MancaloZinco? La pelle soffre

Andiamo alla
scoperta delle qualità
e dei benefici di una
terapia a base di
Zinco nella cura
di alcune tra le
patologie cutanee
più diffuse
o Zinco è un oligoelemento
essenziale per la vita e la dimostrazione della sua importanza in
biologia risale al 1869 allorché Leonard Raulin dimostrò che la crescita
dell’Aspergillus niger non poteva avvenire in sua assenza. Quasi un secolo dopo, nel 1958, fu Ananda Prasad che scoprì il ruolo dello Zinco
quale minerale indispensabile in numerosi processi biologici ed enzimatici, sottolineando la sua importanza per la normale funzione del sistema immunitario umano, per la
sintesi proteica e del DNA. Si ritiene
che più del 20% degli individui nel
mondo abbiano una carenza di Zinco, specialmente coloro che vivono
nei paesi in via di sviluppo. Una ipozinchemia si può riscontrare nei neonati prematuri, nei bambini con scarso apporto nutritivo, negli anziani,
in individui affetti da diabete e da
alcolismo cronico. Da tempo i sali di
Zinco, in particolare il gluconato, fanno parte dell’arsenale terapeutico in
dermatologia. Il loro utilizzo è logico
e relativamente antico (dal 1973) nella cura dell’acrodermatite enteropatica dove esiste un deficit conclamato di Zinco. Il loro impiego si è via
via affermato in questi ultimi decenni anche in dermatosi non sostenute da un reale e dimostrabile deficit,
per esempio nell’acne, nelle verruche, nelle ulcere cutanee e nelle distrofie degli annessi cutanei
Metabolismo dello Zinco
Dal 20 al 40% dello Zinco introdotto
con gli alimenti e i sali integratori sostitutivi sono assorbiti nel tubo digerente, in particolare nel duodeno.
Il calcio, la D-penicillamina sono dei
ligandi fisiologici dello Zinco nel lu-
L
dermatologia
Manca lo Zinco?
La pelle soffre
del Dott.
Giuseppe Distefano
Dermatologo,
Agrigento
me intestinale e diminuiscono pertanto il suo assorbimento. Anche i fitati alimentari (pane completo, germi
di soia, grani di mais) abbassano sensibilmente l’assorbimento dello Zinco se assunti contemporaneamente.
All’interno dell’enterocita, lo Zinco
induce la produzione di una metallo
proteina: la metallotionina. Una parte (25%) dell’oligoelemento ingerito
entra nel plasma e la rimanente parte legata alla metallotionina viene
escreta con le feci.
Distribuzione ed escrezione
Il picco sierico viene ottenuto tra la
2a e la 3a ora dall’assunzione dello
Zinco o dei suoi sali. La quantità media di Zinco nell’organismo di un
adulto sano di 70 Kg è stimata tra 1,5
e 2,5 grammi. Lo Zinco plasmatico,
2% del pool totale, si trova legato in
maggior parte all’albumina, ma anche all’alfa 2 macroglobulina e alla
transferrina. I muscoli e le ossa sono
le principali riserve di Zinco. La prostata contiene un tasso relativamente elevato, probabilmente per la presenza di fosfatasi acida, che è Zinco
dipendente. Il tenore in Zinco nella
pelle è variabile, ma la sua maggiore
presenza epidermica è localizzata
nello strato granuloso. L’assunzione
orale del metallo determina un suo
aumento significativo nell’epidermide in circa 72 ore. La biodisponibilità
dello Zinco elementare varia secondo i suoi sali: 100 mg di gluconato
contengono 15 mg di Zinco elementare allorché 100 mg di solfato
ne contengono 22,5 mg. In gravidanza, la necessità di Zinco si accresce, ciò in ragione dell’aumento di
utilizzo del metallo durante l’embriogenesi e lo sviluppo fetale. Il picco di maggiore richiesta viene raggiunto nel terzo trimestre, in cui il feto assorbe 1 mg di Zinco materno al
giorno. La concentrazione plasmati-
la Pelle
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Integratori alimentari
per “riparare” la flora
ca dell’oligoelemento nella donna incinta
diminuisce progressivamente dall’inizio e
per tutto il periodo della gravidanza per
raggiungere nell’ultimo mese di gestazione delle concentrazioni inferiori di circa il
30% rispetto alla donna non incinta. Le gravide, tuttavia, aumentano le loro capacità di
assorbimento dello Zinco del 30-35% rispetto al periodo preconcezionale. L’eliminazione dello Zinco, avviene per il 75% dal
tubo digerente con le feci. Il resto viene
eliminato con le urine e il sudore.
Impiego terapeutico:
Acrodermatite Enteropatica
Il ruolo del deficit in Zinco nell’acrodermatite enteropatica (AE) è conosciuto dal
1973. Si tratta di una malattia trasmessa in
modo autosomico recessivo, che determina un malassorbimento dello Zinco intestinale. Il quadro clinico è molto suggestivo: dermatite eritemato-crostosa, erosiva,
perfino bollosa, peri-orifiziale, buccale, narinare, palpebrale e della sfera genitale (balanite, vulvite, anite). A queste tipiche lesioni si può osservare un’alopecia progressiva associata a turbe dell’umore (irritabilità, depressione) e una diarrea talvolta severa che indirizza verso la giusta diagnosi.
La somministrazione orale o IV di sali di
Zinco risulta rapidamente efficace portando a una guarigione spettacolare in pochi
giorni. Il trattamento deve essere proseguito per tutta la vita. Il sale di Zinco più utilizzato nella cura della AE è la forma solfata, ma la tendenza attuale è preferire la
gluconata che darebbe meno effetti secondari digestivi.
Acne
Nel 1974, G. Michaelsson riportò il miglioramento delle lesioni acneiche in un paziente che era trattato con sali di Zinco perché affetto da acrodermatite enteropatica.
Studi successivi versus placebo hanno a
più riprese dimostrato l’efficacia dello Zinco, sia nella forma gluconata che solfata,
nella cura dell’acne papulo-pustolosa e po-
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limorfa giovanile, almeno per quanto riguarda il miglioramento dell’aspetto infiammatorio. In quelle situazioni in cui risulta non attuabile una terapia antibiotica
classica per l’acne, per allergia e/o intolleranza alle tetracicline è consigliabile prendere in considerazione cicli di trattamento,
per periodi di 2-3 mesi, con sali di Zinco.
Verruche
L’ipotesi da molto tempo evocata dell’effetto immuno-modulatorio dello Zinco, ha
suggerito la possibilità di una sua azione
contro le infezioni cutanee da papilloma
virus. Pertanto la supplementazione in Zinco potrebbe essere considerata come una
opzione terapeutica nel trattamento delle
verruche recalcitranti.
Considerazioni finali
Lo Zinco gioca un ruolo chiave nella fisiologia del nostro organismo. Interviene nell’attività di quasi 300 enzimi, il suo ruolo
può essere catalitico, cocatalitico e/o strutturale. Pertanto, lo Zinco risulta essenziale
per l’espressione di numerosi geni, poiché
implicato nell’attività di enzimi fondamentali nella sintesi e nella degradazione degli
acidi nucleici. Lo Zinco interviene anche
nel metabolismo di diversi ormoni. Per
quanto riguarda l’insulina, a esempio, ne
modifica la secrezione, l’attività o la fissazione al suo recettore. Infine, lo Zinco risulta essenziale nell’immunità innata, poiché in vivo, una sua carenza inibisce l’attività dei linfociti natural killer e la funzione
di fagocitosi dei neutrofili.
Biblografia
- Prasad AS Zinc: an overwiew J. Nutr 1995;11:93-9
- King JC, Shames DM J Nutr 200;130:S1360-6
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- Johnson PE al Homeostatic control of zinc metabolism in
men Am J Clin Nutr 1993;57:557-65
- Michaelsson G Effects of oral zinc and vitamin A in acne Arch
Dermatol 1977;113:31-6
La flora intestinale è costituita da un
insieme di batteri i quali, convivendo
in un determinato equilibrio, contribuiscono allo stato di salute generale. Un ecosistema, popolato da diverse specie di microrganismi, che comincia a svilupparsi fin dai primi
giorni di vita del neonato. Alcuni di
questi microrganismi sono preziosi
alleati per il nostro benessere mentre
altri possono arrecare gravi disturbi.
Questi due gruppi sono in equilibrio
tra loro e le nostre abitudini alimentari possono favorire lo sviluppo di
una microflora positiva. Una dieta bilanciata è essenziale ma, in diverse
situazioni, è necessario integrarla
quotidianamente con fibre e microrganismi dalla documentata efficacia
nel prevenire eventuali attacchi di
microrganismi dannosi. La condizione di equilibrio
tra i vari ceppi
di batteri è definita eubiosi, se
invece prevalgono funghi o
altri germi che possono causare patologie si dice che l’intestino è in uno
stato di disbiosi. La flora batterica intestinale è il vero motore vitale dell’intestino, la cui efficienza è da sempre considerata in naturopatia il fondamento della salute generale dell’organismo umano. Bio-flora® capsule è un moderno integratore alimentare a base di vitamine, minerali, fermenti lattici tindalizzati e FOS, utile
per il riequilibrio della flora batterica
intestinale a volte alterata da: diete
poco varie (poche fibre e molti cibi
raffinati), pasti rapidi (scarsa masticazione), ritmi di vita irregolari e frenetici (stress psicofisici) ma anche vita sedentaria, abuso di farmaci, inquinanti presenti nei cibi (additivi,
coloranti, conservanti e sostanze chimiche estranee), acqua e aria insalubri. La formulazione rafforza il sistema immunitario e il metabolismo
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pelle impura a tendenza acneica.
dermatologia