a cura di Maddalena De Carlo Intercomprensione e educazione al plurilinguismo Intercomprensione e educazione al plurilinguismo a cura di Maddalena De Carlo ISBN 9788888510217 € 10,00 9 788888 510217 Collana “lingue sempre meno straniere” 6 Collana “lingue sempre meno straniere” 6 Mathilde Anquetil, Helena Araújo e Sá, Antonella Benucci, Elisabetta Bonvino, Filomena Capucho, Encarnación Carrasco Perea, Hélène David, Maddalena De Carlo, Sonia Di Vito, Pierre Escudé, Elisa Fiorenza, Marie-Christine Jamet, Danielle Lévy, Franz-Joseph Meissner, Silvia Melo-Pfeifer, Carla Nielfi, Salvador Pippa, Jean-Michel Robert, Doina Spiţǎ. “Intercomprensione e educazione al plurilinguismo” a cura di Maddalena De Carlo Traduzioni dei testi redatti in francese di Giuseppe Scappaticci ISBN - 978-88-88510-21-7 EAN - 978-88-88510-21-7 I edizione copyright © 2011 Wizarts editore, Porto Sant’Elpidio (FM) La proprietà letteraria e tutti gli altri diritti relativi alla presente pubblicazione sono riservati a norma di Legge e a norma delle convenzioni internazionali. Il presente libro non può essere integralmente o parzialmente riprodotto, adattato, tradotto o trasmesso in qualsiasi forma e modo e con nessun mezzo (meccanico o elettronico) senza l’autorizzazione scritta dei rispettivi autori Pubblicazione su fondi ministeriali PRIN 2007 Centro di gestione: Università degli Studi di Cassino - Dipartimento di Scienze Umanistiche Wizarts editore Via Cristoforo Colombo 84 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) http://www.wizarts.it http://www.wizartsepublishing.eu È un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati. Registrazione nr. 940791 del 13/10/2004 A cura di Maddalena DE CARLO Intercomprensione e educazione al plurilinguismo INDICE Presentazione della collana Danielle Lévy 9 Prefazione Antonella Benucci 15 INTRODUZIONE Maddalena De Carlo 21 PARTE PRIMA L’INTERCOMPRENSIONE: DA PRATICA SOCIALE A OGGETTO DELLA DIDATTICA Maddalena De Carlo Mathilde Anquetil 27 Introduzione 29 1. L’INTERCOMPRENSIONE, UN CAMPO DELL’EDUCAZIONE LINGUISTICA IN COSTITUZIONE 30 1.1 Il campo dell’intercomprensione 30 1.2 Un quadro epistemologico per la didattica dell’intercomprensione 31 2. L’INTERCOMPRENSIONE NEL CONTESTO DEL PLURILINGUISMO, UNA PROSPETTIVA DALL’ITALIA 33 2.1 Verso un nuovo ordine linguistico? 33 2.2 L’Europa delle lingue, per le lingue 35 Una lettura critica 39 2.3 L’insegnamento delle lingue in Europa 41 2.4 Considerazioni sull’insegnamento delle lingue in Italia 43 L’eredità dell’Educazione linguistica 46 2.5 Un’altra prospettiva possibile 50 3. L’INTERCOMPRENSIONE: DEFINIZIONE DEL CONCETTO E SVILUPPO DEGLI APPROCCI Una definizione in via di sviluppo 3.1 Origine del termine in ambito linguistico 3.2 L’intercomprensione dalla linguistica alla didattica delle lingue 3.3 L’emergenza della didattica dell’intercomprensione come comprensione scritta di lingue affini 3.4 L’intercomprensione in interazione 3.5 Dall’intercomprensione all’intercomunicazione 53 53 54 55 56 59 60 5 3.6 L’intercomprensione come forma di comunicazione plurilingue 3.7 L’intercomprensione come progetto di politica linguistica 3.8 Verso una scelta di definizione dell’intercomprensione funzionale all’intervento didattico 3.9 Diffusione delle formazioni in intercomprensione 61 63 65 66 4. L’INTERCOMPRENSIONE NEL QUADRO DI UNA DIDATTICA DEL PLURILINGUISMO 4.1 Il repertorio plurilingue 4.2 L’intercomprensione: un nuovo oggetto di insegnamento 4.2.1 Dal sapere disciplinare all’oggetto di insegnamento-apprendimento 4.2.2 Le scelte didattiche da compiere Le lingue implicate Le conoscenze linguistiche Le attività comunicative nei termini del Quadro Comune Europeo di Riferimento Le competenze metodologiche: strategie cognitive e metacognitive 4.2.3 Gli studi di riferimento Studi linguistici Studi sull’acquisizione plurilingue Studi sulla comunicazione plurilingue 4.3 Gli attori della situazione educativa L’insegnante L’apprendente 68 68 70 71 73 73 73 74 75 77 78 78 80 82 82 83 CONCLUSIONE: Principi di tensione nel soggetto plurilingue e ruolo dell’educazione 83 6 PARTE SECONDA. PLURALITÀ DELL’INTERCOMPRENSIONE Euromania: un manuale scolastico europeo in intercomprensione. Perché e come servirsene? Pierre Escudé Inserimento curricolare dell’intercomprensione: un’esperienza italiana Carla Nielfi 98 114 Galatea, Galanet e Galapro: tre programmi europei per l’intercomprensione tra lingue romanze Maddalena De Carlo, Marie Hédiard 149 EuRom5, una metodologia per l’intercomprensione. Applicazioni e aspetti linguistici Elisabetta Bonvino, Elisa Fiorenza, Salvador Pippa 162 Il romeno fra le altre lingue romanze Doina Spiţǎ 183 L’intercomprensione e la didattica delle lingue in Germania: stato dell’arte Franz-Joseph Meissner 198 Intercomprensione fra lingue appartenenti a diverse famiglie linguistiche Filomena Capucho 223 L’inglese: un ponte verso le lingue romanze Jean-Michel Robert 242 Parliamo di orale! Il suo posto nella didattica dell’intercomprensione oggi e domani Marie-Christine Jamet 252 Analisi di corpora linguistici e intercomprensione Sonia di Vito 266 L’intercomprensione nell’interazione plurilingue Helena Araújo e Sá, Maddalena De Carlo, Silvia Melo-Pfeifer 287 Intercomprensione e didattica integrata: dialogo fra due nozioni cugine, tra distanza e prossimità Hélène David 302 Per una valutazione di qualità, socialmente riconosciuta e istituzionalmente integrata, di e per gli apprendimenti in intercomprensione Encarni Carrasco Perea 325 Gli autori 343 7 EUROM5, UNA METODOLOGIA PER L’INTERCOMPRENSIONE. STRATEGIE, ASPETTI LINGUISTICI E APPLICAZIONI PRATICHE1 Elisabetta BONVINO Elisa FIORENZA Salvador PIPPA 1. Introduzione L’intercomprensione (IC) è un approccio alla didattica delle lingue che si fonda su un modello comunicativo in cui gli interlocutori hanno un repertorio plurilingue basato su abilità parziali: comprendono più lingue pur non avendo in queste lingue un’abilità di produzione. Anche se l’idea stessa che soggiace a questa definizione di IC implica un modello comunicativo, che quindi può comportare lo sviluppo di abilità di interazione, nell’ambito dell’IC sono state ideate prevalentemente metodologie volte allo sviluppo delle abilità ricettive e in particolare alla comprensione scritta. All’interno di questo modello, EuRom5 si pone come punto di partenza per gettare solide basi per l’IC fra lingue romanze. EuRom5 (cfr. Bonvino et al., in stampa) è infatti in primo luogo un manuale per lo sviluppo di una competenza ricettiva plurilingue in cinque lingue romanze (portoghese, spagnolo, catalano, italiano e francese) simultaneamente. Si tratta della riedizione e l’ampliamento di EuRom4 (cfr. Blanche-Benveniste et al. 1997), progetto fondatore della nozione stessa di intercomprensione, la cui metodologia è stata ideata da Claire Blanche-Benveniste, e il cui schema concettuale ha ispirato numerosi progetti affini. L’obiettivo del presente contributo è di illustrare la metodologia EuRom, sottolineandone il ruolo all’interno dell’IC e mettendone in rilievo le peculiarità, in particolare riguardo gli aspetti linguistici, le strategie e le applicazioni didattiche. 2. Obiettivi L’obiettivo del precorso didattico proposto da EuRom è, come si è detto, sviluppare rapidamente una comprensione ricettiva in quattro lingue romanze, portando 1 L’articolo è il risultato della stretta collaborazione fra gli autori. Ai fini accademici, sono da attribuirsi ad Elisabetta Bonvino i paragrafi 1, 2, 3 e 7, ad Elisa Fiorenza il paragrafo 4 e a Salvador Pippa i paragrafi 5 e 6. 162 l’apprendente alla comprensione di testi riguardanti tematiche di carattere generale, oppure riguardanti i suoi specifici interessi. Il destinatario è un parlante di una delle lingue target, adulto, con un buon livello di scolarizzazione, buon lettore in L1. Alla fine del percorso, l’apprendente arriva ad un livello che può variare fra B1 e B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) nell’abilità di lettura. Con variabili individuali, potrà riconoscersi in uno dei due seguenti descrittori tratti dalle griglie di autovalutazione proposte in tale documento: “B1: comprendo testi scritti prevalentemente in linguaggio quotidiano o relativo alla mia area di lavoro. Capisco la descrizione di avvenimenti, di sentimenti, e di desideri contenuta in lettere personali.” “B2: so leggere articoli, servizi giornalistici, relazioni su questioni d’attualità in cui l’autore prende una posizione ed esprime un punto di vista determinato.” (QCER, 2002: 34) Il percorso proposto non permette di dire che si acquisisce una padronanza delle quattro lingue. In un tempo così limitato si può arrivare solo ad una competenza parziale. Tale competenza si rivela tuttavia efficace e in grado di far sparire le angosce dei principianti, mostrando agli apprendenti la via di un percorso autonomo di comprensione (cfr. Blanche-Benveniste et al. 1997; Bonvino et al., in stampa). 3. Metodologia: i criteri di riferimento EuRom parte da un’ipotesi frutto della geniale intuizione di Claire BlancheBenveniste: se le lingue romanze si somigliano tra di loro, i parlanti di una di queste lingue possono, in tempi rapidi, arrivare a capire testi scritti nelle altre lingue della famiglia, proprio partendo da tali somiglianze (cfr. Blanche-Benveniste et al. 1997). Questa ipotesi è stata scientificamente validata attraverso cicli di sperimentazioni che hanno evidenziato che gli apprendenti avevano, già in partenza, una comprensione superiore alle aspettative, che l’interesse di tutti verso questo tipo di apprendimento era estremamente alto e che in pochissimo tempo (una trentina di ore) si poteva acquisire una soddisfacente competenza ricettiva in più lingue romanze. L’osservazione sul campo ha permesso inoltre di definire una metodologia di apprendimento/ insegnamento sviluppata nell’ottica dell’intercomprensione. Tale metodologia si basa fondamentalmente su quattro fattori, insiti nell’ipotesi di partenza, che rispecchiano in larga misura le linee guida della più moderna educazione linguistica: - la somiglianza fra le lingue romanze; - la trasferibilità dei saperi; - l’approccio simultaneo all’apprendimento di più lingue; - l’attenzione alle caratteristiche del processo di lettura. 163 a. La somiglianza fra lingue romanze e la trasferibilità dei saperi EuRom parte dallo sfruttamento della vicinanza linguistica. Come è noto, le lingue romanze hanno un’origine comune: la loro variazione si dispone lungo uno spazio continuo che permette una mutua comprensione in zone limitrofe (a parte i limiti discrezionali introdotti dai moderni confini degli stati). Anche da un punto di vista tipologico queste lingue sono molto simili, con la parziale eccezione del francese, che si discosta dalle altre lingue romanze per alcune note caratteristiche, quali l’ordine delle parole più rigido e l’obbligatorietà dell’espressione del soggetto. La somiglianza fra lingue romanze riguarda tutti i livelli dell’organizzazione della lingua (fra cui in primo luogo il lessico) e facilita la mutua comprensione. Il processo di intercomprensione parte proprio dalla vicinanza fra le lingue, il cui correlato più evidente è la trasparenza lessicale. P E C I F segundo estação según estación segons estació secondo stazione selon station Tabella 1: Trasparenza lessicale P E C I F O estudo El estudio L'estudi Lo studio L’étude é baseado está basado es basa è basato est basée em análises urológicas e hormonais en los análisis urológicos y hormonales en anàlisis urològiques i hormonals sulle analisi urologiche ed ormonali sur les analyses urologiques et hormonales realizadas em 674 homens realizados sobre 674 hombres realitzades sobre 674 homes realizzate su 674 uomini réalisées sur 674 hommes Tabella 2: Struttura linguistica trasparente Per comprendere un testo in una lingua, gli apprendenti appartenenti allo stesso gruppo linguistico possono far leva su una serie di caratteristiche linguistiche affini che riguardano i vari livelli di analisi (lessicale, fonologico, morfologico, sintattico). Nella didattica delle lingue appartenenti allo stesso gruppo, gli elementi di vicinanza linguistica sono spesso poco sfruttati perché si tende a considerare la vicinanza linguistica un problema piuttosto che una risorsa. Troppo spesso prevale ancora oggi l’idea che si debba dimenticare la propria L1 (lingua materna) per fare posto alla L2 (seconda lingua), e che l’influenza della L1 sia soprattutto fonte di errore. Questo retaggio dell’analisi contrastiva ci porta a parlare dei “falsi amici” e ad ignorare i “veri amici”, cioè tutti i casi in cui la trasparenza fra le lingue è evidente. Uno dei principali obiettivi della didattica dell’intercomprensione è proprio quello di far 164 apparire in tutta la sua evidenza la vicinanza e quindi la somiglianza tra le lingue, in modo da accrescere le capacità di comprensione. Un lavoro sui testi francesi del manuale EuRom5 (Fasano 2009) ha evidenziato che per un parlante italiano il 12% delle parole è costituito da “veri amici”, cioè ha permesso un transfer positivo dalla L1, che lo 0,3% delle parole ha comportato un transfer positivo da altre L2 (spagnolo e portoghese) e che solo lo 0,2% ha comportato un transfer negativo. (1) Esempi di transfer positivo dall’italiano al francese (lingua target): privilège: privilegio; gène: gene; problème: problema; fragile: fragile; trop: troppo; sirène: sirena; rapide: rapido; dire: dire; modèle: modello Raramente, infatti, nei testi autentici si incontrano falsi amici non disambiguati dal contesto. Nell’esempio seguente (2), la dinamica dell’incidente di cui si parla permette a ispanofoni e lusofoni di capire che “salire” non è l’equivalente di “salir” (uscire). (2) Esempi di falso amico in un testo italiano (lingua target): Il bimbo (…) sarebbe caduto dalla carrozzina a causa di un colpo di vento provocato dal treno che stava entrando nella stazione (…). Il bambino è caduto esattamente tra i binari. La mamma si era girata per cercare qualcuno che la aiutasse a salire sul treno con la carrozzina. Nel QCER si sottolinea, a più riprese, il fatto che il repertorio linguistico di un individuo, come del resto la sua intera rete di conoscenze, non sono strutturati a compartimenti stagni e che esiste la “trasferibilità” dei saperi: quello che imparo in un settore della mia esperienza, può essere trasferito in altri settori. Questa trasferibilità si riscontra anche per l’apprendimento delle lingue: quello che so in generale sul linguaggio, in quanto parlante di una lingua, le conoscenze specifiche della mia L1 e altre conoscenze, anche parziali, di altre L2 guidano e agevolano la comprensione dell’input linguistico (cfr. Bettoni 2001: 25; Klein 1986: 64). In caso di lingue affini, il trasferimento di queste conoscenze sia dichiarative che procedurali è ancora più facile. L’intercomprensione, ed in particolare la metodologia EuRom, sfruttano la vicinanza linguistica da un lato e si pongono l’obiettivo di una competenza parziale dall’altro, permettendo quindi di delineare una prospettiva trasversale. b. Plurilinguismo e approccio simultaneo La trasferibilità delle conoscenze è alla base della procedura seguita in EuRom che prevede l’approccio simultaneo all’apprendimento di più lingue. La simultaneità del contatto con le lingue è probabilmente la caratteristica più originale di questo percorso. In ogni sessione di lavoro si affronta, infatti, la lettura di testi in L2 diverse, e gli strumenti per la comprensione di ciascun testo sono ideati per essere fruiti da 165 parlanti di L1 differenti, con punti di vista differenti. Con questo approccio plurilingue, si abbandona il binomio tradizionale “un corso / una lingua” e si abbandona anche la dicotomia L1 / L2, considerando invece “che l’individuo non dispone di un repertorio di competenze comunicative distinte e separate nelle lingue che conosce, ma di una competenza plurilingue e pluriculturale che le ingloba tutte.” (QCER 2002: 205). Il fatto di apprendere più lingue contemporaneamente solleva molte perplessità soprattutto da parte degli insegnanti di lingua, in quanto, si teme che questo possa compromettere l’apprendimento e creare confusione. Dal punto di vista della ricezione, tuttavia, si è visto che una iniziale confusione fra le lingue non compromette assolutamente la comprensione (obiettivo del percorso), ma al contrario, la agevola ed è alla base della rapidità del risultato. Infatti il contatto simultaneo con più lingue favorisce la trasversalità dell’apprendimento e comporta la capacità di reinvestire le strategie di comprensione in qualsiasi lingua. Come dice Raffaele Simone, gli apprendenti costituiscono in tempi rapidi una “grammatica comparata mentale” , cioè “un système de régularités et des principes d’attente dont ils se sont servis pour guider les étapes de leur apprentissage. (…) une sorte de roman commun mental” (Simone 1997: 29). Con EuRom5 un parlante italiano non impara il francese o il portoghese, quanto piuttosto acquisisce una competenza ricettiva nell’insieme delle lingue romanze in questione (e, attraverso questo sistema, acquisisce anche un accesso facilitato ad altre lingue romanze non affrontate). 4. Lettura in quattro lingue romanze EuRom è una metodologia – fondata sui principi dell’intercomprensione – per lo sviluppo delle abilità di lettura. Per tale motivo l’attenzione al processo, alle strategie e alle tecniche di lettura ha rivestito da sempre un ruolo centrale. La lettura in L2 si presenta come una complessa combinazione di processi linguistico-cognitivi, in quanto prevede l’uso di molteplici strategie da parte del lettore, il quale ricostruisce il senso del testo in modo flessibile e interattivo. A questo proposito, l’obiettivo del metodo Eurom5 è in primo luogo quello di cercare di portare l’apprendente a capire e interpretare il testo attraverso un approccio globale al senso, imparando a riutilizzare quei meccanismi di lettura che gli sono già noti nella lingua materna, anche avvalendosi delle sue conoscenze sul mondo, facendo largo uso dell’inferenza. L’apprendente deve però anche imparare a decodificare il testo tramite la scomposizione di alcune parole o anche l’individuazione di importanti corrispondenze fra la sua L1 e le altre lingue, sfruttando la trasparenza interlinguistica, senza però perdere di vista la globalità della comprensione, integrando informazioni testuali ed extratestuali. Inoltre, occorre sottolineare che uno dei principi cardine di Eurom è rappresentato da quello che è stato definito “diritto all’approssimazione” nella comprensione. Precisamente, come sostiene Blanche-Benveniste (2008:58): 166 “Un buon lettore nella sua L1 sa capire un testo senza essere interrotto nella lettura da parole che non conosce. Non procede “parola per parola”, ma per insiemi. Si basa su inferenze a diversi livelli prima di indovinare una parte delle parole sconosciute. […] Il buon lettore accetta dunque, per un periodo più o meno lungo, di avere zone di comprensione approssimative. […] Dispone, per lo stesso testo, di diversi tipi di comprensione, alcuni molto approssimativi, altri più precisi.” Dunque, il lettore non deve necessariamente e sempre comprendere tutte le parole e i dettagli di un testo. Egli può accettare e accontentarsi di comprenderne il senso globale, cosa che fra l’altro avviene anche quando legge un testo nella propria L1. a. Descrizione di una sessione di lavoro Per quanto riguarda la modalità di didattica in presenza, l’apprendente affronta in ogni sessione di lavoro quattro testi relativi alle lingue romanze diverse dalla sua lingua materna. Il compito da svolgere all’interno della sessione di lavoro si sviluppa in tre momenti che comprendono nell’ordine l’ascolto della registrazione del testo effettuata da un madrelingua, la lettura del testo stesso ed eventualmente, qualora si rivelasse necessario, la consultazione dei sussidi alla comprensione. L’ultimo momento si concretizza in una traduzione approssimativa, che viene definita “trasposizione del testo in L1” e che può essere svolta sia individualmente che a gruppi. Fin dall’inizio della sessione, l’apprendente è chiamato a tentare di comprendere un testo espresso in una lingua a lui sconosciuta. Il compito è facilitato dal sostegno costituito dalla traduzione del titolo (in tutte le lingue, compresa la L1 del lettore). La traduzione multipla ha il duplice compito di attivare la expectancy grammar, da un lato, e di abituare il lettore alle altre lingue romanze, dall’altro. Viene inoltre fornita la lettura ad alta voce dell’intero testo effettuata da un madre lingua. La lettura ad alta voce è uno strumento importante per facilitare l’accesso alla comprensione e anche un approccio globale al senso. L’ascolto chiarisce la costruzione della frase fornendo indicazioni sul raggruppamento delle parole, agevolando, spesso, la comprensione delle informazioni rilevanti rispetto a quelle che sono solo accessorie. Ad esempio, un inciso si riconosce per indici prosodici molto simili tra le varie lingue (tono più basso, minore o nulla variazione melodica, eloquio più rapido). La lettura permette inoltre di cogliere le simmetrie fra alcune costruzioni. Può essere utile anche quando la grafia è opaca, laddove invece il suono delle parole permette di cogliere la vicinanza fra le lingue (cfr. Bonvino e Caddéo 2008). Una volta completata la lettura del testo, l’apprendente deve compiere lo sforzo di afferrarne il senso autonomamente. Questo tipo di lavoro fatto su lingue mai studiate prima dall’apprendente, secondo l’approccio del problem solving, ha una funzione liberatoria: le sperimentazioni hanno evidenziato che l’apprendente vive questa fase come una sorta di sfida che stimola la sua motivazione. Al tempo stesso tale approccio favorisce in lui un atteggiamento positivo, libero dall’ansia che accompagna di solito una richiesta di prestazione 167 assimilabile a quella di un esame, in cui lo studente sa di dover dimostrare di avere acquisito determinate conoscenze e competenze. In questo caso, ciò non avviene: l’apprendente accoglie questa sfida con motivazione e addirittura divertimento. Rimane inoltre quasi sempre piacevolmente sorpreso dal fatto di capire – da solo – molto di più di quanto si aspettava. In questa ultima fase del compito, si chiede all’apprendente di svolgere ad alta voce una traduzione approssimativa, una “trasposizione del testo in L1” con un accesso globale al senso. Si tratta, di una modalità di approccio che si avvicina a quella impiegata nella tecnica think-aloud (pensare a voce alta), attraverso la quale è possibile ricostruire il percorso mentale dell’apprendente e che è caratterizzato da una modalità di selezione e di scelta per riaggiustamenti progressivi. In questo modo, si intende certamente verificare che egli abbia compreso il testo ma soprattutto evidenziare e condividere con tutta la classe il percorso che l’apprendente ha fatto internamente per giungere alla comprensione (o alla mancata comprensione). Inoltre, il processo di avvicinamento progressivo alla comprensione globale consente all’apprendente di interrogarsi sulle divergenze che allontanano le lingue osservate e la propria lingua madre. In tutto ciò, qualora egli abbia delle difficoltà, può far ricorso alle strategie suggerite dal tutor (presentate anche nel manuale e nel sito) o in ultima istanza, chiedere la traduzione di un termine problematico. Il tutor, per favorire il percorso autonomo dell’apprendente, interviene unicamente di fronte ad effettive e gravi difficoltà e in generale mantiene un atteggiamento di stimolo, di incoraggiamento e di invito alla collaborazione e allo scambio a livello dell’intera classe. Português 1A P E C I Criança nasceu em ambulância a caminho de Viseu Un bebé ha nacido en una ambulancia en la carretera de Viseu Un nadó ha nascut en una ambulància a la carretera de Viseu Un bambino è nato in ambulanza sulla strada di ViseuEn 1 Uma criança do sexo masculino nasceu hoje, cerca 2 das 12h00, numa ambulância dos bombeiros de 3 Resende, a cerca de 12 quilómetros de Viseu, quando 4 se dirigia para o Hospital São Teotónio. 5 Desde que a maternidade do Hospital de Lamego – a 6 mais próxima de Resende – encerrou, há cerca de um 7 ano, os Bombeiros Voluntários locais já deram 8 assistência a cinco partos, segundo o comandante 9 José Ângelo. 10 F Un bébé est né dans une ambulance sur le chemin de Viseu Destes cinco partos, quatro ocorreram dentro das 11 ambulâncias dos bombeiros de Resende e um, porque 12 as circunstâncias “o permitiram”, teve lugar, com 13 assistência dos bombeiros, no centro de saúde local. 14 O de hoje ocorreu em plena A24, passavam cinco 15 minutos do meio-dia, depois de uma viagem que teve 16 início em Ovadas de Baixo, no concelho de Resende. www.publico.pt - 19/09/2007 122 palavras Immagine 1: un testo 168 2 b. Strategie e processi L’ambito della lettura in L2 ha suscitato interesse da tempo e ha comportato molti studi, soprattutto a partire dagli anni Ottanta, consentendo di identificare e classificare le strategie che permettono l’accesso al testo scritto. In particolare, le strategie di apprendimento possono essere definite “behaviours or actions which learners use to make language learning more successful, self-directed and enjoyable” (Oxford 1989: 235) e possono essere classificate in strategie meta-cognitive, cognitive e socioaffettive (O’Malley et al. 1985: 582-584; O’Malley, Chamot 1990): le strategie metacognitive comportano le azioni volte ad esercitare un controllo sul testo, preparandosi alla tipologia testuale, pianificando e monitorando autonomamente il processo di lettura, decidendo ad esempio di saltare in un primo momento un paragrafo, una parentesi o un inciso giudicato poco importante, ma anche controllando la propria attenzione e mettendo in atto una serie di strategie di problem solving. Uno studente a livello universitario dovrebbe averle sviluppate nella propria L1, ma non è detto che le sappia applicare ad un compito di lettura in L2. Le seconde, le strategie dette cognitive, sono tipiche di un apprendente consapevole ed autonomo in quanto permettono di interagire con il materiale di studio manipolandolo. Nel contesto preso in esame, possono rientrare fra le strategie cognitive il saper classificare, sottolineare, elaborare, trasferire, usare strumenti quali dizionari e glossari, ricorrere all’inferenza per dedurre il senso di una parola, ricorrere ad azioni di semplificazione (saltando ad esempio elementi accessori o parafrasando), oppure non perdere il filo del discorso. Infine, le strategie socio-affettive riguardano, nel contesto in questione, la sfera dell’interazione con il testo, con il docente e dell’interazione fra pari: chiedere spiegazioni, cooperare con pari per risolvere problemi, ottenere informazioni. Nello sforzo di comprensione il lettore si affida ad un proprio sistema regolatore che gli permette di distribuire le risorse necessarie per affrontare il testo scritto, e ciò che emerge con chiarezza nelle sperimentazioni sulle quali si basa EuRom, è che il modo soggettivo in cui il lettore combina le varie strategie si riflette nell’atto di lettura. In generale, seguendo Hosenfeld (1984), è possibile considerare lettori più competenti coloro che sono in grado di leggere ampie unità testuali, mantenendo in memoria il significato del passaggio letto e ignorando gli elementi di scarsa importanza nel testo. Essi mostrano inoltre un atteggiamento positivo nei confronti dell’attività di lettura, contrariamente ai lettori meno competenti, i quali manifestano la tendenza a leggere porzioni di testo più limitate, perdendo rapidamente il filo del discorso, anche a causa della scarsa capacità di valutare correttamente gli elementi più rilevanti sui quali soffermarsi durante la lettura. Nel complesso, entrambe le tipologie di lettori sembrano utilizzare le stesse strategie, ma con modalità e con scopi diversi: i “buoni lettori” si mostrano più consapevoli del modo in cui controllano il loro processo di lettura e più capaci di esprimere verbalmente questa loro consapevolezza, evidenziando un’ottica a più ampio raggio che va oltre la singola parola. 169 c. Trasposizione in L1 e tecnica del think-aloud Come abbiamo detto, la trasposizione del testo in L1 proposta durante le sessioni di Eurom5 non è tecnicamente una traduzione e persegue al contempo più obiettivi funzionali all’approccio didattico. Oltre ad essere un mezzo efficace per accertarsi dell’avvenuta comprensione, ha il merito di agevolare la comprensione attraverso un lavoro collaborativo fra apprendenti, con un minimo apporto dell’insegnante, fornendo il pretesto per la condivisione delle strategie. Quindi, oltre a considerare il prodotto dell’attività di lettura, cioè ciò che il lettore ha compreso, in EurRom si attribuisce grande rilievo al processo stesso di comprensione, tenendo conto dei meccanismi messi in atto dal lettore. Sebbene la lettura sia un’attività cognitiva “privata”, solitamente non condivisa con terzi, in contesto didattico è tuttavia possibile osservare il comportamento degli apprendenti di fronte ad un testo e valutare l’efficacia dello sforzo di lettura, utilizzando alcuni metodi di indagine, quali il test di comprensione, la verbalizzazione, il questionario o l’intervista alla fine della lettura. Queste tecniche forniscono dei dati sullo stato della comprensione testuale (cioè su quello che possiamo definire il prodotto della lettura) o sulla percezione che hanno i lettori del modo in cui leggono. Come abbiamo visto, nella metodologia EuRom si osserva quella che può essere definita un’applicazione didattica delle tecniche di think-aloud (o verbal report), con cui si intende la verbalizzazione compiuta dal lettore nel momento in cui sta svolgendo un determinato compito. Tale metodo introspettivo usato in psicologia cognitiva sistematicamente dagli anni ’50, è usato fin dagli anni ’70 per raccogliere dati anche nelle ricerche in L1 e L2. Nonostante vi siano opinioni contrastanti nel determinare se e in quale misura la verbalizzazione possa alterare i naturali processi mentali dell’apprendente, essa si è rivelata un valido strumento per esplicitare i molteplici processi cognitivi degli apprendenti a contatto con le varie lingue romanze. I lettori hanno illustrato il loro personale processo di comprensione, condividendo con il resto dei partecipanti le loro riflessioni riguardo ciò che si è presentato più o meno comprensibile durante il processo di lettura in L2. In particolare, dalle osservazioni dei processi messi in atto dai partecipanti alle sperimentazioni, sono scaturiti alcuni aiuti di varia natura (lessicali, morfologici, sintattici, fonologici) presenti nel manuale Eurom5. Essi nascono da un bisogno pedagogico concreto di fornire degli strumenti didattici in grado di potenziare le abilità di lettura in L2, nell’ambito dell’intercomprensione e, in generale, nel campo dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue straniere. Considerando che una delle caratteristiche più rilevanti manifestate dai lettori meno abili in L2 è la scarsa capacità di utilizzare le risorse necessarie per tentare di superare gli ostacoli incontrati, i suggerimenti presenti in EuRom5 sono primariamente orientati a permettere al lettore di sviluppare tale abilità di problem solving. Nella modalità di didattica in presenza, l’insegnante talvolta suggerisce all’apprendente di richiamare alla memoria il senso globale del testo, di saltare porzioni di testo meno rilevanti, di fare collegamenti con le proprie conoscenze del mondo. 170 d. Lettura e aspetti linguistici È interessante evidenziare che durante le sessioni Eurom5 la trasposizione ad alta voce del testo in L1 si è rivelata uno strumento utile per permettere all’apprendente di focalizzare la sua attenzione sulle strategie, e allo stesso tempo di osservare differenze e similarità tra le lingue affrontate. L’osservazione sul campo di sperimentazioni e corsi EuRom, ha permesso anche l’individuazione di alcune regolarità nello sviluppo di una competenza ricettiva dello scritto. Gli apprendenti attraversano tre fasi: Nella I fase – qualsiasi sia il loro background linguistico – gli apprendenti sono interessati esclusivamente alla comprensione del lessico, non si pongono domande sulla struttura delle frasi che incontrano e nemmeno sulla forma delle parole. Questo dimostra la priorità il ruolo centrale del lessico nell’apprendimento. A partire dal significato delle parole, gli apprendenti cercano di evincere le strutture sintattiche e il contenuto del testo. Si appoggiano sulla trasparenza lessicale e richiedono esclusivamente aiuti di tipo lessicale (la traduzione delle parole opache che non sono riusciti a dedurre dal contesto). È stato notato che anche apprendenti con L1 avente l’ordine dei costituenti estremamente flessibile (italiano o spagnolo), incontrano inizialmente difficoltà a comprendere strutture con ordine diverso da SVO. Comunque anche strutture estremamente complesse non creano problemi se gran parte del lessico è trasparente. Nella II fase, gli apprendenti cominciano a mostrare interesse per l’ordine delle parole e ad “accorgersi” delle strutture sintattiche. Sono comunque principalmente coinvolti nell’individuazione dei costituenti maggiori, importanti per la lettura. Cominciano a notare regolarità morfologiche, ma principalmente per l’individuazione categoriale dei costituenti. Nella III fase, gli apprendenti cominciano ad interrogarsi sulle forme contratte, sugli articoli, sulle desinenze verbali, cominciando a confrontare le lingue e ad interrogarsi su tutti quegli aspetti che prima venivano desunti dal contesto: “les déchiffreurs se transforment en observateurs des quatre langues, la leur comme celles des autres. C’est à ce stade que se déclanche la curiosité de la comparaison.” (cfr. Blanche Benveniste e Valli 1997: 36-37). Il percorso può essere più o meno veloce. In ogni caso, in tutte le sperimentazioni si è notata questa evoluzione in fasi (cfr. Blanche Benveniste e Valli 1997; Bonvino 1998; Caddéo e Vilaginés Serra 1997). Tra le variabili linguistiche fonte di difficoltà per i lettori nelle varie L2 del progetto, si evidenziano soprattutto la presenza o l’omissione di elementi significativi (in particolare il soggetto), il riconoscimento della categoria di appartenenza della parola, le differenti corrispondenze fonologiche tra lingue, la posizione dei clitici, la subordinazione. Talvolta, il lettore può manifestare scarsa capacità nel riconoscere la posizione dei costituenti base della frase (soggetto, verbo, oggetto), come nell’esempio (3). In questo caso, l’aiuto proposto nella lezione è una versione “semplificata” della 171 frase, al fine di permettere al lettore di coglierne gli elementi più importanti e al tempo stesso di alleggerire il peso sulla memoria di lavoro. Frase nel testo “La lettura precoce, spiega Beatrice Benelli, docente di Psicologia dello sviluppo linguistico e sociale alla Facoltà di Psicologia di Padova, ha diversi aspetti positivi” La lettura precoce (…) S Aiuto proposto ha V diversi aspetti positivi O Tabella 3: Difficoltà di lettura Tra i molteplici suggerimenti di tipo morfologico presenti nelle lezioni di Eurom5, quello proposto nell’esempio (2) ha lo scopo di far notare al lettore la radice della parola nella L2 equivalente nella propria L1: ESTR panaderos: PANaderos P pão E pan C pa I pane F pain Tabella 4: Scomposizione delle parole Una ulteriore strategia proposta in Eurom5 consiste nel riascoltare la pronuncia di alcune parole, nei casi in cui ciò può aiutare a riconoscere le somiglianze tra le lingue: (Francese) “vingtaine” (Italiano) “ventina” Tabella 5: l’aiuto fornito dall’ascolto Il lettore italiano, ad esempio, che si trova ad affrontare un testo in una lingua che non conosce come lo spagnolo o il catalano, rileva molteplici zone di arbitrarietà e imprevedibilità, e dal momento che non possiede un piano articolatorio memorizzato in maniera stabile nel lessico, necessita di una memorizzazione visiva di lettere e gruppi di lettere. A tal proposito, gli aiuti proposti nelle lezioni Eurom5 permettono la creazione di una rete di conoscenza delle regolarità fonologiche di più lingue simultaneamente, che, seppur parziale e provvisoria, consente al lettore di muoversi nel testo in autonomia. 172 Appare evidente che l’utilizzo di determinate strategie è condizionato non solo da fattori “interni” al lettore (caratteristiche cognitive, meta-cognitive, socio-affettive) ma anche “esterni” ad esso, come la complessità testuale (presenza di connettivi in una frase, le varie tipologie di parole, ecc.). Superata la visione dicotomica che tendeva a privilegiare esclusivamente un approccio top-down o bottom-up, si parla oggi di “modelli interattivi”, in cui ogni componente di lettura interagisce con altri: il lettore utilizza molteplici risorse di livello top-down (come il ricorso alle proprie conoscenze enciclopediche) e bottom-up (come il riconoscimento di parole attraverso strategie di segmentazione o l’individuazione delle corrispondenze) in modo simultaneo e continuo, mostrando di essere non un passivo identificatore di lettere e parole, bensì costruttore attivo delle proprie conoscenze, attraverso continui processi di aggiustamento. Da quanto emerso dalle numerose sperimentazioni effettuate nell’ambito del progetto EuRom, appare evidente l’utilità di una eventuale attività preparatoria alle strategie di lettura. In particolare, risulta importante prevedere un percorso didattico che non trascuri le tecniche di lettura, al fine di sviluppare le abilità ricettive e le strategie cognitive e meta-cognitive per una comprensione efficace. 5. Il manuale e il sito Abbiamo sin qui illustrato la metodologia EuRom. Questa trova la sua applicazione nel manuale Eurom4, accompagnato da un CDRom, e nella nuova edizione, EuRom5, interamente rifatta e con l’aggiunta di una quinta lingua (il catalano). EuRom5 comprende un volume cartaceo che include un’introduzione, cui seguono cento testi complessivi nella cinque lingue considerate, ciascuno dei quali è accompagnato dagli strumenti che ne facilitano la comprensione. Infine, il volume include una breve “grammatica della lettura” delle cinque lingue. Il volume è accompagnato da un’edizione on-line (www.eurom5.com) all’interno della quale è possibile reperire – in una versione più interattiva e particolarmente adatta all’apprendimento autonomo – tutti i materiali contenuti nel manuale, oltre alle registrazioni audio dei testi. a. I testi EuRom5 comporta un percorso di lettura effettuato attraverso 20 testi per ciascuna delle cinque lingue considerate. Queste vengono presentate secondo un ordine costante, stabilito sostanzialmente secondo un principio generale di contiguità linguistica. Così, si susseguono nell’ordine: portoghese (P), spagnolo (E), catalano (C), italiano (I) e francese (F). I testi presentati, tratti da articoli di giornale, sono corredati da osservazioni e sussidi di vario genere. Questi includono strategie di comprensione, traduzioni del lessico risultato opaco nelle sperimentazioni, spiegazioni delle strutture problematiche. Nei testi, inoltre, sono presenti dei rinvii puntuali alla “grammatica della lettura” delle cinque lingue. 173 L’ordine dei testi è determinato principalmente dall’aumento progressivo del numero di parole. Questo criterio corrisponde ad un dato oggettivo osservato durante le sperimentazioni: via via che gli apprendenti progrediscono nella comprensione sono in grado, nello stesso lasso di tempo, di capire porzioni di testo sempre più ampie. Ovviamente, a questo criterio di aumento della lunghezza, si accompagna in genere un incremento della difficoltà a livello lessicale e sintattico (cfr. Bonvino et al. in stampa). 1A 1 Uma criança do sexo masculino nasceu hoje, cerca 2 das 12h00, numa ambulância dos bombeiros de [§24.4] 3 Resende, a cerca de 12 quilómetros de Viseu, quando 4 se dirigia para o Hospital São Teotónio. 5 Desde que a maternidade do Hospital de Lamego – a quando 6 mais próxima de Resende – encerrou, há cerca de um [ 7 ano, os Bombeiros Voluntários locais já deram 8 assistência a cinco partos, segundo o comandante 9 José Ângelo. ] 10 Destes cinco partos, quatro ocorreram dentro das [§13.2] 11 ambulâncias dos bombeiros de Resende e um, porque 12 as circunstâncias “o permitiram”, teve lugar, com 13 assistência dos bombeiros, no centro de saúde local. 14 O de hoje ocorreu em plena A24, passavam cinco 15 minutos do meio-dia, depois de uma viagem que teve [§26.1.5] início em Ovadas de Baixo, no concelho de Resende. 16 os Bombeiros Voluntários locais já deram assistência S V P 1 1 2 5 6 6 7 8 8 10 10 10 12 12 13 14 15 15 16 Português hoje cerca das bombeiros Desde que mais encerrou já partos segundo Destes ocorreram dentro das teve lugar com saúde O de meio-dia depois de concelho E hoy cerca de las bomberos Desde que más cerró ya partos según De estos ocurrieron dentro de las tuvo lugar con salud El de mediodía después de municipio [§24.4] P E C I F há hace fa il y a [ela] S se dirigia V um ano ... ... ... ... fa O de hoje ocorreu em plena A24 S V O passavam cinco minutos do meio-dia V S a cinco partos O C avui cap a les bombers Des que més va tancar ja parts segons D’aquests van tenir lloc dins les va tenir lloc amb salut El de migdia després de municipi I oggi circa alle pompieri Da quando più ha chiuso già parti secondo Di questi sono avvenuti nelle ha avuto luogo con salute Quello di mezzogiorno dopo comune F aujourd’hui vers pompiers Depuis que plus a fermé déjà accouchements selon De ces sont arrivés dans les a eu lieu avec santé Celui de midi après commune 3 Immagine 2: gli aiuti di un testo 174 b. La grammatica della lettura Questa parte del manuale propone alcune basi elementari di confronto fra le lingue romanze, partendo dalle osservazioni fatte durante le sperimentazioni. Non si tratta, dunque, di una “grammatica contrastiva” bensì di uno strumento destinato a fornire chiarimenti sul funzionamento delle lingue allo scopo di facilitare la comprensione dell’apprendente. L’approccio seguito nella stesura di questa “grammatica” si è basato su due aspetti fondamentali: la frequenza dei fenomeni all’interno dei testi e gli elementi o le strutture che creavano difficoltà nella lettura. Resta inteso che la grammatica può essere consultata a partire dai rinvii presenti nei testi ma anche indipendentemente da questi, autonomamente. Essa è comunque strutturata seguendo un percorso che vede, nell’ordine, osservazioni concernenti le parentele lessicali e il loro importante impatto sulla comprensione, nonché elementi di pronuncia e di grafia nelle varie lingue, incluse alcune convenzioni di natura tipografica. La grammatica comprende poi una serie di fenomeni di natura morfologica e sintattica, sempre affrontati allo scopo di agevolare il lettore ad orientarsi laddove le lingue hanno compiuto scelte linguistiche differenti a tal punto da rendere ostica la comprensione. P Em português, o til ~ sobre a vogal a e o é o vestígio de um antigo n que muitas vezes se manteve nas outras línguas. E En portugués, la tilde ~ de las vocales a y o es un resto de la presencia de una antigua n, que en general se ha conservado en las demás lenguas. C En portuguès, la titlla ~ sobre les vocals a i o és la traça d’una n que sovint s’ha conservat en les altres llengües. I In portoghese, la tilde ~ sulle vocali a e o è la traccia di una n che è spesso rimasta nelle altre lingue. F En portugais, le tilde ~ sur la voyelle a et o est la trace d’un ancien n qui a souvent été conservé dans les autres langues. Exemplo - ejemplo - exemple - esempio - exemple P E C I F tão tanto tant tanto tant vão van van vanno vont leões leones lleons leoni lions Immagine 3: Esempio di fenomeno spiegato nella grammatica “Le vocali ã e õ del portoghese” 175 c. Gli aiuti lessicali: un sostegno alla comprensione Durante il lavoro secondo la metodologia EuRom, come abbiamo visto, non si parla di traduzione ma di trasposizione in L1 (cfr. 4). Allo stesso modo, quando si parla di traduzione, all’interno del manuale Eurom5, non si fa riferimento alla traduzione propriamente detta, come atto di mediazione linguistica e culturale, bensì a quegli aiuti lessicali alla comprensione dei testi presentati che compaiono nella tabella ad hoc posta sotto ogni testo. La loro presenza si deve al fatto che in occasione delle sperimentazioni, alcune parole dei testi in L2 non sono state afferrate nel loro senso contestuale da un certo numero di apprendenti, impedendo o ostacolando il processo di comprensione del testo nella sua globalità. Si tratta di traduzioni di parole appartenenti a categorie linguistiche diverse (articoli, sostantivi, pronomi, aggettivi, verbi, avverbi, ecc) che contribuiscono all’avanzamento della comprensione e dunque al raggiungimento dell’obiettivo primo del metodo Eurom5. Va ricordato che tale obiettivo non prevede il raggiungimento di una completezza della comprensione che peraltro varia da soggetto a soggetto, secondo differenze individuali che rilevano da una serie di fattori di diversa natura. È anche alla luce del “diritto all’approssimazione” (cfr.4.a) che il numero degli aiuti lessicali presenti nelle tabelle poste sotto ogni testo del manuale è considerevolmente ridotto rispetto al numero di parole che compongono i testi stessi. Questo, appunto, in parte perché si è tenuto conto, del maggiore o minor peso di alcuni termini o espressioni ai fini della comprensione globale dei testi, e poi perché l’approccio adottato in Eurom5 consente, attraverso le strategie di ascolto e di lettura-analisi dei testi via via affinate dall’apprendente, di risolvere la gran parte dei “problemi” di riconoscimento e comprensione che le “parole” gli pongono. Parola opaca: “mitjançant” L2: catalano L1: italiano L’apprendente italofono, pur non conoscendo il significato della parola in catalano (“mediante”), arriva a scoprirne il significato approssimativo (“attraverso”) guardando al contesto più ampio, con il supporto del tutor che riporta il resto della frase - già tradotto in L1 durante la sessione - che precede e segue il termine opaco: TUTOR: “Gli uomini che bruciano almeno 4.000 kilocalorie a settimana [mitjançant] esercizio fisico, riducono il rischio” APPRENDENTE: “Attraverso” Tabella 6: il ruolo del contesto 176 Per queste ragioni dunque, il numero degli aiuti lessicali risulta limitato a quei casi che le sperimentazioni hanno evidenziato come non facilmente risolvibili, al fine di far procedere il lettore nella comprensione del testo. Anche qui va detto che, oltre a differenze individuali nell’affrontare il compito, si verificano differenze legate all’approccio di parlanti di L1 diverse. Ad esempio, determinate difficoltà riscontrate in francofoni nella comprensione di una parola in un testo italiano, possono non presentarsi per ispanofoni o lusofoni. Questo si deve spesso al grado di prossimità delle coppie di lingue e più in generale alla trasparenza di un termine a causa della comune matrice, o per altri tipi e motivi di vicinanza. Nell’esempio riportato in (3) i francofoni, a differenza dei parlanti delle altre lingue, hanno difficoltà a comprendere il testo italiano “superate le formalità e i controlli di legge, sarà arruolato …”. Questo perché la parola “superate” in questo caso è per un francofono lessicalmente opaca, e anche perché nelle costruzioni dette “assolute”, il participio è in prima posizione in portoghese, spagnolo, catalano e italiano, ma non in francese. (3) Esempio difficoltà riscontrata in francofoni in un testo italiano: (P) superadas – (E) superadas – (C) superades – (I) superate – (F) une fois expédiées Tornando agli aiuti che vengono offerti e che dunque coinvolgono una minima parte delle parole o dei segmenti del testo in L2, essi sono dei sostegni eventuali alla comprensione e non è possibile parlare di traduzioni in senso stretto. Piuttosto si tratta di un prodotto emerso a seguito di una verifica di comprensione/non comprensione e sono presenti unicamente per favorirla laddove un lettore non sia in grado, una volta sfruttate tutte le strategie di ascolto-lettura-comprensione attivate spontaneamente o riapprese attraverso il training nelle lezioni, di ricostituire il senso più o meno completo del testo. Queste traduzioni si rivestono di forme diverse: esse possono presentarsi come “traduzioni-calco” o “trasposizioni di senso” basandosi, nel primo caso, sulla somiglianza delle parole e/o sul confronto simultaneo con le altre lingue, oppure, nel secondo caso, sul senso generale colto anche attraverso il meccanismo dell’inferenza. La presenza di tali trasposizioni di senso si deve precisamente al fatto che la comprensione del testo avviene grazie a processi top-down che nel manuale Eurom5 sono definiti come approccio globale al senso, inferenza, ricorso alle conoscenze enciclopediche, ecc. e a processi di tipo bottom-up, che in Eurom5 prevedono meccanismi e strategie di segmentazione delle parole, di individuazione di corrispondenze, ecc. È per questo motivo che gli aiuti lessicali seguono criteri diversi che di volta in volta sono adattati alla singola situazione di ciascun testo o porzione testuale. Da una parte, gli aiuti lessicali di tipo bottom-up si configurano come traduzioni calco e hanno l’obiettivo di favorire la consapevolezza della trasparenza lessicale e delle corrispondenze fra le diverse lingue, dall’altra gli aiuti top-down (inferenza) si configurano come traduzioni che risentono fortemente del contesto e di processi di approssimazione, generalizzazione e modulazione del senso (cfr 4.b). 177 6. Applicazioni di Eurom nella didattica delle lingue romanze e per scopi professionali Sia il manuale che il sito possono essere fruiti in autoapprendimento oppure fungere da ausilio in una formazione impartita da un tutor. Nella modalità didattica in presenza, ovviamente il tutor e gli apprendenti sono riuniti in una classe. Questo crea una dinamica e uno scambio di feedback, un’esposizione alle modalità di approccio all’ascolto-lettura-comprensione che possono essere diversi da un soggetto all’altro. Occorre sottolineare il fatto che gli apprendenti sono comunque assolutamente liberi di affrontare i testi secondo il loro approccio individuale, e che il docente non interviene se non per favorire la libera ricostruzione del significato del testo affrontato. La procedura seguita in classe e le interazioni fra apprendenti, i feedback, la presenza del docente, fanno sì che la didattica di Eurom5 in presenza risulti totalmente diversa rispetto a quella che potrà essere seguita in autoapprendimento. È anche per questo che EuRom5 contiene delle sezioni che spiegano dettagliatamente agli utenti quali siano i contenuti, gli aiuti e i passi che possono essere seguiti per giungere alla comprensione. Non si tratta in alcun modo di linee guida tassative, bensì di suggerimenti volti in primo luogo a far riscoprire quelle competenze che ogni persona con un elevato livello di istruzione possiede e che però, nel caso della lettura di un testo in L2, possono regredire e assopirsi. Eurom5 si rivolge a una tipologia di utenti estremamente variegata. Vi sono in primo luogo gli studenti di lingue straniere che possono essere interessati ad avvicinarsi a lingue appartenenti allo stesso ceppo linguistico della propria L1 e a culture più o meno vicine. Per questi studenti, EuRom può rappresentare un’occasione di confronto fra le lingue estremamente stimolante, che potrebbe essere, ad esempio, propedeutico allo studio della filologia romanza. Vi sono anche studenti di altre discipline che necessitano, ad esempio per motivi di studio, di poter leggere dei testi stranieri disponibili solo in lingua originale. Ma accanto agli studenti universitari, che di solito riescono a seguire dei corsi in presenza, vi sono altri gruppi target di adulti, professionisti o tecnici che da una parte non hanno abbastanza tempo per seguire il corso in presenza e che d’altra parte, per motivi di studio o di consultazione di documenti in lingua originale, avvertono come un handicap l’impossibilità di avvicinarsi a un testo in un’altra lingua. A questa tipologia di utente può adattarsi una modalità di utilizzo del manuale Eurom5 in autoapprendimento. Si ritiene che un tale approccio sia fattibile con questo tipo di target per varie ragioni. Innanzitutto, per le caratteristiche linguistiche delle lingue speciali. In queste (Scarpa 2008: 31) vi è uno stretto collegamento fra la norma sociale, il sistema culturale e l’impianto testuale. Questo si sviluppa in base a norme e convenzioni specifiche le quali hanno un impatto anche sulle scelte linguistiche. Così, in generale esse presentano dei tratti particolari (Scarpa 2008: 40 e ss) come lo stile nominale, la semplificazione della struttura del periodo, l’impiego delle forme passive e impersonali, un uso più ristretto dei tempi e dei modi verbali rispetto alla lingua comune. Dal punto di vista della terminologia le lingue speciali (Scarpa 2008: 51) includono termini specifici di una disciplina 178 (che sono usati da specialisti), termini della lingua comune che sono usati senza variazione di significato e termini che invece, pur appartenendo alla lingua comune, sono impiegati con un’accezione più ristretta. Caratteristica del lessico specialistico è anche la sua tendente monoreferenzialità, che ne garantisce l’univocità semantica e dunque la non ambiguità. I testi di tipologia tecnico-scientifica, come si è detto, presentano delle caratteristiche di standardizzazione che valicano i confini fra culture e lingue, e che sono riconosciute e condivise dagli specialisti appartenenti a culture e lingue europee diverse. Ora, eventuali apprendenti che abbiano competenze specifiche nei loro ambiti possono contare su un sapere enciclopedico molto vasto in quelle discipline e si può ragionevolmente supporre che un tale bagaglio possa favorire la comprensione. A questo riguardo, a contribuire alla comprensione è anche il fatto che l’esposizione dei fatti scientifici segue delle regole standardizzate che ricalcano iconicamente l’ordine degli eventi che si producono nella realtà extralinguistica. Così, il procedere del ragionamento presenta una linearità che viene a rispecchiarsi nella progressione delle informazioni presentate spesso secondo meccanismi logici di causa-effetto. Certo, nei testi tecnico-scientifici specialistici si possono riscontrare delle difficoltà legate in particolare all’uso di connettivi testuali che segnalano l’articolazione del ragionamento oppure alla costruzione sintattica della frase (si pensi all’uso del passivo per garantire l’impersonalità e dunque l’oggettività). Proprio per facilitare il superamento di difficoltà di comprensione dovute a fatti di ordine ortografico, morfologico e sintattico, il manuale Eurom5 fornisce una serie di sussidi atti a orientare l’utente. In particolare il sussidio “grammatica” ha lo scopo di evidenziare nelle lingue considerate i maggiori contrasti emersi durante le sperimentazioni sui testi. Riguardo all’adeguatezza della tipologia testuale dei testi contenuti nel manuale rispetto ad utenti interessati per motivi professionali alla comprensione di testi tecnico-scientifici specialistici, occorre mettere in evidenza il fatto che i testi proposti in Eurom5, di tipo giornalistico, pur essendo classificabili fra i cosiddetti testi “generalisti”, rendono conto di una tipologia giornalistica estremamente varia e abbracciano ambiti che spaziano dalla cronaca, alla cultura, alle scienze, alla tecnica. Ovviamente in questi ultimi casi si tratta di testi “divulgativi” nel senso che per il pubblico target cui sono destinati (non specialista) non contengono, soprattutto dal punto di vista terminologico, parole che rientrino esclusivamente nell’ambito tecnicoscientifico degli addetti ai lavori. Ciò non toglie che essi seguano spesso, a livello della strutturazione del discorso, le linee comuni di un articolo o di un testo specializzato e che, comunque, al pari dei testi estratti da altre sezioni dei giornali (cronaca, cultura) non siano monolitici, nel senso che in essi possono comparire e intrecciarsi la lingua comune e la lingua speciale. Per questo motivo, i testi di Eurom5 possono costituirsi come “reattivi”, in quanto potenziali “stimoli” alla comprensione successiva di testi di varia natura. Ovviamente, il testo “parla” ma perché la comprensione avvenga è necessario che vi sia un utente, un lettore che possa ri-costruire e co-costruire il senso del messaggio trasmesso. In base alle proprie caratteristiche e competenze operative e procedurali. 179 7. Conclusioni Nel presente contributo abbiamo cercato di fornire un’illustrazione della metodologia EuRom e di descrivere sommariamente gli strumenti che la incarnano (manuale EuRom5 e sito). EuRom è uno dei progetti pionieri, fondatori della didattica stessa dell’IC. Riteniamo che, a distanza di molti anni dalla sua ideazione, sia uno strumento di assoluto rilievo nella didattica e che si adatti particolarmente a gettare le basi di un percorso formativo in IC. È fondato su sperimentate e solide basi didattiche, ancora oggi assolutamente attuali, che mettono l’apprendente in condizione di diventare consapevole dei processi coinvolti nella lettura, sviluppando strategie cognitive e metacognitive per una comprensione efficace e competenze strategiche per la risoluzione dei problemi. EuRom5 favorisce inoltre una riflessione sulla propria lingua materna e sul rapporto di questa con le altre lingue (romanze e non), e contribuisce a una presa di coscienza linguistica di notevole interesse. Oltre agli indubbi benefici sulla capacità linguistiche, in generale, e di lettura e di comprensione, in particolare, l’esperienza di oltre 15 anni ha dimostrato che l’approccio adottato è motivante, gratificante e rassicurante: sono infatti molti gli apprendenti che scoprono il desiderio di approfondire in seguito lo studio di una o più lingue, considerando anche le abilità linguistiche produttive. Come gli altri approcci all’IC, ha infine il grande merito di superare la visione delle lingue come unità separate, affrontando l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue da un punto di vista veramente plurilingue. 180 BIBLIOGRAFIA Alderson, J. C. (2000). Assessing Reading. Cambridge: Cambridge University Press. Bettoni, C. (2001). Imparare un’altra lingua. Lezioni di linguistica applicata. BariRoma: Laterza. Blanche-Benveniste, C. (2008). Aspetti lessicali del confronto tra lingue romanze. Esiste un lessico europeo? In M. Barni, D. Troncarelli & C. Bagna (coord.) (2008). 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