Legainf 45-2014

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Anno XXV - N. 45 - 5 Dicembre 2014
Primo piano
“Fuori dalla cooperazione
chi tradisce la fiducia di soci e lavoratori”
La posizione del presidente nazionale Mauro Lusetti dopo i fatti emersi dall’inchiesta ‘Mafia capitale’
Legacoop
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a pagina 2-3
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16 - 18 dicembre
Friuli Venezia Giulia
“Pluralismo e editoria Per le cooperative
non profit, coopera- servono innovazione
e sostenibilità a 360°
tiva, di inchiesta”
Si parte martedì 16, alle 14, con il saluto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e la relazione del presidente nazionale Mauro
Lusetti. A seguire la prima sessione del Congresso,
che vedrà la testimonianza di don Ciotti “Dalla parte
giusta: contro la mafia e tutte le illegalità”.
Il 16 i lavori termineranno alle ore 19 per riprendere il
giorno dopo dalle 9.30...
Martedì 9 dicembre 2014 È stato confermato all’una- Lo sviluppo sostenibile non
dalle ore 12 alle ore 13, nimità, per il secondo man- è più una moda e la ricopresso la Sala Caduti...
dato consecutivo...
noscibilità green di un’impresa è divenuta un
vettore stimolante per l’acquisto. Per il 90% degli
italiani, infatti, è importante
che
un’impresa si occupi
Lega Pesca
Coop for Kyoto
di salvaguardare l’amIncontra la scuola
Premiati i 3 fornitori biente. È quanto emerge
con il progetto Ue
di prodotto a marchio dall’indagine sui comportamenti ambientali degli
“Ecoadria-Fisherman” più “virtuosi”
italiani effettuata da SWG.
Iniziativa pilota nella riviera Sono 199 le imprese coin- Le azioni personali maggiorromagnola con la marine- volte per 262 stabilimenti mente tutelanti l’ambiente
ria di Bellaria Igea...
totali (anche all’estero)...
sono, per l’opinione...
Tutto pronto a Roma
per il Congresso Nazionale
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 4 dicembre 2014 alle ore 15,15
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Settori
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Osservatorio SWG
Essere green.
Un driver competitivo
ancheintempidicrisi
Imprese
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
“Fuori dalla cooperazione
chi tradisce la fiducia di soci e lavoratori”
2
La presa di posizione del presidente nazionale Mauro Lusetti
dopo i fatti emersi dall’inchiesta ‘Mafia capitale’
Sospensione immediata per tutti i cooperatori coinvolti, ma non solo. “Non può stare
con noi chi si esprime con frasi palesemente
illegali, corruttive ed equivoche. Non si può
tradire la fiducia che le socie e i soci delle
cooperative hanno dato con comportamenti
del genere”. Quindi rispetto a queste persone “non c’è bisogno di attendere la fine
delle indagini, per dire che non appartengono più al movimento cooperativo”. Così il
presidente Mauro Lusetti è intervenuto in
riferimento all’inchiesta “Mafia Capitale”.
“Quello che sta emergendo dall’inchiesta
della Procura di Roma su “Mafia capitale” –
ha spiegato Lusetti – è gravissimo e sconvolgente per il Paese, per la comunità romana e per noi in particolare. Attendiamo,
con fiducia, la conclusione del lavoro della
Magistratura, ma già da ora, senza voler
emettere sentenze che spettano, appunto,
ad altri, si possono fare due affermazioni”.
“I valori della cooperazione, in particolare
quelli della cooperazione sociale – ha proseguito il presidente – non c’entrano nulla
con i comportamenti e le azioni di alcuni dirigenti cooperativi coinvolti nell’inchiesta.
Pertanto, agendo d’intesa con i presidenti
delle associazioni settoriali e regionale, abbiamo avviato le procedure per la loro sospensione da tutti gli organismi associativi
e societari. La nostra battaglia per la legalità
non conosce deroghe e quindi dobbiamo
essere inflessibili soprattutto con noi stessi”.
“Dirò di più: alcune affermazioni di cooperatori coinvolti nell’inchiesta che si leggono
oggi sui giornali, a prescindere dal fatto che
possano avere rilievo penale – ha concluso
LEGACOOPSOCIALI
Lusetti – per Legacoop non sono accettabili. Pertanto, non c’è bisogno di attendere la
fine delle indagini, per dire che queste persone per noi non appartengono più al movimento cooperativo. Non si può tradire la
fiducia che le socie e i soci delle cooperative
hanno dato con comportamenti del genere.
Non può stare con noi chi si esprime con
frasi palesemente illegali, corruttive ed equivoche. Mentre condanniamo senza mezze
misure questi comportamenti, ci schieriamo
accanto agli oltre mille soci-lavoratori e alle
loro famiglie che sono occupati nelle cooperative coinvolte e confermiamo che faremo ogni sforzo a loro sostegno”.
“Un cumulo di illegalità che offende
le coop sociali oneste”
Legacoopsociali nazionale e Legacoopsociali Lazio esprimono lo sdegno e lo sgomento dei cooperatori sociali per quanto
va emergendo a Roma in relazione all’indagine della magistratura denominata
“Mondo di mezzo” che vede coinvolti alcuni dirigenti di cooperative aderenti.
“I fatti che gli organi di informazione
stanno riportando sono di gravità intollerabile” dichiarano Paola Menetti, Presidente di Legacoopsociali nazionale e
Pino Bongiorno, Presidente di Legacoopsociali Lazio
“Riaffermiamo la distanza della cooperazione, dell’idea cooperativa, dell’esperienza della cooperazione sociale da tutto
questo cumulo d’illegalità.
Confermiamo e ribadiamo l’impegno che
ci ha portato a sottoscrivere il “Patto per
la legalità e il contrasto all’economia criminale”.
In coerenza con ciò sospendiamo dagli
organismi dirigenti tutti i cooperatori
coinvolti.
Fuori da ogni ritualità, chiediamo alla
Magistratura di accertare rapidamente
e fino in fondo ogni responsabilità.
Simili fatti, ove confermati, non sono
compatibili con l’essere cooperatori sociali, e offendono in primo luogo la realtà quotidiana, faticosa ed onesta delle
cooperative sociali che a Roma come in
tutto il Paese svolgono un ruolo fondamentale e preziosissimo di servizio e di
solidarietà, e non possono vedere ingiustamente lesi la reputazione e
l’onore.
Con lo stesso spirito, il nostro pensiero e
il nostro sforzo va a sostegno degli oltre
mille soci-lavoratori e delle loro famiglie
che sono occupati nelle cooperative
coinvolte”.
Continua >>
Primo piano
ACI
Legacoop
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Primo piano
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PARI OPPORTUNITÀ
Sospesa dall’organismo di Parità
la cooperatrice coinvolta
“La Commissione Pari Opportunità
persegue da sempre l’obiettivo di
contribuire alla realizzazione delle
persone, dei soci e dei lavoratori
delle cooperative associate senza discriminazioni e per l’inclusione, in
primo luogo delle donne. Un impegno coerente con i più genuini valori
cooperativi, primi fra tutti la responsabilità sociale e la legalità – dice
Dora Iacobelli, Presidente della
Primo piano
ACI
Dora Iacobelli,
Presidente della Commissione
Commissione –.I gravi fatti che fanno
riferimento all’inchiesta “Mafia capitale” – aggiunge - impongono alla
Commissione Pari Opportunità una
netta presa di distanza dai comportamenti emersi da parte di alcuni dirigenti cooperativi. Coerentemente
con queste valutazioni, la commissione provvederà alla loro sospensione dall’organismo di parità di
Legacoop”.
Legacoop
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>> Alleanza Cooperative
Comunicazione
ALLEANZA COOPERATIVE
COMUNICAZIONE
“Tutela del pluralismo e editoria
nonprofit,cooperativa,diinchiesta”
Martedì 9 dicembre 2014 dalle ore 12 alle
ore 13, presso la Sala Caduti di Nassirya del
Senato, Piazza Madama 1, si terrà la conferenza stampa su “Tutela del pluralismo e
dell’editoria non profit, cooperativa, di inchiesta”, organizzata dall’Alleanza delle
Cooperative Italiane Comunicazione, Fnsi ,
Anso, Articolo 21, File, Fisc, Mediacoop,
SLC-CGIL e Uspi.
Per evitare un durissimo colpo al pluralismo
e alla qualità dell’informazione con il drammatico rischio di chiusura di numerose testate e la perdita di centinaia di posti di
lavoro tra giornalisti, poligrafici e lavoratori
dell’indotto del settore, un gruppo di Deputati, di maggioranza ed opposizione, avevano presentato una serie di convergenti
emendamenti alla proposta di Legge di Stabilità. In essi si richiedeva di integrare, per gli
anni 2015-2016-2017, il Fondo per l’Editoria, altrimenti non in grado di dare il minimo e necessario sostegno alle testate
giornalistiche di cooperative, non profit, indipendenti, impegnate in un quotidiano lavoro di racconto critico e plurale dei territori.
L’impegno del Governo ad affrontare e tro-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
vare soluzioni a questo problema nell’ambito della discussione sulla Legge di Stabilità che si sta per aprire in Senato, si è
accompagnato con la richiesta ai firmatari
degli emendamenti di ritirare gli stessi alla
Camera e ha determinato la necessità di
confrontarsi con un certo numero di senatori
di differenti parti politiche per verificare,
come è stato, la loro disponibilità a sostenere analoghi emendamenti al Senato.
Intanto, però, la nostra comune mobilitazione è connessa all’urgenza di avere risposte chiare sui percorsi, sulle risorse e sui
tempi di erogazione di quanto già la normativa in essere prevede, poiché sono passati
mesi e non si sono determinate, nei fatti, le
condizioni minimali in base alle quali le imprese cooperative e non profit del settore
possano avere conferma e diretta erogazione delle risorse disponibili relative all’esercizio 2013: tutto questo con indubbie
e gravissime conseguenze sulla tenuta delle
imprese e sui livelli occupazionali.
Per questo, una mobilitazione unitaria e
ampia, una campagna mediatica sostenuta
da tutti gli associati alle categorie promotrici
della Conferenza Stampa può contribuire a
far crescere nel Paese e nell’opinione pubblica la convinzione che non si tratti di sperperare denaro pubblico, quanto invece di
tutelare e sostenere il pluralismo dell’informazione e un principio costituzionale.
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>> Legacoop
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LEGACOOP
>> Fon.Coop
i lavori.A loro disposizione ci saranno infatti le
dirette sui profili Facebook (aperto da poche
settimane) e Twitter (che sarà aperto in occasione del Congresso) di Legacoop Nazionale.
Non siete appassionati di social? Dal portale
nazionale (www.legacoop.coop) sarà rilanciata la diretta streaming dei lavori.
Tutto pronto a Roma
per il Congresso Nazionale
FON. COOP
Tre milioni di euro per piani formativi settoriali e pluriregionali
Si parte martedì 16, alle 14, con il saluto del
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Graziano Delrio e la relazione del presidente
nazionale Mauro Lusetti. A seguire la prima
sessione del Congresso, che vedrà la testimonianza di don Ciotti “Dalla parte giusta:
contro la mafia e tutte le illegalità”.
Il 16 i lavori termineranno alle ore 19 per riprendere il giorno dopo dalle 9.30 sempre
alle 19. Giovedì 18, invece, si parte alle 9, alle
12 sono previste le votazioni per eleggere il
Presidente e i lavori chiuderanno alle 13. Il
programma completo sarà pubblicato sul sito
di Legacoop Nazionale a partire dal 10 dicembre.
Sarà un Congresso smart quello che Legacoop si appresta a vivere dal 16 al 18 dicembre al Parco della Musica di Roma. Un
Congresso ricco di presenze istituzionali importanti, a partire da Pauline Green – presidente dell’Alleanza Cooperative Internazionale
– e di numerosi Ministri. Ma sarà, appunto,
soprattutto un Congresso partecipato e dinamico.
La partecipazione al dibattito, per tutti i delegati, sarà possibile non soltanto attraverso i
tradizionali interventi nelle diverse sezioni
nelle quali si articolerà l’appuntamento.A loro
disposizione ci sarà un corner per registrare
videointerviste, la possibilità di interagire attraverso i social, due focus group organizzati
da SWG durante i lavori per approfondire posizionamento e identità della cooperazione.
Ma anche a coloro che non potranno essere
presenti sarà garantita la possibilità di seguire
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Fon.Coop, il Fondo interprofessionale nazionale delle imprese cooperative e dell’economia sociale torna a finanziare i piani formativi
settoriali. Lo scorso 28 novembre è stato
pubblicato l’Avviso 25 settoriale con una dotazione di 3 milioni di euro, suddivisi in 12
settori d’attività che identificano le caratteristiche economiche delle associate al Fondo.
Obiettivo dell’Avviso è aggregare la domanda
formativa di più imprese di uno stesso settore o filiera economica e promuovere attività integrate che sviluppino e valorizzino le
competenze necessarie per una crescita in
sintonia al proprio settore di appartenenza.
Caratteristica dell’Avviso è anche favorire la
pluralità territoriale: ogni piano deve infatti
prevedere la presenza di imprese appartenenti ad almeno 4 regioni diverse, di cui una
necessariamente del sud, e questo per stimolare un dialogo ed una collaborazione che
includa territori più svantaggiati.
La modalità con cui deve essere sottoscritto
l’accordo di concertazione evidenzia l’impegno ed il ruolo giocato in questo Avviso dalle
Parti Sociali costituenti il Fondo. L’accordo
sindacale può essere solo di livello nazionale
e il piano viene considerato strategico se sottoscritto dagli organismi nazionali di settore
di tutte le associazioni cooperative e da tutte
le corrispondenti organizzazioni sindacali nazionali.
L’Avviso 25 settoriale è il primo Avviso che
utilizza il Nuovo Sistema informativo del
Fondo, GIFCOOP. Le imprese e gli Enti di Formazione per partecipare all’Avviso dovranno
preventivamente registrarsi a GIFCOOP.
Tutte le informazioni sull’Avviso e sulla modalità di registrazione a GIFCOOP sono disponibili sul sito www.foncoop.coop
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Settori
>> Lega Pesca
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LEGA PESCA
Incontra la scuola con il progetto
Ue “Ecoadria-Fisherman”
>> Ambiente
>> Turismo
Iniziativa pilota nella riviera romagnola con la
marineria di Bellaria Igea marina, 400 alunni
in aula e in mare.
Al via entro fine anno i corsi legati al progetto
europeo “Ecoadria-Fisherman”, cofinanziato
dalla Commissione Europea nell’ambito del
programma “I Guardiani del Mare” e che
vede in prima linea la riviera romagnola e la
marineria di Bellaria Igea Marina, con la collaborazione tra Amministrazione Comunale,
Organizzazione Produttori Bellaria Pesca,
ARPA Emilia Romagna, Lega Pesca, Legacoop e Cooperativa Mare.
Un’iniziativa pilota, rivolta a tutti gli studenti
delle classi quarte elementari e delle classi
seconde medie, che coinvolgerà oltre 400
studenti: una prima fase di attività si svolgerà
in aula, seguita dal lavoro ‘sul campo’, che
approfondirà in mare temi quali l’ecosistema
marino e la prevenzione dall’inquinamento,
la cultura delle identità marinare locali, l’educazione al consumo consapevole e responsabile. Risvolto interessante di queste lezioni,
la possibilità di testare percorsi didattici che
potranno costituire in futuro veri e propri pacchetti educativi, da promuovere nel segmento del turismo scolastico e dei viaggi di
istruzione.Verrà portata nelle scuole anche la
testimonianza dell’eco-pescatore Andrea
Brandi, Presidente della OP Bellaria Pesca,
che ha raccolto la sfida del progetto “I Guardiani del Mare”, rinunciando alla professione
di pescatore - e alla sua licenza da pesca per riconvertirsi verso altre attività: la pulizia
del mare, la guida nella marineria, l’accompagnamento a bordo per la pesca sportiva,
l’assistenza ai molluschicoltori nel campio-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
namento delle acque.
Sarà a disposizione dei ragazzi anche un pool
di tecnici ed esperti, che condividono l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di una gestione sostenibile ed
integrata delle zone costiere: gli studenti verranno coinvolti attivamente nel viaggio esplorativo alla scoperta del mare, con il supporto
di mezzi, strumenti e attrezzature del mestiere. Le lezioni in aula termineranno a febbraio, mentre le visite guidate nel mondo
della marineria sono previste in primavera;
le attività si concluderanno con un grande
evento pubblico, aperto a tutta la cittadinanza, con cui Bellaria Igea Marina celebrerà
la Giornata Europea del Mare, che ricade il
20 maggio.
“Sono emozionato e soddisfatto - spiega
l’eco-pescatore Andrea Brandi - per tutto
quello che stiamo facendo a Bellaria Igea
Marina, per i pescatori e per la città. Portare
nelle scuole il nostro mondo produttivo è fondamentale, così come è importante trasmettere ai giovani l’idea di tutelare e
salvaguardare il nostro mare Adriatico. Desidero ringraziare i dirigenti degli istituti Comprensivi di Bellaria Igea Marina, Carmelo Vita,
Silvia Solerti e Cristina Berardi, ma anche tutti
gli insegnanti che, accettando di collaborare
nella realizzazione del nostro progetto educativo”, conclude Brandi,“consentiranno alle
nuove generazioni di avvicinarsi al mondo
della pesca e alla marineria bellariese.”
AMBIENTE
Eco Courts, presentati i risultati
del progetto europeo
Ridurre il consumo di risorse, evitare gli
sprechi e favorire il risparmio avviando
nuove forme di collaborazione tra cittadini,
imprese e pubbliche amministrazioni: questo l’obiettivo del progetto “ECO Courts cortili ecologici” - partito nel 2011 e giunto
ora alla conclusione - che vede confermate
appieno le aspettative confermando, risul-
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Settori
7
tati concreti alla mano, che le azioni intraprese possono costituire un modello replicabile.
Finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma LIFE+, il progetto ha
visto il coordinamento del Settore Ambiente
del Comune di Padova ed è stato realizzato
in partnership con Finabita, Legacoop, Associazione nazionale Cooperative di consumatori-Coop, Regione Toscana e Regione
Emilia-Romagna: una partnership tra istituzioni pubbliche e mondo della cooperazione
che sui territori ha permesso di raggiungere
e aggregare intorno all’iniziativa un numero
significativo di cittadini e favorire la diffusione degli impatti positivi per la comunità.
Alla base di “ECO Courts” l’idea di sostenere la creazione di comunità di cittadini
che attraverso la condivisione di bisogni e
opportunità realizzassero attività condivise
per una gestione più sostenibile delle abitazioni e per uno stile di vita volto al risparmio e alla socializzazione. Punto di partenza
quattro “condomìni pilota” (selezionati a
Milano, Cinisello Balsamo, Roma e Rogoredo) coinvolti attraverso le cooperative dei
loro abitanti e scelti per dimensione e tipologia edilizia. 320 le famiglie interessate,
28 gli incontri tra assemblee, brevi seminari con esperti su energia, acqua e rifiuti e
laboratori didattici; 12 le azioni collaborative realizzate: raccolta oli da cucina, pile,
farmaci, toner e lampadine, bike sharing,
casa dell’acqua, condivisione piccoli elettrodomestici, illuminazione a led spazi comuni, locale condominiale per il “fai da te”,
palestra comune.
Non solo condomìni ma anche una “comunità virtuale” fatta di singoli cittadini
e famiglie che spontaneamente hanno aderito al progetto registrandosi sul portale
www.life-ecocourts.it/tutorial. Attraverso un questionario e la selezione di ecoconsigli e di soluzioni di risparmio più adatte
alle proprie esigenze, i partecipanti hanno
redatto un proprio piano d’azione, via via
aggiornato in funzione delle scelte effettivamente adottate: 5.400 persone coinvolte, 4.750 piani d’azione di famiglia per il
risparmio di risorse compilati; 15 condomini/comunità iscritti; 715 adesioni ai social network.
Questi numeri ben dimostrano che i condomìni e le “comunità” di cittadini possono
Primo piano
ACI
dunque essere il luogo ideale dove avviare
iniziative in forma collaborativa di riduzione
dello spreco di risorse. Ma ancora di più
parlano chiaro i risultati del progetto in termini di risparmio, presentati a Padova nei
giorni scorsi durante il convegno di chiusura dell’iniziativa: grazie a “ECO Courts”
si è evitata l’emissione di 2.579 tonnellate di CO2 e si sono risparmiati
4.450.016 kWh di energia elettrica,
337.453 m3 di acqua, 41.895 m3 di gas
e 721.557 kg di rifiuti. I condomìni
coinvolti nel progetto che hanno dimostrato le migliori performance
hanno così ridotto i propri consumi: 23,5% di acqua, -30,6% di energia termica/riscaldamento, -35,8% di
energia elettrica.
La giornata di conclusione è stata anche
l’occasione per confronto a più voci sulla
sharing economy, un modello di economia
collaborativa che promuove forme di consumo più consapevoli e un’opportunità per
avviare un dialogo nuovo tra enti pubblici,
imprese e cittadini sul tema della cosiddetta
“economia circolare”. Durante l’incontro
anche le premiazioni dei vincitori degli “ECO
Courts Award, un concorso per le migliori
pratiche di risparmio degli utenti della web
community. 16 i vincitori della “categoria
comunità” e della “categoria singoli cittadini e famiglie”, a cui sono andati in premio
biciclette a pedalata assistita, biciclette pieghevoli e city bike per il bike sharing di comunità.
«I risultati ci hanno davvero colpito - commenta Daniela Luise, del Settore Ambiente del Comune di Padova e
coordinatrice del progetto “ECO Courts”- sicuramente per le alte percentuali di risparmio raggiunte, ma anche per la grande
partecipazione dei cittadini singoli o in “comunità”. Questo ci fa comprendere come
tante famiglie e tante persone siano pronte
a rispondere a proposte di progetti che sappiano coinvolgerli e motivarli: ne viene
un’importante sollecitazione al mondo della
pubblica amministrazione». «Certo - ha sottolinea ancora Luise - i giovani sono più attenti alle tematiche e si attivano
velocemente, ma i meno giovani, appena
hanno compreso la proposta e fatto loro le
buone pratiche, sanno essere poi più ligi e
costanti».
Legacoop
Settori
TURISMO
Conclusa la VII edizione
di BITAC
Organizzata da ACI Turismo (Legacoop Turismo, Federcultura Turismo Sport Confcooperative, Culturalia AGCI) si è tenuta a
Bari la settima edizione della BITAC, Borsa
Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo.
La BITAC si è articolata su due giornate, la
prima dedicata ai convegni e alla presentazione di progetti ed esperienze, la seconda
dedicata al workshop commerciale.
Il 27 novembre si è tenuto al Circolo Unione
il convegno dedicato alle start up nel turismo, con particolare attenzione all’esperienza pugliese.
Presieduto da Marco Pagano, presidente
di Aci Puglia, il convegno ha consentito di
presentare l’esperienza delle cooperative di
comunità che si sta sviluppando con successo in Puglia. Il presidente di Legacoop
Puglia Carmelo Rollo ha parlato della
legge sulle cooperative di comunità approvata dal Consiglio Regionale, la prima in Italia e finora l’unica, e delle prospettive che le
cooperative di comunità offrono al turismo.
Anna Maria Ricci (Coop Informa) ha presentato l’esperienza di successo Coopstartup, Matteo Bettoli ha descritto l’analogo
progetto CoopUp.
Sono seguite le presentazioni di alcune
esperienze concrete di startup nel turismo
pugliese e l’intervento di Stefania Mandurino a nome di Pugliapromozione, sponsor della BITAC.
Le conclusioni sono state tratte da Andrea
Ferraris, presidente di ACI Turismo.
Nel pomeriggio si sono susseguite altre
presentazioni.
Giancarlo Dall’Ara ha presentato l’esperienza degli alberghi diffusi, che si vanno
diffondendo in Italia come forma innovativa
di ospitalità basata sul recupero di immobili
già esistenti.
Giovanna Barni ha presentato CoopCulture che sta creando una rete in Italia di
beni culturali, museali e archeologici gestiti
da cooperative.
La blogger Francesca Campigli ha tenuto
un seminario sugli strumenti di web marketing turistico.
Territori
Imprese
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Settori
8
Fabrizio Pozzoli ha presentato il progetto
S.T.R.A.D.E. dedicato all’EXPO.
Michelangelo De Palma ha presentato
Agriplan, società che ha tra i propri obiettivi
la valorizzazione delle piccole comunità locali in Puglia attraverso la creazione di percorsi di turismo responsabile.
Il giorno successivo si è tenuto al Terminal
delle Crociere il workshop commerciale,
con la partecipazione di una settantina di
buyer, per lo più tour operator, associazioni
e CRAL, e di una ottantina di seller, in gran
parte cooperativi.
Presenti fra gli altri Città del Mare, Borgo
Primo piano
ACI
Magliano, la cooperative sarde Sinis e
Spiaggia del Riso.
Il workshop è stato aperto dai saluti del Presidente dell’Autorità Portuale del Levante
Francesco Mariani, del Direttore Generale di Pugliapromozione Giancarlo Piccirillo, dall’Assessore al Turismo del Comune
di Bari Silvio Maselli e dai Copresidenti di
ACI Turismo Carlo Scarzanella e Maurizio Davolio.
Il workshop è stato valutato molto positivamente dai partecipanti, sia per gli aspetti
organizzativi che per i contatti avuti.
Legacoop
Settori
Territori
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Territori
>> Friuli Venezia Giulia
9
FRIULI VENEZIA GIULIA
>> Veneto
Per le cooperative servono
innovazione e sostenibilità a 360°
>> Marche
È stato confermato all’unanimità, per il secondo mandato consecutivo, nella carica di
presidente di Legacoop Fvg, Enzo Gasparutti mentre il vicepresidente sarà Roberto
Sesso.
La nomina è avvenuta il 27 novembre al Teatro Miela a Trieste all’interno della XIII assemblea congressuale di Legacoop Fvg che ha
trattato temi quali l’innovazione, la sostenibilità, l’internazionalizzazione, l’intergenerazionalità, la formazione e la promozione
cooperativa, e al centro il tema dell’Alleanza
delle cooperative italiane.
Un’attenzione particolare, dato il momento, è
stata dedicata al consumo in seguito alle vicende che hanno interessato Coop Operaie
e CoopCa. Gasparutti, nella sua relazione, ha
voluto infatti trasmettere un messaggio di fiducia ai soci prestatori “perché il sistema nazionale a marchio COOP – ha detto - non
lascia da sole le cooperative in difficoltà: Coop
Nord Est e le altre cooperative del settore
sono pronte a fare la loro parte mettendo a disposizione le proprie sinergie e le proprie professionalità”. Il presidente ha inoltre affermato
come: “la dimensione locale per la cooperazione di consumo non è più adeguata. Come
organizzazione abbiamo il compito di incentivare processi di aggregazione e di fusione
fra cooperative proprio per superare questo
limite dettato da un mercato che non è più
quello di qualche anno fa e che richiede
nuove strategie”.
Entrando nel dettaglio Gasparutti ha tenuto a
precisare che:“I controlli sui bilanci delle cooperative competono esclusivamente ai collegi
sindacali, ai revisori contabili e alle società di
certificazione che, come per tutte le società di
capitali, sono esterni.Alle centrali cooperative
compete, invece, la vigilanza ordinaria che si
ispira all’articolo 45 della Costituzione Italiana
e che è esclusivamente finalizzata a verificare
il rispetto dei requisiti mutualistici tipici delle
cooperative fornendo agli amministratori consigli e suggerimenti utili per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna. La
revisione è per legge, biennale - ha proseguito - e, per le cooperative che superano
certi parametri patrimoniali, come nel caso di
CoopCa e Coop Operaie, diventa annuale. Le-
>> Marche
>> Toscana
>> Umbria
>> Calabria
>> Puglia
>> Sardegna
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
gacoop Fvg, lo voglio dire con forza, ha sempre svolto diligentemente e puntualmente il
proprio compito con professionalità e competenza”.
Sul tema si è espresso anche Paolo Cattabiani, presidente di Coop Consumatori Nordest, che ha specificato come Coop
Consumatori Nordest sia parte lesa, assieme
ai soci prestatori e ai lavoratori delle due cooperative, e come stia lavorando nell’ottica di
tutelare coloro che hanno investito nelle cooperative e coloro che rischiano il posto di lavoro. “Coop Consumatori Nordest – ha
chiarito – è orgogliosa di essere parte integrante del Friuli Venezia Giulia. Ci siamo
messi a disposizione per cercare una soluzione che limiti il più possibile i danni ed erigere barriere territoriali sarebbe, in questo
momento, la scelta più sbagliata”. In merito
all’attribuzione di responsabilità, Cattabiani ha
indicato come, quando una cooperativa entra
in crisi, le cause vadano ricercate dentro all’azienda, non fuori.
La presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, intervenuta in apertura, ha invece
sottolineato come “La situazione è complicata
e difficile, ma voglio fornire una rassicurazione
sulla volontà della Regione di essere presente, per salvaguardare il sistema cooperativo, l’occupazione e i punti vendita, i risparmi
dei prestatori sociali. Credo che bisogna rivedere il sistema di vigilanza e, per il buon nome
di tutto il mondo della cooperazione, accertare le responsabilità, perché occorre distinguere le cooperative che sono serie e capaci
da quelle che serie e capaci non sono”.
Guardando al futuro della cooperazione e di
Legacoop Fvg, Gasparutti ha evidenziato
come uno dei valori assoluti delle cooperative
debba essere l’innovazione a 360° e come
sia importante dare seguito anche in FVG all’Aci-Alleanza delle Cooperative Italiane.
Territori
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Territori
10
“In questo contesto – ha ribadito - Legacoop
Fvg deve “ripensarsi” e, con essa, le sue associate per le quali l’innovazione deve diventare un valore assoluto. La Lega delle
Cooperative vuole dimostrare concretamente
come la cooperazione rappresenti un modello
di sviluppo sostenibile, un sistema d’imprese
innovativo, competitivo, socialmente responsabile, in grado di creare valore aggiunto in
funzione delle generazioni future e quindi dell’occupazione”. Il presidente ha ricordato inoltre come il Congresso abbia compiuto un
importante passo avanti verso la costituzione
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane anche
in regione, avendo ben compreso come l’Alleanza rappresenti uno strumento per dare
più forza al sistema cooperativo a livello locale, nazionale e internazionale.
A chiudere il Congresso è stato l’intervento
del presidente di Legacoop nazionale Mauro
Lusetti che ha evidenziato come l’importante
appuntamento sia avvenuto in un momento
difficile dove i cooperatori del FVG indicano
nel recupero del sistema valoriale uno degli
elementi per far ripartire una nuova strategia
di sviluppo delle cooperative.
Sulla riconferma di Gasparutti, Lusetti ha
espresso un parere positivo sui contenuti
della relazione che ha saputo tenere assieme
questioni di carattere regionale con tematiche nazionali poste dal documento congressuale ed è riuscito a declinarle anche in
prospettiva futura in termini di cambiamento
e di progettualità.
Una novità del Congresso è stato l’inserimento nel nuovo statuto del ricambio generazionale che prevede che almeno il 10% dei
membri della direzione di Legacoop Fvg sia
composto da cooperatori under 40 e il 30%
da donne.
VENETO
Rizzi riconfermato presidente
di Legacoop
della cooperazione, attraverso un progetto
di sviluppo proiettato al futuro, che superi
criticità e limiti valorizzando le nostre capacità imprenditoriali. Occorre dare avvio a
una nuova fase evolutiva che vada oltre la
nostra esperienza storica, pur importantissima, per ridefinirci innanzitutto come sistema di imprese. Vogliamo dare il nostro
contributo al Paese continuando a garantire coesione sociale, a mantenere posti di
lavoro, a creare nuova occupazione e sviluppo per il territorio, rimanendo saldi nei
nostri valori e orgogliosi degli elementi che
ci contraddistinguono: mutualità, patrimonializzazione, democrazia interna e partecipazione, redistribuzione degli utili. Per tutto
questo le cooperative restano un modello
d’impresa da promuovere e sostenere,
come pure ci candidiamo ad essere un attore importante sul versante del welfare».
Rizzi ha posto al centro dei propri impegni
di presidenza il tema del ricambio generazionale, «che non può restare un valore
astratto ma deve tradursi in nuova governance dell’associazione e delle imprese».
Una priorità che ispirerà anche il prossimo
mandato, ma i cui risultati si sono toccati
con mano sin da subito: è inferiore ai
quarant’anni l’età media dei cinquantaquattro membri della rinnovata Direzione regionale, costituita per il 48%
da donne.
In particolare durante il congresso è stato
sottolineato come il processo di accelerazione del rinnovamento dei gruppi dirigenti,
debba passare anche attraverso un programma di formazione degli amministratori.
Un passaggio di testimone utile a iniettare
nelle cooperative nuova linfa, nuove visioni,
energie e modi di fare impresa: le generazioni più giovani hanno caratteristiche tali
da garantire questo processo. E proprio a
ricordare come l’intergenerazionalità sia
uno dei caratteri distintivi della coopera-
Sarà ancora Adriano Rizzi a guidare Legacoop Veneto per i prossimi quattro anni:
il presidente è stato riconfermato per acclamazione generale al termine del 10°
Congresso regionale tenutosi martedì 2 dicembre al Crowne Plaza Hotel di Padova, e
ha disegnato l’orizzonte delle sfide future
da affrontare e gli obiettivi a cui puntare: «È
necessario un riposizionamento espansivo
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
zione i lavori congressuali del pomeriggio si
sono aperti con la premiazioni di 17 giovani
che in questi anni hanno frequentato il Master in Economia della cooperazione a Bologna.
Altro obiettivo di mandato importante condiviso con i delegati e la nuova Direzione è
il progetto di alleanza lanciato a livello nazionale tra le centrali cooperative Legacoop,
Confcooperative e Agci. Il 1° gennaio 2017
è previsto l’avvio dell’operatività della centrale unica a livello nazionale: in Veneto Legacoop punta ad arrivare alla costituzione
formale del coordinamento Aci Veneto
entro marzo 2015.
Tra i capisaldi del documento programmatico, in continuità col percorso portato sin
qui, il bisogno/dovere di trasparenza e legalità, un tema che oggi ha fatto da filo
rosso ed è stato richiamato da più voci:
«Servono regole chiare di comportamento
da rispettare e far rispettare» sottolinea
Rizzi. «Dobbiamo impegnarci tutti in
un‘azione di revisione di regolamenti e di
strumenti che consentano una maggior efficacia nell’agire anche in via preventiva, ma
dall’altra parte chiediamo un contributo
anche alle istituzioni e ai loro strumenti di
controllo, sia a livello nazionale che a livello
locale. A iniziare dal contrasto alle cooperative irregolari e cosiddette spurie, che va
intensificato, individuando e sanzionando
quelle imprese che non rispettano i contratti
collettivi di lavoro, che non hanno alcun rapporto con la base associativa e che spesso
sono solo veicolo di evasioni fiscali e contributive, oltre che di sfruttamento dei lavoratori. Perché l’illegalità danneggia
innanzitutto la buona cooperazione».
Tra gli impegni anche quello alla promozione del modello cooperativo: con il sostegno alla nascita di nuove imprese, l’avvio di
ulteriori percorsi di workers buy out (che
dove attivati in situazioni di crisi aziendali
hanno mostrato di salvare posti di lavoro e
patrimonio di competenze), ma anche lo
sviluppo di cooperazione innovativa (in ambito medico e sanitario, ad esempio).
E ancora incentivare le iniziative comuni, le
interazioni tra imprese, i consorzi unitari fino
a progetti di fusione/integrazione di cooperative aderenti ad associazioni diverse: iniziative che esistono già e dimostrano
quanto i tempi siano maturi per intraprendere una fase nuova.
Le conclusioni del Congresso sono state af-
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fidate a Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop: «Legacoop Veneto in
questi anni si è distinta per dinamicità e impegno. L’Alleanza fra le centrali cooperative
da realizzarsi tramite il percorso dell’Aci è
ora un passaggio imprescindibile, se la
sfida che abbiamo condiviso è quella di
cambiare la società. Siamo chiamati a sperimentare forme sempre più avanzate di
collaborazione, lasciandoci alle spalle vecchi retaggi ideologici per concentrarci sulle
nuove generazioni: a loro dobbiamo pensare e trasmettere i valori iscritti nel nostro
dna.
Ci sono luci e ombre in relazione ai diversi
ambiti di attività, è vero, ma è dai casi di impresa di successo e dai numerosi risultati
positivi che occorre ripartire per darci un futuro. Nulla è perduto: non è vero che la nostra nazione è destinata a un inevitabile
tracollo, e la cooperazione offre delle grandissime possibilità per guidarne ripresa e
sviluppo. Dall’altra parte - ha affermato Lusetti - se questo difficilissimo periodo porta
con sé una selezione darwiniana fra le imprese - che continuerà anche in futuro e
non possiamo arrestare -, è compito dell’Associazione renderla il meno dolorosa
possibile.
Il tratto che ci contraddistingue è quello di
essere coerenti e conseguenti rispetto a
quanto affermiamo. Decidendo di essere
cooperatore, ognuno di noi ha accettato la
responsabilità di gestire in maniera congrua
lo strumento della delega, su cui si regge il
nostro sistema: va maneggiato con cura,
perché non sia mai un mezzo ad esclusivo
appannaggio dei gruppi dirigenti per esercitare il potere di scelta e decisione senza il
coinvolgimento della base. La partecipazione attiva sta infatti al cuore della cooperazione: delega e esercizio della
responsabilità personale non sono dunque
temi disgiunti, ma la due facce della stessa
medaglia.
Questi stessi cardini devono guidarci nella
lotta senza quartiere a tutte le forme di illegalità e alle cooperative spurie, che sta alla
base del rilancio del sistema cooperativo ed
è premessa al nostro riposizionamento.
Anche qui occorre alzare il tiro perché non
possiamo più limitarci a essere testimoni di
legalità con i nostri singoli comportamenti,
ma dobbiamo passare ad atti concreti che
Primo piano
ACI
distinguano chi fa buona cooperazione da
chi opera diversamente: per questo stiamo
iniziando a studiare con un team di avvocati la possibilità di costituirci parte civile in
alcuni processi».
MARCHE
Franco Alleruzzo confermato
presidente di Legacoop
“Noi abbiamo fiducia nel futuro perché sappiamo che altri, prima di noi, hanno affrontato grandi sfide e le hanno vinte
progettando grandi imprese fatte di slancio
economico, solidale e collettivo. In poche
parole, un agire cooperativo, anche oltre la
cooperazione. Un agire capace di mettere
in moto le energie di ogni individuo all’interno un orizzonte solidale e collettivo. Perché solo assieme possiamo costruire la
fiducia di cui c’è bisogno”. E’ questo il cuore
della relazione di Franco Alleruzzo, confermato presidente di Legacoop Marche
dalla quinta assemblea congressuale di Legacoop Marche, che si è svolta il 28 novembre all’hotel Finis Africae di Senigallia
(An), con una partecipazione di 260 persone.
Quello delle 304 cooperative di Legacoop
Marche è un universo ricco e articolato, legato dal filo della cooperazione, che vede
90 imprese operative nel settore servizi, 76
nel sociale, 45 nella produzione lavoro, 38
nell’agroalimentare, con un fatturato complessivo, in crescita, di 1,7 miliardi. Un agire
cooperativo che accomuna 275.700 cittadini delle Marche: un marchigiano su cinque aderisce ad una cooperativa, la
maggior parte, oltre 220 mila alle coop di
consumo, 25.300 a quelle del credito, 9
mila a quelle sociali e 6.800 all’agroalimentare. Uno spaccato dell’economia regionale che ha promosso la nascita di 35
Legacoop
Settori
start up in quattro anni e che, nonostante
la crisi, ha continuato a offrire lavoro. Oggi
gli occupati sono 12.200 contro gli 11.400
del 2010.
Fra le azioni di Legacoop Marche per il futuro della cooperazione, quella di combattere le cooperative spurie che, ha detto
Alleruzzo, “non solo praticano dumping sui
costi, soprattutto quelli del personale, ma
producono una compressione dei diritti sui
quali si basa il patto sociale delle cooperative”. La Centrale cooperativa punta, fra gli
altri, sul progetto Coop start up per la promozione e il supporto alla creazione di imprese cooperative e sul progetto
Generazioni, il coordinamento dei giovani under 40 che operano nelle cooperative e nella struttura associativa e di
sistema di Legacoop.
“Stare sul territorio significa anche offrire e
pretendere che il ruolo della cooperazione
sia parte sostanziale delle politiche della nostra regione – ha rimarcato Alleruzzo -, il
prossimo anno avremo le elezioni e un
nuovo governo regionale a cui chiederemo
di organizzare un assessorato alla Cooperazione, che abbia un orizzonte di legislatura, per dare continuità alle politiche
cooperative, affiancato da un ufficio cooperazione adeguato, la revisione radicale della
legge 5 del 2003, con la quale tracciare un
perimetro di azione che lasci la possibilità di
scelte strategiche per l’allocazione delle risorse in base a obiettivi condivisi che possono mutare nel tempo, il sostegno con
risorse sufficienti alla legge regionale
34/2001 per le cooperative sociali d’inserimento lavorativo, che ha visto azzerati i
fondi nel 2014 con l’impegno di garantirli
nel 2015, ma anche alle leggi 7/2005 per
la cooperazione agricola e 25/2009 per le
cooperative di lavoratori da aziende in crisi,
l’impegno di risorse nel sostegno degli strumenti di garanzia (Confidicoop) e finanza
(Coopinvest), all’interno di un percorso che,
trasformandoli in seguito alla mutata realtà
economiche, li renda sempre più efficaci, e
un’attenzione particolare alla forma cooperativa per le misure dei fondi strutturali europei, compresa la progettazione strategica
della Macroregione Adriatico Ionica”.
In questo cammino verso il futuro, Legacoop Marche non sarà sola ma avrà a
fianco Agci e Confcooperative Marche, riu-
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Burattini, i rappresentanti delle più importanti associazioni regionali di categoria,
Luca Fazzi, Università degli studi di Trento,
che ha tracciato un quadro delle problematiche della cooperazione a livello nazionale.
MARCHE
Legacoopsociali giudizio positivo
su legge regionale servizi sociali
nite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane,
che sarà prima operativa, dal 2017, a livello
nazionale e poi regionale. “L’Aci è il nostro
primo progetto importante – ha detto
Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop -, per riunire tutti i cooperatori all’interno di un’unica organizzazione di
rappresentanza. Il secondo progetto riguarda alcuni driver dello sviluppo incentrati sul tema del welfare innovativo e di
quello che lega turismo, agricoltura e buon
vivere, oltre a quello dell’innovazione tecnologica”.
“Questa nostra “anomala identità”, a cui
siamo particolarmente affezionati – ha aggiunto Lusetti - è basata su una questione
di fondo che è quella che, nonostante la
crisi, siamo stati capaci di creare coesione
sociale ma anche di tenere insieme i nostri
problemi con quelli della società. Come
cooperazione continuiamo ad essere una
speranza per centinaia di persone”. E ancora, ha sottolineato Lusetti, che “un cooperatore non può permettersi di essere
rassegnato perché sarebbe come portarsi
dietro il concetto che non possiamo cambiare la società. E invece non è vero perché
noi abbiamo migliorato la vita di milioni di
persone”.
All’assemblea congressuale di Legacoop
Marche, che ha nominato i delegati al Congresso nazionale di Legacoop che si terrà a
Roma dal 16 al 18 dicembre, sono intervenuti, fra gli altri, Antonio Canzian, vicepresidente della Regione Marche, Marco
Luchetti, assessore regionale al Lavoro,
Maurizio Mangialardi, presidente di Anci
Marche, Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, la senatrice Silvana Amati, il presidente di
Confcooperative Marche, Stefano Stronati, il presidente di Agci Marche, Stefano
Primo piano
ACI
E’ un giudizio positivo quello espresso da
Legacoopsociali Marche sul testo di legge
“Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”,
approvato martedì dall’Assemblea legislativa delle Marche. Nella proposta finale, votata in aula, sono state recepite anche le
proposte della cooperazione come il riconoscimento, tra i soggetti sociali di riferimento, delle cooperative sociali e del forum
del terzo settore e l’eliminazione delle gare
al massimo ribasso.
Un elemento da evidenziare, in questo particolare momento di crisi e di accentuata
fragilità dei soggetti più deboli, è l’introduzione della destinazione da parte della Regione e degli Enti locali di almeno il 5%
delle forniture di beni e servizi, di importo
inferiore alla soglia comunitaria, alle cooperative sociali di tipo B, che si dedicano all’inserimento lavorativo di persone definite
“svantaggiate” secondo la legge 381/91.
Una novità che rende non più eludibile l’impegno delle Amministrazioni pubbliche in tal
senso.
Nel complesso, però, la norma avrebbe potuto avere un orientamento più incisivo e innovatore specie per quanto riguarda gli
affidamenti che potevano prevedere la sperimentazione di assegnazione dei servizi attraverso l’accreditamento con l’obiettivo di
superare le gare d’appalto e garantire così
qualità sostenibili e continuità gestionale.
Come Legacoopsociali Marche continueremo ad esercitare la nostra azione di vigilanza sull’applicazione della legge specie in
relazione alla gestione degli appalti. Crediamo, inoltre, che in un futuro, non tanto
lontano, sia assolutamente necessario introdurre nel testo appena approvato dei
correttivi che vadano nella logica dell’accreditamento dei servizi. La nostra propo-
Legacoop
Settori
sta è quella di sperimentare forme di affidamento che vadano oltre le gare d’appalto
per entrare nella logica di una coprogettazione di servizi di welfare o di un sistema di
accreditamento dei servizi socio sanitari,
sociale ed educativi per garantire all’utenza
servizi di qualità, sostenibili ed omogenei
nel territorio regionale. Due opportunità che
permetterebbero una reale partecipazione
e un concreto contributo degli attori del welfare, che vivono ogni giorno a contatto con
i bisogni dei cittadini.
Agrinsiemenoaldecretochemodificaleareemontaneesentidall’Imu
Sono sul piede di guerra gli associati di
Agrinsieme Marche, alla quale aderiscono
Cia, Confagricoltura, Copagri e le Centrali
cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop Marche. Per Agrinsieme è inaccettabile la scelta del Governo di emanare un
decreto che modifica le aree montane
esenti dall’Imu sui terreni. Tale scelta fortemente contestata nel merito da tutto il coordinamento di Agrinsieme, nonché nella
forma, impone ad una categoria di pagare
l’Imu per il 2014 entro il prossimo 16 dicembre, fornendo alla stessa meno di 14
giorni per effettuare il calcolo, reperire le risorse e versare. E’ un atto di inaudita gravità da parte del Governo, che di fatto, con
tale scelta mette in atto una imposizione retroattiva. Va evidenziato come il decreto sia
in contrasto con una legge dello stato n.
212 del 2000 (Statuto del contribuente) che
prevede l’entrata in vigore delle norme di
attuazione non prima del 60° giorno dalla
data pubblicazione. E così entro il 16 dicembre, salvo rettifiche in extremis, molti
proprietari di terreni, dopo un ventennio di
esenzione da imposte patrimoniali, dovranno versare nelle casse comunali, peraltro in un’unica soluzione, l’Imu relativa al
2014. L’articolo 22, comma 2 del decreto
66 del 2014, convertito nella legge 89 del
2014, infatti, per garantire ai comuni un
maggiore gettito, ha previsto l’emanazione
di un decreto ministeriale, di imminente
pubblicazione, che individui le città nelle
quali, a decorrere dall’anno di imposta
2014, si applichi l’esenzione Imu ai terreni
agricoli (già prevista ai fini Ici) sulla base
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dell’altitudine riportata nell’elenco dei centri italiani predisposto dall’Istat, diversificando, eventualmente, tra terreni posseduti
da coltivatori diretti o imprenditori agricoli
professionali iscritti nella previdenza agricola e gli altri. Si è stabilito che, a decorrere
dal 2014, (cambiando le carte in tavola in
corso d’anno e stravolgendo la geografia
delle aree esentate, fino al 2013 individuate
dalla circolare 9 del 14 giugno 1993 del
ministero), continueranno a non pagare
l’Imu solo i possessori di terreni che si trovano nelle città ad oltre 600 metri sul livello
del mare o situati in centri aventi un’altitudine compresa fra i 281 e i 600 metri, solo
se posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Per tutti gli altri terreni
agricoli, ricadenti in comuni aventi un’altitudine non superiore a 280 metri, si dovrà,
invece, pagare l’intero importo del tributo.
TOSCANA
A Firenze inaugurata la mostra
“NoiDonne CooperAttive”
Storie di donne, storie di lavoro, storie di cooperazione: si intitola “NoiDonne CooperAttive”
la mostra è stata inaugurata mercoledì 3 dicembre e resterà aperta fino al 9 a Firenze
presso la sala Caminetto e la sala Sonnino
della Provincia di Firenze, Palazzo Medici Riccardi , Via Cavour 1, a Firenze.
L’evento è stato organizzato dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop Toscana,
con il Patrocinio della Provincia di Firenze.
Il 3 dicembre si è svolta l’inaugurazione con
la partecipazione di Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze, Dora Iacobelli, Vicepresidente Legacoop Nazionale
e Presidente Commissione Pari Opportunità
Legacoop Nazionale, Tiziana Bartolini, Direttora di NoiDonne, Costanza Fanelli, Cooperativa Libera Stampa, Grazia Faltoni,
Presidente Cooperativa Koinè e Claudia Fiaschi, Presidente ACI Toscana, Chiara
Grassi, Presidente Commissione Pari Opportunità di Legacoop Toscana.
Le donne che a diverso titolo e ruolo, come lavoratrici, socie, utenti, dirigenti, stanno e operano nel movimento cooperativo non solo
sono tantissime (il 52% degli addetti) ma rappresentano una delle componenti più attive
rispetto a molti dei campi su cui il mondo
Primo piano
ACI
delle imprese cooperative si sta misurando
oggi: creazione e valorizzazione del lavoro attraverso forme di imprese partecipative, capacità di dare risposte valide anche sul piano
economico a nuovi bisogni sociali e culturali
con una idea più ampia di welfare, percorsi
innovativi per affrontare la questione della diversa distribuzione dei carichi di cura tra uomini e donne, la cosiddetta conciliazione tra
tempo di vita e di lavoro.
La mostra dà conto, con immagini, foto, documentazione di varia natura, ma anche con
interviste e filmati giornalistici che parlano
dell’oggi, dei momenti e dei contenuti salienti
del lungo percorso delle donne nella cooperazione, nel contesto più generale dei passaggi cruciali della vita e della storia delle
donne del nostro Paese per conquistare non
solo diritti e leggi ma per cambiare le condizioni di vita e di lavoro.
Dal 2008 la Commissione Pari Opportunità è
organo statutario Legacoop con maggiore incidenza sia sulla presenza a diversi livelli delle
donne (dai vertici di impresa agli organismi di
rappresentanza) sia rispetto alla capacità di
portare nella vita delle imprese cooperativa le
linee di intervento definite nei Congressi: 1)
valorizzazione della risorsa donna, 2) sviluppo
di nuove forme di welfare anche sul piano
aziendale mirate a dare risposte alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, 3) politiche
e interventi di supporto alla crescita e qualificazione delle imprese cooperative a forte presenza femminile.
UMBRIA
Legacoop sceglie Dino Ricci per
guidare il passaggio all’Alleanza
Sarà Dino Ricci a traghettare la Lega Regionale delle cooperative e mutue dell’Umbria verso le sfide del ‘nuovo millennio’ e,
in particolare, verso la nascita, anche nella
regione, dell’Alleanza delle cooperative italiane (Aci). Una nuova centrale in cui con-
Legacoop
Settori
fluiranno, dopo il loro scioglimento, Legacoop, Confcooperative e Agci. Il presidente
uscente Ricci è stato infatti riconfermato
alla guida di Legacoop Umbria dai delegati
riunitisi venerdì 28 novembre, all’hotel Giò
di Perugia, per l’undicesimo Congresso regionale dell’associazione che conta attualmente 152 cooperative, circa 569mila soci,
14.800 dipendenti e un valore della produzione aggregato di 3,9 miliardi di euro.
“Questo – ha detto Ricci – è stato, probabilmente, l’ultimo congresso regionale
umbro di Legacoop. Il primo gennaio 2017
dovrebbe partire la nuova Alleanza delle
cooperative italiane. Non sarà la sommatoria di tre associazioni ma un’unica realtà in
grado di svolgere un ruolo di rappresentanza sempre più forte e creare le condizioni per un ulteriore processo di crescita
della cooperazione in Umbria e in Italia”.
“Quella di Aci – gli ha fatto eco Alessandro
Meozzi, direttore di Legacoop Umbria – è
la grande scommessa che il movimento
cooperativo italiano sta affrontando in questo periodo. In anni in cui in tutti i settori ci
si divide, la cooperazione ha scelto un percorso di unione. Una strada di semplificazione e razionalizzazione per offrire alle
imprese associate un interlocutore maggiormente efficiente e dinamico”.
I lavori congressuali, iniziati giovedì 27 novembre, e a cui sono intervenuti, tra gli altri,
Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Andrea Romizi, sindaco di
Perugia, esponenti del mondo politico, sindacale e imprenditoriale regionale, sono
serviti per fare il punto sullo stato di salute
del movimento cooperativo e sulle prospettive future. “La situazione – ha ricordato
Ricci – è abbastanza soddisfacente sia in
termini di fatturato che di occupati. La cooperazione è cresciuta. Anche noi abbiamo
scontato le difficoltà determinate dalla crisi
ma abbiamo retto meglio di altre tipologie di
imprese, avendo patrimonializzato gli utili
accantonati in riserva. Negli ultimi tre anni,
le cooperative di Legacoop hanno investito
oltre 250 milioni di euro nel settore della distribuzione, dell’industria e dell’agroalimentare. Investimenti importanti che hanno
consentito una crescita e uno sviluppo delle
nostre attività e di altre imprese e di mantenere un clima occupazionale abbastanza
positivo”. “Abbiamo aziende leader nei loro
rispettivi mercati – prosegue Ricci – e che
costituiscono un punto di forza trainante
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non solo per noi ma per l’intera economia
regionale”. Il riposizionamento delle imprese cooperative è stato poi l’altro grande
tema di riflessione della due giorni. “Un
commentatore ha scritto che, in questo momento di crisi dei corpi intermedi, noi rappresentiamo una anomala identità. E’ vero
– ha detto il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti concludendo il congresso regionale dell’Umbria – noi abbiamo
resistito perché la nostra visione del mondo,
della società, non è settoriale. La nostra visione tiene conto degli interessi generali,
degli interessi della comunità perché noi
rappresentiamo una speranza di evoluzione
sociale. Ma la cooperazione ha il dovere di
ripensare e rendere sempre più attuale
questa identità. Il nostro congresso è anche
questo”. “Innanzitutto – ha commentato
Ricci – si tratta di creare nuova cooperazione nei settori innovativi. Ambiti che riguardano in particolare i giovani laureati e
diplomati. Abbiamo individuato alcuni progetti di mandato: la realizzazione di progetti
intersettoriali, la valorizzazione integrata del
territorio e, in particolare, dei beni culturali,
il supporto alle industrie culturali e creative,
l’attenzione alla green economy e alle energie rinnovabili, il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità e il riuso dei beni
confiscati alle mafie. Questi gli obiettivi principali che ci poniamo per la fine del 2016
quando andremo a costituire anche in Umbria l’Alleanza delle cooperative italiane”.
CALABRIA
“Strumento per la rinascita di una
delle aree più depresse d’Europa”
Una strategia di unità e coesione convinta fra
tutte le componenti e l’appoggio delle istituzioni e delle diverse associazioni di categoria
possono ridare il massimo slancio alla cooperazione e renderla lo strumento vincente
contro la crisi, l’immobilismo, il sistema di
pontentati oscuri, le infiltrazioni della n’drangheta nel tessuto economico e sociale, che
hanno ridotto la Calabria a una delle aree più
depresse d’Europa.
Questo, in sintesi, il messaggio forte e chiaro
emerso dal decimo congresso di Legacoop
Calabria tenutosi il 1° dicembre alla Sala
Coni della Figc di Catanzaro sul tema “Codice cooperativo fare l’impresa del nuovo
Primo piano
ACI
millennio”. Ai lavori, protrattisi fino al pomeriggio, hanno partecipato ben 125 delegati
in rappresentanza di 80 cooperative. Nel
corso del congresso sono stati eletti la nuova
presidente di Legacoop Calabria, Angela
Robbe, la nuova direzione, composta da 38
membri, nonché i delegati al prossimo congresso nazionale in programma a Roma.
“Devo dire grazie a tutti i cooperatori che mi
hanno dato moltissimo con la loro esperienza
– ha detto Angela Robbe che succede a
Giuseppe Pellegrino - Abbiamo una sfida
importante da correre tutti insieme, dare un
nuovo slancio al mondo delle cooperative
che qui, in Calabria, possono costituire un risposta valida e concreta alla crisi economica,
ma anche uno strumento di difesa della legalità, troppo spesso violata nel nostro territorio. La passata giunta regionale ci aveva
praticamente tagliato fuori, mentre la lettera
che oggi il nuovo presidente, Mario Oliverio ha fatto pervenire a questo congresso lascia ben sperare per il futuro”. D’altra parte
anche le altre autorità intervenute al congresso hanno manifestato piena disponibilità al dialogo e alla collaborazione.
Il tema dei beni e delle aziende sequestrate
ai boss è stato più volte ripreso negli interventi successivi ponendosi le cooperative
come il mezzo più equo per rimetterli produttivamente al servizio della comunità calabrese e trasformarli da frutto d’ingiustizia,
violenza e sopruso, a possibile base di una
nuova economia solidale, sostenibile e inclusiva. Ma Legacoop Calabria si propone
anche di intensificare gli interventi sui temi
economici e sociali d’interesse generale e di
ottimizzare il rapporto con tutte le associazioni di categoria, con i sindacati e le istituzioni.
Piuttosto che proseguire nella classica impostazione settoriale si punterà a una logica
integrativa che parte dalle opportunità effettivamente esistenti nel territorio. Da questo
Legacoop
Settori
punto di vista si è anche parlato del patrimonio immobiliare della Regione Calabria,
che potrebbe essere usato in modo più intenso e gestito in modo qualificato, tanto da
creare nuove opportunità di impiego e di di
sviluppo economico e di altre iniziative nel
campo della comunicazione, del turismo e
della gestione del patrimonio artistico e paesaggistico, nei quali il “Codice Cooperativo”
potrebbe rivelarsi risolutivo per una riscossa.
All’esterno, si è detto al congresso, si punterà, poi, a rimuovere una serie di ostacoli,
primo fra tutti sostenendo la cultura e i valori
etici di fondo delle cooperative, una cultura
ancora troppo debole nel territorio calabrese Il rilancio delle cooperative appare
tanto più necessario quanto più la situazione
politico-sociale della Calabria versa in condizioni allarmanti, come messo in luce dall’interessante e copioso intervento di Giuseppe
Soriero, consigliere Svimez: dal 2001 al
2013, si è registrato nel centro nord una crescita del 2 per cento, mentre il Meridione è
calato in media del 7 per cento e la Calabria
di quasi l’8 per cento.
C’è insomma anche quella che Soriero
chiama “la Calabria che non ti aspetti”: 4158
imprese con un fatturato superiore a 500
mila euro, di cui cento sono imprese agricole, 181 imprese che superano i 10 milioni
di euro, di cui 28 operano nel settore informatico. Ma questi impulsi positivi andrebbero incoraggiati, sostenuti, alimentati.
Invece la spesa per attività di ricerca e sviluppo, fra pubblico e privato, in Calabria è
ferma allo 0,45 per cento, contro l’1,38 del
centro-nord. Le cooperative possono essere
il volano di questo nuovo e necessario dinamismo.
Hanno richiamato i valori etici del codice cooperativo sia il presidente uscente di Legacoop Giuseppe Pellegrino, sia la succeditrice
Angela Robbe, che ha chiarito: “Oggi possiamo tornare a parlare con orgoglio della
nostra diversità nel mondo delle imprese. Ci
sono stati anni in cui per vincere molti scetticismi e soprattutto per avere accesso ai
fondi abbiamo dovuto lottare per dimostrare
che le cooperative, pur nella loro specificità,
sono delle imprese. Ma per acquisire più
forza dobbiamo anche conseguire dei buoni
risultati economici, fornire lavoro, prodotti e
una casa alle migliori condizioni possibili. Il
“Codice Cooperativo” garantisce la legalità
perché si fonda sul rispetto degli impegni
contrattuali, perché è al servizio di tutti i soci
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e comporta la partecipazione e la trasparenza più assoluta. Per questo, probabilmente, c’è stata finora una precisa volontà a
non darci il giusto spazio, a metterci al
bando, come ha fatto il precedente governo
regionale, perché siamo stati una realtà scomoda. Ma questa è la nostra forza, dobbiamo valorizzare la nostra specificità
etico-culturale, soprattutto attraverso l’unità
tra le nostre diverse componenti”.
Propositi del tutto coerenti con quanto
espresso sia da Giorgio Bertinelli, vicepresidente vicario di Legacoop nazionale, che,
nel tirare le conclusioni, ha parlato di «responsabilità» del mondo cooperativo locale
per raggiungere attraverso la coesione risultati indispensabili anche per risollevare la situazione dell’intero territorio regionale a
rischio di desertificazione industriale, sia da
Ferdinando Verardi, presidente Agci. «Non
possiamo permetterci», ha detto Verardi, richiamandosi al “Manifesto dell’Economia
Pulita” espresso dai congressi nazionali, «il
fallimento del progetto unitario, ancor più in
una regione come questa, segnata da tante
necessità a livello occupazionale e non solo”.
Ottimista anche Camillo Nola, presidente
Confcooperative, che ha ricordato come “la
cooperazione, spesso nei momenti di crisi ha
espresso il meglio, per le sue caratteristiche
di mutualità e solidarietà”.
PUGLIA
Generazioni, Vito Fusillo
neo coordinatore
Vito Fusillo è il nuovo coordinatore Generazioni Legacoop Puglia. Classe
1981, Fusillo è stato nominato il 26 novembre, nel
corso dell’assemblea annuale del primo coordinamento pugliese di giovani
cooperatori under 40. A
passargli il testimone Vitandrea Marzano,
della cooperativa “Sourceland”, tra i promotori del coordinamento pugliese nato lo
scorso anno.
Fusillo è già socio della cooperativa di Rutigliano (Ba) “Reharwareing” che si occupa
di trashware, ovvero di recupero di vecchi
pc in disuso. “Serve innovazione, deve essere il tema centrale da portare nelle nostre
Primo piano
ACI
discussioni e in tavoli intersettoriali”, ha
esordito il neo coordinatore.
Un’assemblea partecipata e ricca di contenuti e proposte, tra cui la creazione di una
piattaforma per il networking tra cooperative non solo pugliesi, che sia di scambio
d’informazioni e progettualità, come anche
di prodotti e/o servizi. Nonché una “piazza”
virtuale per incontrarsi, conoscersi e realizzare appieno una democrazia partecipa
tata, così come è nella vocazione del movimento cooperativo.
Si è deciso, pertanto, di costituire due
gruppi di lavoro, aperti e dalla partecipazione volontaria, che possano porre le prime
basi per la realizzazione della piattaforma.
un gruppo di persone con competenze
tecnico-informatiche, utili allo sviluppo
della piattaforma: Matteo Serra, Giancarlo Modugno, Tommy Romagno, Vito
Fusillo, Antonio Lupo, Mario Rositani
gruppo con competenze più trasversali: Katia De Luca, Maria de Palma,
Emanuela Secundo, Vito Fusillo, Michele Bramante, Christian Signorile
Il coordinatore Vito Fusillo sarà in entrambi
i gruppi, in modo da garantire un adeguato
flusso di informazioni.
Come progetto che nasce dal basso, si è
proposto, nel corso dell’assemblea, di lanciare un sondaggio sul web, tramite il blog
Generazioni o via mail ([email protected]) e attraverso la creazione di un gruppo facebook “chiuso”. Una
domanda, quindi, rivolta ai componenti pugliesi di Generazioni e non solo,che abbia
come ultimo obiettivo quello di raccogliere
quanti più spunti e proposte utili alla costruzione della piattaforma
SARDEGNA
Atzori: “Resistiamo bene alla crisi,
ma all’isola serve una strategia”
Subito dopo, il Presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori ha presentato la relazione congressuale, apprezzatissima da
parte di tutti i partecipanti. Il Presidente ha
voluto porre l’attenzione in particolare sull’emergenza lavoro in Sardegna, sostenendo
che l’unico modo per poter superare questo
dramma è quello di collaborare con tutte le
altre associazioni di rappresentanza. Lo slogan del Congresso, “All’Orizzonte Una Sardegna”, rimanda appunto a questo
concetto: collaborazione tra tutte le componenti sociali della Sardegna poiché l’obiettivo finale è uno ed è lo stesso per tutti: il
benessere e lo sviluppo. Il lavoro quindi, è
l’obiettivo primario che Legacoop intende
perseguire, poiché come ha sostenuto il
Presidente Atzori “fare impresa per noi è
fare lavoro”. Infine, la relazione si è conclusa
con i propositi futuri di lavorare puntando
sull’aggregazione, sulla coesione sociale,
sull’innovazione, sulla condivisione e sul
confronto con i cooperatori. Non meno importante è la collaborazione tra le tre maggiori Centrali Cooperative presenti,
Legacoop, Confcooperative e Agci, per conseguire nei tempi programmati, 1 gennaio
2017, l’obiettivo della costituzione anche in
Sardegna di ACI, Alleanza Cooperative Italiane.
Sono seguiti gli interventi dei numerosi
ospiti, tra i quali l’Assessore regionale degli
Enti locali, Finanza e Urbanistica Cristiano
Erriu, che ha sottolineato come la Cooperazione possa dare un grande contributo per
uscire dalla crisi, per via della sua eterogeneità e capacità di adattarsi alle diverse situazioni socio-economiche; l‘Assessore
all’Agricoltura Elisabetta Falchi ed il Vicepresidente del Consiglio Regionale Eugenio Lai, che riprendendo il discorso del
Presidente Atzori, hanno ribadito l’impor-
Il 20 novembre, presso la sala convegni del
Thotel a Cagliari, si è svolto l’XI Congresso
regionale di Legacoop Sardegna.
I lavori sono stati aperti dal direttore di Legacoop Sardegna Daniele Caddeo, che ha
proceduto a leggere in nomi dei componenti
il tavolo di Presidenza e le Commissioni (politica ed elettorale), terminando con la nomina di Tatano Loi a Presidente del
Congresso.
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
16
tanza del dialogo e della collaborazione in
quanto unico mezzo per costruire e creare
lavoro.
Gli altri interventi sono proseguiti con quelli
del Capo di Gabinetto dell’Assessorato al
Lavoro, Luca Mereu, di Emanuele Cani,
Parlamentare del Partito Democratico alla
Camera dei Deputati, di Carlo Tedde, Presidente Confcooperative Sardegna, di Sergio Cardia, Presidente AGCI Sardegna, i
quali hanno ribadito le grandi potenzialità
della Cooperazione per far fronte ed aiutare
ad uscire dalla crisi economica.
Gli interventi che hanno poi concluso la seduta mattutina sono stati quelli di Michele
Carrus, Segretario Generale della CIGL Sardegna, di Martino Scanu, Presidente della
CIA Sardegna e coordinatore di Agrinsieme,
di Pierpaolo Piras, Presidente CNA Sardegna, dell’Onorevole Fabrizio Anedda, di
Giampiero Calzolari, Presidente Grana-
Primo piano
ACI
rolo, il quale ha rimarcato l’importanza della
collaborazione tra Cooperative per poter entrare nei mercati non solo europei ma anche
globali, mantenendo la tipicità dei nostri prodotti, ed infine l’ultimo intervento della mattinata è stato quello di Mauro Pasolini,
Presidente Conscoop di Forlì.
La seduta pomeridiana è proseguita con gli
interventi di diversi cooperatori, per concludersi con l’intervento del Presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti. Lusetti,
che ha posto anch’egli l’accento sull’importanza della collaborazione tra le associazioni
rappresentanti del mondo cooperativo e
quindi di quanto sia importante la costituzione dell’ACI (Alleanza Cooperative Italiane)
anche qui in Sardegna. L’individualismo, ha
continuato Lusetti, un ostacolo allo sviluppo
della Cooperazione e della Sardegna.Ha
inoltre richiamato la necessità della lotta alle
forme di Cooperative sleali, le finte Coope-
Legacoop
Settori
rative (SPURIE) che danneggiano fortemente
tutto il settore cooperativistico, e ha posto
l’accento sulla dimensione delle Cooperative: è necessario crescere per poter competere sui grandi mercati esteri.
La giornata si è conclusa con la presentazione all’Assemblea per la loro approvazione
del Documento Congressuale, del Codice
Etico e del Nuovo Statuto da parte di Luigi
Piano, Presidente della Commissione Politica del Congresso. Successivamente è stata
presentata da Daniele Caddeo, Presidente
della Commissione Elettorale del Congresso,
e votata all’unanimità, la nuova Direzione
Regionale, il Comitato Garanti, il Collegio dei
Revisori, e i delegati al 39° Congresso Nazionale di Legacoop.
Nella Riunione della Direzione che si è tenuta in conclusione è stato rieletto Presidente di Legacoop Sardegna Claudio
Atzori per acclamazione.
Territori
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Sondaggio
Imprese
>> Coop for Kyoto
17
COOP FOR KYOTO
>> Conad
Premiati i 3 fornitori di prodotto a
marchio più “virtuosi”
>> Consorzio Quarantacinque
Sono 199 le imprese coinvolte per 262 stabilimenti totali (anche all’estero) all’interno
dei quali sono stati effettuati importanti interventi volti a ottenere la riduzione delle
emissioni di gas serra. E’ il risultato raggiunto da Coop for Kyoto nel corso del
2013. Partito nel 2006 quando Coop ha invitato i fornitori di prodotto a marchio a
adottare azioni mirate alla riduzione dei
consumi energetici in linea con gli obiettivi
di riduzione delle emissioni di gas serra
sancite dal Protocollo di Kyoto, il progetto
ha visto fin dal suo esordio la collaborazione
di Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione,
nonché uno dei partner di Coop in questa
iniziativa) che ha il compito di raccogliere e
verificare i dati. E inoltre, da 4 anni, si occupa anche di realizzare in accordo con
Coop un piano di verifiche ispettive (in totale
sono state oltre 50 fra il 2010 e il 2014).
Nel tempo le imprese coinvolte si sono cimentate in molteplici campi di intervento,
spesso sommando un’azione all’altra: dalla
coibentazione delle strutture all’acquisto di
energia elettrica da fonti rinnovabili, dall’installazione di motori ad alto rendimento alla
realizzazione di impianti fotovoltaici aziendali per la produzione di energia elettrica.
Partendo dal presupposto che molte azioni,
oltre a portare ad un beneficio per l’ambiente con la riduzione delle emissioni, possono generare contemporaneamente un
beneficio economico per le imprese, grazie
al risparmio sui costi energetici. Nel complesso, considerando i soli interventi effettuati dai primi 15 fornitori risultati più
virtuosi, si può stimare nel 2013 una riduzione delle emissioni dell’ordine di grandezza di circa 17.600 tonnellate di CO2.
Le tre imprese che si sono distinte (in tre
specifiche categorie) e che ottengono il riconoscimento sono Olio Dante-Oleificio
Biagio Mataluni a Montesarchio in provincia
di Benevento uno stabilimento che ha investito sul tema ambientale l’1,8% del suo
fatturato e ha una capacità produttiva di 1
milione di litri al giorno, Roncadin di Meduno (Pordenone) un’azienda che solo nel
2013 ha prodotto 44 milioni di pizze e dà
lavoro a 350 addetti di cui il 70% donne, e
>> Fondazione Unipolis
>> Impronta Etica
>> Caire Urbanistica
>> Il Bettolino
>> Coop Biricc@
>> Gulliver
>> Coop Olivicola Arnasco
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Menz&Gasser di Novaledo in Trentino attivo
nel settore delle confetture in grado di dare
lavoro a 180 persone.
L’Olio Dante, che ha ottenuto il riconoscimento per la categoria legata alla dimensione degli impianti, ha installato un
impianto fotovoltaico sul proprio stabilimento che ha consentito di produrre 1, 12
milioni di kWh elettrici soddisfacendo oltre
il 20% del fabbisogno complessivo. Nella
categoria legata alla quantità di consumi
aziendali soddisfatti da fonti rinnovabili il riconoscimento è andato alla Roncadin che
ha installato un impianto fotovoltaico sul coperto la cui produzione annua soddisfa il
7% del fabbisogno dell’azienda; il resto è
acquistato da un fornitore che utilizza esclusivamente energia idroelettrica e eolica.
Previsto già nel 2015 un ulteriore investimento volto a abbattere i consumi energetici dei forni di cottura. Il terzo
riconoscimento, legato al numero e all’importanza delle azioni poste in essere per
produrre o ottimizzare l’utilizzo dell’energia,
è andato alla Menz&Gasser. Qui le innovazioni sono consistite in un impianto di cogenerazione da 800 kWe, un impianto
fotovoltaico da 0.95 MW e un impianto a
biogas la cui produzione elettrica è immessa in rete. Tra gli altri accorgimenti va
segnalata la presenza di inverter su tutte le
apparecchiature delle linee produttive e uno
scambiatore di calore che consente di riscaldare senza ulteriori consumi il magazzino dei prodotti finiti.
“Una delle caratteristiche primarie dei nostri
prodotti è l’attenzione all’impatto ambientale generato dall’intero processo produttivo –spiega Domenico Brisigotti
Direttore Prodotto a Marchio Coop intervenuto in occasione della premiazione- Il prodotto a marchio è buono, sicuro, etico,
conveniente e ecologico. Coop for Kyoto
rientra a pieno titolo nella nostra strategia
ed i fornitori coinvolti dimostrano di credere
molto nel progetto”. “Ancora molto cammino c’è da fare -dichiara Maurizio Zucchi, Direttore Qualità di Coop Italia- e Coop
ha intenzione di proseguire nell’attività di
sensibilizzazione dei propri fornitori tanto
più necessaria in questa fase di crisi dove
non dobbiamo nasconderci il rischio che alcune aziende vadano nella direzione opposta rispetto agli obiettivi di Kyoto, proprio a
causa delle difficoltà che stanno vivendo.
Tanto più che il protocollo di Kyoto è già
Territori
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Sondaggio
Imprese
18
scaduto e che dovranno essere ulteriormente definite le modalità di riduzione delle
emissioni dei gas serra in base alle decisioni che saranno prese dagli organismi internazionali”.
CONAD
Sostiene la ricerca dell’Ospedale
pediatrico Bambino Gesù
Parte la ricerca clinica per lo sviluppo di 2
nuovi cuori artificiali pediatrici, totalmente impiantabili del peso rispettivamente
di 11 e 40 grammi. Il progetto Un cuore
nuovo del Dipartimento Medico Chirurgico
di Cardiologia Pediatrica del Bambino Gesù
di Roma potrà ora vedere la luce grazie al
contributo di 861.628 euro che Conad
ha messo a disposizione sensibilizzando e
coinvolgendo oltre 300 mila clienti in possesso di Carta Insieme, la carta fedeltà del
gruppo distributivo.
«Abbiamo costruito un fattore di sensibilizzazione e solidarietà su un tema tanto delicato quanto è la malattia cardiaca in tanti
piccoli pazienti coinvolgendo un numero
inatteso di persone», fa notare il presidente
di Conad Claudio Alibrandi. «E’ un valore
immenso, che supera il puro dato economico – pure importante – perché testimonia come anche in un’epoca di pesante
congiuntura la spinta solidale delle persone
sia sempre pronta a superare l’individualismo, la sfera privata. Siamo orgogliosi di
questo risultato e della speranza di vita che
i medici del Bambino Gesù potranno dare
a tanti bambini malati grazie a questo progetto, che auspichiamo possa dare i risultati che tutti attendiamo».
«Siamo grati alla Conad per il suo eccezionale impegno a favore di questo importante
progetto di ricerca – afferma Giuseppe
Profiti, presidente dell’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù – e siamo riconoscenti nei
confronti delle tantissime persone che tramite Conad hanno deciso di sostenerci. La
loro generosità ci spinge a proseguire con
entusiasmo e responsabilità sulla strada
della ricerca scientifica finalizzata alla cura
dei nostri piccoli pazienti. Il Dipartimento
Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica
rappresenta una delle principali aree di ecPrimo piano
ACI
cellenza internazionale del nostro Ospedale,
fortemente orientata all’innovazione clinica
e tecnologica».
«L’insufficienza cardiaca pediatrica, malattia letale e disabilitante, è in aumento in
questi ultimi anni - sottolinea Antonio
Amodeo, responsabile dell’Unità di Funzione ECMO e Assistenza Meccanica Cardiorespiratoria Vista la riduzione dei
trapianti cardiaci e la difficoltà nel reperimento di “cuori pediatrici” si rendono necessarie nuove strategie terapeutiche. Le
linee di ricerca più innovative si indirizzano
verso lo sviluppo di nuovi cuori artificiali miniaturizzati “pediatrici” e la terapia rigenerativa miocardica cellulare. Per questi motivi
il Bambino Gesù ha deciso di intraprendere
il progetto “un cuore nuovo”».
Il progetto è finalizzato allo sviluppo di due
nuovi cuori artificiali pediatrici del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Si tratta
di apparecchi dalla ridotta invasività e dotati
di un’alimentazione che riduce i rischi infettivi: una pompa assiale attivata elettricamente e collocata interamente all’interno
del torace. Questi nuovi modelli permetteranno ai piccoli pazienti di essere dimessi a
casa e aspettare il trapianto nel loro ambiente familiare. In casi selettivi dove il trapianto cardiaco non è praticabile, la scelta
del cuore artificiale potrà essere anche definitiva (Destination Therapy).
In associazione all’impianto dei cuori artificiali verrà sperimentata la terapia cellulare
rigenerativa
miocardiaca,
mediante l’utilizzo di cellule staminali.
Il modello di ricerca prevede che alcune cellule staminali autologhe, vengano prelevate
dal paziente stesso all’atto dell’impianto
chirurgico del cuore artificiale e, dopo un
processo di “caratterizzazione ed espansione”, reintrodotte nel muscolo cardiaco al
fine di generare nuovo tessuto miocardico
con conseguente recupero della funzionalità del cuore. Si potrebbe quindi ipotizzare
l’utilizzo del nuovo cuore artificiale come
ponte alla rigenerazione miocardica in alternativa al trapianto cardiaco. La finalità è
quindi quella di validare un modello che
preveda molteplici soluzioni terapeutiche
per i piccoli pazienti. Il progetto di ricerca
avverrà in collaborazione con il Policlinico
Umberto I in Roma e l’Università Cattolica
del Sacro Cuore in Roma.
Legacoop
Settori
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di
Roma, il più grande policlinico e centro di
ricerca pediatrico in Europa, effettua oltre 1
milione e 400 mila prestazioni sanitarie all’anno a bambini e ragazzi di tutto il mondo.
In 30 anni di attività, al Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica
sono stati effettuati interventi su oltre 12
mila piccoli pazienti, di cui 242 trapianti di cuore e di cuore/polmone. Nel
2010 è stato realizzato il primo impianto al
mondo di cuore artificiale permanente su
un paziente pediatrico. Negli ultimi tre anni,
il Bambino Gesù ha coperto da solo quasi il
50 per cento di impianti di cuori artificiali pediatrici in Italia.
FONDAZIONE UNIPOLIS
Al via il nuovo bando Culturability
per spazi d’innovazione sociale
“Culturability – spazi d’innovazione sociale”,
questo il nuovo bando di Fondazione Unipolis che ha preso il via il 1° dicembre 2014 su
scala nazionale. Fino al 28 febbraio 2015
sarà possibile presentare i progetti che verranno poi valutati. Ne saranno selezionati sei
che riceveranno ciascuno 60 mila euro. 40
mila dei quali come contributo economico diretto e altri 20 mila attraverso percorsi di formazione e di incubazione. Si tratta,
complessivamente, di 360 mila euro che Unipolis mette a disposizione con l’obiettivo di
promuove e sostenere organizzazioni non
profit e altri soggetti associativi – composti in
prevalenza da under 35 – impegnati nella
realizzazione di progetti e iniziative volte a riqualificare aree e luoghi degradati per farne
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
19
occasioni di crescita culturale e sociale, ma
anche di lavoro per i giovani.
Il bando, disponibile su www.culturability.org,
è stato illustrato a Bologna nel corso di un incontro pubblico al quale è intervenuto anche
Dario Franceschini, ministro dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo. Walter
Dondi, direttore di Unipolis e Roberta Franceschinelli, responsabile del progetto “culturability”, hanno presentato il bando, mentre
sui temi dell’innovazione culturale e sociale
sono intervenuti: Massimo Alvisi – tutor del
Progetto G124 di Renzo Piano; Marta Pettinau – presidente di Greetings From Alghero
(startup selezionata con “culturability – fare
insieme in cooperativa”); Elide Tisi – vicesindaco del Comune di Torino. In chiusura, ha
preso la parola Pierluigi Stefanini – presidente del Gruppo Unipol e della Fondazione
Unipolis, che ha evidenziato l’impegno che da
anni la Fondazione e l’intero Gruppo Unipol
pongono nel sostegno alla cultura e al suo
ruolo sociale, soprattutto per dare prospettive
e futuro alle nuove generazioni.
CONSORZIO QUARANTACIQUE
Il focus group sulle cooperative
di inserimento lavorativo
Il Consorzio Quarantacinque ha organizzato il
28 novembre un “focus group” sulle cooperative sociali di tipo B. L’iniziativa, che si è tenuta presso l’agriturismo Il Bove di Reggio
Emilia, è servita per affrontare diverse e importanti problematiche che riguardano le cooperative che operano nell’inserimento
lavorativo, ma anche per valutare le possibili
sinergie con le altre cooperative.
Dopo il saluto del presidente del Consorzio
Piero Giannattasio, sono intervenuti nella
mattinata Paolo Pinna sul tema “Welfare
aziendale: presentazione del progetto bewelfare” e Sabrina Mancini, di Legacoopsociali
nazionale, che ha parlato del servizio civile e
di “Garanzia Giovani”. Luca Paglia, di Iren
Ambiente, ha illustrato l’esperienza positiva
di collaborazione tra la cooperazione sociale
e Iren nel settore dei servizi ambientali. Stefano Campanini di Coopselios ha parlato
del progetto di acquisti in rete che si sta
concretizzando tra le cooperative del Consorzio Quarantacinque. I lavori della mattinata
sono stati conclusi dal vicesindaco e assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia
Primo piano
ACI
Matteo Sassi.
Nel pomeriggio Guido Saccardi, presidente
di Coopselios, e Saul Cremona, di Edenret,
hanno parlato di Ticket Compliments, il servizio di voucher prepagati per i dipendenti. E’
poi intervenuto Alfio Fiori, della cooperativa
sociale L’Olmo di Rimini, che ha parlato di
esperienze di collaborazione in rete tra cooperative sociali. Ha concluso i lavori del pomeriggio Carlo Possa, di Legacoop Emilia
Ovest.
IMPRONTA ETICA
Il lavoro e l’impresa responsabile;
“Sfida impegnativa e affascinante”
«È un cambiamento di paradigma quello a cui
dobbiamo prepararci. Il lavoro è probabilmente la sfida più impegnativa e affascinante
che, come imprese sostenibili, abbiamo davanti», ha sottolineato Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica e presidente di
Impronta Etica, intervenendo al convegno
“L’impresa sostenibile per il lavoro che cambia” promosso dall’associazione che si è tenuto questa mattina a Bologna.
Una sfida che anche l’Europa sta affrontando
alla luce dei trend in corso che vedono in particolare una crescente disoccupazione giovanile. «Il lavoro è un tema che vede impegnate
diverse direzioni generali della Commissione
europea – ha spiegato Christine Neumann
del network europeo CSR Europe – che
stanno elaborando politiche su temi come
l’educazione all’imprenditorialità, la qualità dei
tirocini, le nuove professioni digitali».
L’impresa che affronta la sfida del lavoro e
che vuole guidare il cambiamento, facendone
una leva di competitività, deve mettersi in discussione e ripensare i propri modelli organizzativi. Alcune lo stanno già facendo, come
WL GORE, presentata da Edouard Frignet,
ex-manager dell’azienda, che ha realizzato
un modello d’impresa non gerarchica
grazie al quale i dipendenti sono più a loro
agio con un ritorno diretto sulla crescita e la
performance dell’impresa.
Impronta Etica ha presentato un documento
frutto della riflessione avviata con le aziende
socie che, partendo dallo scenario attuale a livello italiano ed europeo, individua alcuni
aspetti chiave su cui le imprese si impegnano
a lavorare nei prossimi anni, dalla diffusione
di conoscenze e competenze alla valorizza-
Legacoop
Settori
zione dei potenziali, anche attraverso l’attivazione di partnership pubblico-privato.
Diversi i casi di aziende italiane presentati nel
corso della mattinata, fra queste IMA che ha
realizzato un’impresa sociale nel carcere di
Bologna. «Il sistema universitario e formativo
va riformato – ha affermato Daniele Vacchi,
direttore Corporate Communications di IMA
– perché attualmente propone percorsi formativi che non sono adatti alle reali esigenze
di un mercato del lavoro che sta evolvendo
rapidamente». Daniele Ravaglia, direttore
di Emil Banca, ha presentato il progetto Young
Tutor e l’impegno per i giovani della banca di
credito cooperativo.
«Dobbiamo partire dall’assunzione che la
competitività di un’impresa e il benessere
della comunità circostante sono strettamente
interconnessi» ha aggiunto Turrini.
È il concetto di creazione di valore condiviso
il modello teorico di riferimento del documento di Impronta Etica (che sarà pubblicato
sul sito www.improntaetica.org), che individua le leve a disposizione dell’impresa per
creare valore per il territorio e include una rassegna di buone pratiche e case studies di
aziende italiane e internazionali.
Fra queste, oltre a Ima e Emil Banca, hanno
partecipato: Maria Paola Palermi, Communication Manager di Loccioni Group,
Elena Salda, vice Presidente del Gruppo
CMS, Andrea Gambi, amministratore delegato di Romagna Acque - Società delle Fonti
S.p.A., Aldo Soldi, direttore generale di Coopfond e Michał Dżoga, Corporate Affairs
Group di Intel con una testimonianza video.
CAIRE URBANISTICA
Presentato il Rapporto
“I luoghi del cuore” curato per il Fai
E’ stato presentato a novembre a Roma, al
Ministero dei Beni e delle Attività culturali,
con una importante iniziativa, il Rapporto “I
Luoghi del Cuore”, realizzato
per il Fai (Fondo Ambientale
Italiano) dalla cooperativa Caire
Urbanistica.Alla presentazione
del rapporto è intervenuto il
ministro Dario Franceschini.
All’iniziativa, organizzata dal
Fai e da Intesa San Paolo, sono
intervenuti Marco Magnifico,
vicepresidente esecutivo del
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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Fai, Federica Ammiraglio, curatrice del Rapporto e responsabile del progetto Fai “I Luoghi del Cuore”, Roger Abravanel, advisor e
saggista, Ugo Baldini, presidente di Caire
Urbanistica, Andrea Carandini, presidente
del Fai, Giovanni Bazoli, presidente del
Consiglio di Sorveglianza di Intesa San
Paolo.
In occasione dell’iniziativa Ugo Baldini ha rilasciato una intervista all’Ansa sul degrado
del territorio.
Boschi non più governati, pascoli cespugliati, terreni inselvatichiti, fossi e rii non più
ripuliti. Non c’è solo il cambiamento climatico a minacciare la sicurezza del nostro
paese. “La perdita di controllo e il deficit di
manutenzione di una larga fetta del territorio lo è in misura altrettanto importante”. A
lanciare l’allarme, riportando l’attenzione di
una necessità di provvedere alla manutenzione, è l’architetto Ugo Baldini. Tra il 1961
e il 2010, spiega Baldini citando i dati di ricerche fatte da Caire su manutenzione e sicurezza del territorio, l’Italia ha perso 95
mila kmq di territorio agricolo, in pratica un
terzo dell’intera superficie nazionale. Una
parte di questo terzo ‘non più agricolo’ si è
trasformata in suoli urbani impermeabilizzati, ma la parte maggiore di questo terzo
“è diventata territorio di puro abbandono”.
In prima fila tra le regioni più martoriate da
questo fenomeno c’è proprio la Liguria, tristemente protagonista nelle ultime settimane, di catastrofi naturali. Qui, spiega
Baldini, “la perdita di aziende agricole sfiora
l’80 per cento dei valori registrati nel censimento del 1961 con una perdita di oltre
3.800 kmq dei 5.400 che formano l’estensione complessiva dell’intero territorio regionale”. Ma quello della Liguria non è il
solo caso. Baldini cita anche il Friuli Venezia Giulia, dove c’è stata una riduzione del
54,9%, la Calabria (-49,8%) e poi Valle
d’Aosta, Lazio e Campania, regioni che superano tutte il 40% di riduzione di superficie agricola. All’opposto, il territorio che ha
mantenuto il più alto presidio aziendale è
quello delle due province autonome di
Trento e Bolzano, dove la riduzione della Sat
(il termine usato nella ricerca per indicare
l’insieme dei coltivi, dei boschi e degli incolti comunque riconducibili alla responsabilità e all’azione di un soggetto economico)
è rispettivamente del 19,5% (Trento) e del
21,7% (Bolzano). Insomma un problema
Primo piano
ACI
importante, sottolinea il presidente di Caire,
ribadendo la necessità di una maggiore attenzione alla manutenzione.
“I Luoghi del cuore in questo senso hanno
un ruolo molto positivo, innescano processi
virtuosi di manutenzione attiva”, spiega. Ancora più importanti se si pensa che 8.303
degli oltre 31 mila segnalati al Fai si trovano
in aree interne del Paese. Una nota positiva
comunque c’è, negli ultimi anni, fa notare
Baldini, qualcosa sembra stia cambiando:
“C’è un fenomeno di ritorno, si cominciano
a rivedere imprese di giovani dedicate alla
coltivazione e aumentano gli iscritti alle Facoltà di Agraria.
IL BETTOLINO
Giornata internazionale della disabilità, porte aperte il 7 dicembre
Come avviene ormai da diversi anni, anche
quest’anno nel giorno del 3 dicembre si celebrerà la Giornata Internazionale della Disabilità.
Il tema di quest’anno è “Viaggiare, Scoprire,
Conoscere... Un Diritto Di Tutti”.
Cooperativa Sociale Il Bettolino ha deciso
anche quest’anno di partecipare all’iniziativa
organizzando per domenica 7 dicembre
2014, un’apertura straordinaria dell’azienda a
tutta la cittadinanza per fare conoscere le proprie esperienze di inclusione, dove disabili e
svantaggiati sono protagonisti del loro futuro.
Dalle ore 10:00 alle 16:00 si svolgerà quindi
il “Porte aperte al bettolino” dove operatori, ragazzi e volontari saranno pronti ad accogliere i visitatori per illustrare loro tutte le
attività che vengono svolte nella Cooperativa,
dalle produzioni fino alla realizzazione del prodotto finito, risultato del lavoro di tanti ragazzi
con disabilità e problemi.
In questa occasione i partecipanti potranno
acquistare
la
Stella della Solidarietà prodotta
grazie al lavoro di
tutti i ragazzi del
Bettolino.
Legacoop
Settori
COOP BIRICC@
Assegnata alla cooperativa la
gestione del rifugio Prato Spilla
L’Appennino parmense si tinge di cooperazione. Il rifugio e il ristorante Prato Spilla,
nel Comune di Monchio delle Corti (PR), si
prepara alla stagione invernale con una
nuova gestione. Sarà un gruppo di giovani
della montagna, guidati dalla cooperativa
Biricc@, ad avere la responsabilità della
stazione sciistica all’interno del bellissima
cornice del Parco Nazionale dell’Appennino
Tosco Emiliano. Alla cooperativa è stata assegnata la gestione diretta del ristorante e
del rifugio fino all’aprile del 2016.
Il vicepresidente della coop Biricc@, Gianluca Coppi, sottolinea l’importanza di
creare nuove opportunità che possano
spingere i giovani a non abbandonare la
montagna, mentre Luigi Carra, uno dei ragazzi che si occuperà del rifugio spiega: “Il
nostro obiettivo è rendere Prato Spilla un
luogo di riferimento per il territorio, aperto
tutto l’anno, promuovendo una ristorazione
a Km Zero e pensando a un calendario di
attività capaci di intercettare turisti in tutte
le stagioni, in questo senso, per esempio le
scuole posso essere una risorsa”.
“Sono felice che un gruppo di ragazzi ha
deciso che valga la pena rischiare il proprio
tempo per dare nuova vita a Prato Spilla –
afferma il sindaco di Monchio, Moretti – Da
parte nostra è stato approvato un piano di
investimenti regionali e provinciali, a cui
anche il Comune partecipa, per interventi di
sistemazione del rifugio da svolgersi nel
2015”.
Il progetto della coop Biricc@ è stato salutato con favore da Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale dell’Appennino
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
21
Tosco Emiliano, da Agostino Maggiali, presidente dei Parchi del Ducato, e da Michele
Canova, consigliere della Provincia di Parma
con delega all’Ambiente e Patrimonio.
GULLIVER
Pulmino attrezzato al centro per disabili Le Querce di Castelnuovo R.
Si è concluso positivamente il Progetto “Mobilità Garantita” a favore del Centro Socio
Riabilitativo Diurno per disabili Le
Querce di Castelnuovo Rangone, promosso da PMG Italia S.p.A., in collaborazione con Gulliver e l’Unione Terre di Castelli.
Il progetto, che ha l’obiettivo di orientare le
risorse e le esigenze del pubblico e del privato, offre l’opportunità al Centro Le Querce
di usufruire di un pulmino attrezzato, adeguato alle esigenze delle persone che frequentano il servizio, per i prossimi 4 anni.
In passato, grazie allo stesso progetto, sono
stati effettuati 4.068 interventi all’anno a
persone disabili, per un totale complessivo
di 16.272 interventi in 4 anni.
Sono 30 le aziende del territorio che hanno
deciso di aderire all’iniziativa donando un
contributo per l’acquisto e la manutenzione
di un Fiat Ducato allestito in modo adeguato
per garantire il trasporto di persone non autosufficienti.
Il Centro Diurno Le Querce è un servizio dell’Unione Terre di Castelli, gestito dalla Cooperativa Sociale Gulliver, che ospita
quotidianamente 13 persone con diversi
gradi di disabilità. Il personale Gulliver è
composto da un coordinatore responsabile
del servizio e 6 operatori. Inoltre sono presenti un autista e un accompagnatore che si
occupano, grazie all’ausilio del pulmino attrezzato, del trasporto al Centro e ai luoghi
del territorio nei quali settimanalmente si
svolgono attività. Quest’anno cade il
25esimo anniversario dall’apertura del
servizio nel lontano 1989.
Sabato 29 Novembre presso il Centro Socio
Riabilitativo Diurno per disabili Le Querce di
Castelnuovo Rangone, si è svolta la cerimonia di consegna del mezzo ed è stata l’occasione per presentare l’iniziativa alla
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cittadinanza e ringraziare le aziende che
hanno sostenuto il progetto.
COOP OLIVICOLA ARNASCO
Dove il “cantiere” è tra oliveti e
muretti a secco
Successo del progetto di cooperazione transnazionale dimostrativo “Cantiere Arnasco”
che ha visto impegnati esperti, studiosi, volontari ed imprenditori del settore olivicolo.
L’ iniziativa è stata resa possibile grazie al
GAL “Comunità Savonesi Sostenibili” ed al
GAL “ Le strade della cucina bianca, del
vino, dell’olio, dell’ortofrutta della tradizione
ligure”, con il parternariato con l’ Union
Apare-Cme ed i Gal francese del Ventoux e
greco di Larissa.
“ Si è trattato- commenta Luciano Gallizia, presidente della Cooperativa Olivicola
di Arnasco, che ha coordinato il progetto –
di una iniziativa di grande rilievo culturale ed
economico per il nostro entroterra. Aveva
l’obiettivo di unire la tradizione con l’innovazione. La tradizione in particolare è quella
plurisecolare legata ai muretti a secco ed al
recupero degli oliveti abbandonati, mentre
l’innovazione consiste soprattutto nell’incentivare adeguatamente la capacità di promuovere e far conoscere il territorio,
rendendolo visibile e condividendo le buone
pratiche turistiche e di integrazione”.
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Gli obiettivi del progetto sono stati anche il
miglioramento delle produzioni, il sostegno
dell’olivicoltura ligure, la trasmissione dei valori della attività tradizionali alle nuove generazioni. La mattinata inaugurale è stata
dedicata all’ ecologia del territorio, alla comunicazione ed al marketing, con la presenza di molti produttori ed imprenditori,
mentre nel pomeriggio sono stati affrontati i
temi della biologia dell’olivo ed ai muretti a
secco. Nei due giorni successivi si è passati alla parte pratica del progetto che prevede il recupero degli oliveti abbandonati,
la potatura, il decespugliamento e la costruzione dei muretti a secco attraverso un
laboratorio cantiere. Una giornata è stata
dedicata all’ aspetto informatico legato alle
tecnologie della comunicazione, che è consistito in una sessione di simulazione, che
aveva l’obiettivo di indicare quali siano le
buone pratiche della comunicazione ed una
serie di consigli utili al corretto marketing. L’
ultimo giorno si è svolta la giornata aperta
a tutti ed è stato realizzato un altro cantiere
per i muretti a secco ed il recupero del territorio.
“Nel tentativo di imparare a preservare un
patrimonio che si tramanda in Liguria dall’anno Mille – conclude Gallizia – la Cooperativa Olivicola di Arnasco si è impegnata
attivamente nel progetto “Saveurs nature,
saveurs culture” che vede il sostegno della
Commissione Europea, della Regione Liguria e dei Gal francesi, greci ed italiani”.
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OSSERVATORIO SWG
Essere green. Un driver competitivo anche in tempi di crisi
Lo sviluppo sostenibile non è più una moda
e la riconoscibilità green di un’impresa è
divenuta un vettore stimolante per l’acquisto. Per il 90% degli italiani, infatti, è importante che un’impresa si occupi di
salvaguardare l’ambiente. È quanto
emerge dall’indagine sui comportamenti
ambientali degli italiani effettuata da SWG.
Le azioni personali maggiormente tutelanti
l’ambiente sono, per l’opinione pubblica, la
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raccolta differenziata, l’evitare di sprecare
acqua e l’attenzione a non gettare materiali inquinanti negli scarichi. Per custodire
il nostro ecosistema, però, è richiesto un
forte impegno individuale (53%), una maggiore volontà di governi e amministrazioni
(50%), nonché comportamenti più virtuosi
da parte delle imprese (43%).
L’83% delle persone intervistate sottolinea
che solo i singoli, con le loro micro-azioni
individuali, possono dare un contributo
reale alla salvaguardia dell’ambiente. E su
questo il dente duole nel nostro Paese.
L’85% degli intervistati ritiene infatti insufficienti e troppo scostanti i comportamenti
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ambientalisti degli italiani.
Nonostante le contraddizioni presenti, il
74% degli italiani, non giudica lo sviluppo
sostenibile e la difesa dell’ambiente una
moda o un tema dell’élite culturale, ma lo
inserisce tra i fattori che fanno parte integrante il bagaglio valoriale dei consumatori
del Paese. Un fattore capace, addirittura,
di incidere sulle motivazioni di acquisto.
Anche se siamo in tempi di crisi e il fattore
dominante resta il costo (46%), l’impegno
ambientale di un’azienda è infatti premiato
ed è diventato, per il 79% degli italiani, uno
stimolo a preferirla. Un incentivo molto
concreto: il 78%, anche se nei dovuti limiti,
si dice anche disposto a spendere di più
per acquistare prodotti o servizi d’imprese
attente a non inquinare e a tutelare territorio e ambiente. Il 68% delle persone, non a
caso, chiede che la riconoscibilità ambientale sia messa ben in evidenza sui prodotti
(e non solo pubblicizzata in tv o su internet). Non solo.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 13 e il 14 settembre
2014 tramite sondaggio CAWI (Computer
Assisted Web Interview) su un campione
rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti.
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