- giovedì 25 settembre 2014 - LA PROTESTA l'Adige - Pagina: 26 - Raccolta firme contro le norme del «Salva Italia» sulle aperture domenicali e festive Dalla Uil «pioggia» di cartoline sui deputati Quattromila cartoline, raffiguranti paesaggi alpini, saranno inviate alla Commissione attività produttive della Camera dalla Uil Tucs del Trentino Alto Adige, con l’obbiettivo di incoraggiare la modifica del decreto legge «Salva-Italia». L’iniziativa, denominata «Riprenditi il tuo tempo ed il tuo territorio», cerca di coinvolgere l’intera cittadinanza, attraverso una raccolta firme (da apporre su ogni cartolina), sul tema delle aperture domenicali e dei giorni festivi di negozi e grandi magazzini. In particolare, si intende rendere noti gli effettivi benefici economici - irrilevanti, a detta dei rappresentanti sindacali - e le conseguenze sociali della legge voluta da Mario Monti per rilanciare le vendite al dettaglio nel Paese. «Da quando è stato introdotto - ha spiegato alla stampa Matteo Salvetti, promotore dell’iniziativa e componente della segreteria sindacale regionale - il decreto di Monti non ha rappresentato veramente un vantaggio, né per i piccoli commercianti (che hanno subito la concorrenza delle grandi catene), né per i grossi punti vendita. Di fatto, la clientela trentina, al pari di quella del resto d’Italia, ha fatto capire chiaramente di preferire trascorrere la propria domenica in famiglia, piuttosto che dedicarla alle compere». Il fallimento delle politiche di Monti, stando a quanto affermato dai rappresentanti della categoria, sarebbero riconducibili ad un errore di fondo: la presunzione che gli italiani dispongano ancora di una capacità di spesa. «Si pensava - ha chiosato Salvetti che sarebbe bastato aumentare l’orario di apertura dei negozi per far ripartire il mercato, sostenendo allo stesso tempo anche le nuove assunzioni. La verità è diversa: i soldi non ci sono e, mentre la gente spende sempre meno, le aziende non assumono. Il risultato è che pochi lavoratori si devono sobbarcare l’onere delle domeniche e dei festivi». In tal senso, gli esponenti della Uil si sono dichiarati anche preoccupati per le condizioni di molti lavoratori che, sempre meno tutelati, faticano a conciliare vita e lavoro, con conseguente peggioramento dello stato di salute. «A breve - ha aggiunto Salvetti introdurremo un servizio di consulenza con uno psicologo, per aiutare i lavoratori con problemi di stress». La campagna di raccolta firme sulle cartoline da inviare alla Camera si terrà nelle prossime settimane nelle strade della città, dove la Uil sarà presente con un gazebo. «È nostra intenzione - ha concluso Vassilio Bassios, della segreteria provinciale della Uil Tucs - tenere alta l’attenzione sul tema, in modo da fare pressione sui deputati incaricati di valutare una modifica della legge». L. B. I sindacalisti davanti alle cartoline - giovedì 25 settembre 2014 - T R E N T I N O - Pagina: 23 la campagna «riprenditi il tuo tempo» «No alle aperture domenicali» Curiosa iniziativa della Uil: cartoline con i paesaggi del Trentino di Valentina Zeni ◗ TRENTO No alle aperture domenicali e festive dei negozi: la Uil lancia una campagna di sensibilizzazione denominata “Riprenditi il tuo tempo e il tuo territorio”. Nei prossimi mesi la Commissione attività produttive presso la Camera dei Deputati si vedrà infatti recapitare quattromila cartoline raffiguranti i paesaggi del Trentino e firmate da chi sceglierà di aderire all'iniziativa. La Commissione, proprio in questi giorni, sta discutendo un disegno di legge bipartisan presentato da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, che mette in discussione la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, introdotta dal “Decreto Salva Italia” del precedente governo Monti. Scopo della campagna è quello di far riflettere sui disagi causati ai lavoratori dalle continue aperture dei negozi, ma anche rappresentare la specificità del Trentino: una regione che per bellezze paesaggistiche e per opportunità di attività all'aria aperta, offre alternative concrete allo shopping domenicale e festivo. "Il provvedimento deciso dal Governo Monti - hanno dichiarato dalla Segreteria della Uil Matteo Salvetti e Vassilios Bassios, nel corso della conferenza di presentazione - non ha portato vantaggi in termini di occupazione e neppure di fatturato". Secondo i dati forniti dal sindacato, anche la sede trentina di Mediaworld, Da sx Matteo Salvetti, Walter Largher e Vasilos Bassios (Foto Panato) colosso specializzato nella vendita di prodotti elettronici, nel 2007, contava ben cinquanta dipendenti, mentre ad oggi, nonostante cinquanta aperture supplementari, l'organico si è ridotto a trentacinque. Questo dato rappresenta una valida conferma della scelta di effettuare una giornata di riposo settimanale obbligatoria. "In Germania ed in Austria i negozi chiudono al sabato pomeriggio" ha spiegato Vassilios, che ha anche sottolineato come in Veneto molte imprese, tra cui il noto gruppo Famila, abbiano fatto marcia indietro. La mancata crescita del fatturato, infatti, va ricercata nel momento di crisi attraversato dall'Italia: i trentini, secondo quanto affermato, non avrebbero sfruttato la maggiore flessibilità degli orari per incrementare i propri acquisti. "Il fatto che la stessa Came- ra abbia preso in analisi il problema è sintomatico: le ricadute ci sono state, ma in termini negativi". Secondo Salvetti, la liberalizzazione ha infatti influito sulla chiusura di numerose piccole attività produttive, già costrette a competere con i vantaggiosi prezzi offerti dai grandi colossi. Nel corso della conferenza non è stata dimenticata la possibile apertura di un punto vendita Ikea in Alto Adige: "Saremmo felici di questa possibilità e siamo certi che non saranno le chiusure domenicali a fare da deterrente: Innsbruck ne è la dimostrazione". Nei prossimi mesi, sul territorio trentino, saranno presenti numerosi gazebo per raccogliere firme a sostegno dell'iniziativa, che verrà inoltre pubblicizzata tramite l'affissione di manifesti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA - giovedì 25 settembre 2014 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 1 - 11 Commercio Pressing sulla commissione della Camera che vuole frenare le liberalizzazioni di Monti «Lavoro festivo, solo costi in più» Offensiva della Uiltucs. Largher: «Aziende, zero assunzioni» TRENTO — La battaglia contro le aperture festive e domenicali dei negozi passa anche attraverso le cartoline del Trentino, che ritraggono il luogo in cui i dipendenti preferirebbero trascorrere il loro tempo, piuttosto che lavorare. È la sostanza della protesta della Uiltucs trentina, che parte da una constatazione: «Il lavoro festivo non ha aumentato l’occupazione, ma anzi ha appesantito i costi». La parte più colorata della protesta è costituita dalle 4000 cartoline (di cui è un esempio quella nella foto) che verranno spedite alla Commissione attività produttive della Camera, che sta per iniziare la discussione di un disegno di legge di revisione della legge Monti, che aveva portato alla totale liberalizzazione del mercato. Le cartoline ritraggono paesaggi montani, con messaggi del tipo «15 agosto in Trentino», «8 dicembre in Trentino», tutte date di vacanze che non potrebbero essere godute a negozi aperti, né dai lavoratori, «né dai clienti» sostengono i sindacati. Le cartoline verranno inviate alla Camera, dove si sta discutendo la proposta del deputato del Pd Angelo Senaldi (anche se l’Antitrust si è già espressa contrariamente, ravvisando un ritorno a una restrizione della concorrenza). «Gli obiettivi della Commissione sono la reintroduzione della limitazione del lavoro festivo (12 festività annue) e il ritorno a una competenza territoriale sulla gestione delle dome- Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Cartoline Alla commissione 4000 invii. «Il 15 agosto riprendo il mio tempo e il mio territorio» niche» spiega Matteo Salvetti della Uiltucs. Da notare che il ddl è sostenuto trasversalmente da Pd, M5s e Forza Italia. «Dopo le liberalizzazioni — è Dalla prima pagina la constatazione del segretario regionale Uiltucs Walter Largher — non sono arrivate nuove assunzioni. Mediaworld era partita con 50 addetti, dopo le liberalizzazioni ne ha circa 35; Pam annunciava molti ingressi: non ce n’è stato nessuno; Sait e Superstore hanno diminuito l’organico. In Veneto ad- dirittura catene come Famila iniziano a chiudere la domenica». «Il fatto — aggiunge Vassilios Bassios — è che si lavora di più e si caricano gli addetti perché manca personale». Si è tentato anche un accordo «fai da te» fra le aziende, «ma tutto inutile, chi rispetta il patto sulla chiusura rischia di perderci perché gli altri aprono». C’è gente di domenica nei supermercati? «Sì, ma i fatturati non aumentano, piuttosto si spalmano sui 7 giorni» dicono i sindacati. Si parla di metà delle vendite che si concentrano nei week-end, con il resto dei giorni che arrancano, anche per effetto di promozioni che ormai sono diventate costanti. Enrico Orfano © RIPRODUZIONE RISERVATA Uil: lavoro festivo, zero assunzioni TRENTO — Alla commissione della Camera che sta studiando un arretramento rispetto alle liberalizzazioni di Monti, la Uiltucs manderà 4000 cartoline per difendere il diritto a non lavorare nei giorni festivi. Anche perché alle aziende non conviene: il fatturato non cresce, mentre i costi lievitano. L’iniziativa è trasversale: Pd, M5s e Forza Italia. A PAGINA 11 Orfano
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