impegnativa e affascinante che, come imprese sostenibili, abbiamo davanti», ha sottolineato Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica e presidente di Impronta Etica, intervenendo al convegno “L’impresa sostenibile per il lavoro che cambia” promosso dall’associazione che si è tenuto questa mattina a Bologna. Una sfida che anche l’Europa sta affrontando alla luce dei trend in corso che vedono in particolare una crescente disoccupazione giovanile. «Il lavoro è un tema che vede impegnate diverse direzioni generali della Commissione europea – ha spiegato Christine Neumann del network europeo CSR Europe – che stanno elaborando politiche su temi come l’educazione all’imprenditorialità, la qualità dei tirocini, le nuove professioni digitali». L’impresa che affronta la sfida del lavoro e che vuole guidare il cambiamento, facendone una leva di competitività, deve mettersi in discussione e ripensare i propri modelli organizzativi. Alcune lo stanno già facendo, come WL GORE, presentata da Edouard Frignet, ex-manager dell’azienda, che ha realizzato un modello d’impresa non gerarchica grazie al quale i dipendenti sono più a loro agio con un ritorno diretto sulla crescita e la performance dell’impresa. Impronta Etica ha presentato un documento frutto della riflessione avviata con le aziende socie che, partendo dallo scenario attuale a livello italiano ed europeo, individua alcuni aspetti chiave su cui le imprese si impegnano a lavorare nei prossimi anni, dalla diffusione di conoscenze e competenze alla valorizza- Legacoop Settori zione dei potenziali, anche attraverso l’attivazione di partnership pubblico-privato. Diversi i casi di aziende italiane presentati nel corso della mattinata, fra queste IMA che ha realizzato un’impresa sociale nel carcere di Bologna. «Il sistema universitario e formativo va riformato – ha affermato Daniele Vacchi, direttore Corporate Communications di IMA – perché attualmente propone percorsi formativi che non sono adatti alle reali esigenze di un mercato del lavoro che sta evolvendo rapidamente». Daniele Ravaglia, direttore di Emil Banca, ha presentato il progetto Young Tutor e l’impegno per i giovani della banca di credito cooperativo. «Dobbiamo partire dall’assunzione che la competitività di un’impresa e il benessere della comunità circostante sono strettamente interconnessi» ha aggiunto Turrini. È il concetto di creazione di valore condiviso il modello teorico di riferimento del documento di Impronta Etica (che sarà pubblicato sul sito www.improntaetica.org), che individua le leve a disposizione dell’impresa per creare valore per il territorio e include una rassegna di buone pratiche e case studies di aziende italiane e internazionali. Fra queste, oltre a Ima e Emil Banca, hanno partecipato: Maria Paola Palermi, Communication Manager di Loccioni Group, Elena Salda, vice Presidente del Gruppo CMS, Andrea Gambi, amministratore delegato di Romagna Acque - Società delle Fonti S.p.A., Aldo Soldi, direttore generale di Coopfond e Michał Dżoga, Corporate Affairs Group di Intel con una testimonianza video. CAIRE URBANISTICA Presentato il Rapporto “I luoghi del cuore” curato per il Fai E’ stato presentato a novembre a Roma, al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, con una importante iniziativa, il Rapporto “I Luoghi del Cuore”, realizzato per il Fai (Fondo Ambientale Italiano) dalla cooperativa Caire Urbanistica.Alla presentazione del rapporto è intervenuto il ministro Dario Franceschini. All’iniziativa, organizzata dal Fai e da Intesa San Paolo, sono intervenuti Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 Fai, Federica Ammiraglio, curatrice del Rapporto e responsabile del progetto Fai “I Luoghi del Cuore”, Roger Abravanel, advisor e saggista, Ugo Baldini, presidente di Caire Urbanistica, Andrea Carandini, presidente del Fai, Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa San Paolo. In occasione dell’iniziativa Ugo Baldini ha rilasciato una intervista all’Ansa sul degrado del territorio. Boschi non più governati, pascoli cespugliati, terreni inselvatichiti, fossi e rii non più ripuliti. Non c’è solo il cambiamento climatico a minacciare la sicurezza del nostro paese. “La perdita di controllo e il deficit di manutenzione di una larga fetta del territorio lo è in misura altrettanto importante”. A lanciare l’allarme, riportando l’attenzione di una necessità di provvedere alla manutenzione, è l’architetto Ugo Baldini. Tra il 1961 e il 2010, spiega Baldini citando i dati di ricerche fatte da Caire su manutenzione e sicurezza del territorio, l’Italia ha perso 95 mila kmq di territorio agricolo, in pratica un terzo dell’intera superficie nazionale. Una parte di questo terzo ‘non più agricolo’ si è trasformata in suoli urbani impermeabilizzati, ma la parte maggiore di questo terzo “è diventata territorio di puro abbandono”. In prima fila tra le regioni più martoriate da questo fenomeno c’è proprio la Liguria, tristemente protagonista nelle ultime settimane, di catastrofi naturali. Qui, spiega Baldini, “la perdita di aziende agricole sfiora l’80 per cento dei valori registrati nel censimento del 1961 con una perdita di oltre 3.800 kmq dei 5.400 che formano l’estensione complessiva dell’intero territorio regionale”. Ma quello della Liguria non è il solo caso. Baldini cita anche il Friuli Venezia Giulia, dove c’è stata una riduzione del 54,9%, la Calabria (-49,8%) e poi Valle d’Aosta, Lazio e Campania, regioni che superano tutte il 40% di riduzione di superficie agricola. All’opposto, il territorio che ha mantenuto il più alto presidio aziendale è quello delle due province autonome di Trento e Bolzano, dove la riduzione della Sat (il termine usato nella ricerca per indicare l’insieme dei coltivi, dei boschi e degli incolti comunque riconducibili alla responsabilità e all’azione di un soggetto economico) è rispettivamente del 19,5% (Trento) e del 21,7% (Bolzano). Insomma un problema Primo piano ACI importante, sottolinea il presidente di Caire, ribadendo la necessità di una maggiore attenzione alla manutenzione. “I Luoghi del cuore in questo senso hanno un ruolo molto positivo, innescano processi virtuosi di manutenzione attiva”, spiega. Ancora più importanti se si pensa che 8.303 degli oltre 31 mila segnalati al Fai si trovano in aree interne del Paese. Una nota positiva comunque c’è, negli ultimi anni, fa notare Baldini, qualcosa sembra stia cambiando: “C’è un fenomeno di ritorno, si cominciano a rivedere imprese di giovani dedicate alla coltivazione e aumentano gli iscritti alle Facoltà di Agraria. IL BETTOLINO Giornata internazionale della disabilità, porte aperte il 7 dicembre Come avviene ormai da diversi anni, anche quest’anno nel giorno del 3 dicembre si celebrerà la Giornata Internazionale della Disabilità. Il tema di quest’anno è “Viaggiare, Scoprire, Conoscere... Un Diritto Di Tutti”. Cooperativa Sociale Il Bettolino ha deciso anche quest’anno di partecipare all’iniziativa organizzando per domenica 7 dicembre 2014, un’apertura straordinaria dell’azienda a tutta la cittadinanza per fare conoscere le proprie esperienze di inclusione, dove disabili e svantaggiati sono protagonisti del loro futuro. Dalle ore 10:00 alle 16:00 si svolgerà quindi il “Porte aperte al bettolino” dove operatori, ragazzi e volontari saranno pronti ad accogliere i visitatori per illustrare loro tutte le attività che vengono svolte nella Cooperativa, dalle produzioni fino alla realizzazione del prodotto finito, risultato del lavoro di tanti ragazzi con disabilità e problemi. In questa occasione i partecipanti potranno acquistare la Stella della Solidarietà prodotta grazie al lavoro di tutti i ragazzi del Bettolino. Legacoop Settori COOP BIRICC@ Assegnata alla cooperativa la gestione del rifugio Prato Spilla L’Appennino parmense si tinge di cooperazione. Il rifugio e il ristorante Prato Spilla, nel Comune di Monchio delle Corti (PR), si prepara alla stagione invernale con una nuova gestione. Sarà un gruppo di giovani della montagna, guidati dalla cooperativa Biricc@, ad avere la responsabilità della stazione sciistica all’interno del bellissima cornice del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Alla cooperativa è stata assegnata la gestione diretta del ristorante e del rifugio fino all’aprile del 2016. Il vicepresidente della coop Biricc@, Gianluca Coppi, sottolinea l’importanza di creare nuove opportunità che possano spingere i giovani a non abbandonare la montagna, mentre Luigi Carra, uno dei ragazzi che si occuperà del rifugio spiega: “Il nostro obiettivo è rendere Prato Spilla un luogo di riferimento per il territorio, aperto tutto l’anno, promuovendo una ristorazione a Km Zero e pensando a un calendario di attività capaci di intercettare turisti in tutte le stagioni, in questo senso, per esempio le scuole posso essere una risorsa”. “Sono felice che un gruppo di ragazzi ha deciso che valga la pena rischiare il proprio tempo per dare nuova vita a Prato Spilla – afferma il sindaco di Monchio, Moretti – Da parte nostra è stato approvato un piano di investimenti regionali e provinciali, a cui anche il Comune partecipa, per interventi di sistemazione del rifugio da svolgersi nel 2015”. Il progetto della coop Biricc@ è stato salutato con favore da Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale dell’Appennino Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 Tosco Emiliano, da Agostino Maggiali, presidente dei Parchi del Ducato, e da Michele Canova, consigliere della Provincia di Parma con delega all’Ambiente e Patrimonio. GULLIVER Pulmino attrezzato al centro per disabili Le Querce di Castelnuovo R. Si è concluso positivamente il Progetto “Mobilità Garantita” a favore del Centro Socio Riabilitativo Diurno per disabili Le Querce di Castelnuovo Rangone, promosso da PMG Italia S.p.A., in collaborazione con Gulliver e l’Unione Terre di Castelli. Il progetto, che ha l’obiettivo di orientare le risorse e le esigenze del pubblico e del privato, offre l’opportunità al Centro Le Querce di usufruire di un pulmino attrezzato, adeguato alle esigenze delle persone che frequentano il servizio, per i prossimi 4 anni. In passato, grazie allo stesso progetto, sono stati effettuati 4.068 interventi all’anno a persone disabili, per un totale complessivo di 16.272 interventi in 4 anni. Sono 30 le aziende del territorio che hanno deciso di aderire all’iniziativa donando un contributo per l’acquisto e la manutenzione di un Fiat Ducato allestito in modo adeguato per garantire il trasporto di persone non autosufficienti. Il Centro Diurno Le Querce è un servizio dell’Unione Terre di Castelli, gestito dalla Cooperativa Sociale Gulliver, che ospita quotidianamente 13 persone con diversi gradi di disabilità. Il personale Gulliver è composto da un coordinatore responsabile del servizio e 6 operatori. Inoltre sono presenti un autista e un accompagnatore che si occupano, grazie all’ausilio del pulmino attrezzato, del trasporto al Centro e ai luoghi del territorio nei quali settimanalmente si svolgono attività. Quest’anno cade il 25esimo anniversario dall’apertura del servizio nel lontano 1989. Sabato 29 Novembre presso il Centro Socio Riabilitativo Diurno per disabili Le Querce di Castelnuovo Rangone, si è svolta la cerimonia di consegna del mezzo ed è stata l’occasione per presentare l’iniziativa alla Primo piano ACI cittadinanza e ringraziare le aziende che hanno sostenuto il progetto. COOP OLIVICOLA ARNASCO Dove il “cantiere” è tra oliveti e muretti a secco Successo del progetto di cooperazione transnazionale dimostrativo “Cantiere Arnasco” che ha visto impegnati esperti, studiosi, volontari ed imprenditori del settore olivicolo. L’ iniziativa è stata resa possibile grazie al GAL “Comunità Savonesi Sostenibili” ed al GAL “ Le strade della cucina bianca, del vino, dell’olio, dell’ortofrutta della tradizione ligure”, con il parternariato con l’ Union Apare-Cme ed i Gal francese del Ventoux e greco di Larissa. “ Si è trattato- commenta Luciano Gallizia, presidente della Cooperativa Olivicola di Arnasco, che ha coordinato il progetto – di una iniziativa di grande rilievo culturale ed economico per il nostro entroterra. Aveva l’obiettivo di unire la tradizione con l’innovazione. La tradizione in particolare è quella plurisecolare legata ai muretti a secco ed al recupero degli oliveti abbandonati, mentre l’innovazione consiste soprattutto nell’incentivare adeguatamente la capacità di promuovere e far conoscere il territorio, rendendolo visibile e condividendo le buone pratiche turistiche e di integrazione”. Legacoop Settori Gli obiettivi del progetto sono stati anche il miglioramento delle produzioni, il sostegno dell’olivicoltura ligure, la trasmissione dei valori della attività tradizionali alle nuove generazioni. La mattinata inaugurale è stata dedicata all’ ecologia del territorio, alla comunicazione ed al marketing, con la presenza di molti produttori ed imprenditori, mentre nel pomeriggio sono stati affrontati i temi della biologia dell’olivo ed ai muretti a secco. Nei due giorni successivi si è passati alla parte pratica del progetto che prevede il recupero degli oliveti abbandonati, la potatura, il decespugliamento e la costruzione dei muretti a secco attraverso un laboratorio cantiere. Una giornata è stata dedicata all’ aspetto informatico legato alle tecnologie della comunicazione, che è consistito in una sessione di simulazione, che aveva l’obiettivo di indicare quali siano le buone pratiche della comunicazione ed una serie di consigli utili al corretto marketing. L’ ultimo giorno si è svolta la giornata aperta a tutti ed è stato realizzato un altro cantiere per i muretti a secco ed il recupero del territorio. “Nel tentativo di imparare a preservare un patrimonio che si tramanda in Liguria dall’anno Mille – conclude Gallizia – la Cooperativa Olivicola di Arnasco si è impegnata attivamente nel progetto “Saveurs nature, saveurs culture” che vede il sostegno della Commissione Europea, della Regione Liguria e dei Gal francesi, greci ed italiani”. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 22 OSSERVATORIO SWG Essere green. Un driver competitivo anche in tempi di crisi Lo sviluppo sostenibile non è più una moda e la riconoscibilità green di un’impresa è divenuta un vettore stimolante per l’acquisto. Per il 90% degli italiani, infatti, è importante che un’impresa si occupi di salvaguardare l’ambiente. È quanto emerge dall’indagine sui comportamenti ambientali degli italiani effettuata da SWG. Le azioni personali maggiormente tutelanti l’ambiente sono, per l’opinione pubblica, la Primo piano ACI Legacoop Settori raccolta differenziata, l’evitare di sprecare acqua e l’attenzione a non gettare materiali inquinanti negli scarichi. Per custodire il nostro ecosistema, però, è richiesto un forte impegno individuale (53%), una maggiore volontà di governi e amministrazioni (50%), nonché comportamenti più virtuosi da parte delle imprese (43%). L’83% delle persone intervistate sottolinea che solo i singoli, con le loro micro-azioni individuali, possono dare un contributo reale alla salvaguardia dell’ambiente. E su questo il dente duole nel nostro Paese. L’85% degli intervistati ritiene infatti insufficienti e troppo scostanti i comportamenti Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 23 ambientalisti degli italiani. Nonostante le contraddizioni presenti, il 74% degli italiani, non giudica lo sviluppo sostenibile e la difesa dell’ambiente una moda o un tema dell’élite culturale, ma lo inserisce tra i fattori che fanno parte integrante il bagaglio valoriale dei consumatori del Paese. Un fattore capace, addirittura, di incidere sulle motivazioni di acquisto. Anche se siamo in tempi di crisi e il fattore dominante resta il costo (46%), l’impegno ambientale di un’azienda è infatti premiato ed è diventato, per il 79% degli italiani, uno stimolo a preferirla. Un incentivo molto concreto: il 78%, anche se nei dovuti limiti, si dice anche disposto a spendere di più per acquistare prodotti o servizi d’imprese attente a non inquinare e a tutelare territorio e ambiente. Il 68% delle persone, non a caso, chiede che la riconoscibilità ambientale sia messa ben in evidenza sui prodotti (e non solo pubblicizzata in tv o su internet). Non solo. NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 13 e il 14 settembre 2014 tramite sondaggio CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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