Commissione ECON - Eurosportello Veneto

TITOLO
Riunione commissione ECON
LUOGO E DATA
22 luglio 2014,
Parlamento Europeo
Rue Wiertz 60, 1040 Bruxelles
ORGANIZZATORE
Commissione ECON
Relazione
Dialogo economico e scambio di opinioni con Pier Carlo Padoan, Presidente
ECOFIN e Ministro italiano dell’Economia e delle Finanze.
Il Ministro Pier Carlo Padoan ha preso la parola per illustrare le priorità della Presidenza Italiana
per il secondo semestre 2014. Egli ha affermato che il suo impegno, in qualità di Presidente
ECOFIN, sarà di assicurare il più ampio consenso sui molti e impegnativi dossier che saranno
affrontati nei prossimi mesi. L’Italia assume la presidenza nel momento in cui è in atto il
rinnovamento di tutte le principali istituzioni di governo europeo. Le tensioni che si sono
accumulate durante gli anni di crisi hanno generato una tendenziale disaffezione verso il progetto
europeo: quello che bisogna fare ora è mettere in atto un’azione impegnativa sull’economia reale,
sulla crescita e sull’occupazione. La consapevolezza dei risultati raggiunti fin’ora emerge con
chiarezza dal documento conclusivo del Consiglio Europeo del 26-27 giugno 2014. In tale sede i
Capi di Stato e di governo hanno rilevato che nonostante i timidi segnali di ripresa, i livelli raggiunti
dalla disoccupazione, dalla povertà e dall’esclusione sociale sono inaccettabili e richiedono un serio
impegno da parte dell’Unione a sostegno della crescita attraverso l’elaborazione di politiche
apposite. Il programma di lavoro della Presidenza Italiana vuole offrire un contributo concreto
all’azione del nuovo Parlamento Europeo e della Commissione. La strategia per la crescita che il
Ministro Padoan ha proposto si basa fondamentalmente su tre pilastri:
1. maggiore integrazione;
2. riforme strutturali;
3. investimenti e finanze della crescita.
Per quanto riguarda il primo pilastro la revisione della strategia Europa2020 rappresenta l’unica
priorità per orientare la politica economica in modo integrato sugli investimenti e sulle riforme
strutturali. Europa2020 deve essere rifocalizzata sui fattori determinanti della crescita, cioè il
rafforzamento del mercato interno e del legame tra strumenti ed obiettivi. La Presidenza Italiana
sosterrà le iniziative per il raggiungimento degli obiettivi di Europa2020, promuovendo gli
investimenti in capitale umano, ricerca, innovazione e creando condizioni favorevoli per il
finanziamento a lungo termine dell’economia reale in settori chiave, quali le PMI e le infrastrutture.
Le riforme strutturali sono invece la determinante principale della crescita e lo sforzo riformatore
deve essere ampio a livello nazionale e simultaneo in tutti gli Stati membri. Il successo dell’agenda
italiana dipende dallo sforzo comune perché per avere le riforme bisogna rafforzare gli incentivi per
realizzarle. Le regole devono essere applicate al meglio perché devono facilitare le riforme
strutturali, non devono essere cambiate, ma vanno applicate nel modo migliore, in coerenza con gli
accordi presi in tutta Europa. Il terzo pilastro, relativo alla finanza per la crescita e per gli
1
investimenti pubblici e privati, ha evidenziato una caduta drammatica in Europa. Sul piano
regolamentare bisogna far sì che le norme risultino più favorevoli agli investimenti a lungo termine
e sul versante degli strumenti finanziari bisogna attrarre risorse private facendo leva sui fondi
europei, della Banca Europea degli Investimenti e delle istituzioni nazionali d’investimento.
L’integrazione dei mercati, le riforme strutturali e la finanza per la crescita e per gli investimenti
sono tre dimensioni di un intervento che si rafforzano a vicenda coerenti con l’agenda avviata dal
consiglio ECOFIN negli anni passati e che la Presidenza Italiana intende proseguire. Il progresso
verso la realizzazione di un’unione bancaria contribuirà come ulteriore elemento di forza. Sul piano
delle misure già proposte dalla Commissione Europea e in relazione alle quali è già in corso un
negoziato, Padoan ha ricordato il tema della riforma strutturale delle banche che sarà portato
avanti in maniera costruttiva per facilitare il raggiungimento di un accordo politico nel corso del
prossimo anno. Tra i vari dossier legislativi in campo finanziario, che hanno come obiettivo il
raggiungimento di un accordo politico in Consiglio e Parlamento, vi sono quelli inerenti il
regolamento sui fondi europei per gli investimenti a lungo termine, le misure sul contrasto al
riciclaggio, quelle in materia di servizi al pagamento compreso il regolamento sulle Commissioni
multilaterali per le carte di pagamento e sui fondi del mercato monetario. Di notevole rilevanza è il
programma di lavoro sulle tematiche fiscali: la proposta consiste nella riduzione degli oneri
amministrativi per le autorità fiscali ed i contribuenti, la semplificazione fiscale, la creazione di un
quadro normativo più stabile per le imprese e un’azione più efficace di contrasto all’evasione fiscale
internazionale. Rilevanza assume anche la proposta di cooperazione amministrativa in materia
fiscale che consentirà di accorpare nella legislazione dell’Unione un nuovo standard globale di
scambio automatico di informazione finanziarie. Saranno trattati in sede europea i dossier relativi
all’erosione delle basi imponibili e lo spostamento dei profitti tenendo conto dell’analisi effettuata
nell’ambito del progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) lanciato dall’OCSE. La Presidenza
Italiana si attiverà in tema di cooperazione rafforzata in materia di imposta sulle transazioni
finanziarie per raggiungere un’intesa lungo le linee del mandato ricevuto.
Georgios Kyrtsos (Europarlamentare, Gruppo del Partito Popolare Europeo) ha rivolto al Ministro
Padoan una domanda riguardante due Paesi strategicamente importanti: la Francia e l’Italia.
Entrambi non stanno raggiungendo gli obiettivi stabiliti per quanto riguarda la crescita economica, i
programmi e gli scadenzari non vengono rispettati e vi è una forte tendenza al debito. Il dibattito
pubblico si è incentrato sul cercare di capire se le politiche che vengono implementate sono quelle
corrette e se vengono effettivamente intraprese le riforme strutturali necessarie per far si che
questi due Paesi possano tornare sulla retta via. Padoan ha risposto dichiarandosi convinto del
fatto che in ciascun Paese UE esiste un programma di riforma che deve essere portato avanti.
L’Europa ha dovuto affrontare il problema della bassa crescita e di difficoltà di creazione
dell’occupazione prima che arrivasse la crisi. Ora è giunto il momento di riparare i danni derivanti
da quest’ultima, ma i Paesi devono affrontare anche tutte quelle questioni strutturali che esistono
da molto tempo prima e che hanno impedito la crescita e la creazione di occupazione. In qualità di
Ministro delle Finanze italiano, Padoan ha ritenuto necessario sostenere che le riforme intraprese
dal governo sono incentrate su una serie di riforme strutturali fondamentali come quella
istituzionale, fiscale, del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione. Riforme tutte
necessarie per affrontare il problema della scarsa crescita. Le riforme devono essere approvate dai
parlamenti nazionali, ma devono essere anche attuate, altrimenti i cittadini non potranno capire
quali sono i benefici delle riforme.
Elisa Ferreira (Europarlamentare, Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al
Parlamento Europeo) ha ricordato come non sia semplice progredire sulla strada delle riforme
strutturali perché gli squilibri all’interno dell’Unione sono sempre più critici ed ha interrogato il
Ministro su come si possono migliorare le riforme economiche all’interno dell’area Euro. Padoan ha
2
ricordato che il programma della Presidenza Italiana relativo alle riforme strutturali è molto ricco e
varia da Paese a Paese. Vi sono Paesi dove è necessario una riforma del mercato del lavoro, altri in
cui è di primaria importanza rivedere il funzionamento della Pubblica Amministrazione o del
sistema giudiziario, in quanto solo così è possibile evitare una perdita di ricchezza altrimenti
accertata.
Michael Theurer (Europarlamentare, Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per
l’Europa) si è concentrato sulla materia dei tassi di interesse che risultano troppo bassi e che non
vanno a vantaggio delle imprese, le quali si lamentano sempre più delle difficoltà di accesso al
credito chiedendo al Ministro Padoan un suo parere in merito. Egli ha risposto affermando che un
tasso di interesse troppo basso può creare problemi di accesso al credito. Il mercato della zona
Euro risulta fortemente frammentato nonostante oggi la situazione sia comunque migliorata. La
ripresa è lenta e le politiche monetarie della BCE stanno mostrando ora i primi risultati. Con
l’introduzione del pilastro relativo all’Unione bancaria sarà possibile ridurre ancora la
frammentarietà e migliorare l’accesso al credito. Theurer è intervenuto nuovamente per porre una
domanda relativa a quale ruolo rivestirà la Troika durante la Presidenza Italiana. Il Ministro Padoan
ha risposto affermando che l’Europa è stata in grado di costruire un sistema capace di gestire la
crisi in poco tempo e tra i benefici apportati non va dimenticato che alcuni Paesi stanno già
uscendo dai programmi imposti dalla Troika e lasciano intravedere i primi spiragli di crescita.
Partendo da questo presupposto è prevista la possibilità di revisione delle strutture di prevenzione
delle crisi in Europa, sia dal punto di vista delle riforme istituzionali, sia dal punto di vista della
progettazione delle misure da intraprendere.
Dimitrios Papadimoulis (Europarlamentare, Gruppo confederale della Sinistra unitaria
europea/Sinistra verde nordica) ha riportato le parole di Renzi, il quale ha sostenuto che l’austerità
è fallita, che le sue regole sono solo una perdita di tempo perché la disoccupazione continua a
crescere ed ha chiesto al Ministro come la Presidenza Italiana intenda applicare tutto ciò che il
premier ha espresso al Consiglio. Padoan si è dichiarato perfettamente d’accordo sul fatto che la
crescita e l’occupazione devono essere collocate tra le priorità assolute, però in questo momento
bisogna tenere presenti diversi fattori: da un lato la crisi severa, dall’altro la riduzione potenziale
della crescita in Europa. In molti Paesi bisogna affrontare quegli ostacoli alla crescita che erano
presenti già prima della crisi attuando le riforme strutturali necessarie. A questo proposito si può
pensare ad un’economia basata su tre forze: una maggiore integrazione sia europea che globale;
riforme strutturali che permettano di affrontare gli ostacoli alla crescita; investimenti che
rappresentano la locomotiva per la ricostruzione della capacità produttiva.
Molly Scotto Cato (Europarlamenttare, I Verdi/Alleanza libera europea) ha posto una domanda al
Ministro Padoan relativamente alla tassa sulle transazioni finanziarie ed in particolare se la
Presidenza Italiana si occuperà di essa e se cercherà il dialogo con il governo britannico perché
faccia propria questa iniziativa europea. Padoan ha ricordato che la Presidenza Italiana sta già
lavorando alla tassa sulle transazioni, facendo notevoli passi avanti. Si sono già avuti scambi con i
colleghi britannici in merito, ma le differenze e le preferenze nazionali vanno rispettate. È
importante raggiungere un accordo su un meccanismo comune da applicare e nel momento in cui
questo viene attuato bisogna vedere come esso funziona nella prassi. Quando comincerà a
mostrare i primi risultati allora si valuterà se esso interessa anche ad altri Paesi oppure no.
Marco Valli (Europarlamentare, Gruppo Europeo della Libertà e della Democrazia Diretta) ha
chiesto invece chiarimenti sulla posizione delle istituzioni europee con riguardo al patto di stabilità
e crescita in quanto sembra esserci confusione in proposito: da un lato il neocommissario Katainen
parla di rigida applicazione del patto senza spazio di manovre, dall’altro il Sottosegretario agli affari
europei Gozi ha invece dichiarato che all’interno del governo italiano ci sono posizioni contrastanti.
Da un lato il premier Renzi invoca la flessibilità, dall’altra il Ministro Padoan sembra propendere per
3
un’attuazione rigida del patto. Il Ministro ha ribadito la sua posizione e cioè che le regole non
devono essere modificate, ma applicate ed esse stesse prevedono già un certo grado di flessibilità
al loro interno. Le misure volte al consolidamento delle finanze pubbliche sono un prerequisito alla
crescita. Le riforme strutturali producono un forte impatto sulle performance macroeconomiche di
un Paese ed hanno ricadute sulle evoluzioni di bilancio dei Paesi limitrofi. Per progettare tali
riforme bisogna prendere in considerazione molti aspetti e quindi è necessario essere flessibili:
flessibilità però intesa come miglior sfruttamento delle misure vigenti di rafforzamento delle
finanze pubbliche e di riduzione del debito a favore della crescita. Ogni riforma deve essere
analizzata in relazione alla valenza che essa ha in termini di crescita e di sviluppo. Le riforme
danno i loro frutti nel lungo termine, ma possono causare difficoltà nel breve termine.
Pablo Zalba Bidegain (Europarlamentare, Gruppo del Partito Popolare Europeo) si è rivolto al
Ministro Padoan per sottoporgli una domanda relativamente all’accesso al credito per le PMI e se la
Presidenza Italiana sta facendo qualcosa di concreto per sbloccarlo. Egli ha risposto sostenendo
che, ad oggi, esistono numerose misure appositamente dedicate alle PMI, ma l’importante è che
esse vedano facilitato il loro accesso ai prestiti non bancari. A tal proposito c’è ancora molto da
fare in Europa per agevolare tale tipo di credito in quanto tutto ciò richiede innanzitutto una
modifica del quadro regolatorio, che è stata introdotta di recente anche in Italia, ma che può
trovare accesso anche in altri Paesi. Le misure adottate dalla BCE devono essere accompagnate da
un maggior grado di sicurezza a livello nazionale affinché esse possano portare i loro frutti in
termini di accesso al credito.
Luděk Niedermayer (Europarlamentare, Gruppo del Partito Popolare Europeo) ha sottoposto al
Ministro due quesiti: il primo inerente le raccomandazioni specifiche per Paese e il poco rispetto
delle stesse da parte dei governi; il secondo sulle modifiche del patto di stabilità e di crescita e
sulla possibilità di una sua modifica senza che ciò comporti una maggiore frammentazione del
mercato. Padoan ha affermato che l’Europa, di recente, ha introdotto importanti cambiamenti nella
struttura della governance attraverso il Two Pack e il Six Pack, raffinando anche altre misure di
sostenibilità finanziaria perché la volontà è quella di fornire una visione che abbini misure di
riforma strutturale e di stabilità di bilancio. In questo momento si sta tentando di capire come
valutare gli operati dei vari Paesi in base alle raccomandazioni che devono seguire ed il livello
europeo. La Presidenza Italiana vuole lanciare un dibattito su come valutare due punti in
particolare:
 l’applicazione di riforme a livello nazionale;
 la valutazione circa l’applicazione delle riforme e la loro incidenza sulla frammentazione del
mercato.
Ogni Paese dovrebbe non solo applicare una serie di misure, ma dovrebbe seguire una strategia, la
quale collega i provvedimenti gli uni agli altri e fa si che si sostengano a vicenda.
Udo Bullmann (Europarlamentare, Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al
Parlamento Europeo) si è complimentato con il Ministro Padoan in quanto è stato il primo a parlare
di interdipendenza tra le diverse economie nazionali dei diversi Stati membri, e questo è
incoraggiante perché significa che si è finalmente giunti ad una visione macroeconomica europea.
La domanda che ha posto al Ministro riguarda strettamente questa novità ed in particolare cosa
egli intenda fare per far sì che l’interdipendenza economica venga trasformata in un vantaggio
strategico. Il Ministro ha risposto che esistono esempi a livello mondiale di pratiche che
permettono di capire meglio l’interazione tra le politiche economiche e le strategie strutturali.
Ivana Maletič (Europarlamentare, Gruppo del Partito Popolare Europeo) si è rivolta al Ministro
Padoan per sapere se intende incoraggiare i governi ad attuare un consolidamento fiscale
intelligente dal momento che gli ingredienti per il rilancio dell’economia e della crescita, quali gli
investimenti di capitale, quelli effettuati nell’istruzione, scienza ed innovazione, l’assorbimento dei
4
fondi europei, non dovrebbero essere intaccati. Padoan ha ribadito che esistono dei modi per avere
un tasso neutrale dal punto di vista del consolidamento di bilancio e risulta necessario porre in
essere un’operazione che permetta di allontanare la pressione fiscale dalla crescita e
dall’occupazione. Ciò non consiste solo in una misura di bilancio, ma anche in una misura
strutturale. Recentemente l’Eurogruppo ha cercato di analizzare i sistemi fiscali dei vari Paesi della
zona Euro introducendo una sorta di nesso tra le misure strutturali e quelle di bilancio in un
sistema macroeconomico. La necessità è di trovare la giusta via di mezzo tra i benefici a breve
termine ed i costi a lungo termine.
Anneliese Dodds (Europarlamentare, Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici
al Parlamento Europeo) è intervenuta in merito alla questione dell’edilizia abitativa e delle riforme
strutturali generali. L’edilizia abitativa ha avuto una grossa responsabilità all’inizio della crisi, ma di
essa oggi si parla solamente nelle raccomandazioni rivolte ad alcuni Paesi, specie in relazione alla
modifica della fiscalità abitativa. L’edilizia sociale, in particolare, può essere più efficiente di quella
privata in presenza di certe circostanze. Può permettere la creazione di economie di scala e di una
maggiore sicurezza del reddito. A parere dell’europarlamentare, il Consiglio dovrebbe riconoscere
che in alcune circostanze l’edilizia sociale può promuovere l’incremento di un’edilizia sostenibile ed
efficiente. La domanda che essa ha rivolto al Ministro riguarda il tipo di sostegno che si può dare ai
vari governi che cercano di prendere delle decisioni in materia di fiscalità perché essa sia più
produttiva visti i limiti esistenti. Padoan si è definito perfettamente d’accordo ed ha ribadito che
l’edilizia è un fenomeno che porta con sé molte implicazioni che possono a loro volta generare
instabilità. L’edilizia sociale non va considerata come un residuato e deve essere maggiormente
incentivata, specie nel medio termine.
LINK
http://www.europarl.europa.eu/ep-live/it/committees/video?event=20140722-0900-COMMITTEEECON
Eseguito da:
Serena Fantuz
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
Fax +32 2 5510499
e-mail: [email protected]
5